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Tarocchi magici e cavallereschi. La vera storia di Rolando
Perso in una biblioteca-labirinto, Marcello Simoni si aggira alla ricerca di un codice raro o di un cimelio appartenente agli albori del medioevo. Uno strano cigolio lo invita ad avanzare tra la polvere e le cose antiche e, alla luce di una candela, si imbatte in un curioso personaggio, seduto su un cavallo a dondolo. È Turpino o, meglio, il suo ectoplasma, autore della ""Historia Karoli Magni et Rotholandi"""". In un'atmosfera di stupore e sogno, tra i due prende avvio un dialogo surreale nel tentativo di ricostruire la """"verità"""" sulla figura di Rolando (Orlando), tra storia, mito e letteratura. Altre ombre si paleseranno, tra cui Italo Calvino, lo storico carolingio Eginardo, Turoldo (l'autore della """"Chanson de Roland""""), e ognuna dirà la propria tra scherzi ed erudizione. Undici capitoli che si aprono con le figure presenti sullo scudo di Turpino: Carlo Magno, la città di Pamplona, il cavallo Vegliantino, Rolando, il gigante Ferraù, Angelica e altri. Personaggi chiave della storia di Rolando, protagonisti di vicende che nei secoli, attraverso una tradizione filtrata da Turpino a Tasso, attraverso Ariosto, Boiardo e Pulci, si sono cristallizzati in figure simili agli arcani di un mazzo di tarocchi: il re, il cavaliere, il mago, la dama, il moro, il gigante, il traditore. E da semplici carte da gioco, Simoni le trasforma in uno zodiaco immaginifico che ancora oggi alimenta la fantasia dei suoi lettori."" -
Le case dei miei scrittori
Anche se lo scrupolo della biografa spinge Évelyne Bloch-Dano a scovare il particolare realistico, il suo sguardo interiore segue la sua pista e rincorre le parole, i libri. L'intero universo simbolico dello scrittore prende corpo in un'atmosfera, nell'incendio dei muri rosa ai primi raggi del sole a Roma, nel vento nelle stradine di Nizza popolate di fantasmi, nella bruma salmastra che avvolge la costa dell'Acadia, dove viveva Marguerite Yourcenar; nelle grida dei gabbiani a Étretat, nei canti dei galli a Key West, nello sferragliare del treno ai piedi della tenuta di Zola a Médan. Talvolta è un oggetto, a richiamare un mondo: la minuscola scrivania di Balzac, la poltrona di Mallarmé, la macchina da scrivere Corona di Karen Blixen, il giardino d'oro e di porpora di Colette, il semplice tavolo su cui Alexandra David-Néel trascriveva i suoi resoconti da Lhasa, i mobili e i tappeti della casa di Dickens, il castello del ""Conte di Montecristo"""" di Dumas."" -
La più bella. La Costituzione tradita. Gli italiani che resistono
«Questo libro l’ho pensato una sera di qualche anno fa, dopo un reportage realizzato a Taranto, che trovate tra le storie che ho scelto di raccontarvi. Me ne stavo in albergo, a chiedermi: dov’è finita la Costituzione? In quell’istante ho squadernato con la memoria le tante situazioni e persone che ho incontrato in vent’anni di giornalismo. Qui ne trovate alcune. Ciascuna è un frammento di una storia corale, quella dell’Italia repubblicana, che chiama in causa due parole: giustizia e popolo. Perché le dieci storie che leggerete difettano di giustizia, una delle parole che ho ascoltato più spesso, e che, ironia della sorte, “è amministrata in nome del popolo”, come dice l’articolo 101 della Carta» (L'autore). Alessio Lasta, giornalista e inviato di «Piazzapulita» per La7, viaggia in un’Italia di uomini e donne chiusi nel silenzio delle loro case, nella prigione dei loro corpi, nell'anonimato delle loro esistenze. Persone che fanno fatica eppure si rimboccano le maniche e resistono. Piccole storie che sono un manifesto delle cose incompiute. Ogni racconto è un articolo della Carta disatteso, a ricordarci quanto lavoro ci sia ancora da fare perché la nostra Costituzione diventi davvero ""La più bella"""". Prefazione di Corrado Formigli."" -
Ora. La più grande sfida della storia dell'umanità
È troppo tardi per salvare il pianeta? No, ma il tempo a disposizione è poco, e le parole non basteranno, dobbiamo impegnarci a pungolare il potere politico per obbligarlo ad agire.rnrn«Un libro importante per il futuro di tutti noi» – Carlo RovellirnrnServono a qualcosa gli appelli? Forse no, ma quello dell'astrofisico francese Aurelién Barrau ha il dono di essere chiarissimo nella visione apocalittica del nostro futuro. Chi lo legge non lo dimenticherà facilmente: viviamo un cataclisma planetario. Riscaldamento climatico, diminuzione drastica degli spazi vitali, crollo della biodiversità, inquinamento di suolo, acqua e aria, rapida deforestazione. È troppo tardi per salvare il pianeta? No, ma il tempo a disposizione è poco, e le parole non basteranno, dobbiamo impegnarci a pungolare il potere politico per obbligarlo ad agire. «Di fronte alla più grande sfida dell'umanità, la politica deve agire con fermezza e tempestività. Ogni azione politica che non farà di questa lotta la sua priorità assoluta e inderogabile, non sarà credibile. Molte altre lotte sono importanti, ma questa è fondamentale.» Se perdiamo questa battaglia, nessun'altra potrà essere portata avanti.Il libro nasce dall'appello lanciato dall'autore su «Le Monde», firmato tra gli altri da: Pedro Almodovar, Juliette Binoche, Emmanuel Carrère, Bradley Cooper, Anish Kapoor, Isabella Rossellini, Carlo Rovelli, Patti Smith, Wim Wenders, Marion Cotillard, Philippe Descola, Ralph Fiennes, Ethan Hawke, Jude Law, Marjane Satrapi, John Turturro, Kristin Scott Tomas. -
Heineken in Africa. La miniera d'oro di una multinazionale europea
L’Africa è considerata il nuovo paradiso dell’industria della birra e Heineken, da oltre sessant’anni, ne è la regina incontrastata. La multinazionale olandese dispone di oltre quaranta birrifici distribuiti in sedici Paesi e sostiene che la sua presenza favorisca lo sviluppo economico del continente. Ma è vero? Lentamente, ma con costanza, in diversi Paesi africani sta emergendo una classe media urbana che, per la gioia dei produttori, trae buona parte del suo nuovo status sociale dal consumo di birra chiara. E questo rappresenta ben più che la semplice promessa di un avvenire d’oro: Heineken lo sa meglio di chiunque altro. Qui la birra frutta quasi il 50% più che altrove, e alcuni mercati, come la Nigeria, sono tra i più lucrativi al mondo. Ma come ha influito Heineken sulle economie e sulle società locali, e quali considerazioni fare quando si produce birra in tempo di guerra o in un regime dittatoriale? Non a caso un amministratore delegato di Heineken e fine conoscitore del continente definisce l’Africa «il segreto meglio custodito dell’imprenditoria internazionale»: un segreto che questo libro cercherà di svelare. -
L' atlante delle donne. Ediz. a colori
Questo atlante ricco di dati ci aiuta ad aprire finalmente gli occhi e ci permette di abbracciare con un unico sguardo tutto il mondo. Solo così si può capire in modo inequivocabile qual è la vera situazione delle donne, quali progressi sono stati fatti e quali sono le distanze ancora da colmare.rn Con un meticoloso lavoro di ricerca e analisi, Joni Seager, geografa e docente di Global Studies alla Bentley University, racconta il mondo femminile in tutti i suoi aspetti: lavoro, salute, educazione, disuguaglianze, maternità, sessualità, contraccezione, aborto, alfabetizzazione, ricchezza, povertà, potere, diritti, femminismo... Infografiche colorate, cartine e schede sono la chiave per entrare in universo in cui, ancora oggi, le donne devono chiedere permesso a un uomo per uscire di casa, o sono costrette a interrompere gli studi per mancanza di politiche che le tutelino, in cui subiscono le violenze, spesso da parte del partner, o in cui non possono praticare alcuni sport perché a loro vietati. -
Capitalocene. Appunti da un nuova era. Serengeti, Scozia, Norvegia, Miami, Tokyo, Lavezzi
Capitalocene è un libro che unisce linguaggio visivo e racconto per guardare alla realtà in modo non consueto e svelare le connessioni che stanno dietro le piccole economie del quotidiano e le grandi scelte della finanza.rnrn«E se gli esseri umani non fossero altro che uno strumento utilizzato dal denaro per poter agire sulla natura? Volevo capire cosa stesse succedendo, dunque era arrivato il momento di mettersi in viaggio.»rnCapitalocene è un termine coniato nel 2016 dal sociologo inglese Jason W. Moore per descrivere un’epoca in cui i parametri più rilevanti che regolano il pianeta Terra non sono più biologici, ma economici. Le azioni e i comportamenti di uomo e natura vengono influenzati dall’esigenza del capitale di riprodursi accumulando una ricchezza fine a sérnstessa.rnrnPartendo da semplici quanto brillanti osservazioni, Silvio Valpreda, artista, scrittore e curatore, racconta come questo cambiamento abbia permeato ogni cosa. Il suo racconto illustrato comincia dal Serengeti e dalle interazioni fra leoni, zebre, masai e bracconieri, poi approda in Scozia tra pecore, chiese e linci, si sposta nella Norvegia delle autornelettriche e dei pozzi di petrolio, atterra a Miami per trovare un legame tra piscine e procioni, guarda al mercato immobiliare di Tokyo e finisce sulla disabitata isola di Lavezzi perché, incredibilmente, anche lì il capitale ha segnato lo spazio e le sorti dell’uomo. -
Munnu. Un ragazzo del Kashmir
Sulle tracce dei grandi fumettisti contemporanei, Malik Sajad dà voce a un popolo poco narrato, in una storia di formazione che non lascia indifferenti per la forza dell'immagine e l'amara tenerezza dei suoi protagonisti.Munnu ha sette anni e vive con la famiglia nel Kashmir amministrato dall'India, dove ogni giorno fa i conti con la presenza della polizia indiana, della censura, del fanatismo religioso, della povertà. Affascinato dal lavoro di intagliatore del padre, scopre la sua abilità disegnando AK-47 per i compagni di classe e il suo talento lo porterà a diventare Sajad, il vignettista politico di un importante giornale. La complessa e violenta storia del Kashmir emerge dagli avvenimenti minuti della vita di Munnu: la prima cotta alla scuola coranica, le punizioni pubbliche, le corse in bicicletta a dispetto dei posti di blocco militari, i cortei funebri e gli slogan politici, i campi di addestramento, i rastrellamenti, le fughe a Nuova Delhi, la misteriosa visita di una ragazza americana cui mostrare il proprio mondo. Nei disegni, ispirati alle incisioni su legno, all'arte rupestre e alle miniature tipiche della regione, i personaggi di Munnu sono trasfigurati in cervi del Kashmir, una specie in estinzione. -
Pianeta vuoto. Siamo troppi o troppo pochi?
"Pianeta vuoto"""" ci offre una visione su un futuro che non possiamo impedire ma che, se davvero volessimo, potremmo gestire in modo più saggio.A lungo, statistici, demografi e politici ci hanno detto che la situazione di crescita incontrollata della popolazione mondiale avrebbe portato a un sovrappopolamento non gestibile. Oggi, invece, sono molti gli esperti che raccontano uno scenario diverso: la popolazione globale sta andando incontro a un rapido declino che in molti Paesi, come l'Italia, è già ampiamente iniziato. Con questa indagine John Ibbitson e Darrell Bricker dimostrano come, decrescendo, le ricadute sulla qualità della vita di tutti non sono solo positive. Gli effetti si vedono già in Europa e in alcune parti dell'Asia, dove l'invecchiamento della popolazione e la scarsità di lavoratori indeboliscono l'economia e impongono scelte paralizzanti in materia di sanità, sicurezza, assistenza. Continente per continente, gli autori studiano le realtà demografiche, entrano nella vita delle persone, soprattutto delle donne, per capire cosa le spinge ad avere o non avere figli, come incide la decrescita sulla quotidianità e cosa succede quando la popolazione invecchia senza un adeguato ricambio generazionale." -
Attraverso persone e cose. Il racconto della poesia
La poesia è un modo di entrare in relazione con le cose, con i luoghi, con il tempo e con sé stessi. Chi chiede che cos'è la domanda: chi dovrebbe forse porsi un'altra domanda: chi sono io? Questo libro è un viaggio in cui poesia e letteratura danno forma, senso e direzione al vivere. Le storie, le persone, gli incontri, le mappe, le geografie sono un bagaglio utile alla comprensione di come andare nel mondo. Dalla Valchiusella al Vietnam, da Torino al Mont Ventoux, dallo Stretto di Magellano al Golfo dei Poeti, incontrando Omero e Montale, Hemingway e Karen Blixen, Chagall e Villon, Pavese e Bolafio... -
L' altra storia della Birmania. Una distopia del XXI secolo
L'altra storia della Birmania svela gli avvenimenti degli ultimi quindici anni dell'ex dittatura militare attraverso il racconto diretto dei suoi protagonisti: generali e gruppi etnici armati, industriali e migranti, diplomatici e attivisti. Dopo la liberazione di Aung San Suu Kyi, nel 2010, il mondo ha eletto questo Paese schiacciato tra Cina e India, sormontato dalle vette dell'Himalaya e disteso verso il golfo del Bengala, uno dei luoghi più attrattivi del mondo, per poi tornare con severità a dichiararlo un luogo da evitare. Semplificarne la storia in una lotta tra buoni e cattivi ha deluso molti: se dopo i lunghi e oscuri decenni di dittatura i progressi verso una democrazia sembravano inevitabili, le speranze hanno presto vacillato con il persistere della guerra civile e la crisi umanitaria provocata dalla persecuzione del popolo rohingya. Thant Myint-U elabora una diagnosi complessa di un Paese a un punto di rottura, esaminandone il sistema economico predatorio, le disuguaglianze in rapido aumento, la disintegrazione delle istituzioni statali, l'impatto dei social media, l'incombere della Cina, le conseguenze del cambiamento climatico e le violenze legate all'identità nazionale. -
Pechino pieghevole
Se la science fiction è il realismo dei nostri tempi, Hao Jingfang rivela angolazioni inattese ed estreme da cui osservare il mondo futuro in cui già viviamo.rnrn«La scrittura di Hao si inseriscernnel nuovo filone cinese dell’ultra-irrealismo (chaohuan), unrnnuovo genere ispirato dalla realtà allucinata della Cina odierna» - Eugenia Burchi, Wired.itrnrnrnrnPechino3 è divisa in tre spazi e le ventiquattr'ore di ogni giorno sono state accuratamente organizzate per salvaguardare il tempo e l'aria che respira l'élite, composta da cinque degli ottanta milioni di persone che abitano la metropoli. Tutti gli altri, incastrati nella rigida stratificazione urbana, si spartiscono quello che rimane. Lao Dao è nato nella città pieghevole e lavora in discarica come suo padre. Vive nel sottosuolo, ma per consegnare una lettera in cambio di denaro si intrufolerà negli spazi della classe media e di quella alta, scoprendo l'esistenza di mondi diversi dal suo. Catastrofe ecologica, tecnologie di sorveglianza e disuguaglianze sociali stravolgono il tempo e lo spazio in ""Pechino pieghevole"""", l'emblematico racconto che dà il titolo a questa raccolta, che si inserisce nell'«ultra-irrealismo» (chaohuan), il genere letterario ispirato dalla realtà allucinata della Cina odierna. Negli undici racconti, Hao esplora la fragilità umana alle prese con gli spettri del cambiamento e del possibile, l'intelligenza artificiale e l'automazione, costruendo una narrazione pervasa di sensibilità per quest'epoca di incertezza, solitudine e disorientamento. Se la science fiction è il realismo dei nostri tempi, Hao Jingfang rivela angolazioni inattese ed estreme da cui osservare il mondo futuro in cui già viviamo."" -
Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole
Un viaggio nel mondo dell'antropologia attraverso dieci parole - essere, convivere, comunicare, dove e quando, crescere, specchiarsi, rappresentarsi, donare, credere, nutrirsi -, per avvicinarsi a una disciplina che può aiutarci a interpretare il rimescolamento sempre più rapido della realtà cui stiamo assistendo e comprendere meglio ciò che accade nelle nostre città, strade e vite. L'antropologia culturale, nata come studio delle culture dei popoli lontani dall'Occidente, oggi ha allargato il suo campo di azione fino a occuparsi del qui e ora: al centro del suo sguardo c'è l'essere umano, al contempo fenomeno biologico, comportamentale, psicologico, sociale ed economico, osservato come individuo nella comunità. Raccontandoci diverse concezioni del mondo Marco Aime, ci mostra che il nostro modo di vivere è uno dei molti possibili, né migliore né peggiore di altri. -
Tutto il tempo del mondo
Cosa significa avere tutto il tempo del mondo? Ci sono opere d'arte, esperimenti scientifici, progetti che hanno sfidato il più grande e inesorabile nemico dell'uomo, l'incubo della nostra epoca frenetica e iperconnessa: il tempo. Non ce n'è neppure per godere di un momento di gioia, né per completare un lavoro come si vorrebbe. Eppure, da sempre, ci sono persone (e luoghi) che si oppongono a questa tirannia e Thomas Girst è andato in cerca di loro. In 28 capitoli Girst ci racconta storie, personaggi e luoghi che hanno fatto pace con il tempo: dal postino Cheval, che costruisce il Palais idéal in trentatré anni con le pietre e le conchiglie raccolte durante i suoi giri quotidiani, all'opera di John Cage che, tuttora in corso, terminerà di essere suonata nel 2640, dalle capsule lanciate nello spazio in un viaggio potenzialmente infinito, all'esperimento più lento del mondo, ossia quello della caduta della goccia di pece, dal registro delle fioriture dei ciliegi in Giappone, all'opera pittorica di Roman Opalka che passò la vita a dipingere i numeri in sequenza arrivando, prima di morire, a vergare il 5.607.249. Da queste pagine si esce divertiti e incuriositi, un po' più capaci di distinguere tra un tempo ""brutto"""" e frenetico e uno """"bello"""" e rilassato, pronti a guardare l'orologio con l'occhio di chi si è accorto che non c'è cosa più appagante che lasciar passare il tempo mentre si è impegnati in qualcosa di meraviglioso. Nell'arte come nella scienza, nell'economia come nella religione occorre prendendosi tutto il tempo che ci vuole: niente di meno che tutto il tempo del mondo."" -
Sto ascoltando dei dischi
"Sto ascoltando dei dischi"""" è narrazione, riflessione e ininterrotta playlist; un invito a tuffarsi nelle passioni melodiche, accomodandosi sul divano con il giusto sottofondo musicale.Amare la musica e i dischi tanto da confondere la vita con le canzoni e il pop con la realtà è la malattia dell'autore di questi racconti. In un succedersi di situazioni esilaranti, psicologi, consulenti familiari, terapie di gruppo, medici e addirittura la Morte tentano di curare il protagonista dalla sua ossessione per la musica. Ci riusciranno? Vincerà Freud o avranno la meglio i Beastie Boys? Il terrore per il reggaeton è curabile? Davvero non conoscete i Lucksmiths e le loro connessioni con il diabolico pupazzo Furby? Perché gli Who sono indissolubilmente abbinati al mal di mare? Anni di analisi musicale e privata si incastrano in un testo travolgente, in cui è la musica a raccontare l'autore del libro che si trova ad attraversare l'esistenza con un bagaglio di frequentazioni e conoscenza musicale straordinario. """"Sto ascoltando dei dischi"""" è narrazione, riflessione e ininterrotta playlist; un invito a tuffarsi nelle passioni melodiche, accomodandosi sul divano con il giusto sottofondo musicale." -
Lo sguardo avanti. La Somalia, l'Italia, la mia storia
Il libro è una storia e un punto di partenza, pensato anche come strumento didattico, che unisce il racconto di un viaggio e la bellezza di un approdo, la paura per un futuro difficile da immaginare e la gioia di lavorare per migliorare la vita degli altri.rnrnQuando Abdullahi parte da Mogadiscio ha 19 anni. Alle spalle si lascia una nazione nel pieno di una guerra civile in cui è difficile capire le forze in campo e vedere una speranza oltre agli attentati e alla distruzione. La sua idea è raggiungere un posto in cui poter studiare e mettere da parte qualche soldo che serva a dare un futuro a lui e ai suoi fratelli. Il viaggio che affronta passa attraverso l’inferno del Sahara, la Libia e un attracco a Lampedusa dove verrà accolto e caricato su un aereo per la destinazione che qualcuno ha pensato per lui: la provincia di Torino. Comincia da qui la nuova vita di Abdullahi, a Settimo Torinese, dove diventa un cittadino attivo dedicandosi al lavoro di mediatore culturale e impegnandosi nelle scuole dove ha incontrato migliaia di studenti per parlare di migrazioni, accoglienza, culture, popoli, diritti. Nel 2016 diventa cittadino italiano.rnrnTra gli obiettivi più importanti raggiunti da Abdullahi, ci sono il Festival dell’Europa e del Mediterraneo a Ventotene e l’associazione Generazione Ponte con la quale fa dialogare i ragazzi somali con quelli italiani, per scambiare punti di vista ed esperienze, guardando all’Europa come luogo del possibile. Dopo tredici anni, Abdullahi si sta preparando a tornare in Somalia con alcune borse di studio per i ragazzi di Mogadiscio che ancora devono costruire il proprio mondo. -
Mia madre
"Mia madre"""" racconta la storia di una donna, dall'infanzia fino all'età adulta, e lo sguardo di un figlio. Sullo sfondo della Cina immersa nel caos e nell'instabilità degli anni '30 – tra i signori della guerra, l'invasione giapponese, le grandi potenze occidentali che ancora occupano le concessioni nelle grandi città, la lotta tra il Kuomintang nazionalista e il Partito comunista cinese, fino alla Lunga Marcia – Li Kunwu orchestra una narrazione personale. Attraverso il ritratto di sua madre, una bambina sballottata dal villaggio della famiglia materna alla casa in città del signore della guerra per cui lavora il padre, scopriamo la vita di tre generazioni, le relazioni coniugali e familiari dell'epoca, le scelte personali e sofferte di una vita affaticata dall'estrema povertà e dalle opportunità negate alle donne, limitate dalle loro stesse madri in un mondo che ancora non ne concepisce l'emancipazione. Con il suo tratto distintivo, qui proposto con la tecnica dell'acquerello, Li Kunwu ci parla delle persone comuni, del loro modo di vivere, delle loro convinzioni, offrendo volta un documento toccante sulla storia della Cina prima della presa del potere da parte di Mao, in quella che si può considerare l'opera della sua vita. Prefazione di Giada Messetti." -
Le incredibili avventure delle piante viaggiatrici
In Le incredibili avventure delle piante viaggiatrici Katia Astafieff racconta storie di piante che sono anche storie di cercatori d’oro verde, eroi di epoche passate, nomadi del sapere: il ginseng, la sequoia, l’hevea, il tabacco, le fragole, il rabarbaro, la peonia, il tè, il kiwi, la rafflesia indonesiana.«Con ironia e leggerezza Astafieff ci accompagna in queste sue divagazioni botaniche, rovesciando anche qualche luogo comune. Un romanzo vegetale» - Sandro Orlando, la LetturaPensate che il rabarbaro cresca da sempre nei nostri orti? Sbagliato! Viene dal cuore della Cina e dal Tibet, scoperto da Simon Pallas, inviato dall’imperatrice Caterina II a esplorare gli angoli più remoti della Russia. Provate a immaginare un fiore gigante, il più grande del mondo: la rafflesia, una creatura vegetale fuori dal comune che prende il nome da sir Stamford Raffles, fondatore della città di Singapore. E la peonia? La sua scoperta nel giardino di un principe asiatico da parte di un botanico eccentrico, Joseph Rock, meriterebbe un romanzo poliziesco. Come, non siete ancora convinti? Allora pensate alla sequoia della California, scoperta da un esploratore scozzese, Archibald Menzies, che ci porta nel Far West della corsa all’oro. -
Notti invisibili, giorni sconosciuti
Notti invisibili, giorni sconosciuti è un tuffo in un'allucinazione, un'opera che scioglie la linea tra realtà e sogno, esplorando la possibilità di mondi oltre quello che vediamo e sentiamo.rn«Soltanto smarrendosi ci si può trovare da capo, per quanto dolore costi, e in Notti invisibili, giorni sconosciuti la sudcoreana Bae Suah sembra voler condividere al lettore la stessa oscurità vischiosa nella quale colloca i suoi personaggi» - Marco Del Corona, la LetturarnrnNotti invisibili, giorni sconosciuti è il racconto di un giorno e una notte nel caldo torrido dell'estate di Seul. Per due anni, l'ex attrice ventottenne Ayami ha lavorato nell'unico «teatro sonoro» di Seul per non vedenti. Ma ora il teatro sta cessando l'attività e il futuro di Ayami è incerto. Completato il suo ultimo turno e chiuso il teatro per sempre, Ayami cammina per le strade della città con il suo ex capo fino a notte fonda. Insieme cercano un'amica comune che è scomparsa, mentre intorno a loro il labirinto dei paesaggi urbani inizia a popolarsi di personaggi misteriosi e immagini fantastiche. Il giorno seguente, su richiesta della stessa amica, Ayami fa da guida per un romanziere di polizieschi in visita dall'estero. Ma nell'afa che consuma senza scampo Seul in piena estate, l'ordine lascia il posto al caos. I confini della realtà iniziano a logorarsi e il passato si intromette nel presente in modi sempre più dirompenti. La trama si sfilaccia e diventa fluida: personaggi, luoghi e tempi si sovrappongono e confondono in una narrazione ipnotica e disorientante. -
Cattivi scienziati. La pandemia della malascienza. Nuova ediz.
Il metodo scientifico è indubbiamente una delle risorse più raffinate di cui gli scienziati dispongono per fornire indicazioni utili alla sopravvivenza della nostra società in un mondo complesso. Tuttavia, questo metodo non può procedere in assenza di un'etica che metta al primo posto l'onestà nel raccogliere dati, descrivere esperimenti, discutere risultati e pubblicarli. Eppure, nella letteratura scientifica tre peccati capitali – fabbricazione di dati ed esperimenti, loro falsificazione e plagio – sono talmente diffusi da destare seria preoccupazione riguardo all'affidabilità di ciò che crediamo di sapere. A questi si aggiunge spesso una comunicazione che distorce i risultati ottenuti, volta ad ottenere vantaggi o a influenzare il pubblico. La comunità scientifica deve usare un linguaggio che non si presti a facili fraintendimenti, distinguendo fra opinioni e dati a supporto di quelle opinioni. Accostarci al metodo scientifico, studiare le fallacie logiche del discorso razionale, un minimo (davvero un minimo) di scienza del dato e ragionamento quantitativo ci può salvare dalle suggestioni e dalla sensazione superficiale di capire la scienza leggendo il titolo di un quotidiano. Curiosità e metodo ci faranno scoprire le frodi scientifiche, ma anche la bellezza e la potenza del ragionamento di cui siamo capaci. Solo così la scienza potrà essere utile alla società.