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La Juve nuoce alla salute
Il libro è un panorama sulla frustrazione del mondo antijuventino, da cui sono esclusi correttezza e sportività. I dati e le informazioni sono autentici, ma tutti riletti e interpretati in tono volutamente provocatorio. Qui si narra il conflitto storico tra juventinità e antijuventinità, vissuto da un tifoso del Napoli (per molti versi particolare) che sa da che parte schierarsi. Ma non c'è solo Napoli. Ogni tifoseria ha vissuto i suoi casi di frustrazione da Juve. L'autore si insinua anche nella psicologia fragile del tifoso, nella sua emotività, nella sua incapacità di ragionare. Perché un tifoso non puoi capirlo, ma va capito. Napoli è città e pubblico calcistico che sanno bene cosa sia il razzismo negli stadi. Anche questo tema, oggi attualissimo e drammatico, viene affrontato in modo serio ma con tono leggero e profondo. -
Una capitale del XIX secolo. La cultura letteraria a Napoli tra Europa e Nuova Italia
Questo libro ricostruisce il determinante contributo di idee-forza, modelli comunicativi e formule artistiche, offerto da una capitale della cultura europea - la Napoli del XIX secolo - alla formazione dell'identità complessa e multicentrica della Nuova Italia. Una topografia della letteratura postunitaria che punta a connettere lo studio della società con l'analisi delle modalità discorsive e delle rappresentazioni simboliche dello spazio urbano, invita dunque a uscire dagli steccati disciplinari per integrare i metodi della critica intorno alle forme artistiche con quelli della storia delle idee. La presente indagine, che non rinuncia alla narrazione minuta di episodi e fenomeni circoscritti nel perimetro urbano, ambisce ad allargare l'orizzonte, e a trascorrere dalla storia delle istituzioni letterarie di una città a una storia culturale della nazione. -
Esiste una filosofia della nostra America?
Augusto Salazar Bondy è considerato uno dei più importanti filosofi peruviani e uno dei più autentici esponenti del pensiero filosofico latino-americano che, con le sue analisi, ha reso più rigorosa la riflessione filosofica ispano-americana. Infatti, proporrà una filosofia della liberazione come corrente tercermundista, che doveva superare i limiti imposti dalla filosofia proveniente dall'Europa e dal Nord-America. -
Iconismi, lettere ardenti e Bambini di cera. Chiara Isabella Fornari, «anima viatrice» nelle inquietudini religiose del Settecento
Chiara Isabella Fornari, monaca clarissa e scrittrice mistica di origine romana, visse nella prima metà del Settecento nel monastero umbro di San Francesco di Todi. I suoi scritti, qui esaminati per la prima volta anche in forma autografa e le numerose relazioni, finora inedite, redatte dai padri spirituali a lei più prossimi, consentono di approfondirne la biografia, il profilo spirituale, l'inconsueta fenomenologia mistica e alcune devozioni che vennero diffuse, nella seconda metà del XVIII secolo, in diverse aree della Penisola anche grazie all'appoggio che la religiosa trovò in alcuni esponenti dell'ordine olivetano in probabile chiave antigiansenista. Dopo la sua morte, il culto si radicò profondamente a Todi e da lì si diffuse fra Sette e Ottocento in molti centri dell'Italia centro-settentrionale (Siena, Milano, in varie città del Veneto e della Lombardia) e a Roma, dove negli anni '30 del XIX secolo iniziò il processo canonico, mai concluso. -
Napoli. Design impermanente
In Italia vengono riconosciute come ""città del design"""", solo Milano e Torino. Ma occorre ragionare, con prudenza, senza rivendicazionismi sud contro nord, sul ruolo reale che Napoli ha svolto. Questo libro inizia a porre questo tema all'attenzione comune. Ma c'è una seconda questione che così di fatto si pone. È importante chiedersi che cosa abbia fatto sì che Napoli, malgrado la serie di contributi e proposte che ha sviluppato per il design italiano, sia sempre rimasta laterale, almeno parzialmente, in quanto """"città del design""""."" -
Un secolo di storia. Verso nuovi percorsi culturali
Con l'acquisto del volume che racconta i 100 anni di storia culturale di Napoli e della casa editrice Guida, contribuirai alle attività della Fondazione Famiglia di Maria in Via Salvatore Aprea, 52 (Napoli) impegnata da molti anni nel quartiere san Giovanni a Teduccio come presidio di giustizia sociale per valorizzare e incentivare le attività di tutta l'area Est di Napoli. L'intero incasso delle vendite sarà devoluto alla fondazione presieduta da Anna Riccardi. Agli inizi degli anni '20 del secolo scorso, Alfredo Guida non poteva di certo pensare che l'impresa che stava avviando nella città di Napoli, impegnata a rinascere dalle macerie della prima guerra mondiale, avrebbe avuto vita tanto lunga. E invece l'impegno dei Guida per la promozione della lettura e la trasmissione dei saperi, non solo ha superato la guerra, ha conosciuto poi gli anni del boom economico e l'austerity, gli anni Ottanta, la crisi del nuovo millennio, fino ad arrivare ad oggi. Raggiungere l'ambìto traguardo di 100 anni per una impresa familiare è senza dubbio cosa di non poco conto: si tratta di un risultato difficilmente eguagliabile, che travalica le generazioni e il tempo. -
Io non mi faccio male. L'infortunio e la sua soggettività
«La globalizzazione ha devastato il nostro cervello e tutto il pianeta… Avevo intenzione di scrivere questa affermazione nelle conclusioni di questo libro, ma, a quel tempo, ancora non sapevamo che un microrganismo virale di nome COVID 19 avrebbe cambiato, forse per sempre, le nostre abitudini. Nel giro di una settimana si è fermato il mondo, in soli due mesi, i fiumi sono tornati nuovamente limpidi, l'aria è tornata ovunque respirabile, nei nostri mari è stata nuovamente riscontrata la presenza di pesci che non si vedevano più da tempo. E pure, io, anche senza poter minimamente sospettare tutto quello che poi sarebbe accaduto, avevo già scritto nel mio libro: come se in giro per il globo si fosse liberata una polverina di ""dissolvenza"""". Meglio potremmo dire: siamo miliardi di perle sparse, abbiamo smarrito la """"fibra"""" che ci teneva unite, in questo globo imbrigliato di fibre. Mi riferivo a quelle corse sfrenate, che sono divenute tipiche del nostro tempo, e pensavo che, a breve, non avremmo più avuto nemmeno il tempo di respirare. Grazie al """"COVID 19"""" (si fa per dire), abbiamo nuovamente ritrovato la fibra. Quella fibra che tiene uniti gli abitanti di questa magnifica terra. Azzardo a dire che a livello planetario servirebbero due settimane di chiusura ogni sei mesi, come se fosse una terapia consigliata dal medico, il """"dottor pianeta"""", e credo che si possa fare: sicuramente ne guadagneremmo tutti. La potremmo chiamare la terapia del """"lockdown"""" planetario. Ci vuole solo coraggio per cambiare le pessime abitudini.»"" -
Un tempo diverso. Vite sospese del lockdown
«Questo volumetto che ha tra le mani non ha alcuna pretesa di essere una antologia, ma solo una raccolta di emozioni. Sono pagine di vita quotidiana vissuta o più semplicemente raccontata da chi come Lei Suo malgrado ha condiviso un ""tempo diverso"""" che i media hanno chiamato lockdown. Ed è proprio questa condivisione che ha spinto noi del sito """"www.dalloscaffalealweb.it"""" a realizzare un contest di scrittura che fosse un luogo nel quale potessero confluire le voci di un lungo isolamento forzato del quale ancora oggi non si conoscono le ricadute in termini di salute. Abbiamo constatato con piacere il gradimento dei nostri lettori e un consistente numero di consensi per la maggior parte dei 136 elaborati selezionati e pubblicati sul sito, 37 dei quali eletti a far parte di questa pubblicazione cartacea. Uno spazio dedicato alle testimonianze e alla condivisone di una condizione sociale ancora oggi purtroppo particolarmente delicata. Per questo motivo, le prime pagine del volume sono vuote, attendono di poter accogliere la Sua storia per condividerla con le altre 37»."" -
Identità ritrovate
"Julie ed Agnese"""" descrive l'esperienza di un professore canadese di arte drammatica durante la preparazione di """"Romeo e Giulietta"""" con un gruppo internazionale di studenti della sua università. Julie, nel ruolo di Giulietta, confessa al suo insegnante di essere tormentata, fin da bambina, dalla presenza di una giovane donna italiana, Agnese Visconti Gonzaga, condannata a morte, per adulterio, insieme al suo amante nel 1391 a Mantova, città in cui si svolge parte dell'ultimo atto della tragedia di Shakespeare. La studentessa, ossessionata dalla possessione, diraderà, in modo inaspettato, le nebbie del misterioso fenomeno di cui è vittima, solo dopo aver visitato il luogo dove, in una fredda mattina del febbraio 1391, la Domina di Mantova fu decapitata." -
Le veglie
La poesia è il linguaggio dell'alterità, un'immersione necessaria nell'essenziale delle cose, ma al contempo una lontananza che le trascende. In questo tentativo quasi involontario di violare le proprie parole e superarle, l'attesa si fa figura di una condizione umana universale, ma soprattutto graduale e sussultoria scoperta di sé. Per tale motivo questa raccolta va letta come un insieme, come il diario giovanile di un itinerario spirituale, in cui un filo lega ogni componimento, ed è la voce di un altrove possibile, accogliente e insieme muto. -
Breve storia di re Ferrandino
Ferdinando II d'Aragona, detto Ferrandino, figlio di Alfonso II e Ciro Raia di Ippolita Maria Sforza, fu re di Napoli per poco meno di due anni (dal 23 gennaio 1495 al 22 febbraio dello stesso anno e dal 6 luglio 1495 al 7 settembre 1496). Anche la sua vita fu di breve durata. Morì, infatti, a nemmeno trent'anni, per avere contratto la malaria nella guerra contro il re francese Carlo VIII. Ma c'è anche chi racconta che Ferrandino sia morto ""per troppo usare il coito con la moglie"""". Il giovane re aragonese, infatti, passò a miglior vita pochi giorni dopo il matrimonio con sua zia Giovanna IV d'Aragona. Non è esclusa, però, una morte, per avvelenamento, per mano di Cesare Borgia (detto il Valentino), uno dei figli del papa Alessandro VI. """"Breve storia di Re Ferrandino"""" è un vivace affresco di un periodo storico molto turbolento con attori dai profili intriganti, che incrociano le vite di papi, sovrani, nobili, mogli ed amanti."" -
E la vita... si allunga... al tempo del covid-19
"Scrivere queste note mi ha aiutato a decantare angoscia e paura, durante il periodo di isolamento forzato tra le quattro mura domestiche. Il virus è stato un grande e inaspettato colpo. Il buco nero del COVID-19 ha tramortito un po' tutti. Nei primi giorni del lockdown non avevo la forza di prendere la penna in mano. Eppure la scrittura ha sempre avuto per me effetti benefici. Poi mi sono fatto forza. Ho insistito. Perché era l'unico modo per affrontare inconsciamente il nemico. Molti si ritroveranno nelle sensazioni e sentimenti che ho vissuto in prima persona. L'eccezionalità dell'evento mi ha spinto a mettere insieme i pensieri quotidiani che mi hanno fatto compagnia."""" (l'autore). Prefazione di Catello Maresca. Postfazione di Stefano Consiglio." -
Il campanello dei Luizzi
«Questa è una storia che non ti farà dormire questa notte, ragazza mia - osservò il monaco sorridendo. In verità, io non vorrei raccontarla, perché del nostro signore Iddio è permesso il parlare con umile riverenza e rispetto; ma del demonio ei non vuolsi parlare, come del re, che tutti e due sono pericolosi a parlarne. Ma, perciocché voi, figliuole mie, mostrate tanto desiderio di conoscere la storia del palazzo color fiamma e de' baroni Luizzi e dello infernale campanello d'oro, appagherò il vostro desiderio». Sullo sfondo storico della Rivoluzione Napoletana del 1799, due giovani amanti in misere condizioni cercano a tutti i costi di sposarsi, ma non hanno i soldi. Lui però ha in sogno un'indicazione, deve trovare un palazzo dove è nascosto un tesoro... -
Cesare Pavese. Al tempo del coronavirus
"Il ventesimo volume, qui proposto, mantenendo il carattere internazionale e collettaneo dei contributi critici, vede la luce nella fase della pandemia da coronavirus, che incide in vario modo sulle relazioni sociali. Coglie l'occasione per avviare una riflessione profonda, a più voci, su come si configura la dimensione esistenziale nell'opera di Cesare Pavese, con riferimento al passato mitico, alle sue proiezioni nel presente e nel futuro (la società digitale iperconnessa), all'""""autofigurazione"""" dello scrittore nella sua sofferenza, all'introspezione psicologica, nel rapporto comparativo con altri autori""""(Cristina Campo)." -
La regina della pasta folle
Cosa occorre a una donna per acquisire consapevolezza del proprio successo, e la certezza dell'amore? Una casa nei vicoli, dove tufo e piperno scolpito profumano di storie nella Storia, delle mail da uno sconosciuto, un tassista bizzarro, un clochard, il suo mondo, quello della pasticceria. Il caleidoscopio della vita di Stella viaggia a ritroso, tra Parigi e Napoli, tra amori, dolori, ""incontri particolari"""". Con i dolci Stella pratica l'arte di vivere. Un'arte che amalgama con semplicità e gioia. I suoi dolci sono gioia che si assapora... E poi, quell'insistente profumo di fresie. Un profumo che per Stella è sempre, da sempre e per sempre un segnale; una strada da percorrere, una indicazione da seguire. Quando Stella lo sente, sa che sua madre Angela le sta indicando qualcosa..."" -
Matrioske
Nella confusione allucinata tra letteratura e vita, un dialogo impossibile tra personaggi della narrativa europea, un intricato labirinto di sentieri emotivi, sulle tracce delle madri. Un percorso da vertigine, al confine tra salute e malattia, memoria e oblio, medicina e narrazione. Un viaggio nel continente del materno, mosaico di paesaggi interiori contaminati dal quotidiano, itinerario agli estremi confini del femminile. Raccontati, per farne testamento, da una misteriosa madre di carta e da un suo figlio di sogno. -
La strada di Chiara
Chiara ha venticinque anni e lavora come stagista all'ufficio stampa di un'azienda altoatesina. Fin qui tutto bene, se non fosse che il contratto non le viene rinnovato e lei si ritrova alle prese con la ricerca di un nuovo lavoro, l'affitto da pagare, fidanzati latitanti. Per fortuna ha due amiche e una sua ex rivale in ufficio, grazie alla quale si trasferisce a Roma per qualche tempo. Ma c'è un evento, un doloroso evento, che la riporta sui suoi amati monti, dove molte cose sono cambiate, comprese ex direttrici poco amate. Una storia moderna, forte e delicata allo stesso tempo, che vede trionfare la forza della nostra volontà e delle nostre emozioni. -
Oltre i recinti
"La raccolta è articolata in sei gruppi e contiene esperienze di vita vissuta, legate a storie personali e collettive. La mia è una poesia che vuole esaltare la vita, valorizzare il lavoro umano, la solidarietà, il dialogo e l'ascolto e intervenire su alcune problematiche, relative alla comunità civile, ai drammi della contemporaneità. Diverse poesie contengono richiami alla memoria, che rappresenta ancora una risorsa per ridare una prospettiva futura alla nostra vita. Ho usato la misura narrativa dei versi intanto per riprendere la migliore tradizione poetica italiana e quindi per dare maggiore forza comunicativa sia al mondo delle esperienze storico-sociali sia a quello dei sentimenti personali.""""" -
Le parole non bussano
Shalomi, Eliot e Nerea si incontrano in modo casuale. Il loro incontro si consuma in una sola notte dove da sconosciuti in un gioco pericoloso di emozioni decidono di parlare delle loro storie e delle loro solitudini. L'alba di un nuovo giorno rivelerà la possibilità di ripartire da dove il dolore li ha lasciati. Come dice uno dei protagonisti ""ad una vita piatta preferisco vivere dentro emozioni forti e dire a me stesso: ho vissuto""""."" -
Duetto. Col pennello... e con la penna. Ediz. illustrata
Ella Knight ha studiato pittura in Olanda, e poi in Italia. A Milano ha frequentato l'Accademia di Brera, a Roma l'Accademia di Belle Arti. Ha partecipato a varie mostre, sia collettive che personali, ed ha svolto a Napoli l'attività di restauratrice come collaboratrice esterna nel Laboratorio di Restauro del Museo di Capodimonte. In questo testo compie un viaggio a ritroso nel tempo. Riprendendo l'antica tecnica delle gouaches napoletane, ed ispirandosi agli studi del marito Carlo Knight, dipinge l'iconografia della Napoli borbonica. In una sorta di salotto immaginario di quel mondo scomparso inserisce i ritratti di alcuni protagonisti: il poeta Goethe, Sir William Hamilton, l'ammiraglio Nelson e Lady Hamilton. Riproduce, inoltre, gli affreschi di Ercolano e Pompei. I quadri sono accompagnati dai testi del consorte scrittore.