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Mito e brand. Tra Est e Ovest
"La forza del mito consiste nel fatto che si trova in ogni parte del mondo, che si afferma a prescindere dal contesto e soprattutto deriva da un racconto spesso anonimo che viene recepito dalla collettività."""" In origine il brand serviva a identificare o per differenziare, oggi assume la forma di una macchina narrativa per costruire e diffondere significati. In questa logica il mito appare come uno strumento prezioso, un sistema dinamico di simboli, archetipi e schemi che tende a comporsi in una narrazione. Il racconto mitico è un'entità flessibile in quanto scomponibile: ha personaggi, ambientazioni, oggetti simbolici, è composto da differenti unità semantiche. Il mito consente al brand di sviluppare un linguaggio basato sull'immaginario per costruire un universo che produca al suo interno la propria verità. Insomma sembra che miti e brand tendano a convergere almeno sotto il profilo della comunicazione: entrambi propongono storie che diventano fattori di identità per i consumatori. I concetti """"verità"""" e """"mito"""", normalmente considerati come antitetici e inconciliabili, costituiscono un binomio affermato nella comunicazione. II rapporto mito/brand si fonda sul patrimonio di colori, immagini, forme, numeri e parole presenti nell'inconscio dei consumatori. Quando si sviluppa un brand occorre tener presenti simboli e archetipi che hanno attraversato in modo subliminale le generazioni. Il mito è importante per il brand perché propone un codice di riconoscimento che consente al consumatore di comprendere l'essenza del marchio. Le storie che il libro racconta mettono in luce un tratto comune: la sinergia brand/mito può determinare rilevanti e duraturi successi nei mercati. Non solo: può funzionare come fattore dinamico permettendo a piccole aziende di entrare in mercati di massa dominate da grandi player." -
Estasi infame
Francesca Leonora Carimonti è una raffinata intellettuale dal fascino carismatico, ossessionata dal suo delirio erotico di dominatrice. È una donna determinata a ""scalare questo paese"""", che scivola inesorabilmente verso una malinconica mediocrità, maneggiando con talento e spregiudicatezza le consolidate leggi del successo, con il solo fine di realizzare le sue pulsioni sessuali e di potere. E poi correre, sfrenata e senza più controllo, verso l'ebbrezza di un potere allucinato e di una immoralità senza ritorno. Fino all'estasi infame, aggrovigliando la sua libidine fisica e mentale con il sospetto angoscioso, e il brivido eccitante, di dover rendere conto delle sue azioni, dopo la morte, a un essere superiore. Il romanzo affonda in modo vertiginoso negli abissi della psiche umana, negli interrogativi immutabili e senza risposta, nell'eros irresistibile che stravolge le menti, nelle meccaniche inesorabili del potere e in quelle misteriose della sottomissione. Nell'angoscia non placabile davanti al bene o al male, a un al di là dove le sofferenze verranno compensate nel giorno del giudizio o saranno destinate a restare senza riscatto nell'indifferenza cosmica."" -
Italia un domani senza figli. Un paese che avrà bisogno di immigrazione per non estinguersi
Il libro di Diego Masi, già autore di ""Eurafrica, l'Europa può salvarsi, salvando l'Africa?"""" parlerà di denatalità, declino e forse estinzione di paesi europei un tempo rigogliosi e ricchi. Di come l'Europa perderà cento milioni di cittadini per ritrovarsi, a fine secolo, vecchia, meno potente e con molti paesi in via di estinzione, tra cui l'Italia. Se va bene, perderemo più di 20 milioni di abitanti, se va male 30 e diventeremo metà di quello che siamo ora, passando da ottava potenza del mondo a ventesima, perdendo PIL, ricchezza, servizi, assistenza, sanità. Le nostre donne in età fertile passeranno da 6 milioni di oggi a soli 4 milioni nel 2070, gli anziani saranno pari al 35% della popolazione e su ogni persona """"attiva"""" peserà un bambino e un anziano, con servizi assistenziali impoveriti. Le famiglie per il 60% saranno senza figli o saranno composte da una sola persona. Chi ne avrà, ne avrà uno solo. Famiglie quindi verticali senza più legami e senza più parenti. In un Italia spopolata più al sud che al nord, con le isole dimezzate, con le grandi città svuotate, con la chiusura di metà dei borghi del Bel Paese. Numeri veri. Una catastrofe mai annunciata, taciuta, poco nota. La politica e i governi interessati al breve termine se ne disinteressano. Possiamo cambiare la tendenza, facendo più figli? Offrendo qualche servizio in più ai nostri cittadini come assegni unici, congedi parentali o asili sotto casa? La risposta è tranciante: no, se non in minima parte. Non possiamo fare più nulla per contrastare il fenomeno occidentale della denatalità. Siamo condannati per una scelta culturale irreversibile a fare sempre meno figli. Allora ci resta solo l'immigrazione. Invece di costruire muri o lucrare elettoralmente sulla paura dell'immigrato, dobbiamo costruire ponti. Dobbiamo solo deciderne le modalità: costruire ponti per i flussi spontanei che arrivano dall'Asia o dal Sud America Latina. Oppure, i ponti possono essere pianificati con l'Africa, questo gigante poverissimo e governato in modo dittatoriale, suddiviso in 54 stati, che giace ai nostri piedi e che può rappresentare una via concreta contro l'estinzione del nostro paese. Se capiamo che l'Africa è il serbatoio del prossimo futuro dell'Europa possiamo riuscire a mettere il nostro paese e il nostro continente in sicurezza. Come possiamo farlo? Possiamo costruire con intelligenza sistemi di istruzione, per preparare e poi accogliere immigrati di qualità, formati dalle nostre scuole ed università nei paesi che hanno sottoscritto accordi e che vengono selezionati in base alle esigenze della nostra economia, aiutando anche i loro sistemi democratici. Quindi, riassumendo… Costretti ad accettare l'immigrazione, abbiamo queste vie: Possiamo riceverla contro la nostra volontà sotto la spinta della necessità e della mancanza di forza lavoro. Oppure pianificarla e programmarla, creando le premesse per una accoglienza organizzata ed esportando contemporaneamente democrazia, diritti e libertà. Se invece facciamo finta che la denatalità non è un problema, che è bello stare tra le nostre mura che crollano, che l'immigrazione è un male da combattere e che la """"razza bianca"""" è superiore sperando di lucrare... -
Best wine stars 2022. Ediz. italiana e inglese
Da Nord a Sud, dall'Italia all'Europa, dai piccoli poderi alle aziende più strutturate: Best Wine Stars mette in risalto le stelle del vino, esaltandone la passione e l'unicità che traspare dalle storie aziendali, fino a descrivere i profumi e i sapori di ogni prodotto. -
Comunicazionepuntodoc (2022). Vol. 25: Lower the top. La sfida delle piattaforme digitali, tra sovranità statuale e saperi sociali
La special issue intende avviare un dialogo tra differenti discipline, nel tentativo di produrre nuove coordinate di senso e nuovi strumenti concettuali per meglio comprendere le dinamiche trasformative del potere contemporaneo che si producono all’incrocio tra piattaforme digitali, sovranità statuali e saperi sociali. Il numero comprende contributi sia di carattere teorico che empirico (studi comparativi e case studies) che affrontino il rapporto tra OTT, autorità pubbliche, e processi culturali di produzione della conoscenza. -
Grandangolo temporale. Il metodo
Tra l'immanente e il trascendente esiste una comunicazione in attesa di essere penetrata con i giusti strumenti. ""Ti sono grata Agnese per aver potuto leggere il tuo libro, grata di poter scrivere e condividere una prospettiva che mi appartiene. Ma soprattutto sono grata di potermi specchiare nel benessere di una volontà che spiega molto bene l'allenamento per espandere la nostra mente. Vi è stato un attimo in cui un'intuizione ha invaso il mio modo di osservare la realtà, da quel momento ogni mia valutazione sulla realtà è diventata nuova, la realtà stessa si è trasformata e nulla è più stato come prima; un'intuizione che è emersa mentre dipingevo una tela già pregna di colore, come piace a me. In questa tela mi accorsi di aver terminato il nero, e mi accorsi che effettivamente erano i colori scuri quelli che utilizzavo principalmente e osservai che in effetti per far emergere la luce nel mio quadro dovevo rendere molto molto profonde le ombre: capii insomma che la luce emerge solo dalle ombre più scure"""". Ora possiamo finalmente dire cos'è: il Grandangolo è uno specifico obiettivo fotografico, utilizzato da professionisti, per una caratteristica importante che possiede: è infatti in grado di avvicinare il soggetto dell'immagine (grazie ad una distanza focale minore) e nel medesimo istante di ampliare il campo della visuale (maggiore campo), cioè comprendere maggiore visuale nell'immagine fotografata. La definizione grandangolo temporale fa allora intendere da sé quale azione presuppone: quella di osservare/osservarci più attentamente e più da vicino, ma con uno spazio temporale maggiore, un maggiore cioè campo di osservazione temporale non solo spaziale. È una strategia cognitiva/intuitiva che ho iniziato ad utilizzare a studio, nello specifico parlando con donne/madri nel pieno dell'esperienza del conflitto parentale. Prefazione Elena Tempestini. Introduzione Rachel Walle. Postfazione Vincenzo Manfredi."" -
Comunicare la complessità. Il progetto FQTS dall'identità visiva al brand
La pubblicazione, oltre a comunicare l'importanza strategica dell'identità visiva per gli enti non profit in generale, illustra l'evoluzione di FQTS, progetto di formazione per i quadri del Terzo Settore approdato ad un'identità visiva dai tratti quasi ""sperimentali"""". Al centro non c'è, infatti, un marchio immutabile, chiuso in una composizione rigorosa e in una forma unica, ma invece un segno aperto e dinamico, che vive ed """"esce"""" dal progetto di identità visiva (pur sempre attraverso forme e colori codificati) per muoversi verso i suoi interlocutori e rappresentare nella maniera più efficace la ricchezza del percorso di FQTS e la pluralità dei suoi attori."" -
Media maker. Professionisti che integrano i brand in contesti editoriali. Antologia transdisciplinare di saperi utili
Questo libro, evoluzione delle dispense del corso di formazione ""Media Maker"""", mette a fuoco il profilo professionale di chi, per conto delle media company, propone contenuti editoriali come occasioni per la comunicazione commerciale e per le attività di marketing. I media maker non lavorano più solo nelle concessionarie, si stanno diffondendo, perché la crescita e lo sviluppo di canali TV, web, radio, social, moltiplica la ricerca delle risorse economiche necessarie. Il libro comprende capitoli dedicati a comunicazione, semiotica, tecnologia, economia, statistica, storia, diritto ed etica, dove l'autrice inserisce conoscenze, ricavate dalle sue esperienze professionali, alcune più tecniche e altre più generali. Il risultato è una visione allargata del sistema professionale, resa possibile da un approccio transdisciplinare che consente di focalizzare quanto il lavoro dei media maker abbia impatti su diversi ambiti strategici della società: i media, la crescita economica, e, nello scenario attuale, anche il raggiungimento degli obiettivi ONU 2030. Prefazione di Antonella Di Lazzaro."" -
Come ce l'hanno fatta 77 imprenditori italiani. Atto VI
Il VI atto dell'appuntamento editoriale più atteso da chi fa impresa in Italia. Dopo il grande successo editoriale delle prime cinque edizioni, i membri di OSA, l'esclusiva community dell'Italia che fa impresa, si sono uniti ancora una volta per raccontare e condividere le loro storie di successo. Come ce l'hanno fatta 77 imprenditori italiani - atto VI racchiude le storie di donne e uomini che, inseguendo la loro visione, hanno superato problemi, imprevisti e difficoltà. In ogni capitolo l'esperienza personale e le emozioni dell'autore si intrecciano con le difficoltà e i successi della sua impresa con lo scopo di divulgare una cultura d'impresa pratica, condivisibile ed efficace in una fase di grandi e rapidi cambiamenti. ""Noi imprenditori dobbiamo continuare a crescere, esattamente come ha fatto in questi anni OSA Community grazie ai consigli e agli incoraggiamenti della sua guida, Mirco Gasparotto, grazie ai tanti contenuti di valore condivisi nel corso delle serate di formazione, ma soprattutto grazie allo spirito di collaborazione e cooperazione che spinge tutti i cavalieri a dare, prima che a ricevere."""" Introduzione di Angelo Mastrolia."" -
Insight. La cultura dell'altro. Vol. 9
L’esperienza condivisa è sempre qualcosa di avvincente. In un’immaginaria tavola rotonda interlocutori di estrazione diversa, riflettono, esplorano, approfondiscono, presentandoci osservazioni, visioni, concetti, saperi, riflessioni, che si avvicendano, interpolando e delineando metaforicamente la nostra esperienza individuale e collettiva all’interno di un contesto fisico concreto, il nostro magazine Insight “La cultura dell’altro”. In questa nuova uscita, l’obiettivo che ci si è preposto è di indagare su una relazione, sempre più attuale e in molte situazioni contraddittoria, “mondo reale e mondo virtuale”, riflettendo e condividendone punti di vista interdipendenti. Mondo reale e mondo virtuale, due orientamenti contrastanti, in alcuni frangenti paralleli, in altri, opposti in un vorticoso ritmo frenetico che in molte situazioni annulla la nostra percezione spazio-temporale del qui e ora. Da qui il rischio. La realtà oggettiva, obiettivamente, in questo preciso momento storico è alquanto complessa e ingarbugliata. Nel nostro fluire il tempo quotidiano, c’è qualcosa di veramente incompatibile con la superficialità e in molti casi l’insensatezza, nell’affrontare gli eventi che si susseguono incessantemente in un tempo ricco di mutamenti e trasformazioni. Il vivere consciamente la realtà è una cosa seria e difficile, ci sono opposizioni e difficoltà che vanno affrontate con una sapiente e congrua gestione, a vari livelli, degli espedienti e degli strumenti a supporto, tra cui la tecnologia e la rete. Se rimaniamo solo persone attaccate a dispositivi elettronici e ad altri amnicoli di qualunque genere che ovviano e si sostituiscano ai nostri concreti atti oggettivi, sensoriali e sentimentali, ci renderemo sempre più dipendenti da protesi tecnologiche, correndo il concreto rischio di divenire ciechi e sordi irrimediabilmente. Il progresso tecnologico è importante e valido, se sapientemente indirizzato e attuato. Il suo contributo va gestito in maniera appropriata e ben organizzata. Nel duplice apporto, reale e virtuale, non si può prescindere dalla concretezza dell’essere. Trovo che sia importante uscire fuori da schemi e abitudini che ci condizionano anche nei confronti di molte esperienze di relazione e condivisione. Arriva sempre un momento nel quale è necessario fermarsi per riflettere e interrogarsi sul dove stiamo andando? Dove ci porta esteriormente e interiormente la condotta del nostro operare? -
Perle ai porci. Proverbi e modi di dire per chi non ha tempo da perdere
Ciao lettore. Sei in libreria? Bravo. Vuoi sapere di che parla questo libro? Di niente, e di tutto. Perle ai porci è un concentrato di cultura popolare, proverbi e modi di dire che hanno un solo compito: mantenere in vita tutte quelle espressioni che si stanno perdendo col passare del tempo. Non hai intenzione di comprarmi? Non fa niente, però lasciami vicino a un libro di cucina prima di uscire, che ho fame. Mi hai preso online e non ti piaccio? Ad ognuno la sua croce (guarda pagina 11). -
Estinti saluti. Come nascevano le campagne pubblicitarie
Questo libro, senza addentrarsi in strategie di marketing o nelle case-histories di campagne di successo, racconta in presa diretta, spesso con lo stile delle short-stories, episodi divertenti, appassionati, a volte amari, sempre realistici, di quella lunga stagione della creatività italiana, - l'epopea dell'advertising made in Italy -, vista con gli occhi, la mente, la penna, i pennarelli, le idee, le parole di chi la pubblicità italiana l'ha creata, tanto da venire definiti ""i creativi"""". Nei primi anni Ottanta del '900, la comunicazione pubblicitaria in Italia è stata quotata 2mila miliardi di PIL in lire; alla fine del decennio avrebbe superato i 10mila miliardi, per crescere esponenzialmente con l'avvento della tv commerciale. Migliaia di giovani creativi furono attratti dalla pubblicità, diventarono copywriter e art director formandosi nelle agenzie di pubblicità, grazie alle generazione professionale precedente. La crisi economica globale del 2004 fece perdere valore di mercato alla pubblicità del 30 percento, perdita che via via negli anni si è allargata a macchia d'olio su tutti i settori merceologici: quella generazione fu quindi messa ai margini dalla velocità centrifuga con la quale si è poi affermato il digitale, interrompendo la dialettica professionale intergenerazionale. Il digitale ha ridefinito la spesa pubblicitaria, i ruoli professionali, l'antropologia del creativo e in sostanza ha cambiato la percezione della pubblicità presso i consumatori. L'idea è che """"Estinti saluti"""" possa essere un buon viatico alla conoscenza storica di quel mondo, attraverso uno strumento agile per riallacciare le nuove generazioni alle storie collettive e individuali in cui si sono formate le esperienze personali, ha preso vita il clima professionale, la mentalità, il modus operandi, le manie e i tic di quello che un giorno Emanuele Pirella definì """"il popolo dei creativi"""". L'autore: Publio Advertito Crea è considerato uno dei più attenti studiosi della pubblicità italiana dello scorso secolo."" -
Inside Business 2 Business. L'arte della comunicazione dentro al b2b
In questo libro Luca Targa ha voluto inserire logiche e pragmatismo frutto della propria pluriennale esperienza nel B2B. Si parte dalle sue idee di futuro per arrivare a diffondere fra le imprese la consapevolezza che fare comunicazione, anche nei mercati cosiddetti di nicchia, rientra in una visione sempre più fondamentale e imprescindibile. Non si tratta di un manuale, né di un elenco spiccio di consigli su cosa occorra per comunicare nel B2B o sugli errori più comuni, quanto piuttosto l'occasione per mettere insieme attente riflessioni sull'argomento che l'autore intende condividere con coloro che masticano il linguaggio delle imprese. L'ipotetico interlocutore di questo libro è pertanto una persona curiosa, attenta, a volte dubbiosa, sicura di sé, indiscutibilmente intelligente perché dialoga e - di conseguenza - ascolta, fa domande, pone interrogativi, non dà niente per scontato. Fa tutto questo perché ama la sua impresa, si identifica in essa, vuole cogliere ogni possibile occasione per farla emergere, progredire e darle il valore che merita. In che modo? Attraverso una comunicazione efficace, in grado di raggiungere obiettivi concreti. -
Storie speciali per gente normale. Storie normali per gente speciale
Ma fanculo lui non si sentiva così. Il borghesismo nel quale era vissuto poteva definirsi quanto meno illuminato, aveva amato la bella vita e le cose super, avvicinandosi molto ai luoghi comuni ma, pensava, erano stati sbagli di gioventù, d'altronde se chiudi la porta a ogni errore, anche la verità resterà fuori. -
Parrini, santi e miracula. Un sogno fatto a Filicudi
Per la festa patronale il Parrino organizzava il solito giro ma per l'impupata di San Bartolo scritturava ragazzi e ragazze più grandicelli per affidare a braccia sicure l'antico quadro del Santo Patrono, staccato per l'occasione dall'altare della Chiesa Vecchia e fatto girare case case. Questa volta il carico da undici lo calava San Bartolo in persona! Gli isolani sentivano tuppiare alla porta, aprivano e si trovavano faccia a faccia con il Santo, quello a cui per tutto l'anno avevano chiesto grazie e favori, per faccende gravi o solo babbarie. Lo sguardo del Patrono, lanciato dagli occhi martirizzati penetrava nella coscienza del fedele chiedendogli conto e ragione delle grazie richieste e della protezione ricevuta. Anche il coltello che San Bartolo teneva in mano sortiva il suo effetto. I personaggi dell'isola, con i loro caratteri e le loro disavventure, formano gli ingredienti naturali del romanzo che si combinano, tra il sacro e il profano, nella commedia umana recitata sul palcoscenico di Filicudi. -
La riga sulla emme
Il caso, le coincidenze, oggetti che riappaiono all'improvviso, sino a che il messaggio diventa chiaro: è venuto il momento di raccontare. Raccontare quello che Leone, poche ore prima della morte in una Rsa, svela all'amico convocato per raccogliere le sue ultime volontà. Il legame con il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nato durante la resistenza partigiana e proseguito negli anni, tra incontri furtivi e missioni segrete. La scoperta che il coinquilino di una casa in affitto è il capo brigatista Mario Moretti. Episodi di una vita rocambolesca e sorprendente. Anche le sue richieste finali sono inusuali: la dispersione delle ceneri in un luogo ben preciso e la distruzione di una scatola sigillata contenente segreti da non violare. Il fuoco aveva arso il corpo e il contenitore misterioso, ma non i ricordi che, a distanza di tempo, tornano prepotenti e si trasformano finalmente in parole. -
La cucina delle nostre valli. 100 ricette creative nel rispetto delle tradizioni trentine
Con questo volume non si vuole mandare in soffitta la nostra cucina dei nostri nonni. Si tratta, invece, di aver fissato la rivisitazione in atto delle vecchie ricette aggiornate ai gusti moderni della gente, alle nuove e più parche dosi degli ingredienti, certamente migliori rispetto al passato. In questo senso, oltre a rappresentare per la massaia, o per l'uomo con l'hobby della gastronomia, uno strumento utile e moderno, il libro La Cucina delle nostre Valli un invito professionale - rivolto in particolare ai giovani cuochi trentini (e non) - a fermarsi a riflettere sulla storia e tradizione della cucina trentina. Il libro presenta cento ricette del grande chef trentino Giorgio Nardelli (avvalsosi della collaborazione di Danilo Moresco e Giuseppe Prencipe) illustrate dalle foto di Giovanni Panarotto. -
Le più belle malghe dell'Alto Adige. A piedi tra cultura, storia e gastronomia. 61 escursioni adatte a tutti
61 escursioni consigliate e adatte a tutti, attraverso gli scenari di montagna dell'Alto Adige! Passeggiare per i pascoli in fiore, sostare e godere dell'ospitalità, assaporare i piatti locali e lasciar correre la vista oltre le cime: è ciò che promette un'escursione alla scoperta degli innumerevoli alpeggi dell'Alto Adige. In questo libro, Oswal Stimpfl descrive 61 malghe südtirolesi, presso le quali, in estate, gli escursionisti si intrattengono ed il bestiame viene allevato secondo un'antica tradizione. Ciò vale sia nel caso in cui la malga si presenti come la destinazione di una breve escursione, sia nel caso in cui essa costituisca il punto cardine di un lungo tour: la struttura attrae grazie alla sua posizione favorevole, all'atmosfera accogliente e alle ottime proposte culinarie, fattori che conferiscono valore alla visita. Tutte le descrizioni degli alpeggi sono integrate con consigli riguardanti gli itinerari, curiosità locali ed informazioni utili attinenti al tragitto, alle offerta e agli orari d'apertura. Tutto ciò rende il libro una guida ideale per le vostre escursioni estive alla scoperta delle malghe. -
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 6
La storia, altre cronache, altre curiosità, altri personaggi che animarono la Bolzano del passato, lontano e recente, appaiono in questo sesto volume della fortunata serie ""Bolzano Scomparsa"""", che il giornalista Ettore Frangipane ha iniziato a pubblicare nel 2009 e che di anno in anno non manca finora al suo appuntamento d'autunno. Si prolungano così le descrizioni e i racconti di una Bolzano che non c'è più, o quantomeno che affonda nel passato le sue radici, vicende che Frangipane sta via via desumendo dalla lettura di giornali dei tempi passati, dal 1850 al 1950, un arco di tempo in sé breve, e tuttavia incredibilmente lungo. Tante cose sono accadute in questo periodo, e le cronache le hanno puntualmente raccontate. L'autore ne va via via scoprendo di nuove e le traduce e trascrive ora per far meglio conoscere questa nostra città nei suoi molteplici e contrastati aspetti."" -
Trentino outdoor. Il Trentino dalle Dolomiti al lago di Garda. Vallate, colline, montagne, flora e fauna
Dalle Dolomiti Patrimonio UNESCO al Lago di Garda, un susseguirsi di vallate, colline e montagne custodiscono una varietà incredibile di ambienti e panorami. ""Trentino outdoor"""" vuole raccontare gli aspetti naturalistici più rilevanti di questo straordinario territorio da un insolito punto di vista, passando in rassegna non solo i suoi ambienti naturali, opere esclusive e inimitabili della natura, ma anche quelli agro-pastorali, la cui origine va ricercata nell'antica, laboriosa e genuina tradizione trentina. Nel volume queste meraviglie sono svelate poco per volta, sottolineando la loro importanza naturalistica e affrontando anche aspetti delicati come quelli conservativi, con l'auspicio di formare, sensibilizzare e responsabilizzare il lettore. Paesaggi, animali e piante sono raccontati in numerose immagini. Non mancano poi tematiche curiose e approfondimenti volti a stuzzicare la mente di chi legge. Un libro interamente dedicato al Trentino e rivolto a chi intende conoscere, vivere o semplicemente ammirare questo piccolo tesoro incastonato tra le montagne alpine, fatto di terra, roccia e acqua. Prefazione di Annibale Salsa.""