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Andar per malghe in Trentino. Vol. 2: 30 semplici itinerari
Nel primo volume ""Andar per malghe"""" era la gastronomia, o comunque l'agriturismo, che ci spingeva ad andar per monti; in questo secondo volume invece è la storia del luogo, della malga stessa o di chi faticosamente ci lavora ad invitarci a metterci in cammino. Genti di montagna, casari e malgari, tra cui molte donne, mantengono curate, con enorme fatica, le cosiddette terre alte, gli alpeggi. Non bisogna dimenticare infatti che gran parte della superficie agraria utilizzata in Trentino, 110.000 ettari circa, è costituita da prati e pascoli a fronte di uno sfruttamento delle legnose agrarie di soltanto 22.000 ettari e di un coltivato a seminativo di poco più di 3.000 ettari. La contemporaneità ha portato con sé la scomparsa di tutto quel mondo di credenze, leggende e riti di cui l'alpeggio e la malga erano portatori. Pensiamo soltanto alle credenze di un tempo legate all'alpeggio inteso come limes tra il mondo dell'aldilà e dell'aldiquà. L'estate spazio dei vivi, anche se le zone che lo sovrastano sono abitate da presenze soprannaturali, d'inverno appartiene agli spiriti ed era uno spazio tabù, oggi infranto dall'apertura invernale di alcune malghe - giusta e anzi auspicabile sotto l'aspetto economico e turistico - e dal via vai di scialpinisti, ciaspolatori, ecc."" -
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 7
Questo settimo volume della serie ""Bolzano Scomparsa"""" si aggiunge ai sei precedenti con altre cronache, altre curiosità, altri personaggi che animarono il passato lontano e recente della città di Bolzano. Le ricerche del giornalista Ettore Frangipane, che si orienta tra i giornali bolzanini del periodo 1850-1950, proseguono infatti tuttora lungo il percorso aperto quasi dieci anni fa e concretizzatosi nella serie di articoli domenicali, che dal 2009 appaiono sul giornale """"Alto Adige"""" (e per un biennio sul """"Corriere dell'Alto Adige"""") aiutando i bolzanini, e non solo loro, a riscoprire un passato ormai quasi dimenticato, che merita invece di essere rinverdito. Questo settimo volume raccoglie e ripropone i suoi scritti dell'ultimo anno."" -
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 1
Questa è la riedizione aggiornata del primo volume della serie ""Bolzano Scomparsa"""", uscito nel novembre 2009 ed andato esaurito. La serie è dovuta alla felice intuizione del giornalista Ettore Frangipane che, in pensione dopo 40 anni trascorsi alla RAI, aveva iniziato a scrivere per la stampa locale (prima """"Corriere dell'Alto Adige"""" e poi """"Alto Adige"""") articoli settimanali su temi desunti dai giornali bolzanini del periodo 1850-1950, tutti interessanti Bolzano e dintorni. Gli articoli hanno avuto successo, le lontane cronache hanno interessato un numero via via crescente di lettori, tanto da indurre l'autore a raccoglierle di anno in anno in volumi, che hanno riscosso a loro volta un interesse crescente. I primi due volumi sono andati così esauriti. I successivi cinque sono stati pubblicati dalla Curcu & Genovese, che si è assunta ora il compito di ristampare - viste le numerose richieste - anche i primi due volumi della serie. La veste grafica è in parte diversa ed anche i testi sono stati aggiornati, ove opportuno. Si sono anche aggiunte altre foto. Sostanzialmente però questa prima puntata di """"Bolzano Scomparsa"""" riproduce fedelmente quella precedente."" -
Il sangue e l'inchiostro. Ediz. integrale
Siamo tra la fine dell'Ottocento e i primi trent'anni del Novecento. Enrico e Giovanni sono due fratelli di Trento, nati sudditi austriaci ma di madrelingua italiana. Per i primi vent'anni della loro vita, condividono gli affetti familiari, i giochi con i coetanei e le compagnie giovanili; frequentano assieme la scuola elementare, la chiesa e l'oratorio; lavorano, gomito a gomito, presso la falegnameria del padre. Nel 1891, spinto più dallo spirito di avventura che dalla necessità, Giovanni lascia la casa paterna per emigrare dapprima in Brasile e poi negli Stati Uniti. Sebbene separati dall'oceano Atlantico e benché molto diversi per temperamento ed inclinazioni professionali, i due fratelli vogliono però mantenersi in contatto, coltivando la speranza di riabbracciarsi di nuovo. Confidando sempre nell'incerto e intermittente servizio postale di allora, si scrivono per più di quarant'anni. Riescono così a trasformare il loro rapporto di sangue in un appassionato rapporto d'inchiostro che riserverà al lettore non poche sorprese. -
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 2
Questa è la riedizione aggiornata del secondo volume della serie ""Bolzano Scomparsa"""", uscito nel novembre 2010 ed andato esaurito. La serie è dovuta alla felice intuizione del giornalista Ettore Frangipane che, in pensione dopo 40 anni trascorsi alla RAI, aveva iniziato a scrivere per la stampa locale (prima """"Corriere dell'Alto Adige"""" e poi """"Alto Adige"""") articoli settimanali su temi desunti dai giornali bolzanini del periodo 1850-1950, tutti interessanti Bolzano e dintorni. Gli articoli hanno avuto successo, le lontane cronache hanno interessato un numero via via crescente di lettori, tanto da indurre l'autore a raccoglierle di anno in anno in volumi, che hanno riscosso a loro volta un interesse crescente. I primi due volumi sono andati così esauriti. I successivi cinque sono stati pubblicati dalla Curcu & Genovese, che si è assunta ora il compito di ristampare - viste le numerose richieste - anche i primi due."" -
Il mondo spezzato. L'Austria Felix muore sugli altipiani
1914-1918. Mentre sul fronte degli Altipiani trentino-veneti si consuma il destino del giovane ed esuberante soldato Franz, del colonnello Rudolf e di una generazione intera, nella rocca sul fiume resiste il filo di speranza che lega una famiglia attraverso i secoli. Una storia di uomini e di sentimenti, degli eventi disumani che li coinvolsero e ne decretarono i destini; storia di frontiera, frontiera tra Stati, popoli, culture e soprattutto tra due epoche, spaccate da un'esplosione di violenza senza precedenti. Gli eventi che posero fine a un'epoca, l'era dell'Austria Felix che non lascia eredi, si rivelano un mezzo per condurre il lettore sulle vie dell'anima di coloro che subirono quella fine, perché non è facile capire, cent'anni dopo, lo smarrimento di una società di fronte a un futuro che non nasceva pieno di speranze, ma oscuro e privo di meta. -
La saggezza nel cibo. L'ayurveda e la cucina delle nostre nonne
Siamo letteralmente sepolti da un'enorme quantità di informazioni sugli alimenti, le etichette di qualsiasi prodotto riportano il contenuto in proteine, glucidi, lipidi, la quantità di calorie e via dicendo; sappiamo dove trovare il ferro, il calcio, il magnesio ed ogni elemento chimico che ci è stato detto essere fondamentale per il nostro corpo, ma abbiamo, di fatto, perso la capacità di ascoltarci e capire di cosa abbiamo realmente bisogno. Per ogni problema ed ogni sintomo c'è la risposta in rete, non pensiamo più, non ci chiediamo più il perché delle cose, non guardiamo più il mondo che ci circonda, non usiamo i nostri sensi, ma solo un presunto sapere di seconda mano che troviamo con eccessiva facilità. Le ricette che troviamo in riviste e siti internet contengono, spesso, cibi non compatibili tra loro per qualità e stagionalità, ma esteticamente accattivanti; anche l'alimentazione, come molte altre cose, è diventata un bell'involucro senza contenuto. Come scegliere, tra tutte le proposte, quella più adatta a noi? Le nostre antenate avevano elaborato piatti equilibrati e sani semplicemente osservando le qualità dei prodotti che avevano a disposizione e i loro effetti sul corpo. L'ayurveda ci aiuta a recuperare questa antica saggezza, restituendoci così la capacità di discriminare tra ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male. Nel libro troviamo non solo una descrizione dei principi dell'ayurveda ed un'ampia analisi dei vari alimenti che abbiamo a disposizione, ma anche esercitazioni pratiche. -
Meraviglioso Trentino. Ediz. italiana, tedesca e inglese
Il Trentino dei laghi e delle Dolomiti, dei boschi e della fauna, della storia e della cultura, il Trentino degli uomini che lo abitano da ottomila anni è proposto in questa sintesi fotografica affidata dall'editore Curcu&Genovese a una decina di fotografi. Hanno fissato immagini conosciute e scorci inediti di una terra a forma di farfalla, frastagliata nelle sue diramazioni e nelle sue valli come una foglia di vite. Un paesaggio da fiaba dove scorre il vino fin dal tempo dei Reti e dove sgorga l'acqua dei ghiacciai millenari. Un territorio che, per conformazione geografica e indole dei suoi abitanti, ha sempre fatto da ponte fra due culture: il mondo latino e il mondo germanico. Una piccola terra fra i monti che, dal 1948, gode di una speciale autonomia amministrativa che in mezzo secolo ha portato sviluppo, benessere diffuso, e ha consentito di investire nella cultura, nell'arte e nella cura del paesaggio cospicue risorse. Un ""Trentino meraviglioso"""", faticosamente rinchiuso in 200 fotogrammi di uno scrigno editoriale pensato per gli ospiti e per chi ci vive. Un album da sfogliare stagione dopo stagione, memoria di un soggiorno, una sintesi di ciò che è e di ciò che i Trentini vogliono sia la loro terra, la loro storia di domani. L'editore ha affidato l'introduzione e le didascalie che accompagnano le immagini al giornalista-scrittore Alberto Folgheraiter; il progetto e la cura del dettaglio al grafico Fabio Monauni."" -
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 8
Siamo all’ottavo volume della fortunata serie dedicata alla Bolzano Scomparsa, iniziata quasi in sordina nel 2007, e con la quale il giornalista Ettore Frangipane raccoglie via via gli articoli, che appaiono ogni domenica sul giornale “Alto Adige” (e precedentemente sul “Corriere dell’Alto Adige”). -
Cara vecchia Trento
"Cara vecchia Trento"""" è lo storico libro di Gian Pacher edito nel 1978 dalla casa editrice Panorama di Trento e stampato allora dalle Arti Grafiche Manfrini di Calliano, qui riproposto in una fedele copia anastatica. Partendo dai nomi delle strade e delle piazze, Gian Pacher narra della Trento dal Primo Novecento fino agli Anni Cinquanta, Sessanta, ricostruendo un po' tutto di quel periodo: dai personaggi, ai locali pubblici, alla gente di tutti giorni. Con documentazione fotografica in appendice al volume. Con grande lungimiranza, così scriveva l'Autore nella sua nota introduttiva: «Fino agli Anni Cinquanta Trento coltivava di sé una immagine lieta e sorridente malgrado i problemi del vivere quotidiano, le ristrettezze economiche dei più, i minori incentivi nei consumi. Caffè e sale bigliardo, balère e giardini, campi di bocce e birrerie, trattorie sotto la pergola e prati ai limiti della città aiutavano a campare alimentando le amicizie, riscaldando gli umori, proteggendo le radici della nostra storia. Scrivendo questo libro e ricercando nelle cronache del passato prossimo, ho trovato accanto ai ricordi delle mie personali esperienze, decine e decine di luoghi comunitari in cui i trentini, per propria scelta e non perché sospinti dagli altri, potevano e sapevano vivere insieme con civiltà, oltre le differenze di classe»." -
Dallo Stelvio al mare. Ta Pum. Cammino della memoria, cento anni dopo, lungo tutto il fronte della Grande Guerra
L'organizzatore di TA PUM è l'omonima Associazione alla quale aderiscono originariamente l'Associazione l'Uomo Libero, ideatrice del progetto, l'Associazione degli Accompagnatori di Media Montagna del Trentino e l'Ufficio Stampa del CNR. L'Associazione è aperta a tutte le realtà istituzionali, locali, imprenditoriali, sportive, associative, militari, storico-culturali, della ricerca, della comunicazione e della formazione, italiane ed estere, che vogliano condividere e supportare il progetto sul territorio coinvolto a livello nazionale ed internazionale, in forma di partner, sponsor e testimonial. È in via di costituzione un Comitato scientifico, che sosterrà TA PUM in vista dell'iter di riconoscimento del Cammino della Memoria come Itinerario Culturale riconosciuto dal Consiglio d'Europa. -
Le acciaierie di Bolzano. L'arte di fabbricare acciaio
Anche un’azienda industriale ha uno spirito che la guida e questo spirito è il sogno, l’obiettivo della vita dell’uomo che la fonda e le dà un’impronta ben definita. Questo uomo è Bruno Falck, giovane ingegnere, che riceve da suo padre l’incarico di fondare uno stabilimento a Bolzano per produrre acciai speciali. Bruno proviene da una famiglia nota da circa un secolo nell’industria siderurgica e si dedica con passione alla costruzione e all’avvio del nuovo stabilimento; sceglie e ordina impianti industriali, ma sceglie anche dirigenti e personale da trasferire a Bolzano dagli stabilimenti lombardi della Falck. Vuole nella sua azienda personale valido e di sua fiducia. I prodotti delle Acciaierie di Bolzano ottengono importanti successi e si affermano sui mercati nazionali e internazionali e Bruno Falck dichiara che i risultati sono stati raggiunti, oltre che per l’efficienza degli impianti tecnologici, anche grazie alla fattiva collaborazione e professionalità di tutti i dipendenti. In più di un’occasione egli sottolinea l’importanza del fatto che si realizzi all’interno dell’azienda una solidarietà operativa fra dirigenza e maestranze. A Bolzano la crisi degli alloggi è gravissima praticamente fino alle soglie del 2000. Falck avverte il problema già nel 1937 e ancora in periodo bellico inizia a costruire alloggi per i suoi dipendenti. L’opera di costruzione di alloggi sociali impegna l’azienda fino alla metà degli anni ottanta. Bruno Falck guida le Acciaierie di Bolzano per quasi mezzo secolo e, sia lui che i suoi collaboratori più diretti, manifestano in vari momenti attenzione e sollecitudine anche per problemi e necessità della città, che, nel 1985 dona al presidente una medaglia d’oro in segno di riconoscenza. -
Dolomiti. Un'avventura sospesa tra sogni e realtà. 26 itinerari tra i monti
"...Chi le vive quotidianamente, sia per frequentazione sia per letture o ricerche, forse non ci fa quasi più caso… come fosse una normalità il convivere con siffatte celebrità. In realtà, per i più è sempre una scoperta e una nuova emozione, per il continuo mutamento degli scenari secondo le stagioni e le ore della giornata. Le architetture rimangono sempre imponenti e fantastiche, ma quinte e ambienti si avvicendano per effetto della luce, della meteorologia e, pure, della nostra predisposizione d'animo. Questi continui mutamenti fanno si che talvolta - anche per l'osservatore più attento - non riusciamo a capire se siamo nella realtà o all'interno di un sogno..."""" (Gianni Alberti); """"...E così la guida si fa poeta e affabulatore, cantore del sublime e della maestosità, dell'osservazione e della capacità di emozione, portando il visitatore a cogliere, con squisita sensibilità, la natura, l'origine, il vissuto di ogni particolare che s'incontra lungo il cammino, con competenza storica e capacità di scelta, fondendo la descrizione tecnica con la percezione empatica dei luoghi attraversati, introducendo, passo dopo passo, nel regno della bellezza e della suggestione, in un mondo dove ogni elemento ha voce e parola, tra l'andare e il sostare, il salire e il contemplare..."""" (Francesco Carrer); """"...E passo dopo passo l'Autore entra sottovoce e in punta di piedi tra le vie segrete delle sue montagne. Dentro di sé possiede la saggia consapevolezza di saper spalancare la porta di uno scrigno segreto, usando come chiave di lettura un sapiente e nostalgico miscuglio di ricordi, sentimenti, luci, riflessi, dolori e avventure. Di queste sue montagne percepisce l'anima sognante, ne sente il profumo e ne ascolta la musica millenaria, aprendosi a momenti poetici di pura meditazione, donando a noi, suoi lettori, la magia di vedere e sentire 'cose' che nella realtà sono riservate solo ai sognatori. E non c'è dubbio che Giuliano sia un vero Sognatore..."""" (Fabio Cammelli)" -
Via Claudia Augusta in bicicletta
Questo libro-guida racconta il viaggio attraverso la Baviera, il Tirolo, il Sud Tirolo/Trentino e il Veneto, sulle tracce della Via Claudia Augusta Altinate con la sua variante Padana. Il percorso è stato effettuato in bicicletta, utilizzando piste ciclabili o strade a basso traffico. Ad una parte introduttiva e narrativa che di ogni tappa presenta la storia, i luoghi da visitare e le leggende che aleggiano sulla “strada”, con diversi box di approfondimento culturale, seguono la descrizione del tratto della via, i tempi e le informazioni (numeri telefonici, servizi pubblici, ecc.). Il libro-guida presenta inoltre ambedue i percorsi della Via Claudia Augusta: quello che inizia a Donauwörth, in Baviera, sulle limacciose acque del Danubio, e che termina ad Altino (770 km), prospiciente le acque adriatiche – la Via Altinate –, e quello “padano” affacciato sul fiume Po, l'antico e mitico Dardano, che passa da Trento e arriva ad Ostiglia (641 km). -
Maria Teresa. La sovrana riformatrice che salvò l'Impero degli Asburgo
«Come starei meglio in Tirolo, dove si sono conclusi i miei giorni felici.» - Maria Teresa -
Le vie del vino nel Trentino-Sudtirolo. Dalla cultura dei reti ai Törggelen
Il vino che si usava a tavola, a messa e in guerra faceva stare allegri, talvolta faceva sognare, altre volte teneva lontano le malattie, o almeno così si credeva, ed erano diverse le terapie che lo vedevano soggetto indiscusso. Di sicuro aiutava a dimenticare la fatica, la fame, la morte che da sempre aleggiava sui borghi e sui villaggi, sui masi e sulla gente della nostra montagna. Aveva e ha nomi corposi, sia esso bianco o nero: Lagrein, Gewurztraminer, Blauburgunder/Pinot Nero, Teroldego – che si narra derivi da Tiroler Gold, l'oro dei Tirolo –, Marzemino (il romano Marceninum). E non dimentichiamo i nomi dei vitigni scomparsi o che sopravvivono in qualche nicchia ecologica, nomi arcaici, saporiti, di antica memoria come l'Enanzio Lagarino noto agli antichi come Oenanthium, la scomparsa Pavana valsuganotta portata un tempo in questa terra dai Colli Euganei padovani, dove aveva il nome di Pattaresca, o la Biancaza, o la rossa Rossara o Turca. Una cultura, quella del vino, che ancor oggi funge da cerniera tra il mondo nordico e quello mediterraneo. Un mondo dove l'intelligenza funzionale ha saputo creare terrazzamenti, ritagliare appezzamenti, dissodare i terreni giusti per far crescere le uve in claves, allevate a filari e potate basse, oppure le maiores, lasciate libere di crescere senza sostegni vivi. Attraverso storie e leggende, commerci e itinerari da percorrere a piedi nel Trentino e nel Sudtirolo, questo libro vuole raccontare l'anima e il cuore di una terra che ha fatto del vino, da tempi immemorabili, uno dei fulcri della propria cultura umana e naturale. -
Gente libera. Ediz. integrale
Donato Libera nasce ad Ala di Trento nel 1844, dunque suddito austriaco. Orfano di padre, a 10 anni di età è affidato dalla madre morente a un compaesano in partenza per il Lombardo Veneto. È accolto a Verona in un convitto gestito da religiosi. Impara da loro a leggere e scrivere. Lavora come fabbro. A 20 anni è chiamato a combattere con la divisa dell'Austria. Sopravvive alla battaglia di Sadowa contro i prussiani. Torna nel suo paese natale dopo 12 anni di assenza. Non trova nessuno che lo conosca. Il nuovo parroco gli consegna però una busta che contiene alcune lettere. Da esse risulta che ... La figlia di Donato Libera, Valeria, nasce ad Avio nel 1884. A 15 anni entra in servizio presso una famiglia di Trento. Valeria non è una ""irredentista"""", ma nel 1914 segue a Firenze i suoi padroni, che sono amici di Cesare Battisti. Poiché è suddita austriaca ed è andata a vivere """"in una Nazione nemica"""", le è impedito – per cinque anni – ogni contatto postale con la cognata di Trento e con il fratello soldato in Galizia. Nell'immediato dopoguerra presta servizio presso la stessa famiglia, ma questa volta a Roma. È testimone della metamorfosi politica del suo datore avvocato, diventato fascista dopo essere stato un socialista. Subisce poi un trauma psicologico conseguente al suicidio di una collega. In seguito avviene che... L'altro figlio di Donato Libera, Giovanni Battista, nasce ad Avio nel 1887. Nel 1909, mentre lavora come operaio in ferrovia, ha modo di conoscere a Trento Benito Mussolini. Suddito di Francesco Giuseppe, nel 1914 è spedito soldato in Galizia. Mentre la guerra ancora infuria, è congedato dall'Austria perché ferito. Tornato a Trento, Giobatta non può riprendere il suo lavoro perché risulta """"milite leso"""". Nel novembre 1918, diventato suddito di Vittorio Emanuele III di Savoia, si ripresenta alla stazione di Trento; ma questa volta è respinto in quanto """"ex combattente nell'esercito nemico"""". Trova lavoro presso la fabbrica di un ex """"ardito"""", ma già nell'ottobre 1922 viene licenziato perché rifiuta di marciare con il padrone in un corteo fascista. Giobatta emigra da solo in Argentina; vi trova un contesto ideale ed invita la moglie a raggiungerlo con i due figlioli. Succede che..."" -
Una montagna di emozioni... per tutte le stagioni. 44 itinerari da condividere ed affrontare in compagnia di familiari ed amici sulle splendide montagne del Trentino-Alto Adige
«Dopo ""Bambini si parte... zaino in spalla!!"""", sono di nuovo qui pronto a condividere con voi le esperienze più belle ed i sentieri che mi hanno suscitato delle emozioni particolari. Ho scelto di suddividere queste escursioni in base alle stagioni e al periodo dell'anno migliore in cui svolgerle (anche se la maggior parte di esse possono essere sempre effettuate), per poterne apprezzare al meglio le caratteristiche, i colori ed i sapori. Mi auguro che questa raccolta di percorsi, sperimentati con la mia famiglia ed adatti a tutti, possa essere una guida pratica ed il più possibile esaustiva per organizzare delle gite in montagna, avvicinare o incuriosire il lettore all'escursionismo. Insomma degli spunti, delle idee e delle proposte per allontanare il """"richiamo del divano"""", per apprezzare le bellezze della montagna in compagnia dei nostri cari, per condividere, anche con altri amici, piccoli angoli della nostra regione a noi poco conosciuti.» (l'autore)"" -
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 9
Siamo al nono volume della serie dedicata alla “Bolzano scomparsa”, iniziata nel 2007, e con la quale il giornalista Ettore Frangipane raccoglie via via gli articoli, che appaiono ogni domenica sul giornale “Alto Adige” (e precedentemente sul “Corriere dell’Alto Adige”). -
Piazza Erbe Bolzano. L'anima del centro storico
"In questa mia ricerca ho cercato di raccogliere foto e testimonianze di persone che hanno vissuto e lavorato buona parte della loro vita in Piazza delle Erbe a Bolzano, inoltre ho documentato cinquant'anni del mio percorso lavorativo da semplice garzone a titolare del settore fino ai giorni nostri. Inizialmente mi sono documentato con vari testi personali, partendo dalla storia e dalla nascita della Piazza per poi successivamente includere ricorrenze e manifestazioni religiose che fanno parte della cultura in Alto Adige. Ho aggiunto varie grafiche ed, infine, alcuni consigli sui prodotti trattati nelle varie stagioni nel mercato, sia per l’acquisto che per il consumo, cercando di sensibilizzare e di far conoscere alle nuove generazioni i prodotti coltivati e commercializzati in Alto Adige, importanti per l’economia locale. Nella parte finale ho aggiunto la descrizione della mela e della pera con la storia del frutto e l’utilizzo nelle varie fiere. Inoltre ho allegato molte foto di composizioni e creazioni nel lavoro da me svolto in collaborazione con la Camera di commercio, la Provincia e vari enti."""" (Giovanni Messori)"