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Il segreto dei Mensch
«Questo libro segna l'entrata di Nicolas Couchepin tra gli autori contemporanei» - Io DonnaLa storia dei Mensch si era svolta in una strada come quella in cui vivete anche voi. Come tutti, anche voi avrete probabilmente incrociato spesso Muriel Mensch, una donna assolutamente banale, dal tabaccaio all'angolo. Come tutti, avrete ogni tanto avuto l'occasione di disapprovare il carattere imprevedibile della giovane Marie Mensch, la figlia di sedici anni, che passava il tempo a ciondolare con un gruppo di adolescenti tra cui anche i vostri figli. Come tutti, avrete silenziosamente, e frettolosamente, compatito il dolore ben manifesto di Théo Mensch mentre cercava di inculcare a suo figlio Simon, «lo scemo del paese», l'arte di attraversare la strada senza farsi investire. E, come tutti, non avrete avuto nessun sospetto. E, come tutti, una volta scoperto finalmente quel che era successo, avrete provato la stessa pietà mista a indifferenza. E la notte avrete dormito il sonno dei giusti perché, anche questa volta, era sulla testa di qualcun altro che il mondo era crollato. Ecco dunque la storia della famiglia Mensch. -
Qui comincia la notte
Il primo romanzo del regista di Lo sconosciuto del lago, il thriller omosessuale vincitore della Queer Palm a Cannes nel 2013. Una sorta di ""ballata"""" sui bordi dell'abisso che unisce crudo realismo e umana morbidezza in una chiave che ricorda molto da vicino il Genet di Querelle de Brest. Al centro della vicenda, un torbido triangolo amoroso che vede protagonisti tre uomini, i loro inspiegabili sentimenti e le loro insolite pulsioni: Gilles, omosessuale quarantenne confuso e succube delle proprie paranoie; Pepé, novantenne annoiato e nostalgico delle proprie origini occitane; il """"capo"""", poliziotto violento e in cerca di dominio, apparentemente in pace con la propria omosessualità ma in realtà preda di un contorto e misterioso fantasma. Gilles non capisce quale sia la natura di questo suo duplice sentimento, anche se forse si tratta semplicemente d'amore, e così si sovrappongono e si scontrano il suo rapporto quasi esclusivamente platonico con Pepé e quello fisico e passionale con il """"capo"""", in uno sprofondare distruttivo e alla fine inevitabilmente letale."" -
Rosa shocking
Dieci grotteschi mondi abitati da romantici senza speranza, omosessuali storpi, ideatori di bambole bulimiche, delinquenti, disadattati, ragazzi imbranati, coppie scoppiate, dieci realtà che mettono a nudo i nostri goffi tentativi di sfruttare il potere del linguaggio e dell'immaginazione. ""Rosa shocking"""" è una surreale riflessione sull'incapacità di comunicare, sulla delusione, sul senso di colpa figlio del fallimento e sull'amore, che sa trasformarci in qualcosa che non avremmo mai pensato di diventare. E non sempre in senso positivo."" -
Corruzioni. Le «Note azzurre» manipolate da Giorgio Dell'Arti
Dai vent'anni e fino alla morte lo scrittore milanese Carlo Dossi (1849-1910) appuntò su certi quadernoni azzurri tutto quello che vedeva, tutto quello che pensava, tutto quello che sapeva. Per esempio, per quanto riguardava l'attività sessuale di Vittorio Emanuele II, scrisse: ""Vittorio Emanuele fu uno dei più illustri chiavatori contemporanei. Il suo budget segnava nella rubrica donne circa un milione e mezzo all'anno mentre nella rubrica cibo non più di 600 lire al mese. A volte, di notte, svegliavasi di soprassalto, chiamava l'ajutante di servizio, gridando 'una fumna! una fumna!' - e l'ajutante dovea girare i casini della città finché ne avesse una trovata, fresca abbastanza per essere presentata a S.M."""" Gli stupri del re d'Italia. L'immoralità dei politici. La vacuità dei filosofi. Le bassezze degli insegnanti. La cretineria dei burocrati. Il principe degli Scapigliati racconta l'Italia tra Ottocento e Novecento, degna madre di quella di oggi. Con una nota di Alberto Arbasino."" -
Altre direzioni. Storie di ordinaria periferia
Un viaggio nelle ""periferie della nostra socialità"""". Enzo Brogi rompe qualche tabù nell'ordinario lavoro istituzionale e racconta le storie delle sue battaglie con una raccolta di scritti ospitati sulla stampa. L'autore è il proponente della prima legge regionale approvata in Italia per l'uso terapeutico della cannabis e di quella contro il gioco d'azzardo patologico. Da anni denuncia la situazione inaccettabile delle carceri italiane, un mondo a cui si avvicina grazie anche al suo legame con Adriano Sofri, e si spinge su temi come quelli del complicato rapporto fra disabilità e bisogno di sessualità. Riflessioni che nascono quasi sempre da incontri con persone e luoghi, dalla voglia di allargare spazi in cui troppo spesso vengono confinati diritti e destini. Un esercizio di umanità che parte, forse, proprio dal mettere in discussione il pregiudizio verso ciò che di frequente è tenuto lontano dal centro. Prefazione di Lorenzo Jovanotti Cherubini; con scritti di Simone Cristicchi e Concita De Gregorio."" -
Do you know Rome?
Quanti sono gli obelischi di Roma? Dove morì Michelangelo Buonarroti nel 1564? Dove si trova il centro esatto di Roma? In quale teatro i Beatles si sono esibiti nel loro primo concerto a Roma il 27 giugno 1965? Chi era il grande scrittore russo che tra il 1838 e il 1842 abitò nel palazzo in via Sistina 125 e vi scrisse il suo capolavoro? Che origine ha il nome di via del Pellegrino? Dove sono sepolti i grandi poeti romaneschi Belli, Pascarella e Trilussa? Quanti sono gli animali raffigurati nella basilica di San Pietro? Roma è la città eterna, una delle città più antiche del mondo e più ricche di storie e di misteri. Riprendendo lo schema di ""Conosci Parigi?"""", l'""""invenzione"""" dello scrittore francese Raymond Queneau, la giornalista del Corriere della Sera Lauretta Colonnelli ci accompagna in una passeggiata nel passato e nel presente di Roma."" -
John Fante. Fuori dalla polvere
Fante è uno scrittore così come Pelé è un calciatore. La natura lo ha dotato di spire cerebrali con una esatta forma, ""arrotolate"""" in un determinato modo, create appositamente per trasformare la vita in scrittura. Certo, anche la sua vita, la sua esperienza, le sue letture, hanno contribuito a dare forza alla sua parola, ma all'origine deve esserci qualcosa di """"congenito"""", che oltretutto gli ha permesso di recepire gli eventi dell'esistenza - quelli non voluti e quelli cercati - in quel determinato modo e non in un altro. Il classico cane che si morde la coda, o meglio una dialettica continua tra ciò che si è, ciò che ci capita e ciò che si sceglie. Insomma si avverte, negli scrittori come Fante, una naturalezza del narrare che non è certamente possibile imparare a tavolino. Il fatto è che quei """"certi scrittori"""" non si affidano a meccanismi narrativi spettacolari, a storie sorprendenti, a colpi di scena inimmaginabili, ma semplicemente alla parola, alla loro parola. Per fare cosa? Per raccontare il mondo."" -
Louis-Ferdinand Céline. La parola iregolare
Ci sono scrittori che non si fanno omologare e la cui opera, non subordinata a nessuno schieramento né incasellabile in rigide norme morali, è fraintesa e perfino strumentalizzata. In tal senso, resta esemplare il caso di Louis-Ferdinand Céline, preda da un lato di oltranzistiche vestali e dall'altro di fermi denigratori. È forse questo il principale motivo e l'inaccettabile limite per cui Céline è noto per le sue provocatorie posizioni culturali e politiche e assai meno per il suo personalissimo stile letterario, da lui sempre rivendicato come il principale e forse unico faro del suo lavoro (e della sua vita). Irregolare, outsider, atipico, anomalo, non conforme...: in fondo non c'è modo d'incasellare l'uomo libero Céline, uno scrittore fondamentale per la letteratura del Novecento. -
Il dizionario delle cose impossibili
Viaggiare nel futuro, modificare il passato, comunicare telepaticamente con un cane, un gatto, un uccello, un albero sembra qualcosa di impossibile. Eppure... Dai misteri dell'intelligenza animale alle ultime scoperte sul nostro cervello, dalle inspiegabili guarigioni di Lourdes ai mutamenti artificiali del clima a scopo militare, Didier van Cauwelaert, romanziere francese di origine belga noto anche in Italia, esplora con passione e humour decine e decine di situazioni impensabili che sono però state oggetto di pubblicazioni scientifiche, inchieste poliziesche, pronunciamenti giudiziari, basando tutto il suo lavoro su documenti inoppugnabili. E si disegna così, in modo del tutto straordinario, una nuova mappa del reale che confina e spesso oltrepassa l'irreale, per aiutarci a capire ciò che rimane al di fuori del nostro controllo razionale. -
Maldoror e tutte le poesie
Isidore Lucien Ducasse (1846-1870), meglio noto come Conte di Lautréamont, fu il primo dei ""poeti maledetti"""", un beat oltre un secolo prima dei beat, uno dei più anomali, inclassificabili e travolgenti poeti dell'Ottocento europeo. Apprezzato da Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Éluard, Apollinaire, e forse, anche dal nostro Dino Campana, come dal movimento surrealista, che lo elesse come proprio nume tutelare, Lautréamont è stato un costante riferimento, in tempi più recenti, per autori leggendari della canzone francese come Serge Gainsbourg, Georges Brassens o Léo Ferré. Ancora oggi Lautréamont ha moltissimo da dire, almeno quanto altri poeti in parte a lui accostabili, quali John Milton o William Blake. Per la sua capacità di esplorare l'inesplorato, per il suo coraggio di sondare gli abissi, per la sua forza di scavare in tutto ciò che il mondo considera indicibile."" -
Caravanserraglio
Unico romanzo di Francis Picabia, scritto nel 1924, l'anno in cui apparve il primo Manifesto del Surrealismo. Al rigore dogmatico di André Breton, Picabia contrappone la sua incorreggibile disinvoltura, il suo inafferrabile istinto dissacratorio, scegliendo in ogni circostanza la libertà e la vita, che attraversa sempre a cento all'ora non temendo lo schianto finale. ""Sono vivo"""", questo è il suo unico credo. E la risposta finale di questo romanzo, nel quale Picabia esprime l'essenza delle sue idee. Testo autobiografico """"a chiave"""", pieno di deviazioni, porte misteriose, cassetti e armadi inattesi, """"Caravanserraglio"""" si presenta apparentemente come una semplice serie di quadri che evocano con causticità l'anima di un'epoca travolta dal tourbillon delle avanguardie, ma rivela a una lettura più attenta un """"sottotesto"""" letterario e narrativo di grandissima letteratura. Vi si incontrano Marcel Duchamp, Pablo Picasso, André Breton, Robert Desnos, Louis Aragon, Max Ernst, Blaise Cendrars, Jean Cocteau e molti altri. Di fronte al Surrealismo trionfante, Francis Picabia lancia l'ultima battaglia in onore del Dadaismo."" -
Il mio canto di speranza
Conducendo il lettore lungo una morbida passeggiata verso l'origine del mondo, questo libro racconta la storia dell'universo. Jean d'Ormesson, che con questo suo romanzo-testamento scritto alla soglia dei novant'anni ha superato nelle vendite tutti i suoi precedenti e numerosi best-seller toccando in pochi mesi il milione di copie vendute solo in Francia, si veste dei panni di un detective metafisico e conduce un'appassionante ricerca tentando, con la sua consueta allegria e la sua ormai proverbiale leggerezza, di svelare il mistero del niente, e cioè del tutto, e proponendo ai suoi amati simili, tutti noi esseri umani, non solo una possibile interpretazione di questo insondabile mistero, ma anche una forse accettabile via d'uscita dall'abisso dell'incertezza che attanaglia tutti noi di fronte alla nostra inevitabile fine. -
Pina Bausch. Una santa sui pattini a rotelle
Si può dire, senza rischio di esagerare, che nella geografia delle arti contemporanee esista un prima e un dopo Pina Bausch: con la sua originale ""poesia del mondo"""", quest'autrice fuori dal tempo e dalle mode (dal ruolo d'iconoclasta finì per approdare, nel nuovo millennio, a quello di consacrata regista-coreografa), ha terremotato il panorama delle arti dal vivo. Non solo ha affrancato il balletto dalle seduzioni dell'apparenza, restituendo al corpo un'inedita """"loquacità esistenziale"""", nel senso di facoltà d'indagare i paesaggi più profondi e oscuri dell'essere; ma ha identificato, al di là della danza (il discorso riguarda, più in generale, l'essere in scena davanti agli altri), una zona di comunicazione in grado di toccare nuclei di ricettività presenti in ciascuno di noi e comprensibili in ogni latitudine del globo, a prescindere da consuetudini culturali."" -
Il ladro di voci
Giovanni Bernini ha una dote bizzarra: è in grado di imitare chiunque alla perfezione. Catapultato dall'anonimato della piccola città in cui vive al grande mondo dello spettacolo, viene notato dal vulcanico talent scout Maximilian Horatio, che ne fa rapidamente una star. Ma con la fama, Giovanni capisce però di esistere soltanto nelle sue imitazioni. Quando incontra la bellissima ed enigmatica soubrette Lucy Starlight dovrà riuscire ad assumere l'unica identità che non è mai riuscito a padroneggiare: la sua. Tra Jonathan Lethem e Woody Allen, ""Il ladro di voci """"è un romanzo d'esordio spumeggiante, un'opera tragicomica sulla storia di un uomo costretto a rischiare tutto per salvare se stesso e conoscere il vero amore."" -
Quella luce negli occhi
Dopo l'esplosione di un'epidemia che ha popolato Baton Rouge di non-morti, le cose stanno lentamente tornando alla normalità. Sono ormai tre settimane che Michael, Rachel e il loro amico Matt stanno cercando il padre di quest'ultimo, il signor Mazoch. Quasi certamente è stato morso e adesso vaga per Baton Rouge, come i non-morti ancora in libertà, sull'onda dei ricordi di quando era vivo. Mentre la stagione degli uragani minaccia di spazzare via gli ultimi zombi rimasti, i tre protagonisti setacciano i luoghi che, un tempo, erano importanti per lui, animati dalla speranza che anima tutti coloro che piangono la perdita di una persona cara, che cioè chi è morto possa tornare, in una forma o nell'altra. -
Watchlist
Oggigiorno siamo tutti osservati. E il fatto che quest'affermazione non sia più scioccante, già di per sé è uno choc. Sappiamo infatti che non possiamo più sottrarci allo sguardo del mondo, e che l'unica cosa nascosta è la natura di chi ci osserva. Come influisce su di noi la sorveglianza costante cui siamo sottoposti? Modifica il nostro comportamento mentre lottiamo per ottenere l'approvazione o evitare il giudizio di un pubblico senza volto? Fino a che punto lo sguardo altrui definisce ciò che siamo? Il volume raccoglie i racconti di Etgar Keret, Robert Coover, Aimee Bender, Alissa Nutting, Cory Doctorow, Jim Shepard, Charles Yu, Randa Jarrar, Katherine Karlin, Miracle Jones, Mark Irwin, T. Coraghessan Boyle, Dale Peck, Bonnie Nadzam, Lucy Corin, Chika Unigwe. -
Il Novecento è donna. Ritratti di donne eccezionali del secolo scorso
Un libro che racconta le vite straordinarie delle donne che hanno attraversato il Novecento pescando tra gli aneddoti, le frasi più belle, le curiosità della loro vita. La struttura si snoda senza seguire il percorso biografico ma recuperando le storie più intense che hanno animato le esistenze di ognuna di loro. Italiane e straniere, a volte poco conosciute, a volte famosissime, ma che in qualche modo hanno contribuito a rendere grande il secolo scorso: attrici, scrittrici, poetesse, scienziate, first lady e premier, tutte sono state prima di tutto esseri umani, con le loro debolezze, le loro abitudini, i grandi sacrifici, a volte i successi, a volte le sconfitte. Con uno stile assolutamente personale e inconfondibile, Lucrezia Dell'Arti riesce a raccontare, con pochi colpi d'autore, l'essenza profonda delle persone che racconta. Da Frida Kahlo a Billie Holiday, da Maria Teresa di Calcutta a Elsa Morante, passando per Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Maria Callas, Indira Gandhi, Marie Curie, Anna Magnani, Coco Chanel, Janis Joplin, Grace Kelly, Irène Némirovsky... -
Conosci Milano?
Città romana e medievale, capitale industriale dell'Italia unita, amata da Leonardo da Vinci e raccontata da Alessandro Manzoni, ma anche da Goethe, Stendhal, Gadda, Berto, Bianciardi e infiniti altri scrittori, Milano è stata una città ""da bere"""" ma anche una delle più importanti culle della cultura italiana. In questo viaggio che segue la struttura dadaista del """"Conosci Parigi?"""" di Raymond Queneau, avanti e indietro nel tempo e nello spazio, Luca Scarlini ci porta tra i misteri e gli aspetti più inconsueti della città, consentendo anche a chi crede di conoscerla di scoprire una Milano diversa, molto più strana e inattesa di quanto si penserebbe."" -
Oscar Arnulfo Romero. Beato fra i poveri
"Come cristiano non credo nella morte senza risurrezione: se mi ammazzeranno, risusciterò nel popolo salvadoregno. Lo dico senza alcuna millanteria, con la più grande umiltà."""" Romero non è stato un eretico. È però una figura complessa, fragile e visionaria come i poeti e i profeti, capace di spingersi al limite. Il limite del ruolo e del dogma, che l'arcivescovo non ha superato, ma interrogato fortemente sì: nei suoi discorsi sulla necessità della violenza per difendersi dalla sopraffazione, nel suo rapporto con le organizzazioni popolari, nelle denunce contro i responsabili della repressione, che gli sono costate la vita." -
Luca Ronconi. Il palcoscenico dell'utopia
Questo libro racconta con una visione del tutto personale il regista di alcuni degli spettacoli teatrali più importanti della storia del teatro italiano, raccogliendo anche pensieri, aneddoti e immagini che ne restituiscono tutta la complessità.