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La perseveranza
Il protagonista - di cui non sappiamo il nome - viaggia spesso tra l'Italia e la Svizzera per fornire assistenza agli impianti industriali di un cliente. È sposato con Lara e ha un'amante di nome Isabelle che vive a Zurigo. Nonostante sia perfettamente integrato nella società, l'uomo conduce un'esistenza piatta e monotona, indifferente a tutto e votata al cinismo più crudo. Poco alla volta, l'assenza di qualsiasi sentimento e un perenne senso di disagio lo faranno scivolare in uno stato di insensibile alienazione, allontanandolo da tutto e da tutti, fin quasi al delirio. Con una lingua precisa e affilata, ""La perseveranza"""" è un romanzo che spalanca gli occhi sul dolore e che ci offre un'analisi lucida e spietata dei meccanismi che regolano la vita quotidiana, di cui siamo, sovente, sia le vittime che i carnefici."" -
Il figlio della fortuna
“Il figlio della fortuna” si rivolge a tutti indistintamente, ognuno di noi può immedesimarsi con almeno uno dei personaggi che si muovono all'interno dei venticinque racconti che compongono questa raccolta. Con toni che vanno dall'ironico e umoristico all'enigmatico e riflessivo, Egidio Capodiferro descrive, con lo sguardo che solo i ""semplici"""" sanno usare, episodi di vita quotidiana: la difficoltà di un titolare di una gioielleria nell'assumere una nuova commessa, l'equivoco che viene a crearsi intorno al furto di un anello, la rivincita di uno scultore incompreso, il salvataggio di una bambina che avrà come epilogo i festeggiamenti di un matrimonio, quattro amici in viaggio in macchina. Racconti in cui a volte compare il senso di noia della vita, di insoddisfazione per il lavoro e per i soldi, o il naufragio di progetti personali, i rapporti conflittuali con i propri genitori, ma in cui non manca mai l'amore, il desiderio, il rapportarsi con l'altro. Niente di più ordinario, dunque, all'apparenza, nonostante spesso, si sa, sono le cose più semplici in qualche modo a stupirci di più."" -
La parola e il rumore
Costanza, avevo, di/dimenticare/Alternando/momenti d'ozio mentale ad attimi di angoscia febbrile. -
Le amiche
Una vita tranquilla ed equilibrata sembra essere un obiettivo impossibile per Silvano che, alla soglia della mezza età, si divide tra il lavoro nell'azienda vinicola ereditata dal padre e la relazione, fisica e sentimentale, con Laura. E ci sono molto sesso e molta corporeità, al limite dell'esasperazione, nel loro rapporto, descritto fin nei minimi particolari quotidiani e vissuto dal protagonista, che pure ama Laura, in maniera totalmente conflittuale. Del resto, lui stesso non ha mai fatto mistero della sua idiosincrasia per le relazioni stabili, e lo dimostra concretamente iniziando a frequentare anche Donatella, da poco arrivata in azienda, alla quale non riesce a resistere. In maniera diretta e per nulla reticente, Vanna Loiudice, con il suo nuovo romanzo, sembra volerci dire che l'incomunicabilità, il malessere esistenziale, il vuoto interiore colmato con atteggiamenti compulsivi sono, ancora una volta, la costante nel ""male di vivere"""" dell'uomo e della società attuali: Silvano ne è un esempio quasi perfetto. E allora le donne della sua vita non saranno mogli, compagne e nemmeno amanti, ma soltanto """"amiche""""."" -
Todo cambia
In un paese del sud, il giovane Riestu passa tutto il giorno sotto un palo della luce ad aspettare pazientemente il ritorno di sua madre. La piccola Ada, curiosa e vivace, sempre in sella alla sua bicicletta, diventa sua amica e si reca tutti i giorni a quello stesso palo per fargli compagnia, per rendergli più piacevole quell'attesa. Crescono insieme e, ormai adolescenti, tra loro sboccia l'amore, un amore puro e innocente. Tuttavia, un destino poco accondiscendente decide di dividerli. Ada è costretta a trasferirsi altrove, a Roma, dove conosce l'ostilità della città, divisa tra università e lavoro. I tempi felici immersi nella natura finiscono e, in seguito ad un tragico avvenimento, la paura si insinua nella sua vita cambiandola per sempre. La solitudine la logora. Vorrebbe avere vicino il suo Riestu, che però è lontano: dopo aver lasciato la sua amata, il suo paese, il suo palo, si trova immerso nella ripetitività della vita della campagna argentina, aspettando passivamente il momento giusto per tornare. È vero come spesso tutto può cambiare: sono bastati una manciata di secondi per sconvolgere due esistenze. Qui l'amore diventa un richiamo, che anche a migliaia di chilometri di distanza esercita la sua funzione, quella di unire ciò che deve essere unito. Ada e Riestu. -
Una giornata da portare a termine
Una famiglia borghese nell'Inghilterra di fine Ottocento. A Helen, la figlia minore, viene vietato di partecipare ad una festa organizzata dal fratello Robert. La madre, Mrs Moore, lo ritiene sconveniente mentre la zia, anticonformista e ribelle, che ha un ascendente molto più forte sulla nipote, spinge affinché sua sorella la lasci andare. La ragazza decide di andarvi comunque e riesce a rubare una spilla della madre per poter comprare di nascosto un abito adatto alla festa. È attorno a questa vicenda che ai sviluppa la narrazione della Loiudice, che dura una singola giornata e che riesce a cogliere le atmosfere e le dinamiche di un tempo: i primi segni dell'emancipazione femminile, le preoccupazioni di una madre apprensiva, una ragazza adolescente divisa tra il rispettare le regole e il metterle in discussione, le idee di una zia che ha saputo ribellarsi a certe convenzioni sociali. -
Chiudo gli occhi due secondi, miei poveri detrattori. Ecco a voi il mio cammino inviolato. Ritratto a distanza ravvicinata di Muammar al Gheddafi
Non è pensabile di poter interpretare la storia di un uomo politico come Muammar al Gheddafi prescindendo dal fatto che egli abbia perseguito, quando ormai il socialismo sovietico si avviava al suo tramonto, il tentativo più radicale di proporre un sistema politico, economico e sociale alternativo al capitalismo e allo stesso comunismo. Politicamente, la teorizzazione (il libretto verde) e la concretizzazione (i congressi e i comitati di base) del tentativo di proporre (imporre) in Libia una democrazia diretta è stato un suo obiettivo costante. Con tutti i suoi limiti e di fronte alla innegabile crisi in cui versano le democrazie rappresentative, mai ostacolate e semmai sospinte dal capitalismo con mezzi leciti e non, l'intenzione non può essere sottovalutata. Ed è lecito chiedersi se il suo fallimento sia dovuto al fatto di non essere stato compreso fino in fondo dai suoi ancora immaturi destinatari, oppure perché, se avesse funzionato, avrebbe rappresentato un esempio pericoloso per ogni altra forma di governo vigente. La vita del leader libico è in questo libro ritratta in forma di racconto autobiografico. Dal condotto idrico in cui è costretto a rifugiarsi dopo l'ultimo agguato della NATO, Gheddafi riesamina, a partire dalla prima infanzia, il tragitto che lo ha portato ad essere avversato da innumerevoli accuse. -
Vecchi scemi
Il giovane Grigorij era più vecchio del vecchio Grigorij, dice la voce narrante di Woody Allen in ""Amore e guerra"""". I personaggi di questi tredici racconti brevi tendono tutti verso un'età adulta o molto adulta e in genere si sentono un po' messi da parte. Potremmo chiamarli anche poveri illusi. Sarebbero tredici racconti sulla solitudine se non ci fosse anche questo aspetto, che qui nessuno diventa mai vecchio-vecchio, o ci mette un mucchio di tempo per diventare vecchio, mentre le cose, specialmente quelle più sofisticate, invecchiano subito, il giorno dopo o un'ora dopo. Così i personaggi di questo libro hanno sguardi disincantati e crudi. E forse sta qui il punto, perché sono invecchiati proprio per guardare oltre le cose e attraverso il familiare aspetto che esse hanno. E se insistono sono anche un po' scemi."" -
Strage silenziosa
In una tranquilla località di provincia improvvisamente si verificano quattro omicidi nello spazio di circa dieci mesi. Le vittime apparentemente non hanno legami fra loro. La città è sconvolta. Si scatenano dinamiche sociali violente e razziste. Un campo rom viene dato alle fiamme, ogni ""diverso"""" viene visto come un potenziale colpelvole. Il commissario Toni Biondi, un poliziotto molto """"antipoliziotto"""" per il suo cronico """"antidecisionismo"""", indaga su due ipotesi: la pista mafiosa visto che una cosca catanese ha allungato da tempo i suoi tentacoli sulla città o il movente sessuale perché il serial killer si accanisce sugli organi sessuali delle vittime. Quando sembra aver imboccato un vicolo cieco Biondi, un po' per caso, riuscirà a dipanare la matassa. La vicenda avrà inaspettatamente una sterzata e il movente delle uccisioni emergerà a fatica nella mente del commissario: assurdo, surreale, fuori dalla logica umana... """"Strage silenziosa"""" è un giallo, ma non solo. È un atto di accusa verso una società antropocentrica, in cui da sempre una specie vivente opprime tutte le altre."" -
L' azzurro è sempre prezioso
In una villa di Cap Ferrat, sulla Costa Azzurra, di proprietà di Francine Weisweiller, durante una cena alla quale partecipano diversi famosi artisti vissuti nello scorso secolo, avviene una lunga intervista che attraversa tutto il romanzo. I due personaggi si raccontano attraverso una serie di domande che vengono loro poste dall'autore. Due vite che si sono svolte in modo parallelo e autonomo che hanno avuto alcuni aspetti comuni, del tutto fortuiti, che inspiegabilmente si sono poi realizzati nella nascita di un nipote. La coltivazione della Canapa e l'allevamento di Bachi e il commercio della seta fanno da sfondo alle loro vite passate fra Ferrara, Bologna e Varese, ma anche fra Parigi, Londra, la Normandia e la Costa Azzurra. Tanti episodi, ricordi oramai un poco sfumati che assumono particolare importanza quando, perle circostanze in cui sono stati vissuti, riescono a toccare le corde della memoria di chi legge e ascolta. -
Ogni storia ha la sua storia
Anche le storie hanno la loro storia: un'anima, una vita propria. ""Ogni storta ha le sue regole"""", dice la nonna al nipote che se ne sta lì e aspetta che inizi a raccontare: il momento dell'attesa è una di queste, rispettarne il ritmo è un'altra, ma soprattutto essere pazienti nel raccontarle e nell'ascoltarle. Raccontare è coinvolgere, è trasferire emozioni che ti aiutino a immedesimarsi nel racconto fino a percepirlo quasi come fosse tuo, perché dietro una storia si nasconde la nostra memoria, la nostra vita, il senso della nostra esperienza. Come nel racconto """"I senza Dio"""", in cui la nonna racconta di sé senza sapere che in realtà racconta la Storia con la esse maiuscola, senza sapere che sono le piccole storie, i piccoli racconti a fare la grande Storia. I racconti de """"Ogni storia ha la sua storia"""" si snodano in epoche e in forme diverse lungo tutto un secolo: dalla Grande Guerra all'uso della Grande Rete. Dall'adolescenza, alla vecchiaia. E, come fil rouge che li attraversa, l'amore e, anche quando non sembra, la donna."" -
La strada di Elena
Il 15 dicembre 1972 si proietta per la prima volta Ultimo tango a Parigi. Quel giorno nasce la protagonista del romanzo. Elena Cassiani vive a Rimini, dove tutti la conoscono come ""l'avvocato delle donne"""", perché si occupa di stalking e svolge il suo lavoro con la stessa passione delle battaglie femministe degli anni '70. Alla soglia dei quarantanni vive una profonda crisi interiore: le sembra infatti che l'adeguamento inconsapevole alle regole e convenzioni sociali, alle quali fin da ragazzina ha tentato di sottrarsi, abbia minato la veridicità del suo Io. Sarà Alex, conosciuto in un locale della Riviera, a far percorrere ad Elena la strada che lei ha individuato per affermarsi come """"soggetto desiderante"""" ed arrivare alla parte più autentica di se stessa. Durante questa ricerca, dove non mancano dubbi e timori, Elena prenderà coscienza che anche lei, l'avvocato delle donne, stenta ad uscire dalla prigione interiore e che il prezzo di una liberazione autentica è la sofferenza e forse la solitudine. Un racconto in prima persona, forte e coinvolgente, in cui è possibile riconoscere una parte di sé."" -
La spoliazione. Capolavori delle Marche a Milano sotto Napoleone. Ediz. a colori
Tra la fine di marzo e la fine di agosto del 1811, due professori delle Accademie di belle arti di Modena e di Ferrara, Giuseppe Santi e Antonio Boccolari, percorrono in lungo e in largo le Marche per prendere visione dei dipinti delle chiese che il Regno d'Italia napoleonico ha incamerato nel ""patrimonio demaniale"""", e scegliere quelli che devono essere spediti a Milano per arricchire la nuova pinacoteca nazionale di Brera. Complessivamente a Milano giungono 157 opere; tra queste, il Polittico di Valle Romita di Gentile da Fabriano, la Pala Montefeltro di Piero della Francesca, L'Annunciazione di Ascoli di Carlo Crivelli, il Polittico di San Domenico e tutte le altre opere di Crivelli che si trovavano a Camerino, il Polittico di Cagli di Niccolò di Liberatore, tavole del Signorelli conservate a Fabriano e ad Arcevia, il San Sebastiano di Liberale da Verona, prelevato ad Ancona, la Pala di Pesaro di Giovanni Girolamo Savoldo, la Pala di Amandola di Pietro da Cortona. Metti che a distanza di due secoli Gentile, Piero e Crivelli rivolgano un appello per il ritorno nelle Marche delle opere sottratte; metti che lo Stato Italiano e la città di Milano non vogliano sentirne parlare. Allora intervengono gli angeli."" -
Guardami e ascolta. Personaggi di ritratti celebri e meno celebri, dal mondo e dalla Pinacoteca Civica «Francesco Podesti» di Ancona, raccontano le loro storie
Personaggi di quadri famosi o meno, muti da secoli, aspettano il loro momento per rivelare pensieri e segreti. E allora fermati, fai un bel respiro e osservali bene, le loro labbra cominceranno a schiudersi... I personaggi ritratti, i contesti storici degli stessi pittori, hanno suggerito all'autrice conversazioni immaginarie ma verosimili, curiose ma attendibili, con particolare attenzione alle opere raccolte nella Pinacoteca Civica ""Francesco Podesti"""" di Ancona."" -
Dimmi le parole
"Leggendo le poesie di Marco Fortuna ho viaggiato attraverso mondi interiori, lontani continenti, ho provato emozioni, ho sentito fragranze, ho volato al di là del cielo sino all'Iperuranio, ho rivissuto emozioni d'amore, mi sono stupito, incantato, vergognato per alcuni eventi passati di cui solo io serbo memoria, ma che sono registrati, un po' nascosti - ma riconoscibili dal cuore - in quei versi che segnano il tempo (e non viceversa). Ho persino soddisfatto la strana nostalgia generata dal riemergere di ricordi che il tempo ha addolcito, a volte davvero tanto. Ciò mi è accaduto quando ho creduto di capire dove lui potesse aver nascosto quella parte di vita vissuta e ora sublimata. Continuo e continuerò a viaggiare nelle poesie di Marco Fortuna e spero che tanti altri lo faranno e ne trarranno grande giovamento: infiniti mondi ricchi di mitezza e comprensione, d'amore e consapevolezza, pieni di armonie raggiungibili e reali, vivibili, aspettano impazienti ciascuno di noi."""" (Dalla Prefazione di Marco Rotunno)" -
Minestre alla cannella
"Mattoni con le ali ci separano e ci uniscono. Dolori con piacere ci scambiamo e ricambiamo. Ricamiamo: agili serpenti sulle nostre braccia sulle nostre gambe con le nostre lingue. Noi sempre più distanti, tra mattoni e serpenti. Lacrime asciutte, fuochi bianchi tra i denti, e di noi non rimane niente, se non schegge dentro ai muri che son di case abbandonate, dopo spasmi e tormenti. Tutto il resto non conta proprio niente?""""" -
Avvincente storia dell'oblio
Una lucidissima certezza e una matematica inquietudine percorrono i versi di Antonio De Mitri, nei quali la parola poetica si fa veicolo di realtà amare, molto amare, e nello stesso tempo appare come l'unica possibilità di tener testa all'oblio, girandogli intorno, cercando, se possibile, di definirlo, e forse anche di sfidarlo. E allora, la fragilità per un istante si fa forza (un'ora / solo / un'ora. / e sarò solo. / il nulla / a contemplarmi. / dal pensiero assente / e dal presente. / un'aura / divagante. // solo / un varco / di luce prepotente / a orientare le mie forze / nel vano / un coro / di animelle / a salutare l'ascendente / e non sarò / solo), una dignità coraggiosa e commovente rivendica la sua umanissima presenza [come un'arida pellicola (senza spessore e senza farmi del male) aderire all'efferato destino del mio corpo], e infine al soverchiante avanzare dell'inesorabile, un assedio dall'esito scontato, si oppone una fermezza intellettuale con una logica interiore inoppugnabile, del tutto inutile, purtroppo, ma necessaria e dovuta, sicuramente dovuta. Ed è questa perseveranza che, probabilmente, riesce a essere, anche solo per un brevissimo istante, ""avvincente""""."" -
Cercando Ulisse
Il viaggio di cui mi parli, Odisseo, sorge dall'uso improprio di tutte le parole. La tua guida conduce dentro i focolai della materia, nelle intense fessure che trasformano l'acqua in terra bruna. Ecco perché chiedo che la tua parola possa parlarmi e che la parola possa definirti. Anche una parola inesatta, schiacciata, frantumata; anche le tracce più piccole. Il nostro essere comincia a vivere solo quando la parola può costruire l'essenza. Non sono che un essere, trattenuto nel modello dell'essere, nell'imprevista sostanza rarefatta e incontenibile, interposto tra gli esseri naviganti e il travaglio delle voci nulla e tutto. -
Premere finché non torna la quiete
Ambientato a Lisbona e diviso in due parti, ""Premere finché non torna la quiete"""" ci parla del candore della marginalità metropolitana e dello spaesamento di persone in bilico in una sorta di """"tritatutto"""" di cultura rap, poesia ottocentesca e le ultime librerie di quartiere rifornite dagli svuota cantine con mappe di luoghi distanti. Ma ci parla anche del tempo che passa e delle paure che si ripetono in ogni generazione, dello stupore, la meraviglia di fronte al caos, la fuga impossibile perché tutti reclusi dentro questa """"grande cloaca"""" che ruota attorno al sole. La seconda parte è una sorta di """"spin-off"""" su alcuni luoghi altri presenti nel romanzo, e c'è un libro nel libro, un """"atlante delle false isole"""" che racconta di una ricerca fatta da uno dei protagonisti. C'è un bufalo scuro che ti corre incontro nella notte durante un sogno ricorrente, il teatro e i cowboys alla saccarina, la musica e la storia di un illustratore di immagini sessuali di wikipedia. C'è Praca Luis de Camoes a Lisbona, gli errori cartografici, le paludi intorno a Memphis e gli italiani in Indocina, la storia di Matilde che attraversa metà del Novecento facendo un lungo giro tra il Portogallo, Tangeri, la Groenlandia e la Spagna; e, in fondo, la percezione che non sia soltanto la natura impossibile da controllare, ma che anche l'uomo e i fatti della vita a volte siano forze più grandi di qualsiasi meccanismo di ordine."" -
Il giallo dei bronzi dorati da Cartoceto di Pergola
Un gruppo scultoreo di epoca romana riemerge dal terreno nelle campagne marchigiane. Un prete e un archeologo iniziano a indagare sulla scoperta. Una mappa di duemila anni fa indica il percorso lungo un'antica strada, dove si intrecciano i destini di uomini e cose. Da qui inizia la ricerca. Alcuni frammenti di bronzo dorato sono conservati in Vaticano, altri negli Stati Uniti, altri chissà dove. Sembrerebbero gli ingredienti di un romanzo di fantasia, invece è una storia vera. Com'è avvenuto il ritrovamento dei bronzi? Esistono altri pezzi delle statue oltre a quelli esposti nel museo di Pergola? Come e perché le statue vennero distrutte? Per cercare delle risposte non vi resta che leggere questo libro: affascinante come un ""giallo"""" ma realizzato come un'indagine svolta su solide basi scientifiche.""