Sfoglia il Catalogo feltrinelli025
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8641-8660 di 10000 Articoli:
-
Il sapore della terra
Perché l'autore ha deciso di pubblicare questo manoscritto dopo circa 20 anni dalla sua composizione? Ed ancora, perché afferma di non essere interessato a quale genere letterario appartenga la sua opera? Difficile rispondere alla prima domanda... Ma per la seconda, un suggerimento sembra volercelo indicare lui stesso: è il come a fare il cosa. Il modo col quale osserviamo le cose, le rende quelle che per noi sono. Non una forma definita dunque, non una realtà esistente in sé: ma una continua creazione, un continuo cambiamento dettato dai processi che avvengono all'interno dell'individuo. Una realtà soggettiva (e allo stesso tempo totale) nella quale il linguaggio rappresenta lo strumento di formazione e distruzione della stessa. Un potere creativo di cui l'autore vuole rendere partecipe anche, soprattutto, il suo pubblico: il come di ogni lettore renderà l'opera ciò che egli stesso desidera. -
Gli occhi non possono morire
"Giuseppe Manitta non vuole rinunciare a far riapparire, per lui e per noi, quelle immagini che gli si sono stampate nell'anima. No, 'gli occhi non possono morire'. Il modo cui egli ricorre felicemente è quello di accensioni improvvise. L'ossimoro lo aiuta spesso a trovare un'espressione inedita. Manitta giunge così a trasformare le sue occasioni in immagini originali e tuttavia leggibili dall'altro da sé. Le immagini di Manitta noi le vediamo, le sentiamo, le scopriamo, le facciamo nostre, zampillano con suggestività impressiva, producendo, per associazione, nel lettore, nell'ascoltatore, evocazioni, visioni sue proprie e tuttavia rigenerate dalle espressioni usate dal poeta."""" (dalla prefazione di Corrado Calabrò)" -
La terra del rimorso
"Ricordava un autore come Auden che ogni qualvolta in poesia tornano ad agitarsi gli 'irati flutti', vuol dire che la società, non solo il singolo, è scossa da pesanti perturbazioni. Il mare è la scenografia prediletta dalle allegorie sociali, dai grandi quadri; come quello che di testo in testo il giovane poeta de La terra del rimorso ha cercato di mettere insieme, mostrando una padronanza espressiva che lo colloca su ben altro piano di maturità da quello della sua anagrafe. Così la 'terra del rimorso' si attesta anche come la terra del disagio, del rifiuto, dell'inadempienza; il disagio che mette a confronto, in una guerra tristissima, i poveri coi poveri; il rifiuto di una tradizione non ancora portata a compimento ma cristallizzata in una vetrina ludica altrettanto triste; l'inadempienza verso quanto si sarebbe potuto fare e ancora è ben lungi dall'essere fatto."""" (Dalla prefazione di Roberto Deidier)" -
Progenie suicida
Jimmy è un giovane universitario affetto da epilessia focale e da forti complessi di inferiorità, che lo hanno spinto in uno stato di progressiva alienazione dalla realtà circostante. Comincia a porsi degli interrogativi esistenziali, convinto che non vi siano limiti all'egoismo e all'avidità dell'essere umano. Il suo curioso nome americano, ricordo di una rimpianta parentesi lavorativa del padre negli Stati Uniti, lo ha sempre spinto al confronto con altre realtà e alla mitizzazione della civiltà scandinava, che lui considera superiore rispetto ai tratti caratteristici del suo paese, quali il familismo, l'arrivismo e l'arretratezza nel campo dei diritti civili. La sua profonda ammirazione per il modello nordeuropeo, maggiormente improntato ai valori del pacifismo, dell'eguaglianza e della solidarietà internazionale, lo porta a raggiungere nuove latitudini e ad abbandonare una famiglia disfunzionale e una vita senza senso in una deludente provincia italiana. Suo compagno di viaggi è Jason, un ragazzo americano conosciuto qualche anno addietro durante una vacanza nel New Jersey, che sembra incarnare l'innocenza di una certa America liberal e progressista. Le loro vite collidono in un milieu insoddisfacente e disarmante, scenario della disperazione di kierkegaardiana memoria, colta nelle sue più varie sfaccettature, non sempre urlata, ma più spesso soffocata e repressa. -
Mi sono dimenticato la verità
Come si scelgono le persone che ci sono attorno e con cui quotidianamente dividiamo la nostra esistenza? Cosa ci spinge a tradirle più e più volte senza aver il coraggio di dir loro neanche un semplice ""mi dispiace"""" prima di perderle per sempre? Su questo ragiona un uomo qualunque, sulla quarantina, con una vita svoltasi lontano da casa e dagli affetti e alla continua ricerca di legami duraturi. Tra fantasmi del presente e del passato, il protagonista si racconta, con sfacciato sarcasmo e mentendosi spudoratamente, la sua storia: la sua infanzia, l'adolescenza, i primi amori e la maturità. Uniche note positive in una notte insonne sono la sua migliore amica oramai lontana e un figlio tanto desiderato ma mai avuto."" -
Battaglie & bottiglie. 21 storie di quasi amore
Ogni riferimento a fatti, persone e marchi di birra realmente esistenti, è puramente casuale (a meno che la birra non fosse davvero buona). -
L'ultima notte
In una notte può succedere di tutto. Al protagonista de L'ultima notte, timido studente in procinto di affrontare l'esame di Maturità (quando si chiamava ancora così), accade semplicemente di capire che il tempo dell'infanzia, ormai, è finito per sempre. E che le persone con cui ha condiviso anni di vita non sono quelle che sembrano. Succede tutto in riva al mare, in una località dell'Adriatico: tre compagni di classe e tre amiche conosciute in discoteca aspettano l'alba, ma nulla andrà come previsto o sperato. Una storia ambientata in pieni anni '80, tra cabine telefoniche e musica dei Simple Minds, timide proteste studentesche e motorini che sfrecciano; un tempo lontano e dimenticato, come i suoi miti e le sue icone, ma ancora ben vivo nella memoria di chi lo ha vissuto. -
Clò
Un uomo condizionato da un assurdo handicap affronta con disagio il quotidiano, arrivando a mettere in gioco perfino la sua vita; un affermato manager non riesce a scacciare dalla mente gli incubi del passato; ai margini di una guerra, due spietati killer si scopriranno assai diversi da ciò che sembrano; davanti alla tomba dell'amata nonna, un povero cristo elabora il suo toccante testamento spirituale; una ragazza vive il proprio coma con inaspettata coscienza; uno sposo assiste stupefatto al suo matrimonio ""dal di fuori""""; un medico che ha subito un grave torto da un collega porta a termine una vendetta meditata a lungo; una """"lucida"""" malata di mente gioca al gatto col topo con il suo medico curante. Qual è il filo rosso che unisce personaggi apparentemente così diversi tra loro? Il lato oscuro insito nell'animo umano? I tormenti incontrollabili? Le nevrosi? O al contrario, perché no, una condivisibile voglia di riscatto? E se poi non fosse neanche niente di tutto questo, se avessimo semplicemente a che fare con modalità riconducibili al caso? Ciò è una raccolta di racconti dal sapore intenso, sorprendentemente profondi nella loro concisione, intrisi di malizia' ma anche di un candido stupore. Sedici situazioni evidenziate con semplici """"pennellate"""" di vita, in alcuni casi, narrate come veri e propri romanzi brevi, in altri. Storie che parlano al lettore con un linguaggio misterioso ma diretto, che mettono il dito in piaghe già aperte, che svelano segreti, debolezze, fobie, sentimenti tanto evidenti e assurdi da diventare inconfessabili. I personaggi sono descritti con arguzia, vivacità, attenzione e, a dispetto delle banali apparenze, sono tutto fuorché surreali. La narrazione rifugge da canoni correnti, risultando fantasiosa, ricca di mordente e di colpi di scena. Sedici short stories nelle quali il lettore farà fatica a non sorridere, stupirsi, commuoversi, arrabbiarsi. Forse perché alcune delle righe che leggerà gli muoveranno dentro qualcosa, che sia approvazione, o anche soltanto sdegno. O forse perché quelle stesse righe, nel segreto del proprio intimo, potrebbero risvegliare fantasmi simili a quelli combattuti dai personaggi di Clò."" -
Lumynia
Sario: ""Caro viandante, la storia che sto per narrarti è la vicenda avvenuta in una sola dimensione. Sarai tu, se vorrai, a creare nuovi mondi paralleli con le tue storie, scritte o immaginate. Tanto tempo fa, ora o domani, c'era un regno di luce edificato su un'immensa nuvola: Lumynia. Non era, a dire il vero, un reame di pace, ma bensì una pedina della scacchiera guidata dalla setta segreta dell'Ombra. La vicenda iniziò quando la luce scomparve dal regno. Gli abitanti si nutrivano dell'energia del sole ed ora rischiavano di scomparire per sempre. I destini di tre coraggiosi ragazzi, Taras, suo fratello Dabih e la loro amica Astrid, si intrecciarono con quelli di Yadek, il giovane principe costretto a nascondersi fin da bambino. Intrapresero un viaggio per la salvezza che fece scoprire loro la vastità del mondo, tenuta nascosta da troppo tempo. La vicenda cambiò volto quando svelai che possedevano il Dono, ossia la capacità di sfuggire alle trame della storia, scegliendo la propria strada. La facoltà di poter udire e percepire gli esseri degli altri universi, come te, viandante. Ma gestire il Dono non è semplice : la storia può assumere risvolti inaspettati. Saranno all'altezza della situazione? Ora basta parlare, torniamo indietro nel tempo al giorno in cui tutto ebbe inizio. Nel momento in cui il destino di un solo bambino cambiò radicalmente le sorti dei Tre regni. Quella notte una figura correva per i corridoio bui...""""."" -
Notte, luce e silenzio
In una bella giornata dell'anno 2008 Luce parte per un'ascensione in montagna. La lunga arrampicata non è solo una abitudine salutare, una passione coltivata, ma diventa occasione per ricordare i fatti più importanti della sua vita. Durante gli anni universitari, studentessa di Filosofia, contraddistinti dalla spensieratezza e dall'amore, ha conosciuto Giordano, violinista con una fortissima personalità. La morte violenta del padre, al quale Luce era profondamente legata, darà il via a una concatenazione di eventi che la travolgeranno. In particolare, un profondo senso di colpa che la ragazza si attribuirà per la morte del padre sarà il terreno psicologico sul quale attecchiranno le insinuazioni della madre sulla solidità del suo rapporto con Giordano. Luce perderà così l'unico amore, il proprio centro di gravità, la propria ragione d'essere, il proprio senso di esistere. L'illusione di avere, attraverso la bulimia, il controllo di qualcosa nella vita ingannerà Luce a tal punto da proiettarla verso una spirale di solitudine e disperazione, tale da indurla a considerare il suicidio come unica possibilità di esprimere nuovamente il proprio sì alla vita, l'ultima e tragica affermazione della propria libertà. Ma Luce non è sola, non lo è mai stata. Ha dei cari amici e, soprattutto, ha Giordano che non ha mai smesso di amarla e che lotterà fino all'ultimo istante per salvarla. -
Sono all'antica, me povera illusa! Diario di un'insegnante
"'Sono all'antica, me povera illusa', una storia spuria, mista di romanzo e saggio (in presenza di una istituzione paurosamente dannosa e di una società ad alto rischio), tesa all'appello per un'improbabile rinascita, grazie ad una Scuola dignitosa e costruttiva. Basandosi, il mio discorso, su Amore e Rettitudine, doti che devono informare sia l'azione dell'Insegnante sia l'apprendimento dell'Allievo, il racconto ben si potrà prestare ad essere inteso anche come un ambizioso progetto educativo-didattico e, quindi, di salvezza morale e civile della Società, nonché dell'Umanità tutta intera.""""" -
Il segreto della città di K.
Un mattino grigio di fine inverno, nel mezzo di un funerale, Remo ricompare all'improvviso nei luoghi della sua prima giovinezza, come un fantasma. Anche i suoi vecchi compagni di gioventù stentano a riconoscerlo. Per dieci anni ha vissuto a Berlino, dove è diventato un poeta famoso, fino al giorno in cui è sparito senza lasciare tracce per molti mesi. Adesso Remo è tornato con un terribile segreto: come in un oscuro incubo confuso, ricorda di essere stato rapito da un uomo misterioso di cui non ricorda il volto, imprigionato nella città di K., e lì torturato. Eppure, tutto ciò rimane nella memoria come un buco nero di cui Remo stesso non riesce a capire il significato. Con l'aiuto di suo fratello Ettore e della moglie Giulia, cerca di ricostruirsi una vita, ma questa inizia ben presto a popolarsi di incubi e di allucinazioni, che si sovrappongono alla realtà fino a dissolvere il confine tra il sogno e la veglia. Attraverso una serie di incontri con personaggi inquietanti, ambigui e misteriosi, Remo si addentrerà sempre più a fondo nell'oscurità della propria coscienza, fino a comprendere che solo affrontando i propri demoni potrà svelare il segreto della città di K. e ritrovare se stesso. -
Ritorno a Castroverno
"Era una calda e limpida mattina, il profumo intenso del mare e il silenzio immutabile fino all'orizzonte gli infondevano un profondo benessere e gli facevano dimenticare le fatiche quotidiane, la durezza della vita e persino la fame che era una nota costante delle sue giornate. Era anche un buon periodo per catturare i grossi polpi e Matteo lo sapeva bene, anche se prenderli gli dispiaceva un po'; infatti, sapeva della loro intelligenza, suo padre gliene aveva sempre parlato, conosceva la loro cura davanti alla tana attraverso sassolini e pezzi di conchiglie e soprattutto non dimenticava i loro occhi espressivi; ma il bisogno e la fame erano più forti di qualunque sentimento di riguardo o di pietà."""" Sullo sfondo di una cittadina siciliana del nostro tempo trovano spazio alcune storie d'amore e di mera cronaca che mettono in risalto ombre e luci di una società di provincia." -
La principessa della costa orientale
Oriente e Occidente: una contrapposizione millenaria, un modo di guardare il mondo diametralmente opposto ma allo stesso tempo complementare, un odi et amo che ha segnato la storia del mondo. E proprio questo gioco di seduzione reciproca è al centro del romanzo di Marco Stefano Boietti. Una storia a tratti cupa e introversa, il cui fil rouge è appunto il rapporto tormentato ma comunque irresistibile che lega i due emisferi del pianeta. L'eroe della vicenda, un europeo emigrato in Cina per lavoro, vive l'Oriente in modo contraddittorio: da un lato è perfettamente integrato con le usanze e i costumi locali; dall'altro si percepisce ancora (e, a onor del vero, è percepito) come ""altro"""", come qualcuno che non potrà mai capire appieno il modus vivendi levantino. Il romanzo parla di una drammatica incomunicabilità, del fallimento di trovare un ponte tra Oriente e Occidente attraverso la relazione tra un uomo europeo e una donna orientale. Un microcosmo che rappresenta il campione di un macrocosmo, un rapporto umano che, nel suo piccolo, riflette quello tra culture opposte che tuttavia si attraggono reciprocamente. Ma è un matrimonio che """"non s'ha da fare"""", né per gli uomini né per il mondo: il protagonista non troverà l'amore, così come Oriente e Occidente non riusciranno mai a capirsi fino in fondo."" -
Segrete ricette. Versi e immagini
"Veloce. Prima che sbiadisca la carezza inconsapevole del buio"""". Così comincia la nuova raccolta di Stefano Boldorini. Attraversato dalle onde asincrone dell'impazienza, Boldorini prova a trascrivere le tracce evanescenti dell'incontro onirico con i dotti del tempio. Loro sì psicologi inflessibili, taumaturghi d'anime in panne, suggeritori da palcoscenico per coscienze colte da sospetta amnesia. L'atto creativo comprende due opposti: distruzione, creazione. E questo l'autore lo sa bene, e sa bene quanto deve evitare il suo solito acquario, la sua dolce minuta casetta, la routine, infiniti atti eguali a loro stessi, morte! In quel luogo apparentemente rassicurante, l'ombra della morte sopravanza il soffio generatore della creazione. Bisogna mettersi in moto, per dar strada agli atti generativi. Questa beata dannazione è il modo di esistere di colui che vive di creazione, e come tale, deve accettarla, imparare ad amarne il suo retrogusto velenoso pur senza soccombere. Segrete ricette raccoglie le immagini e gli scorci d'ispirazione sussurrati da ogni mattino apparentemente uguale a se stesso, in modo da tramutare l'orrenda orizzontalità in pillole di quotidiana sopravvivenza." -
La cuspide e il silenzio
Parole a noleggio, Una mano rigira il pavimento, Schegge di vetro cadono su di me, È una pioggia di stelle, File di ombrelloni, tra polveri di anfetamine, come paglia di stivali, ai piedi di bambine, e caramelle. -
Il nascosto dell'opera. Frammenti sull'eticità dell'arte
"Il nascosto dell'opera. Frammenti sull'eticità dell'arte"""" è una riflessione iniziata nei primi anni Novanta lungo lo svolgersi di un'esperienza poetica. Il movimento che ne ha segnato il senso si è manifestato in frammenti, ricomposti intorno a un'idea di esperienza estetica come apertura alla possibilità di un'autentica relazione con l'altro. L'altro che è in me, è nel mondo, ma anche e soprattutto è in chi è davanti a me ed è disposto a mettersi a fianco. L'opera ne è il punto focale, o ancor meglio il rapporto che con l'opera ognuno intesse, autore o destinatario che sia. """"Il nascosto dell'opera molto spesso è nascosto anche al suo autore"""". Il rapporto è dunque principalmente con il """"nascosto"""", ma l'opera ne restituisce il mistero svelando che """"ciò che resta nascosto, è soltanto su un piano differente"""". Forma musicale, pittorica, scultorea... L'opera è tale se è forma in grado di suscitare stupore. Artistica, quando autenticamente apra al possibile. Tuttavia, è quella della parola poetica la forma privilegiata in questi frammenti che, passo dopo passo, si ritrovano a scoprire che la dimensione estetica potrebbe essere soglia di una più proficua esperienza etica." -
Grumo di sangue nero
"Sotto ogni cielo, ovunque è una lira a suonare, una lira di sole tre corde, amore, pace, libertà; e nonostante si possa spezzare, sotto ogni cielo, sempre sia quella lira al tocco dell'uomo a vibrare un unico accordo, di sole tre note, amore, pace, libertà.""""" -
Il premio è restare
"Il premio è restare"""": molti anni di storia italiana visti attraverso gli occhi del calcio, di un bambino che cresce giocando nel campetto sotto casa e prova a farsi adulto, con lo stupore di vedere la fine del boom economico, i terremoti e Sandro Pertini, lo sport giocato e vissuto: i silenzi di Enzo Bearzot, le tirate di Carletto Mazzone. E i calciatori che impersonano storie: da Franz Beckenbauer a Romeo Benetti, da Evaristo Beccalossi a Enéas de Camargo, e poi Roberto Baggio, Javier Zanetti. Lungo il filo rosso del racconto poetico, non mancano i nomi di battaglia dei compagni di gioco: Manzo, Caddu, Ciucca e il Golpe, e molti altri. Giovanni Bollini viene da un percorso a contatto con figure culturali decisive per la divulgazione dell'esperienza poetica al di fuori dei circuiti poetici tradizionali a cavallo tra il secolo scorso e il nostro, da Roberto Roversi a Giorgio Celli. Memore dell'esercizio di alcuni grandi della poesia con il verso calcistico (Saba, Pasolini, Sereni, lo stesso Roversi), l'autore fa del gesto sportivo un pretesto per parlare di sudore e polvere, nel campo di gioco e fuori di esso, nella nostra attualità diffratta." -
Kafka senza zucchero
Tre storie che virano sul giallo, tre donne protagoniste. In Kafka senza zucchero una giovane libraia, Giulia, ha l'abitudine di offrire ai propri clienti un tè perfettamente ""intonato"""" al libro prescelto. Conosce Eros, intrigante ed enigmatico. Coinvolta in un omicidio, sarà costretta a prendere coscienza dei propri sentimenti, a dispetto di ogni rassicurante certezza. In Chiudi gli occhi è la volta di Alice, che lavora in un'impresa etica e si è creata alcuni nemici per la sua integrità professionale. Prigioniera del ricordo della bellissima voce di uno sconosciuto, che le ha fornito un appoggio insperato nel momento in cui è finita la sua lunga relazione con Robbie, Alice si rende conto di essere il denominatore comune di due incidenti a dir poco sospetti, e di dover fronteggiare un pericolo temibile e insidioso. In Rosso emicrania Viola alterna la propria esistenza - sempre alle prese con qualche problema di salute - tra lo studio medico in cui lavora e la biblioteca, luogo in cui può soddisfare la sua inesauribile passione per la lettura. In questo racconto si intrecciano un omicidio inquietante, un libro singolare e una vecchia compagna della protagonista - la sua emicrania -, che svolgerà un ruolo determinante nella soluzione del caso.""