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Grammatica dei sentimenti
Che cosa avviene dentro di noi nei primissimi anni di vita? Che significato ha il mondo quando ancora non siamo altro che un'alternanza di intensi impulsi e di desideri impetuosi, di eccitabile sensualità e angoscia vertiginosa, senza controllo né consapevolezza? Lo psicoanalista Tilmann Moser ha voluto imprestare la propria parola all'infante, attraverso un racconto del divenire uomo lucido e vibrante, dando conto dei processi interni che avvengono nell'ombra dei primissimi anni, quando il piccolo che ancora non è in possesso della parola si trova smarrito nel mezzo della selva psicologica e affettiva dell'esistere, alle prese con i rudimenti del piacere e della sofferenza. La complessa ""grammatica dei sentimenti"""". In queste pagine sembra uscire a Moser il miracolo di fare una cosa sola della sapienza del poi, propria dell'adulto, e della sorgiva competenza del piccolo uomo. Una visione dall'interno. Un diretto prendere la parola del bambino per raccontarci il risveglio del corpo infantile."" -
Il medico nell'età della tecnica
Nessun filosofo, tra i grandi del nostro tempo, conobbe al pari di Jaspers i problemi legati all’essere medico, sia per esperienza diretta, sia per una riflessione durata tutta la vita: egli fu medico tra i pensatori e filosofo tra i medici. I suoi scritti sulla condizione medica assumono pertanto un valore particolare: improntati all’esigenza di purificare un territorio centrale della scienza da tutte le “magie”, essi portano a far valere la dignità del paziente, e in particolare a combattere contro le tracce di tale “magia” nei procedimenti psicoterapeutici. Jaspers, scrive Galimberti nel saggio introduttivo, auspica “un’estinzione della psicoanalisi che, come tutte le fedi, riduce la libertà dell’uomo, e un recupero, da parte della medicina, di quella comunicazione tra medico e paziente di cui la psicoanalisi si è appropriata quando, nell’età della tecnica, la medicina ha via via trascurato l’aspetto soggettivo della malattia, per attenersi esclusivamente all’oggettività dei dati che la strumentazione tecnica è in grado di offrire”. -
Lezioni a Harvard. Il bambino, il suo ambiente, il suo sviluppo psichico
Dall'introduzione di Gabriele PasqualiIn queste lezioni Anna Freud si prefigge di delineare la storia dello sviluppo del bambino dal punto di vista psicoanalitico e di discutere come i genitori possano trarre vantaggio, nell'educare i propri figli, dalla conoscenza delle scoperte della psicoanalisi. Anna Freud espone le teorie psicoanalitiche dello sviluppo infantile partendo da una particolare angolazione: quella dell'educazione del bambino, intendendo per educazione l'aiuto fornito al bambino affinché si adatti alla società. Perciò, nel prendere in esame le strutture psichiche che via via si vanno formando, è sempre presente il quesito: questa struttura si adatta alla comunità degli adulti? può l'ambiente agire su di essa? quanto è modificabile? in che cosa consistono le modificazioni? quali forze la determinano? Ma se l'angolazione è unica, l'approccio varia, rimanendo sempre, però, nell'ambito della teoria freudiana classica: Anna Freud passa dall'approccio strutturale a quello dinamico a quello economico per rendere più chiara e lineare ai suoi ascoltatori l'evoluzione dello sviluppo del bambino. -
Introduzione al pensiero di Bion
Alcuni anni fa León Grinberg, Darío Sor e Elizabeth Tabak de Bianchedi si assunsero il difficile compito di scrivere una Introduzione al pensiero di Bion. Ora, dopo molto tempo, avendo ampliato la loro conoscenza dell’opera bioniana, hanno messo a punto questa nuova edizione, in cui correggono precedenti inesattezze e descrivono ulteriori sviluppi del pensiero di Bion, inserendo al contempo nuovi temi. Tra gli ultimi lavori esaminano “La Griglia” e “Cesura”, i seminari di Rio de Janeiro e New York, la trilogia di Memoria del futuro, gli scritti autobiografici e articoli come “Evidenze”, “Turbolenza emotiva” e altri.Alcuni considerano Bion un rivoluzionario nel campo della psicoanalisi, altri lo ritengono un autore discutibile, forse per l’originalità del suo pensiero, che si riflette nello stile espositivo. Risulta quindi utile un libro come questo che, senza sostituire la sua opera ampia e complessa, ci aiuta a “introdurci” nel suo pensiero, difficile da recepire e oscuro da comprendere. Seguendo il lavoro di Bion fin dagli inizi, possiamo vedere come le sue idee si siano sviluppate, siano cresciute e si siano trasformate, fino a offrirci non una conclusione definitiva, ma alcuni testi che stimolano la “curiosità”, lo sforzo di approfondire la conoscenza. -
La società giapponese
Il testo di Chie Nakane - ovunque considerato un classico - mette a nudo un'organizzazione sociale originale, spesso ignorata o misconosciuta. La società giapponese, infatti, non interpreta se stessa in termini di classe o di ceto, ossia non riconosce gruppi ""orizzontali"""" in cui ciascuno è simile al suo simile. In Giappone i gruppi sociali sono organizzati in """"verticale"""": i membri di un villaggio, di un'impresa e della stessa comunità nazionale hanno sviluppato un profondo senso della gerarchia e si identificano con il gruppo al quale appartengono. Ogni individuo dipede direttamente da un altro, al quale è legato da un rapporto dalle forti valenze emotive, che conferisce prestigio e, soprattutto, identità sociale. Con questo studio Chie Nakane ha inteso offrire agli occidentali una chiave di interpretazione per comprendere la società giapponese e le caratteristiche peculiari che la distinguono da altre formazioni sociali complesse."" -
Dal colloquio alla teoria
Come ricostruiamo l’immagine e la storia di un paziente? Che strumenti usiamo per una ricostruzione che risulti convincente sia dal punto di vista degli affetti sia dal punto di vista della ragione? E, più in generale, come ragionare nel e sul colloquio? A queste domande il libro dà alcune risposte, partendo dall’esame di strumenti concettuali di base necessari per rendere criticabili gli elementi dell’esperienza del colloquio. Ma perché a questo scopo viene esaminato proprio il colloquio? L’autore utilizza questa situazione perché essa, a suo avviso, consente di esaminare uno scambio interpersonale nel quale non si dà il transfert. Il colloquio è una situazione paragonabile all’osservazione naturalistica, di contro all’analisi che è paragonabile al laboratorio del biologo. L’autore si sofferma sull’uso di quello strumento fondamentale che è il concetto di rappresentazione, elabora una breve tipologia delle rappresentazioni, ne fa vedere le possibilità d’uso, ma disegna anche uno “spazio” concettuale all’interno del quale il gioco delle rappresentazioni riconosce i propri limiti e ritrova il proprio significato. -
L'organizzazione nevrotica. Una diagnosi in profondità dei disturbi e delle patologie del comportamento organizzativo
Anche le organizzazioni si ammalano. I disturbi sono i più vari, ma riproducono in larga misura le più classiche patologie individuali: nevrosi, ossessività, paranoia, depressione. In qualche caso i disturbi riflettono significativamente lo stile di leadership del management o del vertice, e finiscono per diffondersi a tutti i livelli dell’organizzazione; in altri casi essi sono il risultato di un processo sotterraneo, protratto per anni, a cui molti hanno partecipato più o meno consapevolmente. In altri casi ancora essi divengono parte integrante ed elemento distintivo della cultura organizzativa. Gli autori offrono in questo libro una stimolante lettura del mondo inconscio delle organizzazioni, ricorrendo a numerosi esempi di diagnosi di problemi aziendali e di possibili azioni che possano facilitare i necessari cambiamenti. Le loro tesi risultano particolarmente interessanti là dove si esprime e si condivide la convinzione che questi disturbi rappresentino una reale minaccia per l’integrità e per lo sviluppo delle organizzazioni. -
Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo
Per introdurre al tema dei gruppi di lavoro valgono in questo saggio tre considerazioni di contesto: le persone rimangono tali anche nelle organizzazioni nelle quali lavorano, e pertanto pensano, provano sentimenti, si attraggono e respingono con la stessa frequenza di accadimento della vita; le organizzazioni sono sostanzialmente composte da gruppi (professionali, funzionali, formali, informali, gerarchici) e, come tutti i gruppi composti da umani, hanno lo stesso indice di mortalità e insuccesso, gli stessi problemi di funzionamento; lo scenario attuale nelle organizzazioni vede nella competizione, nell’innovazione e nell’attenzione alle risorse umane i tre punti critici che impongono la massima valorizzazione delle risorse disponibili, quindi degli individui e dei gruppi.Il team building dei gruppi e delle organizzazioni è dunque l’attività chiave, che consente di iniziare a dare una risposta alle domande poste da tali considerazioni. Da qui si articola il ragionamento degli autori, che inizia con la definizione di gruppo e di gruppo di lavoro, offre un modello di lettura della dinamica a Quattro Dimensioni e propone un percorso di sviluppo del gruppo in gruppo di lavoro, interpretando il lavoro di gruppo come attività volta tanto alla costituzione di un gruppo di lavoro quanto al conseguimento di un risultato. -
Psichiatria e giustizia
I problemi, e talvolta le incomprensioni, fra psichiatria e diritto travagliano da tempo gli esperti dei due campi. Il volume delinea la genesi e l'evoluzione dei rapporti tra scienza psichiatrica e mondo della giustizia, chiarisce i motivi delle incomprensioni e mette in luce la necessità di un dialogo.Principale motivo della crisi del rapporto fra i due saperi è, secondo gli autori, il radicale e rapido mutare della psichiatria negli ultimi decenni: un'evoluzione con cui il diritto non ha saputo tenere il passo. La profonda conoscenza teorica e la vasta esperienza (in particolare del noto psichiatra forense Gianluigi Ponti) consentono agli autori di avanzare nuove proposte per il superamento della crisi, discutendo le proposte già formulate in sede legislativa. Il volume si rivolge a tutti gli operatori del settore, giudici, avvocati, psichiatri e psichiatri forensi; grazie al taglio didattico e alla chiarezza espositiva, esso è altresì un valido strumento per studenti di Giurisprudenza e di Medicina. -
Colloqui con i genitori
"Leggere queste pagine ci fa sentire come persone che ritrovano una fresca sorgente dopo una camminata nel deserto."""" Con queste parole T. Berry Brazelton introduce lo splendido volumetto che raccoglie alcune conversazioni tenute da Winnicott alla radio. Al centro del discorso sono sia le difficoltà intrinseche al """"mestiere"""" di genitore (la necessità di dire di """"no"""", gli infiniti fastidi che opprimono la vita quotidiana soprattutto delle madri, i modi di affrontare i sensi di colpa, le ambiguità dei sentimenti), sia il significato che si può attribuire a certi comportamenti dei bambini (l'invidia e la gelosia, la tendenza a succhiarsi il pollice o un pezzo di stoffa, le reazioni ai genitori adottivi...). Winnicott affronta questi difficili problemi in modo straordinariamente chiaro, utilizzando come materiale privilegiato le piccole vicende del vivere quotidiano. Ma, soprattutto, egli mette continuamente in evidenza quanto importante sia, per fare le cose giuste, l'istinto dei genitori: che sicuramente ricaveranno dalla lettura di queste """"chiacchierate"""", semplici e argute, sentimenti di rassicurazione e di maggior libertà." -
Apprendere per sopravvivere. L'apprendimento animale tra psicologia ed etologia
Il volume presenta e mette a confronto l'approccio etologico e quello psicologico evidenziando lo stato attuale delle ricerche su argomenti che rivestono particolare interesse per le scienze del comportamento. -
Dove si nasconde la salute
La cura della salute è per l'uomo un 'fenomeno originario'. Ma cosa comporta questo richiamo alle origini? Che cosa significa guarire e quali sono i presupposti dell'arte medica? Gadamer indaga il luogo in cui 'si nasconde' la salute, condizione particolare di equilibrio e armonia, a partire dal mondo greco fino a toccare le problematiche della medicina moderna. Dalla psichiatria alla medicina omeopatica, il filosofo tedesco si rivolge ai medici, ai pazienti e a tutti gli uomini sani alla ricerca di una più ricca comprensione del nostro abitare la terra. -
Solidarietà o barbarie. L'Europa delle diversità contro la pulizia etnica
La pulizia etnica è l'evento più drammatico e più sanguinoso di questo fine secolo. L'Europa è in pericolo? Certo si è rivoltata contro la sua memoria, contro le forme di convivenza multietnica che costituivano il suo humus culturale ed economico. Si impone oggi una riflessione sull'identità europea sia per accogliere nelle istituzioni comunitarie i popoli dell'Europa centro-orientale sia per affrontare in modo creativo i problemi dell'emigrazione proveniente dal sud del mondo. Il libro vuole fornire una sintesi dei nuovi orizzonti etici e politici che possono consentire un futuro di pace per la convivenza civile. In questo senso è un libro sull'attualissimo tema della solidarietà. -
Linguaggio e filosofia
Fin dagli antichi Greci la filosofia si è confrontata con il linguaggio, costruendo sofisticate teorie su idee e cose, parole e oggetti, sensi e significati. Il nostro secolo ha infine assistito a quella ""svolta linguistica"""" che accomuna pensatori tanto diversi quanto Heidegger e Wittgenstein intorno al tema del linguaggio come asse della riflessione e dell'espressione. Ian Hacking ripercorre qui alcune tappe essenziali di questo confronto, dal Seicento a oggi: dal """"segno"""" di Thomas Hobbes all'""""anarchismo"""" di Paul Feyerabend passando per Locke, Berkeley, Frege, Russell, Wittgenstein, Ayer, Chomsky e Davidson. Il libro rivela così il """"labirinto filosofico che ha il linguaggio al proprio centro"""". Ma Hacking fornisce anche il filo d'Arianna per uscirne: non restare intrappolati nella """"routine di una filosofia del linguaggio fine a se stessa"""", ma scoprire come e perché il linguaggio costituisce l'interfaccia tra noi stessi e il mondo."" -
Terra-patria
1492: Cristoforo Colombo scopre quella che altri battezzeranno America. 1543: viene pubblicato il De revolutionibus di Copernico. L'Europa non è più il centro del mondo, la Terra non è più il centro del cosmo: così comincia, per il piccolo globo su cui viviamo, l'Era planetaria. A cinque secoli di distanza, forze barbare e cieche si contendono ancora il dominio del pianeta - ma intanto è divenuta mondiale l'esigenza non solo di sopravvivere, ma di vivere meglio. Alle soglie del Terzo millennio, la nostra è una condizione di ""agonia"""", sospesi come siamo tra possibilità di rinascita e vigilia di distruzione.Siamo consapevoli di vivere una minuscola pellicola che avvolge un minuscolo pianeta perso nel gigantesco universo. Questo pianeta tuttavia è un mondo, il nostro mondo. Da trent'anni, siamo in grado di scoprire i segreti del nostro albero genealogico e di tracciare la nostra """"carta di identità terrestre"""", nel momento stesso in cui le società sparse sul globo sono divenute indipendenti e si gioca collettivamente il destino della nostra specie. La presa di coscienza di questa comunanza terrestre è l'evento-chiave che può consentirci di uscire dall'età delle barbarie, facendoci comprendere che siamo solidali in questo pianeta, e con questo pianeta. È la nostra Terra-Patria."" -
Gli spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale
Spettri di Marx incomincia con la critica di un nuovo dogmatismo, di un'intolleranza: ""Lo sanno tutti, sappiatelo bene, il marxismo è morto, e Marx con lui, non c'è più motivo di dubitarne"""". Un """"ordine del mondo"""" tenta di stabilizzare un'egemonia fragile grazie all'evidenza di un """"atto di morte"""". Il discorso maniacale che prende il sopravvento ha la forma giubilatoria e oscena che Freud attribuisce alla fase trionfante nel nuovo lutto. (Refrain: """"il cadavere si decompone in un posto sicuro, che non ritorni più, viva il capitale, viva il mercato, sopravviva il liberalismo economico!""""). Esorcismo e scongiura. Una degenerazione tenta di neutralizzare la necessità spettrale, ma anche l'avvenire di """"uno"""" """"spirito"""" del marxismo. """"Uno"""" """"spirito"""": l'ipotesi di questo saggio è che ce n'è più d'uno. La responsabilità finita dell'erede è votata alla scelta. Riafferma un possibile, e non un altro. Ma un simile discernimento critico come si apporta all'esigenza ipercritica - o piuttosto decostruttiva - della responsabilità?"" -
La dimensione sociale della conoscenza
Il ""mondo delle idee"""" di Platone e di Popper va trasferito dal cielo alla terra. Senza negare l'oggettività del sapere, David Bloor affida alla sociologia della conoscenza il compito di spiegare la natura profonda dell'impresa tecnico-scientifica. Questo libro costituisce dunque una sorta di manifesto del programma forte della sociologia della scienza, secondo cui anche le procedure più astratte e formalizzate possono essere ricondotte a operazioni del mondo sociale: conflitti, convenzioni, negoziazioni, patti, istituzioni e così via. Bloor smonta il mito della """"purezza scientifica"""" muovendo dai """"quartieri alti"""" della ricerca, a cominciare dalla matematica e dalla logica. Il suo approccio combina in modo originale Mill e Frege, Mannheim e Wittgenstein, Lakatos e i classici dell'antropologia. Creatività scientifica e lavoro di ricerca appaiono dimensioni della vita non più scisse dalle altre. Non diversamente da come accade nella politica, esse rimandano a un complesso di pratiche sociali, governate non da criteri metastorici, bensì da una flessibile logica della situazione, aperta al cambiamento e all'innovazione e analoga a quella che opera in un'azienda o in un tribunale. Comparso in una prima versione nel 1976 e da anni al centro di un polemico dibattito che ha diviso storici, filosofi e sociologi della scienza, il libro è stato corredato, fin dalla seconda edizione in inglese (1991), di una replica ai critici che si conclude con un elogio dell'eresia come fattore di crescita sia nella scienza che nelle altre sfere dell'attività umana."" -
Jacques Lacan istruzioni per l'uso. 55 termini esplorati dal grande seminarista
Jacques Lacan aveva predetto che sarebbero bastati dieci anni perché i suoi discorsi diventassero accessibili a tutti. Non è stato così. Sono passati vari decenni dai suoi primi lavori e ancora i concetti dribblano la normale capacità di comprendere, che deve compiere uno sforzo notevole per assimilarli. L'autore ha compilato una guida umoristica che definisce chiaramente i termini visitati e rivisitati dall'infaticabile psicoanalista parigino. -
Interessi truccati. Giochi di travestimento e angoscia culturale
Che cosa ha a che vedere l'abito con la sessualità? E in che modo i codici d'abbigliamento contribuiscono a organizzare e disorganizzare la società? Donne e uomini si nasce o si diventa? E che legame esiste tra sesso e genere? Perché cinema, teatro e rappresentazione, da Shakespeare a La moglie del soldato, da Andy Warhol a Robert Mapplethorpe, da Boy George al Teatro dell'Opera di Pechino, sembrano vivere della logica del travestitismo? A queste e a varie altre domande il libro prova a dare risposta, in un tour de force di humor, gusto del paradosso e spregiudicatezza intellettuale. -
Come sbarazzarvi dei vostri genitori... Senza delitto e senza castigo
L'adulto, o preteso tale, passa gran parte dell'esistenza a tentare di sciogliere i nodi gordiani che lo tengono avvinghiato ai suoi genitori. Non senza scene comiche e patimenti in quantità. Dato che nessuna anima pia ha mai pensato di fornire istruzioni sul modo meno doloroso e più efficace di sbarazzarsi di loro. A tal fine Salvatore Dell'Io offre qui un vademecum per pacificare una situazione conflittuale vecchia di secoli, e propone un percorso obbligato che parte dal singolare (il vostro) per arrivare al generale (la specie umana). Svela infine la tecnica che permette di risolvere il problema tenendosi nel giusto equilibrio tra lavoro manuale inquinante e ruminazione mentale permanente. Tra delitto e castigo.