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Romolo il grande
Roma, V sec. d.C. L'Impero romano è allo sfascio. Romolo Augusto sembra disgustato dai fasti del passato, sembra quasi compiacersi della marcia trionfale che accompagna la calata dei germani verso Roma, sotto la guida di Odoacre. Nelle casse imperiali non c'è un centesimo. Romolo non sembra curarsene. Se ne sta alla larga da Roma, e si dedica serenamente, nel proprio podere, all'allevamento dei polli. Invano, il ricchissimo Cesare Rupf, eccelso fabbricante di calzoni, offre a Romolo un'occasione d'oro per salvare l'Impero: propone milioni di sesterzi e sloggio immediato dei barbari in cambio di Rea figlia dell'imperatore - e di una salvifica ""fusione"""" fra impero romano e Superditta Cesare Rupf. Romolo, incredibilmente, rifiuta."" -
Melodia della terra. Giamilja
Un piccolo villaggio della Kirgisia. Una ragazza splendida, Giamilja, capace di illuminare una giornata con il suo canto e il suo entusiasmo; ma anche ruvida, tenace, ribelle, capace di tenere a distanza gli uomini che la divorano con gli occhi. Suo marito Sadyk, che presta servizio militare al fronte, non l'ama come forse lei desidererebbe, nelle sue lettere le riserva pochissime attenzioni, sembra quasi averla dimenticata. Danijar invece, un uomo timido e un po' ombroso che dal fronte ha appena fatto ritorno a causa di una ferita, si innamora perdutamente di lei. Seit, il giovanissimo cognato di Giamilja, sente la forza irresistibile di quell'attrazione, ne viene calamitato. Anche in lui, man mano che il loro amore affiora e prende il volo, sboccia una passione incontenibile: il desiderio di trasporre sulla tela, di rendere tangibile e immortale la bellezza di quello slancio attraverso la pittura. -
Tagliando i capelli e altri racconti
Americani frivoli e frenetici degli albori del Novecento; ingenua e maliziosa borghesia di provincia, cinici signoroni di città con in testa il mito inscalfibile di Hollywood, del denaro pigliatutto, del successo nello sport: sigari e bridge, bionde e baseball... i racconti di Ring Lardner riescono a renderne in pieno la forza. Ad esempio, Elliott: potrebbe essere il più forte battitore di baseball del mondo. Schianta gli avversari scagliando la palla come un missile verso le stelle. Poi, inspiegabilmente, rimane lì impalato e brucia decine di punti. D'altronde, è uno che si fa la barba, ridacchiando, in piena notte e a volte sembra pronto a sgozzare un compagno di squadra senza motivo. Altro bel tipo, il barbiere che rievoca - una miscela di epica e malignità - le bravate del bullo rappresentante di scarpe. Uno di quelli che si piazzano in bottega e tengono banco. Piccoli raggiri, lettere che seminano zizzania qua e là. Finché qualcuno non gli fa le scarpe con un sano colpo di fucile. O ancora, una coppia costretta a cambiare città. Non per via di un pluriomicida. Ma per lo schiacciante eccesso di ""sollecitudine"""" con cui i nuovi amici, certi Stevens, si intrufolano in ogni incombenza. Non c'è angolo della vita - automobile, rasoio, casa, reggiseno, vacanze - su cui quelli non la sappiano più lunga. E non si intromettano cambiando tutto, come loro credono sia meglio, fino allo sfiancamento."" -
Persi in un buon libro
Thursday Next, coraggiosa detective letteraria, è diventata famosa: ha sconfitto Acheron Hades, il terzo uomo più ricercato del pianeta; ha salvato ""Jane Eyre"""" dalla distruzione, migliorandone persino il finale. Anche nella vita privata attraversa un momento di grande felicità. È appena andata a vivere con Landen, aspettano un bambino... Ma l'orizzonte è carico di guai. La sorella di Acheron Hades reclama vendetta, la potente e malefica Goliath Corporation pretende a tutti i costi la liberazione del proprio scagnozzo, Jack Shitt, che Thursday ha imprigionato nella poesia """"Il corvo"""", di Edgar Allan Poe. Juris Fiction, la grande macchina della giustizia letteraria, l'accusa di """"infrazione della finzione narrativa"""". La pressione sulla povera Thursday raggiunge il culmine quando la Goliath, con la complicità di una Crono-Guardia corrotta, riesce a """"sradicare"""" dalla realtà suo marito, Landen Parke-Laine, ricostruendo il mondo come se Landen non fosse mai esistito. Le resta una sola via di fuga: rifugiarsi nel magico universo della parola scritta, un universo parallelo con proprie leggi e propri abitanti. Lotterà contro i grammassiti, capaci di divorare metà degli aggettivi di un romanzo, di far sparire in un istante tutta la punteggiatura di un capitolo. Incontrerà personaggi delusi, cancellati prima dell'ultima stesura, condannati a vivere in eterno in un limbo desolato. O gli avventurosi PageRunner, personaggi in fuga dal libro per cui sono stati concepiti."" -
PopCamp. Vol. 1
Il dandismo nella cultura di massa, la sublimazione del Kitsch, una strategia di sopravvivenza nella maschera, nell'ironia, nel tradimento delle intenzioni. Un travestimento psichico, un modo di percepire (e deformare) il mondo, di renderlo spettacolo nella perversione segnica, nella celebrazione dell'aberrante e dell'eccentrico. Un discorso elitario, elusivo, inarrestabile, tanto pervasivo quanto indefinibile. Ecco il camp: un irriducibile ""eccetera"""". Mai come fra gli anni Sessanta e Settanta, trasferendosi dall'aristocrazia britannica e dall'underworld gay al proscenio statunitense, il camp ha segnato cultura e costume, gallerie d'arte, giornali e scrittura, moda e pubblicità, cinema e musica. A tale ritaglio temporale in cui il camp si è fatto pienamente pop - è dedicato questo numero doppio di """"Riga"""". Lo fa proponendo numerosi saggi, dai classici che ne hanno fornito le coordinate critiche agli inediti che ne disegnano nuovi orizzonti. Lo fa con i documenti dai periodici che ne hanno divulgato le figure bizzarre, con le immagini e i testi narrativi che ne incarnano la logica, con le smaglianti forme che hanno reso possibile il paradosso di un elitarismo ironico e di massa, di un gioco intellettuale inteso al sopravvivere, certo, ma con stile."" -
La fiaba dell'ultimo pensiero
Sulla porta della città di Bakir, in Anatolia, Thovma Khatisian sta per morire. Ma prima di morire, Meddah, il narratore di fiabe, lo aiuta ad afferrare il suo ultimo pensiero. E dove va, questo ultimo pensiero? Vola indietro nel tempo, verso i luoghi delle sue radici. L'ultimo pensiero ripercorre la vita del padre di Thovma, Wartan. Torna all'idilliaca cittadina di montagna dove il padre, il nonno e il bisnonno hanno vissuto. La cittadina più lurida e più bella della Turchia. Dove curdi e armeni hanno pacificamente convissuto. Dove Bülbül, la levatrice, racconta come si viene al mondo. Dove si svolgono le feste più allegre della terra. Dove si sente odore di mangime di polli e lo sterco di vacca viene raccolto e riutilizzato in tutti modi. Ma l'ultimo pensiero vola anche in America, dove gli armeni sono divenuti milionari, e vola nell'orribile carcere dove il babbo di Thovma è stato imprigionato e torturato barbaramente affinché confessi. Confessare cosa? Il governo turco vorrebbe estorcere a Wartan Khatisian una confessione impossibile, falsa, terribile. Wartan dovrebbe firmare una dichiarazione secondo la quale il popolo armeno ha ordito un micidiale complotto contro il mondo. Giustificando la necessità di sterminare il popolo armeno. L'ultimo pensiero, accompagnato dal suo incessante colloquio con il Meddah, diviene così testimone del grande olocausto armeno del 1915. Un olocausto tremendo, uno sterminio di milioni di persone di cui quasi nessuno ha parlato. -
Testo a fronte. Vol. 35
Il semestrale presenta interventi di: Andrea Inglese, Kuiichi Uno, Alain Badiou, Gianni Pugliesi, Giancarlo Majorino, Giuliano Mesa, Bruno Clément, Alessandro Baldacci, Giorgio Mascitelli, antonio Porta, Franco Fortini, Cesare Garboli e altri. -
Il battello bianco
Nelle foreste della Kirghisia, tra magnifiche montagne, c'è un posto di guardia, un pugno di case affacciate sul torrente. Ci abitano tre famiglie e un unico bambino, con la testa rotonda sul collo magro e le orecchie a sventola. Un bambino rimasto senza genitori, affidato alle cure di nonno Momun. Il bambino aspetta con ansia il passaggio dei pastori, per giocare con i loro figli intorno ai falò; si tuffa nel torrente sognando di trasformarsi in pesce e nuotare fino al lago, incontro al battello bianco che contempla ogni sera, con il binocolo, dalla cima del Monte Sentinella. Ammira i lavoratori del sovchoz e impara a schivare Orozkul, la guardia forestale, che quando beve diventa violento. Si addormenta ascoltando dalla voce del nonno le leggende della Valle di San Tas: echi di antiche battaglie lungo il fiume Enesaj, una grande cerva bianca che raccoglie due bambini smarriti e li porta lontano, a fondare una nuova stirpe. Un pomeriggio d'autunno le cornacchie gracchiano forte. Orozkul e nonno Momun marciano nella foresta, ciascuno immerso nei propri pensieri. Orozkul ha propositi loschi, il vecchio è costretto a seguirlo. Al rombo del torrente, cresce la tensione tra i due, gli scatti dispotici di Orozkul esasperano il nonno. Il nipote lo aspetta da ore davanti alla scuola. In un crescendo orchestrato alla perfezione, paure nascoste, speranze selvagge brillano per un attimo in tutta la loro forza, e ripiombano nelle crepe della realtà. -
La poesia è un fischio. Saggi 1986-2006
Il fischio del titolo è quello di Giuseppina, la topolina protagonista dell'ultimo racconto di Kafka, oggetto di uno dei saggi qui raccolti. L'interessata, veramente, sostiene che il suo è un canto; ma il popolo dei topi ha molti dubbi in proposito, e d'altra parte di musica non sa nulla. Per gli stessi motivi, la piccola cantante non ha modo di far valere la propria verità. Eppure, quel fischio non è solo un fischio, E il verso dei topi, di tutti i topi, è vero; ma nei concerti di Giuseppina si trasfigura, suona come qualcosa di inaudito, di singolare, incanta e cattura. La poesia è questo fischio, questo canto che sfugge tanto a chi gli dà voce quanto a chi lo ascolta; è un verso senza difese e senza fondamenti, una potenza che raduna e protegge il popolo dei topi. La prima sezione del libro mette a fuoco una dimensione etica della parola poetica: nella seconda vengono in primo piano alcune questioni chiave: oscurità e chiarezza, significato e ""musicalità"""", pagina e corpo; la terza svolge una riflessione sulla memoria come matrice dell'opera e sul rapporto fra scrittura e tempo. Quella che emerge da questi saggi è un'idea forte della poesia, che di una sua crisi prende atto fino alle estreme conseguenze, senza lasciarsene paralizzare. Interrogando i classici da Mallarmé a Montale, da Leopardi a Kafka, da Baudelaire a Sbarbaro - Fiori ci offre un ragionamento pieno di disincanto e di entusiasmo sul presente della lirica, sul suo futuro."" -
Nono quaderno italiano di poesia contemporanea
Sette giovani autori di poesia italiana contemporanea - Alessandro Broggi, Maria Grazia Calandrone, Mario Desiati, Massimo Gezzi, Marco Giovenale, Luciano Neri, Giovanni Turra - ciascuno presente con una raccolta autonoma preceduta da esauriente introduzione critica. Sette piccoli libri di poesia racchiusi in un unico volume a illustrare le nuove scuole o tendenze della giovane poesia italiana. Prefazioni di Franco Buffoni, Cecilia Bello Minciacchi. Andrea Cortellessa, Umberto Fiori, Guido Mazzoni, Fabio Pusterla, Enzo Siciliano. -
Suicidi in capo al mondo. Cronaca di un paese della Patagonia
Las Heras, una cittadina in capo al mondo. Nella Patagonia argentina, ma lontana dalle rotte turistiche. Una comunità tranquilla, dignitosa, che per secoli vive di pastorizia e agricoltura. Cinquemila abitanti poveri, ma non alla fame. Cinquemila persone unite da fierezza, tradizioni, speranze. Poi cambia tutto. Perché Las Heras si trova su un enorme giacimento di oro nero: arrivano i falchi del petrolio, e si diffonde la sensazione che sia arrivato un bastimento carico di soldi e modernità. Passa qualche tempo, ma a Las Heras il grande salto non c'è stato: i soldi sono andati tutti nelle tasche dei petrolieri. In meno di un paio d'anni, a Las Heras dodici giovani si suicidano: Leila parte per la città e indaga, e la sua voce restituisce al lettore le vite dei giovani suicidi, la testimonianza delle persone a loro vicine. -
Agguato all'incrocio
L'alba si è appena aperta un varco fra nebbie velate e un intenso profumo di pini. All'incrocio fra quattro strade, un vecchio commerciante di carbone e un samurai incappano nel cadavere di un forestiero, trafitto alle spalle da una freccia di nobile fattura. Il signore del luogo - Manase, raffinato cultore di lettere e arti, incapace di governare il distretto - e il magistrato, Nagato, gretto e frustrato, accumula denaro per comprarsi una concubina - non sembrano molto interessati a individuare l'assassino. La colpa viene appioppata al povero carbonaio Jiro: per salvarlo dalla crocifissione, il samurai Matsuyama Kaze - in giapponese ""ventata di aria fresca"""" - decide di far luce sul delitto. Leale, fortissimo, pronto a """"prevedere l'imprevedibile"""", Kaze è più di un semplice samurai: vaga da tempo per il Giappone alla ricerca di una bambina di nove anni, figlia dei suoi signori e padroni, trucidati dagli emissari del nuovo shogun. Entra nelle grazie dell'infido Manase, si conquista le confidenze di Aoi, la prostituta, e affascina la cameriera della casa da tè. Gli insegnamenti del suo sensei, uniti a fantasiose trovate, gli permettono di stanare menzogne, sventare tranelli, sgominare una banda di malviventi e scoprire il vero colpevole."" -
Ultimo respiro
Un delitto promesso, pregustato, che ha origini lontane, la vendetta di qualcuno che ha molto sofferto: Questo nuovo thriller di Carlene Thompson è un intreccio dolceamaro di storie, caratteri, colpi di scena su un canovaccio teso e convincente fino alla rivelazione finale. -
La principessa sposa
Un celebre sceneggiatore è disperatamente a caccia di una copia del romanzo chiave della propria infanzia. Quel romanzo gli aveva spalancato orizzonti impensati, rivelato uno strumento strepitoso: la lettura. Darebbe un occhio pur di trovarlo, vorrebbe regalarlo al figlio viziato e annoiato, sperando che il prodigio si ripeta. Quando ne agguanta una copia, si rende conto che molti capitoli noiosi erano stati tagliati dalla sapiente lettura ad alta voce del padre. Decide di riscriverlo. Togliere lungaggini e divagazioni. Rendere scintillante la ""parte buona"""". La magia si realizza. Il risultato è straordinario. Si parte da una cotta clamorosa, un amore eterno tra un garzone di stalla e la sua splendida padrona, che sembra naufragare a causa di una disgrazia marittima. C'è poi il di lei fidanzamento con un principe freddo e calcolatore. Poi c'è un rapimento, un lungo inseguimento, molte sfide: il ritmo cresce, l'atmosfera si arroventa. Il trucco della riscrittura arricchito da brillanti """"fuori campo"""" dell'autore - l'incanto di personaggi teneri o diabolici, i dialoghi perfetti, fanno crescere il romanzo a livelli stellari. Disfide, cimenti, odio e veleni, certo. Ma anche vera passione, musica, nostalgia."" -
Il pozzo delle trame perdute
È dura mettere al mondo un bimbo, quando si ha alle costole la terribile Goliath - il colosso dei media che domina il mondo -, il proprio marito Landen è stato sradicato, e la sorella del peggior rivale - Acheron Hades - si intrufola nella memoria per taroccare i ricordi. Lo sa molto bene Thursday Next, la protagonista del libro. Ma c'è un luogo dove rifugiarsi, grazie al Programma scambio di personaggi. Un noiosissimo giallo di quart'ordine: ""Cime di Cavisham"""". Accompagnata dalla fedele dodo Pickwick, Thursday può prendere il posto della protagonista Mary, vivere nel suo idrovolante ormeggiato vicino al Nautilus di Capitan Nemo. Certo, """"Cime di Cavisham"""" rischia di essere rottamato da un momento all'altro, tutti la vedono come Esterna, le sue armi di """"fuori"""" servono a poco. In compenso, diventerà agente di GiurisFiction, l'istituzione che difende la coerenza e l'originalità delle storie di tutti i tempi, evita intromissioni, corregge finali tristi o posticci. Ma il vero colpo sarà accedere al pozzo delle trame perdute. Un luogo straordinario e rumoroso in cui artigiani, tecnici e personaggi appaiono e scompaiono, si spostano da un libro all'altro, costruendo, modificando o trasformando i desideri dell'autore con meccanismi sorprendenti. Venditori di verbi freschi, officine che confezionano antefatti, empori che propongono infanzie idilliache in offerta 3x2... tutti concorrono a costruire, proteggere, cambiare, o ridurre in poltiglia quello straordinario organismo che è un romanzo."" -
Piero Camporesi
A dieci anni dalla scomparsa di Piero Camporesi ci chiediamo ancora chi sia stato o, per dirla con Manganelli, cosa sia stato. Una prima risposta è che è stato uno dei maestri segreti della cultura italiana della seconda metà del Novecento. Quando nel 1970 curò l'edizione dell'Artusi, di colpo si scoprì quale tesoro antropologico e letterario s'annidava in questo volume. Poi venne ""II libro dei vagabondi"""", che accrebbe la fama di Camporesi filologo controcorrente, capace di scoprire un intero universo cancellato dalla storia ufficiale. Elzevirista sul """"Corriere della Sera"""", fustigatore dei costumi alimentari, Piero Camporesi è stato soprattutto uno scrittore: un autore ibrido, dalle molte facce, scrittore-lettore, saggista, storico e insieme narratore, tenuto in sospetto non solo dall'accademia, ma anche dagli altri storici di mestiere. Questo volume vuole essere un primo approccio all'insieme della sua opera, e un modo per fare il punto su un aspetto importante della cultura italiana: la revisione del proprio passato seguendo piste e tracce che esulano dai grandi territori perimetrali dalla storiografia e dalla critica."" -
Il commissario incantato
Ed ecco a voi un commissario davvero speciale. Colto, brillante, e molto, molto amico di una libraia. Una libraia che, dopo aver tanto fatto per promuovere la letteratura gialla, a Bologna, ora non è più di questo mondo. Il commissario si rivolge a lei come a una vera e propria musa, e le racconta come vanno le cose, ora, sulla Terra. In chiave misteriosa, epica, forbita o ridanciana, con linguaggio molto ricco - da grande intrattenitore - le snocciola vicende che mettono al centro un elemento: l'imbattibile incanto della vita. Che si tratti di un'indagine bizzarra, che ha origine nella gelosia rovinosa di una cara amica, che trova cinque capelli rossi fra i vestiti del marito; che si cantino le peripezie di un gruppo di rock religioso, i ""Christian Life"""", alle prese con un produttore fregone da cui mai si otterrà il becco di un quattrino; o di un mordace, quasi macabro scherzo a una tabaccaia, Matrone ci offre un romanzo a episodi che scivolano l'uno nell'altro."" -
Testo a fronte. Vol. 37
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria diretta da Franco Buffoni, Allen Mandelbaum, Emilio Mattioli. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
Testo a fronte. Vol. 36
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria diretta da Franco Buffoni, Allen Mandelbaum, Emilio Mattioli. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
Succulente
A Lisbona, in una serra umida e verdissima, una donna scivola sul muschio viscido di un gradino, batte la testa e muore. L'indomani il direttore della serra viene trovato a pancia in giù nel laghetto delle tartarughe. Britto Mendes, medico delle piante, si aggira inquieto per le calli, oppresso dal mistero di queste morti improvvise, sognando Amalia, capace di scacciare i tarli della mente. Amalia è fuggita da lui, fuggita da Lisbona. Trova lavoro in riva all'oceano, nella Laguna di Aveiro, e incontra Estrela, in fuga come lei. Insieme, disegnano sulla sabbia, aspettano che l'acqua dissolva ogni cosa, anche le loro ansie, aprendole alle meraviglie di un futuro possibile. A Fatima, intanto, serpentoni di pellegrini chiedono grazia alla Senhora. Humberto, fedele factotum di padre Viseu, rimpiazza candele e rincuora malati. Si presta a intercedere presso la Senhora per ottenere grazie di ogni tipo, finché una donna gli chiederà l'impossibile: far morire un uomo, Manuelito, per liberarlo da una malattia senza speranza. Manuelito è a Lisbona, nella penombra di una stanza. Humberto decide di incontrarlo. Per vie misteriose, nel suo inquieto girovagare, anche Britto Mendes giunge al suo capezzale. Come una pianta, come l'oceano, Manuelito, essere umano reietto, malato dalla nascita, aiuta tutti a guardare più in là. ""Succulente"""" è un romanzo circolare, una spirale delicata tra le calli di Lisbona e le spiagge del Portogallo, che avvolge a ritmo di fado e sorprende con un finale inaspettato.""