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Naziskino, ebrei e altri erranti
Frutto di lunghe e appassionate ricerche e rimasto sinora inedito, questo libro è anzitutto un viaggio della memoria nelle pagine più oscure, dimenticate o rimosse della storia del cinema (del cinema e della storia) nel corso della prima metà del secolo scorso. È di scena il cinema tedesco, dall'Espressionismo degli anni '20 alla straordinaria irruzione di Karl Valentin sino alla figura catartica di Slatan Dudow (quello di Kuhle Wampe). Al centro, naturalmente, la produzione nazista, con i suoi incubi e le sue aberrazioni, con i suoi ""trionfi della volontà"""" nati dalle sinfonie degli orrori e a essi ritornati, che però si intreccia, quasi a contrappasso, con le vicende dei cineasti mitteleuropei costretti all'esilio o all'emigrazione verso Hollywood, e con le vicissitudini del cinema yiddish sia nell'Est europeo sia in terra americana. Conclude il quadro dedicato ai totalitarismi un'appendice sul cinema stalinista."" -
Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione
Gli ebrei sono vissuti nell'Europa centrale e orientale per almeno mille anni. In questo lasso di tempo hanno creato una civiltà - con una lingua, una letteratura, leggi e istituzioni proprie - che ha offerto un grande contributo alla storia dell'Occidente. Oggi, però, questa presenza millenaria è ricordata dai più solo per i tragici eventi della seconda guerra mondiale, in quello che fu di fatto l'ultimo scorcio di vita del popolo yiddish. Da qui nasce il valore del lavoro di ricostruzione e divulgazione compiuto da Paul Kriwaczek. Seguendo il suo racconto riscopriamo l'esistenza di una nazione yiddish un tempo prospera e fortunata, anche se periodicamente vittima di attacchi e vessazioni - una nazione che per molti secoli fu vivaio di zecchieri, diplomatici, medici e ingegneri, oltre che insegnanti di musica, poeti e filosofi, presenti e attivi presso le corti reali e i governi d'Europa. Il fruttuoso intreccio fra la cultura ebraica e la storia europea è analizzato in profondità, ma soprattutto vengono esaminate le vicende interne del mondo yiddish: l'organizzazione delle comunità nell'Europa centro-orientale, le figure dell'ebraismo nel Medioevo e nel Rinascimento, il difficile ma proficuo rapporto con la modernità, lo spettro dell'assimilazione legata a una progressiva laicizzazione della società, e infine la diaspora in Inghilterra e negli Stati Uniti all'inizio del XX secolo. -
Perché la Chiesa ha ragione. Su vita, famiglia, educazione, Aids, demografia, sviluppo
Spesso la Dottrina sociale della Chiesa viene interpretata come un'aggiunta morale a questioni politiche ed economiche che obbedirebbero a logiche proprie. L'economia avrebbe insomma le sue leggi e il contributo cattolico consisterebbe nel mitigare gli effetti negativi sulle persone di questa o quella teoria, sia essa il liberalismo o una delle varie forme di statalismo. Un'impostazione di questo genere vanifica il significato del fatto cristiano nel momento stesso in cui pretende di affermarlo. La Dottrina sociale della Chiesa è invece un punto di vista assolutamente nuovo e originale che ci permette di giudicare l'intera realtà che circonda l'uomo e di affrontare i problemi mediante criteri di giudizio che si sono via via precisati e affinati nel corso dei secoli. Lo scopo di questo libro è mostrare con i fatti quanto la proposta della Chiesa sia non solo ragionevole, ma anche conveniente per gli uomini. La Chiesa ha ragione perché i suoi criteri sono più umani, prendono in considerazione tutte le dimensioni della persona e quando sono adottati creano realtà sociali maggiormente tolleranti e libere. Al contrario, dove questi criteri sono negati o ignorati, inevitabilmente l'uomo perde la propria dignità e la propria libertà. Per questo Benedetto XVI, nel suo ultimo discorso prima dell'elezione a Papa, ha rilanciato la proposta che già Pascal faceva ai non credenti: ""Vivere come se Dio ci fosse (...)."""""" -
I dieci comandamenti
"Possiamo dire che, più che leggi, i dieci comandamenti sono l'espressione della vita intima di Dio, sono il modus essendi della Trinità, sono il modo di relazionarsi tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Vivere i dieci comandamenti significa partecipare alla vita intima di Dio stesso. Non sono una corda al collo, un insieme di obblighi, ma l'espressione massima della libertà umana. Infatti il culmine della libertà è ubbidire al tu, alla vita intima di Dio, al suo modo di rapportarsi con la realtà, seguire l'impronta evidente della sua presenza nell'universo."""" Aldo Trento" -
Santuari
Nell'estate del 2009, sul quotidiano ""Avvenire"""", trenta scrittori italiani hanno raccolto la sfida di raccontare, secondo la propria sensibilità e inclinazione, grandi e piccoli santuari sparsi per il mondo. Il risultato nel solco di una lunga tradizione letteraria (da Huysmans a Werfel, da Chesterton a Roth, fino a Soldati e Testori) - è un sorprendente mosaico di testi che oscillano tra memoria e reportage, racconto e riflessione. Ogni santuario è una realtà complessa, è un luogo della fede e della storia, e anche quello di un'avventura interiore e personale tra le parole e le forme della devozione. Le differenti """"visioni"""" narrative ci aiutano tuttavia a coglierne l'anima particolare, mediata o accesa dalla figura di un santo, da una tradizione locale, dalla figura della Vergine. E soprattutto ci invitano a ritrovare il senso sempre attuale dell'essere pellegrini, in quanto """"cercatori di Dio"""" sui sentieri del mondo. """"Idealmente possiamo immaginare il mondo come avvolto da una trama di luoghi di culto ove in ogni ora del giorno e della notte si celebra il sacrificio di lode eucaristico e i santuari sono quasi le sentinelle vigili di questa liturgia continua e costante."""" Mons. Gianfranco Ravasi"" -
La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato
Da quando è scoppiato il cosiddetto ""scandalo pedofilia"""", quasi non passa giorno senza che la Chiesa cattolica e il Papa siano sottoposti a critiche feroci e attacchi impietosi, molto spesso attraverso ricostruzioni dei fatti lacunose e tendenziose. L'attacco, inedito per ostinazione e capillarità, ha un obiettivo preciso: Benedetto XVI. Il suo insegnamento sulla ragione umana, la sua critica di un'economia priva di etica, il suo coraggio nel denunciare i mali della Chiesa stessa (con la recente affermazione secondo cui la persecuzione viene anche dall'interno), la sua avversione per il """"politicamente corretto"""" ne fanno automaticamente un nemico agli occhi di molti, e non solo al di fuori della cattolicità e del mondo ecclesiale. Senza nascondere la gravità dei crimini e dei peccati commessi da alcuni figli della Chiesa, occorre ristabilire la verità."" -
Vivi. Storie di uomini e donne più forti della malattia
Vale la pena vivere così? È dignitoso? Massimiliano ha trascorso dieci anni della sua esistenza in coma. Alcuni medici lo hanno definito un ""tronco morto"""", un vegetale senza alcuna possibilità di recupero. La sua famiglia lo ha tolto dalla lungodegenza, lo ha portato a casa, accudito come un neonato, inserito in un programma di riabilitazione. Una follia, hanno sentenziato in molti. Ma un giorno d'inverno si è risvegliato, ha sconfessato tutta la letteratura medica di riferimento, è tornato a testimoniare la sua presenza. «Io sono contento così. Mi dispiace per tutti quei ragazzi che non hanno la fortuna di avere una famiglia come la mia."""" Giulia non doveva neppure nascere, perché affetta da una gravissima malformazione celebrale. I suoi genitori hanno creduto in lei. Oggi partecipa alle gare di sci per disabili. Bruno e Claudio sono stati colpiti dalla SLA (sclerosi laterale amiotrofica), non si muovono, non parlano. La loro salvezza, un respiratore artificiale. Entrambi amano, ascoltano la musica, vivono, vogliono vivere. Oscar ha ventun'anni, è in coma vegetativo da quindici. Sanda, la badante rumena che lo assiste, trascorre con lui l'intera giornata. Lo accarezza, gli racconta la vita e intanto sussurra: """"Non è certo colpa sua. Possiamo forse ammazzarlo?"""". E ancora le storie di Daniela, Egle, Giovanni. Malattie rare, patologie sconosciute, famiglie smarrite. Chi vuole vivere non fa notizia, non riempie le pagine dei giornali o le dirette televisive."" -
Only you. Diamo un'occasione all'amore
Tutto il mondo parla di sesso. Questo libro parla di castità. Ed è rivolto soprattutto ai giovani. Non a chi vuole seguire la corrente, ma a chi è pronto a compiere una scelta non conformista. All'inizio si sentirà solo. Dovrà sopportare qualche battuta stupida, o magari sarà escluso da certe cricche. Ma ben presto godrà di una vera libertà. Troverà amici nuovi e migliori, nuovi interessi, una nuova autocoscienza. Una fonte di gioia interiore comincerà a zampillare dolcemente. In lui sarà visibile una bellezza che nessuna beauty farm, nessun intervento di chirurgia estetica, nessun fitness club può offrire. La purezza brillerà come una stella sulla sua fronte. Questa è la strada per diventare qualcuno capace di vivere una vita speciale. -
Michelangelo Antonioni. L'avventura
Al Festival di Cannes del 1960, di fronte a ""L'avventura"""", pubblico e addetti ai lavori si schierano su due fronti opposti: da un lato, gli spettatori commentano i momenti nevralgici della proiezione con fischi e risate; dall'altro, i critici gridano al capolavoro. Oggi, a cinquant'anni di distanza, l'episodio appare come uno scontro tra vecchio e nuovo cinema. Incrinando i meccanismi del racconto tradizionale in rapporto sia al materiale tematico (la condizione umana nell'epoca post-industriale), che agli strumenti narrativi (l'irrisolto intreccio giallo), alla composizione dell'inquadratura (la preminenza del paesaggio), alle tecniche di montaggio (i falsi raccordi e la continuità di ripresa). """"L'avventura"""" consacra internazionalmente Michelangelo Antonioni, lancia Monica Vitti come attrice drammatica e indica la strada della modernità al miglior cinema coevo. Incrociando la poderosa letteratura critica con materiale largamente inedito (soggetto, sceneggiatura, documenti di produzione ecc.). Federico Vitella propone in queste pagine una rigorosa e approfondita isi dell'opera nella sua precisa collocazione storica e culturale."" -
Emilia e i suoi ragazzi. L'opera civile della fede
Emilia Vergani (Carate Brianza, 6 novembre 1949 - Asunción, 30 ottobre 2000) è stata ""un'operaia di carità"""". Moglie di Giancarlo Cesana, ha aderito sin dalla giovinezza al movimento di Comunione e Liberazione, dalla cui esperienza ha tratto un originale metodo di intervento nel campo dell'assistenza sociale e della lotta all'abbandono scolastico. Dalla sua passione educativa è nato nel 1997 il Centro In-Presa, dove, attraverso il lavoro, si indica ai giovani una strada per scoprire che la vita ha un senso e che la realtà è positiva. Sviluppando le intuizioni della sua fondatrice, In-Presa ha proseguito e allargato negli anni le sue attività (oggi si occupa di formazione professionale, alternanza scuola-lavoro, inserimento lavorativo, aiuto pomeridiano allo studio, ed è anche un circolo ricreativo serale), muovendosi sempre all'interno di un percorso pedagogico che trae linfa da una profonda esperienza di fede. """"I ragazzi di In-Presa meritano di più. C'è da fargli provare di più della bellezza della vita. Non è che mi metto ad amare di più, ma è che il mio bisogno è essere amata di più. Tutto il mio comportamento, anche quello di cui mi vergogno, è la ricerca di questo: """"Una piaga incurabile che non vuole guarire"""". È una continua inquietudine soprattutto se l'amore totale te lo aspetti da chi non lo può dare"""" (dal Diario di Emilia)."" -
L'ultimo sultano. Come l'impero ottomano morì a Sanremo
Il 20 maggio 1923, in treno e sotto scorta, l'ultimo sultano-califfo dell'Impero ottomano arriva a Sanremo e si installa, per quella che crede la parentesi di un breve esilio, nella villa già abitata da Alfred Nobel. Maometto VI coltiva la speranza di tornare in patria da vincitore e attende il crollo di Mustafa Kemal, il generale che lo ha detronizzato e ha fondato una nuova Turchia. Per tre anni l'esule lavora alla realizzazione del suo obiettivo. La sua corte è popolata da spie, mogli infedeli, eunuchi ubriaconi, feroci circassi con il demone della roulette, parenti spericolati e un medico depresso che un giorno viene trovato con un proiettile nella testa. Suicidio o omicidio? A chi toccherà la prossima volta? Cosa sta succedendo all'ombra del grande parco contiguo a quello dove vive il piccolo Italo Calvino? La magistratura italiana inizia caute indagini e i carabinieri intensificano la sorveglianza della villa. Riccardo Mandelli ricostruisce in questo libro una storia in cui si intrecciano le trame britanniche per assicurarsi il petrolio iracheno e abolire l'istituzione panislamica del califfato, le velleità coloniali del fascismo, la strenua lotta di Ataturk per creare uno stato laico. Attraverso la storia di Maometto VI Vahdeddin e l'agonia del grande impero che da secoli incombeva sull'Europa appaiono in una luce sorprendente le contraddizioni che ancora oggi lacerano il Medio Oriente voluto dalle potenze occidentali dopo la prima guerra mondiale. -
Ciò che non va nel mondo
"Che cosa non va nel mondo?"""" si domanda Chesterton, aprendo questo libro scritto nel 1910, ma attuale. I problemi sono tanti: si va dalla solitudine dell'uomo e dalla sua alienazione indotta sia dal capitalismo sia dal socialismo (il primo la giustifica considerandola il prezzo da pagare per assicurare la produzione; il secondo pretende di ridefinire ciò che è umano nel tentativo di dare vita all'homo novus) al rifiuto delle leggi divine, sostituite da arroganti e a volte patetiche leggi sociologiche; dal femminismo, criticato perché reclama il diritto di applicare alla donna categorie maschili ottenendo come risultato non la sua emancipazione ma il suo snaturamento, ai sistemi educativi che, escludendo i genitori, tendono sempre più a irreggimentare i bambini trasformandoli in proprietà dello Stato. Ma secondo l'autore, ciò che realmente non va nel mondo è che si tende a cambiare l'uomo per adattarlo alla società piuttosto che adattare la società alle esigenze dell'uomo (errore in cui perseverano sia i conservatori sia i progressisti). Le uniche vie di uscita sono il ritorno alla famiglia tradizionale, il solo ambito in cui sia possibile un'esistenza libera e felice, e l'adozione di un sistema economico (il distributismo, di cui Chesterton fu un grande sostenitore) in cui la proprietà dei mezzi di produzione possa essere ripartita nel modo più ampio possibile fra la popolazione." -
Interrogare la fede. Le domande di chi crede oggi
L'esperienza della fede si alimenta e trae il suo fondamento da una rottura, da una crisi. Lo testimonia ognuna delle figure prese in esame in questo volume: da Ungaretti a Teresa di Lisieux, da Carlo Carretto a Ivan Illich, da Tarkovskij a Bobbio, a Kavafis. Perché il dolore? Perché il male? Esiste un senso per quello che sto vivendo? La fede si sperimenta a un passo dal mistero del nulla che sembra stringere molte delle storie di questi personaggi, così simili alle nostre, quando si tratta di fare i conti con le grandi domande che, come tante croci, si affollano lungo i sentieri dell'esistenza. Ecco il motivo per il quale è necessario interrogare la fede, e a questo ci introducono i tanti vissuti spirituali descritti nel libro: cogliere il discrimine tra essere e niente sul quale sono poste le nostre vite e, a un passo dalla resa, scoprire dentro di sé quella ragione in più che ci fa credere e scegliere di abbandonarci a Dio. Come se la vita, ogni vita, dovesse attraversare la sua notte, e in questo confronto con il buiopotesse fare esperienza di un Dio che viene a donarsi con più chiarezza proprio nel contrasto con l'oscurità, con l'incertezza e con l'assoluta inevidenza. -
Adiós Fidel. Fede e dissenso nella Cuba dei Castro
Cuba è a una svolta. Il passaggio di consegne fra Fidel Castro e il fratello Raúl, avvenuto nel 2006, è al centro di analisi e di interrogativi nelle cancellerie di mezzo mondo, a cominciare dagli Stati Uniti. Senza la guida carismatica del Lider Máximo, la dittatura continuerà a resistere alla pressione internazionale? E quale risposta darà alle incalzanti richieste di apertura e di democrazia provenienti dalla società civile, che ha trovato nella Chiesa un importante mediatore? A Cuba l'opposizione ha il volto di Orlando Zapata, morto il 23 febbraio 2010 a 42 anni, dopo 85 giorni di sciopero della fame contro la dittatura. Ma in molti continuano la sua lotta, in modi diversi: dai dissidenti Guillermo Fariñas (Premio Sakharov 2010 del Parlamento europeo) e Héctor Maseda Gutiérrez alle Damas de Blanco, dalla blogger Yoani Sánchez allo scomodo Canek Guevara (nipote del Che), allo scrittore Roberto Ampuero, fino ai preti e ai vescovi cattolici che operano sull'isola, il cui attivismo è certamente una delle novità più importanti degli ultimi anni. Le voci di tutti loro raccontano in questo libro i sogni e le speranze di una nuova generazione di cubani che sente più che mai vicina la libertà. Prefazione di Guillermo ""Coco"""" Fariñas."" -
I cattolici che hanno fatto l'Italia. Religiosi e cattolici piemontesi di fronte all'Unità d'Italia
I saggi raccolti in ""I cattolici che hanno fatto l'Italia"""" affrontano il tema """"cattolici e Risorgimento"""" da un punto di vista nuovo, che va oltre i conflitti istituzionali per guardare alla collaborazione che molte congregazioni di vita attiva - soprattutto quelle di origine piemontese come i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice, o le suore carcerarie della marchesa di Barolo - hanno realizzato con i governi che si sono susseguiti al potere nei primi decenni dell'Italia unita. Queste iniziative hanno avuto il merito di anticipare, nella maggior parte dei casi, la conquista dei diritti fondamentali della donna e dell'uomo in un periodo in cui la preoccupazione della società civile era quella di formare una coscienza ai propri cittadini. I religiosi si sono rivelati insomma preziosi collaboratori di chi voleva """"fare gli italiani"""" dopo che l'Unità della Penisola era stata raggiunta. D'altra parte, se pure si vuole tentare un bilancio del conflitto che ha a lungo opposto Stato e Chiesa, attraverso questi saggi si può concludere che, nonostante indubbie violenze e prevaricazioni nei confronti dei cattolici, la Chiesa non è stata indebolita da tale battaglia, ma ne è uscita più forte, purificata e anche fortemente modernizzata."" -
La nuova Gerusalemme. Viaggio in Terrasanta
Raggiungendo la Palestina dall'Inghilterra, Chesterton risale il corso della storia, indagando la natura profonda del contrasto che oppone Oriente e Occidente, lo spirito del cristianesimo e quello dell'islam. A Gerusalemme, nel cuore di una terra attraversata anche allora da forti contrasti ma ricca di inaspettate opportunità di confronto, l'autore contrappone l'autenticità religiosa e la fede sincera dei suoi abitanti di diverse confessioni allo sterile agnosticismo, all'indifferente materialismo e allo spietato opportunismo politico dei suoi tempi. Dalla città prende poi spunto per una brillante apologia delle Crociate, da molti giudicate (ai suoi tempi come ai nostri) una dimostrazione dell'aggressività occidentale e non piuttosto della fede e degli ideali di tanti valorosi combattenti, che si opponevano al dilagare degli eserciti musulmani. Analizza infine il problema ebraico, che ""molti anni prima della nascita dello stato di Israele"""" è già oggetto di dibattito e di contrasti. Il suo giudizio lucido e disincantato, talvolta apertamente provocatorio, lascia però intravedere una profonda speranza nell'uomo e nella possibilità di una soluzione equa."" -
Islam e Occidente. Le sfide della coabitazione
L'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 ha turbato profondamente l'opinione pubblica americana ed europea e l'ha costretta a riconoscere il fatto che la convivenza pacifica tra fedi e culture può entrare in crisi anche nel ricco e tollerante Occidente. Dopo di allora, altri attentati, rivolte e l'arrivo sempre più massiccio di immigrati dal Terzo Mondo musulmano, hanno ulteriormente minato la serenità di chi non si sente più sicuro a casa propria, esacerbandone posizioni e atteggiamenti. Molti hanno cercato e cercano di formarsi un'opinione corretta ed equilibrata, ma è difficile attingere a fonti di informazione complete e attendibili. Proprio per soddisfare una tale esigenza è nato questo libro. Agli interrogativi e alle paure dell'Occidente padre Samir contrappone la sua profonda conoscenza di un mondo, di una religione e di una cultura a partire dalle loro basi linguistiche, religiose, letterarie e giuridiche. Del resto, è giunto il momento di prendere posizione su alcune questioni di particolare importanza per la convivenza. Ad esempio, un musulmano può avere più di una moglie, se risiede in un paese che non lo prevede? Può pretendere che la giustizia sia amministrata sulla base della tradizione islamica? Più in generale, fino a quale punto può spingersi il riconoscimento di usi e costumi solo indirettamente legati alla religione e in forte contrasto con i nostri? -
L'uomo comune. Un elogio del buon senso e della tradizione
A un primo sguardo, ""L'uomo comune"""" appare come una raccolta di saggi piuttosto eterogenea. Vi sono testi di argomento letterario, in cui si parla di Shakespeare, del dottor Johnson, di Henry James, Tolstoj, Elizabeth Barrett Browning, Dickens. Ci sono scritti d'interesse sociale che toccano i temi più svariati: la frivolezza, la risata, la volgarità, l'importanza della filosofia, il fanatismo, il nudismo. Altrove prevale invece l'elemento religioso, più precisamente cattolico: si va dalla difesa delle scuole confessionali alla critica dell'erastianesimo (la dottrina secondo cui lo Stato ha il diritto di intervenire e di imporre la propria volontà negli affari della Chiesa), fino all'interessante racconto che vede protagoniste due personalità inglesi del XIX secolo, Gladstone e il principe consorte Alberto, che immaginano l'imminente crollo della Chiesa per insurrezione popolare all'indomani della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione (dimostrando di non aver capito nulla della religiosità comune). Chiude il libro un curioso saggio dal titolo Se don Giovanni d'Austria avesse sposato Maria I di Scozia, dove lo scrittore cerca d'immaginare il corso che la storia d'Europa avrebbe preso se questi due suoi carismatici protagonisti avessero intrecciato le loro vite."" -
Elio Petri. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Accolto da un grande successo al momento della sua uscita nelle sale, ""Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"""" (Grand Prix Speciale della Giuria al 23° Festival di Cannes e premio Oscar come miglior film straniero nel 1971) è considerato uno dei capisaldi del cinema politico. Il linguaggio cinematografico classico, l'eccellenza tecnica della realizzazione e il robusto piglio narrativo sono al servizio di una storia che racconta l'impunibilità del Potere. Un Potere che ha il volto di Gian Maria Volonté, in una delle sue più celebri interpretazioni. In questo libro Claudio Bisoni analizza le tecniche di messa in scena, le scelte di montaggio, l'uso particolare del décor, la costruzione della maschera di Volonté e si sofferma sui rapporti che il film intrattiene con la commedia all'italiana e con la produzione hollywoodiana. Il profilo che emerge è quello di un'opera che riflette sul ruolo perverso dell'autorità nella nostra società, e che, interrogandosi sul nesso eros/politica, contribuisce a tracciare alcune delle coordinate lungo le quali continueranno a muoversi, nell'arco di un decennio, il cinema italiano e la cultura cinematografica."" -
La musica nella liturgia
La Chiesa cattolica ha sempre considerato la liturgia come il culmine di ogni attività e di ogni preoccupazione del cristiano. Il processo di secolarizzazione che ha interessato la società negli ultimi decenni ha però intaccato molte pratiche di fede, e non ha affatto risparmiato l'ambito della liturgia. La conseguenza più evidente e generalizzata di questo è una sostanziale desacralizzazione del culto, che rischia di subire pesanti ed essenziali riduzioni, fino a essere percepito come nulla più che un.occasione conviviale e di socializzazione tra i fedeli. Ogni componente della liturgia può concorrere in qualche modo a rafforzare o contrastare questo effetto indesiderato, ma quello della musica viene riconosciuto da più parti come un contributo determinante nell.attribuire forma e significato al sacrificio eucaristico. Attraverso i principali testi del magistero e di autori fedeli ai valori tradizionali della liturgia cattolica, il libro offre indicazioni utili per restituire alla musica sacra la propria funzione essenziale all'interno del rito eucaristico e a quest'ultimo la dignità che gli spetta in quanto mistero divino.