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Stat veritas. Seguito a «Iota unum»
Pubblicato postumo nel 1997, ""Stat Veritas"""" analizza e commenta in 55 chiose la Lettera apostolica """"Tertio Millennio Adveniente"""" indirizzata il 10 novembre 1994 da Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli in preparazione del giubileo dell'anno 2000, per definire gli orientamenti pastorali per la Chiesa del nuovo millennio. Insieme a """"Iota unum"""", """"Stat Veritas"""" è l'opera fondamentale di Romano Amerio, il massimo rappresentante dei fautori della continuità della Chiesa. Amerio contesta all'insegnamento cattolico nato dal Concilio Vaticano II di aver trascurato la Verità metafisica del Logos divino - che non è unidimensionale né astratta, come oggi la ritengono anche molti cattolici, ma è una realtà di persona -, e di essersi concentrato sul tema della Carità, riducendo la Chiesa a mero soggetto storico, sociale e culturale che si confronta con le varie opzioni filosofiche e morali proposte dalla società moderna. Deprivato del suo principio più specifico - la sovrannaturalità, la fede, la dottrina perfettamente """"impersonata"""" dal Logos -, il messaggio cattolico ha così smarrito la sua identità rispetto alle altre religioni e si è dimostrato impotente di fronte al diffondersi, anche all'interno del mondo cristiano, della secolarizzazione e del relativismo."" -
Omicidi in città
Sono molto diversi tra loro gli omicidi narrati in questo volume, così come sono diversi vittime, colpevoli e sospetti, spesso lontani per origine, classe sociale, età, cultura. Comune è invece la scena, Torino, una città nelle cui vicende si riflette tanta storia del nostro complicato Paese. Dall'artigiano Francesco Gariglio, accoltellato in strada in una Torino ancora inquieta per il trasferimento a Firenze della capitale del Regno, a don Giacomo Bertolone, sfregiato al volto con l'acido nell'ottobre del 1896, a opera di una giovane apprendista modista. Da Vittoria Nicolotti, strangolata una notte d'agosto del 1930 nel letto del suo elegante appartamento borghese dall'amica Rosa Vercesi, all'avvocato Massimo Gianoli, trucidato nella sua abitazione insieme ad altri nove fra parenti e domestici nel piccolo paese di Villarbasse, alle porte di Torino, il 20 novembre 1945. Dal manager della Fiat Eleuterio Codecà, freddato una sera di primavera del 1952 a pochi passi dalla sua bella casa in collina, a Barbara Azzaroni e Matteo Caggegi, due giovani ""compagni combattenti"""" uccisi dalla polizia il 28 febbraio 1979 in una vecchia osteria e """"vendicati"""" dagli amici di Prima Linea con tre colpi di P38 sparati contro l'ignaro oste, Carmine Civitate. Da Paolo P., un giovane di sedici anni deceduto nel suo letto per overdose il pomeriggio del 9 luglio 1990, a Fatima Zohra, una ragazza marocchina di 22 anni accoltellata il 7 dicembre 2006 dal pretendente Khalil Nour Eddine, in una città ormai multietnica."" -
Gaudí
Oggetto di ammirazione appassionata ma anche di sospetto, la figura di Antoni Gaudí (1852-1926) incombe sul XX secolo come quella di un gigante, stupefacente, enigmatico, arcano. Le sue opere, a lungo penalizzate dal silenzio imposto dal regime franchista a tutta la cultura catalana, hanno cominciato da alcuni anni ad attirare l'attenzione degli studiosi e a suscitare una curiosità popolare di proporzioni inedite. Oggi Gaudí è forse l'architetto del '900 più amato e controverso. Capostipite del modernismo catalano o scheggia impazzita dell'Art Nouveau, genio visionario o artigiano eclettico e privo di originalità, talento scontroso e misantropo o artista politicamente impegnato simbolo della Renaixenca della Catalogna? Se i suoi capolavori (dall'immenso cantiere medievale della Sagrada Familia al Park Gùell, da Casa Battio a Casa Mila, per non citarne che alcuni) sono stati oggetto di analisi meticolose, la sua vita è sempre rimasta sullo sfondo. Eppure presenta molteplici motivi di interesse, a cominciare dalla sua personalità complessa e in apparenza contraddittoria. I contemporanei lo descrivono dandy e barbone, nobile e meschino, mistico ed eccentrico, solitario e patriota. Per non parlare della sua fede cattolica talvolta spinta all'eccesso (il digiuno quaresimale del 1894 lo portò quasi in punto di morte), del perfezionismo esasperato nel lavoro, dell'attenzione costante alla salute e al benessere degli operai che lavoravano nei suoi cantieri. -
Due volte prigioniero. Un ritratto psicologico di Aldo Moro nei giorni del rapimento
Un equivoco attraversa l'intera vicenda del sequestro di Aldo Moro e genera una diversa disposizione nei confronti dell'uomo. Si è detto: Moro non voleva morire, e tale volontà sarebbe stata accompagnata, come osservò tra gli altri Sciascia, da una preoccupazione quasi ossessiva per la famiglia. Per l'autore di questo libro la prospettiva va rovesciata: Moro voleva vìvere. È una differenza radicale. Dove c'è paura, la famiglia diventa opportunità; dove c'è desiderio, la famiglia diventa motivo. Con una forza spirituale che disorientò gli ""amici"""" politici (che reagirono non ritrovando in lui """"l'uomo che conosciamo"""", come dei figli che aspirano a una relazione narcisistica con un padre ideale e perfetto e non tollerano la realtà della sua debolezza), Moro espresse nelle lettere dalla prigionia innanzitutto il sentimento genitoriale. La preoccupazione per la propria famiglia (la famiglia naturale, ma in certa misura anche quella allargata del partito), che Moro vuole salvare dal dolore di una tragica esperienza di lutto, esigeva la difesa della propria vita, perché lui ne era la guida responsabile. Se le lettere fossero state lette con matura intelligenza, i figli vi avrebbero trovato non la fragilità di un padre in difficoltà ma la strategia e i suggerimenti che un padre forte e coraggioso continuava a formulare, per il bene loro e della nazione. Prevalsero i timori, e mostrare forza a chi esibiva forza sembrò la risposta migliore. Ma la morte di Moro non dimostrò nulla e non giovò a nessuno."" -
Il declino della Cristianità sotto l'Islam
La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e negli sterminati territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi (nei secoli VII e VIII) e dai turchi (circa quattro secoli dopo), divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, privi di diritti e oggetto di una ""protezione"""" (dhimma) che pagavano lautamente. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Che cosa travolse e riplasmò società evolute e articolate, sotto il profilo politico, giuridico ed economico? E perché per lungo tempo la dhimmitudine è stata rimossa o negata nei paesi occidentali? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione (in alcuni casi fattiva e consapevole, in altri fondata su tragici malintesi) di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire."" -
Nuovi cristiani d'Europa. Dieci storie di conversione tra fede e ragione
La campana a morto l'ha suonata l'Unione Europea quando nel 2004 ha escluso ogni riferimento alle radici cristiane dal preambolo della sua Costituzione. L'ateismo è la nuova ideologia del Continente. Il cristianesimo non può più rivendicare un ruolo pubblico né incidere in modo diretto sulle scelte politiche. Questa svolta epocale - epilogo di un percorso iniziato con l'Illuminismo - ha prodotto un ampio dibattito, non solo fra i credenti. In molti si interrogano sul significato di un cambiamento che prima di tutto è culturale e confina la religione cristiana nella sfera privata, riducendola a pura esperienza soggettiva. Chi non si rassegna combatte una battaglia che appare già persa, almeno fino a quando la libertà dell'uomo verrà intesa come emancipazione da ogni legame con verità non contingenti e da una legge naturale in cui si esprime il senso morale originale di ogni essere umano. I dieci «convertiti» ascoltati da Lorenzo Fazzini in questo volume raccontano tuttavia un'altra storia, in controtendenza rispetto al mainstream (o a quello che si ritiene tale). Tra chi è stato sedotto da Cristo con un incontro di vita inaspettato - come lo scrittore Éric-Emmanuel Schmitt, il filosofo Fabrice Hadjadj o il critico Joseph Pearce - e chi invece vi è ritornato al termine di una lunga ricerca - come il cantautore Giovanni Lindo Ferretti, la sociologa Gabriele Kuby, lo scrittore Jean-Claude Guillebaud, la diplomatica norvegese Janne Haaland Matlary o i giornalisti John Waters e Marco Tosatti -, tutti raccontano di un'utopia ancora possibile: essere uomini e donne del nostro tempo e continuare a credere e a vivere e testimoniare la propria fede. Del resto, osserva Marcello Pera, piaccia o no, «il cristianesimo è la forma della cultura europea, opera come un filtro, come un dizionario di traduzione. Ciò che c'era prima e ciò che è venuto dopo, per noi si presenta attraverso concetti e vocaboli cristiani. Per questo il cristianesimo è fattore di identità: senza di esso, noi non saremmo noi stessi». -
Il sistema sceneggiatura. Scrivere e descrivere i film
La sceneggiatura è la premessa essenziale della costruzione delle immagini e dei suoni che costituiranno il film; analogamente il discorso sulla sceneggiatura è la premessa essenziale del lavoro critico sul film. Una sceneggiatura approssimativa genererà dunque, con buona probabilità, un film malfermo; un'analisi approssimativa della sceneggiatura genererà, ancora più probabilmente, una recensione malferma. Per neutralizzare questi rischi, occorre concepire la sceneggiatura come un sistema, cioè come un intero formato da parti essenzialmente connesse fra loro. Tenendo fermo tale principio, questo saggio propone un modello concettuale in grado di spiegare il funzionamento narrativo di qualsiasi film, da ""L'arroseur arrosé"""" dei Lumière a """"Tutti pazzi per Mary"""" dei Farrelly, da """"Biancaneve e i sette nani"""" di Walt Disney a """"Goodbye South, Goodbye"""" di Hou Hsiao-hsien. Non solo: nell'elaborare schemi applicabili a qualsiasi film, """"Il sistema sceneggiatura"""" si rivolge a un qualsiasi potenziale lettore, sia questo sceneggiatore, critico cinematografico, cinéphile, insegnante o studente. Nel suo tentativo di coniugare teoria e pedagogia aggiornando la Poetica di Aristotele all'era delle immagini in movimento, """"Il sistema sceneggiatura"""" ambisce a essere al tempo stesso un manuale per imparare a scrivere i film e un trattato per imparare a capirli."" -
Verdi, rossi, neri. L'alleanza fra l'islamismo radicale e gli opposti estremismi
L'Occidente è sotto attacco. Fondamentalisti islamici, gruppi neonazisti e neofascisti, comunisti e sinistra altermondialista, dichiarano di avere lo stesso nemico: le democrazie occidentali, fondate sui diritti dell'individuo e sulla separazione dei poteri. Europa, Stati Uniti e Israele agli occhi dei totalitarismi sono un avversario unico, caratterizzato da quelle libertà e da quei sistemi di garanzie che essi non riconoscono. Del Valle documenta un conflitto sotterraneo che dura da decenni e indebolisce un Occidente sempre più diviso. -
Incontri lontani. La ricerca delle intelligenze extraterrestri
L'idea che l'uomo non sia solo nell'universo è antica, anzi si perde nelle nebbie della mitologia. Oggi però l'uomo ha faticosamente preso coscienza dello spazio siderale che lo circonda e le domande sull'esistenza di altri esseri intelligenti non sollevano più (soltanto) questioni di tipo antropologico, religioso o filosofico, ma pongono innanzitutto questioni di tipo scientifico. Se c'è un sostanziale accordo tra gli scienziati sulla presenza di forme di vita fuori della Terra, molto più problematico è l'interrogativo se esistano altri esseri intelligenti, visto che per alcuni l'intelligenza è il normale sbocco della vita, mentre per altri è un'anomalia transitoria verificatasi sul nostro pianeta. Per il momento non abbiamo trovato alcuna prova che la vita, come noi la conosciamo, esista altrove, ma è anche vero che sulla Terra la vita ha attecchito ovunque, e il nostro pianeta, il nostro sistema solare, la nostra galassia sono semplici parti dell'universo e non c'è motivo di ritenerli in qualche modo eccezionali. Questa è una contraddizione difficile da spiegare e, per la scienza, una delle sfide più importanti del nuovo millennio. Ora infatti, per la prima volta nella sua storia, dopo infinite ipotesi e suggestive teorie, l'uomo ha a disposizione i mezzi tecnologici per tentare di trovare una soluzione e giungere alla verità. -
Il volto oscuro dell'ecologia. Che cosa nasconde la più grande ideologia del XXI secolo?
Il futuro della Terra è una delle grandi paure del nostro tempo. A ogni terremoto, inondazione, carestia, ma anche soltanto quando in estate la temperatura sale oltre la media stagionale, si levano voci allarmate che denunciano l'insipienza dell'uomo, la sua avidità, i suoi eccessi egoistici. L'uomo è considerato da molti il più temibile nemico della Natura. E il progresso, la società industriale, il mercato vanno combattuti perché si fondano sullo sfruttamento delle risorse ambientali. Come dobbiamo valutare queste idee, che da un lato sembrano avere dalla loro l'evidenza scientifica e dall'altro sono espresse con un linguaggio apocalittico e ossessivo? A giudizio di Laurent Larcher l'ecologismo è un'ideologia dai contorni vaghi e dalle molteplici anime, nella quale convivono pregiudizi intellettuali e interessi di parte, faziosità e falsi miti, che nulla hanno a che vedere con un'autentica preoccupazione per l'ambiente e con un'azione politica responsabile e lungimirante. La disamina di Larcher va alla radice dell'Ideologia Verde, analizza i suoi testi ispiratori, i temi chiave (l'animalismo, la Terra come organismo vivo, il Paradiso Perduto, i popoli incontaminati, Atlantide...), studia i suoi ""profeti"""" più ascoltati (da Aldo Leopold a Arne Naess, a James Lovelock, da Lynn White a Eugen Drewermann, da Alain de Benoist a Daniel Cohn-Bendit, fino ad Al Gore)."" -
La luna e il dito. Viaggio di un fisico tra scienza e fede
Sempre più spesso scienza e religione vengono presentati come due universi contrapposti. Il primo sarebbe il luogo privilegiato della ricerca disinteressata, il terreno d'elezione del libero pensiero, mentre il secondo sarebbe caratterizzato da principi immutabili e dogmi indiscutibili, a cui si è chiamati ad aderire con fiducia cieca e assoluta. Un'analisi appena accurata di entrambi i ""campi"""" dimostra però che la realtà è un'altra: anche la religione contempla ricerca e discussione, anche la scienza conosce dogmi e pregiudizi. Perché è proprio dell'uomo, di qualunque uomo, interrogarsi, dubitare e anche chiudersi in tetragone certezze. È senz'altro più corretto e utile considerare scienza e religione come due distinti campi del sapere, la cui """"diversità"""" può rivelarsi molto fruttuosa, se viene intesa non come l'occasione di uno scontro con un vincitore e un vinto, ma come la ragione di un confronto tra due linguaggi ugualmente importanti e credibili. Angelo Tartaglia, scienziato e credente, analizza in questo volume alcuni fra i temi più importanti per chiunque voglia seriamente impegnarsi lungo la via del sapere e spiega perché non ci si possa arrestare di fronte alla pluralità delle risposte: sulla verità (la verità della fede, la verità matematica, la verità della fisica), così come sulla vita e sull'uomo (creazionismo ed evoluzionismo)."" -
La chiesa cattolica
È con la consueta inclinazione al paradosso e all'ironia che Chesterton ci parla di un'esperienza drammatica come la conversione religiosa, partendo ovviamente dalla sua personale, avvenuta nel 1922. In queste pagine accompagna l'anima perennemente in bilico del convertito attraverso le tre fasi che precedono l'ingresso nella Chiesa di Roma: l'assunzione di un atteggiamento intellettualmente onesto nei confronti di essa, quindi la sua progressiva e irresistibile scoperta e infine l'impossibilità di abbandonarla una volta entratovi. Al termine di tale pellegrinaggio interiore, la religione più antica si rivela sorprendentemente la più nuova, più nuova delle cosiddette religioni nuove - come protestantesimo, socialismo o spiritismo -, perché, a differenza di esse, da duemila anni la tradizione e la verità cattoliche conservano intatta la propria validità. Per Chesterton il solido fondamento di questa autentica universalità (al di là dell'azione della Grazia, mistero teologico sempre sotteso alla fede) risiede nella razionalità e nella libertà del cattolicesimo, come Benedetto XVI va instancabilmente ripetendo agli uomini di oggi. -
Stanley Kubrick. Full Metal Jacket
"Full Metal Jacket"""" è un film sulla modernità, sociale e cinematografica. Kubrick inventa il classico sperimentale, dove l'aurea precisione dei tempi d'oro si trasforma in una minacciosa potenza di catastrofe, dove il sentimento prevalente è quello dell'angoscia e della paura, dove il perfetto nasce dall'incontro assurdo tra un brutale meccanismo di preparazione e un risultato senza risposte. Come ogni classico, anche """"Full Metal Jacket"""" chiede di essere visto e rivisto, contiene sequenze diventate di culto, non smette mai di rilanciare significati nascosti. Ma come ogni film moderno, possiede un vasto numero di oppositori, mantiene tratti oscuri, lascia sofferenti gli spettatori, offre quel senso di """"impurità"""" che il cinema della Hollywood classica non avrebbe consentito, almeno non con tale evidenza." -
John Henry Newman. Una biografia spirituale
Convertito della tempra di Paolo e di Agostino, autorevole apologeta della fede, prosatore efficacissimo, ormai prossimo alla beatificazione, questo sacerdote anglicano divenuto cattolico nel 1845 e cardinale nel 1879, sorprende per la modernità delle sue analisi. Molte delle difficoltà che la Chiesa si trova oggi ad affrontare sono puntualmente anticipate nei suoi scritti. Di lui Roderick Strange ricostruisce in queste pagine la biografia spirituale. Non manca il racconto circostanziato della vita di un uomo coraggioso, sempre in cerca di risposte alle domande suggeritegli dalla fede, capace di compiere scelte difficili e di preferire l'onestà e la coerenza alla facile inerzia, di chi si adagia sulle certezze rassicuranti del proprio tempo. Tuttavia l'attenzione dell'autore è specialmente rivolta alla ricostruzione di un percorso intellettuale e interiore che ha portato Newman ad affrontare alcuni temi fondamentali, precorrendo questioni che soltanto il Concilio Vaticano II metterà del tutto in luce. -
Antidoti. Contro i veleni della cultura contemporanea
"Non so più da quanti anni intrattengo con i miei lettori internauti un fitto scambio epistolare. Funziona così: uno si iscrive debitamente al mio sito e automaticamente riceve sul suo schermo i brevi articoli che vergo appositamente per la discussione via Rete. Ognuno può, se vuole, rispondere e commentare, nonché dialogare sia con me che con altri lettori. Gli argomenti sono i più vari, anche se sempre improntati alla lotta senza quartiere (ironia e sarcasmo sono le armi migliori) contro il pensiero unico politicamente corretto, cioè il conformismo dei nostri tempi. Non a caso articoli in questione si chiamano """"Antidoti"""": uno alla settimana, mediamente e in dosi omeopatiche, impediscono al cervello di friggere e di trasformare il suo proprietario in automa, gli Antidoti presenti in questo volume sono un 'fior da fiore', una scelta tra quelli la cui lezione è ancora valida, e sono stati pensati per diverse categorie di lettori: a) quelli che si sono appena iscritti e non sanno di che cosa si parlava prima del loro avvento; b) quelli che amano la carta e non frequentano il computer (sono molti di più di quanto si pensi); c) quelli che frequentano il computer ma amano del pari la carta; d) quelli che conoscono uno che non frequenta il computer ma abbisogna di Antidoti; e) quelli che stanno polemizzando con uno che spara opinioni senza avere alcuna nozione (quest'ultimo appartiene a una categoria umana in crescita esponenziale)... """" (R. Cammilleri)" -
La terra strada del cielo. Manuale dell'avventuriero dell'esistenza
"Se oggi il cielo sopra le vostre teste vi sembra vuoto come un brutto libro, è perché non guardate abbastanza dove mettete i piedi. Uno dei dati più sicuri della metafisica è certamente il """"dente di leone"""", e sarebbe bastato un rastrello a salvare Sartre dalla """"nausea"""". Esiste forse mistero più grande del mio vicino (con la sua cartellina di pelle, il suo montgomery e il suo papillon)? Eppure, io non posso dubitare dell'esistenza del signor Franchon come avrebbe fatto Cartesio. La fede e la ragione non hanno abbandonato il nostro mondo; esse non hanno distolto lo sguardo dalla terra: anzi, continuano a farvi risplendere la verità. """"Ora et labora"""", recita il motto benedettino, vera formula-chiave per una vita di benedizioni. Prega e lavora, ossia contempla e fatica. Fatica con l'anima e contempla con le mani. Muta la tua spada in vomere, traccia ogni solco come se fosse una preghiera, canta ogni versetto come se fosse un seme, e scava, scava nel profondo di ogni cosa, fino a giungere a Dio.""""" -
Zibaldone
Dopo Iota unum, aggiornata Summa metafisica cattolica, e Stat Veritas, analisi e commento in 55 chiose della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Tertio Millennio Adveniente del 1994, prosegue con Zibaldone la pubblicazione dell'Opera omnia di Romano Amerio. Composto da più di 700 pensieri di varia lunghezza, argomento e origine, lo Zibaldone raccoglie la produzione occasionale del grande teologo svizzero, che si è venuta formando nel corso di una vita e di una riflessione durata più di mezzo secolo, dagli anni '30 agli anni '90. Questo libro contiene aforismi, brevi racconti, squarci di vita quotidiana, apologhi e dialoghetti morali, citazioni di classici, note filologiche sull'etimologia delle parole, riflessioni nate da occasioni quotidiane o da fatti storici. Considerato modestamente da Amerio ""soltanto un centone di cose disparate, incoerenti e improvvise"""", costituisce in realtà una sorta di autobiografia intellettuale dell'autore. Il lettore può visitare così il laboratorio speculativo quotidiano nel quale il grande studioso cattolico si confronta con le tematiche più diverse, dalla storia alla letteratura, dalla filosofia alla cronaca, dal costume alla vita della Chiesa. In questi pensieri profondi e mai scontati, nati come esercizio privato e scritti con stile limpido, Amerio si rivela un osservatore acuto, originale, ironico e spesso sorridente della nostra modernità."" -
Marilyn Monroe. Vita, carriera, amori, film
A quasi cinquant'anni dalla morte, avvenuta nel 1962, Marilyn Monroe non smette di sedurre e incuriosire. Enrico Giacovelli ha voluto sviscerare (quasi) tutto della carriera e della travagliata esistenza dell'attrice, lasciando parlare colleghi e comprimari, ma anche utilizzando stralci di interviste dell'attrice, battute, riflessioni piccole e grandi confessioni fatte agli amici. Ne risulta un ritratto ricco di sfumature, un po' biografia, un po' racconto personale di un cinefilo doc. -
Irrazionalità. Perché la nostra mente ci inganna e come possiamo evitarlo
In questo libro Stuart Sutherland ci rivela gli errori, di cui siamo quasi sempre inconsapevoli, che ci impediscono di pensare correttamente. Essi sono in genere determinati da un uso distorto della ragione e dal prevalere di pulsioni ed emozioni. Pregiudizi, paure, spirito gregario, mancanza di senso critico ci inducono a ignorare i dati oggettivi, o a interpretarli in modo sbagliato, e di conseguenza a prendere decisioni illogiche e controproducenti. Per dimostrare quanto l'irrazionalità domini le azioni umane, l'autore racconta con humour tipicamente anglosassone aneddoti tratti dalla vita quotidiana e professionale, analizza con rigore scientifico i risultati di test psicologici, si riferisce ad alcuni cruciali avvenimenti storici come, ad esempio, la seconda guerra mondiale o quella del Vietnam. Ma ci indica anche la strada per imparare (o reimparare) a usare bene il nostro cervello, non fidandoci dell'intuizione - una qualità troppo spesso sopravvalutata - e invece ricorrendo alla matematica, alla statistica e al calcolo delle probabilità. Erede del razionalismo e dell'empirismo inglese, Sutherland, pur con molti dubbi, coltiva ancora la fiducia aristotelica nell'agire razionale dell'uomo. -
La vera storia di Audrey Hepburn
Uno sguardo da cerbiatta, una silhouette slanciata e un'eleganza naturale hanno fatto di Audrey Hepburn un'icona di stile del XX secolo. La frangetta, i foulard, i tailleur firmati da Hubert de Givenchy sono diventati un modello per le donne di mezzo mondo. Ma dietro questa immagine ""patinata"""" e di maniera si nasconde in realtà una personalità complessa e affascinante, un carattere forte, determinato e generoso. Vincitrice di un Oscar con il suo primo film da protagonista, """"Vacanze romane"""", nel corso di una folgorante carriera la Hepburn ha recitato accanto ai più grandi attori dell'epoca e ha contribuito a fare di molte pellicole dei classici senza tempo. Tuttavia ha abbandonato Hollywood molto presto per consacrarsi ai figli e alla vita familiare. Memore di un'infanzia segnata dalle privazioni e dall'orrore della seconda guerra mondiale, ha infatti sempre dato la precedenza alle persone, agli affetti e all'amicizia. Dopo i figli, il suo grande amore sono stati i tanti bambini incontrati nel corso delle missioni come ambasciatrice dell'UNICEF, nei luoghi dove vivere è una lotta quotidiana contro la fame, le malattie e la guerra. Fu proprio durante un viaggio che cominciò ad avvertire i primi sintomi del cancro. Completamente concentrata sulle cose da fare e sui bisogni gravi e urgenti da soddisfare, rimandò accertamenti e cure, compromettendo forse l'esito della sua ultima battaglia.""