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La gigantessa. Frammenti di una vita straordinaria
Maria Fassnauer, detta Mariedl, nasce il ventotto febbraio 1879 nel maso di famiglia ""Staudenhof"""" in val Ridanna, dove muore il quattro dicembre 1917. Trentotto anni di vita di cui rimane molto poco: qualche vecchio articolo di giornale, una manciata di fotografie, un letto enorme, una tomba, qualche ricordo, nel frattempo racconto, dei compaesani. Una vita straordinaria, nel senso proprio di fuori dall'ordinario, vissuta con la modestia della consapevolezza e con la consolazione di una fede semplicissima ma autentica. Autentica come l'accettazione del proprio destino di diverso. La gigantessa della val Ridanna era affetta, probabilmente, da acromegalia, malattia che le fece raggiungere l'altezza di due metri e diciassette centimetri per un peso di centosettantadue chili. Figlia di contadini molto poveri, accettò, per aiutare la famiglia, di andare a esibirsi in giro per l'Europa insieme ad altri fenomeni da baraccone in spettacoli molto in voga a cavallo del secolo, approdando addirittura in Inghilterra. Questo libro non è una biografia di Maria Fassnauer, peraltro impossibile, vista la scarsità di materiale a disposizione, bensì un romanzo, o meglio, una raccolta di frammenti di vita che prende a pretesto episodi di un'esistenza eccezionale per descrivere un atteggiamento nei confronti della vita di accettazione della propria diversità, senza peraltro rifugiarsi in uno sterile vittimismo, ma operando attivamente per rendersi protagonisti della propria esistenza."" -
Narrare l'Alto Adige. 25 anni di racconti intorno alla provincia meno italiana d'Italia. Un'antologia
I testi raccolti in ""Narrare l'Alto Adige"""" propongono testimonianze e racconti storici, presentano personaggi reali e immaginari, ci introducono in paesaggi naturali e umani, espongono biografie, destini, ma anche semplici situazioni di vita quotidiana, tutti influenzati in modo più o meno esplicito dal territorio in questione. Raccontano la storia, le storie e la vita, le vite in Alto Adige, così come appaiono ai diversi autori, come si esprimono nelle diverse situazioni, come vengono immaginate da chi le vive, da chi le guarda e da chi le narra. Creano un mondo, il mondo altoatesino, con mille sfaccettature, con infinite contraddizioni, con ammiccamenti e rifiuti, eppure inconfondibile, se non unico, comunque diverso da altri mondi."" -
Cinque pezzi facili sull'Alto Adige/Südtirol. Le radici del fortuito, fortunoso e fortunato disagio e declino degli italiani dell'Alto Adige
A trent'anni dalle elezioni comunali del 1985, quando a Bolzano il Movimento Sociale Italiano divenne il partito più votato, soprattutto nei quartieri popolari, la raccolta di saggi ed editoriali cerca di ricostruire le ragioni del declino e del disagio della popolazione di lingua italiana dell'Alto Adige. -
Oltre Caino e Abele. Il Decalogo per la convivenza riletto e commentato. In memoria di Alexander Langer (1995-2015)
Questo libro cerca di raccoglierne l'eredità mediante una rilettura prismatica delle sue lungimiranti proposte. Collegando le prime esperienze di Langer, come iniziatore del movimento interetnico sudtirolese, al suo ultimo impegno di parlamentare europeo, profuso durante il conflitto dei Balcani, il ""Decalogo"""" indica infine una prospettiva ulteriore. Nell'Europa di oggi, sottoposta ad un flusso migratorio di epocale portata, il compito di elaborare nuovi modelli di coesistenza tra soggetti diversi appare più urgente che mai."" -
Südtirol ABC Sudtirolo. Ediz. italiana e tedesca
Il ""Südtirol ABC"""", che Alexander Langer aveva cominciato a scrivere ma che è rimasto un testo incompiuto, è un breviario di storia locale costruito per voci che parla tra le righe anche di Europa e di rapporti tra i popoli. A oltre vent'anni di distanza si ripropone come acuta riflessione sulle pratiche della convivenza tra diversi, sui temi del dialogo, sulle derive dell'etnocentrismo, sulle chine dei revanscismi."" -
L'uomo che scriveva storie sui muri
«Scriverò. Scriverò sui muri, come ho sempre sognato. Traccerò le mie storie, inventerò personaggi, costruirò trame. Parlerò con le voci del mondo, scenderò nell'inferno della perversione e risalirò nel paradiso della passione. Lotterò contro la fatica, lo sconforto e la paura di non trovare nuove storie e nuove intuizioni. Scriverò su ogni muro, senza guardarmi indietro neppure una volta, con la convinzione che quella sia l'unica cosa giusta da fare. Aprirò le porte dell'anima all'unica vera passione della mia vita. Scriverò, senza curarmi più di nulla. Non conterà più niente per me. Nemmeno il tempo. Ho consegnato la trascrizione a mia moglie. Non le ho detto nulla, le ho solo dato il pacco di fogli. Era il primo giorno di primavera, ma a Londra sembrava ancora inverno. Scendeva una pioggia leggera e gelida che scomponeva la luce dei lampioni e rendeva le strade magicamente colorate. Eravamo in sala, con il camino acceso. Lei ha cominciato a leggere, senza dire nulla, io sono andato in cucina a preparare il tè. Ha finito a notte fonda. Mi ha svegliato dolcemente, con le guance rosse e il trucco irrimediabilmente rovinato. ""Dove hai trovato questa storia?"""" Mi ha chiesto. """"Sui muri."""" Ho sorriso io.»"" -
Meran-Europe 2015. Finalisti del Prmio letterario internaizonale-Finalisten des Internationalen Literaturpreises
Il Premio raggiunge da questa edizione in maniera più completa l'obiettivo che da sempre lo caratterizza, quello della trasversalità e del voler essere ""ponte"""" tra le due culture."" -
Amateurs
Valentino, precario quasi trentenne di origini bolzanine e altoatesine, va a trovare l'amico Gerwin, studioso quasi trentenne di origini bolzanine e sudtirolesi, a Berlino, in una primavera d'inizio millennio. Ognuno in preda a solitari aneliti amorosi, i due vivono la metropoli in due giorni chiave del calendario berlinese: fra il 30 aprile, la cosiddetta Notte di Valpurga, e il 1° maggio, giorno della Festa dei lavoratori. Mentre si calano nell'intensità apparente della festa d'evasione prima e della manifestazione di piazza poi, facendo la conoscenza di personaggi di ogni genere e provenienza, Valentino e Gerwin intrattengono un lungo dialogo, fra velleità filosofiche e scivoloni nella prosa del mondo. Così, fra un battibecco e una confessione, fra un malinteso e l'altro, va svelandosi lentamente l'influenza del passato e delle origini, la natura ""di confine"""" che li contraddistingue entrambi. Ma, a dispetto degli indizi che sembrano unirli in una sorte comune, dietro l'angolo li attende un finale beffardo."" -
Posta silenziosa
Mentre la narratrice sta aspettando invano che le venga un'idea per un copione, compare Sombrani, un dipendente della posta un po' strano che pare provenga dal Nord Italia. In occasione di un secondo incontro veste inaspettatamente i panni del figlio sudamericano della fiera postina Ronalda. Tornato in Italia si innamora delle lettere di Anna, che in verità si chiama Elvira, spezzandole il cuore fingendo di essere Luciano Nuvole. Chi è Sombrani davvero? E cosa c'entra il ""Silenzio verde""""? È un racconto per chi ama scrivere lettere. E per chi ritiene che scrivere una lettera sia un grosso problema."" -
Come i mesi l'anno
Anita Pichler per riconoscere nel segreto di un'anima femminile la desolazione e la rabbia di una solitudine che la imprigiona, dà la parola a una giovane disegnatrice. Miriam Valier deve illustrare la vita avventurosa del più celebre cantore dell'autunno del Medioevo tirolese, il cavaliere Oswald von Wolkestein, e assieme al suo personaggio precipita negli intrighi di un passato tanto remoto quanto invece prossimo, tanto immaginario quanto reale. -
I fiori di Parigi
Siamo nella prima metà degli anni settanta del secolo scorso. Georges Pompidou è presidente della repubblica e Raymond Poulidor tenta per l'ennesima volta di vincere il Tour. Al terzo piano di un palazzo al numero 15 di Rue Saint-Vincent, sulla collina di Montmartre nel diciottesimo arrondissement di Parigi, abitano Marguerite, una bambina tormentata soprattutto dalla domanda: perché i grandi si ostinano a fare sempre tutto il contrario di quello che renderebbe felice i bambini? e Babette, una misteriosa e solitaria signora anziana che ogni sera, dalle sei alle otto, suona il pianoforte... -
Dettagli inutili
"Alberto ci porta dentro gli apparati delle psichiatrie. Ci è stato a lungo, li ha abitati per talmente tanto tempo da averli potuti osservare quasi con distacco. Ci racconta di come la psichiatria - essere nella psichiatria, nel reparto materiale dell'ospedale, essere della psichiatria, essere uno di quel reparto psichiatrico immateriale ma potente dal quale sembra a volte così difficile uscire, essere uno psichiatrico - si intersechi con le faccende della vita e di come camminino laicamente a fianco, vita e dimensione psichiatrica. E di come la vita ne viene mutata."""" (Massimo Cirri)" -
L' istituzione invetata. Almanacco Trieste 1971-2010
Questo libro dispiega quel che un vasto gruppo di persone ha fatto e tentato di fare, lavorando a Trieste dapprima con Franco Basaglia e poi per altri trent'anni dopo la sua morte. Tuttora viva e ampia la sua risonanza internazionale, si vuol fissarne una parte di memoria, convinti della sua attualità. Si cerca qui di raccontare ragionando, partendo dalla psichiatria, attorno a pratiche etiche, ad attenzioni estetiche riconoscibili, ricche di voglia di una democrazia profonda. Sorta di Diario di lavoro di un gruppo che è stato comunque insieme per 40 anni, il testo si presenta sotto forma di almanacco testo-immagini, cronistorie in buona parte a colori. -
Prima della legge 180. Psichiatri, amministratori e politica (1968-1978)
"Questo lavoro di Daniele Pulino costituisce uno stimolo e un contributo su cui vale la pena di fermare l'attenzione e augurarsi che sia seguito da studi analoghi. Finalmente un ricercatore ha preso in mano il problema di ricostruire l'ampia geografia delle esperienze di cambiamento che hanno preceduto la riforma, con le loro diverse pratiche, culture e fortune. L'esigenza di allargare lo sguardo oltre le 'esperienze esemplari' si sentiva da tempo e questo lavoro, per quanto dichiaratamente approssimato per difetto, conferma quanto sarebbe utile proseguire nell'opera di rintracciare e interpretare documenti, delibere, volantini, ricostruire e confrontare cronologie, leggere diari, fare interviste."""" (M. G. Giannichedda)" -
«Al Brennero ci siamo e ci resteremo...». Cronache parlamentari della questione altoatesina. Vol. 1: 1918-1943
La questione dell'Alto Adige rivive nell‘immediatezza dei discorsi pronunciati in Parlamento dai personaggi che hanno fatto la storia dell'Italia e di quel piccolo fazzoletto di terra compreso tra Salorno e il Brennero. Un itinerario storico e politico attraverso gli interventi e i dibattiti svoltisi, tra il 1918 e il 1943, alla Camera e al Senato del Regno d'Italia, ma anche nei parlamenti d'Austria, di Germania, della Baviera. Per riscoprire la dimensione nazionale ed europea di una questione di confine. Prefazione di Francesco Palermo. -
Dibattiti e dinamite. Cronache parlamentari della questione altoatesina. Vol. 2: 1945-1992
Se il primo volume, ""Al Brennero ci siamo e ci resteremo"""", ripropone le vicende del primo dopoguerra e lungo periodo nel quale le dittature fascista e nazista negano ogni e qualsiasi libertà democratica, il secondo volume """"Dibattiti e dinamite"""" riprende il filo spezzato dagli avvenimenti bellici e lo segue, attraverso il fallito tentativo di attuare l'Accordo di Parigi con la prima autonomia regionale, attraverso la lunga ed esplosiva crisi degli anni 60, sino ad una nuova intesa e alla sua lunga e difficile attuazione."" -
Un'idea esagerata di autonomia. Ripensare e rilanciare l'autonomia provinciale e regionale nella dimensione europea
Questo convegno vuole introdurre al futuro della società sudtirolese. Uno Statuto di autonomia è una costituzione che non può che essere stabile per più generazioni e, in qualche modo, se non anticipare, almeno prevenire il futuro con regole di saggezza e di previdenza. È allora necessario, prima di scrivere le regole della nostra convivenza – il patto sociale – portare l'attenzione sul modello di società su cui vogliamo scommettere: insomma una visione prima che una scrittura. Questo convegno propone appunto una riflessione sulla società di domani: una società partecipata e pluralista. -
La trappola del fuorigioco
Giugno 1975: la travolgente avanzata elettorale del PCI di Berlinguer minaccia di sconvolgere l'ordine politico e sociale dell'intero paese. Per Sebastiano La Rosa, 40 anni e una diagnosi di Depressione Bipolare Schizoaffettiva, si profila il peggiore degli incubi: un paese in mano a barbari che bruciano chiese e sequestrano case. Una paura capace di spingerlo nel baratro psicotico sotto gli occhi di suo figlio Marcello, dieci anni, che la realtà la decifra solo attraverso il gioco del calcio. E che al significato della parola comunismo, e al senso vero delle paure di suo padre, ci arriverà scoprendo le meraviglie del calcio totale: un modulo perfetto praticato dalla nazionale olandese sotto la guida del suo rivoluzionario condottiero, il compagno Johan Cruyff. Inizia sul campo di calcio un cammino di trasformazione che porterà negli anni quel ragazzino a trovare la maniera per gestire l'ingombrante presenza della malattia paterna e le sue stesse reazioni emotive davanti alla paura e al pericolo. La trappola del fuorigioco di Carlo Miccio è un romanzo che, come una sorta di cartina al tornasole, ci accompagna all'interno delle dinamiche di un ambiente familiare in cui si annida ed esplode un disagio mentale. -
Fedeltà e coraggio. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser
Dire no a razzismo e nazionalismo. No a un sistema totalitario. No al culto del capo. È quanto fece l'altoatesino Josef Mayr-Nusser nell'ottobre del 1944. Si rifiutò di giurare ""fedeltà e coraggio"""" a Adolf Hitler. Pagò con la vita. Morì nel febbraio 1945 sul treno che lo stava portando al lager di Dachau. In un mondo in cui emergono nuovi Führer o aspiranti tali, in cui ricompaiono muri e confini, in cui la verità è sommersa da una colata di bugie, una testimonianza, quella di Josef, di tragica attualità. Josef Mayr-Nusser, riconosciuto martire da papa Francesco, sarà proclamato beato il 18 marzo 2017."" -
Un interminabile inverno
Albert Kleim vive tra Bologna e New York. Ha una vita apparentemente perfetta e costellata di successi, costruita lontano dalla sua terra natia, l'Alto Adige. È un accademico di grido e un noto opinionista nei più importanti salotti televisivi. D'un tratto il figlio più piccolo scompare nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Ha inizio così una lunga e dolorosa discesa agli inferi: le ricerche senza esito, la famiglia che va a rotoli, l'incubo della depressione lo faranno entrare in contatto con un mondo parallelo, torbido e crudele. Un mondo che lo porterà a guardare al suo passato e alla sua stessa esistenza con occhi diversi. Sullo sfondo, un Alto Adige incantato e severo, custode di memorie senza tempo e di segreti inconfessabili. Una terra di antichi conflitti e sentimenti contrastanti, che si attacca alla pelle e al destino con la stessa, silenziosa ostinazione di un interminabile inverno.