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Non arrenderti alla luce
Dopo i sentieri in cui si sono intrecciate la poesia, i saggi e i racconti, con ""Non arrenderti alla luce"""" Vincenzo Loriga percorre una strada in cui le suggestioni della parola si mostrano con sorvegliata precisione. Dice Giorgio Bàrberi Squarotti: """"è come se quello che Loriga rappresenta fosse lezione e illuminazione d'assoluto; e tutto, soprattutto la morte, non fosse piú emozione e dolore, ma quieta e lucida verità""""."" -
L' occhio piegato
"Il tema è la merce, la sua ostensione e adorazione. Di fronte ad essa e in suo nome si celebrano i riti del Consumismo, 'uroboro' di una società che fa dell'Ipermarket il suo tempio, reale e metaforico, la sua sacrale presenza facendosi garanzia di perpetuazione e moltiplicazione e al tempo stesso utopia di riscatto: re-invenzione del mondo, insomma, estasi e arte. E con l'ossessione della merce entrano in campo le altre tematiche: il mercato e il sistema delle banche, l'enigma di una libido censurata, e oggettivi inattesi acquisti di senso, in schegge formali di sapore apodittico..."""" Prefazione di Vincenzo Guarracino." -
La provincia dei cani
Costituita da una scelta di poesie in parte accantonate, in parte rimaste per molto tempo in stato di abbozzo fra il 1999 e il 2014, ""La provincia dei cani"""" mostra al lettore un'opera che, nel succedersi delle sezioni omogenee per argomento, risulta tanto compatta quanto capace di spaziare entro diversi orizzonti estetici. Tra raffinate incursioni dialettali e sguardi indagatori nelle vicende del quotidiano, la fascinosa musicalità della parola poetica di Gian Citton sorveglia ogni pensiero senza essere mai didascalica, ma invece fortemente riflessiva anche con """"certe coloriture dove cinismo e ironia tentano guizzi di irrisione e di disprezzo per ciò che ci accorgiamo d'avere ormai perduto o sprecato""""."" -
La persistenza del tempo
Dopo le pagine fascinose di ""Penultimi fuochi"""" (2011), caratterizzate """"dall'incarnazione dei classici nel quotidiano"""", Paride Mercurio dona al lettore un'opera di straordinaria intensità in cui, come nelle tracce eliotiane che ne segnano il territorio, lo sguardo diacronico annulla ogni scansione temporale. Scrive Paolo Saporiti: """"Titolo e explicit della raccolta non offrono scampo. Il punto da cui dipende il mondo e tutta la natura estolle il contingente sequenziale all'ucronico presente, ma, oggi come settecento anni or sono, solo nella poesia il tempo insieme persiste e si annulla nell'eterno. (...) In questa nuova raccolta tornano i temi e i modi che il lettore fedele aveva amato nelle precedenti: amore e morte, nebbia pioggia laghi del nord, il sud mitico e reale, la devozione per quelli del passato e sopra tutti il tempo. La musica resta inconfondibile, la scrittura essenziale come prima, la tecnica callidissima. Tuttavia il tono suona mutato. Il tempo persiste e insiste nel non permetterci di persistere (...)""""."" -
Libro linteo. Vol. 5: Mai sempre.
Il quinto e ultimo capitolo del Libro linteo, in cui le voci di Enrica Salvaneschi e di Silvio Endrighi s'intrecciano senza volersi distinguere. In questa quinta e suprema dimora della peregrinatio lintea, il viaggio incrocia e disvela il capolavoro del Parmigianino ""La Madonna dal collo lungo"""". Il libro contiene 5 tavole a colori."" -
Il pane del sapere. Riflessioni, scritti di filosofia e letteratura
"Il Pane del sapere"""" raccoglie scritti di Pina Giuffrè che riguardano in particolare il suo impegno di studiosa e di docente: scritti filosofici degli anni dell'insegnamento universitario nel dopoguerra, e testi in cui il tratto del suo magistero scolastico si fonde alla critica letteraria, fino alle pagine di carattere riflessivo che coinvolgono l'aspetto antropologico ed etico della sua generosa personalità. In questo libro, dove si uniscono idealmente i mutamenti degli anni cruciali tra la fine del secondo Millennio e l'inizio del Terzo, la """"Maestra"""" di tante generazioni di studenti ripercorre una strada antica e nuova insieme, un itinerario che esalta la sua capacità maiuetica del suo far amare il Bello e il Sapere." -
Brevis altera
Con la cadenza di un decennio, probabilmente non volontaria ma non per questo casuale (""Diafonie"""" è uscito nel 1995 e """"Sesterno"""" nel 2005), Antonio Rossi dona ai lettori una nuova opera, scandita e misurata tanto nella parola quanto in ogni risvolto estetico. E con rigorosa coerenza, ancora una volta l'intelaiatura che sostiene i frammenti che compongono il percorso di questi testi, distillati e registrati sapientemente, mostra un rapporto d'insieme tra parola-ritmo-suono-senso che si distingue per l'intensità espressiva e lo sguardo conoscitivo che rimanda al titolo alla raccolta (Brevis altera, ossia 'breve alterata' o 'altra breve')."" -
Al buio dei nodi anfratti
Scrive Alberto Bertoni: ""Nina Nasilli riconosce il poetare come veicolo primo del sapere occidentale, al di fuori e al di là di qualunque autobiografismo confessionale, ma oltre anche il confine del novecenteseo correlativo oggettivo, con la sua radice simbolista. (...) Prendendo le mosse dalle posizioni, dai punti di vista, dai giochi e dai lapsus, non meno che dagli stupori e dai silenzi pronti a fiorire entro ogni vero trasporto d'intelligenze e corpi in azione, al buio dei nodi anfratti è un libro necessario non soltanto alla storia poetica della sua autrice, ma a tutta la situazione attuale della poesia italiana, per impegno teoretico, polifonia sintattico-verbale e approfondimento culturale dei temi trattati""""."" -
La veglia del sonnambulo
Questo libro, che segue a una quadrilogia degli ""oggetti anomali"""" (""""Il boomerang non torna"""", """"Orizzonti della clessidra distesa"""", """"Canti dello specchio bifronte"""", """"L'obliqua scacchiera""""), mantiene il focus sull'irregolarità e la difformità ma lo indirizza dalle cose alle persone, coinvolgendo, in particolare, un soggetto sonnambulo. Solo che il sonnambulo in questione non è """"semplicemente"""" tale. E la veglia infatti? Il titolo, che la comprende e la declama, fa riferimento all'impossibile stato - stato che qui diventa, a quanto sembra, comunque possibile - del sonnambulo che rimane cosciente e vigile, oppure al paradosso di una veglia affetta da sonnambulismo? Forse le due chiavi di lettura si bilanciano, fino a confondersi. Forse non c'è risposta, come lascia supporre l'interrogativo: """"sono un sonnambulo in veglia perenne / oppure in veglia che non cessa / da sonnambulo mi transito?"""""" -
Sogno andaluso-Sueño andaluz
Una storia bella e senza tempo, dai risvolti romantici avvolti in alone di mistero... Un veliero che scivola leggero all'onda del ""mare nostrum"""" e va, vele al vento. Costeggia la Sicilia: sogno di verde e di sole. A prua una giovane coppia di sposi... Pietro, siciliano, e Ángela, spagnola. Poi quel viaggio è stato vissuto a ritroso in Spagna; rimase esclusa la visita dell'Andalusia: oggi quel sogno si realizza in queste pagine, tra memoria e sentimento..."" -
Il colore del giorno. Cronache e racconti
Dopo le prove del romanzo ""La casa dei due podestà"""" (2006) e dei racconti di """"La Scala dell'Imperatore"""" (2013), salutati da Giorgio Bàrberi Squarotti con convinta adesione critica per la """"mirabile unità di rigore e di completezza e pienezza di ogni episodio"""", Francesco Marani propone ora ai lettori un singolare e intenso percorso narrativo. Lo svolgimento cronologico entro un arco ampio di tempo (dal 1954 al 2014) scandisce fatti reali e racconti in cui fantasia e invenzione si sovrappongono a sguardi e tensioni emotive di grande suggestione. Il libro è attraversato anche da un'incursione in forma teatrale."" -
La strada entra dai piedi. Cronache e memorie
Con uno sguardo che abbraccia un arco ampio di esistenza (i primi testi sono del 1961), Boselli affronta con passo fermo un viaggio nel tempo interiore in cui tutto si muove sul filo di un discorso organico, dove lo sguardo verso la fede (unendo le radici ebraiche alle strade cristiane) diviene il fulcro del ""riflettere"""", del considerare gli accadimenti esistenziali ed epocali. Il senso della cronaca si fa profondo, non come redazione di eventi ma invece come selezione di valori e verità della vita. Il libro è arricchito anche da due lettere inviate tra il 1939 e il 1940 da Clemente Rebora al padre dell'autore."" -
Meditazioni sul campo e oltre
Dopo il singolare e notevole corpus poetico della raccolta ""Antologia del Tempo"""" (2014), Sergio Nave si propone al lettore con un'opera fortemente segnata da un tratto contemplativo in cui si colgono con voce riconosciuta e coerente i vari orizzonti del suo pensiero poetante. E ogni cosa, in queste """"Meditazioni sul campo e oltre"""", è pronunciata con raffinata curiosità interrogativa per farci cogliere un'eco critica che unisce riflessione e capacità di sondare i diversi luoghi dell'esistere. E se la scrittura di Nave ha ormai da tempo una riconosciuta impronta stilistica, particolarmente significativo risulta, nell'ultima parte del libro, l'uso della quartina, scandita da un ritmo esemplare e misurato."" -
Con la promessa di dire
Stefania Bortoli prosegue in modo originale la sua meditazione in forma di poesia attraverso i confini di uno spazio e di un tempo abitati da presenze femminili. ""Il femminile e la parola"""", appunto, nel sentire della poesia e del vivere. Questa prospettiva dello sguardo e dell'ascolto alterna toni e temi diversi: il desiderio, l'amore, la morte. La natura, l'acqua nelle sue molteplici forme, il mare e l'oceano che danno e tolgono la vita. Il libro comprende cinque sezioni tra loro concatenate, in cui si intrecciano figure archetipiche e fili lessicali che formano le tessere di un ideale mosaico. Queste compongono un luogo reale ma anche immaginario, che riconosce la felice correlazione tra desiderio, tempo interiore e pensiero poetico."" -
E-marginati
"Libro di dolore e di tormento, E-marginati è opera densa e riflessiva, potente e delicata, con una disposizione psicologica, da parte dell'Autrice, che è anche avventura estrema di sensi e di acute percezioni di fronte a una panoramica umana da lei vissuta ed esperita nel proprio viaggio terreno, distillandone la 'Stimmung' più profonda e primigenia, e sapendone sottolineare i valori più autentici, ma anche, all'occorrenza, constatandone lo sgretolamento e la perdita; la perdita, in ultima analisi, e forse irreparabile, della loro identità culturale. Ma, malgrado tutto questo, forse il libro - oltre che di denuncia impietosa - vuole anche essere un gesto d'affetto corale verso tante persone che hanno attraversato la vita (prima adolescenziale, poi matura) di Anna Maria, lasciando di sé un segno indelebile di umana fratellanza."""" (Dalia pref. di Luigi Fontanella)" -
Parafrasi d'amore
Un dialogo d'amore ininterrotto, che costituisce il canto delle anime, colte nel momento in cui la luce dell'amore illumina il mistero ed esse sanno di essere ""tornate a casa""""."" -
Storie di Viano e altri poemetti
"Le Storie di Viano si collocano a un punto originale d'incontro fra le due strade a suo tempo percorse da Lisabetta Serra: la strada delle poesie più o meno brevi - domande sul reale in modi d'arabesco o acquerello; la strada dei racconti, anch'essi brevi - puntesécche cariche d'un aspro mistero."""" (Dalla Postilla di Paolo Lagazzi)." -
Con forza di radici
Con una nota di Paolo Briganti. -
L' incertezza del volo
"Finalmente un protagonista impregnato di umanità autentica, con tutto il suo carico di tempo e fatica e forza che viene a poco a poco meno, nel fluire sgocciolante ma implacabile di un'esistenza ormai matura; finalmente il quadro di un paesaggio non immobile, né prenatale, ma sempre in movimento, con valore non tanto di cornice quanto di palcoscenico che plasma e a suo modo determina la rappresentazione"""" (dalla prefazione di Alberto Bertoni)" -
Canto estraneo
"Siamo all'ottavo cimento poetico di Ettore Campadelli, vissuto in sodalizio con la sorella Edvige, in un graduale e reciproco avvicinarsi di due diversi temperamenti espressivi""""."