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Micropascoliana. I dubbi interventi del maieutico fanciullino
In occasione del centenario di Giovanni Pascoli (1855-1912), questo saggio si occupa in particolare della poetica di Pascoli esemplificata ne ""Il fanciullino"""" e nella lettura del canto leopardiano """"Il sabato del villaggio"""". Gli obiettivi principali di Buzzi sono due: assodare se e quanto è vero che il fanciullino che è nel poeta esercita la doppia funzione scopritrice e maieutica/ostetrica che Pascoli gli attribuisce; verificare da dove, come e in che misura le cose pascoliane traggono la loro forza poetica. Buzzi, percorrendo una strada forse un po' insolita e dialetticamente provocatrice di idee e confronti, giunge alle conclusioni che l'intervento del fanciullino è solo una affabulazione mitica, e che le cose pascoliane vivono poeticamente quanto maggiore è la loro carica simbolica."" -
La memoria del tempo
In questo libro Renato Iacomino raccoglie poesie inedite e poesie già pubblicate (apparse in volumi collettivi e antologie) che appartengono ad un arco di tempo che va dal 2008 al 2012. Qui la memoria che attraversa i sentimenti di una vita si mostra quale filo conduttore di uno straordinario percorso lirico in cui il ricordo dilata lo sguardo per trattenerne tutti i sensi e tutte le emozioni. -
Parabola d'amore. Pensando a Marina C. e Rainer Maria R. nell'anno del fato 1926
"Parabola d'amore"""" è una raccolta di poesie immaginate come """"contributo"""" amoroso all'epistolario di Rainer Maria Rilke e Marina Cvetaeva nel 1926. E in queste pagine Nina Nasilli libera una sorta di irrefrenabile prosecuzione personale a un amore, il loro, che ammalia: un """"amore"""" vissuto nella carta delle lettere, perché i poeti non si sono mai incontrati." -
Il flauto d'orzo. Saggio sulla poesia pastorale e sull'ideale pastorale. Ediz. italiana e inglese
In traduzione italiana col testo a fronte, questo è il capitolo primo (ed eponimo) del libro postumo di Renato Poggioli, ""The Oaten Flute"""": già pubblicato come saggio autonomo nel 1957, ne contiene in sintesi la falcata e il metodo, tracciando la tipologia e la storia del genere pastorale dall'ideale bucolico degli autori classici - Teocrito, Mosco, Virgilio, Ovidio - fino alla sua persistenza (o resistenza) nel peculiare realismo di Gogol' e Tolstoj da un lato, nella consumazione astratta di Mallarmé dall'altro. Le tappe intermedie toccano l'intero dominio europeo: Dante e Tasso, Cervantes e Lope de Vega, Milton e Goethe."" -
Il viaggio
Giovanna Zawadski raccoglie in questo volume un percorso in cui si intrecciano esistenza, emozione, passione, arte e poesia. Attraverso infatti cinque distinte sezioni, o 'stazioni"" di un viaggio fantastico che tocca le corde piú alte dell'amore, della natura, della spiritualità, l'autrice oltrepassa l'orizzonte delle emozioni e ci dice che è nella speranza e nell'amore che dobbiamo confidare."" -
L' infinitude. Finitezza e infinito. Ediz. italiana e francese
L'opera omnia poetica di uno tra i più coinvolgenti e misteriosi poeti europei di oggi. Il libro, con testo a fronte nella cura e traduzione di Marica Larocchi, raccoglie i testi dal 2001 al 2011 che hanno completato il percorso poetico-filosofico di Jean Flaminien, poeta francese particolarmente apprezzato da Borges e Ives Bonnefoy. Saggi di M. Larocchi, A. Rossi, S. Agosti, S.R. Canadas. -
Variazioni invariabili
Può la poesia abbandonare la costruzione/costrizione di stilemi costruiti nel tempo o mutare il canto in sequenze d'immagini che si trasformano in parole accompagnate da suoni? Leggendo questo singolare lavoro di Guido Signorini, concepito come adattamento teatrale dove prosa e poesia si fondono in assenze, tra versi disuguali ed espressioni introspettive, tra una memoria cesellata di inganni ed un fantasticare che sa di trascendenza, la risposta va certamente nella direzione di un positivo assenso. Ecco allora che le cornici (i movimenti che introducono le varie sezioni) diventano il primo interrogativo di una proposta che l'autore definisce ""Aperta"""", una Babele di segni e suoni dove il fine si confonde con il mezzo, dove l'intuizione si dirama in sentieri diversi, come le voci che ascoltano, come le parole che scorrono."" -
Se mi parla il silenzio. Poesie e dediche
Dopo ""Il verso è una scommessa"""", Domenico Cultrera porge all'ascolto del lettore l'eco di una rara voce poetica filtrata nell'incontro ideale tra pensiero e sentimento. Prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti. Introduzione di Giovanni Occhipinti."" -
Opacità equatoriale. Poesie e disegni
In questo singolare libro, quattro testi poetici e quattro testi disegnati (secondo la tecnica a matita colorata) vengono posti in relazione e responsione, reciprocamente commentandosi. La figura non è illustrazione della scrittura, o questa descrizione di quella: si tratta di un incontro di sensi e di senso fra esperienze espressive compiute, il cui gemellaggio genera un più alto e più profondo valore semantico. -
L' obliqua scacchiera
Preceduta da ""Il boomerang non torna"""", (2003), """"Orizzonti della clessidra distesa"""" (2005), """"Canti dello specchio bifronte"""" (2009), """"L'obliqua scacchiera"""" conclude una tetralogia degli """"oggetti anomali"""". Tre fasi, non chiuse ma comunicanti e sconfinanti, testimoniano e accorpano progressioni, passaggi, esiti della partita in corso su quella stramba scacchiera - partita a cui non è estranea, per fortuna, una vena d'ironia. La chiave, come sempre, è in quel che deve ancora accadere."" -
Parentesi di luce. Poesie 1978-1980
Proseguendo il proprio singolare viaggio poetico scandito attraverso i libri, Pina Giuffrè aggiunge con ""Parentesi di luce"""" una ulteriore e preziosa tessera all'ideale e personale mosaico in cui la parola della poesia e la verità della vita si coniugano in maniera esemplare. Chiusa fra due date vicine (11 Febbraio 1978 e 16 Ottobre 1980), questa raccolta attraversa """"anni duri sia per quanto riguarda l'aspetto personale, sia per quello sociale"""" in cui la poetessa ha toccato i diversi aspetti dell'esistenza."" -
Una dolce aria. Riflessioni critiche
Suddivise in due distinte parti - ""Prose"""" e """"Sui poeti""""- sono qui raccolte le riflessioni critiche scritte nel tempo da Pina Giuffrè, esito di un continuo """"pensare"""" in cui l'occhio del poeta e la visione ermeneutica della docente si uniscono per attraversare emozioni, paesaggi, considerazioni etiche e importanti pagine della poesia italiana."" -
Carte d'opera. Vol. 1: Raccolte prime.
Primo volume di un ampio progetto editoriale che prevede la ripubblicazione delle opere di Enrica Salvaneschi, ""Carte d'opera"""" raccoglie 5 libri (usciti dal 1990 al 1998) di poesia, prosa creativa, critica, comparazioni letterarie e molto altro, nell'esito di quella scrittura assolutamente ctonia che contraddistingue da sempre il suo lavoro di studiosa e autrice."" -
A promessa di aurora
Opera compatta e unitaria per stile e contenuto, ""A promessa di aurora"""" conferma la singolare peculiarità di chi, come Marisa Battoglia, riesce a coniugare la profondità dell'armonia del linguaggio con la ricchezza espositiva delle immagini. Uno sguardo dunque che spazia tra la dimensione esteriore e quella interiore seguendo le impronte sia di figure mitologiche sia di poeti contemporanei; come avverte e suggerisce acutamente Antonia Gaita, è questa una poesia che """"appare sospesa in un sereno distacco. La visione che ci comunica è di intensa cromaticità: un vortice di colore""""."" -
Trame e orditi
Opera-prima, ""Trame e Orditi"""" mostra l'esito di una scrittura soppesata, levigata nel tempo e nella costante ricerca di un punto di contatto tra parola, pensiero e musicalità del """"dire"""". Con l'intelligenza dei veri poeti, De Maria ci accompagna in punta di piedi nel cuore delle grandi questioni che da sempre attraversano la nostra cultura come grandi faglie tettoniche in movimento. Con una nota di Michele Abbati."" -
La vita come ricerca e come arte nel pensiero di Ugo Spirito
Il volume contiene un saggio scritto nel 1945/46 prendendo in esame le due opere principali di Ugo Spirito, ""La vita come ricerca"""" (1937) e """"La vita come arte"""" (1941). Pina Giuffrè riesce a mettere in relazione gli scopi fondativi del percorso di Spirito, ma soprattutto anticipa le traiettorie filosofiche che prenderanno vita e """"parola"""" nella seconda metà del Novecento, assumendo un'impostazione fenomenologica che, oggi, a noi risulta come la naturale evoluzione del pensiero di Husserl e poi di Heidegger, ma che invece in quel primissimo e incerto dopoguerra in Italia non era affatto scontata."" -
Prove di lontananza
A quasi vent'anni dalla pubblicazione di ""Rifugi provvisori"""", Alessandro Quattrone affida nuovamente alla parola poetica la sostanza della sua riflessione, del suo sentire dall'interno le cose della vita. Autore appartato, già indicato dalla critica come uno dei poeti più autentici e incisivi di questi ultimi decenni (Premio """"Montale"""" nel 1994), Quattrone volge qui lo sguardo verso un orizzonte in cui il tempo e i sentimenti si incontrano al centro della conoscenza esistenziale, perché l'esperienza della lontananza - dagli altri e dalle cose - fa parte della nostra vita quotidiana. Ma che cos'è la lontananza? Quante facce ha? Quante sfumature? E quali dimensioni? Forse la poesia, se non può dare risposte precise, può comunque essere un mezzo per compiere escursioni nei suoi territori. E questo libro di Alessandro Quattrone, presentando numerose """"prove di lontananza"""" (cioè esami, tentativi, esercizi, esperienze, oltre che documenti poetici) offre un ampio quadro di variazioni sul tema, ricordandoci che, attraverso la parola, è possibile stabilire un contatto autentico e profondo con il mondo."" -
Facce, media e parolacce. Un centone di riflessioni
È ormai raro, purtroppo, che un libro possa unire insieme le facoltà di intrattenere, istruire e divertire. In ""Facce, media e parolacce"""" queste tre componenti non soltanto si legano tra loro con armonia e discrezione, ma fanno sì che, prosa dopo prosa, queste pagine si manifestino sia come momento di riflessione intorno ai cambiamenti della società e della cultura, sia come considerazione sullo stravolgimento della lingua italiana a favore di inutili anglicismi o neologismi paradossali; ma anche come ironica valutazione su improbabili """"esodi"""" o su """"punti di riferimento"""" talmente inflazionati da essere alla fine tutto meno che possibilità di riferimento... È pur vero che, già nel '700, l'illustre grammatico Melchiorre Cesarotti avvertiva: l'uso fa la legge qualunque siasi, quando sia universalmente comune agli scrittori e al popolo, stabilendo quindi che il mutamento del """"parlare"""" e dello """"scrivere"""" è inevitabilmente inarrestabile... ma è altrettanto vero che, mentre il mutamento avviene, è possibile avvertire (e avvertirci) su come a volte quella trasformazione rischi di mostrare lati assurdi, spesso ridicoli, a volte stupidi... Ed è proprio contro l'assurda stupidità che sta travolgendo la nostra lingua e il nostro modo di comunicare che Sergio Nave spezza non una ma 100 lance, 100 quante sono queste prose, in cui intelligenza, cultura, raffinatezza, parodia, ironia, attraversano con sguardo acuto modi di dire e di fare, invasioni, usi e abusi linguistici..."" -
Mondi altri
Alberto Prandi è uno degli autori piú vitali e autentici dell'attuale panorama italiano. Nei suoi versi, infatti, si allarga con esatto respiro ritmico la gamma dell'umano sentire e agire, non di rado evocata attraverso le forme piú ancestrali e ""narrative"""" possibili... un'esperienza percettiva davvero unica, entro la quale prendono vita, forma, movimento le pietre e le piante, gli astri e le persone vive o morte, le nubi e i cieli, le terre e le memorie."" -
La scala dell'imperatore. 24 racconti e 1 poesia
"Francesco Marani è uno scrittore di racconti, cioè di un genere difficile, ben più del romanzo, perché deve racchiudere la compiutezza di un personaggio o di una vicenda nell'essenzialità della dimostrazione esemplare che si concreti nel gesto, nel fatto, nel luogo, nel tempo definitivo e necessario della vita cosi compendiata. I racconti di Marani sono, per questo, quasi sempre alquanto brevi, con una mirabile unità di rigore e di completezza e pienezza dell'episodio, della vicenda, dell'esperienza della vita. I personaggi di Marani sono colti nel punto decisivo della loro esistenza, quando hanno di fronte la prova più difficile, che è il dubbio fra speranza e sconforto, fiducia e malattia, sconfitta e valore, nel discrimine fra vita e morte. Penso a un racconto (bellissimo) come 'Antonio', che è la sequenza alterna di un'intera storia umana, quella del pescatore del fiume del tempo e della vita, oppure a 'La rinascita dei sensi' che rappresenta la liberazione da ogni affanno nella certezza del vero divino, oppure a 'L'analisi', che è la prova più difficile, quella di affrontare la sentenza di vita o di morte, e da come la si affronta ci dipende dall'essere eroi del divino o disperati dell'inutile dannazione. E ci sono i racconti tragici della guerra e dell'immediato dopoguerra, sempre nell'interrogazione del narratore sul senso delle cose, che Marani vuole illuminare per i suoi personaggi, per le loro vicende sempre esemplari."""" (Giorgio Barberi Squarotti)"