Sfoglia il Catalogo feltrinelli026
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8321-8340 di 10000 Articoli:
-
Testimonianze sulla guerra e la Resistenza. Nuove interviste, memoriali, epistolari
Ancora interviste, memoriali, diari, come in ""Testimonianze di Resistenza"""" del 2015, per una nuova raccolta di ricordi, questa volta relativi non solo alla guerra di liberazione, ma anche alla seconda guerra mondiale in generale. L'obiettivo è sempre quello di salvare la memoria, quante più memorie sia possibile, di eventi tra i più importanti dell'Italia del XX secolo. Quelle qui raccolte sono memorie che riguardano la zona del Verbano e del Cusio. Con la scrittura, che li salva dall'oblio, i fatti acquistano una nuova vita, quella che danno le pagine di un libro, e diventano patrimonio di tutti coloro che, leggendo, ne vengono a conoscenza."" -
Parulàri dul dialètt da Intra. Racòlta sénza prété? da un pó da paròl intré?
«Dopo i quattro libri pubblicati dall'editore Alberti, questo ""Parolario"""" rappresenta la conclusione (forse) di un ciclo di ricerca che mi ha tenuto impegnato per una quindicina d'anni e oltre. Gli ho dato questo nome perché si tratta di un elenco di termini con relativa traduzione che sarebbe eccessivo catalogare come vocabolario o dizionario dato che non comprende tutte le informazioni tipiche di questo genere. L'unica eccezione riguarda alcuni termini dialettali per i quali sono riportati anche dei sinonimi pittoreschi che la fantasia popolare ha ideato e che meritano di essere conservati. Ho affrontato questo lavoro di raccolta semplicemente perché nessuno l'aveva mai fatto prima e non volevo rassegnarmi alla perdita di una copiosa e inedita terminologia che caratterizza lo """"storico"""" linguaggio dialettale del Borgo intrese, dove sono nato, e che è parte del nostro ricco fermento culturale.» (Dalla Prefazione)"" -
La leggenda del Coda Rossa. Liberamente ispirato a una storia vera di Val Grande
«Chissà chi era veramente questo fantomatico Coda Rossa, al quale gli storici hanno dato nome, cognome e una data di nascita. Di lui non se ne parla più, in nessun borgo della Val Grande, nemmeno in quelli in cui si dice sia nato e vissuto. Solamente un paio di grandi vecchi di quella valle impervia ne conservavano ancora un vago ricordo, ormai solamente per tramandata memoria. Tuttavia la sua figura è, per molti versi, affascinante, circondata com'è da un alone di mistero che non potrà più essere diradato. Ho cercato di dargli una storia, lavorando essenzialmente di fantasia, troppo pochi sono i riscontri che ho trovato per poter fare diversamente. Spero di aver onorato la sua memoria, di essere riuscito a dargli una dimensione consona per quei tempi, di avergli dato il posto che meritava e che ora non ricordiamo più.» (dalla prefazione dell'autore) -
Cannobio, il lago e la SS. Pietà. Dopo 500 anni, un viaggio tra i santuari dell'epoca. Dalla Valsolda a Caravaggio sulle tracce del Tibaldi
L'autore ricorda il 500esimo anniversario del Miracolo avvenuto nel suo paese, Cannobio sul Lago Maggiore, con un percorso storico all'interno dell'antica Arcidiocesi Milanese di cui il Borgo faceva parte. Figura chiave che accompagna il percorso è l'architetto Pellegrino Tibaldi, al quale si attribuisce l'intervento nell'ideazione del Santuario cannobiese. Pertanto in questa ricerca l'autore ha esaminato alcune sue realizzazioni iniziando dal paese di nascita, in Valsolda, sino a raggiungere Caravaggio nella Bergamasca. Il libro poi si concentra sul Santuario costruito per la devozione della SS. Pietà, con ipotesi sulla consistenza della Casa del Miracolo all'epoca e del primo Oratorio. Sono poi narrate, anche con citazioni d'epoca, le iniziative che ogni anno vengono organizzate in paese per celebrare la festa del 7-8 gennaio. Questo volume è una buona base per un ulteriore approfondimento della storia di Cannobio e del lago. -
Val Grande ultimo paradiso. Parco nazionale
Con questa nuova edizione totalmente rivista e aggiornata, ""Val Grande ultimo paradiso"""" si conferma ancora una volta un caso letterario. Apparso per la prima volta nel lontano 1985 come piccolo volume, nel corso dei decenni si è evoluto in numerose edizioni sempre più ricche, fino ad arrivare a questa settima, che vede la luce a una distanza di ben 37 anni dalla prima. L'opera di divulgazione che Teresio Valsesia ha intrapreso nel 1985, ha contribuito a fare la storia della Val Grande e a dare una spinta importante all'istituzione del Parco Nazionale. Questa ultima edizione è il frutto di un'accurata revisione, e al tempo stesso vuole preservare l'intento originario del testo: restituire tutto il fascino e il mistero di questo angolo selvaggio dell'Italia. Presentazione di Luigi Spadone, Presidente del Parco Nazionale Val Grande."" -
Antulugia dul dialett da Intra. Vol. 2
Questo secondo volume di ""Antulugìa dul dialètt da Intra"""" completa il lavoro intrapreso nel 2019, con il primo volume. Dalla lunga esperienza teatrale dialettale dell'autore, ha preso l'avvio il suo lavoro di ricerca, concretizzatosi con la pubblicazione dei seguenti volumi tematici, tutti editi da Alberti Libraio Editore: Gramàtica dul dialètt da Intra; Intra e ul sò lagh, pue?ii da iér e d'incôe, che ospita una trentina di poeti locali che hanno cantato le bellezze di Intra e del Lago Maggiore; Intra, l'amùr, ul lagh, una raccolta di un centinaio di canzoni, sopravvissute all'incuria degli uomini; Antulugìa dul dialètt da Intra - Volume primo, che riporta la produzione letteraria locale del '700 e dell'800; Parulàri dul dialètt da Intra, dove sono raccolti una serie di vocaboli presenti oggi nel lessico dialettale, per evitare che cadano nell'oblio."" -
Gianfry. L'eremita scalzo della Val Grande
Beppe Codini ritorna ancora una volta in Val Grande per raccontare una figura umana, semplice ed emblematica, che rimarrà per molto tempo ancora nei ricordi della valle. “Un eremita come tanti delle nostre montagne dove anonimi uomini, e anche donne, hanno scelto di allontanarsi dalla cosiddetta civiltà per vivere la loro vita in piena solitudine, a contatto con la natura e contando solo su se stessi. In Val Grande uno di loro ha fatto scuola, in un modo tutto suo, unico e forse inimitabile. Gianfranco Bonaldo, meglio conosciuto come “Gianfry”, milanese, autista di scuolabus a Sesto Calende, vi trascorre ben 17 anni, non solo come eremita ma anche come uno stoico d’altri tempi. Camminando sempre scalzo, vestito con un poncho di tessuto grezzo e vivendo strettamente di quello che gli offriva la natura, di quello che gli escursionisti avanzavano o che gli lasciavano di proposito. Poche pagine per cercare di raccontare la sua storia, senza enfasi, senza retorica, raccontando quello che di persona ho visto e sentito e che ho raccolto da chi lo aveva conosciuto bene, da chi lo aveva conosciuto superficialmente e da chi invece ne aveva solamente sentito parlare.""""|Libri"" -
La montagna è una parte di me
Le parole dell'autore: «In questo mio secondo libro, oltre a raccontare alcune escursioni in montagna e momenti vissuti intensamente, rivelo anche una piccola parte della mia vita privata in cui riconosco di avere commesso errori che hanno avuto conseguenze importanti. Sin dall'inizio della mia carriera alpinistica, parecchi anni fa, ho trovato nell'ambiente della montagna la mia vera identità, l'interlocutore che mi ha consentito di esprimermi e di realizzare i miei sogni. Dalle scalate ho ricevuto felicità e piacere, a volte anche sofferenze, fatiche e paure che mi hanno fatto crescere. La scalata sportiva è una tra le migliori attività che la vita ti offre, praticata con passione ti apre il cuore alla felicità». -
La manifattura Valserchio. Storia di una fabbrica e di una comunità
Il volume affronta un tema che risulta di particolare attualità: quello del mondo del lavoro. In un'epoca in cui precarietà e difficoltà occupazionali sono all'ordine del giorno, ricostruire le vicende che in passato hanno interessato la principale azienda del capoluogo ci è sembrato importante anche come chiave di lettura per il prossimo futuro. Dall'analisi delle vicende che hanno coinvolto la Valserchio, emerge con forza come la Garfagnana, in certi periodi storici, sia stata all'avanguardia, come dimostrato, in primis, dall'utilizzo dell'energia elettrica in notevole anticipo rispetto ad altre realtà molto più industrializzate. -
Il trionfo di Vertunno. Illusioni ottiche e cultura letteraria nell'età della Controriforma
Il volume analizza le ricadute letterarie dell'interesse cinquecentesco e secentesco per le illusioni ottiche e le immagini cangianti. come tema inserito nel testo o come modello stilistico di ambiguità e molteplicità di senso, le illusioni ottiche affiorano nella letteratura del periodo con notevole frequenza e lungi dal fungere da semplice decorazione esse forniscono piuttosto del materiale retorico atto ad articolare discorsi complessi su temi quali la rivoluzione copernicana o lo shock epistemologico conseguente alle grandi scoperte geografiche. -
Try your luck!-Tenta la fortuna. Da Lucca all'America una nuova generazione di emigranti si racconta
Per troppo tempo si è parlato di emigrazione pensando al passato. Molti di coloro che sono partiti hanno fatto fortuna, moltissimi no. Tutti però hanno potuto avere una chance. E qui sta il fascino. Nell'incertezza del risultato, nella novità dell'avventura, nel mettere in pratica le idee e farle poi fruttare. Sono ancora le (buone) idee a fare la differenza. Così come l'intraprendenza e l'abnegazione di chi va e osa e di chi invece porta avanti, spesso migliorandoli i progetti dei suoi avi. Le storie di questo libro parlano di personaggi attuali. Giovani e meno giovani, ma comunque delle nuove generazioni di emigranti, tutte a loro modo esemplari. -
Leggiamo insieme gli scrittori lucchesi
Nel libro sono analizzate alcune opere dei maggiori narratori Lucchesi, sia lucchesi in senso stretto che versiliesi. Come ricorda l'autore, Lucca è conosciuta come città della musica per aver dato i natali a musicisti di grande talento e fama, primo fra tutti Giacomo Puccini. Si deve riconoscere, tuttavia, che Lucca è stata anche una città di grandi narratori. Il libro di Bartolomeo Di Monaco, che pazientemente ha ricercato opere scomparse dalla circolazione, è lì a testimoniarlo. -
Il mobile lucchese. Ediz. illustrata
Dopo gli esempi eccelsi della mobilia prodotta a Lucca durante i primi due decenni dell'Ottocento per la corte dei Baciocchi e per quella di Maria Luisa di Borbone, il presente volume vuol essere un primo contributo ad una più estesa catalogazione degli arredi creati nel corso di più di tre secoli all'interno della Repubblica lucchese con il preciso intento di gareggiare con quelli progettati con le dimore dei sovrani deglia altri Stati italiani. Analizzati in tutte le loro molteplici componenti stilistiche, i mobili lucchesi appaiono, infatti, dopo le ricerche di Enrico Colle, il frutto di una felice unione tra il genio inventivo di archietti e ornatisti in continuo movimento tra Roma e Bologna e la grande abilità esecutiva di artigiani educatisi nell'ambito della tradizione artistica cittadina. Il volume si suddivide in due parti, una incentrata sull'evoluzione degli stili e sulla promozione artistica attuata dalle principali famiglie lucchesi, e una interamente dedicata a illustrare cronologicamente i mobili prodotti da vari artigiani a partire dalla fine del Cinquecento fino all'Ottocento. -
Il giardino di pietra della cattedrale di Lucca. Piante e fiori scolpiti sulla facciata di Guidetto (1204)
A chi osserverà la facciata di S.Martino con l'ausilio di questo testo, sarà possibile - indulgendovi con pazienza - rilevare la straordinaria varietà dei fregi, dei decori, delle figure che pur richiamando archetipi stilistici di base si svolge con sequenze inaspettate, con varianti di moto, di verso e di simmetrie che possono suggerire lo sviluppo di un campo polifonico raccolto in una partitura comune. Per descrivere adeguatamente queste differenze nell'unitarietà dell'opera, sono ostate usate le espressioni, le locuzioni e soprattutto i termini che le scienze naturali, e la botanica in particolare, hanno fatto propri, definiti in modo univoco e codificati. -
La «jerosolomitana peregrinatione» del mercante milanese Bernardino Dinali (1492)
Il manoscritto membranaceo 1301 della Biblioteca Statale di Lucca tramanda la relazione del pellegrinaggio compiuto nel 1492 dal mercante milanese Bernardino Dinali nominata dall'autore ""jerosolomitana peregrinatione"""". A differenza della maggior parte dei diari conservati da codici compositi o miscellanei, il testo di Bernardino Dinali occupa da solo il piccolo manoscritto che a tutt'oggi risulta l'unico testimone del memoriale cui è interamente dedicato. Conosciamo il nome e l'attività di Bernardino Dinali solo perché si autonomina al principio del racconto. Dal breve discorso dell'incipit appare chiaro che il mercante milanese svolgeva la sua attività in Venezia, città da cui partiva nel 1492 per compiere il pellegrinaggio a Gerusalemme. La presenza di uno stemma araldico a c. 1r ha reso possibile formulare un'ipotesi relativa all'appartenenza del codice e all'ambiente nel quale è stato realizzato. In base alla caratteristiche dell'arma lo stemma sembra attribuibile, pur con le dovute cautele, alla famiglia Tibaldeschi di Ferentino, originaria di Roma."" -
Villa Buonvisi a Lucca. La decorazione ad affresco e il ruolo di Bernardino Poccetti
Il presente lavoro nasce dall'esigenza di sviluppare un'accurata analisi inerente ad un soggetto sul quale la critica, dedita all'arte lucchese, si è poco soffermata. Il libro non pretende di dare una risposta esaustiva, ma mira piuttosto a presentare, con l'ausilio di un nutrito corredo fotografico, i nuovi risultati raggiunti dalle ricerche sulla decorazione conservata sulle volte dell'edificio. Col trascorrere del tempo, oltre a perdere il ricordo delle numerose personalità che lavorarono per i Buonvisi all'interno della villa, si è finito per assegnare l'esecuzione dell'intero ciclo a Ventura Salimbeni. Lo studio ha quindi consentito di far emergere l'intervento, in fasi diverse, di personalità pittoriche delle Scuole Toscane che hanno contribuito alla decorazione degli ambienti interni come iconograficamente e fotogramente dimostrato. -
Le monde juif et l'astrologie
Gli ebrei e l'Astrologia appartengono a un passato molto lontano che ha attraversato secoli e culture diverse, ogni volta incontrando sfiducia e allo stesso tempo fascino. Jacques Halbronn, propone in questo volume un panorama vasto dei possibili legami tra Astrologia e Giudaismo, partendo dalle posizioni più favorevoli fino ad arrivare a quelle che considerano la vicinanza di questi due mondi come impossibili. -
Tripied du vitriol philosophique et de sa préparation (rist. anast. 1896)
Petit traité spagyrique consacré au vitriol des sages : ce terme de vitriol regroupe trois éléments principaux qui constituent le ""tripied"""" du titre : Matière première, sel, menstrue ou dissolvant, considérés comme les trois fondements de l'ouvre. Il s'agit d'une compilation de traités hermétiques anciens, énumérés en fin de volume, par un anonyme du début du siècle"" -
Il Santo Graal. Mito e realtà
In questo studio molto documentato l'autore si propone essenzialmente lo scopo di restituire la simbolica, arcana immagine del Graal, mondata dall'incredibile quantità di notizie fantasiose, se non più o meno volutamente di storte in circolazione ormai da anni. Sulla base dell'analisi della vasta letteratura sull'argomento, opera di insigni studiosi italiani e stranieri, Nuccio D'Anna risale dapprima alle radici del ""mito"""" del Graal, vale a dire alla civiltà antico-celtica dell'isola di Avallon, l'Inghilterra, dove si produsse l'osmosi fra la tradizione druidica e la tradizione cristiana la quale, a poco a poco, assorbì la prima conservandone tuttavia alcuni aspetti peculiari. Nel successivo excursus lungo l'età medievale, emerge l'alto rilievo della spiritualità cistercense e cluniacense nella società del tempo; spiccano le figure di due sovrani illuminati, il plantageneto Enrico II e la sua potentissima sposa Eleonora d'Aquitania; appaiono tre enigmatici autori Chretien de Troyes, Robert de Boron e Wolfram von Eschenbach - i quali, cantando le gesta di re Artù, del mago Merlino e dei cavalieri della Tavola Rotonda, introdussero la leggenda del Graal, il """"sacro calice"""" che, secondo la tradizione, Cristo usò nell'Ultima Cena o, stando a un'altra versione, il vaso in cui Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo."" -
Les plus secrets mystères des hauts grades de la maçonnerie devoilés ou le vrai Rose-Croix suivi de Noachite
Divenuto raro, questo testo contiene la ristampa dell'opera di Bérage... ma anche una copiosa introduzione di 65 pagine ""Histoire de l'origine de la Maçonnerie"""" e 8 tavole.""