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Milano in onda
Le telecomunicazioni costituirono il primo passo verso un concreto avvicinamento dei popoli. E verso una maggiore conoscenza per l'intera umanità, attraverso il libero e immediato scambio di informazioni, notizie, novità, chiacchiere... L'invenzione della radio e quella della televisione, per non parlare dei più recenti sistemi di telecomunicazione (telefonia cellulare e satellitare, Internet e tutti gli altri mille e più mirabolanti ritrovati della tecnologia contemporanea), ampliarono a dismisura le possibilità di comunicazione, pubblica e privata, individuale e di massa. Il libro indaga lo sviluppo dei mezzi di comunicazione nella città di Milano. -
I Milanin Milanon. I navigli di Milano. Storia, commenti e facezie
La storia dei Navigli di Milano è lunga e ricca di avvenimenti e curiosità, tante raccolte in questo fotolibro. Si racconta di come gli antenati abbiano faticato per realizzare i più lunghi rettilinei artificiali, dei tanti ponti, del tempo in cui vi si sciacquavano i panni e i milanesi vi si tuffavano o li navigavano, alla ""ritirata delle acque"""" con la loro copertura, e di molto altro ancora. Molti i riferimenti agli artisti che hanno trovato ispirazione sulle rive dei Navigli, lo stesso autore accompagna e alterna il testo con versi poetici, anche in vernacolo. Nel bene e nel male i Navigli sono stati e restano tra gli elementi di Milano più amati, vissuti e trasformati."" -
Identità padana. Le nostre radici. Siam tutti figli di Longobardi
"In questi tempi moderni di globalizzazione e di forti immigrazioni la voglia di """"casa"""", cioè il senso di appartenenza al proprio territorio e alle proprie tradizioni e alla propria società, quindi di Identità e di Nazione, è una richiesta molto sentita nei cittadini. Lo sradicamento delle genti che sta avvenendo in questi decenni, attraverso l'immigrazione di massa e la esasperazione del commercio globale, ha prodotto come reazione una forte domanda di unità e di Identità territoriale. Difatti, sono sotto gli occhi di tutti i danni sociali prodotti dalla dissennata immigrazione e dalla incontrollata globalizzazione per cui sarà necessario, per non perdere la bussola mentale e sfociare nella follia sociale, una saggia riflessione sulla propria Identità e i suoi insiti valori, la loro condivisione sociale, in sostanza, la conoscenza storica del proprio territorio e della sua antica comunità, che essi solamente permettono la salvaguardia delle proprie radici e del proprio destino, della propria Identità."""" (dalla prefazione)" -
El perché percomm ovvero come e perché a Milán se dis inscì?
"A tutti quèj che voeuren ricordàss del mè Milán, del sò bèll dialètt e del Dòmm che l'è sò coeur."""" (Federica Sacchetti)" -
Dulsemar. Dolce e amaro
Il piccolo Emanuele, dopo un triste, doloroso periodo di maltrattamenti, grazie al sostegno di Don Felice, sente riaffiorare un po' di serenità trascorrendo un paio di stagioni presso una famiglia di salariati del padre Domenico; questi ne apprezzano la sensibilità e ben contenti si prendono cura di lui e di suo figlio. Qui il ragazzino avrà anche modo di rafforzare una bella amicizia con un coetaneo e considerarne l'inestimabile valore; un affetto reciproco e profondo li accompagnerà per sempre, anche dopo la loro separazione. Attraverso la narrazione dell'infanzia di Enrico l'autore con il consueto, prospero lessico diretto, trasmette uno spaccato ricco di dettagli, fino a lasciar percepire odori e suoni, della vita ""dolce e amara"""" nelle cascine padane nei primi decenni del Novecento, fornendo al lettore, con estrema semplicità e leggerezza, precise indicazioni riguardo abitudini di vita, ritmi, alimentazione. Riferisce un'attenta descrizione del cadenzato lavoro nei campi - nelle risaie in particolar modo - descrivendone mestieri, strumenti e abitudini, non tralasciando riferimenti a vegetazione e fauna autoctone."" -
Milanin Milanon. Milano e i suoi dintorni. Prose cadenzate milanesi e altri scritti lombardi
Da queste pagine di Emilio De Marchi esce un vivo ritratto della Milano di fine Ottocento che parte dalla malinconica poesia in dialetto di ""Milanin Milanon"""" per arrivare alle visitazioni turistiche dei dintorni di Milano e della Brianza. De Marchi ci racconta l'ambiente sociale in cui ogni personaggio si muove, e ci viene descritto all'interno di una comunità omogenea e chiusa in sé stessa, il Milanin. Contemporaneamente propone il ritratto della Milano di fine secolo in cui alla chiusa comunità in cui tutti si conoscono e le vie si intrecciano, si accosta la moderna metropoli regolata dai principi della nuova morale borghese, il Milanon."" -
Milanin Milanon. Milano e le sue cascine
"Chi si prende cura della terra da lei sarà ricompensato con fiori e frutti"""". Così narra un antico proverbio nordico! Il detto si applica bene ad una buona parte del territorio urbano milanese. Mezzo secolo fa l'assessore Filippo Hazon diceva che Milano era allora uno dei comuni italiani con la più grande superficie agricola. A quel tempo i dintorni del nucleo urbano erano costellati di """"cascine"""", le strutture per la coltivazione dei campi tipiche della Lombardia." -
Milano che sfugge
"Avete amato? No? Ebbene, allora le mie parole non sono per voi. Io scrivo per quelli che han conosciuto le gioie, i dolori, i disinganni, i conforti degli affetti, perché per loro esiste Ut religione dei ricordi e sono i ricordi il tema di queste pagine... """". Carlo Romussi inizia così questo volume, regalandoci lo spaccato di una città ormai quasi del tutto dimenticata. Questo libro, nato nel 1889, quando uscì nel 1913 -anno della morte dell'autore - era già considerato """"storico"""" a riprova degli innumerevoli cambiamenti che Milano aveva e stava affrontando per via dell'incalzare del progresso." -
La Darsena. Dalle origini ad oggi Milano le sue acque e i suoi navigli
Con questa pubblicazione, alla quale hanno dato il loro contributo alcuni ricercatori, storici e architetti milanesi, l'""Associazione Riaprire i Navigli"""" ha voluto ricostruire la lunga storia della Darsena, attraverso scritti e immagini, e riconoscere, in questo particolare luogo di Milano, non solo il punto centrale della rete storica dei Navigli lombardi, ma anche un insieme di luoghi diversamente vissuti: i luoghi dei Navigli, di antiche residenze e di tradizionali attività artigianali, portuali, di navigazione, di commerci, ma anche luoghi di svaghi, di creatività, di artisti, per andare a mangiare e bere, luoghi popolati e popolari, come oggi, luoghi di incontro, di divertimento e di attività per il tempo libero. Un particolare pezzo di città, un luogo magico e romantico per alcuni, solo un nome per altri che si danno appuntamento """"in Darsena"""", ma non sanno cos'è."" -
La tigre e il lupo del Taikyoku. In memoria del sensei Giancarlo Panizzi
Noi siamo da sempre una cosa sola. Proveniamo dall'oceano infinito dell'universo ci siamo manifestati a milioni e miliardi dall'unità infinita. Ci siamo realizzati come esseri umani, in questo tempo e su questo pianeta. -
Pietro e Paolo. La metamorfosi dell'anima
Viaggio della mente e dello spirito. -
1898
Espressione della nobiltà poetica dell'800, versatilità di gusto raffinato ""piacere"""" della rima di antichi madrigale. Con spontanea innata ispirazione a quei tempi passati, in cui l'Uomo era al centro di tutte le attenzioni, Umane e Sociali. Provo sempre un immenso gusto, nell'immedesimarmi in un contesto """"D'Annunziano"""" con tutti i suoi raffinatissimi delicati particolari, estesi alle più piccole, per molti insignificani, ricerche per risaltare in ogni frase, parola, gesto e così via dicendo, fino ad arrivare ad ogni oggetto di uso quotidiano. Il gusto, il vero gusto di vivere la vita, circondandosi di tutto ciò che può completare l'essere Uomo o Donna cultori del Bon Ton. Un affascinante """"viaggio"""" nel tempo paragonabile ai balli in maschera Veneziani con fastosi costumi in merletto rigorosamente realizzati a mano in quella affascinante epoca storica. Un omaggio all'Uomo ed alle tradizioni di quel secolo e per tutti coloro che furono un esempio di condotta umana e di insegnamento per le generazioni future, io compreso. Alle volte i buoni ricordi, valgono più del presente."" -
Senza tempo
Ho letto con molta attenzione e crescente attrazione gli scritti di Matzumoto Totzutama, per il suo sforzo di dare permanente dignità alla storia degli eventi che lo hanno toccato e anche perché ciò avviene in un clima ""poetico"""" nel senso letteralmente più ampio. Le sue poesie spingono con crescente interesse ad indagini approfondite di natura prevalentemente emotiva, per capire di quale misterioso lavoro è l'esito e quale è il suo compito.Le risposte che Matzumoto Totzutama dà sono di un'audace limpidezza che interpreta la poesia come uno straordinario acceleratore mentale, per capire e far capire che non c'è strumento migliore per comprendere la scala delle cose e dei valori. La gioia che mi induce la lettura delle sue poesie non è semplice piacere, perché la gioia è qualcosa di molto oscuro. Entrerò nel merito dei contenuti dei suoi scritti, ma sono molto colpito dalla sua impresa etica di frenare la """"nostra bestialità"""". Matzumoto Totzutama trasmette nei suoi scritti una profonda e sensibile purezza d'animo ma anche il desiderio sull'opportunità di trasmettere o meno la sua produzione letteraria, conscio di rinunciare alla prima condizione di una buona vita, e cioè l'oblio, con il grande rischio di rendersi eterno. Per conoscersi bisogna svolgere la propria via fino in fondo e di certo lo scrittore poeta continuerà a farlo perché ormai non si tratta dell'altrui destino, ma del suo.Prof. Roberto Lopez"" -
Cinque storie Milanesi per El Dondina. Capo della squadra volante a Milano attorno alla metà dell'800
«In questo libro si parla di droga. Non dell'oppio in soluzione attiva, il laudano, a quanto pare indispensabile a ogni artista o dandy ottocentesco per soddisfare le proprie pulsioni creative, e utilizzata in casa per tutti i bisogni, dal curare il mal di denti ai disturbi di pancia. Non della morfina al sette per cento, preferita da Sherlock Holmes, unica medicina che riusciva a calmare la sua mente in perenne ebollizione. E nemmeno, per fortuna, di quelle schifezze che stanno corrodendo la nostra gioventù. No, quella di cui vogliamo parlare è la droga-tappezzeria, lo sfondo di fronte a cui, nel libro, sfila un personaggio alla volta, ne viene illuminato con lievi tocchi di penna, quindi si unisce alla penombra di quelli usciti prima, burattini in standby. Per uno scrittore, è una tecnica rischiosa. Ha il pregio di creare, man mano che si procede nella lettura, una rete di personaggi ""equilibrata"""", all'interno della quale il protagonista si muove con insospettata grazia. Ma può anche creare una foresta di comprimari che si aggrappano con la tenacia dell'edera alla pagina e da cui lo scrittore finisce per essere strangolato. Con Maestrini, non c'è questo pericolo. La sua scrittura procede rapida una pagina dietro l'altra, con immutabile asciuttezza, spesso affidata a lunghe sessioni di dialogo. Una scrittura """"alla Dumas"""", in cui si avverte la mano del giornalista, allenato da mezzo secolo a seguire l'aurea regola dettata dal conte di Cavour a un suo ministro che temeva di affrontare l'aula: «Se ha qualcosa da dire, si alza, la dice, poi si risiede». Queste regole sono ben conosciute, e diffuse, tra la comunità degli scrittori. Ma in questo libro Maestrini ha messo molto di più: ed è questa la parte più interessante. Profondamente innamorato della sua città, al punto di cercare sempre per la sua casa e le sue attività il quartiere di Milano in cui è nato e cresciuto, sentiva il bisogno, ora che ha smesso l'impegnativa, e spesso affannosa attività editoriale, di fare qualcosa di originale e attraente per la sua Milano. È nata così la collana sulle indagini di Carlo Mazza, detto El Dondina, capo della Squadra Volante milanese intorno alla metà dell'Ottocento: una serie di libri in cui i comprimari parlano in italiano, mentre il protagonista parla in milanese: un modo originale per integrare la lingua dei Navigli con quella dell'Arno. Ma non basta. Il milanese parlato dal Dondina non è quello del Porta o del Cherubini, cioè quello per così dire """"classico"""", bensì il linguaggio come lo si parla oggi, """"contaminato"""" dalla lingua nazionale e dai dialetti di tutta la Penisola. Se l'esperimento riuscirà, e in quale misura, non tocca a noi dirlo. Tutto sommato, ci basta godere di questo complesso-semplice libro. Ed è un godimento assicurato. Credeteci.» (Flavio Conti)"" -
Chi parla, chi ascolta. Per una didattica della comunicazione orale nella scuola primaria
Il volume è uno strumento didattico progettato per avvicinare gli alunni al mondo della comunicazione orale partendo dall'osservazione e dalla riflessione sulle esperienze quotidiane. In questo modo i bambini possono gradualmente mettere in atto strategie di ascolto che tengono conto di tutto ciò che accompagna il parlato (la gestualità, la mimica e la voce), per poi appropriarsene e applicarle nella comunicazione orale. Di conseguenza, il percorso offre anche l'opportunità di sviluppare competenze lessicali e relazionali, nell'ottica di una proposta educativa ampia. Il volume, adatto per essere utilizzato soprattutto con alunni dell'ultimo biennio della Scuola Primaria, mette a disposizione del docente la programmazione, integrata da essenziali indicazioni metodologiche utili per organizzare l'itinerario di lavoro secondo i due aspetti dell'ascolto e dell'espressione orale, numerose schede con interessanti spunti operativi e strumenti per la valutazione. La proposta è corredata da file audio scaricabili dalla pagina gaiaedizioni.it/chi_parla_chi_ascolta.html -
Imparare facile. Con CD-ROM
Questo kit ""Imparare facile"""" è rivolto agli insegnanti che operano con bambini con bisogni educativi speciali e comprende le guide finalizzate all'acquisizione delle strumentalità di base di italiano e di matematica."" -
Le parole scaldano. Un progetto di Vittorio Corsini per la città di Quarrata
Il volume dedicato all'opera dell'artista toscano Vittorio Corsini, dall'omonimo titolo ""Le parole scaldano"""", realizzata per la città di Quarrata. Il volume, edito in occasione dell'installazione, raccoglie i testi di Stefania Gori """"Una storia e Luoghi abitati"""" e di Lorenzo Fusi """"In pubblico e in privato"""". Il libro è illustrato con immagini a colori e corredato di apparato bio-bibliografico. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo di: Comune di Quarrata, TRA ART Rete Regionale Arte Contemporanea, Porto Franco, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia."" -
Roberto Barni. Sculture
Il volume, pubblicato in occasione della mostra Malcesine (Castello Scaligero, 9 luglio-15 ottobre), è corredato di un ampio apparato fotografico e bio-bibiografico, raccoglie il testo di Giorgio Cortenova intitolato ""Nomadi e ribelli"""". Nella sua analisi dell'opera dell'artista, Cortenova scrive dell'amarezza e della dolente follia che solo Barni sa narrare, di quel """"donatelliano tormeno"""", di quel """"compasso del linguaggio di Barni aperto sulla bellezza della forma e la sua tragica e scabra sofferenza, sulla limpida essenza dell'io e sulla sua oscura révolte."""""" -
In onore di Policarpo Petrocchi. Atti del Convegno di studi
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studi dal titolo ""!n onore di Policarpo Petrocchi"""", con il quale hanno culminato le manifestazioni svoltesi nel 150° anniversario della nascita e a 100 anni dalla morte del lessicografo, narratore e critico letterario pistoiese Policarpo Petrocchi (Castello di Cireglio, 1852-1902), autore tra l'altro del celebre""""Novo dizionario universale"""". Il volume rappresenta un importante compendio dei contributi che noti linguisti, storici e studiosi hanno reso in occasione della giornata di studi dedicata all'autore pistoiese e promossa dagli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Pistoia, dalla Biblioteca Comunale Forteguerriana, dalla Circoscrizione 3, dalla Società Onore e Lavoro."" -
Elisa Sighicelli. Sottovoce. Ediz. italiana e inglese
Un'edizione che raccoglie, in oltre 100 pagine, testi di Marco Pierini e Lorenzo Fusi oltre alle immagini a colori delle opere e agli apparati bio-bibliografici. In occasione dell'esposizione Elisa Sighicelli ha costruito, attraverso un'alternanza di immagini fotografiche di interni e paesaggi, un itinerario poetico e altamente evocativo presentando, inoltre, una nuova serie dedicata alla pittura senese. Il volume è il Catalogo della mostra di Siena (Palazzo delle Papesse, 22 gennaio 2005-2 maggio 2005).