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Le parole e le immagini. Saggio su Michel Foucault
Negli ultimi anni la critica ha sottoposto ad acute analisi la produzione foucaultiana degli anni '70 sulla biopolitica e sull'estetica dell'esistenza. Sostanzialmente poco esplorata risulta, invece, la produzione degli anni '60, nella quale Foucault affronta questioni di critica letteraria, ma soprattutto si cimenta in una ricostruzione archeologica delle pratiche del sapere. L'autrice prende in considerazione una serie di scritti sulla letteratura e sulla pittura che, avendo un carattere saggistico e d'occasione, superficialmente non sembrano avere una ricaduta sul lavoro archeologico. Ma, se letti in riferimento ai principali scritti di Foucault, in cui viene citata l'esemplarità dell'opera d'arte, allora emerge un quadro ben preciso: letteratura e pittura sembrano disegnare rispettivamente l'una la curva di movimento, l'altra il diagramma di stato di un'epoca storica archeologicamente determinata. Si profila, così, la possibilità di intendere la pittura e la letteratura come due pratiche che, ognuna nel suo specifico ruolo e attraverso la loro alternanza, il loro ritmo, ci restituiscono da un altro punto di vista - un'angolazione privilegiata - quel tipo di storia filosofica che Foucault ricostruisce adottando il noto sguardo archeologico. -
New York. The unstable sameness
Un gruppo di studio formato da architetti, docenti e studenti ha compilato questa analisi della città di New York in forma di diario. Un'opera collettiva che investiga gli spazi attuali della metropoli americana, consapevole del motto di Agatha Christie: ""New York è essa stessa una detective story""""."" -
Pubblici discorsi
"Ho un po' vergogna a dire che questi discorsi li ho scritti molto velocemente, perché a dire così sembra quasi che me ne vanti e ho letto, tempo fa, L'elogio della follia, di Erasmo da Rotterdam, dove Erasmo da Rotterdam, se non ricordo male, prendeva in giro quelli che si vantavano di aver scritto i loro libri molto velocemente. Io non me ne vanto, però li ho scritti molto velocemente, questi discorsi pronunciati nel corso degli anni e che trattano: delle biblioteche come agenzie ippiche; di Enzo Jannacci come uno tra i principali scrittori italiani contemporanei; della traduzione in una lingua inventata; del rapporto tra storia e letteratura; del tentativo fallito di esaurire la città di Scandiano; di un posto in cui non tira il vento ma si alza un mite grecale; di Cesare Zavattini; dell'inizio di Anna Karenina; della fine di Anna Karenina; delle bandiere anarchiche"""". (Paolo Nori)" -
Eugenio Oneghin
L'""Evgenij Onegin"""" di Aleksandr Puskin è uno dei sommi libri dell'umanità, e punto d'avvio della grande letteratura russa dell'800. Scritto tra il 1823 e il 1830, narra la storia d'amore mancata tra il giovane romantico disilluso Eugenio e la giovanissima Tatiana, figura incantevole e commovente, immersa ancora nei sogni della sua età. È un romanzo in versi; e l'essere in versi e rima ha sempre creato problemi di traduzione, e di conseguenza una diffusione limitata in lingua italiana, nonostante l'importanza e la notorietà. Questa edizione propone l'opera nella traduzione di Ettore Lo Gatto che ha raggiunto con essa quella leggerezza, musicalità e naturalità così vicina alla lingua parlata per cui è celebre Puskin. Il verso novenario giambico russo è restituito nell'endecasillabo regolare italiano, che è il verso più simile per capacità narrativa; ed è mantenuto lo stesso schema di rime dell'originale, cosa importantissima per godere il giro ritmico, la facile leggibilità e l'incanto del racconto."" -
Distruzione del padre. Ricostruzione del padre. Scritti e interviste 1923-2000
Un libro che restituisce un ritratto assai dettagliato di Louise Bourgeois e della sua personalità, oltre che uno scorcio, in presa diretta, sulla storia dell’arte del Novecento.rnIl libro riunisce in successione cronologica la maggior parte degli scritti di Louise Bourgeois sulla propria vita e sul proprio lavoro: dal facsimile di alcune pagine preadolescenziali, tratte da un diario del 1923 smarrito da Louise in treno e recentemente ritrovato su una bancarella parigina, fino a una selezione di interviste e colloqui degli ultimi vent'anni. Nel corso della vita Louise Bourgeois ha incontrato e frequentato molti fra i principali protagonisti della scena letteraria e artistica contemporanea. Di tali frequentazioni questo volume registra commenti, aneddoti, ricordi di grande suggestione. Attraversano queste pagine, tra gli altri, André Breton e Marcel Duchamp, Fernand Léger (suo ""maestro""""), Mark Rothko, Alberto Giacometti, Francis Bacon, Robert Mapplethorpe. L'insieme di questi testi consente di completare e correggere la percezione della sua opera, restituendoci un ritratto assai dettagliato dell'artista e della sua personalità, oltre che uno scorcio, in presa diretta, sulla storia dell'arte del Novecento."" -
Cento capolavori della letteratura cinese
Per un apparente paradosso, una delle più grandi e antiche letterature del mondo - quella cinese - è per gran parte sconosciuta in Italia ai non specialisti. Alcuni testi poetici, qualche romanzo, qualche capolavoro del pensiero antico - messaggi isolati e privi di collegamento -sono tutto quanto arriva al pubblico, ancora oggi, del più ricco patrimonio letterario della storia umana. Con questo libro Edoarda Masi si propone di avvicinarci alla straordinaria bellezza di questa letteratura nei generi in cui eccelle: la poesia lirica, dall'alta antichità ai grandissimi dell'epoca Tang (618-907), fino agli ultimi sviluppi; il pensiero filosofico, ortodosso o eretico; la storiografia e la narrativa. -
Atlante della letteratura tedesca
Attraverso più di 70 saggi brevi firmati da oltre 60 studiosi di fama internazionale, questo atlante presenta i luoghi più significativi per le letterature di lingua tedesca in età moderna: città, regioni, fiumi, teatri, edifici. I testi, interconnessi in modo da favorire una vera e propria ""navigazione"""" ipertestuale nella lettura, sono integrati da carte geografiche tematiche corredate di sintetici commenti e legende. L'atlante è uno strumento di indagine e di sintesi culturale che racconta la storia della letteratura tedesca, austriaca e svizzera mostrandola da un nuovo punto di vista, come rete di luoghi."" -
La visione delle idee
Il volume contiene tutti i principali saggi filosofici di uno tra gli esponenti di maggior rilievo del movimento fenomenologico, anticipatore della moderna psicologia. Ispiratore indiscusso del ""Circolo fenomenologico"""" di Gottinga, allievo e assistente dì Husserl negli anni immediatamente precedenti alla Prima Guerra mondiale, Reinach è ritenuto un anticipatore della filosofia analitica e di alcuni dei concetti e delle tematiche divenuti cruciali negli sviluppi della filosofia contemporanea. In questo volume, Reinach analizza ad esempio la struttura del negativo, fondamentale nella riflessione che va da Husserl a Wittgenstein; mette in evidenza i limiti della dottrina kantiana; infine esplicita il nucleo concettuale del suo pensiero."" -
Stile tardo. Poeti del Novecento italiano
Ha scritto René Char: «Abbiamo una sola risorsa con la morte: fare arte prima di lei». Ci sono artisti – pittori, poeti, musicisti – che nelle loro opere ultime han trovato la forza per rinnovarsi e indagare territori sconosciuti e sorprendenti, aprendo strade inedite per chi è venuto dopo di loro. Così facendo, non di rado essi sono entrati in contraddizione non solo con i canoni correnti alla loro epoca, ma anche con la propria opera precedente, beffandosi della critica e ribellandosi al giudizio dei loro stessi ammiratori. Una sfida di questo genere, realizzata in modi diversi ma sempre spregiudicati nel rivendicare la libertà dell’arte dagli schemi precostituiti, si può ravvisare in una serie di poeti del Novecento che appartengono alla più alta tradizione della poesia italiana moderna: Ungaretti, Saba, Montale, Palazzeschi, Betocchi, Caproni; ma anche in Moretti, Valeri, Bassani, Parronchi, Cattafi, Fortini, autori troppo spesso letti secondo formule stereotipe o frequentati più volentieri per la produzione non lirica. In ognuno di essi l’autore ha indagato lo «stile tardo» di cui Adorno ha parlato per la musica dell’ultimo Beethoven, in una ricerca che mette in luce la tensione utopica e lo spirito anticonformista connaturati alla grande arte novecentesca. -
Il tempo della mente. Linguaggio, evoluzione e identità personale
Questo libro è un tentativo di indagare il costituirsi dell'identità dell'essere umano e delle facoltà di conoscere e dì parlare sulla base del rapporto cardinale fra il tempo e la mente. Da un lato si parte dall'assunto che la ""ricerca del tempo perduto"""" è sempre una ricerca di sé. I ricordi esprimono un Io e, dunque, accedervi significa accedere al senso di chi siamo, alla propria identità. Ma chi saremmo senza l'immagine di un futuro in cui coltivare i nostri sogni, le speranze, i progetti? Il futuro àncora il senso di identità almeno quanto il passato, perché se è vero che la vita deve essere compresa guardando indietro è anche vero, come ci ricorda Kierkegaard, che deve essere vissuta guardando in avanti. Noi abbiamo un senso, e ci diamo un senso, perché possiamo inseguire quel torrente di immagini e sensazioni passate e future; noi abbiamo un noi perché possiamo fare con la mente ciò che ci è precluso con il corpo: viaggiare nel tempo."" -
Manoscritto di un prigioniero
Il ""Manoscritto di un prigioniero"""" di Carlo Bini appartiene alla letteratura meno nota della prima metà dell'Ottocento italiano. Eppure esso merita di essere riproposto all'attenzione del lettore odierno per molti motivi: in primo luogo, per la modernità del testo, che si sottrae a una stretta identificazione di genere, oscillando tra il romanzo, l'autobiografia, il trattato politico, il dialogo drammatico. Come tale è un'opera rivoluzionaria per l'epoca, e lo è anche per i contenuti, giacché sostiene una proposta politica egualitaria, fondata sulla rivendicazione dei diritti dei poveri, proposta che si collocava al di là della posizione non solo dei pensatori retrivi dell'epoca, ma anche degli spiriti aperti, ivi compreso il Mazzini, per l'adesione alla cui setta Bini scontò a Portoferraio il carcere nel quale nacque il Manoscritto stesso. Questo è dunque anche un libro di speranza e di progetto, che, nel clima della Restaurazione, all'opposto della disperazione proveniente a Leopardi dalla staticità della società di Recanati, nasce all'interno della città """"libera"""" e aperta di Livorno."" -
L' apparecchio del gusto. Vol. 2: I documenti dell'archivio di stato di Camerino tra il XVIII e il XIX secolo.
Indice: Introduzione - Settecento - La carestia - Suppellettili - Il teatro - Il caffè - Cialde - Gelati e sorbetti - Cioccolato e caffè - La cucina - Il pasticcio - I maccaroni - Pizzicaria - Il forno - Napoleone e il terremoto - Ottocento - Mais e patate - Fine di un’epoca - Appendice. Nota sul ciauscolo - Documenti -
Lévi-Strauss. Fuori di sé
In occasione del centenario della nascita di Claude Lévi-Strauss, per onorare il grande maestro, Marino Niola offre una raccolta di saggi e articoli in cui alcune tra le principali voci della cultura del Novecento incontrano l'opera dell'antropologo che più ha inciso sul pensiero del secolo breve. Ne emerge un confronto serrato con diversi campi disciplinari - dalla filosofia alla sociologia, dalla storia alla critica letteraria, dalla linguistica alla psicoanalisi - a testimonianza di un pensiero da sempre fuori di sé, che travalica senza posa la sfera dell'antropologia; ulteriore attestazione dell'impossibile tracciabilità di confini fra i saperi, fra le culture. È il riconoscimento a un pensiero traboccante e quanto mai fecondo che ha scelto, con determinazione, di porsi in permanenza altrove, nel luogo proprio dell'etnologia, di questa conoscenza ai confini di ogni conoscenza che, come ha scritto Foucault, si offre programmaticamente come ""perpetuo principio d'inquietudine, di problematizzazione, di critica e di contestazione"""": una metodica dello spaesamento, una poetica dello sguardo da lontano."" -
Il punto fosforoso. Antonin Artaud e la cultura eterna
Questo breve saggio è il frutto di una imponente indagine condotta dall’autore intorno a tutte le tracce e i segnali disseminati da Antonin Artaud nel gigantesco corpus della sua opera.A ricognizione avvenuta, l’autore dispone così degli strumenti atti a disegnare finalmente una inedita ricomposizione del pensiero artaudiano: ne emergono, tra l’altro, un nuovo discorso unitario sul senso dell’Arte e una lucida intelligenza della letteratura iniziatica.Crollano, come castelli di carta, gl’innumerevoli, fuorvianti, luoghi comuni che sin qui hanno voluto ridurre – con inutile tenacia e attraverso una nebbia di chiacchiere – il ruolo di Artaud alla sola, parziale figura del teatrante, magari geniale.E si scopre un «nuovo» Artaud, un uomo che, attraverso il dolore di mille sofferenze, ha mantenuto fermo lo sguardo, senza compromessi, sui segni «efficaci»: quelli capaci – ben oltre il solo fatto teatrale – di consentire una interpretazione diversa, provocatoria, pur di portata universale, circa il senso stesso dello stare noi oggi al mondo.Ascolta la puntata di ""Qui comincia"""" condotta da Paolo Terni su Radio 3 e didicata ad Artaud e in particolare al saggio di Wilson Saba (puntata del 26 aprile 2010)."" -
Anatomia del corpo, anatomia dell'anima. Meccanismo, senso, linguaggio
Anatomia dell’anima è un’espressione usata correntemente nella trattatistica religiosa secentesca nel tentativo, che accompagna l’avvento della soggettività moderna, di tracciare un’immagine dell’interiorità degli uomini. Ma che immagine ci restituiscono di noi stessi le scienze contemporanee?Nel dialogo tra biologi, cibernetici, filosofi, ingegneri, neuroscienziati, psichiatri e storici della scienza si è affrontata, in maniera radicale e interdisciplinare, tale questione. Il confronto con l’animale non umano e con i robot umanoidi, le tematiche dell’identità corporea e dell’esperienza del dolore, le più recenti scoperte sul funzionamento del cervello, l’analisi delle metafore che hanno caratterizzato la storia della scienza, i sogni e le aspettative che ancora oggi muovono la ricerca rappresentano, difatti, l’occasione di interrogarsi ancora una volta su cosa sia propriamente umano. Contributi di Antonino Armato, Fiorella Battaglia, Rossella Bonito Oliva, Gilberto Corbellini, Danilo De Rossi, Riccardo De Sanctis, Fabio De Sio, Umberto di Porzio, Marcello Ferro, Graziano Fiorito, Andrea Fornai, Claudio Gentili, Antonio Giuditta, Mario Guazzelli, Roberta Igliozzi, Filippo Muratori, Elena Nardini, Giovanni Pioggia, Davide Tarizzo, Giuseppe Trautteur, Aldo Trucchio, Floriana Volpicelli. Aldo Trucchio (Università degli Studi di Napoli ‘L’Orientale’) lavora su questioni etiche e sul pensiero politico moderno e contemporaneo. Le sue pubblicazioni più recenti sono Come guidati da un’unica mente. Questioni di antropologia politica in Baruch Spinoza (Milano 2008), e Paura e immaginazione (curatela, con R. Bonito Oliva, Milano 2007). -
I modi del sentire. Un percorso nella tradizione fenomenologica
I modi del sentire presenta alcuni momenti fondamentali della discussione fenomenologica relativa a temi oggi al centro del dibattito filosofico. In primo luogo, attraverso l’opera di Jan Patocka, viene delineata la nozione di mondo, in quanto totalità di significati in cui l’esistenza si muove. In secondo luogo, attraverso una comparazione tra le posizioni di Scheler, Heidegger e Patocka, vengono prese in esame le nozioni di differenza antropologica e di istinto, lungo una direzione che coinvolge il senso stesso della nozione di differenza ontologica. In terzo luogo, viene sviluppata la nozione di corporeità, qui intesa come motilità orientata e tendenza alla forma. Su questa base si analizza (attraverso un confronto tra le posizioni di Husserl, Lipps, Scheler e Henry) la struttura della relazione all’altro e la nozione di empatia, facendo emergere così le trasformazioni che accadono nel soggetto con l’apparire dell’alter ego. Infine, attraverso l’opera di Stumpf e Husserl, ci si sofferma sullo sviluppo dell’analisi fenomenologica delle emozioni, e dunque da un lato sul passaggio da una teoria cognitiva delle emozioni a una teoria intenzionale, dall’altro sull’interpretazione fenomenologica della struttura delle tonalità emotive. -
Il progetto secondo. Nuovi spazi del progetto ambientale
Il ""progetto secondo"""" è il tentativo di individuare i confini entro i quali il progetto contemporaneo ritrova il proprio ambito specifico e disciplinare, affrontando le questioni che riguardano l'architettura, nella sua configurazione spaziale e tecnica. Mentre al """"progetto primo"""" sono affidate le scelte strategiche, attraverso un processo di condivisione democratica e di dialogo multidisciplinare, nel quale l'architetto svolge un ruolo """"inter pares"""", il """"progetto secondo"""" resta il solo luogo specifico della connessione tra le strategie complesse e la realtà ambientale del costruito."" -
Un uomo che dorme
Terzo romanzo di Georges Perec, ""Un uomo che dorme"""" è la storia di uno studente che la mattina dell'esame, invece di alzarsi, lascia suonare la sveglia e richiude gli occhi. Segue il racconto della sua vita ordinaria, in cui giorno dopo giorno si educa all'indifferenza per tutto: non voler più niente, vagare, dormire, perdere tempo; tenersi lontano da ogni progetto e da ogni smania; essere senza desideri, senza risentimenti, senza ribellione; leggere """"le Monde"""" dall'inizio alla fine, senza saltare una riga, annunci matrimoniali e necrologi compresi. """"Un uomo che dorme"""" è un romanzo in cui chiunque, leggendolo, riconosce quell'oscuro desiderio di ritirarsi dal mondo senza scomparire del tutto, diventare indifferente a ogni cosa, un fantasma trasparente che, come il protagonista del libro, vaga per Parigi senza aprire bocca, senza desiderare più nulla, tra la folla dei Grands Boulevards, per i caffè, le panchine dei giardinetti, i lungosenna, i musei, i monumenti, sonnambulo turista in casa propria."" -
La condanna a morte di Pietro Paolo Boscoli
Il resoconto delle ultime ore di vita di Pietro Paolo Boscoli, condannato a morte per aver progettato insieme ad Agostino Capponi un attentato contro Giuliano e i maggiorenti medicei della città di Firenze, è uno dei documenti più significativi della vicenda religiosa e politica italiana del primo Cinquecento. Scritto da Luca Della Robbia, il testo era circolato soprattutto fra gruppi fedeli agli insegnamenti di Savonarola e si situa in un momento cruciale della storia europea all'alba dello scisma di Lutero. Il resoconto fornisce un'istantanea della mentalità religiosa nel suo problematico intreccio con la politica, da una parte memore del mito repubblicano degli antichi (Bruto) e dall'altra della discussione sulla legittimità teologica del tirannicidio presente persino in san Tommaso d'Aquino. Citato da Burckhardt e successivamente studiato da Gentile e Cantimori, al di là del suo valore politico-religioso, sottolineato ancora da Adriano Prosperi nella sua introduzione, quello di Della Robbia è anche un testo di grande forza poetica che incrocia ascendenze culturali alte con altre più popolari dando vita ad un esperimento letterario di singolare efficacia e drammaticità. Introduzione di Adriano Prosperi. Con un saggio di Delio Cantimori. -
Il sogno. Mutamenti nella concezione e interpretazione dai greci al presente
Il sogno (1928) di Ludwig Binswanger costituisce un tassello fondamentale per comprendere il progetto teorico dello psichiatra svizzero, che all'epoca della stesura di questo ""prezioso libretto sul sogno"""" - come ebbe a definirlo Sigmund Freud - si trovava a un punto di svolta tra psicoanalisi e fenomenologia. Attraverso la problematica del ruolo che il sogno riveste nella dinamica della """"vita psichica"""", questo saggio - che nel suo intento iniziale si proponeva quale completamento della parte storico-letteraria dell'Interpretazione dei sogni freudiana - getta luce sulla totalità dell'opera binswangeriana rivelandone una posta in gioco tutt'oggi di grande attualità: ovvero la relazione della psichiatria con l'esistenza e la sua storicità. In questo volume, non ci troviamo unicamente al cospetto di un'erudita rassegna di testi che l'Occidente ha consacrato al sogno - frutto del grande interesse che Binswanger ha sempre mostrato per la letteratura, la poesia, l'arte e la filosofia. La cosa più importante è che tali interessi si innestano appieno nell'originale orizzonte epistemologico che egli va costituendo, il che gli procurerà fra i suoi lettori più attenti alcuni grandi nomi non solo della psicoanalisi e della psichiatria contemporanee, ma anche della filosofia, non ultimi quelli di Jean-Paul Sartre, Maurice Merleau-Ponty e Michel Foucault. (Introduzione di Francoise Dastaur)""