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La pazienza e l'imperfezione. Saggi e conferenze 1969-2007
Attraversata da mutamenti di paradigma – da quello organicista di fine Ottocento a quello psicodinamico della prima metà del Novecento, a quello socio-culturale della seconda metà, a quello neuroscientifico di fine secolo, in attesa del prossimo di cui è ancora difficile decifrare il segno – la psichiatria almeno una vocazione autentica l’ha scoperta, nel corso di questa così travagliata storia: che se un ruolo, una funzione ed una «potentia» vorrà e potrà continuare ad avere, sarà solo salvaguardando ed esercitando una essenziale e costitutiva dimensione «critica». E di ciò il libro di Stefano Mistura, allievo per lunghi anni e intensi di Franco Basaglia e di Giovanni Jervis, reca testimonianza, rigorosa ed appassionata ad un tempo, per i problemi e i nodi della storia della psichiatria che affronta con coraggio e senza infingimenti; per le aporie e le contraddizioni di una pratica che disvela con disincanto ma senza disperazione; per lo sforzo instancabile del pensiero – filosofico, scientifico, politico – nella piena consapevolezza che se i concetti senza esperienza sono vuoti, tuttavia le esperienze senza concetti sono cieche. Di qui viene dunque un libro che raccoglie alcune tracce dell’attraversamento di quasi mezzo secolo di storia della psichiatria, di storia del pensiero e di storia tout court, e che contribuisce a illuminare, con una chiarezza e una radicalità che raramente capita di incontrare in questo ambito, la ricerca e il lavoro di uno psichiatra il quale di fronte alla sofferenza più estrema non ha abdicato al proprio compito, cercando a tutti i costi di mantenerlo all’altezza della sua possibile dignità, e questo nonostante tutte le compromissioni e i pervertimenti che la psichiatria ha conosciuto nel corso del suo accidentato cammino, ma alla condizione di richiamarla ad una necessaria modestia e alla coscienza della sua inevitabile imperfezione, ed indossando infine l’abito di quella pazienza a cui il pensiero critico da subito ha richiamato innanzitutto se stesso. -
Residuati bellici
Roma e la guerra, la fine del fascismo, Roma ""città aperta"""", i liberatori, la restaurazione; e le ripercussioni nel microcosmo della scuola, dei giochi, dell'iniziazione alla vita. Tempi turpi e tragici, di sofferenze e lutti collettivi e individuali, ma anche, a scoraggiare ogni fede nella moltitudine, anni di futilità, acquiescenza, indifferenza alla sorte altrui e brutalità all'occasione. Tempi del resto non dissimili dai nostri, per belliche analogie di cause ed effetti. Senza la minima nostalgia il racconto interroga infanzia, adolescenza e cattivi maestri sui dati d'origine di una personale riluttanza alla socialità, di un'ottuagenaria renitenza ad apprezzare la ragione sufficiente dell'esistente e i conforti anestetizzanti dell'unanimismo."" -
La psicologia di Aristotele. Con particolare riguardo alla sua dottrina del «nous poietikos»
Per valutare l’incidenza di una figura come quella di Franz Brentano, filosofo e psicologo di lingua tedesca nato nel 1838 a Marienberg am Rhein e morto a Zurigo nel 1917, basta annoverare la serie dei grandi pensatori che ne hanno subito l’influenza. Ricordiamo, per citare solo i principali, Edmund Husserl, che ne eredita alcuni concetti fondamentali per la costituzione della fenomenologia; Alexius Meinong, da cui ha origine la Scuola di Graz per la psicologia sperimentale e la teoria dell’oggetto; Christian von Ehrenfels, che introduce in psicologia la nozione di Gestalt; Kazimierz Twardowski, da cui scaturisce la scuola di logica polacca; Anton Marty, che elabora la dottrina brentaniana in funzione di una teoria del linguaggio. Lo stesso Freud frequentò alcune delle sue lezioni, e Martin Heidegger – pur non essendo stato fra i suoi allievi diretti – riconosce in tutta la prima fase del suo pensiero il debito verso la lettura aristotelica di Brentano, in particolare sul tema dei «molteplici significati dell’essere».Proprio in questo volume – fra quelli espressamente dedicati dall’autore al pensiero di Aristotele – troviamo forse l’esempio più significativo del metodo e dell’elaborazione dottrinaria che ne legittimano la così grande influenza. Nel tentativo di sottrarre il testo del De anima a un mero interesse storico-erudito, Brentano mira qui a cogliere le direttive teoretiche che ne fanno non solo il primo trattato di psicologia generale su base scientifica, ma ancor più un saggio di prospettiva psico-biologica, nel quale è facile individuare alcuni degli aspetti cruciali – come quello del rapporto mente/corpo – tuttora al centro di un rinnovato dialogo tra scienza e filosofia. Dall’impianto formale di tale psicologia egli giunge a elaborare i lineamenti di una teoria del riferimento intenzionale che costituirà il fondamento della sua psicologia descrittiva, orientando gli sviluppi della stessa fenomenologia husserliana. -
Logica sperimentale. Teoria naturalistica della conoscenza e del pensiero
Tra i fondatori del pragmatismo americano, John Dewey (1852-1950) ha dominato la scena filosofica statunitense lungo tutta la prima metà del Novecento. Oltre ai lavori di logica e di epistemologia, nel corso di una carriera durata oltre sei decenni Dewey ha fornito contributi rilevanti nei principali settori della ricerca filosofica e sociale, spaziando dalla teoria politica alla psicologia sociale, all’estetica e alle scienze dell’educazione. Intellettuale impegnato nei principali dibattiti del suo tempo, Dewey è forse il filosofo che più ha influito sull’evoluzione della società americana del suo tempo. Questa raccolta di saggi, pubblicati tra il 1900 e il 1916, costituisce la prima edizione italiana dei suoi principali scritti di logica ed epistemologia. Essi ripercorrono le tappe fondamentali della teoria della conoscenza e del pensiero elaborata dall’autore, e consentono di ricostruire unitariamente l’impianto metodologico che ne governa tutta la riflessione filosofica. La visione che emerge nei saggi è quella di un naturalismo dell’esperienza, in cui lo sviluppo delle attività cognitive e delle categorie della conoscenza è compreso come un fatto naturale collocato all’interno di una più ampia considerazione dell’esperienza umana, del suo sviluppo temporale e delle sue interazioni con gli altri individui e il contesto naturale, sociale e culturale. Sono in tal modo gettate le basi per un approccio evoluzionista alla conoscenza, in cui gli elementi della storicità di questa, della situatedness dell’agente e del primato delle pratiche trovano una sorprendente anticipazione. -
Nelson Goodman. La filosofia e i linguaggi
«What is there?», «Che cosa c'è?» Van Quine trovava curioso che il «problema ontologico» potesse adattarsi al formato familiare di una domandina di tre parole (anzi, come egli si esprime, di soli «tre monosillabi alglosassoni»). Ma che dire delle possibili risposte a questa domanda? Esiste una lingua – naturale, formale, edenica, perfetta – che meglio possa dirci, o con più astuta sintassi, ciò che possiamo e dobbiamo sapere su ciò che c'è? Questo libro si propone di rispondere al quesito ontologico riflettendo sulla pluralità dei sistemi simbolici. Riferimento privilegiato è la filosofia di Nelson Goodman che può essere compendiata in queste parole: «Talvolta i filosofi confondono i tratti del discorso con i tratti del soggetto del discorso. Secondo questa linea di pensiero suppongono che, prima di descrivere il mondo in Inglese, si debba determinare se è scritto in Inglese e si debba esaminare accuratamente l'ortografia». Goodman come alternativa agli eccessi del semanticismo o come paladino di un approccio analitico all'estetica? Goodman relativista o irrealista? E che ne è, in tutto ciò, della verità? -
Frammento sull'Atlantide. Testo francese a fronte
Condorcet è stato una figura emblematica ed influente della fine del XVIII secolo in Francia. Profondamente impegnato, insieme agli spiriti più illuminati del periodo, nel tentativo di rinnovare la società francese, ha partecipato attivamente a tutti gli avvenimenti che hanno contraddistinto la prima fase della Rivoluzione Francese. Il testo che qui si propone, tradotto per la prima volta in italiano, è un lungo frammento - che tuttavia non si può definire correttamente come incompiuto - in cui Condorcet presenta l'organizzazione di una società perfetta basata sullo sforzo di aumentare il sapere e la conoscenza. La centralità del sapere è data dai fini umanistici e filantropici che deve realizzare: conformemente a una concezione della conoscenza, divenuta egemone nel mondo contemporaneo, il sapere tecnico e scientifico ha la funzione di migliorare le condizioni materiali dell'umanità e di conseguenza di garantirne il progresso morale. -
I problemi fondamentali della fenomenologia. Lezioni sul concetto naturale di mondo
Il volume costituisce uno dei testi fondamentali di Husserl e dell'intera tradizione fenomenologica. In questo testo, che rappresenta una parte di un corso di lezioni tenute tra il 1910 e il 1911, il fondatore della fenomenologia tocca tutte le questioni più significative della sua filosofia, cosicché il testo assume il senso di un'introduzione generale alla fenomenologia e ai suoi problemi. Husserl vi affronta temi di grande attualità, tra cui la questione relativa al concetto naturale di mondo, la riduzione fenomenologica, la differenza con la psicologia, la costituzione di una coscienza unitaria, la funzione del ricordo nella genesi del sé, la struttura dell'empatia e del rapporto con l'altro. Attraverso queste lezioni è possibile avere dunque una visione sintetica e chiara dell'intero ambito di problemi della riflessione husserliana. -
Henrik Ibsen. La realizzazione di sé nell'arte
Ludwig Binswanger (1881-1966) occupa un ruolo assai originale nell'evoluzione della teoria psichiatrica e psicanalitica novecentesca. In quanto fondatore della Daseinsanalyse (Analisi esistenziale) è l'interprete, nel campo della salute mentale, prima della fenomenologia husserliana e successivamente del pensiero di Martin Heidegger. Questo volume su Ibsen, uscito nel 1949, era considerato dall'autore uno dei suoi contributi filosofici fondamentali. Il confronto - incisivo, appassionato e mirabilmente documentato - con la figura umana e artistica di Henrik Ibsen, consente a Binswanger di conferire al proprio approccio teorico e terapeutico una nota di concretezza, plasticità e densità concettuale che talora fanno difetto nella sua opera filosofica restante. Al centro dello studio binswangeriano sta un dramma tardo e oscuro di Ibsen, ""Il costruttore Solness"""", sottoposto a un'analisi microscopica, che rivela una volta di più tutta l'acutezza dell'interprete e dischiude, come in uno specchio, tutto il dramma umano e cosmico di un """"esserci"""" che è """"nel mondo"""", aperto al gioco delle sue direzioni di senso, consegnato alle sue metafore spaziali e gettato nella propria angosciante libertà. Corredano il volume un saggio introduttivo di Bianca Maria d'Ippolito, una postfazione del curatore, l'indice dei nomi e delle materie."" -
Poesie ultime e prime
"Autore fuori da ogni genere, schema e appartenenza a correnti letterarie, accolto da autorevoli consensi come quelli di Franco Fortini, Giovannei Raboni, Pier Vincenzo Mengaldo, Ranchetti è poeta filosofico il cui unico e comunque solo parziale antecedente può essere considerato Clemente Rebora, anche per alcune scelte stilistiche inattuali a cui si affida la sua potenza di pensiero, davvero non comune nella nostra poesia recente. Una poesia, dunque, di grande energia, che mette in scena la forza cristiana di un dolore incancellabile in toni non violenti ma cupi e volutamente opachi, anche quando fa ricorso, liberamente, alla rima."""" (Maurizio Cucchi)" -
Il metodo di Descartes
II volume è un saggio sulla filosofia della scienza di Descartes, concepito in maniera tale da poter essere utilizzato come introduzione al metodo di Descartes. Può essere, quindi, agevolmente impiegato come testo di appoggio per la lettura tanto del Discorso sul metodo, quanto delle Regole, in corsi universitari di storia della filosofia. Sebbene esistano diversi saggi introduttivi alle Meditazioni metafisiche, manca un saggio recente e completo sul metodo. Le caratteristiche peculiari che faranno accogliere con favore questo volume sono il fatto che il pensiero cartesiano sul metodo spiegato alla luce delle ricerche scientifiche cartesiane. I temi centrali della Diottrica e della Geometria sono spiegati senza presupporre nessuna conoscenza scientifica preliminare da parte del lettore. Nel volume, inoltre, viene fornita una ampia contestualizzazione delle idee cartesiane alla luce del dibattito filosofico rinascimentale e secentesco sul metodo e alla luce del dibattito scientifico del XVII secolo. Infine, viene fornita un'ampia rassegna sulla letteratura secondaria rilevante sia nella storia della scienza sia nella storia della filosofia. -
Sulle tristezze e i ragionamenti
"A Modena chi soggiorna come ospite nella casa dello scrittore Ugo Cornia può avere un'esperienza che chiamerei filosofìca. Ugo Cornia è nel palazzo l'unico inquilino della Comunità Economica Europea, mentre gli altri inquilini sono tutti parecchio scorbutici e leggermente razzisti nei confronti di Cornia. Arrivati al secondo piano di via della Cella 35, c'è sulla destra il suo appartamento. [...] E per tutta la casa, ma specialmente in cucina, corrono liberamente gli scarafaggi, i quali non temono niente, se non i libri, che sono usati da Ugo Cornia per minacciarli, e abbattere i più tracotanti con un lancio fulmineo. Il libro poi resta nel punto in cui è stato scagliato, e su di esso gli scarafaggi innalzano le loro teorie riguardo la vita, la morte, la volontà suprema che c'è dietro ogni libro: se nel libro c'era scritto il destino dello scarafaggio schiacciato, se avendo accesso alla biblioteca si potrebbe conoscere il destino di tutti, se gli scarafaggi creeranno mai una civiltà e come sarà. Lo scrittore Giampaolo Morelli dice che è la casa di Cornia la civiltà già creata in terra dagli scarafaggi, entro la quale Cornia si muove come Yahwèh nella Bibbia"""" (Ermanno Cavazzoni)." -
Il viaggio di G. Mastorna
Federico Fellini per tutta la vita ha avuto in mente un film sull'aldilà (come quello di Dante Alighieri) ma non l'ha mai realizzato. Ci resta ""Il viaggio di C. Mastorna"""", che si legge come fosse un romanzo, dove l'aldilà è uguale identico alla vita in cui siamo dentro e di cui fino all'ultimo in genere capiamo ben poco; perché è fatto così questo fiume che si chiama vita, e dove per un po' ci troviamo a nuotare. Il libro è scritto in forma di narrazione continua ed è accompagnato da una premessa di Vincenzo Mollica che riporta notizie sui tentativi e le avventure del film, e da una piccola storia dei """"Purgatori nel XX secolo"""" di Ermanno Cavazzoni."" -
La discriminazione negativa. Cittadini o indigeni?
L'esplosione della violenza nelle banlieues francesi è stata l'occasione per fare aprire gli occhi alla Francia, e più in generale all'Europa, sul tema dell'integrazione delle popolazioni di origine straniera residenti sul proprio territorio, in particolare per fare i conti sul progetto dell'universalità dei diritti, che si scontra quotidianamente con forme massicce di discriminazione e marginalizzazione di intere fette di popolazioni. Si può vedere in questo movimento di protesta una risposta ai nuovi meccanismi di costruzione razziale che innervano le poliche sociali della nuova Europa? Si deve parlare di irriducibile differenza di queste persone, appartenenti a culture o religioni troppo diverse? Può l'islam convivere nella democratica repubblica dei diritti che si presume essere l'Europa unita? -
Costumi degli italiani. Vol. 1: Un eroe moderno.
Nel suo sviluppo con molte trame, questa serie di racconti tocca gli aspetti più consueti dei costumi italiani del nostro tempo: le vacanze marine, il calcio, le automobili, il fascismo, la famiglia piccolo borghese, il sesso, il genero dell'industrialotto, la liceale che vuole che tutti siano innamorati di lei, il liceo ginnasio per i rampolli di buona famiglia, l'industriale Minosse, detto ""il Capitalista Eterno"""", le raccomandazioni della chiesa, le speculazioni edilizie, il furbo riformista chiamato """"Macca il grande"""" (sostenuto dai preti contro i comunisti), la giovane Cornelia che si inventa un volume di viaggi intorno al mondo, e il capo comunista Cianciughi, detto anche """"Rapina"""". Con le avventure di Pucci e degli altri eroi pascolanti, qui Celati ha ritrovato l'epoca eterna e dolorosa dei quindici anni."" -
Costumi degli italiani. Vol. 2: Il benessere arriva in casa Pucci.
Nel suo sviluppo con molte trame, questa serie di racconti tocca gli aspetti più consueti dei costumi italiani del nostro tempo: le vacanze marine, il calcio, le automobili, il fascismo, la famiglia piccolo borghese, il sesso, la liceale che vuole che tutti siano innamorati di lei, il liceo ginnasio per i rampolli di buona famiglia, l'industriale Minosse, detto ""il Capitalista Eterno"""", le raccomandazioni della chiesa, le speculazioni edilizie, il furbo riformista chiamato """"Macca il grande"""" (sostenuto dai preti contro i comunisti), la giovane Cornelia che si inventa un volume di viaggi intorno al mondo, e il capo comunista Cianciughi, detto anche """"Rapina""""."" -
La costruzione della materia. Paul Lorenzen e la «scuola di Erlangen»
Il volume intende proporsi come un'introduzione alle tematiche filosofico-scientifiche della corrente epistemologica contemporanea nota come ""costruzionismo metodico"""", sviluppatesi in Germania dall'inizio degli anni Sessanta ad oggi, con diffusione anche in Inghilterra e negli Stati Uniti. Il suo fondatore, Paul Lorenzen (1915-1994), non solo è stato uno dei maggiori esponenti del dibattito intorno ai fondamenti della matematica, ma ha anche dato vita a una """"logica dialogica"""" che intende affrontare le principali questioni riguardanti il rapporto tra la ricerca scientifica e le ricadute sul piano etico-morale degli sviluppi tecnologici. Da tutto ciò risulta un quadro problematico articolato, in cui le istanze """"fondazionali"""" della conoscenza si collegano alle nuove prospettive etiche della responsabilità e della comunicazione umana."" -
Nome e immagine. Saggio su Walter Benjamin
"A questo libro è toccata la sorte singolare di essere insieme l'opera prima e l'ultimo lavoro di Gianni Carchia. Nella primavera del 1999, poco prima dell'aggravarsi della malattia che doveva condurlo alla morte, Carchia riprende in mano e trasforma la tesi di laurea, discussa nel 1971 all'Università di Torino col titolo 'Verità e linguaggio nel giovane Benjamin' dallo studente ventiquattrenne che già mostrava nello stile insieme nervoso e apodittico i tratti sicuri del maestro e, licenziandola col titolo 'Nome e immagine' ne fa in qualche modo il suo testamento. Inizio e fine sembrano qui, infatti, secondo un gesto autenticamente filosofico, davvero congiungersi, come se, con una sorprendente inversione, i motivi dell'ultimo pensiero di Carchia (la concezione della filosofia come evento e testimonianza, la critica del metodo, l'elaborazione messianica della fine) incontrassero per la prima volta la loro eco nella tesi giovanile. La fisionomia di Benjamin, con cui il libro si apre, è, in questo senso, un ritratto dell'autore, che ci appare sempre più come una delle voci più giuste nella filosofia italiana del Novecento."""" (G. Agamben)" -
La rinascita della filosofia. Saggi e conferenze (1891-1924)
Carl Stumpf fu uno dei massimi esponenti della filosofia tra Otto e Novecento: maestro di Edmund Husserl - padre della fenomenologia anch'egli formatosi alla lezione di Brentano - Stumpf ebbe poi tra i suoi allievi anche i massimi esponenti della psicologia della Gestalt, Kòhler, Koffka e Wertheimer. Attento studioso di filosofia della musica e pioniere dell'etnomusicologia, questo autore così decisivo nel contesto del movimento fenomenologico rimane a tutt'oggi pressoché sconosciuto al pubblico filosofico. Gli scritti raccolti nel volume ripercorrono il senso e i termini di quella rinascita della filosofia che Stumpf teorizzò esplicitamente in una conferenza del 1907. -
Cause e nozioni comuni nella filosofia di Spinoza
Il saggio illustra la strategia, articolata e complessa, adottata da Spinoza nell'elaborazione della propria idea di razionalità. Una strategia che muove da due elementi cruciali: il concetto di causa e quello di nozioni comuni. Le nozioni comuni sono la condizione strutturale (le coordinate) della conoscenza razionale, mentre la categoria della causa è successiva, è la forma razionale più adatta a comprendere e descrivere le relazioni che si istaurano tra idee, tra corpi, ma anche tra individui e soggetti sociali. Dunque non la volontà o le idee morali muovono i comportamenti, ma la necessità naturale determina le idee e gli stati affettivi degli uomini, così come le scelte e l'agire dei popoli. Il volume fa risaltare l'originalità di questa posizione, capace, sin dal XVII secolo, di aprire a una riqualificazione, laica e secolarizzata, dei rapporti tra scienza, religione ed etica. -
Narrazione breve e personaggio. Tozzi, Pirandello, Bilenchi, Calvino
II volume ha come tema principale la narrazione breve (novella o racconto) nel Novecento italiano; il tema è trattato facendo riferimento all'opera di quattro autori, due dei quali (Federigo Tozzi e Luigi Pirandello) rappresentativi del quadro culturale e letterario del primo Novecento, gli altri due (Romano Bilenchi e Italo Calvino) quali esponenti della stagione culturale e letteraria della seconda parte del secolo. L'argomento è svolto su un duplice piano: uno di essi è costituito dall'esplorazione della poetica della narrazione breve, e pertanto della riflessione, da parte degli autori stessi, circa modi e finalità da ognuno assegnati alla novella o al racconto. Il secondo piano di trattazione dell'argomento del volume è costituito dall'analisi testuale di alcune novelle o racconti di Tozzi, Pirandello, Bilenchi, al fine di mettere in evidenza livelli tematici e modalità morfologiche che li caratterizzano o che esemplificano aspetti ragguardevoli della loro poetica, con riguardo altresì alla configurazione dello statuto del personaggio nei tratti principalmente identificativi.