Sfoglia il Catalogo feltrinelli027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4461-4480 di 10000 Articoli:
-
Puglia in fabula. Murgia barese. Fiabe e novelle dalle raccolte di Saverio La Sorsa
La presente raccolta raduna i racconti tradizionali della Murgia barese, estrapolati dai tre volumi delle «Fiabe e novelle del popolo pugliese» pubblicati da Saverio La Sorsa rispettivamente nel 1927, 1928 e 1941, riproposti dalle Edizioni di Pagina in volume unico (2014), più volte ristampato. In tutto 59 narrazioni, provenienti da 15 località della Terra di Bari, alcune di esse tra i più importanti - ancora oggi - centri rurali della regione (Acquaviva delle Fonti / Altamura / Bitonto / Cassano delle Murge / Corato / Gioia del Colle / Gravina in Puglia / Noci / Palombaio / Putignano / Ruvo di Puglia / Sammichele di Bari / Santeramo in Colle / Sannicandro di Bari / Toritto). L'ordine di comparizione dei racconti rispecchia quello dato da La Sorsa nelle rispettive sezioni della ""editio princeps"""" di «Fiabe e novelle del popolo pugliese»."" -
Tholoi d'Italia. Trulli e capanne in pietra a secco con copertura a tholos
Le costruzioni in pietra a secco con copertura a ""tholos"""" sono un patrimonio culturale comune a varie parti dell'Europa e del Mediterraneo. Per la prima volta un libro come questo riesce ad operare un'esaustiva descrizione e classificazione di questa particolare tipologia di edifici all'interno della penisola e delle isole italiane. Frutto di lunghe ricerche bibliografiche, grazie alle quali è stato possibile sintetizzare in un'ottica chiara e onnicomprensiva i dati attualmente noti su questo argomento, e al contempo di una ricerca sul campo in Puglia dal 2006 al 2010, si presenta ricco di fotografie e di disegni tecnici (piante e sezioni) che permettono un miglior studio e confronto tra le varie tipologie pugliesi ed europee. Per ogni regione, inoltre, l'autore ha cercato di raccogliere quanti più dati possibili sulle diverse iniziative intraprese negli ultimi anni per valorizzare e salvaguardare queste opere di architettura """"vernacolare"""" a livello locale. Questa nuova edizione corregge e aggiorna alcune parti della I ed. (2012)."" -
Il nome e gli anni
Il nome tra identità e storia; si è dopo che si è, la metafisica come condizione; affiancare, non eliminare: l'altro riconosciuto; la cura come fatto e come valore; emozioni e tempo; il senso e il non senso. Sono, questi, alcuni dei punti, tematici e di merito, toccati nel volume. Un insieme di pensieri su aspetti e situazioni non marginali della vita. -
Un tomista dissidente. Tommaso de Vio Gaetano e «L'analogia dei nomi»
Allo sguardo dei suoi contemporanei, come a quello della critica più recente, il filosofo e teologo Tommaso de Vio (Gaeta, 20 febbraio 1469 - Roma, 10 agosto 1534) appare spesso come un pensatore controverso: da una parte - quale commentatore della «Summa theologiae» di Tommaso - come uno dei maggiori esegeti moderni dell'Aquinate; ma dall'altra, come un interprete fin troppo sensibile alla temperie umanistico-rinascimentale. Il volume rilegge una delle opere che più hanno alimentato la fama della grandezza di de Vio, insieme a quella della sua originalità, il trattato «De nominum analogia», con il quale, volendo sistematizzare in via definitiva un problema di lunga ascendenza nella tradizione aristotelico-tomistica, il Gaetano proponeva di fatto un approccio unico e personale alle fonti. A partire dalle peculiari scelte esegetiche operate da de Vio in questa sede, il presente studio monografico tratteggia un profilo intellettuale dell'autore seguendo il filo rosso delle più contestate prese di posizione gaetaniane in seno ai dibattiti che hanno maggiormente animato la sua epoca - da quello sulla psicologia aristotelica a quello sulla difesa della «libertas philosophandi» dei docenti universitari. -
Occhio d'argento
Occhio d'argento è una storia di salvezza. L'amicizia imprevista tra un pescatore e un cane cambia la loro vita. All'inizio è il pescatore che salva il cucciolo dalle onde, poi sarà il cane a restituire il favore ricevuto. Insieme stringeranno nel tempo un legame autentico che costituirà la loro ancora di salvezza. Il testo della storia è corredato da illustrazioni dell'autore. Età di lettura: da 6 anni. -
La pietra e la cattedrale. Una lettura della «Divina Commedia»
Questo libro, che esce nel settimo centenario della morte di Dante, vuole essere un deciso invito a leggere la «Divina Commedia» liberandosi da un approccio che le toglie ogni fascino umano ed esperienziale e la rende lontana, astratta, puramente letteraria. Le parole di Dante rinviano invece ad un'esperienza immensa e concreta e portano il carico di un vigoroso messaggio morale rivolto all'umanità che, ieri come oggi, «mal vive». Il percorso proposto vuole «spiegare Dante con Dante», quindi mette al centro i versi, le singole parole, gli incontri narrati dal poeta, cercando di non perdere mai di vista l'insieme del poema, per non rischiare, secondo la metafora che costituisce il ""Leitmotiv"""" del saggio, di soffermarsi sulla pietra dimenticando la cattedrale. Alcuni celebri episodi vengono così riletti a partire da questa urgenza, altri, meno noti, vengono ripercorsi e proposti alla lettura e alla meditazione; alcuni verbi chiave utilizzati da Dante vengono seguiti nel loro percorso all'interno di un poema di cui si esalta la perfetta architettura, la perfetta simmetria delle parti, fino a identificare il verso """"segreto"""" che Dante ha deposto proprio nel centro."" -
Giovanni Testori sulla scena contemporanea. Produzioni, regie, interviste (1993-2020)
La riscoperta teatrale di Giovanni Testori rappresenta un caso eccezionale nel panorama italiano contemporaneo per l'intensità espressiva e la crescita nel tempo delle performance basate sui suoi testi. Nei quasi trent'anni dalla sua scomparsa l'opera dello scrittore lombardo è stata riportata in scena da un sorprendente numero di artisti, capaci di acquisire e aggiornare un repertorio potente e inimitabile. Il volume, a partire da una necessaria ricognizione del profilo drammaturgico, indaga la fortuna scenica testoriana secondo due traiettorie: la ricostruzione dell'orizzonte degli spettacoli, articolato in tre tempi; l'analisi di un catalogo di produzioni, che mostra le novità performative della ""Trilogia degli Scarrozzanti"""", de """"La Monaca di Monza"""", de """"I Promessi sposi alla prova"""", di """"In exitu"""" e dei """"Tre lai"""". Lo studio degli spettacoli è arricchito da un'ampia galleria fotografica e da una corposa sezione di interviste ai registi e agli attori, da cui emerge un 'sentimento estremo del teatro' che ha già guadagnato durata e futuro."" -
Il lago e la città scomparsa. Una leggenda eziologica nel Gargano settentrionale
Il lago di Varano, con il sottile istmo che lo separa dal mare e i cinque paesi che gli fanno corona (Ischitella, Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Vico del Gargano), non è solo un suggestivo elemento del paesaggio garganico; è anche il protagonista di una tradizione narrativa che qui, per la prima volta, viene esaminata in tutti i suoi aspetti. Si tratta di una leggenda eziologica, ovvero di un racconto che spiega le origini di un luogo o le cause di un fenomeno. Mescolando storia, mito e credenze popolari, questa leggenda narra un evento memorabile, la scomparsa di un'antica e ricca città, Uria (biblicamente punita con un diluvio per i peccati dei suoi abitanti), e la conseguente origine del lago, dei paesi circumlacuali e del santuario dell'Annunziata. È quest'ultimo che, fin dal nome, ci riporta all'umile ma portentosa protagonista della leggenda, Nunzia. È lei la figura chiave, unica superstite di un passato sommerso dal lago e (ri)fondatrice di una storia e di un mondo nuovi, simboleggiati dal Crocifisso venerato nel santuario. Una leggenda affascinante e densa di significati, che ci invita a riflettere sui rapporti che intessiamo con i nostri luoghi e sull'impatto che il paesaggio ha nelle vicende umane. -
Trulli e capanne in pietra a secco pugliesi. Tra storia, semantica e antropologia
Come spiegare la diversità morfologica delle costruzioni in pietra a secco che si trovano sparse nella gran parte delle campagne pugliesi? La questione, non nuova, è affrontata qui con un approccio originale: dimostrare come le costruzioni cupoliformi si differenzino a seconda delle competenze tecniche dei loro costruttori, delle funzioni d'uso e della disponibilità economica del proprietario, che attraverso questi edifici aveva occasione di comunicare e ostentare il proprio status sociale. Focus della trattazione sono le differenze stilistiche che contraddistinguono le capanne in pietra a secco pugliesi, con ampie aperture sui temi generali della tecnica costruttiva a ""tholos"""", quali la sua origine e la sua diffusione nell'area euro-mediterranea. Un percorso che attraversa architettura vernacolare, geografia umana, etnologia europea, antropologia dell'arte e dell'architettura, storia del paesaggio agrario, etnoarcheologia e semantica."" -
«Nessuno trionfa, tranne il caso». Le ultime novelle di Pirandello tra filologia e critica
Introducendo, a metà degli anni Trenta, alcune carte pirandelliane inedite, Alvaro fa entrare il lettore nell'officina del grande scrittore siciliano: «[...] forse da una diecina d'anni, ha smesso di scrivere a mano, anche nei suoi appunti; scrive a macchina, con un dito, strappando e ricominciando il foglio a ogni cancellatura per vederselo nitido davanti. Così è composta la sua opera recente». Così, si potrebbe aggiungere, nascono le sue ultime novelle. Ne fa fede il materiale d'archivio che in questo volume si presenta in gran parte per la prima volta: un cospicuo gruppo di dattiloscritti con correzioni autografe che permette di ricostruire, nella sua ricchezza di varianti, una fase redazionale anteriore alle stampe. Su questa base documentaria si offre un ampio risarcimento filologico, ma anche ermeneutico, a testi ingiustamente rimasti indietro rispetto alla fama del romanziere e soprattutto del drammaturgo. Anche il trionfo del caso, che qui riguarda da vicino la novella come genere ed in particolare la narrativa breve dell'ultimo Pirandello, si mostra capace di innescare un rapporto di feconda sinergia tra filologia e critica. -
Dacci oggi il nostro desiderio quotidiano
Desideri dell'uomo e desideri della donna, sullo sfondo millenario di una ""guerra di genere"""", testimoniata per la prima volta dall'«Orestea» di Eschilo. Il maschio ha una struttura """"penetrativa"""" e spesso il suo desiderio si trasforma in ossessione di potere, diventa forza regolatrice, costruttiva, vocazione, da cui dovrebbe scaturire la felicità. La donna è diversa, ha anfratti misteriosi, dove si cova - proprio perché nascosto - un desiderio più intenso e caparbio, duraturo. La donna si fa attraente per l'altro, desidera di essere desiderata, e sa meglio dell'uomo che il desiderio è sempre """"desiderio del desiderio"""" (""""dell'altro""""). Curiosamente, talvolta, modalità segretamente femminili assume anche lo stesso desiderio maschile, quasi un """"sogno maschile di essere donna"""", che si traduce in un inquietante fantasma triangolare: lo ritroviamo nel «Tartufo» di Molière, nel romanzo di Dostoevskij, «L'eterno marito», nel film di Truffaut, «Jules e Jim». I desideri più trasgressivi ce li sussurrano poeti (Ovidio), pittori (Klimt, Balthus), drammaturghi (Ibsen, Pirandello), autori di film (Bergman, Bertolucci, Buñuel, Kubrick, Pasolini). Perché sono gli artisti, dice Freud, ad avere, più di tutti, «il coraggio di lasciar parlare il proprio inconscio»."" -
Ombre di nuvole
A mala pena percepibili come forme opache che passano dietro vetri smerigliati. Tale è la sorte - e la storia - di una lavandaia, che passa di casa in casa di signori, e di un muratore, colpito dalle più assurde delle accuse... A dimostrazione che alcune esistenze coincidono quasi completamente con la resistenza: alla miseria, alle disavventure, addirittura alla propria ignoranza. Una vicenda che si svolge tra le due guerre, con il loro strascico di disastri e di morte; e che suggerisce come ci sia del mistero anche nelle vite dei più umili. Insieme a «Casa popolare vista mare» e a «La colpa del coltello», «Ombre di nuvole» chiude una ideale trilogia ""a ritroso"""" di Giacomo Annibaldis. Quest'ultimo romanzo, scavando nell'esperienza travagliata di una famiglia popolana, propone un giudizio nitido e persuasivo: le leve giuste e buone della vita poggiano sul senso di appartenenza a ciò che si ama."" -
Il teatro dei gesuiti. La pedagogia teatrale, la scena europea, il teatro di evangelizzazione
Questo saggio vuole essere un riconoscimento del ruolo avuto dalla Compagnia di Gesù nella storia dello spettacolo dell'età moderna. Dalle pratiche laboratoriali propedeutiche al teatro, alle messe in scena realizzate nei collegi europei, ai ""teatri di missione"""" in Italia fino agli scenari dell'evangelizzazione messi in atto nel Centro e Sud America e in Giappone, scorrono le testimonianze che hanno concorso alla configurazione di una forma teatrale dagli aspetti molteplici, tutti collegati tuttavia da un'unica motivazione fondante, ossia quella dell'affermazione dei valori spirituali determinati dalla fede in Cristo. È così che geniale creatività inventiva, rigore formativo, capacità di adattamento alle diverse realtà del panorama planetario e regolarizzazione del sistema teatro si intrecciano e si manifestano in una visione unitaria, tra globalizzazione e rispetto delle identità; come dire, un messaggio fortemente attuale e ancora oggi artisticamente e moralmente formativo."" -
Antigone. Usi e abusi di un mito dal V secolo a. C. alla contemporaneità
La figura di Antigone si aggira da secoli nelle culture e nei contesti più lontani e diversi: ripercorrere tutte le metamorfosi della figlia di Edipo appare perciò impresa impossibile. Molte zone d'ombra restano nella storia delle Antigoni e molte domande irrisolte. Ad esempio, poco note sono le rappresentazioni iconografiche del mito; quasi sconosciuta è l'Antigone sororale e politica del teatro italiano del Cinquecento. Cosa significano nel pensiero giuridico le 'leggi non scritte' di Antigone? Perché Antigone oggi può perdere la statura eroica e diventare personaggio da melodramma? Si può parlare di un 'modello Antigone' nella critica letteraria e nella scrittura delle donne? Altri interrogativi insoluti ci pone il testo stesso della tragedia di Sofocle, un classico globale quant'altri mai. Con alcuni di tali argomenti e questioni si misurano i saggi che abbiamo qui raccolto, conclusi dalle considerazioni di Massimiliano Civica per la 'sua' ""Antigone"""" in scena."" -
Anna Netrebko. L'ultima divina. Ediz. illustrata
La russa Anna Netrebko è attualmente il soprano più celebre nel mondo, considerata la vera erede di Renata Tebaldi e di Maria Callas. Qui si racconta il suo ruolo nell'arte lirica, fin da quando nella natia Krasnodar giocava al teatro nell'""Antro delle meraviglie"""" della cantina di casa, interpretando di preferenza la strega Baba Yaga e le saghe etniche. Ed eccola, adolescente, a Pietroburgo per affinarsi nel canto, lavando i marmi del Marinskij per mantenersi agli studi e spiare i grandi della Lirica. Lì, come in una favola, la noterà il giovane direttore artistico e d'orchestra Valery Gergiev. Verrà così il debutto con le mozartiane «Nozze di Figaro», e poi i grandi successi internazionali dovuti alla sua eccezionale bellezza, alla voce piena e limpida da """"soprano drammatico d'agilità"""", all'abilità mimica ed interpretativa, al grande carisma iconico. Seguono le stagioni allo Staatsoper di Vienna ed al Festival di Salisburgo, al Metropolitan di New York ed alla Scala di Milano, i grandi concerti nelle capitali del mondo, con incisioni che dominano la produzione Deutsche Grammophon. Il saggio procede attraverso accurate analisi dal vivo sulle performance, recuperate grazie ad un prezioso archivio, da cui sono tratti essenziali fermi-immagine per ogni evento live: primi piani, posture, dinamiche, costumi, dettagli e le sublimi """"emissioni in maschera"""" per un libro-spettacolo ricco di documentazione e di fascino."" -
Guglielmo Giannini uomo di spettacolo
Il presente volume ricostruisce, per la prima volta, l'attività di spettacolo svolta da Guglielmo Giannini (1891-1960), figura poliedrica di giornalista, commediografo, cineasta e uomo politico italiano. A partire da una mole di documenti inediti conservati presso la famiglia, che hanno dato luogo a un archivio digitale («Guglielmo Giannini: A digital archive of theatre, film, entertainment and political activism»), gli interventi mettono a fuoco sia la figura del politico, la cui azione si colloca all'origine dei movimenti 'qualunquisti', sia, soprattutto, quella dell'uomo di spettacolo. I contributi fanno luce non solo sulla produzione nell'ambito del teatro ""giallo"""", ma anche sulla sua """"officina"""" drammaturgica, tanto nel periodo tra le due guerre quanto in quello successivo, nonché sull'attività critica. Parallelamente, viene ricostruita la sua attività nell'ambito cinematografico come riduttore e adattatore di pellicole americane, ma anche sceneggiatore e regista di film, nel quadro della crescita del cinema nazionale durante il periodo fascista. Tanto come cineasta che come critico, egli esprime l'idea di un cinema medio per un pubblico ampio e popolare. La conoscenza dei meccanismi dello spettacolo e l'indubbia capacità di raggiungere il pubblico rappresentano una palestra per la successiva attività politica di Giannini e, forse, ne spiegano il successo."" -
Puglia in fabula. Fiabe e novelle di Castellana Grotte da una raccolta di Pietro Piepoli
La presente raccolta è un florilegio di racconti tradizionali di Castellana Grotte, che restituisce solo in parte l'enorme repertorio di narrazioni cercate, trascritte, organizzate, rinarrate (più e più volte) in una lunga teoria di scritti e di pronunce pubbliche che hanno guadagnato a Pierino Piepoli l'epiteto di ""cantastorie"""" di Castellana. Decenni di attento ascolto, dal vivo, della narrativa popolare del suo paese, attraverso interrogazioni ostinate e appassionate di voci più antiche, di una memoria ancora attiva; anzi, mantenuta viva da una tenace curiosità che la stimolava e rinverdiva. I testi sono stati recuperati dalle ultime versioni delle numerose riscritture che Pierino Piepoli propose nelle riviste e nelle pubblicazioni che seguì direttamente o in cui erano ospitati i suoi scritti."" -
Puglia in fabula. Fiabe e novelle di Santeramo in Colle da una raccolta di Giovanni Desantis
Il presente volumetto raduna 39 racconti tradizionali rilevati a Santeramo in Colle (BA) nel lontano 1987 dalla voce di narratori parlanti nel dialetto locale. Le testimonianze furono sollecitate e acquisite da giovanissimi allievi di istituti scolastici che aderirono con entusiasmo alla proposta del loro insegnante di registrare con fedeltà le narrazioni orali del loro paese. A 35 anni di distanza, l'autore ha recuperato questo materiale, riproponendolo dopo averlo attentamente revisionato, mettendo a disposizione un repertorio consistente (l'unico che Santeramo, al momento, possa vantare) della narrativa tradizionale nonché un documento linguistico fedele della parlata dialettale del paese: forse ultimi residui di una civiltà del passato, quella contadina dell'alta Murgia barese, ormai definitivamente tramontata. -
La biblioteca del filologo. I libri ritrovati di Nicola Festa
Nella Biblioteca del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Bari è ""riemersa"""" una parte cospicua della biblioteca del filologo Nicola Festa (1866-1940), allievo di Giovanni Pascoli a Matera e poi di Girolamo Vitelli a Firenze, nonché maestro a Roma di Giorgio Pasquali e di molti altri studiosi. Questo volume ripercorre la storia dell'acquisizione di tale collezione libraria nella biblioteca dell'ex istituto di Filologia classica barese, a cominciare dal suo immediato smembramento che ne offuscò il ricordo. Il recupero della documentazione bibliotecaria e l'individuazione di esemplari con dediche e postille permettono ora, nel quadro di uno studio di insieme non privo di novità, di offrire un catalogo complessivo dei libri di Nicola Festa, premessa alla futura costituzione di un fondo specifico e alla valorizzazione dei materiali più rilevanti. La ricostruzione di questa biblioteca privata contribuisce inoltre a restituire quel più ampio mondo di pensiero, ricerca e relazioni in cui si svolse il percorso intellettuale del filologo materano e quello di altri studiosi."" -
Abbà, padre. Un commento al «Padre nostro»
Quotidianamente i cristiani di tutto il mondo recitano le parole della ""preghiera del Signore"""" spesso senza soffermarsi sul loro significato profondo. Cosa vuol dire chiedere che venga santificato il nome di Dio e che sia fatta la sua volontà? il suo regno non è già venuto? può davvero Dio indurre o abbandonare alla tentazione il fedele? A partire dall'analisi linguistica e lessicale, come farebbe un filologo, e interpretando la Scrittura con la Scrittura, alla maniera dei Padri della Chiesa, l'Autore spiega le """"petizioni"""" e le singole parole del """"Padre nostro"""" in un commento fruibile a più livelli: il rigore scientifico e i riferimenti grammaticali alle lingue antiche (ebraico, greco, latino) passano attraverso il linguaggio e il metodo dell'insegnante abituato a parlare ai suoi studenti, rendendo la spiegazione accessibile a chiunque voglia accostarsi con maggior consapevolezza alla preghiera cristiana per eccellenza. In quest'ottica, il volume propone anche un'antologia di brevi testi, da Omero a De André, che contestualizza la preghiera del """"Padre nostro"""" nel solco di un comune sentire umano, volto alla ricerca della verità e del senso.""