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Eravamo i burdèll di prét. La parrocchia dei salesiani di Rimini dal 1944 al 1982
Eravamo i burèll di prét racconta la storia dei Salesiani di Rimini e della loro parrocchia dal 1944 al 1982, dal rientro graduale dei riminesi dai luoghi di sfollamento in seguito alla tragedia dei bombardamenti, all'anno centenario della venuta di don Bosco a Rimini. Poco meno di un quarantennio recuperato attraverso la lettura dei giornali dell'epoca e delle ""cronache"""" salesiane, con l'aggiunta di alcune, brevi riflessioni estrapolate dall'archivio della memoria dell'autore."" -
Luigi Tonini riminese. Storico, archeologo, bibliotecario... Alcune cose che sappiamo di lui
Un piccolo libro con il quale Romano Ricciotti rievoca, dal silenzio che lo ha avvolto per un secolo e mezzo, la figura del grande storico riminese Luigi Tonini, vissuto dal 1807 al 1874. Si è scritto tanto sulla sua opera, a incominciare dalla Storia civile e sacra di Rimini in sei volumi, ma poco, troppo poco, intorno alla sua vita. I stessi Riminesi, soprattutto le giovani generazioni non sanno nulla di come visse, che cosa fece e come morì Tonini, definito da Giosuè Carducci ""autore di una delle più erudite e critiche storie municipali che in questo secolo abbia avuto l'Italia"""". Il lavoro di Ricciotti non è una biografia completa, ma un insieme di spunti; è un breve pamphlet, da leggere in un'ora."" -
L' epreuve-La prova
Max Loreau (1928-1990), alcuni mesi prima della scomparsa, dopo una lunga malattia e in seguito a un complesso trattamento medico, era precipitato in uno stato confusionale. Ma un giorno la parola riemerse e gli ridonò l'ebbrezza della creazione. Così nacque ""La prova"""". Con testo francese a fronte."" -
Al descorrerse el telón... Catálogo del teatro romántico español: autores y obras (1830-1850)
"Al descorrerse el telón..."""" è il rifacimento radicale del lavoro, ormai esaurito e divenuto un classico della bibliografia romantica, """"El teatro romántico español"""", coordinato da Piero Menarini quasi 30 anni fa. L'importanza di questo catalogo, che è uno strumento imprescindibile per chiunque voglia avvicinarsi alla scena spagnola durante l'epoca romantica (1830-1850), è testimoniata dai numeri stessi che può vantare: oltre 520 autori schedati, quasi 1200 opere originali e 1000 tradotte e/o adattate. Uno sforzo unico nel suo genere." -
Piadina e cous cous. Sapori locali, equo-solidali, cosmopoliti
Questo quaderno di cucina raccoglie ricette meticce, cioè ibride, nate da una contaminazione di culture, di ingredienti, di sapori e saperi, dove la salsiccia di Mora romagnola si unisce al cous cous, la quinoa si ""infila"""" nella frittata, i fagioli bayo coltivati in Ecuador condiscono gli strozzapreti di Romagna. Un esempio di come ingredienti equo-solidali siano utilizzati nelle ricette della tradizione romagnola o di come ingredienti locali si ritrovino ed esaltino i piatti del mondo. Tradizione romagnola, ma non solo: quello che questo quadernetto vuole dimostrare è il valore, sia ideale che gastronomico, dell'unione fra locale e equo-solidale. Per cui se alla ricotta prodotta dall'azienda agricola il Buon Pastore di Montefiore Conca si sostituisse una ricotta romana dop o alla cicerchia di Mondaino il farro della Garfagnana igp, l'idea di fondo non cambierebbe: il concetto è infatti quello di utilizzare e far conoscere prodotti in via d'estinzione, che uniscono un ideale a gusto e genuinità. Da qui l'idea di raccogliere ricette che suggeriscano occasioni di compromesso culinario tra ciò che è locale, come la piadina e ciò che è equo-solidale, come il cous cous palestinese. Non una cucina difficile, di ricerca, elaborata e virtuosa, ma la cucina di tutti i giorni, quella che si fa quando si apre la dispensa e si improvvisa, mescolando i sapori e gli ingredienti che si hanno a disposizione."" -
Le ricette dei monasteri
Avendo avuto occasione di soggiornare, in qualità di ospite, in numerose strutture monastiche, Rita Laghi ci accompagna in punta di piedi nel refettorio e nella cucina dei monasteri, svelandoci poco alla volta il significato di riti e gesti antichi, appartenenti ad un mondo sconosciuto ai più. Le ricette, pur provenendo da monasteri appartenenti ad Ordini religiosi diversi e geograficamente lontani, sono accomunate innanzitutto dall'utilizzo estremamente parco di carne, che di fatto era bandita in alcuni giorni della settimana, dedicati al digiuno o all'astinenza e in alcuni periodi liturgici come l'Avvento o la Quaresima. Tratto comune della dieta monastica è anche la stagionalità degli ingredienti, per lo più di autoproduzione, che davano vita ad una cucina, diremmo oggi, a chilometro zero, che sapeva sfruttare, in svariate modalità, quanto la natura, o meglio il buon Dio, metteva a disposizione stagione dopo stagione. Emerge, inoltre, la filosofia del non spreco, propria di una cucina attenta ad utilizzare il più possibile quanto aveva a disposizione e che cercava di preservare in dispensa ogni qualità di frutta e verdura, essiccata o sotto forma di marmellata, sott'olio, conserva, liquore. Naturalmente, in occasione delle principali festività liturgiche, la mensa era più ricca e variegata ed erano ammesse prelibate concessioni. -
Transitions. Ediz. italiana e francese
Transitions di Adriano Marchetti, raccoglie 16 studi che riflettono incontri con opere o scrittori del secolo scorso o contemporanei. Maurice de Guérin, indagato sulla genesi della vocalità nella scrittura, ne costituisce una sorta di vestibolo. Con il Narcisse di Gide è in questione il ""faccia a faccia con la verità""""; le massime sullo Sport di Giraudoux suggeriscono di pensare l'atletica dei giochi olimpici come un'occasione d'interpretare con """"la sensibilità attuale una certa idea di bellezza e di saggezza antica"""", mentre con Max Jacob la posta in gioco dell'arte è legata al dilemma seguente: """"come è possibile che arte e vita, uniti dal gioco, in seguito si separino?"""". S'interrogano poi le opere di Béalu, Paulhan, Bousquet, Bellmer, Weil alla luce dei loro rapporti d'amicizia e della relazione che tiene uniti e distinti pensiero e poesia. Char, lettore di Rimbaud, Jabès, Quignard, Oster, incarnano esperienze poetiche singolari e insieme misteriosamente in prossimità, grazie ai rapporti che legano la scrittura alla propria notte, all'erranza e al silenzio. Nell'insieme, il volume tenta di situare la poesia attraverso un intenso scorcio nel panorama della letteratura francese contemporanea."" -
Il Bargellato di Rimini. Le ville e altri edifici storici di Covignano e dintorni
La divisione tra Città, Bargellato con le ""Ville o Fondi"""" e Contado coi """"Castelli e Terre"""" risale al Medioevo: i tre territori formavano il distretto di Rimini. Continuando il percorso iniziato con La Rimini che non c'è più e proseguito con La Rimini che c'è ancora, i palazzi storici e La Rimini che c'è ancora, le dimore gentilizie, in questa pubblicazione Arnaldo Pedrazzi ha rivolto il suo interesse a Covignano e dintorni, animato sempre dal desiderio che nulla delle radici vada perduto nella memoria. Oltre che sulle ville storiche del Covignano, quelle che non ci sono più e quelle che ci sono ancora, e alle non lontane Villa Des Verges e Villa Mattioli, Pedrazzi si sofferma su altri edifici, per la maggior parte di carattere religioso, sui quali è caduta la sua curiosità. Il volume, arricchito da un'ampia documentazione fotografica (circa 200 immagini), parla non solo dei fabbricati, ma racconta anche la storia della famiglia che li hanno abitati."" -
La cucina e i prodotti della Valmarecchia. Da Santarcangelo di Romagna a Casteldelci
Anche questo lavoro di Graziano Pozzetto è frutto di ricerca ed esplorazione gastronomica, culturale, antropologica (con saggi, fonti, documenti, testimonianze, storie e racconti di cibo). Il volume racconta la cucina storica, tradizionale e dei giorni nostri - e dei prodotti della terra, identitari, tipici, della migliore tradizione, talvolta eccellenti, spesso artigianali, che qui si sono stratificati e consolidati. L'area di riferimento è la Valmarecchia; di recente definizione territoriale riminese comprende i quattro comuni da sempre riminesi - Santarcangelo di Romagna, Verucchio, Poggio Berni e Torriana - ai quali si sono uniti i sette comuni marecchiesi Novafeltria, Talamello, San Leo, Maiolo, Pennabilli, Casteldelci e Sant'Agata Feltria. Il volume contiene scritti e testimonianze di Piero Meldini; Michele Marziani, Pier Giacinto Celi; Rita Giannini, Natalino Cappelli; Giorgio Bartolini; Mara Valentini; la gente di Maiolo, di insegnanti, esponenti Pro loco, operatori dell'ospitalità, artigiani, produttori, contadini, ortolani, pastori, macellai, fornai, gastronomi, persone anziane, depositari della cultura locale, studiosi, giornalisti, appassionati e cultori di specialità e bio-diversità marecchiesi. Tonino Guerra firma il disegno di copertina ed è presente nel volume con poesie sulla Valmarecchia, con la testimonianza sui mangiari della memoria fino ai ""luoghi dell'anima"""" che chiudono il volume."" -
Un tuffo nell'azzurro 2. Chiavi degli esercizi
Soluzioni degli esercizi presenti nel volume ""Un tuffo nell'azzurro 2."""" Contiene anche una breve guida per gli insegnanti."" -
La Rimini che c'è ancora. Parte seconda
Arnaldo Pedrazzi, in questo secondo volume de ""La Rimini che c'è ancora"""", illustra tredici palazzi storici, che si aggiungono ai cinquantadue oggetto del primo volume, e altre costruzioni sopravvissute che continuano, comunque, a far parte del tessuto cittadino e quindi della nostra storia, evitando di parlare degli edifici religiosi ancora attivi nella loro funzione, per la ragione che su essi tanto, o forse tutto, è stato già scritto. """"Vorrei ribadire ancora una volta - dice Pedrazzi - che quello che scrivo è per i curiosi e non per gli studiosi: io ho solo cercato, augurandomi di esserci riuscito, di ravvivare la memoria del nostro passato nella convinzione che questa sia l'anima della cultura e che dove non c'è memoria non c'è anima"""". Il volume è corredato da 355 fotografie, la maggior parte delle quali opera dell'autore stesso."" -
Storie terminali
Caro lettore, se cerchi l'arte non perdere tempo e rivolgiti da un'altra parte. ""Questo inverno mi è saltato il ghiribizzo di scrivere un libro. Il fatto si è verificato improvvisamente mentre mi trovavo in libreria: stavo sfogliando un dizionario di proverbi e ho avuto come una illuminazione. Ecco mi sono detto - vorrei scrivere un libro come questo: senza trama e senza intreccio, che si possa cominciare a leggere da una pagina qualsiasi e smettere appena è stufo"""". Dopo """"La vita quantunque"""", l'autore presenta altri 18 racconti in cui la memoria si intreccia con la fantasia in una narrazione vivace e ironica, ma sempre pervasa da una sottile malinconia."" -
L' ultimo giallo sulla Linea Gotica. L'eroina di Rimini
Estate-autunno 1944. Gli Alleati avanzano lentamente verso nord, sfondando la Linea Gotica a oriente con la battaglia di Rimini. Ma c'è anche un altro aspetto della liberazione, finora poco esplorato e volutamente trascurato dalla storiografia sul periodo: la reazione della propaganda della RSI, nel tentativo di incitare la popolazione ad opporsi agli angloamericani. In tale contesto viene creato l'episodio 'leggendario' del sacrificio dell'eroina riminese, una giovane popolana stuprata da soldati australiani, che si vendica facendo saltare sulle mine dei militi canadesi, in una Rimini semidistrutta dalle bombe e morendo a sua volta. -
Piatti di mare
Conchiglie alla marinara, zuppa di baccalà come si fa a Bari o cavatelli con fagioli e frutti di mare, ma anche orata al sapore forte, misto mare al cartoccio o tartara di salmone con agrumi: 54 ricette semplici e fresche per preparare piatti di mare con un occhio di riguardo alla cucina tradizionale pugliese! -
I grandi mangiatori di Romagna
Con questo ennesimo lavoro di ricerca culturale e antropologica Graziano Pozzetto si occupa del fenomeno dei grandi mangiatori e bevitori di Romagna, una terra che Piero Camporesi ha definito ""pantagruelica, tribale, barbarica, ma ospitale e conviviale"""". L'autore non ha trascurato i mangiari delle osterie, quelli rituali e delle grandi e opulente occasioni dell'anno."" -
Le divan. Poèmes-Il divano. Poesie
Nel luglio 1913, Max Jacob inizia a pubblicare per volontà di Soffici su ""Lacerba"""". Si tratta di trentatré miniature narrative, in tre puntate, in lingua originale che hanno le sembianze talvolta dell'aforisma o della massima, talaltra dell'apologo o della parabola, unite sotto il titolo parodistico di """"Le Divan de Monsieur Max Jacob"""". Le brevi prose sembrano allusive della virtuosità di una letteratura che si richiama alla triplice ispirazione: quella orientale del """"divano"""" persiano, del Diwan di Goethe, quella della forma breve e discontinua dei moralisti del Seicento francese. L'intonazione umoristica e giocosa dei testi, disposti sulla pagina separatamente, come sospesi nel vuoto e indipendenti, assicura una loro unitarietà vocale, creando inattesi e enigmatici accordi in cui si dissimulano i tre, e forse più, presunti echi germinativi. Nei rapidi tratti disegnati come arabeschi nel Divan de Monsieur Max Jacob, l'autore esibisce anche qui gli esordi più gustosi della sua tipica scrittura gnomica, accordata al registro derisorio e declinata in esercizi funamboleschi di mascheramento. La forma breve e discontinua, costituirà una vena artistica e pedagogica parallela, in contrappunto alla sua prosodia, raggiungendo di lì a poco i suoi picchi più elevati nell'Art poétique, e in seguito, postumi, nei Conseils à un jeune poète, nei Conseils à un étudiant e nelle notazioni estetiche da René Guy Cadou."" -
L' Officina locomotive di Rimini. Un'isola nella città
Il 2 gennaio del 1912 fu inaugurata la nuova Officina FS di Rimini per la grande riparazione delle locomotive a vapore, in sostituzione di quella vecchia, divenuta del tutto insufficiente, situata nel lato mare dell'area della stazione ferroviaria. Alessandro De Cecco ripercorre i cent'anni di attività dell'Officina, un'isola dotata di vita autonoma nella città, raccontando la quotidianità del lavoro, l'evoluzione delle tecniche e le migliorie degli impianti. Ricorda i devastanti bombardamenti aerei di novembre - dicembre 1943, la successiva ricostruzione, che vide la partecipazione con spirito di dedizione e appartenenza del Personale, e la riconversione dell'attività produttiva per la riparazione delle locomotive diesel, avvenuta nei primi anni '60 con il prezioso contributo di tutti i lavoratori. -
Mille anni di mercato a Morciano
Una ingiallita pergamena dell'anno 1014 testimonia fin d'allora la presenza del mercato di Morciano, primo fra tutti i mercati del territorio riminese. Oggi, 2014, grazie alla sua posizione strategica, Morciano conferma la propria vitalissima centralità entro la Valle del Conca. Non solo: i mercati e le fiere che vi si svolgono continuano ad esercitare una forte influenza su tutta l'area compresa fra Romagna e Marche. Il volume si propone di descrivere le principali vicende e i fatti salienti che hanno caratterizzato questo lungo, millenario percorso. -
Il futuro non si cancella
Nel 2014 i Viaggi della Memoria di Istoreco (Istituto storico di Reggio Emilia) hanno festeggiato 15 anni di vita. Un bel cammino, lungo, pieno di incontri e di amici, ricco di ricordi. Per raccontare questa esperienza, unica in Italia, Istoreco e Boorea hanno avviato una ricerca sui viaggiatori del passato e del presente. L'obiettivo? Capire cosa il Viaggio ha rappresentato per i ragazzi, che impatto ha avuto sulle loro vite e cosa ne rimane alla comunità reggiana. Un importante momento di riflessione sull'esperienza di Reggio Emilia da cui partire per evidenziare ciò che funziona, cosa bisognerebbe cambiare, come portare avanti al meglio un'attività educativa e di crescita che coinvolge ogni anno centinaia di ragazzi in tutta Italia. -
Noi e loro. Laboratori didattici sull'immagine dei migranti nei giornali locali. Quaderno didattico
Teoria e pratica del laboratorio didattico incentrato sull'immagine dei migranti attraverso lo studio degli articoli di giornali locali. Il percorso laboratoriale prepara gli studenti all'analisi delle fonti. la sistematica disamina di testi e di immagini conduce gli alunni alla progressiva scoperta degli inganni e dei luoghi comuni insiti in alcune cronache giornalistiche e al contempo li porta ad una presa di coscienza, ad una nuova consapevolezza critica della loro intima visione degli altri. Le esperienze didattiche sono state condotte nelle scuole secondarie della provincia di Rimini.