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Laggiù, oltre il filare di pioppi
L'autrice ci racconta, in un fluire di storie collegate tra loro da una profonda consonanza, affetti, slanci di cuore e meschinità, insomma i mille modi in cui la gente si illude di sfuggire alle leggi del tempo e delle stagioni. Ci racconta un modo semplice eppure mai banale di abitare il mondo, o la piccola parte di esso che ci è concessa, con ironia bonaria e partecipe, felliniana. -
La qualità totale
Chi leggerà questi cinque racconti di Luca Zendri sarà certamente attraversato dalle sensazioni più diverse: anzitutto vi è la piattezza della vita quotidiana, di personaggi che si incontrano ogni giorno, ma colti sarcasticamente e spietatatamente nelle loro più buie miserie. Tuttavia queste vengono esasperate a tal punto che quella piattezza si capovolge in un surrealismo grottesco. All'ordinario subentrano le inquietudini di ciò che non appartiene al comune corso del reale, dando un contesto a eventi, apparizioni e casi veramente straordinari. Realtà e surrealtà si mescolano insieme, ora prevale l'una ora l'altra, creando un'atmosfera piena di fascino: la lettura diventa trascinante ed inarrestabile. E nel suo corso ecco la scintilla, il cenno, l'aggettivo, l'episodio che fa scattare una cosa molto importante, risanatrice e liberatoria: la risata. Irrefrenabile. -
Paul Valéry. L'angelo di nessuno
Questo saggio analizza la figura di Paul Valéry attraverso un duplice approccio: da un lato il suo pensiero filosofico comparato con quello dei protagonisti del Novecento da Bergson a Foucault, dall'altro la forma del dialogo, per scandagliare l'anima del Valéry ""mistico"""". L'eredità del grande scrittore e poeta francese diventa cifra delle sfide che l'uomo di oggi si trova a dover affrontare. Bellucci propone quindi un Valéry più vicino, in grado di parlare al presente, talvolta anche in maniera confidenziale, e svelare le nuove avventure dello spirito."" -
La tua voce sonora. Tu voz sonora
Versi, e non poesie, composizioni poetiche, liriche, ballate, ecc. perché ciò che subito e soprattutto distingue questo ammasso stellare di composizioni è la casuale, volutamente irregolare frammentazione delle dimensioni, delle strutture, degli indirizzi e dei destinatari, talvolta addirittura del linguaggio. Al punto che la sua metrica tanto libera da negare ogni misura (abbondano i parisillabi, specialmente i quadrisillabi e i senari che accentuano il tono discorsivo e disimpegnato) finisce per assumere, sempre più nel corso della lettura, un ruolo unificante, identificante e funzionale al programma che la poeta, Silvia Signorelli, giovane ma non giovanissima, espone con lucidità e misura nella Nota biografica: «Ho deciso di pubblicare questa raccolta ci dice Silvia come un movimento di apertura e di amore». Quindi «il significato letterario è sinergico al desiderio di comunicare l'.affettività». -
Da un'arte all'altra
Risalta in questo volume il transito ininterrotto da una forma di espressione artistica all'altra. Se la letteratura resta il centro focale del discorso, si mostra qui come essa entri in rapporto, più o meno ravvicinato, con la musica, il teatro, la pittura e l'architettura. Le tre divagazioni iniziali affrontano, in questa chiave, argomenti a prima vista insoliti: le interpretazioni del canto delle sirene omeriche offerte da alcuni scrittori moderni, il tema del solipsismo dell'artista e la fortuna del topos della ""casa di vetro"""". Segue poi un secondo trittico, relativo agli incontri fra critici, pittori, poeti, narratori, uomini di teatro: vediamo così che Fénéon e Seurat, Char e Staël, Klossowski e Carmelo Bene hanno tratto dal dialogo che li ha uniti uno stimolo alla propria creatività individuale. Nell'ultima parte del volume viene evidenziata la presenza degli oggetti nella letteratura e nell'arte. Più in generale, il volume mette in risalto come l'artista tenda a stabilire con i temi che affronta, e con le forme stilistiche che adotta, un rapporto fondato non solo su una scelta di tipo culturale, ma anche su un profondo coinvolgimento emotivo."" -
Autorevole amore
Una miscela di ""roman philosophique"""" e di indagine poliziesca condotta grazie alla psicologia di Lacan che stabilisce stretti collegamenti tra l'inconscio e il linguaggio: """"L'inconscio, appunto, scrive perché non può dirsi"""", afferma il protagonista. Una prosa del tutto comprensibile al lettore perché, attraverso l'uso sapiente degli interlocutori, ogni concetto, anche il più funambolico, è spiegato e analizzato per quanto può servire all'indagine."" -
Nuove rapide scosse retiniche
La poesia di Anna Laura Longo si muove da sempre, nei territori limitrofi alla sperimentazione verbovisiva: basterebbe ricordare la raccolta ""Plasma"""" nella quale agivano sinergicamente versi di singolare forza espressiva e interventi grafici non solo nel testo ma proprio sulla pagina, quali cuciture e oggetti incollati. In questa nuova raccolta, più attenta all'aspetto poetico della parola, ancora una volta consonante con un certo esprit de geometrie pascaliano, l'autrice si nutre di stimoli diversi che si fanno percezione multipla (ma non schizofrenica come avviene nella quasi totalità delle avanguardie) del mondo: è una poesia che degusta le parole ma getta sulla carta sguardi, sensazioni tattili, spazi e tempi, suoni, colori. Anna Laura, quindi, depura lo sguardo da ogni retaggio falsificante e dice come l'occhio osserva e si muove non in maniera fluida ma a scatti (il titolo del volume allude ai movimenti saccadici), e questi scatti ricordano i salti quantici degli elettroni (""""scatto di conturbazione""""), i quali a loro volta ci rimandano all'atomo e ai concetti di vibrazione. Non parliamo però di versi didascalici, bensì di una poesia consapevole dello stato delle cose, della complessità del reale, della simultaneità, della discontinuità. Ma tra rette, vettori, intersecazioni e tangenze la poesia non perde mai le redini, e sfocia in splendidi versi nutriti di sinestesia (""""nell'abbassare il volto ho indossato fiumi"""") richiamando sempre la possibilità di soluzioni altre."" -
Gli angoli della terra
Il tempo è probabilmente la coordinata più importante nello svolgersi, letterario ma anche psichico ed emozionale, della poesia di Germana Duca Ruggeri. [...]. Con uno sguardo notturno, a tratti sapienziale, la poetessa scova minime apocalissi nelle pieghe di un gesto consueto, e al tempo stesso la pur affascinante piccolezza dell'uomo nella sua stupefazione di un attimo. -
La nuova gioventù? L'eredità intellettuale di Pier Paolo Pasolini
Dalla morte di Pasolini, avvenuta nel 1975, non c'è forse momento storico migliore di questa fase ""neomoderna"""" o """"tardomoderna"""" per riprendere in mano la questione dell'eredità del nostro autore. È stato necessario superare la retorica ideologica di un'intera generazione, sperimentare il disimpegno che ne è seguito con il postmoderno per riscoprire finalmente che l'intellettuale può e deve riscoprire il suo ruolo anche oltre l'ideologia. Questo volume si propone dunque due obiettivi fondamentali: il riconoscimento del valore del pensiero teoretico di Pasolini e la necessità del critico contemporaneo, osservatore e parte integrante della nuova gioventù culturale, di interrogarsi su tale pensiero. Porre al centro la questione dell'""""eredità intellettuale"""" dell'autore presuppone infatti l'individuare in essa la massima risorsa per un discorso presente."" -
Limerick, 99
Io, ora, ipotizzo che quelle strofette di cinque versi e ancor meno pretese abbiano quasi magicamente funzionato come una porta fra quello che è letteratura e quello che è gioco, perché i due territori sono confinanti, ma questo confine è segnato dal temibile filo spinato dell'imbarazzo. I Wutki che hanno portato i limerick in Italia si firmavano con pseudonimi non convenzionali, davvero si nascondevano dietro a identità fittizie. Gente come Sergio Morando, Paolo De Benedetti, Giampaolo Dossena, lo stesso Umberto Eco non si sentiva perfettamente legittimata a cazzeggiare (e scusate il tecnicismo). Il limerick, con le fedeltà che esigeva e le libertà che consentiva, ha costituito una porta di accesso impensabilmente insostituibile fra la voluttà dello scrivere in metrica e rima e lo scrupolo di non lasciarsi cogliere impegnati in un fescennino motivato solo dall'esercizio del linguaggio. Dalla prefazione di Stefano Bartezzaghi. -
Due parole
Mario Benatti ci invita con immediata, cordiale semplicità alla lettura della sua lirica più recente. Poeta, biografo e studioso di santi, Benatti è scrittore di vario registro, ironico e alio, sommesso e prosastico, sottilmente comico o melanconicamente memoriale, in versi con abilità talvolta liberati dai lacci della metrica o più spesso in metrica esatta con talento strutturati, con saggia prevalenza di endecasillabi e settenari come ben sanno coloro che hanno seguito e seguono il suo viaggio letterario, ormai lungo e consolidato, li poeta mantovano propone ora al suo lettore una raccolta che distribuisce, con felice modalità, il percorso di una vita scandito in quattro sezioni: ""Con il vecchio uomo"""", """"Fenomeni"""", """"Acquisizioni"""" e """"Furti danteschi"""", dove la poesia trova spunto e cresce in citazioni dalle cantiche della Commedia."" -
L' odore della vita
Sembra di sentirlo ancora il profumo intenso della vita in ogni poesia di Roberto Fumagalli. Lo stesso profumo di quando, bambino, fiutava nel vento ""l'odore acerbo dell'erba tagliata"""". Lo stesso profumo mescolato alla paura che la vita se ne vada via per sempre, stipata, alla rinfusa, per un trasloco verso un altrove che non conosciamo. Il poeta ha caricato tra i vecchi mobili i ricordi, i capelli neri al vento, la Calabria con i caldi melograni, i """"limoni bruciati dal salmastro"""", le estati divampanti, il talco e la lavanda e forse qualche fragola ancora bagnata d'amore. Ma in questa fuga dalla sua prima età, mentre carico il poeta si allontana, in controluce rivede il gelsomino dove lei si ritagliava """"un giaciglio di fortuna tra collo e spalla"""", abbandonando il capo spettinato sopra il suo petto. Profumi non dimenticati, suoni antichi, colori sfumati: la luce ovattata di un'alba greca si fonde nella notte di un novembre che sospira d'amore e di morte e che, lieve come un singhiozzo, ci lascia """"addosso l'odore della vita""""."" -
Levàti. Ediz. italiana e inglese
Come ha ammonito Paul Celan, la realtà non è semplicemente a portata di mano: va cercata e trovata. E il poeta, ci ricorda Helen Vendler, è obbligato a cercare, per ogni situazione, un piano simbolico su cui rappresentare la propria ""percezione"""" della realtà e allo stesso la propria """"risposta"""" ad essa. """"Lifted"""" (2006), l'ultima raccolta del neozelandese Bill Manhire, è una presentazione ideale della sua poetica perché tutti i testi inclusi in questo libro sono dimostrazione di come l'autore abbia cercato e trovato la realtà."" -
Fabrizio De André e la Genova d'Appennino
Un volume sulla storia e la carriera di Fabrizio De André che coincide con il decimo anniversario della sua scomparsa. Una vita leggendaria che improvvisamente è diventata mito. Genova, la sua città, lo ha eletto messaggero di pace e umiltà, i giovani di oggi vedono in lui il cantore dei poveri e degli oppressi. Col trascorrere del tempo la sua canzone è diventata verità di vita e le esperienze che viviamo ogni giorno sono esaltate nei suoi testi, per questo la sua arte poetica si ascolterà per tanto tempo ancora. Nel libro, oltre alla ricerca ventennale di Sergio Di Tonno sulla discografia di De Andrè, vengono affrontati gli stretti legami che il cantautore ebbe con l'alta valle Scrivia, il territorio montuoso che divide Genova dal Piemonte. -
Tutti i nomi del mondo
"Ogni nome è il luogo in cui vite, destini, storie, identità lasciano una traccia, in cui la stessa scrittura sembra rivelare il suo vero volto, ma è anche un nodo inestricabile di sillabe, lo scarabocchio, il segno che allude a una verità più profonda.""""" -
Aghi di pino-Pine needles
"Athanor"""" è il termine alchemico che designa un fornello a riverbero a fuoco continuo nel mezzo del quale, in un recipiente a forma di uovo, andava situata, ermeticamente chiusa, la materia dalla quale si voleva trarre la Pietra Filosofale. Nel simbolismo degli ermetisti la materia che va rinchiusa nell'uovo dell'Athanor - quasi nuovo embrione - esprime la natura umana stessa prima dell'operazione che la condurrà alla palingenesi, mentre la chiusura ermetica (espressione passata poi nel comune gergo chimico e letterario) è l'assoluto isolamento dal mondo sensibile necessario ad essa. Nell'Athanor si congiungono gli elementi più semplici, aria e fuoco, capaci di ricevere direttamente gli influssi dei corpi celesti, e quelli più grezzi, acqua e terra: in senso lato l'Athanor è anche l'uovo cosmico che sta alla base delle religioni iniziatiche, la matrice di ogni generazione e rigenerazione, il luogo di mutazione dal semplice al complesso e viceversa. Proprio - e solo in questa prospettiva di crogiolo in cui avvengono mutazioni, trasmigrazioni e reazioni dal semplice al complesso tramite la sinergia di materiale grezzo e puro, attraverso il quale esercitare la ricerca della Pietra Filosofale capace di trasformare la materia bruta dell'appunto, del pensiero peregrino e dell'intuizione ancora sporca di placenta nell'oro dell'aforisma, della forma compiuta nella sua microscopia d'universo, l'Athanor diviene simbolo e nome di questa collana di aforismi." -
Introibo. Esortazione ad un'etica comunista
Passato e presente, realtà e immaginazione, infanzia proiettata in avanti ed estenuata maturità che si volge indietro, lontani ricordi e perentori richiami della contemporaneità si succedono e si intrecciano in continuazione. A conferire unità al tutto è una tensione politica che affronta problemi teorici e problemi pratici, aspetti storici e aspetti attuali del comunismo, questioni etiche generali e questioni politiche contingenti. Al servizio di questa elaborazione viene richiamata, accanto alla capacità dell'autore di leggere la realtà, maturata nell'esperienza dell'impegno politico, anche una cultura vissuta nella pratica dell'insegnamento, fatta di letture non superficiali, di riflessioni filosofiche, di analisi politiche originali, di intuizioni linguistiche capaci talvolta di disvelare fulmineamente processi culturali con una chiarezza che interi trattati non riuscirebbero a conseguire. -
Amor panico
"Mi sembra che Bollini sveli qui la sua più segreta poetica. Per lui scrivere significa ritrovare con le parole le cose. Oppure fare delle cose delle parole, conferire al verso la concretezza di un corpo o di un oggetto. In un certo senso, per passare dalla poesia alla pittura, Bollini rende giustizia a Paul Klee quando affermava di non creare, ma di rendere visibile. A sua volta lui si adopera di dare visibilità alla parola, scoprendo in ogni immagine un significato come in ogni parola un'immagine, e mettendo in equilibrio tutte queste polarità."""" (Dalla prefazione di Giorgio Celli)" -
Magicland. Il libro dei libri
Steve ha sedici anni e vive con gli zii in Canada. Lui non sa, uscendo di casa quel fatidico giorno, di non dover appoggiare la sua bicicletta su quel masso all'entrata del bosco, non sa che il cuore del mondo è nelle sue mani. Steve non sa che Magicland lo vuole ad ogni costo e che solo sfogliando le sue pagine troverà la forza di vivere la sua strepitosa avventura. -
Hanno impiccato Titti
Federico Salimbene ha trentasei anni, un romanzo da scrivere, una donna che non vuole amare, un datore di lavoro che detesta. Costretto in un presente che non può liberarsi del passato, si mette alla ricerca di sé attraverso la scrittura, che è sì espressione letteraria, ma che sembra, anche, l'unica possibile via di riscatto. Alla labilità dell'ispirazione, alla propria incapacità di trovare in sé i motivi e i temi dello scrivere, e quindi del vivere, il protagonista reagisce, fino ad una conclusione sorprendente e originale, facendo ritorno alla fonte prima della propria spinta artistica ed esistenziale: la vita realmente vissuta.