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Lettere a un giovane
Da dove proviene la vocazione politica di José María Aznar? Come ha vissuto l'11 settembre? Perché ha appoggiato l'intervento in Iraq? Quali impegni internazionali ha assunto? Attraverso la forma epistolare, José María Aznar, in questo libro brillante ed attuale, attraversa il pensiero tradizionale di destra, l'illuminismo, il moderno conservatorismo, approdando ad una visione che potremmo definire di ""liberalismo dinamico, di democrazia gradualista"""", per usare le parole del Presidente Gianfranco Fini, autore della Prefazione, totalmente declinati nello Stato di diritto. E percorre tale via con estrema chiarezza e lucidità, stilando la lista dei nemici occulti e palesi della democrazia e della libertà. Nemici antichi e contemporanei."" -
La politica e il coraggio. Teodoro Buontempo 16 anni in Campidoglio
Centrale del Latte, Ama, Amnu, Agenzia della Casa di Rutelli, Piano regolatore, Atac, Acea, Cotral: non c'è una battaglia che Teodoro Buontempo, in qualità di consigliere comunale, presidente del Consiglio comunale e parlamentare, non abbia fatto, per denunciare, stanare e colpire le lobby, le caste (molto spesso di sinistra) del latte, del cemento, dei rifiuti, del verde, della sanità, dei trasporti, del commercio, che hanno saccheggiato Roma, ai danni della città e dei romani. Una vera e propria guerra quotidiana (nel libro si fanno nomi, cognomi e relativi giri economici) ""sempre dalla parte della gente e dell'Italia"""", condotta nel nome e nel segno di una destra (anche a dispetto delle stesse caste di destraa), capace di combattere per i diritti, la vera democrazia, la giustizia sociale, dando priorità al bene comune, agli interessi generali e alla superiorità delle istituzioni . Una scelta di vita per Buontempo, praticata e vissuta con passione e dedizione sulla sua pelle, fin dai primi anni della militanza politica. Una risposta concreta e molto attuale, all'arroganza tecnocratica, alle degenerazioni della partitocrazia e all'antipolitica montante."" -
Anni di ieri e giorni di oggi
Sagace, divertente, ironico e soprattutto di un'attualità disarmante questo volume di vignette di uno dei disegnatori più creativi e conosciuti del panorama della satira politico-sociale italiana, se non altro per aver disegnato su testate storiche come ""Il Travaso delle idee"""" e """"Il Borghese"""", dalla sua nascita fino ai nostri giorni."" -
Giorgio Almirante. Maestro della parola e dell'anima
Felice Borsato, giornalista, storico e scrittore, incontrò Giorgio Almirante all'inizio degli anni Cinquanta dello scorso secolo e tornò a lavorare con lui venticinque anni dopo, consulente della propaganda del Msi, realizzando, nel 1975, il primo ed unico Almanacco della Destra. È alla terza esperienza libraria con Giorgio Almirante, avendo pubblicato con ""Nuove IdeÈ un primo lavoro nel 2004 e un secondo nel 2008, entrambi esauriti. L'autore, ben conoscendo la drammatica vicenda post bellica della Venezia Giulia, ha messo l'accento sull'operazione 'terre di confinÈ che vide il parlamentare missino impegnato nei celebri discorsi dei record di Montecitorio che rimangono ancor oggi, a venticinque anni dalla morte di Giorgio Almirante, un caposaldo culturale e politico della Camera dei Deputati. Per la prima volta viene approfondito il periodo iniziale di Almirante nella Capitale, quando in via Milano 70, partecipò attivamente al lancio de Il Secolo d'Italia. Implicitamente, emerge il confronto con l'allievo prediletto di Almirante, Gianfranco Fini, coinvolto nello scandalo della eredità Colleoni, oggi non più parlamentare. «Felice Borsato, giornalista, storico e scrittore, incontrò Giorgio Almirante all'inizio degli anni Cinquanta dello scorso secolo e tornò a lavorare con lui venticinque anni dopo, consulente della propaganda del Msi, realizzando, nel 1975, il primo ed unico Almanacco della Destra. È alla terza esperienza libraria con Giorgio Almirante, avendo pubblicato con Nuove Idee un primo lavoro nel 2004 e un secondo nel 2008, entrambi esauriti. L'autore, ben conoscendo la drammatica vicenda post bellica della Venezia Giulia, ha messo l'accento sull'operazione 'terre di confine che vide il parlamentare missino impegnato nei celebri discorsi dei record di Montecitorio che rimangono ancor oggi, a venticinque anni dalla morte di Giorgio Almirante, un caposaldo culturale e politico della Camera dei Deputati. Per la prima volta viene approfondito il periodo iniziale di Almirante nella Capitale, quando in via Milano 70, partecipò attivamente al lancio de Il Secolo d'Italia. Implicitamente, emerge il confronto con l'allievo prediletto di Almirante, Gianfranco Fini, coinvolto nello scandalo della eredità Colleoni, oggi non più parlamentare. Felice Borsato, giornalista, storico e scrittore, incontrò Giorgio Almirante all'inizio degli anni Cinquanta dello scorso secolo e tornò a lavorare con lui venticinque anni dopo, consulente della propaganda del Msi, realizzando, nel 1975, il primo ed unico Almanacco della Destra. È alla terza esperienza libraria con Giorgio Almirante, avendo pubblicato con 'Nuove IdeÈ un primo lavoro nel 2004 e un secondo nel 2008, entrambi esauriti. l'autore, ben conoscendo la drammatica vicenda post bellica della Venezia Giulia, ha messo l'accento sull'operazione 'terre di confinÈ che vide il parlamentare missino impegnato nei celebri discorsi dei record di Montecitorio che rimangono ancor oggi, a venticinque anni dalla morte di Giorgio Almirante, un caposaldo culturale e politico della Camera dei Deputati. Per la prima volta viene approfondito il periodo iniziale di Almirante nella Capitale, quando in via Milano 70, partecipò attivamente al lancio de Il Secolo d'Italia. Implicitamente, emerge il confronto con l'allievo prediletto di Almirante, Gianfranco Fini, coinvolto nello scandalo della eredità Colleoni, oggi non più parlamentare.»"" -
Senza arte né parte
«Che c'entra l'arte contemporanea con la destra sociale? E quali sono i problemi della cultura italiana? Ce lo svela Davide Tedeschini in 20 suoi articoli pubblicati sul ""Giornale d'Italia"""", qui raccolti in un unico tomo. Diversi gli argomenti toccati: dal revisionismo della Storia dell'arte all'ecorelativismo, dall'architettura dei """"non luoghi"""" all'arte sacra contemporanea, dal multiculturalismo all'arte delle banche, dagli artisti stranieri a quelli italiani. Tessere del puzzle della grande cultura italiana, da ricomporre rispetto ai concetti di """"Patria, Dio, Famiglia"""", e quindi di sovranità, diritto alla casa, istruzione, lavoro, libertà, giustizia. l'Arte e la cultura si nutrono di un enorme impegno economico statale, consumato da scuole, musei, editori, televisioni: il suo studio sforna storici dell'arte, professori, artisti, architetti, giornalisti; volti televisivi che a un'attenta analisi non producono interesse se non a loro stessi, rivelandoci che il problema è più politico che estetico, trasmutato nella retorica della voracità del potere. """"Senza arte né parte"""" non è un classico saggio del """"900, ma ne evoca l'autorità narrando la mera attualità: una scelta che anziché renderlo subito obsoleto, ne assicura l'assenza dagli scaffali del pensiero unico, mettendone in luce la singolarità.»"" -
Foibe ed esodo. L'Italia negata
Il volume è la ricostruzione del percorso che ha condotto al riconoscimento da parte dello Stato italiano di una pagina di storia quella delle foibe e dell'esodo. Presa di coscienza che si è concretizzata nel 2004 con l'istituzione del ""Giorno del ricordo"""", ogni 10 febbraio, di cui quest'anno cade il primo decennale. Alla luce di questo anniversario il testo è anche un reportage di quanto in questi primi dieci anni si è fatto e quanto ancora è da fare. Contributi di personaggi illustri legati alla causa, fotografie spesso inedite, schede storiche e tecniche con dati inconfutabili fanno di questo lavoro una sorta di dossier adatto a chi vuole conoscere e capace di fornire numerosi spunti a chi, invece, intende approfondire il dramma della nostra """"Italia negata""""."" -
Il muro di Berlino. Simbolo del comunismo
Il 1989 è stato un anno fondamentale che ha visto uno degli eventi più importanti della storia del ventesimo secolo: la caduta del muro di Berlino e, a seguire, delle dittature comuniste dei paesi dell'Europa orientale. Un fenomeno che è culminato, due anni dopo, con la disintegrazione dell'Unione Sovietica. Nonostante la vicinanza con quegli avvenimenti, la miseria materiale e morale di quei regimi sembrano quasi dimenticate, insieme ai suoi orrori, il suo numero gigantesco di morti, la compressione totale dei mezzi di espressione individuale. L'anniversario della caduta del muro di Berlino è stato vissuto come un fugace fine settimana, in cui si è ricordato questo fatto storico come fosse l'inizio di un periodo di rinnovamento urbanistico, non come il punto di arrivo naturale della fine della vita di un regime ""innaturale"""", inconcepibile e retrogrado. Questo volume rappresenta un tentativo per cercare di sopperire a questa gravissima mancanza, conoscere per sommi capi la realtà di quei regimi e di quelle figure politiche che, dalle diverse sponde dell'.Atlantico, hanno determinato l'implosione dell'""""impero comunista""""."" -
Giudici e legge
"... Il problema dei rapporti tra le potestà legislativa (fare le leggi), esecutiva (governare), giudiziaria (punire i delitti, dirimere le controversie private), percorre la storia dell'umanità e delle sue civiltà. Se queste potestà sono concentrate in un solo soggetto (individuale o collegiale) si ha il dispotismo, che comporta altresì una duplice conseguenza. Infatti, chi è insieme legislatore, governante, giudice, concentra inevitabilmente anche potere simbolico (religioso, valoriale) e potere economico (assetto proprietario), in una circolarità ove un piano alimenta l'altro, accrescendo così il peso del dato dispotico. Giudici e legge, dunque. È questo il tema di fondo del presente volume di Giuseppe Valditara. Professore ordinario di diritto privato romano nell'Università di Torino, senatore per tre legislature, dal 2001 al 2013, perciò partecipe in prima persona del processo di formazione delle leggi nel nostro tempo, l'autore in più pagine rinvia opportunamente per confronti ad esperienze di altri paesi, ma poi è sul 'caso italiano' che centra la sua attenzione"""". (Dalla prefazione di Domenico Fisichella)" -
Diritto, politica e società nel Mezzogiorno d'Italia dal Viceregno spagnolo all'Unità
«Si tratta di un lavoro di ricostruzione storico-giuridica e politica che non ha trascurato alcuna delle fonti ancora reperibili dopo lo scempio di gran parte degli archivi del Regno di Napoli. l'opera ha un duplice scopo: scrivere una vera e veridica storia del ""Regno del Sud' facendo finalmente giustizia delle menzogne propagandistiche che per anni hanno avvilito questa terra ed i suoi governanti ed illustrare, dall'XI secolo in poi – cioè dall'arrivo dei primi ca-valieri normanni, tra i quali si trovavano i de Jorio – il contributo di questa famiglia allo sviluppo del Mezzogiorno. Di fronte alla obliterazione, manomissione e falsificazione della storia nelle quali l'autore si è imbattuto, frutto dell'abile propaganda di Cavour e dei suoi successori, egli si è trovato di fronte ad un bivio: dire o ignorare, e dunque passare avanti. Questo solo apparente dilemma, che gli si poneva davanti, lo ha risolto decidendo di dire tutto quello che risultava dalle fonti storiche senza nulla omettere o trascurare, anche a costo di non essere compresi da una """"cultura"""" ormai omologata su tristi e pesanti falsità ripetute iterativamente per circa 160 anni» (dalla prefazione di Filippo de Jorio)"" -
Allergie. Manuale per i pazienti
Questo libro ha lo scopo di fornire informazioni generali ai pazienti sulle allergie. Al tempo stesso non è destinato a fornire consulti medici specifici. Le informazioni contenute nel libro non intendono, in alcun modo, sostituirsi al consulto, alla diagnosi ed al trattamento del proprio Medico di Medicina Generale e/o del proprio Specialista di fiducia. Da parte dell'autore sono stati messi in atto tutti gli sforzi per rendere i contenuti chiari, aggiornati e facilmente comprensibili dal pubblico più vasto possibile. La mMedicina, però, è una scienza in costante evoluzione e, quindi, dopo qualche tempo dalla pubblicazione, i concetti espressi potrebbero essere superati o, addirittura, non più validi. -
Famiglia,matrimoni, sessualità
È da quasi due secoli che l'esperienza familiare è oggetto di aspre contestazioni. Esasperando una lettura individualistica e non relazionale dell'uomo, i critici della famiglia giungono frettolosamente a concludere che della famiglia sia doveroso allentare i vincoli costituitivi, per giungere a rimuoverli del tutto. Ma come pensare di poter rinunciare alla famiglia, se è proprio dal fatto che l'uomo è un animale familiare che dipende l'identità del genere umano, cioè l'identità di ciascuno di noi? -
Sono stato un agente di Stalin
Un libro che racconta, attraverso la voce di un protagonista, gli orrori di quella che fu una vera e propria dittatura e una fra le più crudeli: il regime di Stalin. L'autore, alto dirigente prima durante il governo di Lenin e poi di Stalin decide di ribellarsi all'""epurazione"""" del partito che vede coinvolti tanti colleghi e amici stimati per il solo fatto di non essere d'accordo con le decisioni impopolari prese da quest'ultimo e, soprattutto, alla direzione politico-sociale che stava intraprendendo il regime e di rivelare, dunque, la verità sulla Russia staliniana. Uno dei primi """"miti"""" a cadere è proprio l'idea comune che Hitler e Stalin fossero nemici mortali. """"Questo non è altro che un mito - ci racconta l'autore - si tratta di un'immagine deformata della realtà, creata apposta da un'abile propaganda. La realtà, invece, è che Stalin, per quanto respinto per molti anni, ha sempre corteggiato Hitler. Se si può parlare d'un germanofilo al Cremlino, questo va identificato proprio con Stalin"""". Un volume, dunque, che finalmente racconta in maniera lucida e spietata gli abomini per troppo tempo nascosti e le ingiustizie del governo staliniano e ne ribalta moltissimi luoghi comuni, addirittura mettendo in luce come Stalin abbia favorito la politica di cooperazione con la Germania sin dal momento della scomparsa di Lenin."" -
Lo scioglimento degli enti locali per infiltrazione mafiosa
L’emergenza criminale ed il pericolo incombente rappresentato dalle infiltrazioni mafiose negli enti locali non possono mettere in discussione i cardini della nostra civiltà giuridica. Questo il messaggio contenuto nella monografia di Jean Paul de Jorio, frutto di ricerche accurate e pregevoli sulla compatibilità del TUEL – e segnatamente degli articoli 143 e seguenti – con i principi costituzionali e della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo. L’autore ha fatto oggetto di esame tutta la più importante giurisprudenza sia dei giudici amministrativi, sia del Consiglio di Stato e della Corte di Strasburgo. Il risultato di queste ricerche porta ad una significativa conclusione: è l’impianto stesso, la fonte genetica, la ""filosofia"""" della normativa sullo scioglimento degli Enti locali per infiltrazione mafiosa che devono essere sottoposti ad una valutazione altamente critica e, de jure condendo, modificati in profondo."" -
Ascesa e declino dell'Unità d'Italia
Durante il Risorgimento non sono mancate proposte di costruzione dello Stato nazionale mediante forme di federalismo per aggregazione, che però non potevano avere successo per ragioni storico-politiche che il presente volume richiama. Il Regno d'Italia nasce così come Stato unitario, e affronta le grandi sfide della prima metà del XX secolo: depressione economica, crisi della democrazia, regime fascista. Con il secondo dopoguerra la Repubblica percorre la strada di un regionalismo che mostra crescenti cedimenti verso un federalismo per disaggregazione, in una stagione ove più che mai alla Nazione serve coesione istituzionale e civile per operare come soggetto credibile nella scena europea e globale. -
Aldo Moro. L'attesa
«Giambattista Baldanza meditava da anni questo dolce e caro libello con cui parla a noi e insieme colloquia con se stesso, col ragazzo che era e in fondo resta, pulsa emozione in cuore, nei secoli fedele... Cinque capitoli per sorvolare, andare da quelle lezioni universitarie ai 55 giorni di prigionia, dalla strage della scorta e dal rapimento Moro del 16 marzo 1978, con la sua 500 L blu di ragazzo, in giro per gite metropolitane e pranzi di nozze, assieme a tutti gli altri sani, volenterosi (che pregi antiquati!) ragazzi di famiglia come lui, amici e figlioli che si amavano, crescevano, mettevano a loro volta su famiglia... [...] Il Moro di Giambattista Baldanza - secco e fluente, necessario e sorprendente - è tutta un'evocazione lirica, tenue e radiosa come il motto sapiente...». (dalla prefazione di Plinio Perilli) -
Un uomo contro
La storia la scrivono i vincitori: e così è stato anche nel nostro paese. Per settant'anni, e forse più, parlare del Ventennio, anche solo degli ultimi mesi del ventennio, non è popolare e non strappa applausi. Ma a me non interessa né essere popolare, né ricevere applausi. Interessa, piuttosto, raccontare la vita di un ""uomo contro"""" e, soprattutto, le ragioni e il contesto che lo hanno indotto ad essere """"contro"""" quando, invece, soprattutto nel comune di Piombino, sarebbe stato infinitamente più facile per lui (e per la sua famiglia) essere a favore."" -
Villa Aurelia
Le persone più inclini a trascendere il male terreno, fidenti nell'insondabile giustizia divina sulla terra, e intese ad essere fattivi uomini di buona volontà, sono quelle religiose; non però i devoti che transigono con la dottrina e accettano una religione edulcorata. Si tratta quindi di coloro che il mondo postmoderno taccia di fondamentalismo e d'intolleranza. Appartiene a questa categoria la famiglia protagonista del romanzo. I genitori, piccoli possidenti provinciali, devono misurarsi con la difficoltà di restare fedeli alla morale cristiana, nella giungla degli interessi mondani, e spesso cedono le armi. I figli, due maschi e una femmina, passano ingloriosamente attraverso le vicende amorose e matrimoniali, traditi dalle loro indoli e dall'umana fragilità. Soltanto il sognatore primogenito, grazie una grave malattia da cui esce vivo, riacquista la dirittura della fede e ristabilisce l'ordine infranto, giungendo di conforto anche al padre e alla madre. Ed essi capiscono che il loro ristabilimento sarà temporaneo, ma sono preparati ad affrontare contrarietà e disavventure. -
Integrazione (im)possibile?
Marco Zacchera è un uomo, che nei fatti («primo viaggio missionario in Africa nel novembre del 1980. Mi installai nel nord del Kenya, a Loyangallany – sul lago Turkana – in una missione della ""Consolata"""" di Torino per insegnare a pescare alla tribù degli Ol Molo e da allora ho passato tanti mesi della mia vita in Kenya o in Burundi, Uganda, Ruanda, Mozambico, Madagascar e in tanti altri paesi africani toccando con mano situazioni disperate. Con i """"Verbania Center"""" ho contribuito a realizzare ospedali, scuole, dispensari, cooperative ed occasioni di sviluppo cercando di dare una mano a tutti, indipendentemente dalla lingua o dal colore della pelle») ha dato prova di aiutare – e, quindi, di conoscere in maniera approfondita, come testimonia l'articolazione e la completezza del suo piano dell'opera – le realtà di quelli che una volta si definivano i """"dannati della terra"""", ovvero le popolazioni del terzo e quarto mondo, esclude dalla distribuzione sbilanciata e sperequativa delle ricchezze del pianeta. Egli si definisce innanzitutto un cristiano, dunque un uomo che per ragioni dottrinarie e morali, l'unica """"razza"""" che egli riconosce è dichiaratamente quella umana. Tuttavia, Zacchera non si perita di sfidare il politicamente corretto, il buonismo, l'ipocrisia della religione umanitaria ed egualitaria sostenuta dai media al servizio del sistema basato sul pensiero unico. A lui, i problemi piace guardarli in faccia, senza ipocrisie e senza infingimenti, e i fenomeni migratori dal terzo e quarto mondo verso i paesi più sviluppati e benestanti di problemi ne pongono parecchi, come testimoniato in quest'opera il cui titolo, non a caso, è costituito non da una affermazione categorica e apodittica, bensì da un interrogativo: Integrazione possibile? È rivolto a tutti, in particolare agli amanti delle problematiche politiche e sociali dell'attualità mondiale."" -
L' anima fanciulla
Raccolta poetica di Francesca Fazio (ed inesausto, coraggioso reportage d'anima), questo lungo, paziente ma anche giovane viaggio lungo la luce della maternità, le sue complesse, romanzesche vicende, ma anche itinerario dentro le ombre e le disillusioni, senza infingimenti del cuore di una madre e donna moderna. -
Crescere un'anima
L'autrice ci presenta un volume in prosa in cui, in maniera colloquiale, espone una sua personale riflessione di carattere esistenziale sui ""perché"""" e sui """"come"""" della vita. L'atteggiamento con cui si pone l'autrice è curioso e profondo, non si tratta di riflessioni semplicistiche ma di un tentativo molto coraggioso di guardare ai meccanismi con cui si dispiega la vita ai nostri occhi e dietro ai nostri occhi, con continui riferimenti, a supporto delle sue argomentazioni, agli strumenti intellettuali, scientifici e spirituali in possesso dell'uomo (spaziando, quindi, dalla filosofia e la letteratura, alla fisica quantistica, l'alchimia, la psicologia del profondo e le concezioni spirituali/religiose tanto occidentali quanto orientali). Non è solo una speculazione teorica ma il fine """"pragmatico"""" e sotteso all'intero volume è il vivere bene e in piena coscienza di sé: il """"vero"""" vivere.""