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Olla podrida. Racconti di ogni genere
Nei racconti di ""Olla podrida"""" vengono spesso descritti luoghi di piacevole ritrovo e si raccontano cose che, avvenute durante una festa, rivelano la vera natura di un individuo o di una società, o diventano decisivi punti di svolta nella vita di qualcuno. Alla festa di capodanno della """"gioventù bene"""" di «Mercate, la città del cemento, del cemento-amianto e dei frigoriferi» (Casale Monferrato), nel racconto """"Il perché e il percome"""", il protagonista Flavio Carelli non si sente a suo agio, lui «licealino» ma figlio di agricoltori; sta per andarsene quando invece incontra colei che diverrà sua moglie. In """"Anosmia"""", il concerto in Filarmonica dove l'élite locale si riunisce e poi dilania la coppia vittima della propria euforica disattenzione e del comune difetto olfattivo, è una invenzione di genere horror, ma soprattutto è una satira allegorica, sia della natura umana rivelata dalla ferocia cannibale delle grandi guerre, sia del luogo comune secondo cui l'arte e il suo apprezzamento sono indice di civiltà e di umanità."" -
Sorprese
La poetica di Michele Battaglino ha raggiunto una persuasiva forma di fascino e di convinzione consistente nell'accostamento della Poesia alla Filosofia ovvero l'approccio del pensiero ispirato dalla cultura delle emozioni con il pensiero condotto dalla forza della ragione e dalle capacità di deduzione e di induzione. In questo approdo di convergenze, che ha sicuramente un'anima antica, con molti degli antenati nella cultura ellenica, ma che è molto ravvicinato a noi, nel tempo della modernità, ritroviamo il pensiero poetante di Giacomo Leopardi e la lezione di ""Persuasione e rettorica"""" di Carlo Michelstaedter."" -
La rete vivente. Deus sive Natura
La ricca raccolta di poesie di Isabella Horn, intitolata La rete vivente, reca come sottotitolo l'espressione latina Deus sive Natura che riconduce a Baruch Spinoza, il cui pensiero filosofico faceva coincidere l'essenza con l'esistenza, al punto che si possa afferma ""Dio ossia Natura"""". Pertanto, la raccolta delle liriche della Poeta, suddivisa in due sezioni, celebra il creato come forma unica di tutto ciò che esiste e che contemporaneamente coincide con il concetto di entità, nei termini classici del panteismo: il divino è l'entità che è contemporaneamente anche esistenza. La silloge appare ancora più preziosa in quanto è viaggio anche nel tempo e, quindi, illustrazione del concetto di divinità quale si è manifestato nelle civiltà etrusca, greca, romana e in alcune antiche civiltà orientali."" -
L' esperienza del rododentro
Queste pagine nascono dall'esigenza di sapere, animate dalla curiosità di analizzare quanto vissuto e percepito come personale emozione, non sempre ""liberata dalle catene"""", non ancora sondata nella sua essenzialità e nella motivazione scatenante il turbamento. L'analisi personale, come per Rainer Maria Rilke nel compimento del Malte, ha il fine di """"imparare a vedere"""" per sciogliere la tensione che """"rode dentro"""" iniziando dall'approfondimento dei concetti degli antichi filosofi, in un crescendo di letture per andare in fondo all'esperienza, nella ricerca di quel """"sillogismo"""" a me ideale."" -
Del liocorno l'ombra
Che sia questo il liocorno di Edith? Un'ombra nebulosa, un'estrema deriva dell'essenza vitale, una sorta di insonne ""segugio del cielo"""" in cui l'anima stanca si dissolve senza morire? Non esiste risposta sicura all'enigma dell'Oltre. Né d'altra parte questo poema sinfonico intende fornire risposte certe in proposito: unico suo intento è raccontare la meravigliosa avventura trasfigurandola nelle aeree forme del """"poeta fingitore""""."" -
Lontano faro
L'haiku è, per sua definizione, non-autoriale; e anche in questi testi il senso di sé viene scardinato quasi del tutto. Sembra che per l'autrice il bellissimo appartamento, la antica città vissuta da decenni e conosciuta in ogni suo minimo alveo - tutto questo senso di 'appartenenza', niente è di fronte all'emozione di andare in cerca di pezzettini, frammenti di poesie nell'opera di un poeta che per quanto 'grande', rimarrà sempre oscuro. Ammiro la devozione della poetessa verso il poeta: dà al Lontano faro una certa austerità esistenziale (se non addirittura spirituale); severità; rigore nel trovare nelle immagini così assemblate l'equilibrio sempre pericolante della verità interiore del vivere. -
Totocælo
Totocælo significa totalmente e comprende ogni cosa reale o immaginaria; passata, presente e futura. La vicenda rappresenta un ponte fra l'Occidente e l'Oriente, tra la realtà e la fantascienza, ma coinvolge tutto il Pianeta Azzurro nel racconto di un'utopia che è saldamente radicata nella realtà mondana.Proposto da Corrado Calabrò al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«La vertiginosa ascesa sociale ed economica di una ragazza tailandese, costretta a prostituirsi giovanissima, dalla Tailandia a Torino, a Londra. Il racconto transfigura, in una progressione della fantasia, vicende della nostra realtà. Rimane impressa, in particolare, la palpitante descrizione della durissima vita a Bangkok nel periodo di transizione della seconda metà degli anni ′60.» -
Parlare come uomo che sogna
I racconti di ""Parlare come uomo che sogna"""" descrivono il percorso di un'avventura letteraria che si inoltra in un territorio dove realtà e fantasia si transustanziano fra loro, nel senso che la realtà diviene fantastica e allo stesso tempo la fantasia appare del tutto realistica. Dunque, il lettore all'inizio si avventura per un racconto che appare piano e logico, ma che nel corso dello sviluppo si transustanzia nell'opposto modo di essere delle storie del mondo: può essere che le cose reali divengano immaginarie oppure potrà accadere l'esatto opposto. Ciò che affascina il lettore è l'assoluta naturalezza consequenziale delle trasformazioni, come se la vicenda richiedesse necessariamente il salto di prospettiva, et tout se tient."" -
Antropocene
Ciò che fa premio in modo particolare nelle opere e nella personalità di Ivana è l'unione in unico pensiero di ""conoscenza e di consapevolezza"""" del sapere scientifico e di quello umanistico, come si usava ai tempi dei due secoli illuminati dallo splendore italiano che influenzò l'Europa intera, tra la metà del XV e la metà del XVII secolo ossia nel periodo massimo dell'Umanesimo e del Rinascimento, durante i quali l'Italia """"delle mille contrade"""" fu realmente il crogiuolo di scienza e letteratura unite insieme in un vertice mirabile. Così ci sembra sia la bella parola di poesia e di scienza di Ivana Trevisani Bach."" -
La sconosciuta
Il romanzo si snoda attraverso alternanze di pagine - ora dedicate a ""Lei"""", ora a """"Lui"""" - ma, non come si sarebbe propensi a credere, in forma dialogante (e dunque con un discorso diretto) bensì per via interposta, in terza persona. Il fatto stesso di non essere diviso in capitoli (come solitamente accade) è già testimonianza di originalità sul piano formale che, tuttavia, incide vieppiù sulle tematiche affrontate. Mi sento di sostenere che quest'opera così doveva generarsi e svilupparsi, e in nessun altro modo avrebbe raggiunto esiti tanto profondi, significanti ed espressivi. Come dianzi affermato, la narrazione è impersonale, ma non nel senso di scialbo anonimato ché la Scrittrice si cala talmente nei due protagonisti da perdere la propria identità ed assumere degli stessi non soltanto la tipicità ma l'intero insieme dei temperamenti e delle naturali facoltà psichiche di entrambi."" -
Generentola... sembrerebbe una favola...
Il libro è un radioso racconto dell'impegno ad alto livello di un ufficiale di prestigio del nostro esercito, sempre spedito in missioni pericolose, tra Libano e Afghanistan, o addestrato per tre anni a Norfolk in Virginia, con famiglia al seguito. L'arma segreta del Militare è ovviamente la Moglie del Militare, dicasi Generentola, schierata a difendere e a costruire la felicità e la serenità quotidiana della famiglia. Lo farà in mille modi diversi, dimostrando una strategia di impiego delle risorse umane che avrebbe suscitato l'ammirazione del Generale Patton. Il libro diviene anche un manuale di consigli e suggerimenti per tutte le Generentole italiane, sparse per il Bel Paese o nelle sedi estere delle nostre Forze Armate. Generentola è un raro libro della letteratura italiana che parla dell'esercito ed è scritto da una donna che ha come obbiettivo principale vincere le guerre combattute per il trionfo totale dell'amore domestico. -
Maria Luisa Spaziani
La coppia italiana più celebre fra i poeti del Novecento italiano, riunita in una liaison di affettuosa amicizia non priva di qualche bufera e altro, è senza dubbio rappresentata da Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani. Franca Olivo Fusco, nel saggio che dedica alla vita e all'opera della scrittrice torinese di nascita e romana di adozione, giustamente incentra il rapporto tra i due Poeti come una vicenda umana di annessi e connessi che ruota attorno a occasioni di mondanità e di letteratura per oltre trent'anni, con un carteggio esteso per oltre trecentosessanta lettere di affettuosa affinità, senza tuttavia mai giungere alla fusione identificativa dell'uno nell'altra Poeta, né per quanto attiene la vita né per quanto attiene la poesia e la letteratura in generale. I tre cardini tematici di Maria Luisa Spaziani - la vita, l'amore e la fine della vita - trovano delle corrispondenze e delle fonti più nella tradizione letteraria francese, che in quella italiana. Eugenio Montale, radicato nella tradizione italiana, è stato certamente attratto più dalla letteratura angloamericana che non da quella francese. -
Anche io ho i miei piccoli segreti
Linda si laurea e va sulla Costa Azzurra per una breve vacanza. In realtà, inizia un'avventura ricca di colpi di scena e di sogni d'amore. Il ballo, in cui Linda eccelleva già da bambina, è il tempo magico che la porta verso il futuro ma che anche le fa ritrovare il legame con un lontano passato. Intorno a lei si muove, sulla scena illuminata della mondanità e del successo, la figura incantatrice di un uomo affermato. Non mancano intrighi e gelosie che possono oscurare una vicenda iniziata in modo promettente. Linda vive con ansia momenti di incertezza e si sviluppa il terribile sospetto di essere al centro di un grande inganno: come mai scompaiono alcuni capi del suo vestiario? Tutto scivola in modo sempre più precipitoso e inevitabile verso una sorpresa finale: in una valigia c'è la soluzione di tutte le ansie e i sogni. Il romanzo è una dolce storia d'amore, ambientata in gran parte in Torino, che svela un volto inconsueto di città ricca di glamour and fashion. -
Figli del vento
Il titolo del poema di Giuseppe Ruggeri, Figli del vento, suscita nella mente del lettore l'eco di richiamo ai poemetti di Giovanni Pascoli, precisamente alla poesia Il libro, il cui celeberrimo incipit suona Sopra il leggio di quercia è nell'altana, / aperto, il libro. E il vento ne sfoglia le pagine, dalla prima all'ultima e di converso dall'ultima alla prima, incessantemente. Potenza e inanità della scrittura sono messe a confronto con l'azione sospesa tra casualità e causalità svolta dalla natura, dallo pneuma divino che soffia sopra la storia di gloria e di follia che l'uomo compie nella brevissima frazione di tempo in cui gli è dato di esistere e di acquisire consapevolezza della durabilità indeterminata dell'essenza, a cui anch'egli appartiene, ma che lo sovrasta in modo incomparabilmente superiore. -
C'era una volta il Bagutta
Wilma Minotti Cerini, narratrice, giornalista radiofonica e Poeta premiata in più occasioni, ha concepito il libro di parole e immagini ""C'era una volta il Bagutta"""" come incantata vetrinetta della memoria in cui racchiudere i memorabilia di un recente passato che ormai si avvicina a compiere i cent'anni. Precisamente, la sera dell'11 novembre 1926, in piena epoca fascista, nel quartiere centrale di San Babila a Milano, all'interno dell'Antica Trattoria Toscana Bagutta veniva fondato quello destinato a diventare uno dei più prestigiosi premi di Letteratura in narrativa, saggistica e Poesia, brevemente indicato come Premio Bagutta. La scrittrice ne illustra l'istituzione, il funzionamento, la fortuna e le glorie letterarie e artistiche, nel richiamo dei suoi personali ricordi, derivanti da una frequentazione mantenuta per anni sempre attiva e partecipativa."" -
Pirandello, Chiarelli, Montale, Comi, Bodini e altri autori del '900
La galleria di scrittori - per lo più poeti, drammaturghi e romanzieri - presentata dallo studioso e critico professionista Marco Ignazio de Santis affascina il lettore per il brio illustrativo e la familiarità, cortese ma anche rivelatrice di aspetti non comuni, con cui gli autori esaminati sono passati in rassegna, per mostrarne i valori conclamati, ma anche i tic, le sottigliezze, gli aspetti caratteriali e le notizie di vita, da autentico segugio e conoscitore della letteratura italiana e dei suoi interpreti. Lungi dal volerci rappresentare la classifica degli Autori migliori del '900, che sarebbe sempre un'elencazione soggettiva e opinabile, Marco Ignazio de Santis ha inteso scegliere per i lettori appassionati di letteratura un assortimento di caratteri e di stile che illustrano con pienezza un arco secolare di letteratura italiana che va da Giosue Carducci fino a Italo Calvino e Anna Banti. -
Foulard amaranto
Ecco, tutto questo non è permesso da quel meraviglioso ibrido di poesia in prosa, di prosa ritmica, da quella ""cosa scritta"""" che è il tuo Foulard amaranto. Di qui, aggiungo, la forte valenza pedagogica che si accompagna alla lettura: cioè, il tuo racconto esige un lettore, capace come te di abbandonare ogni sicurezza, garanzia retorica e anche esistenziale; di buttare corazze, guide, armature, e di affidarsi, nudo, alla bufera musicale di una parola vivente, non morta, non separata dal mondo: in ultima analisi, non letteraria. Un lettore formato dalla tua pagina, volta per volta, sorprendente, acuta e arguta nelle sovrapposizioni di tempi e spazi, nomade e provvisoria, di una fragilità dirompente. Un lettore femminile, si potrebbe dire, per una cosa scritta che trascorre da verso a verso, travestita da prosa, o all'incontrario; cosa scritta, non testo, di femminile, tenera concretezza."" -
Il menagramo
Stavolta mi sono ricordata di certi personaggi che avevo snobbato in precedenza, ma che erano rimasti dietro le quinte ad aspettare il mio permesso per entrare in scena. Non era il loro turno. Spesso la vita conduce su strade sconosciute che uno manco si immagina ma che qualcuno induce a percorrere. Le persone a volte si comportano non proprio come vorrebbero, ma agiscono per compiacere al destino o, meglio, per volontà di qualcun altro, consapevole o inconsapevole che sia. Fare quel che si vorrebbe realmente diventa difficile talvolta, soprattutto quando non si ha abbastanza coraggio da ribellarsi alle convenzioni e da sottrarsi all’influenza altrui. Ed è così che molte persone finiscono per essere ciò che gli altri vogliono che siano, rinunciando alla propria libertà e alla propria autonomia di scelta e di giudizio e adattandosi a comodi compromessi, alla sicurezza della routine e al pensiero dominante. -
Codice Mimas
In un futuro prossimo, collocato agli inizi degli anni Sessanta del XXI secolo, in quello che sarà il più potente radiotelescopio della Terra, edificato un migliaio di chilometri a nord-ovest di Adelaide nel deserto dell’Australia sud occidentale, viene captato un segnale che, con sorpresa di tutto il mondo, viene decrittato come alieno, proveniente da Mimas, una delle lune di Saturno. È questo l’inizio di una fantastica avventura che durerà per circa due anni. Più esattamente, segnerà l’inizio di una nuova era per l’intera umanità. Infatti, si apre una porta spaziale che è collocata sul quinto pianeta della stella Fomalhaut (letteralmente, Bocca del Pesce): è la stella più luminosa della costellazione tolemaica denominata Pesce Australe. La stella dista venticinque anni luce dalla Terra, una distanza astronomica assolutamente irraggiungibile, eppure da tale profondità spaziale è partito un segnale che poi è stato replicato da Mimas -
Ritorno alle origini. Tra mito e realtà
Il tema centrale del ""Ritorno alle origini. Tra mito e realtà"""" di Rosanna Cracco non è mai apertamente nominato e il lettore lo desume senza neppure cercarlo dall'insieme dei sogni, ricordi, attese, gioie, rivelazioni, fantasmi, incubi, segni di morte, levità ed estasi, in una parola: è la bellezza. Il libro è un assedio circospetto e gentile sulla qualità, la forza, l'inconsistenza, la caducità e la resilienza della bellezza che ci sostiene in ogni attimo della nostra vita. L'unico viatico che non ci ha mai abbandonato: è l'orientamento perenne. La bellezza è la postura con cui stiamo nel mondo reale: si gioisce per la sua presenza, ci si intristisce per la mancanza. È il mito antico. Anzi, sono tutti i miti raccolti nel più vasto repertorio possibile: la creazione della luce, che buca le tenebre.""