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La Profezia tra l'uno e l'altro Testamento. Studi in onore del Prof. Pietro Bovati in occasione del suo settantacinquesimo compleanno
La trilogia - teologia biblica, ermeneutica, esegesi profetica - è la sostanza delle pagine che troverete in questa raccolta ove si presentano itinerari di ricerca nell'orizzonte della letteratura profetica, con particolare attenzione ai risvolti teologici ed ermeneutici. Oltre alla teologia e all'ermeneutica biblica, il capitolo più significativo della sua vita accademica e della sua indagine, resta quello dell'esegesi profetica. Non per nulla i saggi a lui dedicati che compongono questa miscellanea sono all'insegna di un titolo illuminante: ""La profezia tra l'uno e l'altro Testamento"""". Le diverse voci dei suoi alunni, a loro volta divenuti docenti apprezzati, danno sostanza in modo incisivo a questo genere storico-critico e teologico che intreccia Antico e Nuovo Testamento. Rimane viva nelle pagine di Bovati la stessa tensione che reggeva il suo maestro Alonso Schökel: quella di considerare la Parola di Dio non come fredda pietra preziosa ma come seme fecondo, pronto a incarnarsi e quindi a confrontarsi con terreni più diversi. P. Bovati è uno degli hyperétai tou lógou, un intelligente e vigoroso rematore nel mare della Parola di Dio."" -
La teologia della riconciliazione nell'epistolario paolino
Nelle lettere paoline la riconciliazione è intesa come trasformazione. Trasformazione del sistema di valori che permette il vanto di un credente in Cristo, trasformazione dei nemici in figli, trasformazione del credente in ministro e ambasciatore di Dio, trasformazione delle cause dell'inimicizia in un'umanità nuova dove le differenze non sono più motivo di separazione né di divisione. Trasformazione del creato e delle creature in quanto in quanto esse raggiungono il proposito per cui sono state create. La comprensione della riconciliazione come creazione, cioè come trasformazione dei soggetti del loro modo di guardare, valutare e giudicare altri soggetti e situazioni è un processo che corrisponde alla procedura teologica rilevata nell'epistolario paolino. Il modo in cui il pensiero paolino addensa una categoria biblica coincide, di tanto, con la riflessione teologica che attraversa il pensiero paolino. In questo processo le categorie bibliche (creazione) - che indicano anche la continuità dell'agire divino - sono reinterpretate mediante categorie non bibliche o parzialmente bibliche (riconciliazione), indicando in questo modo la novità o il riproporsi dell'iniziativa divina in favore degli esseri umani. -
La testimonianza necessaria. Paolo, testimone della salvezza universale a Roma in AT 28, 16-31
La finale del libro degli Atti degli Apostoli rappresenta per gli studiosi un vero e proprio enigma. Il lettore prova un senso d'insoddisfazione per la conclusione del racconto, poiché nulla si dice del processo e della morte di Paolo. La reticenza lucana si estende anche al tema dell'evangelizzazione fino ai confini della terra e all'esito del conflitto cristianesimo-giudaismo. Pur senza trascurare tali questioni, il nostro studio intende concentrarsi sul ruolo narrativo conferito da Luca a Paolo. La scelta di terminare la sua duplice opera (Luca-Atti) con l'immagine dell'apostolo che evangelizza a Roma, risponde a nostro avviso a tre istanze narrativo-teologiche: 1) modellato in prospettiva cristologica, Paolo prosegue la missione del Cristo, da cui è stato eletto per divenirne testimone; 2) nel ritratto di Paolo, Luca condensa il progetto identitario della cristianità cui egli stesso appartiene; 3) attraverso la descrizione dell'attività testimoniale di Paolo a Roma, il narratore intende tracciare un profilo esemplare per il suo lettore. -
Il Vangelo di Giovanni. Commentario
Questa opera è la traduzione del grande commentario al vangelo di Giovanni, che l'autore ha pubblicato in tedesco nel 2013. In esso il vangelo di Giovanni è presentato come testimonianza del primo secolo cristiano, che affonda le sue radici nelle Scritture di Israele e nell'antica tradizione cristiana, in particolare nei vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca. Sulla base di un esame degli studi classici e recenti, l'autore unisce un'analisi storico-letteraria a un approccio sincronico orientato all'analisi semantica e narrativa del testo finale del Vangelo di Giovanni. Insieme ad altri interpreti, l'autore prende in considerazione una ""rilettura"""" del vangelo, nella quale il testo originale è attualizzato dai lettori della generazione successiva. Per i lettori di oggi si schiude allora una prospettiva che dà risposta alle loro domande e ai loro bisogni."" -
""Perché mi hai inviato?"" Dalla diacronia redazionale alla dinamica narrativa in Es 5,1-7,7
Le asperità della sezione di Es. 5,1-7,7, sono state interpretate, nelle indagini source-oriented, come discontinuità dovute alla complessa storia di formazione del testo. È questa l'unica possibile spiegazione? Prendendo atto in modo radicale del carattere narrativo della sezione e nel solco della teoria di Meir Sternberg, questo studio propone un'analisi dettagliata della sezione, evidenziando e illustrando alcuni elementi di poetica narrativa del dialogo, non ancora presenti nei manuali, e mostrando che, in una ricerca discourse-oriented, le asperità del testo contribuiscono alla dinamica narrativa basata su curiosità, suspence e sorpresa. Il close reading evidenzia anche che la continuità della sezione è legata all'emergere del tema della conoscenza di Dio (essenziale per la teologia del racconto) e alla presenza diffusa del fenomeno della citazione del discorso diretto. Rispondendo alla domanda di Mosè, infatti, il personaggio divino riconfigura la trama del racconto, inserendo l'intreccio di azione (la liberazione) in un più ampio intreccio di rivelazione (conosce Yhwh come colui che fa uscire dall'Egitto) e crea Mosè, in piena crisi vocazionale, suo mediatore mediante le citazioni. Le citazioni creano altresì una particolare dinamica narrativa, che permette al lettore di appropriarsi dei presupposti teologici della storia: la parola divina fa la storia; immessa nelle parola degli uomini può venir disprezzata o ravisata, tuttavia essa crea l'intreccio e lo conduce alla conclusione. -
Trasformati in Cristo. L'antropologia paolina nella lettera ai Galati
Il dibattito suscitato nel corso degli ultimi decenni intorno alla visione antropologica di Paolo, lascia emergere alcune questioni di primaria importanza. In particolare, riguardo alla prospettiva di partenza, come pure in merito all'interpretazione della vita nuova in Cristo, con delle inevitabili ripercussioni anche sulla ricerca del fondamento ultimo delle esortazioni etiche dell'Apostolo. L'analisi esegetica di alcuni passi selezionati di Galati (2,14b-21; 3,1-5; 10-14; 26-29; 4,1-7; 5,1-6; 16-25), ha permesso di operare una valutazione critica delle posizioni emerse nel corso degli anni, facendo altresì emergere un tutta evidenza la natura Cristo-logica della visione antropologica di Paolo. Anzitutto riguardo al punto di partenza, laddove la prospettiva Cristo-gonica (che nasce, cioè, da Cristo) viene ulteriormente avvalorata con la definizione della dispositio retorica di Gal 3-4.Inoltre, l'approfondimento del rapporto salvifico tra il credente e Gesù in senso Cristo-morfico (per cui l'esistenza del battezzato viene ""trasformata"""" in quella di Cristo), costituisce anche la base dell'etica cristiana. L'uomo """"in Cristo"""" cammina, infatti, verso la progressiva realizzazione in se stesso della medesima vita di Gesù."" -
Costruire dialogando. Mt 21-27 e Zc 9-14 tra intertestualità e pragmatica
Molte volte l'indagine esegetica ha affrontato la relazione tra il Deutero-Zaccaria e i vangeli della passione. Ha senso affrontare il tema ancora una volta? Certamente no, se questo significa precisare nuovamente la dipendenza genetica dagli oracoli profetici delle tradizioni o delle redazioni evangeliche. Ma se l'obiettivo è invece quello di analizzare il senso e la funzione di questa relazione, allora il campo di lavoro è aperto e affascinante. Il presente studio si concentra cosi sui testi di Zc 9-14 riconosciuti come intertesti di Mt 21-27, per ascoltane le risonanze di significato dentro la comunicazione portata avanti dal primo vangelo. È anche mediante questa relazione intertestuale, infatti, che viene costruito il lettore modello di Matteo. In considerazione di ciò, l'approccio metodologico utilizzato nell'analisi è decisamente innovativo. Esso infatti si muove nell'ambito dell'intertestualità, intendendo quest'ultima però come un preciso strumento pragmatico provveduto dall'autore modello. L'analisi è funzionale ad una sintesi che rilegge complessivamente la strategia intertestuale nella sua funzione comunicativa; essa inserisce in particolare alla comprensione della dinamica teologica del ""compimento"""", nonché ad una ridefinizione che il lettore modello è chiamato ad operare circa il volto del Messia e i tratti caratteristici della comunità radunata intorno a lui."" -
Soluzioni commentate agli esercizi dell'introduzione all'ebraico biblico di T.O. Lambdin
Questo volume di H. G. M. Williamson si pone come complemento all'introduzione all'ebraico biblico di T.O. Lambdin, offrendo le Soluzioni commentate agli esercizi. In genere sono ben conosciuti i vantaggi e gli inconvenienti di un volume di soluzioni per una grammatica didattica. Nel caso dell'opera di Williamson, tuttavia, sono senz'altro prevalenti i benefici. Per chi ha intrapreso lo studio dell'ebraico biblico, il volume offre, da una parte, un ampliamento di alcune questioni grammaticali e sintattiche trattate da Lambdin, e, dall'altra, permette la verifica continua ed autonoma dei progressi nell'apprendimento. -
Tra il persecutore e i discepoli: la missione di Gesù nel vangelo di Marco
Negli studi sul secondo vangelo è spesso osservato che le missioni di Giovanni il Battista, Gesù e i suoi discepoli sono accomunate da alcuni tratti che le caratterizzano: la predicazion, l'esortazione alla conversione, la menzione di un'attività battesimale amministrata e/o ricevuta, la relazione con lo Spirito Santo, il rifiuto e le avversità, il radicamento nella volontà divina. Di solito, questi tratti sono soltanto evidenziati, senza interrogarsi sulla relazione che essi consentono di stabilire fra le missioni di questi personaggi. Mediante l'analisi delle pericopi in cui Marco descrive le missioni di Giovanni, Gesù e i suoi discepoli (per questi ultimi nelle due fasi, pre- e post-pasquale), il presente studio intende definire il rapporto che intercorre fra le attività di questi personaggi come «unità articolata». Pur delineando fra le tre missioni una fondamentale unità, radicata nel piano divino sulla storia e attestata dalla loro presentazione nella narrazione marciana, Marco le espone in modo da far emergere la centralità della missione di Gesù rispetto alle altre due. Per ciascuno dei tratti sopra richiamati, Gesù rimodula l'attività del suo precursore e pone le fondamenta per la missione dei suoi discepoli. -
Sintaxis del Griego del Nuevo Testamento. Manual para estudiantes
Este libro pretende ser un recurso práctico para los estudiantes que desean avanzar en su conocimiento del griego del Nuevo Testamento, más allá del nivel introductorio. En la discusión de cada tema gramatical, se ofrece una breve explicación seguida por varias citas textuales que ilustran el uso lingüístico examinado. La selección de materiales y la forma de presentación son el fruto de la experiencia del autor en su enseñanza del griego ático y koiné en diversos entornos académicos. Esperamos que cualquier beneficio que puedan obtener aquellos que usen este manual proporcione una confirmación adicional del valor del análisis gramatical preciso y bien informado en la compleja tarea de la exégesis bíblica. -
Il paradosso messianico secondo Marco. Rilevanza i Mc. 8,31-9,29 per la caratterizzazione della figura di Gesù e dei discepoli
Il presente lavoro è dedicato allo studio esegetico-teologico di una sequenza del vangelo di Marco che ha notevole importanza sia sul piano letterario che teologico: Mc 8,31-9,29. Questa sequenza è parte di una sezione (8,27-10,52) generalmente riconosciuta come riguardante il tema del ""discepolato"""" in quanto particolarmente interessata all'istruzione dei discepoli. Se si tiene conto della sua composizione tripartita, definita in base ai tre annunci della passione (8,31; 9,31; 10,33-34), la seconda (9,30-10,31) e la terza sequenza (10,32-52) riportano svariati insegnamenti di Gesù sul modo di essere e vivere come autentici discepoli. Il nostro quesito, però, emerge dalla prima sequenza (8,31-9,29), che è l'oggetto dell'indagine del presente lavoro. Possiamo riconoscere anche in questa una predominanza del motivo del discepolato? A livello narrativo l'attenzione va portata sui due racconti della Trasfigurazione (9,2-13) e della guarigione di un ragazzo indemoniato (9,14-29), perché riguardano in modo particolare l'identità e la potenza di Gesù, pur essendo collocati in un contesto immediato che insiste, invece, sulla prospettiva della sua sofferenza (8,31-9,1). Attraverso un'analisi narrativa e pragmatica, la dissertazione studia questi brani nel loro contesto narrativo allo scopo di rintracciarne la coerenza e di individuarne soprattutto la funzione all'interno dell'itinerario cristologico di Mc. Questo studio permette di cogliere la rilevanza di Mc 8,31-9,29 per la caratterizzazione della figura di Gesù, che risulta primaria rispetto a quella dei discepoli."" -
Mundus inversus nei cantici femminili dell'Antico Testamento
Il presente studio propone un viaggio attraverso i cantici femminili della Bibbia, ossia l'insieme di quei particolari testi biblici chiamati «salmi inseriti» (inset psalms) e attribuiti alle donne: il cantico di Miriam (Es 15,20-21), il cantico di Debora (Gdc 5,1-31), il cantico di Anna (1Sam 2,1-10), il cantico di Giuditta (Gdt 16,1-17) e il Magnificat di Maria (Lc 1,46-55). Tutti questi componimenti, condividendo le stesse caratteristiche letterarie e tematiche, possono essere identificati come «inni di vittoria». Inoltre, in quanto tali, essi vengono esaminati con una particolare chiave di lettura: attraverso la disamina dell'uso ricorrente del topos letterario del «mondo alla rovescia» (mundus inversus). Questo concetto - una facoltà universale del pensiero umano - rappresenta un capovolgimento dello status quo del mondo ordinario e offre alternative ai codici tradizionali relativi ad alcune dimensioni essenziali della vita umana: naturale, culturale e religiosa. La ricerca qui offerta dimostra che i grandi interventi di Dio nella storia, celebrati nei cantici in questione, comprendono numerose immagini del world upside down e, in tal modo, rivelano un continuo stile di agire del Dio biblico, che si potrebbe perfino definire «stile alla rovescia». -
L' analogia nuziale nella scrittura. Saggi in onore di Luis Alonso Schökel
Questo volume offre una versione riveduta e ampliata degli Atti del Convegno internazionale che si è tenuto presso il Pontificio Istituto Biblico, in onore del grande maestro, il padre Luis Alonso Schökel ricordando i sessanta anni dall'insegnamento (1957) e il ventennio della sua morte (Salamanca, 10 luglio 1998) e della pubblicazione del suo ultimo libro intitolato Simbolos Matrimaniales en la Biblia. -
Libro della Sapienza. Introduzione. Traduzione. Commento
Questa edizione italiana del commentario al Libro della Sapienza costituisce una versione modificata e ampliata rispetto alla prima versione tedesca (Weisheit, IEKAT, Kohlhammer, Stuttgart 2018) e a quella inglese (Wisdom, IECOT, Kohlhammer, Stuttgart 2019). La Sapienza è un'opera profondamente radicata nelle Scritture di Israele e costituisce un interessante ponte tra il mondo giudaico e quello ellenistico, alla fine del I sec. a.C.; lo studio, all'interno del libro, del rapporto tra questi due mondi è il primo obiettivo di questo commentario. All'analisi dei problemi testuali e filologici si aggiungono poi l'esame della struttura letteraria e uno sguardo rivolto alla prospettiva teologica propria della Sapienza. -
Grammar of the New testament greek. An introductory manual
This introductory manual is designed for those students who have little or no previous knowledge of New Testament Greek. Combining basic morphology with elementary syntax, the book helps students achieve a secure understanding of the fundamentals of ancient Greek. The manual consists of 52 lessons, divided into eight units. Each lesson is equipped with a set of vocabulary and exercises chosen from the New Testament. Also included at the end of the book are a series of appendices that present paradigms of the basic verbal conjugations and nominal declensions. -
Quale pace tra il ricco e il povero ? (Sir 13,18b). Il binomio povertà-ricchezza nel libro di Ben Sira
Il Siracide si caratterizza per l'elevata frequenza della coppia lessicale povertà-ricchezza. Questo binomio si concentra all'interno di pochi brani la cui analisi delinea un contesto segnato da diverse tensioni: conflitti non solo sociali, ma anche politici, religiosi e culturali. Lo sguardo di Ben Sira sulle contraddizioni della sua società è, da un lato, realista e critico, dall'altro ottimista e fiducioso: egli denuncia l'ingiustizia e rifiuta le soluzioni violente; il superamento delle tensioni richiede piuttosto un'azione educativa nei confronti delle nuove generazioni. I valori raccomandati (prudenza, umiltà, solidarietà generosa, salda fiducia in Dio) sono quelli tradizionali della Tôrah e sono fatti ruotare attorno a due cardini fondamentali: la sapienza e il timore del Signore. Questa profonda fedeltà alla tradizione biblica consente a Ben Sira di assimilare alcuni elementi ellenistici senza tradire la fede di Israele nel Dio misericordioso e giusto, schierato in difesa di deboli e oppressi. In questo modo, il suo messaggio attorno al binomio povertà-ricchezza raccoglie l'eredità dell'Antico Testamento e prepara il cambiamento di sensibilità che culminerà nella rivelazione cristiana. -
Israele storico e biblico. Storia, tradizione, archivi
Israele storico e biblico. Storia, tradizione, archivi di R.G. Kratz raccoglie in un'unica trattazione ambiti interconnessi fra loro, ma solitamente trattati separatamente da filoni di studio specifici: la storia di Israele, la storia della formazione della Bibbia Ebraica o Antico Testamento e lo studio degli archivi contenenti manoscritti giudaici (Elefantina, El-Yahud, Qumran) e particolarmente legati alla trasmissione della tradizione biblica (Garizim, Gerusalemme, Alessandria). Il libro si fonda su una distinzione fondamentale tra la storia di Israele e Giuda (""Israele storico"""") e la storia sacra narrata dalla tradizione biblica (""""Israele biblico""""), due prospettive distinte anche se inevitabilmente dipendenti per molti aspetti l'una dall'altra. Nella prima parte del libro, la storia di Israele e di Giuda viene ricostruita essenzialmente sui ritrovamenti archeologici ed epigrafici e su ulteriori informazioni che possono essere ottenute dall'analisi critica delle fonti bibliche e dall'analogia storica. Nella seconda parte, la nascita e lo sviluppo della tradizione biblica vengono indagati attraverso l'analisi critica delle fonti letterarie, da cui risulta una cronologia relativa della tradizione. Nella terza parte, vengono illustrati siti e archivi contenenti testi epigrafici e letterari di epoche diverse, che talvolta risultano significativi per lo studio della storia, talvolta per lo studio della tradizione e occasionalmente per lo studio di entrambe."" -
Isaia l'oscuro. Forme dell'oscurità linguistica isaiana e storia della loro recezione nell'attestazione di Is 29
Lo stile di Isaia indulge spesso al paradosso, all'ironia, all'ambiguità. È uno stile oscuro, che può condannare il destinatario antico e moderno all'incomprensione e all'indurimento (cf. Is 6,10 e 29,9-12). Integrando attenzioni sincroniche e diacroniche, il presente studio indaga tale aspetto sinuoso della lingua isaiana, esplorandone le concrete forme espressive, nonché l'impatto che esse ebbero sulla tradizione posteriore, cristallizzata nel deposito scritturistico. Pur non ignorando le molteplici sfumature di oscurità rinvenibili nel corpus di riferimento (Is 1-39), la ricerca si concentra su un segmento preferenziale dello stesso, il c. 29. Il testo, infatti, è frequentemente chiamato in causa per il suo carattere enigmatico, contradditorio, ambiguo. Nel suo insieme, Is 29 è anzi paradigmatico dell'oscurità isaiana: dei fattori che la produssero, dei coefficienti espressivi in cui essa si declinò, degli strascichi che essa lasciò nella tradizione posteriore e, infine, dello straniamento che essa continua a produrre sul lettore. Dall'indagine emerge una recezione controversa dell'espressività poetica del profeta, bilanciata tra accoglienza e superamento dei paradossi di siffatta comunicazione. Al contempo, l'indagine offre un quadro complessivo dell'oscurità isaiana, evidenziando, in particolare, la funzione poetica dell'ambiguità, dell'ironia e di un uso straniante della metafora. -
Progetto dell'autoveicolo. Concetti di base
Il volume, concepito e realizzato per la didattica universitaria, è dedicato all'approfondimento sistematico delle caratteristiche funzionali di alcuni tra i principali elementi dell'autoveicolo. La progettazione dell'automobile prende le mosse dalla conoscenza dei comportamenti che caratterizzano la ruota con pneumatico e tutti gli organi ad essa collegati: il mozzo ruote, le sospensioni, lo sterzo, la trasmissione e il freno. È proprio l'insieme organico di questi elementi, infatti, a definire le più importanti qualità dinamiche del veicolo come la tenuta di strada, la sicurezza, il comfort. -
Complementi di restauro architettonico
Il libro delinea un profilo dell'evoluzione concettuale e disciplinare del restauro, nella molteplicità delle sue manifestazioni e forme d'essere. Affrontando temi specifici, dallo sviluppo dei princìpi storici e teorico-metodologici alle ricadute operative e alle implicazioni normative correlate all'esercizio dell'attività di tutela, il testo intende porsi a disposizione di chi voglia avvicinarsi alla materia e conoscerne i fondamenti disciplinari.