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Dalla Sicilia alla Sicilia
"Diglielo tu, che sei figlio di padroni. Se lo dici tu, non ci diranno di no. Che ci facciano vedere almeno una volta il giardino"""" chiedono a Totò i compagni di giochi figli di braccianti, nella Sicilia poverissima del primo Novecento, dove """"niente era gratuito"""". Anni dopo, a rivolgersi a Totò sono tre operai. Si sta tracciando una strada fra due comuni vicini e i lavoratori impiegati ricevono una paga misera. """"Dobbiamo scioperare"""" gli dicono. """"Ma che cosa è uno sciopero, come si sciopera?"""" si chiede il giovane insegnante. """"E allora pensiamo insieme, come se fossimo noi, per primi, a scoprire questa forma di lotta"""". Da quel momento in poi Totò Di Benedetto non tornerà più indietro, e la sua vicenda personale seguirà gli alti e i bassi dell'azione politica dei comunisti sotto il fascismo-prima confinato a Ventotene, poi clandestino a Milano, infine incarcerato dal regime di Badoglio. Dopo avere svolto un ruolo di primo piano nella Resistenza romana, nell'immediato dopoguerra fa ritorno in una Sicilia scossa dalle lotte che mettono in discussione i rapporti sociali propri dell'economia latifondista." -
Il carretto siciliano
"Il volere ad ogni costo ritrovare precedenti dell'arte siciliana del carretto in forme artistiche colte, autorizza il sospetto che si voglia negare agli artigiani popolari la capacità di creare forme proprie ed originali. Se si esce dai vaghi parallelismi, sempre possibili fra questo o quell'aspetto dell'arte del carretto e altre forme artistiche, e più realisticamente si assume quest'arte per quello che essa fu: un fatto unitario ed omogeneo alla cultura dei ceti popolari siciliani, sarà facile intendere che le sue strutture conoscitive e formali sono profondamente radicate nel """"genio costruttivo e logico"""" proprio a questa cultura. Di essa l'arte del carretto è il prodotto anche quando ha utilizzato materiali estranei o ha recuperato abitudini formali di altri ambiti artistici. Qui sono le ragioni del singolare successo di quest'arte a livello popolare. Per la sua rispondenza al gusto popolare, quale si è venuto ad esprimere in un determinato momento della storia della nostra isola, è stato un fatto quasi naturale che la scultura e la pittura del carretto già alla fine dell'Ottocento, come ricorda il Pitrè, si espandessero in altri settori dell'artigianato popolare. Panchetti di acquaioli, tricicli di gelatai, deschetti di arrotini, banconi di siminzari, perfino mobili, hanno segnato il successo dell'arte del carretto, e ne denunciano il valore identificante per tutti coloro che partecipavano alla cultura da cui quell'arte si è prodotta."""" (Antonino Buttitta)" -
Mediterraneo. Mitologie della figura nell'arte italiana fra le due guerre. Catalogo della mostra (Marsala, 12 luglio-18 ottobre 2008). Ediz. illustrata
Durante gli anni Venti e Trenta del Novecento l'arte italiana proietta sul mito e sul mondo classico un ampio ventaglio di suggestioni, all'interno del quale Sergio Troisi individua cinque filoni tematici fondamentali: enigma, origine, sospensione, attesa, disagio. ""Seduzioni"""" avverte l'autore """"tra loro concatenate e non di meno ambivalenti, contraddittorie e infine antagoniste: dal clima del 'ritorno all'ordine' proprio della stagione del primo dopoguerra alla tensione arcaicizzante della metà degli anni Venti, dal motivo del primordio al passaggio del decennio sino alla inquietudine generazionale che dalla metà degli anni Trenta investe miti e figure di una nuova carica ansiosa""""."" -
La necropoli tardoromana di Treppiedi a Modica
Uno dei villaggi rurali tardoantichi più noti alla letteratura archeologica è senza dubbio quello di Treppiedi ubicato nell'altopiano calcareo modicano, nel sud est della Sicilia. Nell'area infatti, in seguito alle ricerche intraprese da Paolo Orsi negli anni Trenta del '900, sono stati documentati quattro ipogei funerari, fra cui la catacomba A cha ha restituito la più nota fra le epigrafi è quella di Aithales, recante la più antica menzione di un edificio religioso e del suo costruttore. -
Kiyohara Tama. La collezione dipinta
Questo volume, che nasce dalla scoperta di alcune tavole a colori in cui Tama dipinge gli oggetti della collezione giapponese di Vincenzo Ragusa ritrovate presso l'Istituto Statale d'Arte fondato dallo scultore, ripercorre e illustra la vicenda e l'opera di una donna che trascorse ben cinquantuno anni della propria esistenza a Palermo, facendo dell'incontro artistico tra Oriente e Occidente una vera e propria ragione di vita. Oggi, quasi a testimonianza del complicato processo di sdoppiamento culturale vissuto, le ceneri di Tama si trovano in parte in Giappone, in parte a Palermo accanto a quelle del marito, con il quale, in un eccezionale esempio di simbiosi artistica, secondo la felice definizione di Tanaka Jun aveva formato un organismo complesso nel quale ""la mano era di Tama e gli occhi di Ragusa""""."" -
Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille
"Non c'è posto per le prosopopee individuali, né per le confidenze soggettive, né per gli stati d'animo particolari: l'Abba racconta solo di sé negli altri. Non c'è Garibaldi distinto dai suoi gregari, così non ci sono ricordi e impressioni di un testimonio o di un attore che si senta differente da tutta quella gente, con la quale si va come un cuore solo. Egli scrive per tutti e in nome di tutti; le sue sono le noterelle di uno dei Mille"""". (Luigi Russo)" -
Camminanti. Catalogo della mostra (Nairobi, 28 aprile-15 maggio 2011). Ediz. italiana e inglese
"Dalle coste africane la Sicilia e l'Italia appaiono come l'inizio di un cammino attraverso l'Europa, ma il traguardo di un cammino che ha avuto inizio molto lontano, tra fatiche inenarrabili e stenti. Gulino incomincia a dedicare la sua pittura all'epopea mai scritta dei migranti clandestini. In riva al mare raccoglie rottami di storia, sfasciami di barche abbandonate dopo la lunga traversata, relitti di naufragi. Una tavola trapezoidale, col fondo rosso accoglie un clandestinus bianco come un lemure, contorto in uno spazio insufficiente, la faccia contratta in uno spasimo come la donna di Guernica. Non è però questo il tipico clandestinus di Gulino. Più frequente è un tipo androgino, come constatazione della indifferenza dei sessi di fronte alla tragedia (ecce homo non è ecce vir) che in alcuni dipinti si svolge in una dissacrazione ironica del falso pietismo. La posa di un Cristo crocifisso, per esempio, è sormontata da una testa femminile col trucco pesante, mentre due figure tratte dall'art negre la sorvegliano calzando inverosimili scarpe col tacco a spillo. Dalla tragedia (porte inesorabilmente chiuse, di fredda geometria chiavistelli e catenacci) alla ballata più beffarda. Il clandestinus è colui che ha superato le barriere ed è inebriato di libertà. La sua metamorfosi irriverente è continua."""" (Carlo Bertelli)" -
I mercati di Palermo
La vita di un mercato è il risultato di molteplici fattori e di interessi eterogenei che inducono gli abitanti di una città ad indirizzarsi spontaneamente verso un dato luogo per rifornirsi dei generi essenziali per il loro sostentamento. L'indagine di Rosario La Duca, condotta nel 1994 attraverso un magistrale utilizzo delle fonti documentarie, ripercorre la storia degli antichi mercati di Palermo, parallelamente alle vicende urbanistiche che nel corso dei secoli hanno plasmato il volto della città. -
Il babbìo. Storia della stampa satirica a Palermo
Raccontare la realtà politica e sociale facendoci sopra quattro risate. Dai Borbone ai Savoia, da Cavour a Crispi, da De Gasperi ad Andreotti, da Craxi a Berlusconi; e, in Sicilia, dalle speranze risorgimentali all'intreccio tra mafia e istituzioni, passando per il fascismo. Tutto questo in centodieci testate umoristiche e satiriche edite a Palermo fra il 1848 e il 1987, illustrate dalla matita (elegante, impertinente o velenosa) di vignettisti di talento e documentate in questo volume attraverso una rassegna frutto di scrupolosa ricerca. L'entusiasmante scoperta della libertà di espressione che pervade, dal 1848 in poi, le pagine della stampa satirica, è tale da fare impallidire persino l'attuale ""rivoluzione del web"""". E su una miriade di faceti fogli, per un secolo e mezzo, si alimentano polemiche e pettegolezzi e si combattono battaglie politiche e civili."" -
Il canyon dei sogni
Due storia di coraggio femminile dei giorni nostri: Hallie è partita volontaria per la guerra in Nicaragua; Cosima decide di tornare in quell'angolo d'America che l'ha vista bambina e ragazza inquieta per confrontarsi con il suo passato e affrontare il padre, ora malato, da cui si è sempre sentita respinta. A Grace, in Arizona, troverà un paese depresso e dimenticato da tutti, su cui incombe la minaccia di un disastro ecologico. Il romanzo descrive la grandezza un po' appannata di una cultura, di un popolo, e il coraggio individuale delle scelte difficili, non ultima quella di inseguire i propri sogni. -
Ehi tu, baby!
Che cosa può accadere a uno scrittore esordiente il cui equilibrio psicologico è stato definitivamente minato dall'improvviso e inaspettato successo? Cosa può e deve fare uno che è stato definito dal New York Times, dal Washington Post, dal Rolling Stone e da molti altri giornali ""l'autore culto degli anni 90""""? Tra biografia e finzione ecco la storia di un artista che ha perso il contatto con la realtà."" -
Pensare ventisette
Narrato in prima persona, in un'atmosfera da libro giallo, il romanzo racconta di un uomo che una mattina, svegliandosi, non ricorda più nulla della sua vita: prigioniero di un corpo novantenne assolutamente estraneo, la sua memoria si è interrotta a ventisette anni. Tutto quello che è venuto dopo (lavoro, amori, amicizie) si affastella senza senso, come una serie scoordinata di puzzle che si compongono a fatica soltanto grazie a vaghi indizi disseminati per casa. -
Le care sorelle
A Villa Diodati, a Ginevra, l'estate del 1816 promette di essere particolarmente eccitante. Gli ospiti della bella dimora sono illustri ed estremamente affascinanti: lord Byron, Percy Shelley e sua moglie Mary, Claire Clairmont, sorella di Mary e amante di Byron e il dottor Polidori, segretario personale di Byron. Ma l'ombroso Polidori è il depositario di un segreto terribile che coinvolge le bellissime sorelle Colette e Babete Legrand, attrici notissime in tutta Europa per il loro repertorio ""controcorrente"""" e la loro disinibita aggressività. Pare che esista una terza sorella Legrand, che da sempre vive reclusa per motivi misteriosi di cui Polidori è a conoscenza."" -
Una relazione intima
Yaara è sempre stata affascianta da Arieh, amico e coetaneo di suo padre. In realtà l'uomo non ha niente che lo faccia giudicare interessante, ma uno strano magnetismo animalesco, quasi un'aggressività interiore, attraggono irresistibilmente e misteriosamente la ragazza. Durante una veglia funebre di una settimana i due, condividendo la stessa casa, vivono i loro appassionati e convulsi incontri d'amore, durante i quali si donano reciproco piacere, ma che sono per Arieh anche occasioni di infliggere crudeli violenze alla giovane amante. Un romanzo accattivante, in cui sensualità, distacco e ironia, danno spessore ad una vicenda suggestiva e fuori dagli schemi, raccontata insolitamente in chiave thriller. -
Un cuore in silenzio
Taylor McAden non ha paura. Quante volte si è lanciato tra le fiamme? Quante volte ha rischiato la sua vita per salvarne un'altra? Nella cittadina di Edenton, dove presta servizio come vigile del fuoco volontario, tutti lo sanno. Non tutti sanno, però, che c'è un pericolo che non saprebbe affrontare: innamorarsi. Ma anche il cuore più silenzioso ha una voce e Taylor la sente quando incontra Denise Holden. In una notte di tempesta Taylor presta i primi soccorsi alla donna svenuta e ferita a causa di un incidente stradale e ritrova il suo bambino di quattro anni, Kyle, disperso nella palude. Tra Taylor e Denise nasce una grande amicizia che non tarda a trasformarsi in amore. -
Conclave
Passano i giorni, le settimane, i mesi, ma i cardinali giunti a Roma da ogni parte del mondo non riescono a trovare un accordo per eleggere il nuovo papa. Le TV italiane e straniere cominciano a trascurare il conclave: le fumate dal camino della Sistina non creano più audience... Ma all'improvviso sembrano filtrare strane indiscrezioni: qualche cardinale è morto in modo misterioso, qualcun altro parrebbe aver tentato la fuga, mentre flagelli agghiaccianti e oscuri sortilegi minacciano la quiete del pio consesso. Ma quel che davvero sta accadendo, paralizzando la suprema scelta, sfugge a ogni previsione. Filo conduttore della vicenda è la figura enigmatica del cardinale Malvezzi che spia gli eventi fino al sorprendente finale. -
Vorrei che da qualche parte ci fosse qualcuno ad aspettarmi
Un rendez-vouz amoroso guastato dallo squillo del cellulare, la notte brava di due diciottenni con la Jaguar di papà, il segreto di un padre di famiglia, la crudele avventura di un veterinario. In dodici racconti, Anna Gavalda delinea altrettanti piccoli quadri accomunati dall'attesa che un desiderio venga colmato. Tratte dal quotidiano, con personaggi che spaziano dal giovane militare in licenza alla rockstar bruciata, dall'aspirante scrittrice alla coppia annoiata di nuovi ricchi, le storie esplorano un momento della vita in cui qualcosa, inevitabilmente, comincia a scivolare verso una direzione imprevista. -
L' erede
A Roma il papa ormai anziano, giunto alla fine della sua missione sulla Terra, si rivolge con una lunga lettera-diario al suo erede, di cui ancora non si conosce il nome. Ma non è la sua figura di potente della storia a venire svelata in queste pagine quanto quella di un uomo spaventato, solo e tormentato dal dubbio di non aver saputo interpretare l'amore di Cristo e aver lasciato un'umanità divisa dall'odio e dalle lotte tra culture e religioni diverse. -
Come un uragano
Adrienne è una donna tranquilla, con tre figli allevati con le sue sole forze dopo un divorzio che l'ha messa a dura prova. Quando però la figlia Amanda, rimasta vedova, cade in una profonda depressione, Adrienne decide di confidarle un insospettabile segreto. Dopo il divorzio la donna si era trovata a dirigere la locanda di un'amica sull'isola di Rodanthe e lì fatalità imprevedibili l'avevano legata a un uomo, donando loro un amore travolgente. -
La sacra famiglia
La famiglia Drummond detiene un primato. È senza ombra di dubbio la più completa e variopinta collezione di stigmi sociali del ventunesimo secolo. Wade, il primogenito, è sieropositivo e ha infettato la madre, Janet, in una circostanza che sarebbe veramente troppo complicato spiegare. Il capofamiglia, da quando ha divorziato, e nonostante sia malato in fase terminale, si aggira con la sua nuova moglie e di tanto in tanto viene posseduto da occasionali quanto violenti impulsi omicidi verso i familiari. Bryan, il fratello minore, è il depresso della famiglia. Dopo diversi tentativi di suicidio ora ha una ragione per vivere: una hippy con la quale ha dato fuoco a un negozio durante una manifestazione no-global.