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Storie e segreti delle piazze di Torino. Personaggi e luoghi nelle immagini d'epoca
Vi siete mai chiesti quante piazze ci sono a Torino? È come aprire una serie di scatole cinesi: si entra in una piazza, ne si esce e dopo pochi passi ci si trova in un'altra piazza e poi in un'altra ancora e così via. Ognuna rappresenta un universo così ricco di vicende che, se ci fosse la possibilità di salire sulla macchina del tempo, si rimarrebbe strabiliati osservando gli accadimenti di ogni genere che in quei luoghi si sono svolti nel corso dei secoli. Dov'era il Théàtre Impérial, in cui Napoleone assistette a ben tre spettacoli? E Vittorio Alfieri, dove incontrava di nascosto Gabriella Falletti di Villafalletto, suo grande amore giovanile? In quale piazza si trovava il comando torinese della Gestapo durante l'occupazione tedesca? E ancora: qual era la piazza che ospitava la sede dei duchi longobardi a Torino? Dove si trovava il celebre giardino dei Ripari, ormai scomparso, orgoglio torinese della prima metà dell'Ottocento? Chi costruiva motori d'aereo in piazza Rivoli? Quali storie antiche e forse misteriose possono raccontare gli edifici di piazza Abba? Un libro per andare alla scoperta della storia e dei segreti di Torino attraverso le vicende raccontate dalle sue piazze. Un viaggio tra passato e presente nei cuori pulsanti e viventi della città, tra le vie del centro e i grandi corsi che portano alle periferie. -
Torino dark. Il mistero è dietro l'angolo...
Il lato oscuro di Torino. Leggende (come quella, dibattuta da secoli, sulla fondazione), bufale e vicende (in)spiegabili della città magica per eccellenza. I misteri dell'Inquisizione, la massoneria, i cimiteri abbandonati. E ancora: i grandi fatti di cronaca nera che hanno atterrito e insieme appassionato i torinesi, dall'omicidio di un duca longobardo alle ""prodezze"""" della banda Cavallero, passando per scandali e omicidi alla corte sabauda e spietati assassini della Guerra Fredda. Infine, un tour per scoprire i luoghi cittadini immortalati nei suoi film da Dario Argento, maestro incontrastato dell'horror italiano. Un libro tutto da leggere, per scoprire un'altra Torino. Con una raffinata e inedita serie di illustrazioni d'autore capaci di creare un'atmosfera affascinante e inquieta."" -
Storia dei confini d'Italia. Il confine occidentale. Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Sardegna, Nizza, Savoia
Quanto del nostro presente possiamo comprendere analizzando le trasformazioni dei confini del Nordovest nel corso della storia? Dalle valli alpine ai grandi porti della Liguria, dalla Savoia ai grandi fiumi e alle città della pianura padana, dal Monte Bianco alla Costa Azzurra, questo volume offre una visione complessiva delle vicende storiche e geografiche del territorio nordoccidentale italiano, realizzando un'inedita e originale sintesi tra passato e presente. Il lettore troverà in queste pagine un'introduzione sul concetto stesso di confine, sul modo di definirlo, tracciarlo e segnalarlo nel corso dei secoli; scoprirà personaggi, aneddoti, curiosità, peculiarità geografiche ed etnografiche dei territori analizzati; per comprendere i mutamenti dei confini (e, quindi, le vicende geo-politiche ch'essi hanno rappresentato nel corso dei secoli), avrà a disposizione un ricco repertorio iconografico, con un ampio ricorso alla cartografia storica e a mappe realizzate ad hoc. -
Torino Belle Époque 1900-1915. Ediz. illustrata
La Belle Époque: tutto sembra possibile e il progresso umano pare inarrestabile. Sono gli anni in cui nascono la radio, la lampadina, il telefono, l'automobile; l'uomo vola grazie ai fratelli Wright e scopre il mondo grazie ai fratelli Lumière. Anche Torino è investita dalla straordinaria vivacità culturale di quegli anni, celebrati con le esposizioni internazionali del 1902 e del 1911, abbracciati nei cambiamenti della società e dell'urbanistica. In città spuntano come funghi gli studi cinematografici popolati dalle prime star e le fabbriche che producono i nuovi frutti del progresso come l'automobile. Perso il titolo di capitale, Torino insegue un nuovo obiettivo: diventare la città della modernità e dell'industria. Ma non tutto è perfetto: l'industrializzazione porta con sé gravi problemi abitativi dovuti alla tumultuosa crescita della popolazione; nascono i primi attriti fra datori di lavoro e operai che si battono per un'equa retribuzione e un orario meno massacrante. Un momento storico irripetibile, che inesorabilmente termina allo scoppio della Grande Guerra, l'evento che, parafrasando Edward Grey, il ministro degli Esteri britannico del tempo, spense le luci dell'Europa. Un volume per raccontare la Torino di quegli anni attraverso una rigorosa ricerca documentale, uno stile agile e uno straordinario apparato iconografico, in parte inedito, proveniente da importanti archivi cittadini. -
Torino nel ventennio 1918-1939. Ediz. illustrata
All'indomani della Grande Guerra, Torino è a un punto di svolta: l'industria deve riconvertirsi dopo lo sforzo bellico, s'infiammano le lotte operaie, le fabbriche vengono occupate. È il «biennio rosso», che la città vive con particolare intensità. Di lì a poco, però, il fascismo s'imporrà: con la violenza, ma anche con il consenso. Sono i lunghi anni del regime, durante i quali Torino cambia pelle ancora una volta e si fa sempre più metropoli. Gli anni della modernità, del Lingotto e della nuova via Roma, delle grandi infrastrutture e delle avanguardie della nuova industria (la FIAT, ma anche il «non allineato» Riccardo Gualino e la SNIA Viscosa), delle bambole Lenci e della nascente moda italiana. La Torino delle adunate oceaniche, certo, ma anche quella dell'opposizione al regime, della tiepida accoglienza al Duce, che ogni volta gli operai delle grandi fabbriche ascoltano in ostinato silenzio. Poi saranno l'impero, l'autarchia, le leggi razziali, la preparazione strisciante, mai esplicita ma inevitabile, agli anni della guerra che già incombe. La vita quotidiana dei torinesi tra i due conflitti mondiali, illustrata attraverso un apparato iconografico di straordinario valore emotivo e documentario e le pagine dei giornali dell'epoca. La vita quotidiana dei torinesi al tempo del fascismo, tra i due conflitti mondiali, illustrata attraverso le pagine dei giornali dell'epoca e un apparato iconografico di straordinario valore emotivo e documentario. -
Torino sotto le bombe 1940-1945. Ediz. illustrata
La notte tra il 12 e il 13 luglio 1943, un'imponente flotta di oltre duecento fra i più moderni aerei da combattimento fece piovere su Torino una quantità impressionante di ordigni, provocando morte e devastazione. Fu, quello, il più pesante bombardamento subito dalla città, la prima in Italia a essere colpita per via aerea già dal secondo giorno di guerra. Da allora sono passati più di settant'anni, ed è possibile tentare una ricostruzione storica dei bombardamenti su Torino, cercando di comprendere che cosa significasse per gli abitanti vivere o, più ancora, convivere con le bombe. Grazie a un materiale documentario, soprattutto fotografico, assolutamente inedito (di origine anglo-americana), il volume innanzitutto ricostruisce la cronologia dei bombardamenti che colpirono Torino: quelli «nemici» dell'autunno del 1942 e della primavera-estate del 1943 e, dopo il dramma dell'8 settembre, quelli «amici» che avevano come obiettivo i grandi complessi industriali che alimentavano lo «sforzo bellico». Significativa è anche la ricostruzione dell'attività di intelligence degli Alleati, la loro interpretazione dei dati della fotografia aerea e la diffusione dell'informazione sui bombardamenti. Ma, soprattutto, il volume si dedica ad analizzare il modo in cui i torinesi hanno fatto fronte al dramma dei bombardamenti: i rifugi antiaerei, gli allarmi, gli sfollamenti, gli approvvigionamenti, gli orti di guerra. Uno spaccato della vita quotidiana sotto le bombe, con particolare attenzione per la tenuta psicologica della popolazione, ripetutamente e spesso sottoposta alla tensione degli allarmi. Una nuova veste grafica per il volume che ricostruisce la vita quotidiana sotto le bombe nella Torino della seconda guerra mondiale grazie a un materiale documentario del tutto inedito. -
Torino negli anni della guerra 1940-1945. Ediz. illustrata
Com'era la vita quotidiana dei torinesi durante la guerra? Come si viveva nella città rabbuiata dall'oscuramento, nelle notti attraversate dalle sirene dei bombardamenti? Come ci si arrangiava per mettere insieme pranzo e cena, fra razionamenti e «tessere della fame», borsa nera e orti di guerra? E ancora: gli sfollamenti, vere e proprie migrazioni della città fuori della città. L'effimera stagione di libertà fra il 25 luglio e l'8 settembre 1943. Poi l'occupazione tedesca, la Resistenza, infine la liberazione e il faticoso ritorno alla vita. Il capitolo più triste, più cupo della Torino novecentesca. Dall'autore di ""Torino sotto le bombe"""", una cronaca originale dei cinque anni di guerra a Torino, attraverso il racconto di chi c'era, le pagine dei giornali dell'epoca e un apparato iconografico di straordinario valore emotivo e documentario."" -
Torino negli anni della ricostruzione 1945-1961
1945: Torino risorge dalle macerie della seconda guerra mondiale. Semidistrutta da anni di bombardamenti, sofferente, ferita, ma risorge. Pier Luigi Bassignana racconta la storia cittadina e la vita quotidiana dei torinesi dopo la fine del conflitto. Le epurazioni e le inevitabili rappresaglie che seguono la liberazione, la lenta e difficile ricostruzione, i funerali del Grande Torino, la vertiginosa crescita della FIAT e la poderosa ondata di immigrazione. E poi la faticosa integrazione e l'insorgere dell'emergenza abitativa, la rinascita culturale, i fatti di cronaca e di costume che più hanno segnato l'esistenza dei torinesi nel periodo più complesso, influente e appassionante del Novecento. Un viaggio nella memoria torinese dal 1945 alle celebrazioni di Italia 61, emblematico punto di svolta della storia cittadina del Novecento. Un racconto punteggiato di ricordi personali, straordinarie immagini d'archivio e rari documenti. -
Torino dal miracolo economico agli anni '80. 1962-1980
Il periodo compreso tra gli anni Sessanta e il 1980 è uno tra i più difficili - ma anche più ricchi di istanze di futuro - vissuti da Torino dopo la seconda guerra mondiale. Dopo Italia 61 e il miracolo economico, dopo la creazione della città-fabbrica e l'immigrazione dal Sud (nel 1971 Torino raggiunge 1.200.000 abitanti, il punto massimo della crescita demografica urbana), in città esplodono, prima e più che altrove in Italia, tutte le contraddizioni di una società in tumultuoso cambiamento. Sono gli anni della contestazione e del terrorismo, della crisi petrolifera e dell'austerity, della nuova rivoluzione industriale che porta a cambiare per sempre il modo di produrre e concepire l'industria. E sempre in quegli anni nascono i germi della nuova Torino postindustriale, della città-laboratorio capace, a fine millennio, di cambiare ancora pelle, di reinventarsi immagine e sostanza. Pier Luigi Bassignana osserva questi anni «dalla parte dei torinesi»: raccontandone, con rigorosa leggerezza, gli umori e la vita quotidiana, anche grazie a un ampio apparato iconografico proveniente da importanti archivi nazionali e cittadini. -
Torino Duemila. 1981-2020
La Torino che si sveglia all'indomani della «marcia dei Quarantamila» è una città diversa da quella ch'era andata a dormire la sera prima. Il tramonto del modello fordista che ne aveva garantito lo sviluppo dalla fine della guerra costringeva la capitale industriale d'Italia a reinventarsi un'altra volta, come nel 1864, quando la perdita del rango di capitale aveva imposto la ricerca di una nuova vocazione. Bisognava darsi nuovi orizzonti. Come sottolineava il sindaco Novelli nel 1982, «per la Torino del 2000 si tratta di mettere a punto operazioni non solo di carattere urbanistico, ma anche di tipo finanziario di grande respiro economico che possano, con il concorso d'idee a livello internazionale, determinare nuove occasioni di lavoro, nuove attività produttive, nuovi servizi, nuove attrezzature». Ed ecco, in questo libro, gli eventi torinesi degli ultimi quarant'anni: le grandi tragedie (il rogo del cinema Statuto, l'incendio della cappella della Sindone, il dramma della Thyssenkrupp), ma anche i mutamenti del costume, le profonde innovazioni urbanistiche ed economiche che ancora una volta hanno permesso alla città di cambiar pelle e di affacciarsi, rinnovata e bellissima, al nuovo millennio. Fino alle Olimpiadi del 2006 e alle celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità, simboli di uno straordinario rinnovamento. Fino alle crisi dell'oggi, quando i torinesi sono chiamati a una nuova ripartenza. L'ultimo capitolo del Novecento, il primo di una storia ancora da scrivere. -
Storia dei confini d'Italia. L'Emilia, la Romagna e l'Alta Toscana
Quanto del nostro presente possiamo comprendere analizzando le trasformazioni dei confini dell'area emiliano-romagnola, con le sue «appendici» toscane nel corso della storia? Dai ducati di Parma e Modena alla Repubblica di San Marino, dai territori della Garfagnana e della Lunigiana alla Transpadana ferrarese e alle legazioni pontificie della Romagna, questo volume offre una visione complessiva delle vicende di un territorio essenziale per la storia italiana ed europea, realizzando un'inedita e originale sintesi tra passato e presente. Il lettore troverà in queste pagine un'introduzione sul concetto stesso di confine, sul modo di definirlo, tracciarlo e segnalarlo nel corso dei secoli; scoprirà personaggi, aneddoti, curiosità, peculiarità geografiche ed etnografiche dei territori analizzati; per comprendere i mutamenti dei confini (e, quindi, le vicende geopolitiche ch'essi hanno rappresentato nel corso dei secoli), avrà a disposizione uno straordinario repertorio iconografico, con un ampio ricorso alla cartografia storica e a mappe realizzate ad hoc. Uno strumento insieme agile e raffinato, ricco e innovativo. -
Storia dei confini d'Italia. Il Centro Italia. Toscana, Marche, Umbria, Lazio
Quanto del nostro presente possiamo comprendere analizzando le trasformazioni dei confini del Centro Italia nel corso della storia? Dalla Lunigiana al Chianti, dalla Romagna toscana all'isola d'Elba, dal Montefeltro alla Ciociaria senza dimenticare il Vaticano e gli altri piccoli stati dell'Italia centrale, questo volume offre una visione complessiva delle vicende di un territorio essenziale per la storia culturale italiana ed europea, realizzando un'inedita e originale sintesi tra passato e presente. Il lettore troverà in queste pagine un'introduzione sul concetto stesso di confine, sul modo di definirlo, tracciarlo e segnalarlo nel corso dei secoli; scoprirà personaggi, aneddoti, curiosità, peculiarità geografiche ed etnografiche dei territori analizzati; per comprendere i mutamenti dei confini (e, quindi, le vicende geo-politiche ch'essi hanno rappresentato nel corso dei secoli), avrà a disposizione uno straordinario repertorio iconografico, con un ampio ricorso alla cartografia storica e a mappe realizzate ad hoc. -
Storia dei confini d'Italia. Il confine orientale. Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Istria, Dalmazia
Quanto del nostro presente possiamo comprendere analizzando le molteplici, millenarie trasformazioni dei confini del Nordest italiano nel corso della storia? Il lettore troverà in queste pagine un'introduzione sul concetto stesso di confine, sul modo di definirlo, tracciarlo e segnalarlo nel corso dei secoli; scoprirà personaggi, aneddoti, curiosità, peculiarità geografiche ed etnografiche dei territori analizzati; per comprendere i mutamenti dei confini (e, quindi, le vicende geopolitiche ch'essi hanno rappresentato nel corso dei secoli), avrà a disposizione uno straordinario repertorio iconografico, con un ampio ricorso alla cartografia storica e a mappe realizzate ad hoc. Un nuovo modo di leggere la storia. La nostra storia. -
Storia dei confini d'Italia. Il Lombardo Veneto
Quanto del nostro presente possiamo comprendere analizzando le trasformazioni dei confini dell'area lombardo-veneta nel corso della storia? Dalle valli alpine svizzere al corso del Po, dalla laguna veneziana al Mantovano, dal Cadore al Ticino, dal ducato di Milano al regno d'Italia, dai Gonzaga al progressivo allargarsi in terraferma della repubblica veneta, questo volume offre una visione complessiva delle vicende di un territorio essenziale per la storia italiana ed europea, realizzando un'inedita e originale sintesi tra passato e presente. Il lettore troverà in queste pagine un'introduzione sul concetto stesso di confine, sul modo di definirlo, tracciarlo e segnalarlo nel corso dei secoli; scoprirà personaggi, aneddoti, curiosità, peculiarità geografiche ed etnografiche dei territori analizzati; per comprendere i mutamenti dei confini (e, quindi, le vicende geo-politiche ch'essi hanno rappresentato nel corso dei secoli), avrà a disposizione uno straordinario repertorio iconografico, con un ampio ricorso alla cartografia storica e a mappe realizzate ad hoc. Uno strumento insieme agile e raffinato, ricco e innovativo. Un nuovo modo di leggere la storia. La nostra storia. -
Borghi e territori. Dal Levante ligure alla Lunigiana
La «Lunigiana storica», un'area geografica varia per conformazione, ma provvista di una forte identità culturale, è sempre stata una terra di passaggio, affacciata sul mare ma protesa verso i monti e la pianura, attraversata da valichi, sentieri e percorsi storici di transito e di fede, punteggiata nel suo boscoso entroterra da paesi arroccati, borghi in pietra, torri e castelli, abbazie e santuari. Tra curve, salite e discese e suggestive strade secondarie, questa guida tocca l'Appennino e il versante meno noto delle Alpi Apuane settentrionali offrendo scorci e panorami insoliti, per accompagnarci nel fondovalle del Magra e del Vara, tra siti archeologici e centri storici ricchi d'arte e di monumenti. E poi il litorale dell'estremo Levante ligure, dove si cammina con un occhio al mare e uno alla terra, tra borghi famosi in tutto il mondo (le Cinque Terre, Portovenere...) e altri tutti da scoprire, tra suggestioni letterarie, spiagge e scogliere, isole e promontori. E infine La Spezia, protagonista di un sorprendente trekking urbano alla scoperta di un inaspettato patrimonio storico-artistico e museale. Sette aree geografiche, itinerari stradali percorribili in giornata e una serie di proposte escursionistiche per tutte le stagioni, focus culturali e tematici, curiosità, prodotti tipici, folklore, tradizioni ed eventi, riferimenti turistici e suggerimenti pratici di viaggio e di visita, un corredo fotografico realizzato ad hoc: passo dopo passo, senza fretta, alla scoperta della «Lunigiana storica». -
Liguria medievale. 50 luoghi da scoprire e visitare
I monumenti medievali della Liguria costituiscono un patrimonio storico, architettonico e artistico straordinario, spesso rimasto ingiustamente all'ombra di quello di altre più celebrate regioni italiane, e tuttavia meritevole di essere conosciuto, valorizzato, studiato. Questo libro vuole essere una guida per coloro che vogliono andare alla scoperta delle cattedrali, delle grandi abbazie benedettine e cistercensi, dei conventi degli ordini mendicanti, ma anche di quei siti distanti dalle città maggiori, ma non per questo meno importanti, che donano il piacere dell'esplorazione: pievi, cappelle, battisteri, dipendenze dei monasteri più importanti, chiese private e castelli. Ne esce l'immagine di un territorio ricchissimo, sensibile a orizzonti culturali di ampio respiro, complice la posizione di confine, ma anche capace di elaborazioni del tutto autonome e destinate a fare scuola. Uno strumento chiaro e divulgativo, ma anche rigoroso e documentato, punteggiato da curiosità che mirano a sfatare la regina delle leggende metropolitane sul Medioevo: quella secondo la quale si tratta di un'epoca monolitica, succube della dimensione religiosa e sempre uguale a se stessa. Di monumento in monumento, questo libro porterà il lettore a incontrare vescovi, canonici, abati, monaci, cardinali, marchesi, conti, duchi, castellani e persone comuni che gli dimostreranno l'esatto contrario. Liguria medievale, i luoghi: Ventimiglia, Dolceacqua, Pigna, Apricale, Bordighera, Sanremo, Taggia, Montalto Ligure, Triora, Lingueglietta, Montegrazie, l'entroterra di Imperia, Andora, Albenga, Finale, Noli, Savona e nei dintorni, Millesimo, Tiglieto, Varazze, Genova e il suo entroterra, Uscio, Camogli, Rapallo, Cogorno, Borzone, Sestri Levante, Montale di Levanto, Levanto, Vernazza, Riomaggiore, Porto Venere, isola del Tino, Brugnato, Lerici e Sarzana. -
Leggende delle montagne piemontesi
Masche, sarvanot, folletti, dèmoni delle foreste, diavoli, laghi e animali misteriosi, rocce e piante miracolose...: il folclore delle Alpi piemontesi offre a chi lo vuole indagare una straordinaria ricchezza di temi, personaggi ed eventi che testimoniano la presenza di una cultura tradizionale la cui origine si perde nella notte dei tempi. Le leggende nate sulle montagne del nostro arco alpino danno voce a questo patrimonio atavico, che affonda le radici in una storia lontana, la trasforma in racconto e la traduce nella testimonianza di una comunità legata a un territorio, la fa diventare uno strumento d'identità. Dalla valle Gesso alle montagne biellesi, dalla val Maira alla valle di Susa, dalle valli pinerolesi alla Valsesia, questo volume raccoglie molte tra le più affascinanti e significative leggende delle nostre montagne. Introduzioni storico-etnografiche e approfondimenti su luoghi, personaggi ed eventi reali o mitizzati che punteggiano le narrazioni popolari propongono al lettore uno strumento agile ma rigoroso per affrontare un viaggio affascinante nell'immaginario tradizionale delle Alpi occidentali. Un libro per i più grandi e per i più piccoli: il pubblico delle leggende non ha età. -
Museo d'arte orientale. L'Oriente a Torino. Ediz. illustrata
Il Museo d'Arte Orientale è un'oasi all'interno della Città di Torino, un luogo nato per custodire frammenti di antichità del passato. Una storia non nostra, ma che in qualche modo ci riguarda, poiché ci racconta lo sviluppo dell'uomo attraverso i secoli e ci illustra, con i suoi tesori, la storia di culture così distanti da noi. Le sale che compongono il MAO sono disposte in modo tale che, percorrendole, si ha quasi l'impressione di udire voci e suoni che le vite di quelle genti lontane hanno prodotto. Sembra quasi che il nostro transito non passi inosservato, poiché alcune statue ci osservano, tentando di lasciare un segno all'interno della nostra memoria una volta usciti dall'edificio. Non è difficile immergersi fra la vita quotidiana lavorativa e religiosa della Cina e del Giappone, dell'India e del Sudest Asiatico, di quella islamica e tibetana: essa ci viene presentata attraverso ragguardevoli opere artistiche di assoluta bellezza. Potremmo ritrovarci, senza quasi rendercene conto, davanti alla presenza di Ganesha o di un Buddha così vivi da sentirne il richiamo. Potremmo all'improvviso percepire ciò che è sempre stato chiaro a ogni Bodhisattva: tutti gli esseri umani vissuti e viventi sul nostro pianeta appartengono alla stessa moltitudine. -
Il cesto di ciliegie
Elisa Sanelli, giovane e dotatissima pittrice nella Torino degli anni Novanta, cresciuta in un collettivo di artisti insediato in un'ex fabbrica abbandonata, muore avvelenata in circostanze misteriose, a 27 anni (come Jim Morri-son, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Co-bain...). Le indagini e il processo non riescono a dare un nome all'omicida. Anni dopo Francesca, la voce narrante, accetta suo malgrado di scrivere la storia della giovane pittrice avvelenata, per incarico di un conte eccentrico, biografo dell'eterogeneo gruppo di artisti fra i quali si è sviluppata la tragedia, in un groviglio di tensioni affettive, vibranti ed equivoche. Elisa, solitaria e siderale, è morta a causa del suo straordinario talento o per la sua ambigua relazione con Ginevra? Oppure per l'invidia del padre, che non le avrebbe perdonato di essere più brava di lui? Chi sta cercando a tutti i costi d'impedire a Francesca di ricostruire le circostanze dell'omicidio e raccontare in un libro gli ultimi giorni di Elisa? E ancora: chi muove i personaggi come marionette sulla scena del dramma? -
Niente di personale
Torino, giugno 1990: l'estate, i Mondiali di calcio. Dante Finazzi, cinquant'anni, professione killer, riceve un nuovo incarico. Lui è il migliore. È un cane sciolto e ha un metodo a prova di errore, affinato negli anni. Mai un problema, uno sbaglio, mai lasciata una traccia dietro di sé. Però questo è un caso particolare, e prova uno strano disagio. Non solo perché, per la prima volta, la vittima designata è una donna. C'è pure il fatto che ha deciso: sarà l'ultimo lavoro prima di mollare tutto e cominciare una nuova vita in Sudamerica. Dante si mette in caccia e comincia a osservare da vicino Petra Kònig. Affitta una stanza di fronte alla casa della donna, la spia, la fotografa giorno e notte (soprattutto la notte), la segue. Entra nella sua vita senza essere visto, vive con lei fino a restarne pericolosamente affascinato (e a te, lettore, accadrà lo stesso, come in una lunga, insinuante soggettiva). È la routine del killer, che deve sapere tutto della vittima per poter scegliere il momento migliore per agire. Anche se qualcosa non torna. Uno dei committenti gli sta con il fiato sul collo, sembra che lo controlli, e questo lo innervosisce. Qualcuno, poi, ammazza il suo amico Mario, e allora scatta l'allarme. Ormai è tardi per tornare indietro. La domenica di Argentina-Brasile, che si gioca al Delle Alpi, è il giorno stabilito per chiudere. La città è vuota, nelle strade risuona la telecronaca della partita. La Walther PPK è pronta. È ora di finire il lavoro.