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Il dono di Maia
Ulisse (il padre) e Maia (la figlia) da due anni si sono trasferiti a Torino da Sestri Levante. Lui è un educatore psichiatrico, lei una liceale inquieta. La cui migliore amica, Samira, viene trovata morta in una via periferica. Maia non si dà pace e fugge di casa per scoprire che cosa sia successo a Samira, e Ulisse si mette alla ricerca della figlia. Finiranno in un giro di malavita che bazzica i bassifondi e gli infernotti, tra misteriose gallerie, ghiacciaie e cantine che sembrano catacombe. Intanto, in città gira voce di misteriose sparizioni tra i senzatetto, soprattutto ragazzine extracomunitarie dimesse da cliniche psichiatriche. Ma che c'entra la morte di Samira con tutto questo? La storia di una fuga tra i misteri di una città che nasconde troppi non detti. Perché Torino è ben più di una città: è un luogo della mente, un groviglio di tradizione, modernità e ataviche superstizioni. Certo, sono state scritte migliaia di pagine sui conflitti tra magia bianca e nera a Torino. Ma non è questo il punto. Perché non è mai stata la magia a essere pericolosa. Sono le persone. Il seguito di ""L'educazione può uccidere"""". Un romanzo con due centri prospettici: quello del padre e quello di Maia, la sconvolgente voce in prima persona di un'adolescente costretta a confrontarsi con gli orrori della vita."" -
Redattore ordinario
1983: mentre a Torino esplode lo «scandalo delle tangenti», nel Po viene ritrovato il cadavere di una donna. Un banale suicidio? Così sembra a un primo esame. Ma il giovane cronista incaricato di «coprire» la notizia non è convinto e comincia a scavare nel passato della vittima. Dove non tutto è limpido. Anzi, spunta un possibile (forse probabile) coinvolgimento nella «tangenti-story» che in quei giorni, con molti anni di anticipo su Tangentopoli, travolge alcuni dei politici più noti del Piemonte. Ma il giornale è in crisi e i suoi capi, timorosi di perdere finanziatori, preferiscono archiviare in gran fretta la vicenda. Sullo sfondo infuria la guerra tra il clan dei Catanesi e i calabresi per il controllo delle attività criminali sulla piazza torinese. True crime o giornalismo d'inchiesta? Pura fiction o rilettura romanzata della realtà? Come spesso accade in un grande noir, i confini non sono sempre così chiari. E, nelle pagine del romanzo, il lettore ritroverà eventi, luoghi, fors'anche personaggi familiari... -
Il buco del picchio
Nella proprietà di Leo Delfos, un vecchio frassino viene sradicato dal vento e finisce sulla strada vicinale, diventando un ostacolo alla circolazione. Bisogna spostarlo, ripulire l'asfalto dai rami spogli di quell'albero che, all'ex commissario dell'Anticrimine parigina tornato a Giaveno per godersi la pensione, sembra star lì da sempre. Di sicuro c'è già nei suoi primissimi ricordi di bambino. Sembra un fatto di ordinaria amministrazione per chi vive in campagna. E invece no. Perché, mentre con l'amico Carlo tagliano il tronco dell'albero, da un nido di picchio nascosto rotola fuori una perfetta pallina di terra che subito innesca la curiosità di Leo. Improvviso e inaspettato, quello strano oggetto si rivela capace di ridestare dolori mai sopiti, per decenni confinati in un angolo inaccessibile della mente. Aprire quel nido di picchio costringerà Leo a infilarsi sotto la coltre polverosa di un passato che risale alla seconda guerra mondiale, a navigare in un mare di antichi amori e squallidi egoismi, esplosioni di vita e sordidi sentimenti, paure e avide rassicurazioni. Un passato (e un presente) di morte, che lo porterà a scavare tra i simbolismi di un Medioevo tramontato, ma ancora incredibilmente attuale. -
Alpini sui sentieri del mito
Un percorso inedito attraverso la storia e i luoghi degli Alpini, dalla nascita (1872) alla seconda guerra mondiale. Le divise, le armi, i grandi personaggi, le pagine di eroismo. Le immagini d'epoca, gli scenari operativi, il racconto di alcune fra le leggendarie battaglie combattute dal corpo militare che più di ogni altro è entrato nell'immaginario collettivo come sinonimo della tenacia, della capacità di sacrificio, della volontà di resistenza dei soldati italiani. E poi una serie di spettacolari itinerari escursionistici su tutto l'arco alpino, dall'Ortigara ai confini occidentali, per ripercorrere i sentieri su cui sono state scritte alcune fra le pagine più indimenticabili dell'epopea delle Penne Nere. Cartine, approfondimenti storici, un apparato iconografi co realizzato ad hoc. -
Sentieri natura in Piemonte
Un'inedita serie di escursioni alla scoperta della natura piemontese. Dai Roc del vallone del Sangonetto, che ci fanno vedere - e quasi toccare con mano - gli effetti delle immense forze che hanno innalzato le Alpi, alla vita in montagna dei secoli passati, raccontata dall'ecomuseo Colomba-no Romean a Salbertrand, alle piante tipiche della macchia mediterranea, come il cappero, che hanno colonizzato la Rocca di Cavour. Forse non è così risaputo che a Roccaverano e nelle oasi xerotermiche della bassa vai di Susa ci sono le orchidee, che gli uccelli migratori in rotta per l'Africa fanno tappa nell'Oasi di Crava Morozzo o che a Vermogno i Salassi e poi i Romani cercavano l'oro e rimodellavano l'ambiente, mentre in valle Botto si possono ammirare fossili di molluschi bivalvi del Pliocene, rimasti intrappolati nell'argilla quando la zona era in fondo al mare. Siamo perlopiù abituati a pensare le manifestazioni più spettacolari della natura lontane da casa e dai luoghi di più antica antropizzazione, dimenticando a volte che la natura è ovunque e che anche l'antropizzazione è in un certo senso natura. Questi 28 itinerari sono qui per ricordarcelo, con percorsi molto facili, per tutti, dove il punto di arrivo - la panoramica «vetta» - questa volta è una grande scoperta dietro casa. -
Cronache di guerra a Genova e provincia
Cinque anni di bombardamenti su Genova, dal mare e dal cielo. Le incursioni sullo strategico ponte di Recco, con la distruzione della città. La borsa nera, le difficoltà della vita quotidiana durante la guerra. La caccia agli ebrei e la cattura in galleria Mazzini del rabbino Riccardo Pacifici, poi finito ad Auschwitz, gli scioperi negli stabilimenti industriali e la deportazione degli operai genovesi in Germania. Le spietate rappresaglie nazifasciste. Ma anche la Resistenza genovese e l'epopea della liberazione della città, l'unica in Europa in cui i tedeschi furono costretti ad arrendersi, anche sul piano formale, ai partigiani. Straordinarie testimonianze dirette, un ricco apparato iconografico, una cronaca puntuale e documentata, ma che si legge come un romanzo. 1940-1945: luoghi, storie e protagonisti della guerra dentro e tutt'intorno a Genova. Con una prefazione di Gian Giacomo Migone. -
35 castelli imperdibili del Lazio
I fasti imperiali di Roma, è vero, non smetteranno mai di incantare. Ma da qualche decennio un «altro Lazio» è uscito dal cono d'ombra dell'Urbe per mostrare al mondo gli innumerevoli tesori che si dipanano lungo le sue strade antiche, nella Tuscia viterbese come nell'Agro Falisco, nella Sabina come in Ciociaria. Tra questi svettano i castelli, baluardi di pietra segnati in maniera indelebile dal blasone delle dinastie che li hanno eretti o conquistati, difesi oppure rasi al suolo per poi ricostruirli e magari trasformarli in splendide dimore signorili, emblemi di raffinatezza e sfavillante potenza. Nei secoli le roccaforti laziali hanno ospitato imperatori e pontefici, prelati e condottieri, nobildonne e mecenati, vedendo consumarsi tra le loro mura le imprese, le passioni, i tradimenti dei grandi casati - i Colonna e i Caetani, i Borgia e i Della Rovere, gli Orsini e i Ruspoli, i Farnese e i Baglioni - che hanno plasmato nel profondo l'identità di questi luoghi scrivendone la storia. Giunti alla modernità con qualche ferita, gli splendidi castelli laziali tornano in queste pagine a far sentire la loro voce, raccontando le loro vicende e facendone rivivere i protagonisti. -
Sui sentieri della Grande Guerra
Tra il 1915 e il 1918 sulle Alpi Orientali si è combattuta una guerra diversa. Durissima, eroica, spietata e difficile per le condizioni climatiche e ambientali estreme in cui operavano i soldati di entrambe le parti. Oggi, in tempo di pace e dopo più di cent'anni, ripercorrere quei sentieri è un'esperienza unica, capace di unire come in nessun altro luogo del mondo l'emozione dell'alta montagna e la memoria storica. Dai ghiacciai dell'Ortles ai forti del Brenta, dal massiccio del monte Grappa al Tagliamento, dal Sass de Stria al monte Paterno, al cospetto dei meravigliosi panorami che circondano le Tre Cime di Lavaredo, da Redipuglia alle trincee del monte San Michele, rese celebri dalle poesie di Giuseppe Ungaretti: una straordinaria selezione di itinerari escursionistici sui sentieri della Grande Guerra. Per ogni area descritta: la delimitazione dei fronti di combattimento, il racconto puntuale delle vicende belliche, i percorsi di scoperta fra trincee, cannoniere, postazioni fortificate e sacrari. Un viaggio nelle memorie di una guerra che ha lasciato segni indelebili nel paesaggio di montagne ormai entrate nel mito. Cartine, schede tecniche con tutte le informazioni per organizzare le escursioni e la visita dei siti, approfondimenti sui luoghi e i protagonisti della Grande Guerra sulle Alpi Orientali. Per camminare nella storia del Novecento. -
35 borghi imperdibili. Borghi delle Marche
Le Marche sono una distesa gioiosa di rughe e di pieghe, di solchi d'acqua e grumi di roccia. Sono le sfumature verdi degli appezzamenti coltivati che digradano verso il mare collina dopo collina, i piccoli insediamenti e le case sparse, i profumi del tartufo e della norcineria, dell'olio nuovo e dell'uva matura. Luoghi idilliaci, che la storia ha tramutato in scenari di guerra e posti di confine. I Piceni e i Romani, i Goti e i Bizantini, i guelfi e i ghibellini, le truppe sabaude e quelle pontificie: venticinque secoli di eserciti e di battaglie, di assedi e combattimenti. Valli parallele tra l'Appennino e il mare, paesi che per secoli si sono guardati in cagnesco da un colle all'altro e si sono fatti la guerra o perlomeno i dispetti. Grandi contrasti, grande bellezza. La necessità di difendersi ha portato all'incastellamento, facendo sorgere una miriade di borghi meravigliosi aggrappati alla cima delle colline e arrivati a noi come vere e proprie istantanee del Medioevo; la nascita delle signorie ha regalato mecenati capaci di valorizzare gli artisti locali e di chiamarne da fuori, arricchendo anche i borghi più piccoli di straordinari capolavori. -
Borghi della Tuscia
La Tuscia - regione che, sul piano storico e geografico, rappresenta l'area abitata dai misteriosi Etruschi - non può essere definita da confini. Si tratta infatti di un vasto territorio delimitato a ovest dal mar Tirreno e disseminato di borghi nati sugli alti speroni tufacei che caratterizzano in buona parte la provincia di Viterbo, ma che si estendono anche a nord verso la Toscana, a est verso la valle del Tevere e l'Umbria e a sud verso Roma. Per tale motivo questa guida non si pone limiti territoriali, ma segue i passi degli Etruschi riscoprendo, borgo dopo borgo, villaggi arroccati sulle loro rupi, o nascosti in mezzo ai boschi, o difesi da imponenti mura e rocche, città abbandonate e altre impregnate di atmosfere medievali, emozionanti vedute sui laghi vulcanici, la sontuosità senza tempo delle ville rinascimentali e il mistero di favolosi giardini nascosti. Borghi della Tuscia. Tutto qui è rimasto con grande fatica in piedi, nonostante le insidie della natura e della modernità, e continua a regalare magnifiche sensazioni. Ed è proprio il fascino della precarietà insieme a quello della continua scoperta a rendere i borghi della Tuscia ancora più preziosi. E come un bene prezioso vanno trattati: visitateli a passo lento percorrendo le antiche vie che li collegano (su tutte, la Francigena), siate curiosi, fatevi accompagnare dalle guide locali, sentitevi un po' come archeologi, geologi, viaggiatori nel tempo. La Tuscia vi sorprenderà. -
Varco! 30 mesi di storia del btg. Guastatori del genio
A centocinquant'anni dalla fondazione delle truppe alpine e nell'anno dell'ottantesimo anniversario della battaglia di El Alamein, un libro che racconta il ruolo cruciale dei Guastatori durante il secondo conflitto mondiale, attraverso una documentazione inedita, frutto di anni di ricerche d'archivio, e le preziose testimonianze dei reduci. Nelle pagine del volume, sulla struttura portante del diario di guerra del 32° Battaglione Gastatori (che registra gli eventi di ogni giornata dal 24 febbraio 1941 al 10 agosto 1942) s'intrecciano infatti le voci degli stessi protagonisti: le lettere alla famiglia, i diari o le memorie, con i loro ideali, le loro speranze e spesso anche con rancori e frustrazioni del momento, completano la narrazione mostrandone tutto il lato umano. Uno strumento innovativo e prezioso, per consentire al lettore di «calarsi nella storia» e rivivere quanto accadde in quei frangenti. L'ampio apparato documentale e la straordinaria ricchezza delle fotografi e d'epoca - molte delle quali fornite all'autore direttamente dalle famiglie dei protagonisti - costituiscono un materiale di sicuro interesse per storici e collezionisti, così come l'analisi degli equipaggiamenti specifici dei Guastatori. -
Sentieri balcone e di cresta in Piemonte e Valle d'Aosta
Diego Vaschetto propone ai lettori un'originale serie di escursioni sulle montagne del Nordovest, tutte caratterizzate da una caratteristica fondamentale: raggiungono e percorrono alcuni dei sentieri più arditi e spettacolari delle Alpi occidentali. Sono tutti percorsi che seguono il filo di cresta di cime e gruppi montuosi di grande valore panoramico o che, sempre in quota ma senza per forza raggiungere le vette, rappresentano altrettanti straordinari «balconi» su alcuni dei paesaggi più straordinari compresi tra le Alpi Liguri e il massiccio del Monte Bianco. Dalle montagne cuneesi alle valli valdesi, dalla valle di Susa ai sentieri tracciati al cospetto dei mitici «quattromila» valdostani, una selezione di itinerari per tutti, privi di difficoltà tecniche, ma pensati e realizzati per scoprire l'irripetibile, maestosa bellezza di alcuni fra i più emozionanti paesaggi alpini. Escursioni diverse, da fare almeno una volta nella vita. Escursioni d'autore. -
Sui sentieri delle Alpi Marittime
In nessun altro tratto della catena alpina cime che superano i tremila metri svettano a poco più di quaranta chilometri dal Mediterraneo. Nessun'altra parte delle Alpi conserva un tale scrigno di biodiversità: le Alpi Marittime sono uno dei 34 territori più ricchi di ambienti, manifestazioni geologiche e specie animali e vegetali del mondo. Non a caso, il piemontese Parco Regionale Alpi Marittime e il francese Parc National du Mercantour, insieme, costituiscono la più grande area protetta transfrontaliera d'Europa, caratterizzata, fra l'altro, da un'incredibile quantità di laghi montani (se ne contano oltre 300, di varie dimensioni, origini e forme). In questo libro, Claudio Trova ha raccolto 20 escursioni sulle Alpi del Mare. I percorsi descritti riguardano soprattutto le valli piemontesi (Stura di Demonte, Gesso e Vermenagna), con qualche attenzione anche per il versante francese, in particolare per le valli Roya e Ubayette, consentendo così di esplorare i luoghi di maggiore interesse. Gli itinerari sono adatti a tutti: quando l'escursione è più impegnativa, mete intermedie raggiungibili senza difficoltà offrono valide alternative per chi preferisce camminate più rilassanti. Cartine, schede tecniche, tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio le escursioni e una serie di approfondimenti che consentono di scoprire le cime più belle e la natura di questo straordinario e poco conosciuto tratto della catena alpina. -
Alpi Marittime tra Italia e Francia
Alpi Marittime tra Italia e Francia: una magnifica eccezione. In nessun altro tratto della catena alpina cime che superano i tremila metri svettano a poco più di quaranta chilometri dal Mediterraneo. In nessun'altra parte delle Alpi si conserva un tale scrigno di biodiversità: le Marittime sono uno dei 34 territori più ricchi di ambienti, manifestazioni geologiche e specie animali e vegetali del mondo. Non a caso, il piemontese Parco Regionale Alpi Marittime e il francese Parc National du Mercantour, insieme, costituiscono la più grande area protetta transfrontaliera d'Europa. L'eccezione si riflette anche in una storia straordinaria, che dalla preistoria (i celebri graffiti della valle delle Meraviglie) arriva alla seconda guerra mondiale, quando questo lembo di catena alpina fu protagonista della drammatica guerra del 1940. In mezzo, storie e leggende di sovrani (come Giovanna d'Angiò, la celebre Reíno Jano del folklore provenzale), passaggi di eserciti provenienti da tutto il continente, segni di un'arte e di un'architettura segnate dall'asprezza di queste montagne, eppure capaci di un autentico respiro europeo. E una lingua, il provenzale, e una cultura comuni, che hanno sempre ignorato l'esistenza dei confini, dando vita a un immaginario sovranazionale davvero unico. Undici imperdibili itinerari lungo le strade delle valli piemontesi (Stura, Gesso e Vermenagna) e francesi (Vésubie, Tinée, Ubaye, Ubayette, Roya e Bevera), per scoprire i borghi, le fortificazioni, i santuari, i luoghi storici delle Alpi del Mare. Un viaggio entusiasmante. Un invito a conoscere queste terre leggendarie e bellissime. Sarà una rivelazione. -
Itinerari imperdibili in Provenza e Camargue
Da Petrarca a Van Gogh, dall'Ussaro sul tetto a Una bella annata, nel corso dei secoli Provenza e Camargue hanno ispirato generazioni di artisti, poeti e narratori. E si capisce perché: quest'angolo di Francia, incuneato tra le montagne e il Mediterraneo, vive immerso in un'atmosfera unica, in una luce che non si trova in altri luoghi: una luce dai toni caldi, che esalta i contrasti e satura i colori, il giallo dei girasoli, il viola della lavanda, l'ocra della terra, i riflessi dell'acqua. Borghi arroccati di sassi chiari, con le case che si stringono quasi a volersi difendere dal soffi o del mistral; abbazie nascoste nel fondo di silenziose valli verdi; i segni del passaggio degli antichi Romani, che qui hanno piantato viti e ulivi; e ancora castelli abbarbicati sulle colline, da conquistare senza fretta camminando su antichi acciottolati; città immerse nella storia, come Avignone e Arles; ma anche spazi selvaggi, santuari di una natura incontaminata, come la zona del delta del Rodano o le gole del Verdon, sulle cui pareti nidifica l'avvoltoio. In questa nuova edizione aggiornata, un'inedita selezione di itinerari turistici fra paesaggi di struggente poesia, arte, storia e cultura, da visitare in tutte le stagioni. Per ogni itinerario, una scheda tecnica con tutte le informazioni utili e un ricchissimo apparato iconografi co inedito. Per scoprire, con lentezza, la gioia di vivere di una terra in cui il sole splende 300 giorni l'anno. -
Itinerari imperdibili in Bretagna e Normandia
Scogliere di granito a picco sul mare, fari costruiti su promontori che da secoli sfidano la violenza dell'oceano, spesso raggiungibili percorrendo arditi sentieri dei doganieri che permettono di godere di panorami straordinari, le maree più alte e spettacolari d'Europa; e ancora dolmen e menhir, foreste in cui sono nate le leggende di re Artù, chiese romaniche e gotiche che incarnano l'essenza stessa della civiltà europea, i luoghi del D-day e la dolcezza del bocage normanno, dove nascono eccellenze enogastronomiche celebri in tutto il mondo: tutto questo, e anche molto di più, è possibile incontrare nel viaggio in Bretagna e Normandia che questo libro, in una nuova edizione aggiornata, propone ai lettori. Un'inedita selezione di itinerari fra paesaggi di incredibile bellezza, città d'arte, stratificazioni uniche di storia e natura. Per ogni itinerario, una scheda tecnica con tutte le informazioni utili e un ricchissimo apparato iconografico inedito. Un viaggio da fare almeno una volta nella vita; per poi scoprire, dopo essere stati avvolti dal fascino insieme sottile e potente di queste terre, che non si può non tornare a desiderarle, a visitarle, a viverle. -
In moto sulle mitiche strade delle Alpi orientali
Le Alpi Orientali e Centro-Orientali, dall'Adamello alla Slovenia, sono un fantastico scrigno di strade e passi d'alta quota, ideali per organizzare indimenticabili vacanze in moto. Paesaggi incomparabili, percorsi che sfiorano alcune fra le cime più celebri dell'arco alpino e costeggiano laghi incastonati tra rocce e foreste, tracciati che hanno secoli di storia e anche per questo sono entrati nel mito delle due ruote, tornanti e curve a due passi dai ghiacciai su cui il piacere di guidare è assicurato. Un fantastico «parco giochi» per i biker, concentrato in dieci grandi itinerari che Fabrizio Bruno ha selezionato in anni di frequentazione. Ci sono lo Stelvio e il Tirolo, l'Adamello e le leggendarie strade delle Dolomiti, l'estremo Est tra Carnia e penisola istriana, ma anche imperdibili escursioni oltralpe, sulle strade alpine di Baden-Württemberg e Baviera (Deutsche Alpenstraße, Walchensee, Romantische Straße), Austria (Großglockner Straße & Nockalmstraße) e Slovenia. Per finire, un elenco dei sessanta passi delle Alpi dell'Est da fare almeno una volta nella vita. Descrizione dei percorsi, cartine, tutti i consigli utili per organizzare viaggio e soggiorno lungo alcune delle strade più attraenti dell'arco alpino. -
Itinerari imperdibili in Corsica
Quante sono le anime della Corsica? La Corsica è anzitutto una serie infinita di spiagge meravigliose e di pinete, scogli e macchia mediterranea; il vento e il mare sono compagni inseparabili nel periplo dell'isola. Eppure, fermarsi qui sarebbe un errore. Con una quota media di 600 m sul livello del mare, la Corsica è anche (soprattutto, per qualcuno) un'enorme massa di granito che 30 milioni di anni fa si è staccata dalla penisola iberica per buttarsi nel Mediterraneo. Montagna vera, dove la neve rimane 8 o 9 mesi all'anno, dove si scia, dove il castagno serve a nutrirsi e a scaldarsi. Poi c'è la Corsica degli uomini. Abitata dai Torreani, visitata da Greci e Romani, colonizzata da pisani e genovesi, saccheggiata dai Saraceni, comprata dai francesi, l'isola è rimasta impassibile a guardare uomini e donne nascere e morire: quelli che hanno acceso le speranze d'indipendenza, come u babbu di a patria, Pasquale Paoli, quelli che dall'isola sono partiti per conquistare il mondo, come un certo Napoleone Bonaparte. E quelli che la storia non ricorda, pastori e commercianti, pescatori e contadini, eretici, ladri e boscaioli, quelli che sono emigrati e quelli che sono arrivati. I loro respiri sono incisi nelle pietre e nelle onde, e hanno fatto di quest'isola quello che è. La Corsica è molte cose insieme, e l'unica via per capire quest'isola-mondo è percorrerla senza fretta. Sette itinerari di visita in questo libro: per ciascuno, una scheda tecnica con tutte le informazioni utili per organizzare il viaggio, approfondimenti e un ricchissimo apparato iconografico. -
Fiumi e navigli di Lombardia
Culla di civiltà e crocevia di popoli, la storia della Lombardia scorre parallela ai suoi fiumi, sinuose vie d'acqua sospese tra le Alpi e il Po. Nei secoli hanno fecondato la pianura, alimentato commerci e industrie, trasportato condottieri e predicatori, sovrani e artisti, sono stati contemporaneamente confini e ponti tra genti diverse. Questo libro percorre le rive e le alzaie dei fiumi e dei navigli lombardi ascoltando i racconti dell'acqua. Che parlano di manieri e ville, di cascine e filande, di abbazie e campi di battaglia, di luoghi ritratti da Leonardo e cantati dal Manzoni. Ogni capitolo è dedicato a un diverso corso d'acqua; ciascuno a sua volta è suddiviso in itinerari tematici, naturalistici ma soprattutto storico-culturali e artistici, con tempi indicativi di fruizione, attrazioni e curiosità. Fiumi e navigli di Lombardia. Di ogni fiume seguiamo l'incedere utilizzando il passo slow del pedone o del cicloturista, così da non perdere l'incanto di quelle piccole oasi che le acque hanno sottratto alle ingiurie dei tempi moderni. -
Vita contadina in Piemonte tra Ottocento e Novecento
Com'era il paesaggio delle campagne piemontesi tra Ottocento e inizio Novecento? Quali erano i luoghi della socialità contadina nelle pianure e nelle montagne? Dove e come si svolgevano fiere e mercati agricoli nel Piemonte a cavallo dei due secoli? Qual era il rapporto tra il mondo contadino e la medicina, tra permanere di consuetudini antiche e riti ancestrali che affondavano le loro radici in tempi lontanissimi? E ancora: quali erano i livelli di istruzione e scolarità in quella società che oggi ci appare così lontana? Quali i momenti e i luoghi deputati allo svago e alla fruizione del tempo libero, tra feste, osterie e confraternite religiose? Dov'era più radicato il mestiere di contrabbandiere? Fino a quando la tradizione della «veglia» (la vijà, vëlhâ nell'area occitana, viggia nell'area walser) è stato un elemento centrale per la nascita e il consolidamento dei legami sociali nella comunità contadina? Ricorrendo all'analisi delle opere di statistica ottocentesche, ai lavori etnografi ci novecenteschi e a interviste sul campo raccolte negli anni, gli autori rispondono a queste e a molte altre domande, consentendoci d'intraprendere un viaggio affascinante alla scoperta di una vita contadina ormai in gran parte scomparsa, eppure ancora viva nelle tracce lasciate nella lingua, nei modi di dire, nelle tradizioni civili e religiose. Con un ricco e prezioso apparato iconografico d'epoca.