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Fantasmi di montagna. Escursioni ai più spettacolari luoghi abbandonati sulle Alpi del Nordovest
Fantasmi di montagna. Un'inedita serie di straordinarie escursioni dal col di Nava al Monte Rosa, in alcuni fra i più spettacolari paesaggi alpini del Nordovest, alla scoperta di incredibili luoghi nascosti tra valli e cime di Piemonte e Valle d'Aosta: forti diruti, antiche ferrovie decauville, dighe ormai vuote e funivie abbandonate al cospetto di alcune delle cime più alte d'Europa, intere stazioni sciistiche chiuse e spopolate, miniere dismesse. Luoghi di vita e di lavoro che oggi sono muti testimoni di un mondo montano finito per sempre. Un vero viaggio alla scoperta dei ruderi silenti di una civiltà alpina antica e moderna (in certi casi perfino contemporanea) ormai inesorabilmente scomparsa e che è possibile riscoprire, esplorare, rileggere. Cartine, altimetrie, livelli di difficoltà, tempi di percorrenza, periodo consigliato, un ricchissimo apparato iconografi co, approfondimenti storici e naturalistici su luoghi e ambienti attraversati. Alla ricerca della montagna perduta: il piacere dell'escursione, l'avventura della scoperta. Fantasmi di montagna sulle Alpi del Nordovest. -
25 piazze imperdibili dell'Emilia-Romagna
La «piazza», da secoli teatro dei principali eventi cittadini, è una componente essenziale di ogni centro urbano del nostro Paese; fonde in sé storia, arte, architettura, tradizioni e quotidianità, afferma il senso di appartenenza degli abitanti e rafforza il passato comune che li lega ai secoli di storia che li hanno visti protagonisti proprio in quel luogo. Non fa certo eccezione l'Emilia-Romagna, un territorio teatro di straordinarie stratificazioni storiche, sociali, artistiche. Di ogni piazza emiliano-romagnola questa guida offre lo stesso schema: le caratteristiche di fondo (religiose, politiche, mercantili e architettonico-urbanistiche), la storia, la descrizione di palazzi, cattedrali e degli arredi anche minori che la compongono. Poi l'eventuale presenza nei pressi di raccolte museali, mentre in altri casi sono i palazzi a essere i musei di se stessi, aprendo sale e collezioni. In chiusura una serie di leggende e curiosità connesse al luogo, agli edifici e ai personaggi storici che li hanno frequentati e un approfondimento sulle manifestazioni folcloristiche di radici secolari che ancora si svolgono in piazza. Una guida diversa. Perché se le città dell'Emilia-Romagna avessero un'anima (ma siamo sicuri che ce l'hanno), è proprio nelle sue piazze che bisognerebbe cercarla. Le piazze: Piacenza . Castell'Arquato. Vigoleno. Fontanellato. Parma. Gualtieri. Guastalla. Reggio Emilia. Carpi. Modena. Bologna. Cento. Ferrara. Imola. Faenza. Ravenna. Forlì. Terra Del Sole. Cesena. Rimini. San Leo. -
Lombardia insolita e misteriosa. 35 viaggi tra i luoghi più inconsueti della regione
In quale edificio lombardo sono riuniti (caso più unico che raro) una Danza macabra, un Trionfo della morte e un Incontro tra i tre vivi e i tre morti, bizzarrie iconografiche sul tema della caducità umana legate a varie tradizioni europee? E che cosa si cela dietro l'inspiegabile allineamento definito la «Stonehenge del Bresciano»? Qual è l'origine dei misteriosi «massi avelli» del triangolo lariano? Quali presenze sembrano infestare castelli e antiche dimore in molte province lombarde, dall'Oltrepò Pavese al Mantovano, dal Lodigiano al Cremonese, e quali sono le storie che hanno indotto la fantasia popolare a tramandarne le leggende nei secoli? O ancora: qual è il significato delle «scacchiere» che ricorrono all'esterno e all'interno della basilica di Sant'Ambrogio? Questi e molti altri «misteri» popolano le pagine del libro che avete tra le mani. Perché, dietro il suo apparente pragmatismo, la Lombardia è punteggiata da villaggi utopistici, città fantasma, cattedrali dalle mille leggende, personaggi visionari o eccentrici, scienziati geniali, santi, artisti e condottieri, per i quali le vicende storiche s'intrecciano a episodi leggendari. Chi pensa di conoscere tutto della storia, dell'architettura e dell'arte lombarde rimarrà dunque sorpreso dalla ricchezza di questa guida. 35 luoghi da non perdere. Per ognuno: descrizione, informazioni per la visita, un apparato iconografico realizzato ad hoc. Un volume per partire alla scoperta della Lombardia più insolita e misteriosa. -
Goodbye, Merkel. Perché per sedici anni ha comandato lei
Settembre 2021: dopo sedici anni d'ininterrotta gestione del potere, si chiude l'era di Angela Merkel. Negli oltre tre lustri alla guida della Germania, la Kanzlerin ha visto passare davanti a sé quattro presidenti americani, due presidenti cinesi e tre presidenti della Commissione Europea (oltre che nove presidenti del Consiglio italiani). Che cosa c'è dietro questa continuità straordinaria, che ha fatto della cancelliera la donna più potente del mondo? Dalla biografia intima alle scelte geopolitiche, un libro fondamentale per capire la parabola di Angela Merkel e per rileggere la nostra storia recente. Ma anche per comprendere dove andrà la Germania dopo di lei e, soprattutto, che cosa sarà dell'Europa negli anni a venire. Con una prefazione di Gian Enrico Rusconi e una postfazione di Lucio Caracciolo. -
Vita quotidiana alla corte dei Savoia (1663-1831)
Quando e come si mangiava a corte? Come si vestiva il re? Quali lingue si parlavano? Quali sono state, nel corso dei secoli, le residenze preferite dai Savoia e quanto tempo vi trascorrevano i sovrani e i loro cortigiani? Quali erano le cerimonie più importanti e perché? perché la caccia è stata così importante per la dinastia? Questo libro ricostruisce in maniera puntuale e documentata la vita quotidiana di quella grande macchina per la rappresentazione del potere che fu la corte sabauda. Migliaia di persone, per secoli, hanno partecipato al funzionamento di questo raffi nato meccanismo, vivendo ruoli definiti con scrupolosa precisione dai regolamenti di palazzo e dai cerimoniali, di cui Andrea Merlotti analizza forma, sostanza e significato. In queste pagine, il lettore troverà anche una suggestiva indagine sulla Torino capitale ducale e poi reale, una vera e propria città-corte con pochi eguali in Europa. Un racconto originale e appassionante, costruito con rigore documentale e grande capacità narrativa da uno dei maggiori esperti italiani sull'argomento, in un continuo intreccio tra storia pubblica e privata. Con un ricco apparato iconografico e le preziose testimonianze d'epoca degli stranieri che, nel corso dei secoli, hanno frequentato i palazzi, le feste, le tavole, le stanze segrete dei sovrani sabaudi. -
Qui gatta ci cova! Parlare e scrivere con gli animali. Proverbi, espressioni e modi di dire che si richiamano al mondo animale
Un libro che indaga le ragioni etimologiche e storiche che stanno dietro alla nascita e all'evoluzione di frasi ed espressioni ancora oggi di uso comune, pur se spesso legate a un mondo ormai distante dalla nostra contemporaneità. Attraverso aneddoti, notizie storiche e letterarie, l'autore risale all'epoca in cui il contatto (e lo scambio di conoscenze) tra uomo, animali e natura era molto più stretto di oggi. Un dizionario diverso dal solito, divertente e colto insieme, semplice e agile da consultare. Voce per voce, un viaggio inedito e appassionante attraverso la lingua italiana, per soddisfare curiosità linguistiche e scoprire i segreti lessicali e metaforici che stanno dietro ad alcune parole, frasi e detti popolari riguardanti gli animali nel loro rapporto con l'uomo. Quanto del nostro sapere popolare è stato trasmesso ed è sopravvissuto attraverso i modi di dire legati al mondo animale? «Proprio grazie a «proverbi, espressioni e modi di dire» sopravvivono conoscenze che, se si limitassero al presente, andrebbero poco oltre gli animali da compagnia. È quanto ben meglio di noi storici possono dimostrare gli esperti di paremiologia (lo studio scientifico dei proverbi). Spesso se ne consiglia addirittura l'uso per rendere vivace l'esposizione: avviene in scuole di giornalismo e addirittura in scuole di scrittura (non era certo così in quella di Giuseppe Pontiggia). I modi di dire sopravvivono anche quando il loro riscontro con la realtà è ormai flebile se non assente: le parole mostrano di avere vita più lunga degli oggetti a cui si riferiscono» (dalla prefazione di Giuseppe Sergi). -
Gli antichi popoli del Piemonte. Dal paleolitico all'età dei Celti e dei Liguri
Le caverne del monte Fenera, i villaggi neolitici della Rocca di Cavour, di Chiomonte e di Alba, le stele del Canavese, le incisioni rupestri del monte Bego, le palafitte di Viverone e Mercurago, le necropoli e i villaggi di Liguri e Celti: sono solo alcuni esempi di un tessuto archeologico straordinario, che traccia l'immagine inaspettata di un Piemonte perfettamente inserito in circuiti di scambio su scala europea. Attraverso i passi alpini e lungo i fiumi viaggiarono individui e beni pregiati, come le splendide accette in pietra verde del Monviso e il rame dei giacimenti delle Alpi. La scoperta di aree cerimoniali dell'età del Rame mostra come anche il Piemonte abbia conosciuto le prime società piramidali, quasi in sincronia con lo sviluppo delle società protourbane d'Oriente. Nell'età del Bronzo, poi, s'infiltrarono nella nostra regione i primi gruppi protoceltici; il territorio ha restituito alcune delle più antiche iscrizioni celtiche al mondo, mentre i costumi e la società dei Liguri e dei Celti ci sono noti attraverso le parole degli storici greci e latini e grazie ai reperti che l'archeologia continua a portare alla luce. La grande avventura della preistoria in Piemonte, dalle origini fino alla romanizzazione, alla scoperta di un patrimonio archeologico, storico e culturale unico, eppure ancora poco noto al grande pubblico. Un viaggio affascinante alla ricerca delle nostre radici più lontane. -
Il pensiero di Rol
Come nelle sue precedenti pubblicazioni su Gustavo Rol, Maria Luisa Giordano prende per mano le persone curiose e attente e le rende partecipi delle sue meravigliose esperienze. Ma se nei suoi testi precedenti l'autrice ha narrato episodi e condiviso le sensazioni intense e ineffabili provate in quel salotto in cui accadevano cose al tempo stesso vicenda concreta e avventura mirabolante, in questo libro la tessitura dei ricordi prende una tonalità che in precedenza aveva solo sfiorato: quella delle parole che lo stesso Rol ha pronunciato per lei o in sua presenza, e dei pensieri che quell'uomo non comune ha voluto distillare ai privilegiati frequentatori della sua casa. Un'introduzione mai tentata a un corpus di riflessioni inclassificabile, prezioso, unico. Un'angolazione insolita per avvicinarsi ancora di un passo, per quanto possibile, a una figura così enigmatica e inafferrabile. Prefazione di Bruno Quaranta. -
Storie sospese. Sei scrittori contemporanei raccontano Nizza Monferrato
Durante la guerra, a Nizza Monferrato fu sfollato Umberto Eco dodicenne: lo possiamo immaginare seduto al «Bricco» che sogna leggendo Salgari. Sfollata a Nizza negli stessi anni era anche l'intera squadra di calcio del Torino, il futuro «Grande Torino», che lì si allenava lontana - ma mai abbastanza - dai bombardamenti. Spostandoci di qualche anno addietro e di pochissimo da Nizza Monferrato, a Incisa Scapaccino, ecco il monumento ai Caduti, e forse non molti sanno che lo scolpì la nicese Claudia Formica, scultrice di fama, e in tempi in cui non era affatto normale che una donna lavorasse di scalpello e martello. Ma, prima ancora, all'ombra del Campanòn, nacque anche certo Francesco, che vendeva verdure al mercato e pensava a un modo per conservarle: di cognome faceva Cirio, e in queste pagine scopriamo che aveva ascendenze molto alte... Le leggende intorno a Nizza Monferrato si mescolano con i fatti di quasi mille anni di storia. In ""Storie sospese"""", sei fra i maggiori e più originali scrittori contemporanei rendono omaggio con un loro racconto a questa piccola grande città, contraddistinta da una liaison tutta particolare con i libri: Nizza ha davvero pochi abitanti per la quantità di librerie che ospita. I racconti: Eleonora Sottili, La formica e la vittoria; Gianni Farinetti, Un misterioso triangolo; Laura Pariani, Al Bricco; Stefania Bertola, Francesco Cirio e gli dei dell'Olimpo; Giuseppe Culicchia, Il grande Torino a Nizza Monferrato; Nadia Terranova, Giusi e io - Una storia di libri."" -
L' amor a l'e nen polenta. Detti e proverbi sulla vita quotidiana nella tradizione popolare piemontese
Con ij barbis a-i na nass gnun, Dòp dél brut temp a-i ven él bel, Quand a nasso tuti bej, quand a meuiro tuti brav, Se ij giovo a sa-vèjsso e ij vej a podèjsso...: quasi sempre ironici e sentenziosi, a volte ovvi al limite della desolazione, ma veri, spietati e amari, i detti, i modi di dire, gli epiteti della tradizione piemontese aprono scorci su un mondo perduto. È un mondo pieno di sapere e di saperi, di storia, di perle di umorismo al limite del nonsense, (Mòrtuus est, mai pì birbotavit), spesso scorretto (Et ses pì fòl che la guèra 'd Libia) e in più direzioni (Tre fije e na mare, quatr diav per un pare). Questo mondo vive ancora in noi, è un bagaglio che - volenti o nolenti - ci segue: ecco perché è utile e soprattutto divertente aprirlo, esplorarlo, scoprire l'origine degli oggetti che contiene e anche, in un certo senso, con questi oggetti farci i conti. D'altronde, A-i é gnun autar sensa cros. Dopo il fortunato Scapa travaj che mi i rivo, Gian Vittorio Avon-do e Carlo «Carlin» Porta ci guidano alla scoperta dei detti e modi di dire piemontesi dedicati alla vita quotidiana. Lo fanno con la competenza degli storici e la leggerezza di chi parla a un amico di una cosa loro, e con il sentimento di chi ti risponderebbe, dopo le tue scuse, perché per sbadataggine o per fretta gli hai dato la mano guantata: «L'amor a passa N guant...». -
La tentazione di uccidere
La raffinata Ottilia viene a sapere per vie traverse che la sua amica Alma vuol stupire il bel mondo torinese assumendo un ritrattista di famiglia, come i nobili dell’Ottocento. Ottilia, allora, decide di anticipare Alma, corre all’Accademia di Belle Arti e affida l’incarico di ritrarre lei e i suoi famigliari al talentuoso Carlo Boeris, allievo del celebre incisore Publio Ghezzi. Trasforma per lui parte della serra del suo parco in atelier. L’artista si troverà ben presto al centro di una guerra giocata su più fronti tra Ottilia, suo marito Giorgio, le figlie Demetra e Ofelia e le blasonate guerriere dell’élite cittadina, impegnate in battaglie velenose per primati di scintillante mondanità. E sarà proprio lui, il funambolico Carlo Boeris, la prima vittima del conflitto totale, ucciso davanti alla tela, nella serra, con un colpo di martello. Lo strazio di Albino, il fratello gesuita di Carlo, e la rabbia di Ghezzi, il professore, innescheranno un finale d’inaspettata, turbinosa violenza. -
Il tango dei morti senza nome
Strano incarico quello che una signora dell’alta borghesia torinese affida a Perazzo: rintracciare le spoglie del padre, manager industriale sequestrato e ucciso più di quarant’anni prima a Buenos Aires da un gruppo terroristico. Un lavoro in apparenza privo di rischi: a chi può interessare una vecchia vicenda dei sanguinosi anni Settanta? Invece Perazzo si accorge che qualcuno, pur di fermarlo, non esita a scatenargli contro una banda di narcos colombiani. Perché? Per quale motivo uno spezzone corrotto della polizia federale vuole impedirgli d’investigare su un vecchio delitto politico? Per scoprirlo e salvare la pelle, Hector chiede aiuto a un ex agente coinvolto nelle violenze della dittatura militare, a un flemmatico intellettuale che si è lasciato alle spalle la guerriglia marxista, a un’ambiziosa giornalista di «nera» e a una sensuale ballerina di tango. Capirà a sue spese che in Argentina, come nella Torino in cui ormai ha scelto di vivere, le ferite degli anni di piombo non si sono ancora del tutto rimarginate... -
Ferrovie abbandonate del Piemonte e della Liguria
17 spettacolari itinerari lungo linee che hanno fatto la storia delle ferrovie italiane. In materia ferroviaria, Piemonte e Liguria sono sempre state legate, fin dalla realizzazione della Torino-Genova nel 1854. Per tutta la seconda metà dell'Ottocento, le due regioni videro un continuo sviluppo della rete che, a fine secolo, portò il Piemonte a essere la regione con la più alta densità ferroviaria d'Italia e la Liguria ad avere, già nel 1872, il completamento della linea litoranea da La Spezia a Ventimiglia. Una storia proseguita fino al secondo dopoguerra, quando i destini cominciarono a differenziarsi: mentre in Liguria procedeva il raddoppio della ferrovia litoranea, in gran parte lontano dalla costa, in Piemonte iniziava la soppressione di numerose linee secondarie, considerate semplici «rami secchi», al di là del loro valore ambientale e paesaggistico. Il risultato è che oggi, in Piemonte e in Liguria, esiste un patrimonio silente di ferrovie straordinarie, spesso abbandonate a se stesse, in qualche caso - i migliori - trasformate in bellissime ciclabili o riutilizzate come linee turistiche, percorse da convogli storici presi d'assalto da folle di appassionati o anche solo da turisti curiosi, desiderosi di scoprire il territorio attraverso la mediazione insostituibile del treno. Dalla ferrovia Fell del Moncenisio alla Novara-Varallo Sesia, dalla Ceva-Ormea alla litoranea ligure, dalla Cuneo-Mondovì alla Vercelli-Valenza, un libro unico per andare alla scoperta delle ferrovie del passato: 17 spettacolari itinerari lungo linee che hanno fatto la storia delle ferrovie italiane. Con apparato iconografico. -
La liberazione di Torino. Aprile 1945: le sette giornate dell'insurrezione
Storia e cronaca della liberazione. Giorno per giorno, ora per ora, fabbrica per fabbrica, strada per strada. Il racconto, documentato e puntuale, dei giorni che hanno preceduto e seguito il 25 aprile 1945; dagli scioperi del 18 aprile alla preparazione delle operazioni insurrezionali; le forze in campo, quelle nazifasciste e quelle della Resistenza, le mappe della città e della regione, le immagini d'epoca. Ma, soprattutto, le straordinarie, preziosissime testimonianze degli operai e dei partigiani che alla liberazione della città hanno partecipato, raccolte negli anni Settanta dall'autore dalla viva voce dei protagonisti e riproposte ora ai lettori. Un documento inestimabile, una narrazione avvincente, capace di unire il rigore della ricerca storica e la vita pulsante di un racconto incalzante, che ricostruisce la vita della città in un momento fondamentale della storia del Novecento, quando seppe liberarsi da sola prima dell'arrivo degli Alleati. -
L' altra Torino. Guida insolita per esploratori urbani
Dieci itinerari di esplorazione urbana. Dieci percorsi in una Torino diversa e decentrata, in una città non aulica, fuori dai circuiti consolidati, uno spazio che segue tracce umane capaci di raccontare «altre» storie. Dieci affreschi composti da tante espressioni artistiche, di ogni genere, ma anche e soprattutto dal tessuto urbano che le accoglie, dalla cultura dei quartieri, dalla loro storia antica e recente, dai protagonisti e dalle tante curiosità. Da Barriera di Milano a San Salvario, da Santa Rita a Borgo Campidoglio, dai Docks Dora al Lingotto, dieci percorsi spesso legati tra loro, da percorrere senza fretta, a piedi o in bicicletta, lasciandosi trascinare dall'emozione e dai colori di un'«altra», bellissima Torino, fatta di edifici storici e variopinti murales, di aree in apparenza marginali ma ricche di identità, di un'infinità di angoli da scoprire. L'altra Torino. Guida insolita per esploratori urbani. Come scrive il sindaco Stefano Lo Russo nella sua prefazione, un libro per «conoscere meglio la nostra città. Uno strumento utile anche per chi ci è nato o ha scelto di essere torinese. [...] L'altra Torino è il tentativo riuscito di un racconto attraverso una geografi a umana, attraverso la storia dei luoghi». Con un ricco apparato iconografico, mappe e approfondimenti. Per guardare la città con occhi nuovi, predisposti alla scoperta. -
35 borghi imperdibili. Borghi del gusto in Sardegna
Si dice che uno dei modi migliori per conoscere un luogo sia sedersi a tavola con la gente del posto. Una regola valida più o meno in ogni angolo di mondo, ma che in Sardegna trova un sapore originale e inconfondibile. Perché qui, come in pochi altri luoghi d'Italia, cucina e tradizione gastronomica raccontano una cultura antica, complessa, spigolosa come la lingua dell'isola, ma solida come la pietra che la caratterizza. Appena si lasciano i centri turistici, la Sardegna si fa selvaggia e profonda, labirintica e genuina. Una stratificazione che trova la massima espressione nei piccoli borghi sparsi qui e là, sulle montagne dell'Ogliastra o in riva al lago Omodeo, tra le colline del Montiferru o nelle valli della Gallura. Piccoli borghi autentici, dove si possono scoprire tesori nascosti d'arte e storia e dove ogni festa ha il suo piatto e il suo pane, dove gli orti, gli uliveti e i vigneti producono gli ingredienti per piccoli capolavori, dove sostenibilità significa rispetto per gli animali e il lavoro, attenzione alla stagionalità, scelta di materie prime del territorio. Borghi del gusto Sardegna. In questi luoghi può capitare di sedere in un ristorante di alto livello, in un agriturismo, in una trattoria, perfino a casa di qualcuno conosciuto poco prima: un filo conduttore lega tutti i piatti che si possono assaggiare, un filo rosso fatto di profumi e consistenze, immateriale eppure nitidamente presente, che si chiama identità. Ecco l'obiettivo di questo libro: tracciare un percorso, disegnare suggestioni per raccontare l'anima nuda, nascosta e bellissima della Sardegna. I Luoghi: Aggius; Banari; Borutta; Aritzo; Bitti; Bolotana; Galtellì; Lei; Loceri; Lodè; Noragugume; Olzai; Onanì; Orosei; Orotelli; Silanus; Unione Valle Cedrino; Ussassai; Bidonì; Cuglieri; Masullas; Modolo; Montresta; Samugheo; Santu Lussurgiu; Scano Di Montiferro; Sennariolo; Sorradile; Unione Parte Montis; Unione Planargia e Montiferru Occidentale; Orroli; Sardara; Serri; Siddi. -
La collina torinese
Un'alta collina, sotto la quale scorreva il Po. In lontananza, l'immensa catena delle Alpi incoronava il paesaggio; i raggi del sole nascente radevano già le pianure e, proiettando sui campi le lunghe ombre degli alberi, dei poggi, delle case, arricchivano di mille giochi di luce il più bel quadro sul quale l'occhio umano possa posarsi.» Nelle parole di Jean-Jacques Rousseau, l'essenza delle colline torinesi. Un unico rilievo che si allunga da sudovest a nordest, da Moncalieri a Chivasso, delimitato dal Po da una parte e dalla pianura chierese dall'altra. Una realtà mirabilmente inserita nel territorio circostante, un raro esempio di natura antropizzata che nessun'altra area metropolitana europea può vantare di possedere. Questa guida serve proprio per (ri)scoprire un territorio per molti versi eccezionale. Sei itinerari di visita, dalle aree collinari più vicine alla metropoli (eppure segnate da una grande ricchezza naturale) ai rilievi più marginali che sfumano nel Monferrato; dagli irripetibili balconi sul Po ai pendii vitati ai confini con l'Astigiano. Ville seicentesche, chiese romaniche, aree naturali protette, castelli, borghi arroccati. Tutto a due passi dalla più grande metropoli alpina d'Europa. Cartine, approfondimenti storici, artistici e naturalistici. Uno strumento prezioso per vedere la collina torinese con occhi nuovi. -
La congiura del geco
Antonio Izzo, ex dirigente dell’AISI, il servizio segreto italiano, viene trovato impiccato nella sua abitazione torinese. Modalità e primo esame obiettivo del medico legale confermano il suicidio, ma Moreno Stelvio, ex dirigente della Mobile in pensione e suo grande amico, non ci crede. Conosceva troppo bene Antonio per cadere in una simile trappola. Qualcuno l’ha ucciso, ma chi e perché? Come convincere il magistrato che si tratta di un omicidio? Sullo sfondo, la storia di tre ragazzi di Calabria legati alla loro terra da radici profonde, che crescono attraverso discussioni, progetti e sogni da realizzare. Luca, Antonio e Rocco immaginano futuri lontani tra loro. Forse inconciliabili. Una sola cosa li terrà uniti per sempre: un patto d’onore che nulla potrà mai scalfire. Fino all’ultimo, estremo istante. -
Il pasto degli sciacalli
Negli anni Settanta e Ottanta, l’area elegante e ricca delle ville della Crocetta e le vie attorno al Politecnico, con il calar della sera, diventava il regno dei travestiti: sin quasi all’alba, un rutilante circo di sguaiatezze, di fracasso, il frastuono delle auto dei clienti in cerca di sesso da consumare in auto, di contrattazioni urlate, litigi, esibizionismi, i marciapiedi trasformati in passerelle di uomini vestiti (più spesso svestiti) da donna. Un bordello sotto le stelle che faceva concorrenza agli altri, innumerevoli, allestiti sui grandi viali torinesi da una legione di prostitute. In quello della Crocetta, una notte d’inverno, una pistola spara, recide tre vite. Per l’assassino inizia l’ansiosa corsa per salvarsi: dalla polizia, dall’ergastolo e dal gorgo del ricatto architettato da chi sa che è stato lui a uccidere. -
Il giorno prima del voto
Un brutale fatto di sangue scuote l’atmosfera in apparenza quieta e imperturbabile delle Langhe: l’ultima discendente di una famosa famiglia di produttori di Barolo viene trovata uccisa nella sua cantina con un forcone conficcato nella schiena. Negli stessi giorni, a Torino, la campagna elettorale per il nuovo sindaco è al suo clou. Tra un’asta di beneficenza frequentata dal bel mondo dei vip (o presunti tali), la comparsata elettorale di un ministro in cui si schiera compatta tutta la città che conta (o che vorrebbe contare) e un dibattito senza esclusione di colpi (bassi) tra candidati, sulla scena politica si scontrano gruppi di potere opposti: la vecchia guardia, incerta se consegnarsi ai giovani leoni di casa, e i nuovi barbari giunti da fuori. Intanto, nelle Langhe, Serena Valente, giovane maresciallo dei carabinieri, meridionale, del tutto estranea al mondo chiuso della provincia, e uno stagionato giornalista bohémien indagano sul delitto, ciascuno per conto proprio, per scoprire i fili segreti che collegano la cantina sui bricchi e le stanze ovattate del potere economico torinese. Unico sospettato per il crimine: un lavorante macedone, sparito subito dopo il dramma. Ma c’è ben altro, dietro l’omicidio...