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Hanno ucciso Babbo Natale in borgo San Paolo
Torino, Borgo San Paolo, 23 dicembre. A pochi passi dalla filiale di una banca viene ritrovato il cadavere di un uomo assassinato e vestito da Babbo Natale. Del caso sono incaricati gli ispettori Izzo e Marcari, detti «i Gemelli», che subito si mettono al lavoro, ben presto imitati dalla «banda dei quattro più uno», Frankie, Sergio, Beppe, Enzo e Gino, un gruppo di vecchi amici di mezza età che ogni giorno si ritrova a due passi dal sagrato della chiesa di San Bernardino per commentare le ultime notizie del borgo. La vicenda sembra inspiegabile, ma potrebbe essere legata alla misteriosa rapina avvenuta l'estate precedente proprio nella banca accanto alla quale è stato abbandonato il cadavere. Tra colpi di scena e le trame di una misteriosa organizzazione dell'ultradestra cattolica, le indagini parallele arriveranno a una conclusione inaspettata, rivelando (forse...) il segreto di Tito Visentin. Un noir corale, pervaso da uno sguardo inquieto, curioso e solidale insieme, puntato sui piccoli e grandi drammi della realtà urbana che ci circonda e che non siamo più capaci a vedere. -
Vivere e morire a Torino
Marcello Giangossi, alias Giango, è un maresciallo dei carabinieri in congedo. Ma la pensione non ha estinto il fuoco sacro dell'investigazione, il delitto continua a esercitare su di lui un'irresistibile fascinazione. Così, quando nella sua Torino si consuma un massacro di 'ndrangheta, Giango drizza le antenne. Due delle vittime sono noti pregiudicati, le altre, un uomo e una donna, sembrano non c'entrare nulla con la malavita organizzata. Una, però, c'entra con Giango: è sua figlia Marina. Al dolore immediato subentrano ben presto la rabbia, il desiderio di capire e di farla pagare a chi gli ha portato via quel che di bello gli restava nella vita. E siccome gli sforzi dei carabinieri non ottengono risultati, Giango decide d'indagare per conto proprio, nel giro delle 'ndrine che ben conosce. Comincia un gioco duro, pericoloso, in cui tutti hanno qualcosa da perdere. Un noir metropolitano violento e pessimista, senza etica né legge, dove i confini tra bene e male sfumano in un'incerta zona d'ombra. Una narrazione incalzante, che sfida le regole del genere. -
Italia abbandonata. Toscana
In Toscana esistono decine di luoghi nascosti, accessibili con difficoltà. Dimenticati. Invisibili. O forse no: li abbiamo davanti agli occhi, ma non siamo più capaci di vederli. Chiese, alberghi, ville, ospedali, cinema, fabbriche, castelli, parchi di divertimento punteggiano il territorio toscano, luoghi di vita, di cura, di svago e di lavoro, capolavori architettonici abbandonati, rimasti come immobilizzati in un tempo sospeso. Spesso, purtroppo, corrosi dall'incuria degli uomini e dall'inesorabile lavorio degli anni, in altri casi intatti quasi per sortilegio, come se ancora, nelle stanze e nei corridoi, risuonasse l'eco della voce dell'ultimo abitante prima del definitivo abbandono. Un'«altra Toscana», che bisogna andarsi a cercare frugando fra le pieghe del territorio, indagato e documentato in una straordinaria sequenza di immagini. Storie e immagini di luoghi straordinari abbandonati in tutta la regione. Meraviglie dimenticate dal tempo e dagli uomini. Riscoperte e documentate dall'urbex, la urban exploration. Un nuovo modo di esplorare il paesaggio intorno a noi, un modo innovativo di raccontarlo. -
A ogni bambino la sua Torino
La prima guida di Torino per i ragazzi e per gli adulti che li accompagnano. Dieci bambini alla scoperta della città: Aurora ama le storie di principi e principesse, Gigi viaggia in carrozzina, Matilde va matta per l'arte contemporanea, Leo è uno «scienziato pazzo» e Alberto un golosone che pensa sempre a mangiare. L'unica guida che offre dieci diversi itinerari tematici: perché i bambini non sono tutti uguali! Ricca di informazioni e adatta anche agli adulti, è uno strumento ideale per far conoscere la città con il sorriso, attraverso simpatiche vignette, mappe, aneddoti, cacce al tesoro e domande che l'autrice rivolge ai giovani viaggiatori. Per ragazzi che amano esplorare divertendosi. Per genitori, nonni, zii e insegnanti attenti ai valori che la cultura può trasmettere alle nuove generazioni. Età di lettura: da 7 anni. -
Manualetto popolare del viticultore dedicato specialmente ai viticultori delle colline tortonesi (rist. anast. 1898)
«L'eccezionale attualità dei concetti espressi nel volume di Cataldi è strettamente legata all'esperienza della collina tortonese, quindi a esperienze che giustificano e avvalorano gli sforzi che da più direzioni si stanno portando avanti per valorizzare le immense e inespresse risorse dei 30 principali comuni collinari su cui poggia il vigneto tortonese. Gli argomenti esposti, in maniera sintetica ma completa, trattano tematiche di ampelografia, meteo-climatiche, agronomiche, viticole, patologiche, entomologiche ed enologiche. La personalità di Cataldi emerge dalle righe del suo scritto come quella di un operatore molto legato al territorio e che ne sa leggere ogni sfaccettatura, di ottima cultura e preparazione specifica. Sicuramente aveva ampie conoscenze su altre zone viticole in Italia e all'estero. Lo scrittore, da uomo colto, frequentando e confrontandosi con esperti e studiosi, non faceva fatica a dialogare e a trasmettere concetti ancora oggi, nella maggior parte, attuali e raccomandabili a vignaioli, viticoltori e agricoltori in genere. A mio modo di vedere, il vignaiolo e produttore di vini deve dividere equamente l'impegno aziendale tra cura della vigna e della cantina e aspetti della comunicazione: questo manuale, guidandoci nelle prime due attività, diventa un compendio alla terza, in quanto la sicura e competente conoscenza del territorio aiuta a diffondere i prodotti ottenuti in maniera più efficace di qualsiasi forma di campagna pubblicitaria.» «Se la maggioranza degli agricoltori, degli insegnanti elementari, dei bibliotecari, dei pubblici dipendenti del settore agricolo, avessero avuto a suo tempo la possibilità o l'umiltà di leggere, analizzare, assimilare e soprattutto diffondere questo «concentrato di buonsenso», l'immagine e la cultura vitienologica tortonese come pure alessandrina non si troverebbe forse ad avere un secolo circa di ritardo nel tentativo di collocarsi nell'universo dei consumi di alta qualità, mentre oggi ci troviamo a guardare come un miraggio la realtà francese, toscana e, da pochi lustri, anche quella langarola, molto più evolute in questo processo.» Walter Massa -
Escursioni nelle valli segrete del Piemonte
20 straordinari itinerari, in gran parte inediti, tra le pieghe più nascoste e segrete delle montagne piemontesi. Escursioni per tutti in aree in genere poco battute dagli escursionisti, e tuttavia di grande interesse paesaggistico, naturalistico, storico: dagli antichi sentieri della val Borbera, meraviglia da scoprire ai confini tra Piemonte e Liguria, alla valle Devero, dalla valle Tanaro alla Valchiusella, dalla val Varaita alla valle del Toce. Ma anche preziosi itinerari di esplorazione degli angoli più reconditi, laterali e sconosciuti di valli che pure sono meta abituale dei flussi escursionistici, come quelle del Gesso, dello Stura, del Maira, del Chisone, del Sesia o della valle di Susa. Per ciascun itinerario: cartografia, scheda tecnica, descrizione del percorso, approfondimenti sul territorio, la sua natura e la sua storia, e un ricchissimo apparato iconografico. Escursioni nelle valli segrete del Piemonte: un libro originale, stimolante, destinato a incuriosire l'escursionista. Perché anche sulle nostre montagne c'è ancora tanto da scoprire. -
Villaggi fantasma nelle valli occitane
Nelle pieghe delle valli occitane, dalle Alpi Marittime alle valli valdesi, sono nascosti luoghi insoliti e spesso dimenticati: borgate abbandonate, chiese, santuari, forni, villaggi minerari diruti con una storia antica, altrettanti segni di una civiltà montanara ormai scomparsa. Luoghi spesso situati in ambienti di grande valore paesaggistico, di cui però a volte non è rimasto che qualche brandello di muro, dov'è possibile rintracciare le testimonianze delle comunità?alpine di lingua e cultura provenzale che, con l'opera paziente di tante generazioni, sono riuscite ad addomesticare queste terre di montagna, difficili eppure bellissime, facendone un luogo di vita e di lavoro. Un volume di itinerari insoliti, alla portata di tutti; per ciascuno, una scheda tecnica con l'accesso a ogni sito e un apparato iconografico inedito, approfondimenti sulla storia, la cultura, l'arte popolare e le tipologie architettoniche alpine. Quando la montagna è uno specchio sul passato. Il nostro passato. -
Le più belle sterrate delle Alpi occidentali. Avventure in 4 x 4
Dalla leggendaria Via del Sale, sulle cime di confine tra Piemonte, Francia e Liguria, alla fantastica Strada dei Cannoni tra le valli Maira e Varaita, dalla storica Strada dell'Assietta alla «lunare» Strada della Gardetta, passando per altri irripetibili percorsi sulle montagne del Nordovest, tra Marittime e Graie. In più, l'«Intervalliva», un vero e proprio raid in 4x4 dalla val di Susa a Ventimiglia, un'incredibile concatenazione di colli, valichi, sterrate che salgono e scendono sulle montagne di 12 valli toccando i punti più spettacolari di quattro regioni alpine. Descrizione degli itinerari, cartografie, consigli tecnici e informazioni sulla percorribilità dei percorsi, notizie sulla storia delle strade, curiosità, un ricchissimo apparato iconografico: un cocktail straordinario per stimolare il gusto dell'avventura in 4x4 in alcuni fra i più imperdibili panorami delle Alpi occidentali. Un libro innovativo, dedicato a coloro che amano viaggiare in alta montagna con un mezzo a quattro ruote (meglio se 4x4), sia per il semplice piacere di muoversi su strade antiche che hanno fatto la storia della viabilità di confine sia per raggiungere luoghi mitici nel cuore della natura selvaggia delle Alpi occidentali. -
I sentieri più belli del Trentino: tra laghi, panorami e rifugi
Il viaggio sui sentieri del Trentino continua. Dopo il fortunatissimo Le più belle escursioni panoramiche in Trentino, Furio Chiaretta propone 25 nuovi splendidi itinerari. In questa selezione di escursioni, tutte le gite offrono panorami straordinari, a cui si aggiungono, lungo il percorso o come punto di arrivo, numerosi laghi, mete ideali per il pic-nic o per un momento di riposo, e rifugi in cui si può sostare o pranzare. 16 itinerari, poi, si snodano ad anello, consentendo di ammirare panorami sempre differenti in salita e in discesa, e tra i motivi di interesse ci sono anche le testimonianze della Grande Guerra, presenti in 9 itinerari. Le escursioni sono sempre facili (con un paio di conclusioni ad anello un po' più impegnative), i dislivelli e le lunghezze non sono eccessivi e alcune passeggiate si possono fare in mezza giornata. Tutte le gite si possono effettuare dall'inizio dell'estate all'autunno, e alcune sono adatte anche alla primavera e al tardo autunno. Il meglio delle montagne del Trentino. Non resta che infilare gli scarponi e partire... -
Dolomiti delle meraviglie
25 itinerari alla scoperta delle Dolomiti. Dal Brenta a ovest alla Croda dei Toni a est, passando per tutti i gruppi principali dei Monti Pallidi: Pale di San Martino, Odle, Sassolungo, Latemar, Catinaccio, Tofane, Tre Cime di Lavaredo, Cristallo, Sorapìss, Civetta, Marmolada, Sella... Percorsi ad anello e sentieri panoramici, itinerari classici e altri più appartati, selvaggi o edulcorati da impianti e strutture ricettive, ma sempre affascinanti e adatti a tutti gli escursionisti. Per ciascun itinerario: una cartografi a realizzata ad hoc, una scheda tecnica, la descrizione del percorso, un'eccezionale apparato iconografico, approfondimenti naturalistici, storici ed etnografici sui luoghi protagonisti delle escursioni. Una guida originale. Per scoprire che, anche se sono probabilmente le montagne più frequentate al mondo (forse perché sono anche le più belle...), le Dolomiti non sono sempre troppo affollate. Basta allontanarsi un poco dai percorsi più battuti o solo di pochi metri dai sentieri per poter vivere una natura più autentica, più solitaria e selvaggia. In una dimensione diversa, spirituale. -
35 castelli imperdibili del Veneto
I castelli in Veneto sono una presenza tutt'altro che trascurabile, anche se un po' meno appariscente rispetto alle celeberrime città d'arte. Eppure tra le loro mura si sono scritti capitoli cruciali della storia d'Italia e d'Europa. Situati in posizione strategica tra i valichi, i laghi, la pianura e l'Adriatico, molti sorsero tra tarda antichità e alto Medioevo a presidio delle vie di comunicazione e come baluardo contro scorrerie e invasioni e dopo il Mille divennero appannaggio delle agguerrite casate nobiliari che si contendevano il dominio sul territorio. Dopo aver raggiunto il massimo splendore tra Duecento e Trecento, i castelli abbandonarono progressivamente, complice l'imporsi definitivo della Serenissima sulla terraferma, l'austera veste di manieri per indossare quella lussuosa di dimore patrizie, avviandosi verso una languida decadenza fino al recupero odierno. In queste pagine cerchiamo di raccontarne l'affascinante epopea insieme alle imprese, ora truci ora sublimi, delle grandi dinastie - dai Carraresi agli Estensi, dagli Scaligeri di Mastino e Cangrande ai da Romano del titanico e controverso Ezzelino III - che vi hanno vissuto, plasmandone in modo indelebile la memoria. -
35 castelli imperdibili del Friuli Venezia Giulia
Terra di confine tra la Mitteleuropa e il Mediterraneo, il Friuli-Venezia Giulia è stato protagonista della grande storia: dai fasti romani all'occupazione longobarda, dagli splendori del Patriarcato di Aquileia al dominio veneziano, dalla Grande Guerra ai drammi del secondo conflitto mondiale continuati nel Dopoguerra. Vicende che, in misura diversa, hanno lasciato tracce indelebili nei tanti castelli che punteggiano questo territorio, sia nelle pianure solcate dai fiumi che nelle zone collinari a ridosso delle grandi direttrici alpine. Sontuose dimore di nobili famiglie, non di rado di origine germanica, che nel Medioevo vi si stabilirono acquisendone i relativi predicati, i manieri friulani e giuliani sono stati testimoni nei secoli di assedi, incursioni, saccheggi e distruzioni, l'ultima delle quali, in occasione del terribile terremoto del 1976, ha segnato la memoria collettiva della regione e dei suoi abitanti. In queste pagine abbiamo cercato di raccontare la storia di queste ?sentinelle di pietra? e delle casate che, tra luci e ombre, vi hanno vissuto alternando ascese repentine a fragorose cadute, travolgenti passioni e cruenti delitti, crolli e rinascite. -
10 itinerari alla scoperta degli Etruschi
Dieci itinerari in Toscana alla scoperta degli Etruschi. Cinque percorsi nell'Etruria settentrionale, tra le foreste del Casentino, le colline fiorentine e il medio corso dell'Arno, le province di Pisa e Livorno con l'eccellenza di Volterra, le Colline Metallifere e la necropoli di Populonia intorno a Piombino, il Grossetano con la necropoli di Vetulonia, il Senese. Due nell'Etruria tiberina, il primo lungo l'alto corso dell'Arno da Bibbiena ad Arezzo e, in parallelo al corso del Tevere, sino a Cortona, e un secondo dedicato a Chiusi e alle terre del mitico re Porsenna. Nell'Etruria meridionale, infine, tre itinerari di visita nei possedimenti della potentissima Vulci, dal mare di Talamone alle campagne di Sovana. Musei e collezioni, grandi e piccole, pubbliche e private, necropoli, resti di mura e porte urbane, templi, strade, avori, gioielli, ori, bronzi, vasi, ceramiche: tutto ciò che degli Etruschi oggi è accessibile al grande pubblico in Toscana, in un arco di tempo che va dal IX al I secolo a.C. Otto secoli di storia che hanno influenzato il crescere parallelo della potenza di Roma. Tutte le informazioni per la visita, un ricco apparato iconografico, le cartine delle principali aree archeologiche: un libro originale, per lasciarsi affascinare dalla civiltà etrusca e dalle meraviglie dei paesaggi toscani. -
35 borghi imperdibili. Umbria
Borghi dell'Umbria. L'Umbria è il cuore verde d'Italia, secondo una definizione ormai un po' abusata. Certo è un cuore vivo, vivace, che trova negli innumerevoli borghi che punteggiano i suoi colli scrigni preziosi, colmi di storie da scoprire senza fretta, pezzi di un universo fatto di terra, tempo e fantasia, creato dalla natura e dal lavoro millenario dell'uomo. I borghi dell'Umbria raccontano una terra speciale, luogo di grandi contrasti e insieme di grande armonia. La spiritualità dei santi che ne hanno percorso le vie (Francesco e Benedetto, solo per citare i più famosi) convive con una cucina straordinaria (il tartufo, il vino, l'olio e via dicendo) e con la convivialità terrena che ne è naturale corollario; un Appennino selvaggio si fonde e si completa con il paesaggio umano fatto di castelli, pievi, piccoli centri fortificati che racchiudono capolavori immortali di artisti come Perugino, Pinturicchio, Donatello e tanti altri; un legame forte con il passato etrusco, romano e medievale si affianca alla capacità di tenere lo sguardo rivolto al presente, grazie a un'attenzione diffusa per temi attualissimi come la mobilità lenta, la cura per l'ambiente, la salvaguardia dei patrimoni immateriali. Borghi dell'Umbria: una scoperta continua. -
La costa toscana
Nell'immaginario collettivo la Toscana è città d'arte e dolci paesaggi collinari, curatissimi borghi storici e campagne coltivate. Il mare scompare; eppure, la regione può contare su quasi 400 chilometri di costa continentale, a cui si aggiungono le sette splendide isole dell'arcipelago; è però un mare diverso rispetto a quello di molte altre zone turistiche italiane, molto meno antropizzato. E proprio qui sta la forza della Toscana marittima: la storia ha tenuto lontano l'uomo preservando il paesaggio e l'ambiente, custodendo habitat unici e tradizioni. Una costa selvaggia, libera, sincera, a volte difficile da scoprire e da vivere, ma sempre emozionante e molto varia. Anche i luoghi più turistici, come la Versilia, l'Elba o l'Argentario, hanno saputo trovare un equilibrio, una dedizione alla tutela che in troppe parti d'Italia è finita sotto il cemento e sotto i condoni. Un libro per esplorare una Toscana poco conosciuta, intrisa di Mediterraneo in tutte le sue forme, che si svela chilometro dopo chilometro in modi sempre nuovi e sorprendenti. LE MERAVIGLIE DELLA VERSILIA Forte dei Marmi - Seravezza - Pietrasanta - Camaiore - Viareggio - Da Torre del Lago Puccini a Vecchiano. LIVORNO E LA SUA COSTA Livorno, la Venezia e le fortezze - Livorno, dallo scoglio della Regina al Romito - Castiglioncello e Rosignano - Gorgona. LA COSTA DEGLI ETRUSCHI Cecina - I borghi delle colline - Bolgheri e i Supertuscan - Da San Vincenzo a Populonia - Piombino - Dentro la val di Cornia. ELBA, PIANOSA E MONTECRISTO: LE PERLE DELL'ARCIPELAGO Da Portoferraio a Marciana Marina - Da Marciana Marina a Marina di Campo - Da Marina di Campo a Porto Azzurro - Da Porto Azzurro a Portoferraio - Píanosa - Montecristo. MAREMMA Follonica - Le Colli Metallifere - Punta Ala e Castiglione della Pescaia - Parco della Maremma - Talamone - Magliano in Toscana. LA LAGUNA E L'ARGENTARIO Orbetello - La laguna e i tomboli - Porto Santo Stefano - Isola del Giglio - Argentario - Porto Ercole - Ansedonia e Cosa - Capalbio - Giannutri. -
Napoleone a Torino e in Piemonte
Un libro che ricostruisce la grande storia del Piemonte e dell'Europa, dalla Rivoluzione francese al 1815, e che comprende gli anni di guerra, insurrezioni e rivolte, l'occupazione francese, la fuga del re, l'annessione del Piemonte allo Stato transalpino. Ma non solo. Tra le pagine di questo volume si affronta anche la vita quotidiana nei dipartimenti piemontesi, con l'amministrazione affidata prima a governi provvisori, poi al governatore Camillo Borghese. Si trattò di meno di un quindicennio, ma contraddistinto da straordinari mutamenti legislativi, politici, economici, culturali, sociali, urbanistici, a volte compiuti, altre solo accennati, destinati comunque a lasciare memoria e conseguenze durature anche dopo la Restaurazione, preparando lo Stato sabaudo al Risorgimento che sarebbe cominciato pochi decenni dopo la feconda parentesi napoleonica. Tutto il Piemonte napoleonico, con un affascinante apparato iconografico d'epoca. -
Non di sola carne
Alberto Garlanda, la Iena, l'uomo che ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, il cannibale che contattava le sue vittime attraverso il web per poi convincerle a sottomettersi ai suoi perversi appetiti, è appena stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia e ora il suo cadavere è disteso su un tavolo d'obitorio. Lèvin Alfieri è il medico legale torinese incaricato di eseguire l'autopsia e osserva quel corpo immobile: che cosa distingue il mostro dagli altri uomini? Esita solo un istante, poi inizia il suo lavoro. Per lui è una routine... finché il bisturi, incidendo i tessuti gastrici dell'uomo, lascia venire alla luce un anello. Quel cerchietto d'oro è familiare, molto familiare a Lèvin: è la fede nuziale di sua madre. Da quel momento scatta una convulsa corsa contro il tempo, una macabra caccia al tesoro lungo una scia di sangue che sembra ripercorrere la trama di Anna Karenina, il grande romanzo russo a cui Lèvin e i suoi due fratelli, Stepan e Vronskij, devono il proprio nome. Un thriller che immerge il lettore in una spirale di terrore, un incubo da cui è difficile (impossibile?) uscire. Torino, la Costa Azzurra, Roma sono sfondo e protagonisti di un meccanismo narrativo terribile e perfetto. Dove, come un gioco di scatole cinesi, l'orrore succede all'orrore. E non è detto che ci sia una fine... -
I cattivi ragazzi
Andrea e Marco, due studenti come tanti, sono gli scomodi testimoni di un evento inquietante: le torbide acque del lago Piccolo di Avigliana nascondono un terribile segreto a cui non possono più sfuggire. Aldo Sciortino, uno strano personaggio soprannominato «il Pretino», accusato da una serie di lettere anonime di essere un pedofilo, si ostina a stazionare giorno dopo giorno su una panchina di fronte all'area giochi del parco della Pellerina. Osserva i bimbi, e nulla più. Due storie parallele (ma nella realtà non è vero che due rette parallele non s'incontrano mai...) che metteranno a dura prova il dottor Stelvio e i poliziotti della Omicidi torinese. Dovranno affrontare il male più oscuro e devastante, quello in grado di nascondersi, mimetizzarsi, mutare sembianze come in un gioco di specchi. Un romanzo torinese che parla del qui e ora, che parla di noi. Che mette in scena le peggiori paure che ci ossessionano e non osiamo confessarci. Un esempio di noir metropolitano contemporaneo. Duro, senza fronzoli, in cui i confini tra legge e crimine non sempre sono così netti... -
L' educazione può uccidere
Tutto sembra (quasi) perfetto per Ulisse, marito della bellissima Sara e padre della preadolescente Maia, educatore professionale alla Maddalena, un centro residenziale-assistenziale in cui sono ospitati ragazzi e adulti con patologie psichiatrico-comportamentali. Poi, d'improvviso e senz'alcuna ragione apparente, la moglie scompare. Tutto fa pensare a una banale storia di tradimento, ma le ore passano, Sara non torna e alcuni indizi (i vestiti trovati sulla spiaggia, i messaggi sul cellulare di una collega) fanno pensare a qualcosa di ben più drammatico. La polizia inizia a sospettare di Ulisse, che in pochi giorni si trasforma da marito amorevole in ricercato per il possibile omicidio della moglie. Ulisse, in compagnia di Maia, è costretto a scappare, a cercare di scoprire da solo la verità nascosta dietro la scomparsa di Sara, in una spirale d'azione sempre più serrata, convulsa, violenta. Un'odissea thriller fra Torino e Sestri Levante. Un tranquillo paesaggio quotidiano che all'improvviso si trasforma in incubo. Un romanzo duro, psicotico, spiazzante. Più reale del reale. -
Peccato di gola
L'immutabile quiete della val Sangone è scossa da un fatto cruento: il cadavere di un curato viene ritrovato in canonica con un profondo taglio alla gola. La matassa s'ingarbuglia a mano a mano che al primo morto se ne aggiungono altri. Quale filo li lega? In apparenza non ce ne sono e poi, a complicare le cose, spunta anche un personaggio che nessuno è in grado d'identificare, ma che riesce a dare corpo alla paura che si è impossessata dei valligiani. Una paura sorda, serpeggiante, che semina sospetto e diffidenza spingendo la gente ai comportamenti più strani. Ma proprio in quella palude d'irrazionalità Leo avrà l'intuizione che porta alla verità...