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Carteggi di Carlo Cattaneo. Vol. 1: Serie 2. Lettere dei corrispondenti (1820-1840)
I carteggi di Cattaneo, il cui primo volume vede la luce a cura di Margherita Cancarini Petroboni e Mariachiara Fugazza, corrispondono a un vasto progetto editoriale: la pubblicazione integrale nella serie I delle lettere (oltre 2000) che il federalista milanese scrisse dal 1820 al 1869 a una rete di circa 800 destinatari, e parallelamente, nella serie II, quella delle lettere (oltre 4000) a lui indirizzaternrnSi tratta di un notevole nucleo epistolare che si snoda lungo decenni decisivi per la storia della Lombardia e dell'Italia. Coltivando una sorprendente varietà di interessi, cattaneo scelse per sé un modo di intervento nella realtà economica, culturale e politica che, nella stretta contiguità tra sfera pubblica e privata, lo vedeva in veste di promotore, divulgatore, suggeritore. Le sue lettere, dense di rimandi a differenti campi, sono quindi una fonte primaria per approfondire la figura dello scrittore, e insieme uno strumento prezioso per accostarsi agli ambienti da lui frequentati e ai problemi in essi dibattuti. Nel primo volume al centro dell'attenzione è l'animata vita milanese della prima metà dell'Ottocento, dagli anni Venti alla vigilia degli avvenimenti rivoluzionari del 1848. Attraverso queste pagine si possono ricostruire i contributi di Cattaneo in merito a iniziative economiche come lo scavo dei combustibili: fossili o i progetti per l'illuminazione a gas, le proposte di costruzione di un Monte sete o la realizzazione della ferrovia Venezia-Milano. E ancora le imprese editoriali promosse dall'autore a cominciare dal ""Politecnico"""", il periodico che meglio realizzò i suoi ideali culturali, il ruolo assunto in occasione dei congressi degli scienziati, l'attività nell'ambito dell'Istituto lombardo, la partecipazione alla Società d'incoraggiamento d'arti e mestieri."" -
I giorni della lumaca
Una moglie sparita, uno stanco impiego in banca, un gatto che va e viene, una veranda in cui passare le serate a riflettere sui propri fallimenti, un fucile appena acquistato, un'infanzia che non si dimentica e un medico a cui raccontarla. In un'estate torrida, è questo tutto ciò che resta ad Attilio Pederzini, il cui cervello è abitato da colonie di formiche e la cui quotidianità è disturbata da un continuo odore di naftalina. Per fortuna c'è una lumaca, ferma sul muro della veranda, che elargisce consigli sull'esistenza come un vecchio saggio buddista. Con essa Attilio stabilirà un'intesa superiore, unico miracoloso appiglio nel suo naufragio esistenziale. -
Il congresso dei busti
Una nuova moda si diffonde nel mondo dei collezionisti d'arte: quella di possedere ed esporre in casa propria un busto vivente. Anche se mantenere una simile ""opera"""" richiede un certo impegno, bisogna riconoscere che non c'è nulla di più all'avanguardia per stupire gli amici e i conoscenti, magari sistemando il busto in mezzo alla tavola e imboccandolo durante la cena. I giornalisti si contendono le interviste con i protagonisti dell'ultimo, scandaloso fenomeno culturale. È in questo clima dichiaratamente morboso che un'agenzia di marketing riunisce cinque uomini-tronco """"originali"""" per allestire una manifestazione di risonanza mondiale. Succede così che Louis si ritrova a Parigi affidato alle cure della bella e premurosa Lucille..."" -
Carùga blues
Un romanzo che racconta le lacerazioni della società italiana nel passaggio verso una modernità di massa mal digerita, colma di contraddizioni e di assurdo, eppure ricca di creatività. Carùga-Carugati è il protagonista di un grande amore incompiuto, Clara è la bellissima che non tramonta e che vent'anni dopo torna a farsi viva. Si troveranno finalmente? Salderanno il loro debito giovanile? Attorno a loro riemergono le figure del vecchio socialista deluso, del cieco che finisce nei tombini della metropolitana, dell'ex idraulico che apre una gelateria e si fa leghista, e ancora troviamo il benpensante che frequenta le bische, l'anarchico dandy, la siciliana immigrata che scrive romanzi porno, i preti, le beghine di paese. -
Il vagone delle vacche
"Il vagone delle vacche"""", scrisse lo stesso Hyvernaud, """"si può definire come il diario di un prigioniero del dopoguerra - un uomo qualsiasi - intrappolato in un lavoro meschino, in frequentazioni modeste e in ricordi banali, schiavo della sua città"""". In effetti, se il primo romanzo evocava l'esperienza nei campi di concentramento tedeschi, il secondo libro di Hyvernaud racconta il ritorno dei prigionieri e il tentativo di adattarsi alla vita ordinaria. Ne viene fuori un repertorio delle bassezze umane, del conformismo, delle gelosie, dell'ipocrisia, dell'ottusità bovina che affliggono la vita civile e il mondo letterario del dopoguerra, tra assurdo e cinismo." -
In questa vita
Quattro racconti sui destino che prima ci asseconda e poi si prende gioco delle nostre vite. La storia di Marta, ""trentenne di una bellezza scontrosa e intermittente"""" che interroga i morti per trovare una via d'uscita. La storia d'amore, scombinata dal vento, tra un sarto affetto da nomadismo e un'austera signora del Nord che, al contrario di lui, detesta gli imprevisti. La storia dei """"soldati senz'armi"""" che se ne vanno lasciandoci in custodia le loro tracce, la loro memoria, per esempio uno scatolone di libri. La storia di Sonia e della sua vita non giocata, piena di segni, angeli, tendine di organza e polvere. Discorsi interrotti, ripresi e intrecciati in un libro malinconico e a volte perfino crudele, come certe ballate di Georges Brassens."" -
In gioventù il piacere
Orvil Pym ha quindici anni e studia in collegio. Sua madre è morta, suo padre è tornato dall'Oriente e ora si appresta a passare l'estate con i tre figli in un vecchio albergo sul Tamigi. Adolescente solitario e incompreso, Orvil vive il vuoto lasciato da sua madre oscillando tra profonda malinconia, desiderio d'avventura e immaginazione sfrenata. Odia la spavalderia e l'arroganza del fratello maggiore Charles; nelle sue piccole fughe quotidiane lungo il fiume si imbatte in strani personaggi. La sua vita scorre tra tentazioni, paure e sorprese: Orvil sa già che cos'è la colpa, non conosce ancora il piacere ma vorrebbe sperimentarlo, è attratto più dal proprio sesso che dall'altro, eppure ne fugge, osserva e si lascia osservare. -
Qualunque sia il nome
È la storia di una ribellione contro il silenzio e la falsificazione degli affetti quella narrata da questa intensa e compatta raccolta di poesie. Una storia che comincia da lontano nella forma di un dialogo con le generazioni passate e che assume poi, nella seconda parte del libro, una dimensione corale, quasi politica nell'urgenza delle sue rivendicazioni. Una storia drammatica, dunque, ma anche liberatoria, creativa, come ogni ribellione che riesca a sconfiggere o a venire a patti con il proprio nemico: un nemico che per la forza dei legami di sangue, può anche annidarsi dentro di noi. -
Forse stiamo diventando pazzi. Lineamenti di fanatismo comparato
"Vorrei raccomandarvi un libro davvero straordinario: il breve libro di Ulla Berkéwicz """"Forse stiamo diventando pazzi"""" è una delle opere più originali e profonde sulla crisi del mondo contemporaneo che io abbia letto da molto tempo a questa parte. Non si tratta né di un saggio accademico né di un appello puramente emotivo, ma di una rara combinazione tra un punto di vista straordinariamente lucido, una voce che racconta le proprie esperienze in modo molto personale, e una precisa, coraggiosa descrizione dell'attuale confusione religiosa e ideologica in Europa, in Medio Oriente e altrove."""" (Amos Oz)" -
Etica della notizia. Fondazione e critica della morale giornalistica
Quali sono le attuali tendenze del giornalismo scritto e parlato? E in che misura queste tendenze mettono in crisi i codici etici della professione? In una fase di crisi e di passaggio come quella attuale, questo libro intende verificare la tenuta dei tre pilastri su cui si regge il codice del giornalismo classico: ricerca della verità, rispetto delle persone e indipendenza del giudizio. Se l'informazione è un bene pubblico regolato da un'etica pubblica, la ""morale dei giornalisti"""" ne dipende strettamente. La riflessione etico-filosofica è accompagnata dall'analisi di casi specifici che hanno fatto storia (come il caso Clinton-Lewinsky) e dall'osservazione minuta degli ultimi cambiamenti del mercato (Internet, il giornale breve, la stampa gratuita). Per questo, Morresi si avvale di una grande quantità di materiali teorici ma anche di un vastissimo repertorio di esempi tratti dalla stampa internazionale. Il suo libro si presenta perciò sia come un repertorio ricchissimo di documenti anche poco conosciuti, sia come un manuale per le giovani generazioni che vogliano avvicinarsi a una professione sempre più ambita e sempre più complessa."" -
Cuori a barre. Storie perdute del nostro tempo
Cesare Fiumi raccoglie storie di uomini e donne direttamente sul ciglio di un dramma o di un happy-end, lungo le scarpate dove scivolano esistenze dolorose e instabili, per metterle al centro della sua narrazione. Racconto di una quotidianità che si fa avventura, ma anche analisi sociale, perché Fiumi descrive le grandezze (e le bassezze) di una stagione in cui gli ultimi non diventano mai i primi e di rado incrociano qualcuno che li ascolti e li racconti. -
Ticino ducale. Il carteggio e gli atti ufficiali. Vol. 2/3: Galeazzo Maria Sforza 1473-1476
Una collana di fonti che offre agli studiosi la serie integrale dei documenti dell'Archivio di Stato di Milano che riguardano il territorio oggi ticinese nella seconda metà del Quattrocento. Dalle testimonianze dell'età sforzesca, corredate da note critiche, biografiche e storiche, emerge il quadro politico e amministrativo in cui erano inseriti borghi, distretti rurali e comunità montane delle regioni comprese tra Como e la sommità della catena alpina. Attraverso il carteggio fra il duca e i suoi ufficiali e feudatari, missive di castellani e podestà, suppliche di sudditi, capitolati sottoscritti dal principe con le comunità locali si delinea il quadro dell'ammiistrazione ducale nell'area, in un momento cruciale per il destino delle terre ticinesi. -
Un velo d'oro da sposa
"Un velo d'oro da sposa"""" narra in prima persona di una bambina che vive in un villaggio montano della Svizzera tedesca con una nonna acquisita e un nonno severo, pastore protestante capace di raggiungere eccessi indicibili in nome della religione. C'è la misteriosa scomparsa della madre e del padre, e il loro continuo riemergere nella memoria della ragazzina Susanna. C'è suo fratello Filok, dolce e protettivo che finisce in orfanotrofio e poi scompare in circostanze poco chiare. E c'è anche una sorella: Michaela, alter ego dell'autrice. C'è un uomo devoto che lei non desidera, con cui alla fine è costretta a unirsi in matrimonio, c'è Petitmoi, il ragazzo che ha sempre amato e che non la tradirà mai e riuscirà forse a liberarla di tutto." -
La svolta
Anni Settanta, epoca dei movimenti studenteschi e della lotta armata. Andrea, musicista trentenne, torna da un viaggio. Il suo amico Rodolfo è in carcere, forse per un attentato; Francesca, la sua ragazza, vuole andare a studiare negli Stati Uniti; anche gli altri sono andati via, lungo ""strade dettate dal bisogno o dal desiderio"""". Andrea si ostina a percorrere le consuete trame quotidiane, ma non si ritrova. Va a vivere quindi in una comune. Non riesce a coinvolgersi alle cose, è un estraneo al brulicare metropolitano ma non appartiene neanche alle campagne dell'infanzia. Gli altri scelgono, Andrea si lascia scegliere dagli eventi, dal caso. L'autore vive e lavora a Zurigo come giornalista e scrittore, """"La svolta"""" è il suo primo romanzo."" -
Quale didattica per quale diritto? Una proposta tra teoria e didattica del diritto
L'insegnamento del diritto nelle scuole non deputate alla formazione di giuristi dovrebbe essere qualcosa di molto diverso sia dalla pratica del diritto, sia dalla scienza accademica del diritto, posto che l'intenzione sia quella di aiutare a comprendere il ruolo che esso occupa nella nostra società. Di fatto, però, l'insegnamento di questa disciplina si riduce spesso a un'esposizione tecnica dei principali istituti giuridici contenuti nei codici e nelle legislazioni. Secondo l'autore è dunque diventato necessario avviare una riflessione di fondo sulle finalità cognitive perseguite dalla materia ""diritto"""" negli ambiti scolastici specificati, tenendo conto di quelle che possono essere le aspettative e le reali capacità degli studenti."" -
La foresta delle decisioni. Come prendere decisioni migliori nella vita professionale e privata
Quali sono i più comuni errori mentali che influenzano le nostre decisioni? Come agiscono? Come possiamo riconoscerli ed evitarli? Possiamo fidarci dell'intuito? Come affrontiamo il rischio? Che ruolo giocano le emozioni nelle nostre decisioni di ogni giorno? La capacità di decidere è sempre stata un presupposto per il successo in ogni campo e in ogni epoca. E decidere bene non è mai stato facile. In questo libro, Alberto Gandolfi riassume, ricorrendo a un'ampia scelta di esempi, i risultati scaturiti negli ultimi decenni dalla ricerca sulle decisioni. Nella prima parte si affrontano le trappole decisionali più insidiose e diffuse, mentre nella seconda vengono presentate numerose strategie e indicazioni pratiche per prendere decisioni migliori. -
Liberi tutti! Storie sottobanco. Scrivere e narrare a scuola
Questo libro e almeno due cose. Prima di tutto è una raccolta di storie vere o comunque marcatamente autobiografiche, scritte da dieci ""scrittori per caso"""" tra i 17 e i 20 anni, i quali ci aprono le porte di un mondo che chi non appartiene alla loro generazione spesso non conosce. In questo senso, è un libro da leggere, letteralmente, come un romanzo, un romanzo corale, o come una raccolta di racconti. Nello stesso tempo, però, questo libro è anche la testimonianza di un'esperienza didattica, una riflessione su ciò che la scuola è o potrebbe essere, sul ruolo della scrittura, della narrazione e dell'ascolto nella formazione delle persone, a cavallo tra adolescenza e età adulta ma non solo."" -
«El fratin mi ynginiero». I Paleari Fratino da Morcote, ingegneri militari ticinesi in Spagna (XVI-XVII secolo)
Nell'area del Mediterraneo della seconda metà del XVI secolo, dove lavorano molti ingegneri militari di origine italiana, un nome compare con maggior frequenza nelle carte di stato sulle fortificazioni di Milano, Cagliari, Pamplona, San Sebastiàn, Gibilterra, Cadice, Lisbona, Cascais, Oràn, Goletta di Tunisi e di decine di altre piazze: ""El fratin"""", il Fratino ingegnere. O meglio, gli ingegneri, poiché sotto questo soprannome vanno tre fratelli, Giovan Giacomo, Bernardino e Giorgio Paleari Fratino, nonché il figlio e il nipote di questi, Francesco e Pietro, anch'essi tecnici della fortificazione nel primo XVII secolo. Questo volume documenta l'opera di cui è stata artefice la famiglia morcotese dei Paleari Fratino nella Spagna del Cinquecento."" -
Mercenari, mercanti e pellegrini. Viaggi transalpini nella prima Età moderna
Tra il Quattro e il Cinquecento le Alpi erano animate da un intenso traffico di mercenari, mercanti, pellegrini, delegazioni politiche e malviventi. Le relazioni economiche, commerciali e culturali tra la Svizzera e l'Italia andavano moltiplicandosi. In questo volume, Arnold Esch indaga i mutamenti sociali che scaturivano da questi contatti, evidenziando quanto proprio in quegli anni il gusto estetico a nord delle Alpi sia stato influenzato dalle fogge e dagli splendori artistici della civiltà italiana, quale interesse sia nato per gli autori dell'Umanesimo e per le raffinatezze delle nuove mode del Rinascimento, quale meraviglia abbiano suscitato i prodotti dell'artigianato di lusso. -
L' oblio sotto la pianta
"Intorno alla pietas per chi soffre, intorno all'amore, ma soprattutto alla natura del male e al perché del male. La natura del male poteva anzi fare da titolo del libro. Questo è un Paradiso perduto senza Satana primattore, come in Milton. Primattore è qui il male, la natura"""". Così Giovanni Orelli nella Prefazione. La poesia in prosa di Massimo Daviddi racconta gli sputi fangosi che affiorano nell'oggi da tempi remoti e oscuri, l'accendersi della fanghiglia, i """"respiri afosi all'occhio dei presenti"""", gli """"impasti originari"""" che emergono in """"torture quotidiane"""" e che lavorano in noi con ostinazione, gli abissi che improvvisamente si aprono e hanno """"parvenza di zanzara o mosca finita / sopra le serpentine elettriche""""."