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Fransè
Fransè, un anziano scrittore, ha lasciato il suo mare della riviera di Ponente per trasferirsi in una villa sul Lago Maggiore. La sua vita stanca è ormai tutta raccolta nella memoria e nell'amicizia per Hamar, un giovane immigrato nordafricano, e per un abitante del luogo. Nel fluire del tempo estremo e dei pensieri, Fransè è osservatore casuale di un misterioso traffico notturno di persone e forse di droga verso la montagna. Nei suoi occhi e nelle sue parole c'è la partecipazione dolorosa a un mondo che si avvia, senza possibilità di ritorno, verso la violenza e la tragedia. E la tragedia arriverà con uno sparo partito da una barca. Fransè morirà in quel preciso momento portandosi con sé i suoi silenzi, il suo passato, le sue nostalgie. -
Luce rubata
Siamo negli anni della Seconda Guerra mondiale. L'undicenne Elia vive nascosto nel cimitero del ghetto di Varsavia, dove dorme sulla tomba di Josef Cytrin mentre sente vicina l'eco degli spari e i passi di gente sconosciuta. Le uniche cose che possiede sono una vecchia coperta e il denaro che gli ha lasciato suo padre prima di sparire. Minacciato dall'arrivo delle guardie tedesche, Elia confida a Josef le sue inquietudini e le sue paure, finché una notte compare tra i cipressi l'ombra di uno ""szmugler"""", il contrabbandiere adolescente Gad, con un sacco sulle spalle. Per vincere i crampi allo stomaco dovuti alla fame della clandestinità, Elia fantastica su un futuro di viaggi e di amori. Ma la sua ingenuità dovrà confrontarsi con il realismo di Gad."" -
L' analfabeta. Racconto autobiografico
Undici capitoli per undici episodi della sua vita, dalla bambina che divora i libri in Ungheria alla scrittura dei primi libri in francese. L'infanzia felice, la povertà del dopoguerra, gli anni di solitudine in collegio, la morte di Stalin, la lingua materna e le lingue nemiche (il tedesco, il russo e in un certo senso anche il francese), la fuga in Austria e l'arrivo a Losanna, profuga con un bebè. -
Le trame della scrittura. Intervista di Matteo Bellinelli
Le trame della scrittura, le trame del caso e della volontà dentro e fuori dai libri, le trame della paura e della speranza nell'America del ventunesimo secolo. -
Costruzioni federali. Architetture 1988-1998. Circondario 2
L'architettura ticinese è riconoscibile, ma complessa e contraddittoria. Questo carattere è comune ad altre terre di confine la cui geografia e la cui storia ne fanno luoghi di transito tra culture diverse. La singolarità del Ticino è che ""complessità e contraddizione"""" non bastano a definire un territorio culturale compreso tra polarità così opposte, come sono, da una parte, il rigore dell'architettura svizzero-tedesca, con l'universo di cultura calvinista e con l'austerità dei modelli di vita che rappresenta, e dall'altra, il consumismo dell'architettura italiana, che ha sacrificato in nome del mercato, sia l'esperienza moderna, sia le più antiche tradizioni. Questo volume raccoglie una serie di opere realizzate nel Circondario 2."" -
Il maestro Atomi
Anche se questo è un libro pazzoide, è tuttavia un libro di verità; su quell'età spersa e puzzolente che è la tarda infanzia. Età non fantastica, né molto pulita o idilliaca, ma traspirante rancido, sostanze sebacee, ormonali, e sentori di gomma. In questa magnifica aria chiusa il bambino scolastico si aggrega con altri estranei detti compagni, dotati di cognome e nome; e con altri estranei preposti, che qui sono il maestro Gennaro Atomi, il suo supplente, quegli esseri di rinforzo che sono i bidelli; e poi i genitori, ossia quei due esseri umani che godono ditale titolo in via provvisoria, e hanno l'inconfondibile e insalubre odore di vita famigliare domestica. -
Tango per una rosa
Antoine de Saint-Exupéry si risveglia a bordo di una corriera surreale, circondato da soldati conciati piuttosto male. Non riesce a ricordare come sia finito lì. Gli gira la testa, si sente a pezzi: sono i postumi di una sbronza? Prova il desiderio di scrivere una lettera a Consuelo, la moglie rimasta in America mentre lui combatte la seconda guerra mondiale nell'aviazione francese. Laura Pariani racconta la storia d'amore tra l'autore del ""Piccolo Principe"""" e Consuelo Suncin in un racconto che è anche un tango, con quel ritmo spezzato e quella miscela di passione e malinconia che rende affascinante la musica argentina: """"Come siamo soli e nudi, senza più maschere né travestimenti""""."" -
Il ritorno
Simon, modesto contadino della bassa Engadina, è perseguitato dal destino. In un giorno di caccia ha ucciso per sbaglio un compaesano. Quando torna al paese dopo tre anni di prigione, ha 65 anni ed è un reietto della società. Simon ha perso tutto ed è costretto a sistemarsi in un alloggio di fortuna. Soltanto un bambino e una giovane donna straniera, che abita con il marito nella vecchia casa del protagonista, saranno capaci di offrirgli un po' di solidarietà e di amicizia. Per riconquistare la propria dignità, Simon accetta un compito quasi impossibile: il taglio di un bosco nel luogo più impervio della valle. È l'inizio di una battaglia disperata e nel contempo, forse, purificatrice. -
Lavati le mani, Elmar
Nella sua lunga passeggiata, Elmar percorre le strade di Vienna e quelle della memoria. Fra gli antichi palazzi, i parchi e le scalinate, fra i ponti ventosi e le sponde del Danubio cerca appigli e ancoraggi, mentre la memoria avanza e si ritrae tornando alla matrice dell'infanzia. Il protagonista si perde in una città ora solare ora sulfurea e persecutoria, corre in bicicletta con il fratello Thomas attraverso filari carichi d'uva lungo le rive polverose di un lago o si abbandona a una solitaria discesa agli inferi nel mondo dell'illusione notturna a luci rosse. Ma soprattutto cerca, pur se alla cieca, un percorso d'uscita dalla propria gabbia. -
Il tremito. Che cos'è la poesia?
"Saluto qui Josif Brodskij per aver scritto: """"La patria del poeta è la sua lingua"""". L'esperimento è sempre con lei, la lingua, paterna e materna, combattimento con lei, avventura con lei, per cercarla e trovarla nel soffio del corpo voce"""". In questo breve libro, Giuliano Scabia, scrittore, filosofo, teatrante e gran camminatore, racconta i suoi esperimenti alla ricerca della voce della poesia, del teatro, della musica. Una voce che nasce dalla grazia, dal gioco, dalla cura d'amore: grazia che è anche purificazione, è la gioia del bambino, è il respiro del feto nel ventre materno, è ascolto prima che parola, è la fessura da cui si intravedono altri mondi, è il nido nascosto che conserva un racconto. La poesia è, per Scabia, un infaticabile viaggio a piedi per i luoghi impervi della terra e dell'immaginazione alla ricerca delle forme primarie della parola che, con un tremito, si fa corpo. È un camminare per sentieri e per foreste, sulle tracce di san Francesco e di Collodi, di Nievo e di Rigoni Stern, di Borges e di Zanzotto, di Meneghello e di Tarkovskij. Questo libro, quasi provocatoriamente inattuale, ci parla, con confidenza fraterna e con una sapienza che sembra venire da lontano, della poesia che è dentro di noi, dentro il nostro essere bambini, animali e piante." -
Home
Giovanni e Serena hanno costruito la casa dei loro sogni, una casa minimalista, con ampie finestre che sembrano lasciare entrare tutto il bianco della neve e tutto il buio della notte, e su cui si intravedono le sagome impresse dai loro corpi nudi. Una casa pensata in ogni dettaglio, con la cameretta pronta per un bambino che forse non arriverà mai. Lui è uno stilista di successo, lei lavora a casa come traduttrice e ha nostalgia del mare. Il destino di questa giovane coppia sfiora quello di altri personaggi, come Stefano, il capomastro che anni prima aveva diretto il cantiere della loro casa e, turbato da un desiderio inconfessabile per Serena, ne conserva ancora i piani; o come Margherita, l'ex compagna di Stefano. -
Sentieri. Dal Camoghè alle gole della Breggia. Vol. 3
Centri di riferimento, capanne e rifugi, equipaggiamento necessario, itinerari, cenni etnografici e naturalistici. -
Il merito del linguaggio. Scrittura e conoscenza
Con l'aiuto di due guide come Nelson Goodman e Italo Calvino, l'autore sviluppa in questo saggio una riflessione sugli aspetti cognitivi ed epistemologici della lingua scritta e della produzione testuale. Che cosa vuol dire descrivere un oggetto? Che rapporto c'è tra osservare e descrivere? Che rapporto c'è tra descrivere e giudicare un fatto o una persona? È possibile descrivere una buona descrizione da una cattiva descrizione, una descrizione che ""rende giustizia"""" da una che """"fa torto""""?"" -
Replica
In questo nuovo volume di versi (e di rapide prose), Pietro De Marchi offre lo smarrimento di una vertigine combinato con lo stupore ammirato di fronte ai colori della vita e del mondo. I volti, i paesaggi, le vicende che parlano di vite vere, di drammi e di gioie, tutti i particolari che compongono il vasto affresco della sua opera svettano chiari e netti, pulsano di energia espressiva, di allegria persino; ma il quadro d'assieme che dovrebbe contenerli e ordinarli in un divenire sfuma e tende a scomparire, come se non fosse più possibile definirlo con precisione, come se le radici storiche e memoriali del mondo avessero subito una sorta di amputazione. -
Il ponte del Diavolo nelle vecchie stampe
Questo volume, con le riproduzioni a colori e in bianco e nero di 283 stampe, indaga con rigore filologico l'iconologia legata al Ponte del diavolo, riuscendo nel difficile compito di avvicinare la mutevolezza del tempo e la fissità dell'archetipo. -
Il senso dell'ospitalità. Scritti in omaggio a Eugenio Turri
"Per i geografi di lingua italiana iniziatisi al mestiere tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, e per quelli arrivati dopo, Eugenio Turri ha sempre e anzitutto significato libertà, cioè indipendenza dai vincoli accademici, dunque autonomia di giudizio e d'indirizzi di ricerca. Il che faceva di lui, proprio in quanto esterno rispetto alla corporazione, una delle figure più autorevoli, seguite e in qualche maniera invidiate: non vi era allora nessun altro, tantomeno tra coloro che provenivano come Eugenio da una formazione cartografica o naturalistica, in grado di mobilitare nel proprio discorso l'ampiezza dei riferimenti critico-umanistici (da Lévi-Strauss a Eco, da Edgar Morin a Cesare Brandi, da Merleau-Ponty a McLuhan a Elemire Zolla) che ad Eugenio riuscivano invece affini e conigeniali, ma che il controllo disciplinare interno all'università provvedeva allora ad espungere accuratamente. Sicché prima e più di ogni altro sono allievi suoi, molti senza saperlo e comunque paradossalmente, tutti i giovani geografi che oggi mettono a frutto nelle diverse direzioni la più grande libertà di linguaggio, procedendo a quel rinnovamento del discorso geografico e delle relazioni della geografia con gli altri saperi che fin dall'inizio ad Eugenio Turi più di ogni altra cosa è stato a cuore."""" (Franco Farinelli). I testi presentati in questo volume propongono un primo sguardo sul lavoro e sulla vita da geografo di Eugenio Turri." -
Grisù
Samuel ha ventitré anni, è in prigione, ha appiccato sette incendi: gira in tondo nella sua cella e osserva la neve che cade incessantemente, risponde alle domande degli psicologi, degli avvocati. Nel suo passato, un vuoto di parole e le ragioni come un muro bianco. Fuori c'è Carlo che, dopo aver perso tutto in uno degli incendi, inizia a scrivere a Samuel lunghe lettere, vorrebbe capire il suo gesto ma finisce per raccontargli la propria vita, forse intravedendo in lui il figlio che non ha saputo accettare e di cui ora inizia a sentire la mancanza. Mentre il mondo si mostra attraverso le sue catastrofi - eruzioni, cicloni, incendi - tra chi brucia e chi è bruciato si instaura un dialogo che, tra silenzi e improvvise accelerazioni, coinvolge il lettore in una struggente riflessione sull'omosessualità, la colpa e il perdono. -
Rivista per le medical humanities (2007). Vol. 1
Questa rivista, edita dall'Ente Ospedaliero Cantonale del Cantone Ticino in collaborazione con la Fondazione Sasso Corsaro, si propone come punto di riferimento per la discussione sulla sofferenza e sulla cura, con particolare riguardo ai problemi etici e alla dimensione relazionale della medicina. -
Outsider
Bambini innamorati e subito feriti nei sentimenti, adolescenti in fuga, trentenni persi e irriverenti al cospetto dello psichiatra. Il tema eterno della ribellione all'autorità in quattro racconti inediti di Friedrich Glauser. -
Memorie di una contadina
Su consiglio di Tolstoj, Ta'jana A. Kuzminskaja passò intere giornate ad ascoltare e trascrivere le confessioni di una contadina. Il risultato è una testimonianza quasi incredibile e tutt'oggi illuminante dalla Russia prerivoluzionaria.