Sfoglia il Catalogo feltrinelli028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3781-3800 di 10000 Articoli:
-
La Bregaglia. Escursioni nel paesaggio e nella sua storia
Passeggiare è un'arte e quando a passeggiare è una scrittrice capace di trasformare in parole l'esperienza del viaggio, allora può nascere un Wanderbuch, un libro che fa del vagare una divagazione nella storia locale e del camminare un'opportunità per scoprire mondi nuovi. La passeggiata di Silvia Andrea in Bregaglia si svolge nell'ultimo scorcio dell'Ottocento e abbraccia un'area che va dal Lago di Sils al Lago di Como. Il suo sguardo svela una passione per la botanica, la geologia, la storia e l'arte con il lungo excursus su Giovanni Segantini. Il cammino di Silvia Andrea è costellato di incontri: da Herr Rabe al figlio Andrea, da Barba Battista alla figlia con cui si reca al matrimonio di Annina. Da ogni incontro nasce una storia che dona al paesaggio un'umanità di cui è profondamente intriso tutto il racconto. -
Marco Scorti. Ediz. italiana e inglese
Il volume e il catalogo della mostra per il Premio Manor Ticino 2016 (Museo d'arte della Svizzera Italiana, Lugano 12 novembre 2016 - 12 febbraio 2017). -
Cielo di stelle. Robiei, 15 febbraio 1966
Nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1966, mentre sono in corso i lavori nella galleria d'adduzione dell'impianto idroelettrico tra la valle Bedretto e la val Bavona, nell'alto Canton Ticino, quindici operai italiani e due pompieri di Locarno muoiono uccisi dai gas tossici che ristagnano nel cunicolo. È l'incidente sul lavoro più grave mai avvenuto nella Svizzera italiana, uno dei molti entrati nella storia dell'emigrazione italiana. Venticinque anni dopo, per scriverne su un giornale locale, Erminio Ferrari riporta la testimonianza di Angelo Da Dalto, l'unico superstite alla tragedia. A quella testimonianza ne seguono molte altre: Ferrari incontra i minatori attivi all'epoca sul cantiere, i dipendenti dell'Ofima (Officine Idroelettriche della Maggia), committente dell'opera, i pompieri che intervennero sul posto, e poi le vedove, le orfane. ""Cielo di stelle"""" raccoglie quelle voci e quelle memorie - la miseria, la fatica, ma anche l'amore e la solidarietà - nel tentativo di capire che cosa resta oggi di quel dramma individuale e collettivo."" -
Il territorio resistente. Qualità e relazioni nell'abitare
Il termine «territorio» gode di grande popolarità. Tutti parlano di territorio: politici e amministratori, imprenditori e commercianti, rappresentanti di associazioni ambientaliste e umanitarie, geografi, architetti e urbanisti. Ma cosa intendiamo, esattamente, quando usiamo questa parola? E che rapporto sussiste tra il territorio e l'abitare? Con questo breve saggio, Claudio Ferrata cerca di fare un po' di chiarezza, dissipando la nebbia che qualche volta cancella il territorio nel momento stesso in cui cominciamo a parlarne. -
Rivista per le medical humanities (2017). Vol. 36: Gennaio-Aprile.
Il ""Dossier"""" è dedicato al tema dei limiti e dei confini nella cura, tema ripreso anche nell'ampio contributo di Graziano Martignoni pubblicato nello """"Speciale"""": i limiti di fronte alle possibilità della medicina; il confine tra la potenza della tecno-medicina e la dimensione umanistica della cura; la soglia che indica un passaggio da una condizione all'altra, da valutare con criteri nuovi, ammesso di saperla riconoscere come tale. In una lunga intervista, Christian Marazzi parla del senso della ricerca economica e del modo in cui gli ideali politici, o più semplicemente umani, continuano ad agire nella società e dentro di noi. La sezione """"Voci dai master"""" e dalla formazione ci conduce all'interno delle comunità socio-educative per bambini allontanati dalla famiglia di origine su decreto del Tribunale per i Minorenni, in Italia, per cercare di capire queste strutture, ragionando anche sul confine che intercorre tra cura e educazione. Le fotografie, dedicate questa volta alla vita quotidiana dei bambini disabili presso il centro della """"Fondazione otaf"""" di Sorengo, sono di Jacek Pulawski."" -
Boetti. Salvo: vivere lavorando giocando. Ediz. italiana e inglese
Il racconto dell'amicizia tra Alighiero Boetti e Salvo e del loro ""braccio di ferro"""" artistico. Fotografie, frasi, ricami, dipinti e disegni, ma anche viaggi e altre avventure nutrirono il loro rapporto tra il 1968 e il 1972, anno in cui Boetti si trasferì a Roma. Con oltre 150 immagini a colori, fotografie, saggi critici e testimonianze di amici e compagni di strada, il volume documenta quella breve ma intensissima stagione, fino ai diversi sviluppi degli anni successivi. Introduzione di Marco Franciolli."" -
Viceversa. Letteratura
"Viceversa Letteratura"""", apparsa per la prima volta nel maggio del 2007, è una rivista annuale dedicata alla letteratura svizzera. Pubblicata in italiano (Bellinzona, Edizioni Casagrande), francese (Lausanne, Editions d'en bas) e tedesco (Zürich, Rotpunktverlag), in tre volumi distinti, la rivista nasce dall'esperienza della rivista romanda """"Feuxcroisés"""" e si propone in particolare di promuovere gli scambi letterari al di là delle barriere linguistiche." -
Ifigenia, liberata
Progetto e drammaturgia Angela Dematté e Carmelo Rifici Ispirato ai testi di Eraclito, Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, Antico e Nuovo Testamento, Friedrich Nietzsche, René Girard, Giuseppe Fornari. Con un contributo di Paolo Di Stefano. -
Wolfgang Laib. Catalogo della mostra (Lugano, 3 settembre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra ""Wolfgang Laib"""" presso il museo d'arte della Svizzera italiana (Lugano, 3 settembre 2017-7 gennaio 2018)."" -
Tamangur
Il nonno è morto da poco e alla nonna manca terribilmente. Con la nonna ora vive la nipote, anche lei tormentata da un’assenza, quella del fratellino portato via dalla corrente del fiume. Nonna e bambina cucinano, fanno il bucato, qualche volta ricevono ospiti. Non si separano mai. Il paese è stretto, un incavo tra le montagne, popolato da capre altezzose, spazzacamini sinistri e personaggi strambi. Lassù, a due passi dal cielo, c’è Tamangur, la foresta di pini cembri più alta d’Europa, per la gente del luogo il regno dei morti. rnStrutturato in brevi capitoli, quasi istantanee di vita quotidiana, Tamangur racconta attraverso gli occhi della bambina questo mondo in miniatura, e le parole sono quelle dell’infanzia, fantastiche e disarmanti, definitive. -
Un angelo nella stanza. Laboratorio di espressione visiva con giovani migranti eritrei. Ediz. a colori
Arrivati in Svizzera nel 2015, da soli o aggregandosi a gruppi, i giovani migranti protagonisti di queste pagine hanno raggiunto l'Europa per realizzare il sogno di un futuro migliore. Le immagini fotografiche e in particolare la tecnica del collage hanno permesso loro di raccontarsi e di esprimersi oltre le frontiere linguistiche. A poco a poco il passato è riemerso in tutta la sua potenza, mescolandosi e adattandosi a un nuovo presente, a un'altra realtà. -
Lezioni bellinzonesi. Vol. 10
Con questo volume si conclude la realizzazione di un progetto avviato nel 2008 avente per oggetto la pubblicazione delle lezioni e conferenze pubbliche tenute al Liceo di Bellinzona, nel periodo compreso tra il 1979 e il 2011, da studiosi di prestigio, in rappresentanza di diverse discipline di area umanistica e scientifica. La miscellanea, comprendente dodici contributi, presenta al suo interno due sezioni, di cui la prima riunisce le cinque relazioni di un ciclo di conferenze sul mito organizzato nel biennio 2004-2006; le rimanenti lezioni, fatta eccezione per un paio d'interventi relativi al periodo medievale, affrontano tematiche ascrivibili ad alcuni aspetti della cultura e della civiltà antica greco-romana. -
Pomeriggio bellinzonese
Si tratta di una passeggiata narrativa fatta di tanti piccoli incontri, con persone ma anche animali, perfino una scimmia con «una testa da giudice che ha appena tenuto giudizio o lo terrà fra poco», in una città di provincia che «non sembra tramutare con un ritmo troppo diverso da quello del cuore umano» e dove «ogni conato di svariare (di evadere, come si dice) prende tinta d'avventura». Uscito per la prima volta nel 1978 in un pregiato volume d'arte, il racconto viene qui riproposto insieme ad altre quattro prose ambientate a Bellinzona, pagine ora liriche ora argute o apertamente comiche, scritte tra gli anni Cinquanta e l'inizio del Duemila. -
Cronache da Buenos Aires
Siamo alla fine del primo decennio del secolo scorso, gli «anni ruggenti» di Buenos Aires: Storni osserva la gente nella giungla urbana, le donne agghindate nei caffè o a spasso per i negozi, gli uomini che, diretti al lavoro, si concedono qualche malizia; registra e descrive l'evolversi dei costumi, il machismo ancora diffuso, la scarsa autodeterminazione delle donne, le aspirazioni e i vezzi della nuova borghesia. E lo fa con una prosa in cui convergono felicemente la spregiudicatezza del giornalismo e lo spirito ludico delle avanguardie storiche, e che ancora oggi, a quasi un secolo di distanza, mantiene un'incredibile freschezza. -
Aldo Crivelli. Una vita per la cultura
Questa prima monografia dedicata ad Aldo Crivelli intende riportare entro una visione d'insieme le varie sfaccettature della sua intensa e non di rado febbrile attività, inquadrandole sullo sfondo della storia europea e locale del Novecento. non si tratta di esaltare un uomo illustre, ma di dargli la doverosa collocazione, fondando lo studio sullo scandaglio di diversi archivi, in primis l'archivio privato custodito dalla figlia Ilaria Merlini-Crivelli e quello di notevole interesse conservato all'Ufficio dei beni culturali, Sezione archeologia a Bellinzona. Fotografie di lavoro e di famiglia, documenti, lettere, disegni di scavi e reperti, bozze, manoscritti, opere d'arte, hanno il merito di supportare i contenuti dei testi ma anche di permettere al lettore di stabilire un rapporto di prossimità con un uomo che sentiva fortemente il bisogno di confrontarsi e di condividere con gli altri le sue passioni e le sue scoperte relative al patrimonio comune. Gli apparati offorno, oltre a una cronologia di riferimento e agli elenchi delle mostre e degli scavi archeologici, una bibliografia di Aldo Crivelli che già da sola illustra la mole impressionante del suo lavoro, l'ampiezza dei suoi interessi e la tenacia e la generosità del suo impegno civile. -
Chiodi
Una raccolta di componimenti in cui si trovano i temi ben noti ai fedeli lettori dei romanzi e dei racconti di Agota Kristof: lo smarrimento, la perdita, l’esilio, il ricordo dell’amore, l’attesa, il desiderio.rn«Si trova in tutte queste poesie un dolore stupito, una perplessità verso il male, che è pari soltanto alla certezza che quanto è reciso non tornerà.» - Roberto Galaverni, La Lettura – Corriere della SerarnrnScritte in ungherese negli anni giovanili, queste poesie andarono perdute nel 1956, quando AgotarnKristof fu costretta a lasciare l’Ungheria per ritirarsi in Svizzera, a Neuchâtel. Negli ultimi anni il dispiacere per la perdita di quei versi a lei così cari e fonte di ispirazione per tante prose scritte in anni più recenti spinse l’autrice a ricercarli nella memoria e a riscriverli in ungherese. A quelle poesie ne aggiunse altre, scritte direttamente in francese in età adulta.rnNasce così Chiodi, una raccolta di componimenti in cui si trovano i temi ben noti ai fedeli lettori dei romanzi e dei racconti di Agota Kristof – lo smarrimento, la perdita, l’esilio, il ricordo dell’amore, l’attesa, il desiderio – ma che qui, nell’immediatezza della poesia, sembrano raggiungere un grado di intensità ancora maggiore. -
Arte e diletto. Valeria Pasta Morelli (1858-1909) e le pittrici del suo tempo. Catalogo della mostra (Mendrisio 27 marzo-26 agosto 2018). Ediz. a colori
La Pinacoteca Zùst ha ricevuto un'importante donazione di opere di una delle rare donne pittrici che il Cantone Ticino conti: Valeria Pasta Morelli (Mendrisio, 1858 - Milano, 1909). Valeria fu una delle poche ragazze a frequentare l'Accademia di Brera a Milano. Qui raccolse premi e riconoscimenti, mentre in patria la ""Gazzetta ticinese"""" la celebrava come """"esimia giovane artista"""". Il matrimonio con un alto funzionario dell'esercito italiano chiuderà tuttavia le sue ambizioni, confinandola nel circuito domestico, l'unico ritenuto adatto a una donna della sua posizione. Si intende quindi ora far luce per la prima volta sulla personalità artistica di Valeria, non mancando tuttavia di contestualizzarla nel particolare ambito familiare nel quale si muoveva. Valeria era infatti figlia del noto dottor Carlo Pasta, consigliere nazionale e promotore, tra le altre imprese, della ferrovia e dell'industria alberghiera sul Monte Generoso. Lo zio era invece Bernardino Pasta, un pittore appartenente alla cerchia degli Induno che godette di buona fama. Una sezione presenta inoltre opere, molte delle quali inedite, di altre artiste attive nel Cantone Ticino negli stessi anni, come Marie-Louise Audemars Manzoni, Giovanna Béha-Castagnola, Adele Andreazzi, Olga Clericetti, Elisa Rusca, Antonietta Solari e Regina Conti. Donne di buona famiglia, il cui talento artistico veniva esercitato quasi esclusivamente per diletto. Esse si applicavano soprattutto al genere della natura morta, di fiori o frutta: quadri piacevoli, molto richiesti all'epoca per guarnire le sale da pranzo e i salotti delle dimore borghesi."" -
Viceversa letteratura. Vol. 12: (Senza) vergogna
Che la pagina sia il luogo prediletto per confidare i segreti e le riflessioni personali - in modo più o meno esplicito - ce lo dimostra la letteratura di tutti i mondi e di tutte le epoche. Non solo; secondo Emil Cioran la vergogna costituisce la base stessa della creazione letteraria poiché «les sources d'un écrivain, ce sont ses hontes». Noi agli autori del presente volume abbiamo chiesto di svelarcele, le loro vergogne ispiratrici; di arrossire per noi, farci e farvi vergognare, denunciare un oltraggio al pudore o al contrario inneggiare all'impudicizia... -
Tutti riceviamo un dono. Per festeggiare i dieci anni dell'Istituto di studi italiani di Lugano
In dieci anni di vita, l'Istituto di studi italiani di Lugano è diventato un'importante realtà dell'italianistica svizzera. Una delle sue caratteristiche originarie, tuttora viva, consiste nell'organizzare i corsi di Master attorno a un tema unificante: un tema, cioè, vasto e aperto, su cui intessere le ""variazioni"""" costituite dai differenti apporti disciplinari, nel tentativo di creare un orizzonte comune in cui si manifesti visibilmente il grande principio della civiltà italiana, a cui l'Istituto si ispira. Per festeggiare questa ricorrenza è sembrato opportuno scegliere come fil rouge del volume appunto i temi unificanti dei primi dieci anni di attività dell'Istituto, e chiedere a professori e docenti di interpretarli liberamente, attraverso brevi contributi che spaziano dalla letteratura all'arte, dalla storia alla linguistica. Esiste forse modo migliore per comunicare all'esterno il carattere del lavoro intellettuale che si svolge all'interno dell'Istituto, il progetto comune di crescita e di ricerca che vede coinvolti insegnanti, studenti e giovani studiosi?"" -
Un posto davvero pericoloso. Attenti ai veleni! Ediz. a colori
Mattia e Nora vivono una bella avventura. Non bisogna certo esagerare con i divieti. Ma è utile conoscere alcune importanti avvertenze, come ad esempio i simboli di pericolo, con le quali possiamo venire in contatto nella vita di tutti i giorni. Età di lettura: da 5 anni.