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La forza gentile dell'attenzione. Piccole storie di mindfulness
In un mondo sempre più attraversato da motivi di distrazione, riappropriarsi della capacità di attenzione è una forma di resistenza e di difesa della propria persona e di un certo modo di porsi in relazione con gli altri, le cose e gli eventi che ci circondano. Da qui il successo crescente della Mindfulness, teoria e pratica psicologica le cui origini vanno ricercate nell'insegnamento dell' antica psicologia buddhista e delle psicoterapie cognitivo-comportamentali. In questo libro Mariapia Borgnini affronta il tema della Mindfulness con un approccio narrativo legato alla sua esperienza di psicopedagogista e arteterapeuta attiva soprattutto con gli adolescenti, ma anche con bambini e adulti di ogni età. La Mindfulness, come la intende l'autrice, è un'affettuosa attenzione, una consapevolezza focalizzata che, quando riusciamo a introdurla nella nostra quotidianità, quando riusciamo a darle spazio e a farla durare, rende migliori noi e le persone con cui ci relazioniamo. -
Presenze d'arte nella Svizzera italiana 1840-1960
Il libro getta uno sguardo sull'arte italiana e svizzera nel periodo compreso fra il 1840 e il 1960, ponendo in dialogo alcuni dei maggiori artisti appartenenti ai due Paesi. Il Ticino è dunque eletto a luogo ideale di osservazione della realtà culturale europea che si estende a nord e a sud dei suoi confini. Opere di Giovanni Serodine, Pier Francesco Mola, Carlo Maderno, Francesco Borromini, Domenico Fontana, Domenico Trezzini, Giocondo Albertolli, Vincenzo Vela, Edoardo Berta, Filippo Franzoni, Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Marianne Werefkin, Alexej Jawlenski, Paul Klee, Ignaz Epper, Fritz Pauli, Johannes Robert Schürch, Jean Arp, Hans Richter, Fritz Glarner, Italo Valenti, Julius Bissier, Ben Nicholson. -
La convivenza. Un intervento dopo gli attentati di Parigi
Un mese dopo gli attentati alla redazione di ""Charlie Hebdo"""", Zygmunt Bauman, tra i più autorevoli sociologi contemporanei, tiene una lezione pubblica all'Accademia di architettura di Mendrisio sui temi dell'integrazione e del multiculturalismo. Da quella conferenza nasce questo piccolo libro, che concentra nello spazio di poche pagine alcuni motivi imprescindibili per qualsiasi riflessione sulla più recente e sconcertante attualità. In che cosa le migrazioni di oggi differiscono da quelle di ieri? È possibile l'assimilazione dello straniero? Possiamo avere ancora fiducia nello Stato come soggetto attivo di un cambiamento? Con la lucidità e l'acume che lo contraddistinguono, Bauman esplora il romanzo """"scandalo"""" di Michel Houellebecq e le teorie innovative di Manuel Castells e di Benjamin Barber e analizza i processi storici che hanno portato la società occidentale ad essere quella che conosciamo oggi."" -
Gabbie per belve
"La poesia di Daniele Bernardi sembrerebbe scritta in una condizione di clausura, pronunciata a bassa voce (non meno netta, tuttavia, e frontale) in spazi angusti, impolverati e scarsamente illuminati. Ma questo è forse un inganno necessario e, insieme, l'alone retroattivo di una parola che proviene sempre da un dopo e da un altrove, quasi ricomponesse e oggettivasse in forma di nuclei poetici (didascalie, allegorie, stazioni del ricordo) un percorso di formazione ovvero di iniziazione alla vita. Qualcosa di ingestibile e di esoso vi deve essere avvenuto una volta per sempre discriminando tra prima e dopo, ferendo l'inconsapevolezza di chi già diceva 'io' ma intanto procedeva in dormiveglia o in una specie di traslucido sonnambulismo. Se, come disse un classico, maturare è tutto. 'Gabbie per belve' è l'esito di una dolorosa, sanguinante, maturazione. L'ordine della sua poesia non è nella singola parola o nella scansione del verso ma nella sintassi, non nella nuda ricezione della lealtà ma nella sua lenta, implacabile, metabolizzazione. E così i dati percettivi arrivano straniati, tenuti a bada, calati in un contesto dove esistere è riconoscere una mancanza e avere identità è lo stesso che accusarne lo stato di indigenza disarmata. Dice un verso di Bernardi che 'le parole non obbediscono alla carne': vuol dire, infatti, che interrogano se stesse nel momento in cui interpellano il lettore. Come tali esse chiedono di essere giustificate."""" (Massimo Raffaeli)" -
Marembo
Sono passati oltre vent'anni dal genocidio ruandese, ma il breve libro di Dorcy Rugamba ci appare oggi come una delle più autentiche testimonianze di ciò che è realmente accaduto. Non vi si trovano ricostruzioni storiche, analisi politiche o sociologiche, ma più semplicemente la vita di una famiglia, quella dell'autore, sterminata la mattina del 7 aprile 1994. Rugamba si chiede: ""Come si può cogliere tutta la dimensione di un evento che ha spazzato via più di un milione di persone e nel quale la morte di mio fratello, per quanto atroce possa essere stata, è solo un aneddoto?"""". Attraverso la storia sua e dei suoi familiari - il padre Cyprien, umanista ruandese, la madre Marembo, bellissima e fiera, i fratelli e sorelle, e poi il teatro, la conversione all'Islam, esperienza """"unica, orgasmica"""" della preghiera - Rugamba ci offre uno splendido racconto di vita, una meditazione di rara forza sulla famiglia, la cultura, la tradizione, la spiritualità e, di riflesso, un antidoto alle """"pulsioni di morte"""" che continuano a dominare la nostra epoca. Questa prima edizione italiana di """"Marembo"""" è stata condotta su una versione del testo rielaborata e tuttora inedita anche nell'originale francese."" -
Viceversa. Letteratura. Vol. 10: Scrittori su Heidi.
"Viceversa Letteratura"""", apparsa per la prima volta nel maggio del 2007, è una rivista annuale dedicata alla letteratura svizzera. Pubblicata in italiano (Bellinzona, Edizioni Casagrande), francese (Lausanne, Editions d'en bas) e tedesco (Zürich, Rotpunktverlag), in tre volumi distinti, la rivista nasce dall'esperienza della rivista romanda """"Feuxcroisés"""" e si propone in particolare di promuovere gli scambi letterari al di là delle barriere linguistiche." -
Augusto Guidini di Barbengo. Architetto, giornalista, politico. Ediz. illustrata
La Biblioteca dell'Accademia di architettura di Mendrisio, che custodisce tra i tanti lasciti librari di architettura celebri anche la biblioteca professionale di Augusto Guidini, intende compensare questa lacuna presentando i risultati di nuove ricerche dirette, inediti fondi archivistici e fonti dirette, sull'evidenza dell'opera costruita e sulla sua eredità progettuale. -
Rivista per le medical humanities (2016). Vol. 33: Condividere la speranza.
"La prognosi di una malattia ci confronta (...) con l'incertezza e le nostre ambivalenze al riguardo: la voglia di controllare il più possibile quel che ci sfugge ma anche, nel contempo, la tentazione di non voler sapere, lasciando tutto nelle mani del destino, o della natura. Quando si parla della prognosi in reparto, al letto del malato o nella sala di consultazione - non si tratta di una semplice trasmissione di informazioni ma di un vero e proprio incontro fra le soggettività della persona malata e di chi l'ha in cura. Si bilanciano speranze reciproche di benessere e di guarigione in un complesso processo di comunicazione""""." -
Il fondo del sacco
«Io a Cavergno sono tornato proprio per quel ricordo...». Al ritorno a casa, Gori non ritroverà niente di quel che aveva lasciato. ""Il fondo del sacco"""" racconta il fallimento di un'illusione collettiva: l'illusione, nutrita sin dall'Ottocento da migliaia di emigranti ticinesi, di trovare fortuna oltreoceano. Attraverso l'infelice vicenda del giovane «minchione» Gori, emerge uno spaccato della vita «agra» di una valle alpina, tra amarezza e pietas. E nella distanza, il ricordo del paese perduto che assume una dimensione mitica. Il fondo del sacco utilizza una lingua aderente al parlato, guardando a modelli illustri quali Fenoglio e Pavese."" -
«Che c'è di nuovo?». Uno sguardo alla scena artistica emergente in Ticino. Ediz. multilingue
Che c'è di nuovo?, rassegna giunta quest'anno alla sua quarta edizione, ha quale obiettivo primario quello di dare visibilità ad artisti emergenti attivi in Ticino. Il metodo di selezione si è precisato nel tempo ed ha portato Che c'è di nuovo?, inteso inizialmente quale vetrina elaborata sul modello svizzero delle Jahresausstellungen (esposizioni annuali), ad assumere sempre più la fisionomia di una mostra curatoriale, capace di offrire uno spaccato su quanto di interessante si sta realizzando nel territorio. -
Uno di nessuno. Storia di Giovanni Antonelli, poeta
"In questo libro il personaggio che dice io non è immaginario ma reale, anche se la sua vita, che ha chiesto prepotentemente di essere raccontata in versi, a tratti è immaginata, scorciata, volontariamente travisata. Giovanni Antonelli è esistito davvero. Era un poeta, un vagabondo, un 'demente' che è stato internato in molti manicomi o carceri delle Marche (Fermo, Macerata, Ancona) e d'Italia (Napoli, Aversa, Roma). Era un anarchico, un anticlericale, un miserabile, e forse per questo il suo paese d'origine, che è anche il mio, ne ha completamente cancellato la memoria, come poeta e come uomo""""." -
La vita privata
La giornata di un uomo che si sveglia una domenica mattina e si accorge di aver perso la propria immagine, il suo ""sembiante"""": un fatto straordinario che lo obbliga a confrontarsi in modo nuovo con il suo mondo ordinario, cominciando dalla moglie e il figlio e dagli spazi di casa. Chi è il protagonista di questa storia? Un uomo che dubita della propria esistenza? Uno spettro? Un angelo che non sa di esserlo? E soprattutto, perché ci sembra di conoscerlo così bene? Scandito nelle classiche quattro parti della giornata, il nuovo libro di Daniele Garbuglia si presenta come una riflessione sull'identità dell'uomo privato, all'interno della propria famiglia, sì, ma anche sullo sfondo di quel paesaggio parcellizzato e privatizzato, carente di memoria e condivisione, che caratterizza la nostra epoca."" -
And now the good news. Opere dalla collezione Annette e Peter Nobel
Il volume è il Catalogo della mostra di Lugano (Museo d'arte della Svizzera italiana, 29 maggio - 15 agosto 2016). -
Guardare avanti e altrove. Scritti civili su scuola, cultura, storia
Gli ""scritti civili"""" di Raffaello Ceselli suddivisi in tre grandi capitoli: Scuola, università, politica culturale; Insegnamento della storia; Riflessioni sulla storia. Si tratta di interventi di diversa natura apparsi in varie sedi - miscellanee e riviste storiche, ma anche settimanali e quotidiani - nell'arco di quarantanni e qui riuniti per la prima volta in volume. Le riflessioni dello storico si intrecciano con quelle dell'insegnante e del cittadino, suggerendo punti di vista originali, proposte operative, rilievi spesso critici sugli orientamenti culturali e sulle scelte politiche del Cantone Ticino, di cui sono testimonianza diretta e qualificata. Nel contempo, questi contributi costituiscono un materiale sempre vivo, capace di porre interrogativi e fornire chiavi di lettura e spunti di indagine validi anche per il presente."" -
Un dialogo immaginario ma non troppo. Breve storia della formazione professinale in Ticino attraverso i suoi protagonisti: Luigi Brentani, Francesco Bertola...
Tre personaggi chiave della storia della formazione professionale in Ticino, attivi in tempi diversi, sono magicamente convocati da Gianni Ghisla, in un qui e ora immaginario. Con l'obiettivo preciso di dare voce a un dialogo sull'apprendistato e quindi anche sullo sviluppo di un capitolo importante per la stessa economia del nostro Cantone. Il dialogo risulta illuminante proprio nella misura in cui dalla messa in scena dei vissuti dei protagonisti, in un rincorrersi di domande e risposte orchestrate con intelligenza e abilità, sono affrontati aspetti per lo più trascurati della storia della scuola e della formazione in generale. Una finzione, dunque. Ma una finzione animata dall'intenzione precisa di penetrare con incisività questa storia, illustrando soprattutto i fattori cui dobbiamo la sua peculiarità, rispetto ad altre regioni della Svizzera. -
Il caso Livius
È la mattina di Capodanno, Peter Hunkeler dorme beatamente nel tepore della sua casa in Alsazia, circondato dal gatto e dalla compagna Hedwig, quando uno squillo rompe la quiete festiva. E il caporale Ludi: negli orti urbani alla periferia di Basilea, su territorio francese, un cittadino svizzero è stato ucciso con un colpo d'arma da fuoco in fronte e poi appeso con un gancio da macellaio conficcato nel mento. La vittima è Anton Flückiger, all'anagrafe Anton Livius, ottantenne, di origini prussiane ma naturalizzato svizzero. Il caso è transnazionale, e l'unico che può intercedere tra la gendarmerie francese e la polizia di Basilea, tra loro notoriamente ostili, è il commissario Hunkeler. Gli orti urbani sono una sorta di società in miniatura, fatta di idilliache casette in legno ma retta da rigidissime regole al limite del buon senso. Da qui le indagini si estendono al territorio di confine tra Svizzera, Francia e Germania, in un mondo rurale arcaico riservato e fiero. Chi era Anton Flükiger, quest'uomo silenzioso che piaceva alle donne, e che con le donne sapeva consolarsi senza mai farsi veramente conoscere? In un paesaggio fiabesco dove la neve sembra rendere tutto immacolato, e dove il tempo è scandito dai sorsi di un Armagnac in un'osteria di paese, il commissario Hunkeler, stanco e disincantato, si trova suo malgrado a rivangare le ultime drammatiche settimane della Seconda guerra mondiale, in Alsazia, una regione in cui gli uomini sono stati abituati dalla Storia a cambiare più volte l'uniforme senza essere interpellati. -
Notti a Vals
I motivi che li spingono a Vals sono sempre diversi, ma tutti fanno la stessa esperienza: per ciascuno di loro il soggiorno nella celebre località termale segnerà una svolta significativa. Abbiamo una donna e il suo minuscolo feto, una bambina, due adolescenti innamorati, un giovane padre, un trentenne in carriera, una coppia in crisi, una bibliotecaria sola, un vecchio scrittore. Non si conoscono, si sfiorano soltanto, ma a ben guardare è come se tutti questi personaggi si ricomponessero in un'unica figura, in un unico destino, che è quello della vita umana. Nella notte invernale, nello stesso punto dell'universo incorniciato dal profilo frastagliato delle Alpi, tutti i protagonisti di questi racconti si ritrovano soli di fronte alla propria sorte, mentre sopra di loro brilla la volta celeste che con la sua misteriosa scrittura ci accompagna sin dai tempi più remoti. -
Rivista per le medical humanities (2016) (2016). Vol. 35: Verso una cultura etica della malattia e della cura.
L'idea di irreversibilità, nel suo significato più intuitivo - quello suggerito anche dalle fotografie di questo numero, da leggere in serie -, è il punto di partenza dei contributi del Dossier, che toccano aspetti che riguardano tanto la quotidianità più pacifica quanto il dramma e la violenza estrema cui sono sottoposti i «migranti forzati» del nostro tempo. Dopo un'intervista all'egittologo Antonio Loprieno, i lettori troveranno uno speciale dedicato alla condizione dei famigliari curanti. Una condizione, per rimanere in tema, a volte irreversibile, a meno di non abdicare al proprio ruolo: basti pensare al caso dei genitori di bambini (e poi adulti) disabili. Di che cosa hanno bisogno i famigliari curanti? Come sostenerli nel compito che si sono dati, talvolta anche oltre le proprie forze e possibilità? -
Italiano per caso. Storie di italofonia nella Svizzera non italiana
Che cosa significa, oggi, parlare italiano in Svizzera? Esiste una Svizzera di cultura italiana che valica i confini geografico-territoriali del Cantone Ticino e delle valli italofone dei Grigioni? E chi sono, in fin dei conti, le persone che parlano e usano l'italiano dentro ma soprattutto fuori di questi confini? Attraverso le testimonianze di quattordici residenti autoctoni, migranti o immigrati di varie generazioni, che vivono ""in italiano"""" al Nord delle Alpi, questo libro si propone di misurare l'effettiva vitalità della lingua e della cultura italiane in Svizzera e di analizzarne le peculiarità più significative. I risultati presentati nei contributi che accompagnano i ritratti sono per certi versi sorprendenti e confermano una """"presenza totale"""" dell'italiano, in particolare nei contesti urbani e periurbani. L'italianità comprende un polo autoctono compatto nella Svizzera italiana tradizionale e un polo più consistente, alloctono, sedimentato e diffuso in tutto il paese. Quasi un residente su otto in Svizzera ha un legame con l'italianità, in varia gradazione: è italofono, ha origini italiane, ha affinità con la cultura o la lingua italiana. Posti nella giusta prospettiva territoriale, sullo sfondo di una forte mobilità e delle nuove forme di comunicazione digitale, i dati danno un nuovo profilo alla """"minoranza"""" italofona in Svizzera, svelandone il valore e le potenzialità in un contesto sempre più pluriculturale. Prefazione di Sergio Romano, postfazione di Remigio Ratti e un contributo di Sacha Zala."" -
Kubi goal! Le avventure di Kubilay Türkyilmaz, da ladro di ciliege a campione del pallone
La storia di Kubilay Türkyilmaz ha qualcosa di esemplare: è la storia di un ragazzino dal nome straniero e difficile da pronunciare che sogna di raggiungere le vette del calcio europeo e che, contro ogni previsione, trasformando sconfitte e pregiudizi in «benzina motivazionale», ce la fa. Condannato a essere straniero ovunque (in Svizzera è il turco, in Turchia è lo svizzero; nella Svizzera tedesca e francese è il turco-ticinese, in Italia il turco che parla un dialetto lombardo...), Kubi si dimostra soprattutto un uomo libero e pieno di slanci, non solo calcistici. Tra i personaggi di questa storia, due rimarranno impressi nella mente del lettore: quello del padre, il «leone malinconico», motivo di un grande rimpianto, e soprattutto quello della madre Necla, una figura quasi fiabesca in un racconto che, in effetti, assume a volte i tratti della fiaba.