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Il Tibet sconosciuto. Magia d'amore e magia nera
Ciò che è vivo e impressionante negli scritti di Alexandra David-Néel è il senso della vita nomade e avventurosa che si svolge nelle solitudini erbose del Tibet settentrionale, sugli alti valichi, fra immense catene di monti, che conducono a sud verso il Nepal e l'India. Fra tappe di accampamento e marce estenuanti, in uno scenario di bellezza maestosa e indicibile, spazzato dai grandi venti asiatici, percorso da fiumi precipitosi e dominato dalle più grandiose vette del mondo, la scrittrice ritrova pienamente se stessa e descrive i suoi pellegrinaggi fra mistici e maghi misteriosi. Su questo sfondo incantato, dunque, s'inserisce il presente racconto, che si sviluppa attorno alla magia amorosa da un lato - al di là della forma volgare dei filtri d'amore o di quella demoniaca della magia sessuale vera e propria - e la magia nera dall'altro. Un racconto che permette di conoscere meglio la realtà vivente del Tibet e dei tibetani, che la leggendaria e instancabile viaggiatrice ha così tanto amato e narrato. -
Memorie di Spagna 1937
"Memorie di Spagna 1937"""" è la narrazione del viaggio che Elena Garro intraprende col marito, Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura nel 1990, e con un gruppo di intellettuali messicani per partecipare al II Congresso Internazionale degli Scrittori Antifascisti, svoltosi a Valencia, Madrid, Barcellona e Parigi. La giovane Garro si trova quindi catapultata nel mondo della cultura dell'epoca - tra figure come Luis Cernuda, Antonio Machado, Pablo Neruda, André Gide e Robert Capa -, di cui fornisce ritratti molto umani, ma anche pungenti, quando si tratta di demistificare l'idealizzazione della partecipazione intellettuale alla Guerra civile di Spagna. Ma le sue memorie, scritte negli anni '80 con una prosa a tratti commovente e a tratti ironica, sono anche una preziosa testimonianza di quel tragico conflitto. In una lettera del 1986, Emilio Carballido le scrive: """"Il libro mi sembra bellissimo, uno dei più belli che tu abbia mai scritto. È veramente un'opera che [...] ha la libertà di un romanzo e l'autorità di una cronaca vissuta [...]. Quando ti decidi a pubblicare le tue bellissime memorie?"""". Sarebbero comparse per la prima volta nel 1992 in Spagna e, in occasione dell'ottantesimo anniversario della conclusione della guerra, vedono la luce anche in italiano." -
Anni con mio padre
Il diario semplice, fervido, colmo di appassionati propositi, che Tatiana, secondogenita di Tolstoj, tenne dal 1878 al 1919 è soprattutto una cronaca quotidiana dei suoi rapporti col padre. L'adolescente ingenua e vivace dei primi anni poco a poco cede la penna a una ragazzina intelligente e impulsiva, ma sempre candida, che, se condivide molte posizioni religiose e sociali del padre, del quale sovente è segretaria, non per questo dimostra di essere un discepolo cieco e fanatico. Vi scopriamo un Tolstoj familiare, bonario, senza ""tolstoismi"""", lontano tanto dal Mosè ispirato, quanto dal mostro di orgoglio e ipocrisia dipinto dai suoi detrattori. Né icone né caricature, ma un album di famiglia. Un album che, come si vede dai testi contenuti in questo volume apparentemente diversi tra loro, forma un tutto unico, una sorta di taccuino di appunti intimisti su Lev Tolstoj. Il libro si può scorrere come una vita illustrata dello scrittore che il lettore vede animarsi davanti a sé, pagina dopo pagina. Prefazione di Daniel Gillès."" -
L' ideologia crociata. Nuova ediz.
Nato nel ribollire della Riforma ecclesiastica e nel fermento di un'Europa sorta da alcuni decenni a vorticosa vita, il fenomeno crociato è stato un'esperienza cresciuta sulle vie dei grandi pellegrinaggi e alimentata dal confronto con un islam che sembrava minacciare la cristianità dalla Spagna all'Anatolia. Una pratica religiosa, militare, giuridica, finanziaria, propagandistica dai molteplici livelli di realizzazione e di lettura, un mito di lunga durata, oggetto di revival continui e di un persistente survival. Proponendo al pubblico italiano questo libro, verso il quale c'è un rinnovato interesse per uno speciale convergere di circostanze - il ""ritorno dell'islam"""" e le ansie suscitate dalle varie forme di quel che si definisce fondamentalismo -, non si può non segnalare che questo studio pionieristico sui crociati possiede un'attualità e per molti versi una freschezza che vanno al di là di quella storiografica. Introduzione di Franco Cardini."" -
Scrittore contro. L'opera di Leonardo Sciascia
Ora trascurato, ora tenuto in considerazione dalla critica letteraria accademica, Leonardo Sciascia, per sua stessa ammissione, sfugge e vuole sfuggire a ogni etichetta precostituita, ancor più a quella diffusa o risaputa d'intellettuale. ""Se qualcuno mi corre dietro chiamandomi 'intellettuale', non mi volto nemmeno"""", avverte. Non intellettuale, ma homme de lettres, artista della parola e scrittore solitario quantunque impegnato, soprattutto con la propria coscienza: il contrario, per Sciascia, della malafede e dell'imbecillità morale. Questo libro di Stefano Lanuzza è un efficace strumento per avvicinarsi a Sciascia e al suo universo, imparando ad apprezzare, a leggere e a rileggere i suoi capolavori, ma anche un vivo affresco della personalità di Sciascia e della realtà italiana. Non si può avere un'idea precisa dell'Italia dagli anni Cinquanta del Novecento in poi, infatti, senza frequentare l'opera di Sciascia, coscienza laica e critica, libera e antagonista, della società italiana: scrittore scomodo, scrittore contro."" -
Un filosofo nel gulag. Arte e letteratura in Pavel A. Florenskij, dall'Accademia teologica di Mosca ai campi di concentramento sovietici
Fucilato dal regime stalinista l'8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado, dopo la deportazione e il soggiorno forzato nel gulag delle isole Solovki, Pavel A. Florenskij fu uno scienziato, ingegnere e chimico, teologo e filosofo di altissimo profilo. In questo saggio, i suoi scritti più noti vengono riletti attraverso la preziosa miniera di una serie di appunti e studi legati alle sue lezioni, tenute nella prima metà degli anni Venti del secolo scorso, in particolare presso i Laboratori tecnico-artistici di Stato a Mosca, il Vchutemas, e l'Accademia teologica della stessa città. Florenskij viene così riscoperto come filosofo e, soprattutto, filosofo dell'arte: il fatto estetico è il momento centrale della sua riflessione intorno al simbolo e allo spazio del confine, destinato a lasciare tracce dell'altro mondo nell'istante del crepuscolo, partendo prima di tutto dai ""cocci di ciò che hanno distrutto""""."" -
Il Sefer Yesirah. L'enigma delle pietre e delle case
Il ""Sefer Yesirah"""", testo iconico della religiosità e della mistica ebraica, si costituisce nell'intreccio fra aspetti mistici, visionari, profetici ed esoterici. Il suo linguaggio oscilla fra limpidezza aritmetica e opacità mantica. Gemma brillante e al contempo impenetrabile, sollecita sguardi acuti non strettamente legati all'osservanza religiosa. È un testo che sfida e al contempo reclama interpretazioni diverse e """"oblique"""". Rodrigo Boggero propone una soluzione al passo più oscuro e immaginifico del testo. Lo fa evidenziando un'inaspettata sensibilità acustico-musicale da parte dell'ignoto autore, entro il mondo dello gnosticismo e del neoplatonismo, dalla Musurgia Universalis alla psicologia analitica. Claudio Bonvecchio mostra come il """"Sefer Yesirah"""" sia pienamente inserito in una lunga tradizione esoterica. È anche un testo """"magico""""? La risposta è sì, ma, secondo il punto di vista della Libera Muratoria, nel senso di un approfondimento del sé in vista di un """"uomo nuovo"""". Piergabriele Mancuso, infine, offre una possibile inquadratura teorico-interpretativa dei concetti di spazio e movimento all'interno del testo, percorrendo anche, attraverso uno sguardo sui tanti commentarii, le """"avventure"""" del linguaggio."" -
I misteri dei mondi perduti. Una ipotesi sull'esistenza di Atlantide
Grazie alla ricerca di Charles Berlitz, basata sull'analisi di numerosi testi sacri e iscrizioni antichissime, poi confluita ne ""I misteri dei mondi perduti"""", riprende forma e forza l'ipotesi dell'esistenza di Atlantide, il grande continente scomparso.rnAgli studiosi della storia antica si presenta sempre più spesso un interrogativo: è possibile l'esistenza di altre civiltà, nella lunga storia dell'uomo, delle quali non siamo a conoscenza o di cui ci sia giunta soltanto una vaga eco, spesso confusa con quella di culture a noi più familiari? È possibile che prima dell'arrivo di Colombo in America sia esistita una civiltà evoluta, al cui sviluppo contribuirono i popoli dell'Europa e dell'Estremo Oriente? Una civiltà con un altissimo grado di evoluzione sociale e tecnologica, di cui purtroppo però si è conservato poco o nulla. Grazie alla ricerca di Charles Berlitz, basata sull'analisi di numerosi testi sacri e iscrizioni antichissime, poi confluita ne """"I misteri dei mondi perduti"""", riprende forma e forza l'ipotesi dell'esistenza di Atlantide, il grande continente scomparso."" -
Sette stanze
Ventuno racconti suddivisi in sette capitoli o stanze di vario respiro e colore, dalla crudeltà alla vecchiezza, dalla rassegnazione alla nostalgia, che nel complesso esprimono la malinconia e lo slancio inconsapevole della vita, il tormento della ricerca, la disperazione dell'esilio, il cieco strazio dell'infermità, la nostalgia dei giorni sereni. La tavolozza di queste storie varia dal surreale al fantastico, dal realistico all'insolito, dal fiabesco allo spietato... -
Volti
Il romanzo segue la storia di Thurayya, giovane saudita desiderosa di emanciparsi dalle modeste condizioni economiche della sua famiglia e per questo disposta a scendere a compromessi. Il suo percorso si intreccia con quello di Husayn, suo marito, profondamente egoista e arrivista, che utilizza Thurayya come strumento per fare carriera. Attraverso le due voci principali di Thurayya e Husayn, e quelle di alcuni personaggi secondari, Zaynab Hifni dipinge un affresco della società saudita, dal dopoguerra a oggi, nel quale tratteggia le differenze sociali, culturali e di genere contro una visione stereotipata del Regno del Golfo. Ciò non significa che Hifni non sia consapevole delle contraddizioni e della condizione di profondo disagio in cui vivono i suoi personaggi: incapaci di reagire agli schemi, essi vanno incontro a un destino di solitudine. -
Gli ordini cavallereschi «non nazionali» nella legge 3 marzo 1951 n. 178
Il volume ripercorre la genesi e l'evoluzione del concetto di ""ordini cavallereschi non nazionali"""" espresso nella legge 3 marzo 1951 n. 178. Muovendo dai provvedimenti in materia cavalleresca del Regno d'Italia, l'autore ricostruisce con l'ausilio di documenti spesso inediti l'enorme incremento degli ordini cavallereschi """"indipendenti"""" successivo alla proclamazione della Repubblica, e il tentativo del governo De Gasperi di contenere tale fenomeno con la legge in oggetto. La dottrina e la giurisprudenza degli anni successivi, entrambe ampiamente citate nel volume, videro tuttavia affermarsi un orientamento interpretativo eversivo del monopolio statale delle onorificenze voluto dal legislatore. Ancora oggi il Ministero degli Affari Esteri autorizza il porto delle insegne di taluni ordini cavallereschi """"dinastici"""" conferiti dai discendenti di famiglie ex regnanti italiane in base a una nozione di """"sovranità affievolita"""" che, attentamente ricostruita, si dimostra non avere riscontro alcuno nel diritto internazionale e nel diritto degli altri Paesi europei."" -
Dostoevskij. L'uomo, il poeta, il maestro
Per Moscardelli Dostoevskij è ""nient'altro che"""" un cristiano. Ma quali attributi porta con sé questo termine? Il cristianesimo del genio russo è universale, di ispirazione, ancor più che una fede nativa. La sua visione cristiana del mondo riflette un'indomabile passione per la libertà, un disprezzo profondo delle facili apparenze, una vista acuta sull'animo umano e sulla società. Il suo """"credo"""" è quindi della stessa natura dell'acqua, del fuoco e del vento, è libertà e vita, di contro ai pregiudizi, alle viltà, alle convenzioni, alle fossilizzazioni e alla senilità del mondo. Ed è in questo universo, che ribolle e non si acquieta in nessuna risoluzione, che il poeta ed esoterista italiano rintraccia la grandezza dell'autore de L'idiota e I fratelli Karamazov."" -
Il cardinale mago. Gnosi, ermetismo, teurgia e i misteri di un codice scomparso
Quando Bisanzio cadde sotto le armi dei Turchi, la necessità di conservare la memoria della grecità si fece impellente. In tale progetto culturale venne a collocarsi la creazione della Biblioteca Marciana di Venezia, il cui fondo iniziale fu rappresentato dai preziosi codici manoscritti donati dal cardinal Bessarione, figura anomala di religioso che fu centrale per la rinascita dell'antico platonismo. ""Il cardinale mago"""" racconta le vicende """"misteriose"""" di uno di questi libri, il De mysteriis di Giamblico. L'importanza di quest'opera nel quadro della teurgia neoplatonica è indiscutibile. Le glosse e annotazioni fatte dal Bessarione, inoltre, svelano il grande interesse del cardinale per la teurgia, intesa come possibilità pratica di unirsi a quel mondo divino rivelato nella predicazione di un Gesù operatore di miracoli e """"mago""""."" -
Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani
Libro candidato da Massimo Onofri al Premio Strega 2021Jeanne, compagna e modella di Modigliani, suicida il giorno dopo la morte dell'amato, è stata una grande artista e una donna audace e disinibita, ribelle e anticonformista. La sua figura è però sbiadita fra le pagine delle biografie dedicate al pittore e delle storie che narrano la Parigi degli anni folli. Le sue opere sono state occultate per anni per volere della sua famiglia bigotta e solo di recente sono state esposte e pubblicate. Questa è un'opera di fantasia, che ha voluto restituire a Jeanne la sua voce, i suoi colori, le sue bizzarrie, reinventando, al di là del mito, la ""vera storia"""" di donna scandalosa e artista, ricostruendo le vicende della sua vita su fonti documentarie, da cui sono tratte le citazioni riportate in corsivo nel testo. La narrazione, sincopata come la vita di Jeanne, è affidata alle voci che emergono da immagini di dipinti e disegni esistenti e d'invenzione, al fine di restituire, al di là della patina dell'arte, la fragilità dei corpi, la miseria e la povertà di esistenze sbilenche, la trama di sofferenze e passioni, giornate folli di ebbrezza e disperazione, alla ricerca della bellezza vissuta come missione e maledizione.Proposto da Massimo Onofri al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rn«Tutti sanno chi è Amedeo Modigliani. Molti meno sono coloro che conoscono Jeanne Hébuterne, la sua giovane compagna e modella, morta suicida il giorno dopo la scomparsa dell’amante. Non dipingerai i miei occhi è un romanzo che ambisce – e perfettamente riesce nel tentativo – a restituirci la “storia intima” di questo rapporto. Una storia che parte da Montparnasse, da “quel miraggio […] dove si animano i sogni d’arte e gloria di tanti miserabili”: per dire d’un libro che potrebbe essere letto anche come un capitolo eroico della storia della pittura non solo europea a Parigi. Tanti i quadri citati: per aggiungere, però, che continuamente intervengono a sovra-determinare il senso della pagina, se è vero che la critica d’arte, padroneggiata con grazia e leggerezza, vale sempre e solo in funzione della critica della vita. Jeanne Hébuterne è una creatura straziata e straziante: una donna il cui punto di vista – nella simbiosi tra autore e personaggio – resta quello privilegiato. Tanti, insomma, i piani del romanzo, epperò convergenti in direzione del tema decisivo: l’amore come assoluto singolare e la sua perdita come totale disfatta biologica. Nei modi d’un sentimento che innerva ogni pagina: la vita è tutto ciò che abbiamo, ma è anche – leopardianamente – tutto ciò che dobbiamo patire"" -
C'era una volta Italia '90. Brevi favole per notti magiche
"C'era una volta Italia '90"""" ripercorre le gesta sportive dei più grandi campioni che parteciparono al Mondiale italiano. Oltre 50 brevi storie, scritte come favole della buonanotte adatte a tutte le età, accompagneranno il lettore raccontando le giocate e gli aneddoti di Maradona, Baggio, Matthäus, Schillaci, Gullit, della bizzarra coppia colombiana Higuita e Valderrama, dei camerunesi Milla e N'Kono e di moltissimi altri ancora. Come in un mosaico, ogni fiaba rappresenta un tassello che porterà il lettore ad avere un quadro finale di quello storico Mondiale, in cui l'Italia intera si fermò per un mese sognando le """"notti magiche"""", come cantavano nella canzone ufficiale del torneo Gianna Nannini e Edoardo Bennato. Un libro per i giovani appassionati di calcio che non poterono vivere di persona la magia di quel Mondiale ma anche per i più grandi, che seguirono Italia '90 quando erano solo bambini o ragazzi. """"C'era una volta Italia '90"""" rappresenta quindi un ponte tra nuove e vecchie generazioni di calciofili raccontando il momento in cui l'Italia è stata l'ombelico del mondo calcistico." -
Magia, scienza, religione
Frutto del periodo trascorso da Bronislaw Malinowski tra gli indigeni della Nuova Guinea, quest'opera offre al lettore una vivida panoramica delle credenze religiose e magiche e del rapporto con la scienza di questo popolo. L'approccio dell'autore mette a confronto i concetti fondamentali dell'etnografia e contrasta la comprensione tradizionale della cultura primitiva nel modo più lucido. Malinowski comprende gli elementi universali della cultura umana attraverso il caso particolare degli abitanti delle isole Trobriand, che egli ha osservato e studiato. Tuttavia, il celebre antropologo non si limita a fornire un'interpretazione della religione, della scienza e della magia presso i popoli della Melanesia. Egli offre altresì, secondo un approccio originale, gli strumenti per entrare nel dibattito con le tesi di autori come Tylor, Frazer e Durkheim. -
La storia rurale francese
Con ""La storia rurale francese"""" Bloch ci restituisce il resoconto della proprietà e della produzione agraria in Francia dall'Alto Medioevo alla Rivoluzione francese, nel periodo che intercorre. L'intento del libro è consegnare al lettore la complessità di tale storia, individuandone i tratti peculiari tramite la considerazione degli aspetti geografici, sociali ed economici, e rintracciando in essi il modo in cui """"il passato determina il presente"""". A quasi un secolo di distanza, l'opera di Bloch rappresenta ancora, e in modo esemplare, lo sforzo della storiografia francese di comprendere l'articolazione dello sviluppo storico grazie al contributo delle scienze sociali, discostandosi definitivamente dalla vecchia """"histoire événementielle""""."" -
Evviva il duce
"Evviva il Duce"""" svolge e avvolge azioni, personaggi e cose in un inarrestabile movimento a spirale. È lo stesso movimento della Storia, dove tutto comincia e finisce, per poi tornare ciclicamente con nuove, e forse peggiori, sembianze. È questo, per Alberti, il modo migliore di esprimere la propria concezione della vita e gettare uno sguardo sul presente parlando del passato." -
La fortuna o la virtù di Alessandro Magno e il volgarizzamento di Ludovico Sandeo. Con traduzione latina a fronte. Ediz. critica
La polimorfia che Alessandro Magno ha progressivamente acquistato nel Medioevo (re perfetto o debosciato, conquistatore di terre sconosciute e favolose, figura Christi o diaboli) nelle corti umanistiche, e in quella ferrarese in particolare, si ricompone pian piano nella fisionomia classica dello speculum principis: il Macedone (che possiede saggezza, moderazione, giustizia e clemenza grazie agli insegnamenti di Aristotele) diviene lo specchio del buon governo e della pietas verso i sudditi, riflettendosi secondo la mitografia estense nel proprio discendente Ercole I d'Este, a cui Ludovico Sandeo non a caso dedica il volgarizzamento di Plutarco ""De la fortuna o virtude de Alexandro Magno""""."" -
Dallo sciamano al raver. Saggio sulla transe
La transe, che durante il XIX secolo era collegata a esperimenti medianici e ipnotici, è diventata oggetto di ricerche etnologiche. Oggi in Occidente essa non riguarda più solo pochi specialisti e affiora nella nostra società. Tuttavia, l'attuale movimento della transe manca di basi teoriche: può cominciare a costruirle, sostiene Lapassade, se inizia a interessarsi realmente a ciò che accade in altre culture, ritrovando dispositivi, procedure iniziatiche e tecniche nella prospettiva di una ripresa creativa e consapevole delle proprie risorse vitali. La prima parte del libro descrive la genealogia delle varie figure di transe, dalle società primitive fino alle nuove forme di transe metropolitane, passando attraverso il culto di Dioniso, il vodu, il sabba del Medioevo. Nella seconda parte, la transe investe la psicosociologia dei gruppi e la psicoterapia rituale. Infine, la terza e ultima parte presenta gli aspetti principali di un'antropologia della transe e dell'esperienza di una coscienza ""modificata"""" o """"esplodente"""", affrontando inoltre il problema dell'eventuale """"simulazione"""" di questo stato """"secondo"""" del corpo e della coscienza.""