Sfoglia il Catalogo feltrinelli028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5961-5980 di 10000 Articoli:
-
Santa Russia. Lettere e testamento del primo zar
Risale alla memoria quella magnifica scena dell'ultimo film di Ejzenstejn, ""Ivan il Terribile"""", dove il profilo dello zar sporge dalla stretta feritoia di una fortezza che si staglia su una pianura candida di neve, su cui striscia lentamente il nero corteo del popolo moscovita preceduto dalle icone e dalle croci, nera serpe scrutata da un'aquila in agguato. Oltre ai cineasti, i tempi di """"Ivan il Terribile"""" hanno attirato immancabilmente l'attenzione degli storici. Quella è l'epoca in cui si stabilisce definitivamente la servitù della gleba, si rafforza lo Stato autocratico centralizzato e aumenta immensamente l'autorità internazionale della Russia. Le lettere destinate ai russi e i messaggi diplomatici dello zar qui raccolti sono un monumento oltremodo vivido e individuale di Ivan IV e, al tempo stesso, come ogni pubblicistica, esse riflettono non soltanto le sue aspirazioni e decisioni personali, ma anche le tendenze di quell'assetto dominante di cui """"il Terribile"""" (nonostante l'illimitatezza del suo potere) fu il rappresentate. Tanto più grande è l'importanza delle lettere di Ivan IV come fonti storiche per la storia della politica estera e interna della seconda metà del sedicesimo secolo."" -
Le pietre dei greci. Letteratura, mito, saperi naturali
Percorrendo i territori dell'immaginario, i greci si sono imbattuti in molte pietre che non hanno usato per fini pratici ma in progetti di ordine intellettuale : massi percepiti come utili per esprimere la forza incrollabile degli eroi e rocce atte a incarnare il dolore disumanizzante delle madri in lutto, o l'alterità estrema della morte. Quanto alle gemme, il loro aspetto variegato e brillante, insieme al potere riflettente, hanno fatto sì che i naturalisti antichi le classificassero come occhi capaci di sprigionare la forza dello sguardo e di restituire immagini soprannaturali. Muovendosi tra queste due diverse tipologie di pietre e tra due distinti ambiti di indagine - la poesia omerica e le catalogazioni dei lapidari - questo libro esplora alcuni impieghi metaforici di cui la cultura greca si è servita in rapporto al mondo dei minerali, ora per descrivere aspetti propri della condizione umana, ora per imporre un ordine a questo regno della natura. -
Di buoni costumi. Ragionamenti storico-medici intorno all'eros
Si ripercorrono certi tratti della letteratura medica che, lungo tutto l'Ottocento e per gran parte del Novecento, quando entrava nella spiegazione della sessualità si impaludava in ambiguità e ristagnava in vecchie posizioni scientifiche, agendo con effetti visibili sul senso comune. Considerando la forza convincente del pensiero scientifico e senza ignorare che ancora oggi gli si consente di istruirci su certe ""verità"""", si spiega il determinarsi di concetti clinici che davano etichette di patologia a gran parte dei comportamenti sessuali non convenzionali, incasellati in definizioni diverse, non sempre scevri da implicazioni di carattere morale. Si delinea bene il ruolo della medicina nell'indirizzare il pensiero comune sulla sessualità normale e anormale. Si vede come nel dottrinario dei medici si era trovata consonanza con i pregiudizi del periodo storico in cui si viveva e si capisce che la medicina si faceva eco dei valori etici condivisi dalla società nella quale era chiamata a consulenza, agendo a conferma degli stessi e validando in una conoscenza scientifica certe convinzioni morali. Le definizioni cliniche di sessualità anormale avevano istruito i concetti di rispettabilità e la medicina non aveva rifiutato il compito di controllo, definendo in chiave di patologia o di """"nervosismo"""" le forme socialmente inaccettate. Vediamo cioè che si era elaborato un modello medico di """"uso dei piaceri"""", alleato con il pensiero etico nel formulare una pedagogia dell'austerità sessuale. Dando valore scientifico a certe presunzioni, la medicina viveva una sorta di pace interna nel tranquillo conformismo della società."" -
Argotier. Louis-Ferdinand Céline, l'Argot, il Novecento
"Argotier"""": un saggio di letteratura comparata che ha come spunto emblematico il Louis-Ferdinand Céline innovatore 'argotico' del linguaggio letterario posto a confronto con altri autori e con le vicende storiche novecentesche riflesse nel nostro tempo. Céline non è quel tipo di romanziere che narrando dimentica se stesso. Piuttosto, valorizzando in funzione stilistica le possibilità espressive del linguaggio, i neologismi e gli argotismi, le assonanze o gli echi prodotti dalle parole, egli vuole attirare i lettori dentro la propria soggettività delimitatrice dell'orizzonte d'un reale che lo stesso autore - velleitario ideologo e imperfetto politico, moralista paradossale, filosofo anomalo e mistico ateo, ma, alla fine, scrittore inarrivabile - non affabula bensì """"presenta"""" a tutto tondo. Contraddice la vulgata su un Céline troppo a lungo mistificato l'espressione dello stesso autore: """"Je suis pas réactionnaire! pas pour un poil! pas une minute! pas fasciste!""""" -
Fiabe e leggende della Cina
Questo volume è il risultato di anni di ricerca condotta sulle leggende e i miti della tradizione cinese.Partito come missionario per l'Impero cinese, l'orientalista Richard Wilhelm poté studiare approfonditamente la cultura del paese ospitante. Servi fedeli e saggi che intraprendono la via dell'ascesi, incantevoli fanciulle ed eroici guerrieri, maghi e taoisti, volpi, draghi e pantere: i mille personaggi che popolano queste fiabe rappresentano un'umanità lontana, ma al tempo stesso misteriosamente familiare, grazie alla semplicità e alla leggerezza della narrazione. -
La notte di Natale
Già maestro del realismo, Gogol' si distinse per la grande capacità di raffigurare situazioni satirico-grottesche, sullo sfondo di una desolante mediocrità umana, con uno stile visionario e fantastico. Pubblicato originariamente nel 1832, nel secondo volume della raccolta ""Veglie alla fattoria presso Dikan'ka"""", """"La notte di Natale"""" è un racconto lungo ambientato in Ucraina durante il regno di Caterina II. Vakula, giovane fabbro innamorato della bella Ocsana, sottomette le forze del male per esaudire il desiderio della ragazza: possedere gli stivaletti della zarina. Accostato da alcuni critici al realismo magico sudamericano, """"La notte di Natale"""" ha ispirato opere liriche di Cajkovskij e Rimskij-Korsakov, pellicole cinematografiche e perfino film d'animazione."" -
Un vulcano chiamato Siria. Testi e testimonianze
"Un vulcano chiamato Siria"""" propone una panoramica sulla rivoluzione siriana, scoppiata nel 2011 sull'onda delle rivolte che hanno coinvolto tutto il mondo arabo. Le prime proteste, pacifiche e civili, sono state represse nel sangue dal regime di Bashar al-Asad, che ha rifiutato qualsiasi richiesta di cambiamento e si è dimostrato deciso a difendere a ogni costo il potere ereditato dal padre, Hafez al-Asad. A seguito della repressione, la Siria è precipitata in un'impasse di violenza e oggi viene contesa da varie potenze regionali e internazionali. L'autore, giornalista e accademico siriano, si interroga sul futuro del proprio paese e pone l'accento sull'importanza della democrazia come soluzione che possa garantire una pace stabile e duratura. Il libro ripercorre le fasi precedenti alla rivoluzione, a partire dalle attività dell'opposizione democratica che hanno portato alla primavera di Damasco nel 2000, i cui protagonisti sono stati arrestati e incarcerati, analizza l'atteggiamento del regime nei confronti del settarismo attraverso le testimonianze raccolte dall'autore tra gli attivisti della sua città, Salamiyya, dove risiede la minoranza ismailita, ed esamina approfonditamente il modo in cui il regime ha giocato la carta del jihadismo per salvare se stesso. Infine, viene affrontata la visione """"orientalista"""", riproposta sia in occidente sia nei paesi arabi, secondo la quale gli arabi e i siriani non sono predisposti alla libertà e alla democrazia. Questo punto di vista, unito alla paura per il fondamentalismo islamico, ha portato a giustificare il regime di Bashar al-Asad, a prescindere dal fatto che si fosse macchiato di atroci crimini contro la popolazione e senza tenere conto che le cause del fondamentalismo sono state innanzitutto di natura politica, ancor prima che culturale e storica. Introduzione di Shady Hamadi." -
Il sorriso della Gioconda e altri racconti
Il bel racconto di Aldous Huxley che qui proponiamo, rispetto alla sua riduzione scenica, è più duro, se non più spietato. Il misterioso omicidio attorno al quale ruota la storia si fa veicolo di una corrosiva satira sociale che non risparmia nessuno. Henry Hutton è il protagonista della scena, ricco proprietario terriero inglese la cui moglie, sfigurata da una grave malattia, muore in circostanze sospette. E poi c'è la sua giovane amante, da una parte, e la signorina Janet Spence, dall'altra. I fili dell'insidia e le spire mortali, che stritolano i personaggi, condurranno a un finale terribilmente amaro. Gli intrecci inaspettati, la versatilità dello stile e un umorismo raffinato e caustico non abbandonano mai queste pagine e ne costituiscono il tratto distintivo. ""Il sorriso della Gioconda"""" e gli altri racconti qui raccolti rappresentano per questo una tappa fondamentale nell'evoluzione dell'arte di Aldous Huxley, uno degli autori più universalmente conosciuti e apprezzati."" -
Magia e altri sette drammi
Una dama vessata da un signore tirannico, tre politici che banchettano, un personaggio incappucciato dai poteri misteriosi, un santo nel deserto; e poi cavalieri che incrociano le spade, intellettuali settecenteschi, automi meccanici d'aspetto umano: sono solo alcuni dei personaggi che calcano le scene in questa variopinta serie di drammi. L'attività teatrale di Chesterton - che si compone di opere eterogenee, ma sempre caratterizzate dal consueto connubio di leggerezza e profondità - fu lodata dal premio Nobel Bernard Shaw, secondo il quale Chesterton aveva una bravura naturale per il dialogo e sprecava il suo talento nel non scrivere per il palcoscenico. I testi qui raccolti spaziano per la sua intera vita di scrittore e rivelano al lettore l'opera drammatica, fin qui trascurata, del grande autore inglese. -
La grande opera di Giuseppe Arcimboldo. Un discorso sul metodo per non iniziati all'alchimia
"Un lavoro non semplice quello affrontato dall'autore; sia per la vastità e la ricchezza del linguaggio immaginale di Giuseppe Arcimboldo, sia per la carenza di studi o approfondimenti circa la possibile relazione tra questa imagerie e il legato della tradizione. Eppure, nonostante le difficoltà proprie al tentativo di tracciare la mappa di una terra incognita, l'autore scova, riconosce, collega ed espone dati, riferimenti e modelli; scopre alfabeti d'immagini e linee di relazioni e coerenza. Così, poco a poco, seguendo le pagine, si diviene partecipi del piccolo miracolo - oggi quanto mai raro e, del pari, assolutamente necessario - che permette di guardare al simbolo senza alcun velo.""""" -
Le muse ermetiche. Esoterismo e occultismo nella letteratura italiana tra fin de siècle e avanguardia
"L'esoterismo è parte integrante del patrimonio culturale delle società occidentali. Essendo la letteratura espressione diretta della cultura di un'epoca, ne deriva che questa e il pensiero esoterico debbano necessariamente entrare in contatto in qualche momento del loro sviluppo storico. Nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento si ebbe in Italia un intreccio particolarmente fecondo tra questi due rami dell'albero della conoscenza umana, i cui frutti diedero nuova energia al rinnovamento culturale in atto sulla penisola. Questo lavoro si inserisce in quel filone di studi sull'esoterismo occidentale il cui scopo è chiarire i rapporti esistenti tra l'occultismo e la letteratura italiana, in questo caso specifico tra XIX e XX secolo. In questo periodo, infatti, l'interesse per la dimensione occulta della realtà da parte di autori e intellettuali (tra cui spiccano i nomi di Pirandello, D'Annunzio, Pascoli, Capuana, Fogazzaro, Onofri ecc.) non fu solo una moda passeggera o un fenomeno di importanza marginale, ma il segno evidente di un interesse profondo e tale da influenzare in modo significativo la loro produzione letteraria e la cultura del tempo.""""" -
Lumi sul Mediterraneo. Politica, diritto e religione tra le due sponde del Mediterraneo
Il dibattito pubblico attuale sul Mediterraneo si dispiega lungo tre assi fondamentali: politico, giuridico e religioso. Il rischio, tuttavia, è quello di pensare le tre dimensioni a partire da concetti e filosofie propri di una sola sponda del mare, generando un dialogo che, fin dall'inizio, si manifesta essenzialmente come un monologo. ""Lumi sul Mediterraneo"""" è pensato, al contrario, come un'esperienza di condivisione e confronto di cui il mare rappresenti il tavolo comune, posto al centro degli scarti tra le differenti sensibilità e i diversi linguaggi in campo. Muovendo dalle riflessioni del filosofo tunisino Fathi Triki e, in particolare, dalla sua teoria del vivre-ensemble dans la dignité, intellettuali e studiosi del gruppo di ricerca Filosofia in movimento presentano una ricostruzione storico-ontologica della straordinaria peculiarità del vivere-insieme mediterraneo, mettendo in luce le attuali contraddizioni e criticità e prospettando nuovi percorsi di riflessione. Con testi di Triki, Reale, Montanari, Quintili, Petrucciani, Macrì e Bilotti."" -
Il regno dei Malla. Alla scoperta di un misterioso impero in Nepal
Questo libro non è un diario, ma il breve ricordo di un viaggio in una delle parti meno conosciute del Nepal che, per i risultati conseguiti, è stato uno dei più fortunati tra i molti compiuti da Giuseppe Tucci, in quasi un trentennio, nella zona himalayana e sul Tetto del Mondo. Tucci non poteva immaginare che l'esplorazione sarebbe stata così fruttuosa e che un impero del tutto dimenticato sarebbe balzato fuori da un silenzio secolare. Si trattava dell'impero dei Malla. Templi, rovine, iscrizioni, cronache, gli vennero d'un tratto incontro come se avessero atteso a lungo il momento propizio per narrare le vicende di un impero che regnò su Nepal e Tibet occidentali per tre secoli. -
In the moon. Ediz. italiana
L'uomo è mai stato sulla Luna? Con maggiore fantasia e molto prima dell'allunaggio americano, il grande scrittore di fantascienza H.G. Wells aveva immaginato una Luna abitata e alquanto trafficata. Così la trovano lo squattrinato uomo d'affari Bedford e il signor Cavor, un eccentrico inventore, i primi a riuscire nell'incredibile impresa di raggiungere il satellite terrestre. Un satellite la cui atmosfera congela durante la notte per tornare allo stato gassoso di giorno, dove la crescita delle piante è rapidissima, ma soprattutto abitato dai Seleniti, strani esseri senzienti che vivono nel sottosuolo. E proprio l'incontro con gli abitanti lunari dà vita a un seguito di equivoci, incomprensioni, scontri e inseguimenti al termine dei quali soltanto Bedford troverà la via del ritorno. Ma Cavor, fatto prigioniero, riuscirà a comunicare con i Seleniti e a mettersi in contatto con la terra... Con un'intonazione satirica e fantastica che ricorda Swift, il divertente romanzo di Wells sull'utopistica comunità dei Seleniti si rivela un'acuta critica sociale. Ma quel suo collocare nella Luna una perfezione preclusa agli uomini nasce, in fondo, da un sorriso di rassegnazione che svela, sotto l'umorismo dello scrittore, un sentimento di amore per l'umanità, debole e impotente pur nella forza delle sue conquiste. -
L' arte del fuoco. Incontri con l'alchimia
"L'incontro dell'uomo con l'Alchimia è inesplicabile. Più che la curiosità o le qualità del singolo, nel cammino del neofita verso l'Arte è il maestro a rappresentare l'elemento chiave di un destino ancora non scritto. È raro che chi operi al forno riesca a definire compiutamente il perché abbia intrapreso la Via. [...] Fatto è che non si diventa alchimisti per aver seguito un corso regolare di studi o per iter professionale, ma per vocazione. 'La ricerca alchemica', scrive Canseliet al riguardo, 'si impone come un bisogno naturale che è impossibile frenare. Si installa esattamente con tutte le candide caratteristiche della vocazione'... E la vocazione, si sa, è inesplicabile. Non presuppone motivi."""" (dalla Prefazione di Daniele Ruinetti)" -
Castelli di carta. Kafka e la filosofia della burocrazia
La burocrazia sconcerta non perché semplicemente aliena, bensì in quanto ""aumenta"""" la realtà con cui interagiamo. A livello percettivo facciamo un salto di quantità e di qualità rispetto al mondo che ci circonda: la classe di oggetti che ci offre l'apparato amministrativo dilata il nostro orizzonte di esperienza, ponendoci a contatto con entità che non dovrebbero esistere. Ed è così che un certificato può far sì che noi - presenti in carne e ossa davanti a un funzionario - non esistiamo; o che i morti, anziché starsene in pace, abbiano ancora dei doveri di cui render conto, perpetuandosi nell'aldiquà, al nostro fianco, come affaccendatissime esistenze protocollari. Questa situazione paradossale è stata colta con maestria da Franz Kafka attraverso acute analisi sociologiche travestite da enigmi letterari. Ma, per comprendere appieno il suo pensiero, occorre contestualizzarlo nell'ambito di un'articolata discussione su norma, violenza, apparato militare e stato d'eccezione. Ambito in cui teologia e diritto ammiccano l'un l'altra vicendevolmente e, in una spaesante promiscuità, s'intersecano e si confondono."" -
Il potere al plurale. Un profilo di storia del pensiero politico medievale
Il testo inizia prendendo in esame le premesse del pensiero politico medievale, che affondano le loro radici ancora prima del periodo tradizionalmente definito Medioevo, in particolare nella prassi e nella riflessione del cristianesimo. Ne illustra i primi esiti nel laboratorio dell'età carolingia, per poi passare alla parte più consistente dell'opera, divisa in tre periodi: il primo dalla riforma dell'XI secolo alla metà del XIII, il secondo dalla metà del Duecento alla metà del Trecento, il terzo da metà Trecento a metà Quattrocento. Non si tratta di una distinzione arbitraria o di comodo, ai soli fini di articolare l'esposizione. Vuole invece segnare continuità e fratture, tanto nei contesti istituzionali quanto nei percorsi delle teorie. Trattandosi di un profilo, gli autori hanno volutamente rinunciato a tematizzare il pur vivace dibattito tra gli studiosi; gli approfondimenti sono demandati a un percorso di studio e indagine ulteriore, al quale le indicazioni bibliografi che intendono servire da introduzione. -
Storia della cucina. Architettura e pratiche sociali
Cucina è una parola ambigua, quando la pronunciamo possiamo tanto riferirci all'arte o all'atto del cucinare, tanto all'ambiente cucina, tanto all'oggetto che ha sostituito il vecchio fornello. Di architettura, di arte culinaria, di design e di casalinghe si occupa questo libro. L'immagine della famiglia allegramente riunita attorno al tavolo della cucina, la più ovvia e scontata, è infatti il risultato di un'aspra battaglia che ha visto arruolati cuochi e chimici, meccanici e fisici, igienisti e giornaliste, architetti e dietologi, industriali e ministri, a vario titolo protagonisti di una storia che ha avuto come risultato l'arrivo di tale ambiente al cuore delle nostre case. Segregata nei basamenti di castelli e palazzi, relegata nel blocco dei servizi dei condomini borghesi, la sua ritrovata centralità è una conquista recente, un ribaltamento nella gerarchia degli spazi e dei ruoli domestici e, vista dalla cucina, anche la storia dell'architettura offre scorci inattesi. -
Abolire le nascite. Il problema nella Mesopotamia antica
Prendendo spunto dalla persecuzione degli omosessuali da parte dei nazisti, Claudio Saporetti si chiede se le disposizioni contro l'omosessualità e contro l'aborto, presenti specificatamente nelle leggi assire, e la condanna dell'onanismo nella Bibbia abbiano avuto origine dalla stessa motivazione. Ovvero: condanna per chi, impedendo le nascite, privava lo Stato di uomini indispensabili alla sua difesa e alla sua espansione. A partire dall'analisi di documenti antichi, l'autore propone uno studio basato su tre aspetti - particolarmente attuali perché legati a leggi discusse, al problema della contraccezione e dell'Hiv - suggerendo una risposta a questo interrogativo. -
Disappartenere. Esistenza e mistica in Simone Weil
Questo lavoro di ricerca si porta all'interno dell'opera di Simone Weil con l'intenzione di rispettarne, e soprattutto di esaltarne, il legame fra mistica ed esistenza, scavando fra i caratteri peculiari di quest'autrice. Tutta l'opera di Simone Weil è infatti engagée, volta a riunire, sin dalla sua stessa continuità di vita e pensiero, teoria e prassi nell'originaria sensibilità del logos. Simone Weil tende a ricomporre mistica e filosofia, proprio come per la teoria e la prassi, nella stessa percezione del mistero che fa capo alla sensibilità del logos, lungo quella linea che la condurrà a supporre un unico fondamento per il bisogno di credere e il desiderio di sapere. Abitando la contraddizione, Simone Weil giunge a tirar fuori un'opera di indiscussa originalità che risuona ancora troppo debolmente negli ambienti accademici. D'altronde, è lei stessa, ciò che vive, ciò che scrive, a voler disappartenere. Disappartiene un po' a tutto. Eppure, appartiene a questo nostro tempo. E sarà soddisfazione di questo lavoro mostrarlo.