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Nel segno di San Marco. La chiesa di Mili San Marco, storia ed arte, nel 150° della sua ricostruzione
"La pubblicazione del presente volume nasce in occasione del 150° della nostra chiesa parrocchiale, infatti nel 1864 furono ultimati i lavori di ricostruzione dopo che l'antico edificio di culto era stato distrutto nell'alluvione del 1855. Lo studio storico ed artistico di queste pagine del dott. Marco Grassi e del dott. Franz Riccobono ci fa conoscere, dopo un'attenta e minuziosa ricerca anche nei documenti di archivio, la storia del nostro territorio, della nostra chiesa con le opere d'arte e gli oggetti sacri in essa custoditi. A loro dunque va il grazie sentito della Comunità per questo pregevole lavoro. Noi raccogliamo quanto ci hanno lasciato le precedenti generazioni, per custodire la nostra identità e la nostra storia, a testimonianza di una Fede viva nella fecondità delle radici cristiane della comunità""""." -
Nel segno dei gemelli
Il racconto fa emergere gli spettri che si annidano nell'inconscio di ogni uomo. L'autore articola le vicissitudini di un uomo, un capitano dei carabinieri, impegnato a risolvere misteriosi delitti con la vita di altri personaggi che, capitolo dopo capitolo, si ritroveranno tutti legati alla stessa vicenda drammatica. Ma nonostante tutti i tentativi di decifrare la provenienza dei delitti, non riuscirà a risolvere il mistero senza l'aiuto fondamentale di quello che, forse, rappresenta la chiave di lettura di tutto il romanzo: l'indagatore dell'occulto che con le sue conoscenze e la sua esperienza in campo esoterico, sarà determinante nella soluzione del caso. -
L' Istituto Antonio Maria Jaci nella storia di Messina 1862-2015
Oltre ad essere uno dei più antichi istituti scolastici dell'Italia post-risorgimentale e il primo della provincia di Messina, il Tecnico commerciale ""Antonio Maria Jaci"""" ha il privilegio di avere realizzato eccezionali celebrazioni in occasione del centoventesimo anniversario della fondazione (1862-1982), sotto l'Alto patronato del presidente della Repubblica, e che meritano di essere adeguatamente ricordate perché hanno costituito uno degli eventi culturali più significativi della recente storia della città peloritana. Una iniziativa nata con lo scopo di """"porre all'attenzione dell'opinione pubblica il contributo che l'istituto ha dato alla formazione culturale e professionale di numerose generazioni - si legge in una nota del programma dell'epoca - e, nel contempo, la sua capacità di far fronte ai nuovi problemi che l'evolversi della nostra società costantemente propone""""."" -
Edizione critica di musiche strambottistiche
Questo volume propone l'edizione di alcuni brani di musica profana del Quattrocento italiano, barzellette e strambotti, e introduce ai principali problemi che incontra il filologo musicale affrontando tale repertorio. La produzione poetico-musicale del Quattrocento appare come una pratica abituale di ""poesia variativa"""" che sottintende la possibilità da parte dell'utente di poter liberamente alterare il testo, poetico e musicale, che ha davanti a sé. In quest'ottica la variante, che segna l'alterità di lezione di uno stesso testo, acquista una funzione decisiva nella ricostruzione della genealogia del testo e dei rapporti intercorrenti tra i testimoni; non più evento casuale, essa è lì per affermare un processo creativo e deliberato dello scriba, del cantore, del musico, per una tradizione del testo in costante evoluzione."" -
La casa alle «due fontane»
Una grande casa affacciata sui Nebrodi, immersa nel silenzio e nella solitudine, è stata la fonte di ispirazione del romanzo, in cui l'eco di antiche memorie e di ""voci"""" del passato si intrecciano col sogno e la fantasia. Tre generazioni si sono succedute dentro quelle mura, nell'arco di un tempo che abbraccia il diciannovesimo secolo e parte del ventesimo. Il passato, a volte, ritorna attraverso uno scritto, un oggetto, un angolo di casa, ad illuminare la vita di chi resta!"" -
Senza tela
"In queste pagine descrivo i drammi e i tormenti legati al nostro tempo. Le liriche testimoniano una concisa dissacrante verità. Il nucleo ispiratore è una essenzialità priva di comuni artifici, idealizzata dalle lontananza e dai disordini emotivi. Il sigillo universale della vita, l'istintiva partecipazione a un sipario di luci e ombre, sollecita il mistero del nostro vissuto. Scrivere raffigura l'evasione da un mondo capovolto e povero d'ideali, in esso cerco le voci nascoste nel fluire delle stagioni.""""" -
La primavera dei popoli. La rivoluzione siciliana del 1848
Il 1848 fu per l'Europa un anno di ""rivoluzioni"""". La contemporaneità di questi moti li fece apparire - già all'epoca - come movimenti diversi di un unico, grande, processo rivoluzionario. In realtà le rivoluzioni ebbero svolgimenti e obiettivi diversi ma furono tutte accomunate dalla forte aspirazione al cambiamento e, di fatto, segnarono la fine della strategia politica concepita a Vienna nel 1815. I moti del 1848 segnarono uno dei momenti più importanti del processo risorgimentale italiano, le varie anime della rivoluzione si saldarono alla battaglia patriottica per ottenere l'indipendenza e l'unità del Paese. L'anno delle grandi rivoluzioni prese avvio a Palermo, in Sicilia, l'isola viveva da decenni una condizione di profonda insoddisfazione sociale e politica dettata dal malgoverno borbonico e dalla perdita dello status di Regno, deciso al Congresso di Vienna. L'insurrezione siciliana portò i Borboni a concedere una Costituzione all'isola e successivamente a proclamarne l'indipendenza, tenuta fino a maggio del 1849..."" -
Rimango a Messina non andate via. Letterio D'Arrigo Ramondini arcivescovo e archimandrita di Messina (Itala 15/11/1849-Messina 18/12/1922)
La struggente storia dell' Arcivescovo di Messina Mons. Letterio D'Arrigo nato nel 1849 a Itala in provincia di Messina. La sua vita a cavallo il XIX e il XX sec. sarà travolta del sisma del 28 dicembre 1908 che renderà Messina una desolata necropoli. Lui si salva nel palazzo episcopio che crollato in parte seppellirà quasi tutti i seminaristi. Messina prima del terremoto viveva un florido sviluppo e nel contempo la massoneria e i gruppi anticlericali seminavano idee contro la chiesa locale. Mons. Letterio D'Arrigo, nel momento in cui fu elevato alla dignità di Arcivescovo e Archimandrita di Messina, non fu subito accolto dalle classi aristocratiche della città. Tale rifiuto seminò diverse calunnie nei suoi confronti che non cessarono nemmeno durante il tremendo terremoto accusandolo di aver lasciato la città. Vivo in mezzo ai morti nell'alba del 28 dicembre del 1908 diviene il salvatore dei superstiti e di ciò che era rimasto della città. Le cronache del tempo lo osannarono come ""l'angelo del terremoto"""" che seppe dare consolazione ai suoi concittadini difendendone tutti i diritti."" -
L' anima appresso
La silloge ""L'Anima Appresso"""" è, senz'altro, un discorso lirico e meditativo della poetessa Tina Andaloro. Tra le poesie di questa raccolta, si avverte un non so che di dolente e sofferto perché c'è nell'autrice la consapevolezza che la vita è una tragica illusione, un continuo andare verso la dissoluzione di tutti i valori e delle forme, della realtà del quotidiano morire e dell'inevitabile sgretolarsi e trasformarsi di ogni cosa che inducono, appunto, alla meditazione esistenziale, all'amaro isolamento e alle memorie di un passato innocente. Per questo, sogno e realtà, presente e passato, memoria e fantasia, fenomenicità e spirito, negazione e speranza, finito e infinito, essere e non essere, stasi del tempo e inquietudine, intessono la poesia di Tina che soffre per il congelamento dei sogni e delle illusioni, per la speranza dei giorni delusi, per le ore consumate nel grigio della solitudine, solitudine tramata da un dolce ricordo, da un amore finalmente libero di essere che si appalesa nei puntini sospensivi nella poesia """"Sogno e realtà""""."" -
Cronache del Borgo. Nicolò mi ha detto ...
Montalbano Elicona. Le vicende si svolgono tra la fine dell''800 e gli inizi del ´900.Questa è essenzialmente la storia di Cola e della sua famiglia; attorno le vicende di personaggi realmente esistiti e di altri nati dalla fantasia. Quelle raccontate sono tragiche vicende familiari e patrimoniali ma anche storie d'amore, di abnegazione e di riscatto sociale.Su tutti domina il Borgo, con il pianoro dell'Argimusco, luogo surreale ed incantato. -
I libri di canto liturgico del Monastero di San Nicola l'Arena. Biblioteche Riunite «Civica A. Ursino Recupero» di Catania
I codici di canto liturgico del monastero di San Nicola l'Arena di Catania, conservati nelle Biblioteche Riunite ""Civica e A. Ursino Recupero"""", sono una delle espressioni artistiche più insigni della plurisecolare presenza benedettina in Sicilia. Frutto della sapiente fusione tra sensibilità musicale, adattata alla parola divina, e abilità decorativa, questi libri custodiscono le melodie che scandivano i ritmi quotidiani, distribuiti tra preghiera e lavoro, dei monaci nell'antico cenobio. I manoscritti, realizzati tra la fine del secolo XVI e l'ultima parte del XVIII, riccamente decorati con superbe miniature, testimoniano l'abilità di scribi, miniatori e rubricatori, per la maggior parte anonimi."" -
Nuove (e ultime) effinzioni. Poesie italiane e latine
Può accadere che, scegliendosi questo o quello dei tanti possibili particolari, a volte Dio si nasconda fra due parentesi. Quelle, per esempio, disposte attorno alla breve specificazione «e ultime», insinuata da Antonino Grillo nel titolo di questo libretto che oggi porge ai suoi amici e lettori. Se proprio dovranno essere le «ultime», almeno queste «effinzioni» dischiudano una speranza, invochino Dio (quel Dio che, nascosto nei suoi particolari, chiama fra le parentesi), e lo preghino di sostenere Amore - ammesso che, dietro l'«effinzione» pagana, il Dio d'amore non finisca addirittura per identificarsi un po' con lui. -
Racconti della Fiumara di Nisio. La voce del sangue e dei soldi
Il giovane Nino rivive e racconta episodi della sua vita di bambino e di adolescente. La memoria del passato diviene così storia da raccontare restituendo alla vita personaggi e luoghi per salvarli dall'azione demolitrice del tempo. La mole onnipresente di una montagna magica e misteriosa e di una fiumara, fanno da cornice a sogni e speranze. Sono storie quasi sempre drammatiche, di donne vittime di vessazioni e oppressioni maschiliste, di uomini succubi delle circostanze, di padri e figli le cui vicissitudini che si svolgono nell'arco di circa un secolo, si intrecciano e snodano attorno ai luoghi prediletti dai protagonisti. Il ritrovamento casuale da parte di Nino di numerose lettere indirizzate dal padre ai genitori e suoi nonni, durante il lungo svolgersi di una guerra insensata, gli sveleranno, oltre alle violenze psicologiche verso la madre, insospettati vizi capitali di uomini dominatori e manipolatori, di soldi e bramosie di possesso, dove la manifesta avidità, il subdolo calcolo e l'odio reciproco rasentano la pura follia. -
Un giallo d'altri tempi. Vita, morte e sepoltura d'Arnau de Vilanova
Il libro è incentrato sulla figura di Arnaldo da Villanova, medico, alchimista e riformatore religioso vissuto alla corte di Federico II a cavallo fra il XIII e il XIV secolo d.C. Ambientato per larghi tratti a Montalbano Elicona, borgo medievale in provincia di Messina, il testo racconta la vita tormentata del filosofo catalano, in lotta contro le incongruenze delle istituzioni e del potere costituito. Disseminando indizi, ipotesi e congetture, come in ogni ""giallo"""" che si rispetti, l'autore si sofferma in particolare sulle circostanze della morte, piena di incongruenze, di inesattezze e di approssimazioni."" -
1823 Hittorff a Messina. La scoperta di una città nuova
L'architetto franco-tedesco Jacques Ignace Hittorff, con due collaboratori, tra il 1823 e il 1824 ha girato interamente la Sicilia per documentare tanto il patrimonio archeologico che quello artistico e architettonico. Il libro si occupa in particolare di quanto rilevato nel soggiorno a Messina, nel settembre del 1823, in una fase significativa per la città distrutta dal terremoto del 1783 ed in avanzato stato di ricostruzione. La realtà messinese rilevata da Jacques-Ignace Hittorff durante il suo viaggio in Sicilia ha determinato un patrimonio di disegni e rilevazioni che sono stati successivamente in parte pubblicati, sotto forma di incisioni, nel libro ""Architecture Moderne de la Sicile"""", edito a Parigi nel 1835. Testo che ha comportato una divulgazione del patrimonio architettonico siciliano e che è stato identificato come esemplare dall'intellighenzia europea del periodo. La città dello Stretto è stata vista e rappresentata dall'architetto Hittorff come una realtà estremamente stimolante."" -
«Donne». Voci nel vento
Antologia poetica. -
Ictus. Testimonianze nelle mie memorie (a volte romanzate)
"lctus! Il disprezzo per te si è tramutato in viscerale odio, allorché, senza motivo, mi aggredisci proditoriamente alle spalle, e mi lanci la sfida improba, in cui osi flagellare le gioie, minare l'equilibrio mentale e turbare la regnante serenità della mia famiglia. Oltraggiato e vilipeso, non smetterò di combatterti con i denti e con le unghie, anche quando ti illudi di avermi soggiogato e irrimediabilmente ridotto a brandelli. Il fiore in difficoltà, in cima all'esile stelo, sbocciato con le sfumature armoniosamente tinte dei suoi petali tra vento aspro, terreno rude e massi rocciosi, sempre sul punto di soffocare, per istinto di sopravvivenza, sgomitando, si conquista lo spazio vitale per alzare la testa e ricevere energia dalla luce del sole e nutrimento dalla pioggia. Superato il solco buio della sofferenza, esso diventa più bello e forte, vive a lungo e bene. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di prodezza ed è la nostra maggiore consolatrice. A parabola della metafora, tu ictus, senza renderti conto, mi infondi forza e coraggio mentre spasmodicamente invoco la misericordiosa protezione del Signore.""""" -
Memorie di un «barone» ereditario
L'autore attraverso l'analisi delle sue vicende, biografiche, scientifiche e professionali, pur nel contesto sociale, politico, ed economico in cui si sono svolte, ha cercato di evidenziare i motivi che lo hanno portato ad una piena affermazione scientifico professionale, in modo da fornire alle nuove generazioni qualche elemento utile per la realizzazione dei loro traguardi. Ritiene che la scelta della professione sia importantissima, deve essere ben ponderata, e va valutata con la massima attenzione. La professione del medico, comporta disponibilità allo studio, interesse per la scienza, prospettiva di sacrifici economici e di periodi di perfezionamento anche all'estero ma soprattutto amore e disponibilità verso il prossimo. Per il chirurgo è necessaria una manualità che non tutti possono avere ma sia per il medico che per il chirurgo è fondamentale possedere grande umiltà. Per la ricerca occorre entusiasmo, immaginazione e sapere accettare i risultati sia quelli positivi che quelli negativi. Prefazione di Antonio Martino. -
Mario Manganaro. «... un disegnatore generoso». In memoria di M. M.. Ediz. illustrata
"Mi sembra di aver disegnato da sempre. Da quando l'ho fatto con maggiore coscienza il mio oggetto di interesse si è indirizzato in prevalenza verso le architettura della città. Mi è sempre sembrato naturale disegnarle; è certamente anche un modo per studiarle e in qualche misura ricostruirle, indagare i rapporti con le architetture vicine e l'intorno o capire il meccanismo compositivo con cui si sono sviluppate, spesso sotteso e poco evidente a prima vista.""""" -
Educazione (s)corretta al medium. Etica ed estetica del messaggio nella formazione di una coscienza critica
Educare ai media significa predisporre l'animo - secondo una propria risonanza emotiva - come pure la mente - attraverso l'individuazione di proprie capacità analitiche - dell'attore sociale verso l'acquisizione di quegli strumenti di speculazione del pensiero, tali da avviare relativamente a conoscenza, abilità e competenze, un processo valutativo, circa le implicazioni etiche ed estetiche, che la (ri)lettura e (ri)scrittura di qualunque medium (e dei rispettivi testi mediali), comporta. Risultano, pertanto, ancora oggi più che mai evidenti e per questo veritieri, i vaticini espressi e con essi i fondati rischi, di un'industria culturale fine a sé stessa e di un attore inconsapevolmente schiavo e padrone nel processo comunicativo di produzione e fruizione mediale (Scuola di Francoforte), sempre più in balia del suo device/medium come sua estensione (McLuhan), nonostante la codifica e/o decodifica del testo mediale (cultural studies).