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Esperienza e spiritualità. Miscellanea in onore del R. P. Charles André Bernard, S. J.
L'istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana prova profonda riconoscenza verso P. Bernard per tutto ciò che ha fatto come Professore e soprattutto come Preside,durante tutti questi anni. In suo onore L'Istituto ha preparato questo volume di Miscellanea come piccolo e modesto segno di profondo apprezzamento per tutto ciò che esso deve al suo generoso servizio e alla sua guida. Il tema complessivo di questo volume è precisamente quello di esperienza e spiritualità. P.Bernard ha infatti sviluppato tutto il suo lavoro intorno a questo nucleo centrale dell'esperienza spirituale in tutta la sua ampiezza. -
La cristologia esistenziale nell'esperienza e nella dottrina di Elisabetta della Trinità
La presente ricerca mira a mettere in evidenza che Elisabetta, pur non essendo teologa, attraverso la sua esperienza ed insegnamento creò una mistica e un'irripetibile cristologia esistenziale. Il Cristo di Elisabetta è Gesù che ama e vuole essere amato trattandone l'esistenza e la dinamicità del Suo agire tra gli uomini... La vita della giovane carmelitana è un messaggio profetico un invito ad un esistenziale cammino con Gesù verso la piena maturità per tutta la chiesa del XXI secolo. -
Il lessico settoriale delle realtà e dei fatti economici nell'opera omnia di s. Tommaso d'Aquino: esame filosofico del suo insieme
La ricerca è stata condotta essenzialmente secondo il metodo ermeneutico computazionale ideato dal pioniere dell'informatica linguistica: P. Roberto Busa sj. Concretamente si è effettuato il rilevamento integrale statistico e classificato del lessico settoriale dei fatti economici stralciato dal lessico generale di S. Tommaso, quale esiste nei 56 volumi dell'Index Thomisticus. Il materiale lessicografico raccolto conferma così la lettura di alcuni autori contemporanei che riconoscono i pensieri tomistici sull'economia come parti di un dinamico quadro ermeneutico più ampio: metafisico, etico ed ecclesiologico. Il volume si apre con una presentazione del card. Georges Cottier. -
«Per figuras amatorias»
L'expositio super Cantica canticorum di Guglielmo di Saint-Thierry è stata oggetto di studi che l'hanno esaminata anzitutto sotto l'aspetto della dottrina spirituale e della teologia mistica, ma non è stata mai affrontata in modo specifico dal punto di vista dell'esegesi. La novità di questo studio è proprio quello di partire dall'esegesi del Cantico: la diramazione del pensiero sistematico da quello esegetico costituisce una caratteristica della teologia monastica del XII secolo. -
Tempo e vita eterna. Karl Rahner e l'apertura del pensiero
L'attenzione è rivolta a Karl Rahner per la sua antropologia fondata sulla metafisica tomista dell'essere, consentendo un'analisi che non si arresta a rilevazioni puramente descrittive e fenomenologiche dell'agire umano ma cogliendone gli essenziali principi metafisici che ne fondano la peculiarità. L'obiettivo di questa ricerca può essere enucleato ponendola in relazione al rapporto di circolarità che secondo l'enciclica Fides et Ratio deve intercorrere tra filosofia e teologia. Il presente lavoro traccia un itinerario filosofico che apre ad un differente discorso sulla vita eterna che la teologia sviluppa muovendo dall'ascolto della Parola. -
Ercole Consalvi. Le scelte per la Chiesa
"Luc in Provenza, maggio 1814: in questa piccola cittadina francese si incrociano il già imperatore di Francia Napoleone Bonaparte e il già segretario di Stato di Pio VII, cardinale Ercole Consalvi. Napoleone, rivolgendosi al generale che l'accompagnava, affermava che quel cardinale è un uomo che non vuole avere l'aria d'essere un prete, ma che lo è più degli altri'. Lo stesso imperatore, quattro anni prima, in un contesto sfarzoso e di potere, alle Tuilleries, apostrofava lo stesso cardinale in altri termini, considerandolo un «gran politico», privo di «pregiudizii teologici».""""Dall'introduzione)" -
Il teologo e la sua storia. Lonergan's centenary (1904-2004). Ediz. multilingue
Il presente volume raccoglie i risultati delle due iniziative con le quali la Pontificia Università Gregoriana nel 2004 ha voluto ricordare il centenario della nascita di uno dei maggiori maestri della sua storia e tra i massimi teologi della Chiesa del XX secolo: P.Bernard J.F.Lonergan S.J. Il volume é importante perché nella sua concisione racchiude realtà che si riferiscono sia alla struttura dell'Incontro di studio sia al contributo teologico di Lonergan. -
La «conversazione spirituale». Progetto apostolico nel «Modo di procedere ignaziano»
Solenne Atto Accademico, la Conversazione Spirituale: Progetto Apostolico nel ""modo di procedere"""" ignaziano scelto come molto adatto allo scopo di """"accumunare"""" i tre personaggi santi in onore dei quali si celebra un intero anno giubilare (S. Ignazio di Loyola, S. Francesco Saverio, Beato Pietro Fabio), questo testo intende presentare l'insieme di questi atti tramite una dettagliata descrizione soffermandosi sul concetto di """"conversazione spirituale"""" e la visione di S. Ignazio a riguardo."" -
La Chiesa è «missionaria per sua natura» (AG 2)
Negli studi e nelle ricerche di tipo storico sulle missioni sono pochi i tentativi di approfondire dal punto di vista ecclesiologico il tema della missionarietà ecclesiale. Il presente volume mette in luce i principali elementi teologici raggruppati in binomi tematici riguardanti l'indole comunionale della Chiesa essenzialmente missionaria. Lo studio focalizza il mutato rapporto missiologia-ecclesiologia, grazie al nesso esistente all'interno del binomio natura-missione già emerso nei lavori di redazione della Lumen gentium e dell'Ad gentes. -
Chi è senza peccato scagli la prima pietra
La presente raccolta di studi propone una preziosa riflessione sul piano teologico, morale e giuridico riguardante la difficile questione della pena di morte. Senza dimenticare che l'uomo è creato a immagine di Dio, il contributo degli autori è proprio quello di ricercare una giustizia penale conforme alla dignità umana e pertanto, in ultima analisi, conforme al disegno di Dio. Presentazione del Card. Raffaele Martini. -
Paulo apostolo martyri. L'apostolo San Paolo nella storia nell'arte e nell'archeologia
Nella ricorrenza del bimillenario della nascita dell'apostolo Paolo, La Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa ha promosso la Giornata di studi Paulo apostolo martyri. L'apostolo San Paolo nella storia, nell'arte e nell'archeologia. Campo di ricerca privilegiato è stata la città di Roma, il cammino di Paolo dal suo arrivo nell'Urbe, sino al martirio e al luogo della sepoltura, utilizzando in modo interdisciplinare fonti storiche, archeologiche, topografiche, epigrafiche, storico-artistiche e anche liturgiche per approfondire la genesi e lo sviluppo del culto e della devozione di Paolo congiuntamente a Pietro da parte della Chiesa e del popolo cristiano. Devozione e culto che necessariamente passavano attraverso la rappresentazione di un volto il cui divenire è stato in questo volume ripercorso dall'antichità sino all'inizio del medioevo. -
La genesi della fede. La formazione della coscenza credente tra essere riconosciuto ed essere riconoscente
La disciplina teologica propone di dare una proposta/risposta alla ricerca della fede, della verità seguendo l'invito di Pietro riportato in 1 Pt 3,15-16, testo programmatico, quasi mai preso nel suo insieme. L'espressione più adeguata del rapporto intimo e personale dell'uomo con Dio ci è data dal (ri)conoscimento reciproco in Gal 4,9. Questo lavoro vuole ricostruire e riproporrere il trattato teologico De Fide che guarirebbe finalmente la frammentazione del sapere nata con il divorzio tra riflessione ed esperienza. -
Spiritualità e teologia. Simposio in occasione del 50° anniversario dell'Istituto di spiritualità della Pontificia Università Gregoriana (1958-2008)
Il presente volume raccoglie le riflessioni dei Professori dell'Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana in occasione dei Cinquant'anni della Sua Fondazione, avvenuta attraverso la Lettera della Sacra Congregazione dei Seminari ed Università il 30 maggio 1958. Si alternano gli interventi sulla tematica dell'intima e imprescindibile relazione tra Spiritualità e Teologia attraverso un itinerario ermeneutico caratterizzato dalle categorie temporali dello ieri, dell'oggi e del domani. Dalla nascita dell'Istituto di Spiritualità come Istituzione accademica autonoma si delineano le questioni dell'oggi in sintonia con l'eredità di noti teologi, che hanno recato il loro contributo come vera ed autentica ispirazione. Ed infine si affrontano le sfide del futuro alla luce di due domande ben precise: ""Dove va la spiritualità?"""" e """"Si può insegnare la spiritualità?"""". Un'occasione di riflessione per una crescita teologica e sapienziale all'interno di una relazione sempre provocante e attuale."" -
Al crocevia della filosofia contemporanea
Il presente volume racconta la storia della filosofia da Hegel fino ai giorni nostri, seguendo quattro correnti di pensiero che caratterizzano il panorama filosofico contemporaneo: il pensiero puro, della sola ragione: il pensiero scientifico, dei vari positivismi: il pensiero esistenziale, inaugurato da Nietzsche e da Kierkegaard; e il pensiero linguistico, sia della filosofia analitica anglosassone sia dell'ermeneutica filosofica continentale. Infatti, chiunque riflette sulla pretesa hegeliana di un sistema filosofico onnicomprensivo, e ne esamina le possibilità alternative si trova già al crocevia di questi quattro tipi di pensiero. -
Hominem reducere ad deum. La funzione mediatrice del verbo incarnato nella teologia di San Bonaventura
Questo testo vuol dar voce ad uno dei maggiori teologi della storia cristiana per esplorare, insieme a lui, l'opera della nostra salvezza. Secondo Bonaventura nel Verbo incarnato e crocifisso è racchiuso il mistero del ritorno dell'uomo, disperso in un mondo molteplice e decaduto, all'origine divina. Da questo principio scaturisce una possente visione salvifica: sintetica e conciliante, storica e metafisica, personale e universale, che ricorre a molteplici simboli e attinge dalla tradizione i registri più vari, assimilandoli in un pensiero rigoroso e ovunque permeato di spiritualità, incapace di disgiungere le dimensioni affettiva e contemplativa dalla teologia, sostenuto com'è da una logica esistenziale umile, povera e testimoniante, traduzione esemplare della radicalità carismatica di Francesco. Rimedio divino che risana la storia umana, sacrificio vivo che liberamente si offre a Dio per tutti, il Verbo che il Padre pronuncia è soprattutto il punto ""medio"""" - per questo centrale - dei rapporti tra la Trinità e il creato. Se per il Dottore Serafico è possibile ricercare in lui, codice della realtà creata, il senso del percorso che va da Dio al mondo, ancor più affascinante è contemplarne l'esito opposto: l'opera mediatrice che riconduce il mondo a Dio (reductio)."" -
Le sorti e le vesti
Una tunica contesa: ""di chi sarà""""? (Gv 19,24). La domanda tra un drappello di soldati che si giocano a sorte le vesti di un condannato a morte resta sospesa, come se fosse un gesto ovvio e insignificante. Eppure, tale disputa è solo il riflesso del conflitto ben più rilevante, giocato sull'identità di Gesù Nazareno. In Gv 19,23-24, la scena è considerata l'""""adempimento"""" del Sal 22(21),19, che presenta un episodio del tutto simile: qui, le vesti spartite a sorte esprimono lo status personale, sociale e religioso dell'orante, che dal pericolo mortale """"passa"""" alla manifestazione del Nome divino ed al culto universale (cf. vv. 23-32). Più che un caso isolato vi si scorge la funzione d'Israele medesimo nel cosmo. Nei mss. di Qumran, il Sal 22 è stato re-interpretato in alcuni Inni (cf. 1QHa) e le vesti ma, soprattutto, le sorti esprimono il senso deterministico-dualistico della storia (cf. 1QS, CD), indicando il posto dell'uomo nel cosmo e coinvolgendo, talvolta, figure messianiche (cf. 11QMelch). Nella rilettura giovannea del Sal 22(21) e in Gv 19,23-24, dunque, il simbolismo delle sorti e delle vesti manifesta l'identità e la posizione di Gesù Nazareno nel cosmo: Egli è l'unigenito Verbo incarnato nella discendenza d'Israele, Re-messia che mediante il suo corpo israelita consegnato alla morte e glorificato, istituisce il culto universale e partecipa all'umanità il suo rapporto filiale con Dio."" -
Chiesa postconciliare e migrazioni. Quale teologia per la missione con i migranti
Le migrazioni sono una realtà complessa, diffusa e strutturale, che negli ultimi decenni ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti. Esse presentano inoltre risvolti spesso drammatici, come testimonia la cronaca ormai quotidiana. Alla crescita del fenomeno si accompagna, peraltro, lo sviluppo di politiche restrittive e di espressioni xenofobe e discriminatorie. Lo studio presenta una lettura interdisciplinare della realtà migratoria, allo scopo di evidenziare le convergenze significative che risultano dal dialogo tra scienze umane e scienze teologiche. Il carattere processuale e relazionale delle migrazioni, la dimensione aperta delle identità nazionali, etniche e culturali, offrono all'approccio teologico la possibilità di cogliere uno spazio ermeneutico che ci permette di parlare di Dio, della persona umana e del mondo, di Cristo e della Chiesa. L'analisi del rapporto profondo tra missione e migrazioni arriva ad ipotizzare la missione tra, per e con i migranti come un nuovo paradigma della missione stessa della Chiesa. Sulla scorta dei documenti della Chiesa postconciliare risulta inoltre evidente il passaggio dalla pastorale migratoria di conservazione ad una pastorale missionaria, dialogica e comunionale. -
Christ Jesus and the Jewish people today. New explorations of theological interrelationships
Prefazione di Walter Kasper. -
Vegliare al confine. Il presbitero consacrato negli istituti secolari
Il cristiano vive nel mondo ma non è del mondo. Questa esistenza paradossale diventa vivificante e avvincente qualora si riceva la vocazione particolare a professare i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Allora si vive l'esistenza ordinaria con un cuore liberato dal dominio del possesso, dalla brama di consumare gli altri, dal mito di un'autorealizzazione priva di estroversione e apertura all'Altro. Cristo, contemplato nel deserto di Giuda dopo il battesimo, è il modello di ogni esistenza votata al Padre e che solo in Dio e nella sua Parola trova il motivo per rifiutare le lusinghe di un mondo arrogante e illusorio, innaturalmente distante dalla luce divina. Già da molti anni prima del Vaticano II anche i sacerdoti secolari a servizio delle diocesi hanno percepito l'appello a collocarsi al confine del mondo, pur rimanendo inseriti vitalmente in esso, facendo compagnia al Gesù tentato nel deserto. In quel ""deserto"""", oramai fattosi luogo abitato dagli uomini, si trova la scuola dell'Amore ove si apprende a vedere la realtà con l'occhio puro, povero e obbediente del Maestro e a servire i fratelli con la tenacia di coloro che nulla hanno da dare se non il puro Vangelo."" -
La fede in Teresa D'Avila
La fede in Teresa d'Avila è l'argomento nonché il punto di partenza di questo lavoro. A partire dagli scritti in cui la Santa d'Avila testimonia 'las mercedes que el Señor me ha hecho', il suo vissuto della fede, si è reso evidente come Teresa vive e riflette la sua storia come un locus dell'agire di Dio, intende cioè la vita umana come storia della salvezza (I,1). La fede di/in Teresa è vissuta e pensata per una mistica che, nell'unità tra l'affectus, l'intellectus e la confessio fidei diventa fonte e forma della sua conoscenza (I,2). La (dottrina della) fede in Teresa nasce e si attua nell'orazione come rivelazione dell'amore di Dio-Amico che invita l'uomo a un tratar de amistad con quien sabemos nos ama (I,3). L'orazione intesa così è un locus theologicus e il circolo ermeneutico dal quale si coglie e che rende comprensibile tutto il contenuto della fede in Teresa. La sua dottrina a partire dall'esperienza è presentata in quattro prospettive (teologico-trinitaria, cristologica, antropologica ed ecclesiologica) il cui dinamismo contiene tutta la complessità della fede in Teresa d'Avila che per questo può essere definita come evento in cui Dio Uno e Trino (II,1) si dona in Gesù Cristo (II,2) all'uomo, operando la salvezza e rendendolo così una creatura nuova (II,3), capace di vivere/confessare la 'vida nueva' nella Chiesa (II,4). Questo modello non è solo una struttura in cui la Santa ha vissuto la sua fede, ma può essere un paradigma per ogni teologia della fede.