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Stelle rosse a Milano. 5 giornate di fuoco
Il romanzo dipinge un vivace periodo storico della metropoli lombarda, il 1848, foriero di tante conseguenze per i futuri destini d'Italia e d'Europa. Un filo attraverso la Storia lungo centocinquanta anni finalmente si dipana e si ricompone in un romanzo intenso, nel quale si mescolano in un connubio avvincente primi fermenti socialisti, arditi piani insurrezionali mazziniani, federalismo e dialetto milanese. Il racconto di un immaginario protagonista, Ambrogio Sacchi, martire della libertà e dell'indipendenza, le cui memorie sulle Cinque Giornate (18-22 marzo 1848) solo ora vengono rese pubbliche da un discendente. -
Come evitare di farsi ammazzare dai medici
Il dr. Green Grey ritorna, dopo ""Come evitare di lasciarci la pelle in pronto soccorso"""" con un libro sui medici. Il medico di famiglia, ma anche gli specialisti, sono il bersaglio privilegiato. Tutto ciò che vorresti fare al tuo dottore è chiaramente scritto in questo libro. Se vuoi evitare che il tuo medico ti ammazzi, cerca di ammazzare lui prima che lo faccia lui!"" -
Ero un Balilla
L'autore fa conoscere al lettore, grazie ai suoi personali ricordi incisi nella mente, come si viveva a Milano e in Lombardia in tempo di guerra. Lo fa in tono familiare, utilizzando il linguaggio di un ragazzino, il Balilla di allora, senza esprimere giudizi, senza approfondire i lati politici. I ricordi si estendono fino all'immediato dopoguerra e presentano un'Italia ferita, ma con tanta voglia di ricostruire. -
Il lavoro debilita l'uomo. Scritti e discorsi a favore del tempo libero
La nostra società è schiava di un falso mito, quello del lavoro, che in realtà è una maledizione facilmente neutralizzabile dai progressi della tecnica, se solo l'uomo lo volesse davvero. Siamo tutti prigionieri di un'illusione: che il denaro sia un bene reale e che per ottenerlo si debba per forza passare dal giogo delle banche. Alfred Richard Orage ci spiega che in realtà le cose non stanno affatto così, e ci avverte che ""nel divario tra Prezzi e Redditi c'è abbastanza polvere da sparo da far saltare per aria qualsiasi parlamento democratico""""."" -
L' eurosogno e i nuovi muri ad est. L'Unione europea e la dimensione orientale
Inverno 2005. Il gas russo è bloccato alle frontiere per una disputa tra fratelli ex sovietici. Mezzo Vecchio Continente resta a secco. La rivoluzione arancione in Ucraina è stata un acceleratore inatteso, che ha messo a nudo la realtà successiva all'allargamento dell'UE ad Est del maggio 2004 e che ha mostrato anche come la Prima Europa, quella dei Quindici, non si attendeva di doversi confrontare con situazioni inimmaginabili. Dopo il tribolato primo decennio post sovietico la Federazione russa è riemersa come potenza regionale grazie ad un'incredibile rinascita economica. L'obiettivo di questo reportage è raccontare la vita di alcuni di questi Paesi in vorticoso cambiamento, i percorsi storici seguiti, i mutamenti socio-economici ed affrontare i problemi alle loro radici. In un periodo di duri contrasti fra élite le opinioni pubbliche rischiano di diventare vittime di falsificazioni, strumentalizzazioni e generalizzazioni estreme. -
Dall'Arno all'Adda. Il tragico destino del capostazione di Morbegno, vittima della Liberazione
La vicenda risale alla fine della Guerra Civile, o Resistenza, che, seguita all'istituzione della Repubblica di Salò da parte di Mussolini dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, culminò con la Liberazione il 25 aprile. Molto è stato scritto e detto su quel sanguinoso periodo della storia italiana, e ancora oggi se ne parla, a proposito e a sproposito. Questa breve biografia non vuole essere l'apologia di una scelta politica piuttosto di un'altra; né tanto meno un revisionismo storico. Semplicemente è il racconto, corredato dal contesto storico necessario per meglio capire il pathos di quei terribili giorni, della tragica vicenda di un uomo trucidato (come tanti altri) non perché reo di crimini commessi, e in tal caso giustamente perseguibile, ma solo perché fascista. Anche se il suo lavoro era consistito non già nel dar la caccia ai partigiani sulle montagne e ammazzarli, ma solo nel dirigere una stazione ferroviaria e fischiare la partenza dei treni. -
Ave Maria per l'ebreo Vita Finzi. La resistenza a Ferrara 1944-1945
Il racconto si svolge sullo sfondo della guerra di liberazione a Ferrara, e include alcune scene retrospettive, tra cui un autentico cammeo in un sanatorio degli anni venti. È evidente in tutta l'opera l'esigenza di un puntiglioso rispetto della realtà storica: lo testimoniano il ritrovamento delle carte sull'attività antifascista del padre e i ricordi personali dell'autore. D'altro canto, la ricostruzione fantastica degli avvenimenti e dei dialoghi rende avvincente l'intreccio narrativo. L'autore manifesta con semplicità la personalità degli uomini e delle donne, senza sconti sulle ambiguità e connivenze nei comportamenti sotto l'oppressione culturale fascista. Il tutto, senza assumere posizioni preconcette, moraliste o retoriche. -
Le sei meraviglie del Centro America
Un viaggio lungo tutta la fascia del Centro America attraverso immagini e storie di vita di un passato e di un presente che si fonde in una miscellanea di colori e suoni. -
Fantasmi pieni di sonno
Periferie desolate, sature di campagna. Locande misteriose. I ricordi - quanto credibili? - di una donna, vittima della follia, sullo sfondo di una Milano gotica. Un giovane insegnante di matematica e i suoi tortuosi percorsi. Sono alcuni dei personaggi e delle situazioni che animano questi racconti, diversi nei toni ma strettamente connessi tra loro dall'ispirazione di fondo e da alcuni temi ricorrenti la labilità del confine tra sonno e veglia; il vuoto che sembra nascondersi nelle cose , così da delineare un percorso di vita, oscillante e sghembo come tutti i percorsi di vita. -
Padri oltraggiati. La vera storia del rintraccio di Ruben Bianchi e della scomparsa dei fratellini Pappalardi
Il libro racconta come si sceglie o, meglio, si è scelti da un caso di rintraccio, come iniziano le indagini, come si svolge l'estenuante lavoro che si nasconde dietro la conclusione di un caso. Descrive l'emozione del ritrovamento del piccolo Ruben Bianchi. Racconta il doppio dolore di Filippo Pappalardi di Gravina in Puglia arrestato ingiustamente e colpito dalla tragedia della perdita dei propri figli. -
Sette autisti, un'automobile indiana
L'Ambassador, prodotta dall'Hindustan Motors, è il primo modello di autovettura costruito interamente in India. Dal 1948 è padrona delle strade disastrate del subcontinente. È il simbolo di un India che, nonostante stia vivendo un forte sviluppo economico, rimane ancorata a passato e tradizione. Punto di partenza di un viaggio nel cuore delle contraddizioni del paese, segnato da questo forte dualismo. Il passato è una presenza rassicurante ovunque; nella frenesia del traffico indiano, fra volti segnati dalla miseria, vacche sacre, sete dai mille colori. Nei templi deserti, nel fango delle bidonville calcato dai piedi nudi degli ""uomini cavallo"""". Così come nelle sale affollate dei cinema, fra i canti di attori e pubblico. Le immagini si inseguono, pagina dopo pagina, lentamente. Come il pigro incedere delle sette Ambassador bianche."" -
Il messaggero del Prado
Sono riuniti in questo libro racconti scritti in un ampio arco di tempo; argomenti, ambientazioni e atmosfere sono assai eterogenei, così come gli elementi che hanno ispirato l'autrice. Costante e uniforme risulta invece lo stile: armonioso, solido, elegante per semplicità, coerente con la visione del mondo e delle cose di Bruna Dell'Agnese, pacata e disincantata. -
Pulce secca
«Pulce secca» è un romanzo intrigante e misterioso, in cui le vicende dei personaggi che lo animano conducono a riflettere sulla vita così come sulla scrittura. -
Grissina. Nonna non mi aveva detto che era un giocatore di hockey
La partita Juve-Inter del 26 aprile 1998, col famoso fallo impunito su Ronaldo, fece arrabbiare tutti i tifosi interisti. Tra questi una vecchia signora svedese, da tempo in Italia, che aveva iniziato a delizie e dolori del tifo calcistico la nipote e i suoi amici. Sdegnata, la vecchia signora, sfogò ira e delusione scrivendo dei racconti di fantasia su fatti e personaggi del calcio, abbandonando per protesta il tifo attivo. I racconti vengono ritrovati dalla nipote dieci anni dopo in un baule arrivato dalla Svezia. Kristina apprende che la nonna era in realtà un nonno: a suo tempo promettente giocatore di hockey su ghiaccio. Dal magico baule esce una girandola di sorprese che scuote la povera ragazza come la centrifuga di una lavatrice. Certezze e ricordi di un'infanzia felice appaiono ora solo un inganno. Ma Kristina non tradisce sua nonna: traduce per noi i fantasmagorici racconti dallo svedese, con l'epica lotta dei giganti interisti contro le forze del male, e ritrova il suo equilibrio nel saggio umorismo di nonna. O nonno. -
All'insegna del Buon Corsiero
Nella locanda ""Al Buon Corsiero"""" si preparano i festeggiamenti per il matrimonio della figlia del proprietario, Mirandolina, quando arriva inaspettata una giovane Marchesa diretta a Parma e, poco dopo, un misterioso Funambolo che deve esibirsi nella piazza del paese camminando sul filo. Alla presenza di quest'uomo quasi diabolico ogni cosa non è più la stessa, il tempo sembra fermarsi, il silenzio prende il sopravvento e tutto appare diverso e stupefacente agli occhi di chi l'osserva."" -
10 febbraio 1947. Fuga dall'Istria
In queste pagine, attraverso, infatti, le peripezie, i drammi, le speranze che hanno avvolto una famiglia originaria di Pola, si vivono i tempi terribili degli ultimi anni di guerra e quelli altrettanto drammatici delle stagioni postbelliche. È, forse, un racconto personale, ma assolutamente simile a quello di migliaia e migliaia di altri istriani, fiumani e dalmati. L'autore è stato un ragazzino che ha vissuto in prima persona l'Esodo da quelle terre italianissime, insieme ai quasi quattrocentomila conterranei che hanno preferito abbandonare qualsiasi cosa possedessero pur di non perdere la propria identità. Su questo argomento sono stati scritti saggi, non sempre accettabili, romanzi, a volte anche emozionanti, e altri generici pamphlet che, tuttavia, non hanno mai saputo descrivere per intero l'intimo sentimento che ha animato quasi tutti quegli esuli che scappavano in patria senza sapere a cosa andavano incontro, ma consci che soltanto l'Italia li avrebbe protetti. Non sarebbe successo proprio così, ma era comunque meglio un campo di raccolta che soggiacere a una ideologia dimostratasi, col tempo, malvagia ed effimera. -
I guerrieri della Mephisto
In un futuro lontano, la terra è diventata uno splendido giardino e l'umanità vive in un continuo stato di guerra. Superati i problemi dell'ambiente, i conflitti causati dall'odio razziale e religioso, la minaccia arriva dal profondo dell'universo. Una nazione aliena minaccia le rotte intergalattiche e la serenità dei terrestri. Il capitano della Marina Spaziale Mark Alexander Ghevor, era considerato un ufficiale mediocre. La sua carriera era stata bruciata da più di un episodio di insubordinazione. Da tempo è relegato in una stazione spaziale, soffocato da un lavoro d'ufficio, mentre il suo sogno è tornare a comandare un'unità di combattimento. Loris Mertel, il suo diretto superiore e compagno di accademia, gli offre un'occasione di riscatto affidandogli il comando della fregata Mephisto, per una missione di salvataggio. L'equipaggio della nave spaziale si trova inaspettatamente ad affrontare una battaglia senza speranza, fra galassie sperdute, sistemi inesplorati e buchi neri, braccato dalla flotta aliena. Riuscirà Ghevor a salvare i suoi uomini e la sua carriera? Risolleverà le sorti del conflitto? -
Made in Italy
Tornai al mio posto, percorrendo il corridoio e ripensai al caso di Lin Ju. Era giunta nel nostro paese attraversando a piedi le frontiere di Cina, Mongolia, Pakistan, Ucraina, Austria e Italia. Lin Ju era l'epigono di una lunga tradizione. L'antico popolo dell'oasi di El Fayyum aveva trasformato in arte l'abitudine dei pastori nomadi di restare in silenzio per lunghi mesi. Al fine di non perdere l'uso delle parole e, soprattutto della ragione, trascorrendo gran parte della vita in mezzo al deserto e al bestiame, i nomadi avevano messo a punto alcune tecniche per mantenere in esercizio i centri del linguaggio, senza emettere suoni. In effetti, le condizioni climatiche e il temutissimo vento del Sahara imponevano labbra serrate e occhi bassi. Era così sottile la sabbia da provocare abrasioni incurabili anche con impacchi di erbe magiche, praticati dalle tribù di Tangeri. La tradizione del Silenzio affondava le radici nell'antichissimo Egitto. In origine, il suo nome fu Horo o Arpocrate, dalle sembianze di falco. Era stato sulle gambe di Iside che gli aveva donato la veste ricamata di occhi e di orecchie. Si narrava che avesse appreso l'arte del Silenzio dallo sciame delle api di cui Iside era Regina e protettrice. -
La dama di Warka
La sparizione della Dama di Warka, un reperto archeologico di immenso valore trafugato dal museo di Baghdad, dà il via a una caccia al ladro senza quartiere e a una serie di delitti estremamente feroci che fanno capo a un personaggio tanto misterioso quanto crudele. Interprete della vicenda, Luca Valenti, corrispondente dall'estero ed ex di Zoe Contini, conduttrice radiofonica, alla quale il giornalista si rivolge quando la ricerca si sposta in Italia. L'ingresso in scena del commissario Imbriani, nuovo amico di Zoe, e di una giovane americana dal fisico prorompente, complica le cose, giacché innesta una ridda di gelosie e ripensamenti che sembrano giocare a favore dell'assassino. -
Le aquile della steppa
"Le Aquile della steppa"""" nella prima versione stampata, tra il 1905 e il 1906, su quel mitico """"Giornale per tutti"""" che è """"Per terra e per mare"""", edito dal tedesco Donath, attivo in quel di Genova, e diretto dal """"Capitano"""" Emilio Salgari (eccezion fatta per alcuni numeri alla fine del rapporto professionale). Dove ci portano """"Le Aquile della steppa?"""" Difficile dirlo, perché è difficile fare il punto della situazione a livello storico e anche geocritico. Dovremmo essere quasi 'in presa diretta', nella seconda metà del XIX secolo, in una regione estesa dell'Asia centrale, l'ex Turkestan: una sorta di ponte fra Occidente ed Oriente, fra le popolazioni assoggettate ai russi tra la fine degli anni Cinquanta e la metà dei Sessanta e quelle che ancora resistono all'""""avida zampa dell'orso moscovita"""" a metà degli anni Settanta, nutrendo un po' tutte """"vecchi rancori contro gli occidentali"""". D'altro canto, fin dall'inizio, si avverte l'insorgenza, non così implicita, di un Oriente altro, quasi da Mille e una notte; un Oriente più infingardo che lirico, un Oriente che cela pericolose trappole dietro i suoi cantori. Ma l'importante è che anch'esso sostenga un canovaccio narrativo con classica 'storia d'amore a ostacoli': lei, quasi ancora una bambina, è rapita, lui, per riaverla, ne passa di tutti i colori."