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Viterbo in giallo 2010
"Viterbo in giallo"""" è nato nel 2010 come rassegna di (trentatré) giallisti venuti da tutta Italia per raccontare le proprie origini letterarie. Sulla scia dell'evento, nel 2011 """"Viterbo in giallo"""" si è trasformata in un'antologia di sedici racconti ambientati nella """"città dei papi"""": per l'occasione Viterbo si è realmente tinta di giallo. Popolata da assassini, criminali e misteriosi personaggi, la """"vetus urbs"""" di dubbia origine etrusca e di prestigio medievale (celebre il suo conclave del 1268 durato due anni) qui raggiunge la stregua di altre celebri località noir almeno da un punto di vista letterario. Mai prima d'ora la cittadina dell'alto Lazio era stata teatro di così tanti delitti, di così macchinosi affari, di così misteriosi eventi. All'ombra delle alte mura che la cingono tutta intorno, delle fontane e delle chiese medievali, la città assume un aspetto non più tanto rassicurante come la celebre immagine da cartolina diffusa in tutto il mondo. La provincia sembra aver smarrito quell'aurea di tranquillo spicchio di mondo fuori dal caos delle metropoli pericolose e criminali per mostrare il suo lato più oscuro dove nessuno è più al sicuro." -
Il filo rosso della violenza. Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong
Chang Cheh, elaborando un proprio stile personale nella realizzazione così splatter dei suoi wuxapian, si fece pioniere di un modo di interpretare questo genere che non aveva precedenti nell'Hong Kong degli anni Sessanta. E lo stesso discorso vale per ""Hokuto no Ken"""": sebbene uscì all'inizio degli anni Ottanta, cioè circa quindici anni dopo che il sanguinario """"Devilman"""" e il violentissimo """"Uomo Tigre"""" avevano già ampiamente detto la loro in termini di contenuti forti ai limiti dell'esagerazione, la saga di Kenshiro fece un ulteriore passo in avanti, aggiungendo alla crudeltà dei contenuti una spettacolarità della violenza fino ad allora mai incontrata nel mondo dell'animazione."" -
Piombino a tavola
Piombino a tavola vuole unire due momenti piacevoli della vita: la buona tavola imbandita con i sapori forti della nostra terra e le suggestioni del racconto ispirato ai luoghi che ci sono cari. L'esperimento è quello di abbinare storie e ricette, un pranzo a base di cacciucco, schiaccia campigliese, vin santo e ponce alla livornese, accanto alla storia proustiana delle bocche di leone come madeleines del passato che non può tornare. Le ricette sono tipiche della tradizione culinaria piombinese che contamina Maremma grossetana, fascia costiera labronica, Isola d'Elba e colline della Val di Cornia. I racconti sono tutti inediti e compongono una nuova antologia personale dopo l'esperienza positiva di ""Cattive storie di provincia"""". Sono storie ispirate a Piombino, costruite tra le strade di questa città di provincia, pensate per lungometraggi realizzati da un amico regista oppure scritte per l'esigenza di ricordare episodi del passato. """"Piombino a tavola"""" va gustato un poco alla volta, una ricetta e un racconto, un bicchiere di aleatico e un moscato dell'Elba, meditando sulla provincia che cambia, sui sogni perduti e su facili rimpianti."" -
Fedeli alla roba
Non esiste solo la tanto sbandierata ""meglio gioventù"""", esiste anche la """"peggio"""", dei ragazzi che tra gli anni settanta e ottanta si persero """"dietro sogni floreali"""". Una gioventù che ha visto, che ha sentito, che ha vissuto sulla propria pelle, gli anni di piombo, il terrorismo e l'eroina. Una generazione che non ha trovato la redenzione nei salotti televisivi e nell'occupazione di poltrone. Bruno Panebarco dà voce a un pezzo di storia contemporanea che ci riguarda tutti da vicino, una sorta di """"Vietnam italiano"""". Dà voce ad anni in cui, spesso, ci si trovava davanti a scelte obbligate: la roba e la lotta con una sostanza sintetica chiamata metadone che la faceva da padrone in improbabili percorsi di disintossicazione. Ma anche anni di famiglie che si allargano e diventano tribù e comuni di ragazzi che si dividono tutto: sesso, alcol, amore, vestiti, sogni."" -
Cronache da un mondo (im)possibile. Racconti brevi e farsette
Un conte decaduto che passa le sue giornate ad aprire e chiudere le finestre delle venti stanze del suo palazzo attendendo che il suo finale accada, un pazzo che vede il mondo esterno dal videocitofono della sua casa, un precario messo in croce dalla società, un uomo che si fa proiettile per amore, uno scrittore senza futuro che è costretto ad usare solo il passato remoto. Venti racconti brevi, venti vite diverse o venti fasi della stessa vita, venti stanze divise per piani, dall'ultimo al primo, in un viaggio 'à rebours' verso le origini di chi eravamo prima di diventare dormienti o un passpartout per chi è ancora sveglio e quelle porte le deve ancora aprire. -
Mondemer
Quando fantasia e realtà si incontrano nasce Mondemer, un mondo-monte costellato di pericoli mortali e ostacoli insidiosi. Riuscirà il fumettista Jesus, alla guida di una strampalata combriccola di matti fuggiti da quel manicomio che è ormai diventato il mondo di oggi, a raggiungere la vetta e ricevere in premio i messianici poteri racchiusi nella Vulva Filosofale? -
Spaghetti western. Vol. 1: L'alba e il primo splendore del genere (anni 1963-1966).
"Spaghetti Western"""" è un progetto strutturato in tre volumi che si propone di presentare il genere così come si è evoluto nel corso degli anni, dai proto-western fordiani di Germi ambientati in Italia, ai western pre-leoniani debitori dell'epopea americana, passando per Sergio Leone e via via con i tristi vendicatori del far west, i tortilla western, i western comici oltre a quelli bizzarrissimi dell'ultimo periodo che mischiavano al genere elementi antitetici presi in prestito da altri filoni come il cinema delle arti marziali o l'horror, fino ai tentativi finali degli anni '80 di rivitalizzare un cinema ormai morto." -
Michel Gondry. L'eterno dodicenne
Michel Gondry è fra gli autori più interessanti del cinema contemporaneo, regista che è riuscito a far dialogare il mondo dell'industria statunitense con quello dell'autorialità europea. Quel che gli spetta, dunque, è un'analisi articolata e multidisciplinare, che vada a studiare il regista in tematiche particolareggiate volte a restituirne la complessità poetica. Dal tentativo di superamento del postmoderno passando per un'analisi neuroestetica del suo cinema, fermando l'attenzione anche sulla funzione musicale inscritta nel DNA del suo modo di fare e intendere l'arte. Tutte questioni centrali per comprendere al meglio lo sguardo poliedrico del regista francese. Una ricognizione filmografica con saggi dedicati ad ogni suo lungometraggio completa la presente opera, per un tentativo analitico che vuole affermare l'importanza di un autore chiave come Gondry, regista di film come ""Se mi lasci ti cancello"""", """"L'arte del sogno"""", """"Be Kind Rewind. Gli acchiappafilm"""" e """"The Green Hornet""""."" -
50 anni di Hulk
Quanto credete di sapere su Hulk? Che si tratta di una creatura generata dalle radiazioni gamma, di forza smisurata, che si risveglia quando i nervi di Bruce Banner vengono squassati da frustate di rabbia? Che nella prima storia, risalente al maggio 1962, la sua pelle non era affatto verde ma grigia come la pietra? Che in cinquant'anni di avventure a fumetti ha cambiato molte volte corporatura, nome e perfino personalità? Che ha lottato e sconfitto i più forti superumani dell'universo Marvel? Il libro approfondisce ognuno di questi aspetti e innumerevoli altre sfaccettature di questo gioiello scavato nello smeraldo, svela retroscena inediti, rivela aneddoti curiosi. 50 anni di Hulk è un viaggio affascinante che parte dalle tavole a fumetti per giungere alle trasposizioni cinematografiche, ai cartoni animati e videogiochi. -
Polar 2.0. Il poliziesco francese del nuovo millennio
Il termine polar, nato dall'unione di poliziesco e noir, indica quel genere, tipicamente francese, che mette in scena l'ambiente criminale nelle sue molteplici sfaccettature. Lotte tra bande, killer spietati e banali assassini, detective privati, ispettori e agenti di polizia (i famosi flic) sono il materiale umano su cui si fonda una lunga tradizione letteraria e cinematografica insieme. Grandi registi ed eccellenti artigiani, da Jean-Pierre Melville a Luc Besson, passando per Godard, Chabrol e Truffaut, si sono messi al servizio del polar, e altrettanto hanno fatto attori come Jean Gabin, Lino Ventura, Yves Montand, Jean-Paul Belmondo, Alain Delon, fino ai più giovani Gérard Depardieu, Daniel Auteuil, Jean Reno, Vincent Cassel.Polar 2.0 è il poliziesco francese degli anni Duemila, rinnovato nello stile e nelle tematiche, contaminato con l'horror, il western, il film d'azione, ambientato a Parigi come a Marsiglia, nelle carceri come nelle banlieue. -
Le pietre di padre Cenere
La coinvolgente storia di un ragazzo che si è rovinato con le sue mani e cerca la redenzione diventato un campione di altruismo. Spesso un attimo di debolezza ti cambia la vita per sempre. È un miracolo rimediare ai propri errori, ma i miracoli esistono davvero? In questa storia, cruda e avvincente, un ragazzo alla ricerca della redenzione s'imbatte in un segreto che da secoli mina le fondamenta della nostra fede. Dalle mura gelide di un carcere ai suoni lontani di un bosco inesplorato, un racconto che vi lascerà senza fiato. -
Amanita
Un uomo e una donna. L'assurda e testarda pretesa dei due diversi sessi di riuscire vivere insieme. Le falsità, le incomprensioni, l'impossibilità di trovarsi, l'incomunicabilità, i profondi rancori e i tentativi più o meno velati di farsi del male o perfino di annientarsi. Un eterno match, un costante stare allerta non abbassando mai la guardia neppure per un istante. L'elogio alla fragilità del rapporto di coppia e del concetto di famiglia condito dall'incomprensibile testardaggine, tipica del genere umano, del voler andare avanti comunque. -
Storia del cinema horror italiano. Da Mario Bava a Stefano Simone. Vol. 3: Joe D'Amato, Pupi Avati, Ruggero Deodato, Umberto Lenzi e il cannibal movie.
Il terzo volume della ""Storia del cinema horror italiano"""" ripercorre la carriera di un grande artigiano come Aristide Massaccesi (in arte Joe D'Amato) che ha saputo contaminare tutti i generi, soprattutto horror, erotico e porno, dando vita a creazioni bizzarre ma indimenticabili come """"Antropophagus"""" e """"Porno Holocaust"""". Il libro affronta anche il cinema horror di Pupi Avati, un gotico rurale padano che ha prodotto una limitata factory e pellicole indimenticabili come """"La casa dalle finestre che ridono"""" e """"Zeder"""". L'ultima parte del volume riguarda uno studio accurato del cannibal movie, un cinema horror tipicamente italiano che contamina avventura e orrore, tra eccessi macabri e violenze sugli animali spesso ritenute gratuite. Ruggero Dedodato e Umberto Lenzi sono gli autori simbolo di un sottogenere che hanno praticamente inventato, anche se nella loro carriera hanno realizzato altre pellicole importanti come """"La casa sperduta nel parco"""" e """"La casa 3"""". """"Cannibal holocaust"""" e """"Il paese del sesso selvaggio"""" restano due pellicole simbolo del nostro cinema di genere."" -
Un regista amico dei filmakers. Il cinema e le donne di Roger A. Fratter
Un saggio di critica cinematografica, scritto in maniera divulgativa ma al tempo stesso rigorosa e dettagliata, sul più importante regista indipendente italiano, Roger A. Fratter. Introdotto dalle prefazioni di Manlio Gomarasca e Davide Pulici, il libro analizza le tematiche trasversali dei suoi lungometraggi, per poi entrare nello specifico di ciascun film, che viene spiegato e discusso in ogni sua sequenza. L'opera è arricchita da un'intervista allo stesso Fratter e a quattro attrici fondamentali del suo cinema, da un capitolo dedicato alle varie edizioni dei suoi film e da un'appendice fotografica finale. -
Portoventoso
È la storia incantata di Portoventoso, di un presagio e della ribellione del suo popolo, i paraventi. Tutto ha inizio nel 1805, dai nobili francesi che sfruttano al midollo la Morga, il bosco nero, per realizzare sedie da salotto. A loro volta i paraventi se ne servono per un'astuta speculazione edilizia, al materiale di seconda scelta per i pilastri rimpiazzano le robuste radici delle querce. Da subito i foglianti, si prenderanno a cura le imponenti piante e la stabilità delle case. Siamo in terra di Languria. Ci sono anche un vento forte, il Soffione, un drappello di passeur e i fitti misteri di un calendario fuori dal tempo. In quest'insolito paesaggio onirico gli animali raccontano in segreto, sono a conoscenza dei più vecchi bombardieri medi bimotori inglesi. Fanno la guerra sopra il loro cielo. In basso invece è un alternarsi di eventi ancestrali, napoleonici, folli, fino al volo in picchiata di un vecchio barbagianni. Piantona da tempo un insolito rifugio, dai mille suoni. È la rivincita ancora una volta della natura, della radice. Quella degli antichi Padri. -
Geografia dell'anima. Viaggio latinoamericano
Frammenti di vita nel diario di un viaggio latinoamericano. Leggere è viaggiare. Viaggiare è sognare. Sudamerica mi hai conquistato con la tua bellezza, la tua natura, la tua voglia di riscatto. Posso perdonarti le brutture perché sono cieco, come tutti gli uomini innamorati. La società puzza di banconote e merda. Sono le mani che toccano i contanti ad essere sporche e non quelle piene di terra dei viaggiatori che cercano quello che non potete nemmeno concepire. Molte cose perderete... la libertà del viaggio solitario in terre lontane, l'orizzonte dove trascorre il tempo di un giorno per corteggiare l'alba, il sole sulla pelle, il vento in faccia, il deserto, l'oceano, la foresta, gli occhi di un incontro d'amore, il pianto di commozione di fronte alle farfalle gialle di Remedios, le lucciole, occhio del silenzio, l'inchiostro che fissa e sbava un foglio d'appunti perché hai il cuore grosso... anche di dolore. -
Alla ricerca della Piombino perduta
"Alla ricerca della Piombino perduta"""", parafrasa il titolo del capolavoro di Marcel Proust, anche se le ambizioni sono di ben altra portata. L'autore va alla ricerca di piazze strade, luoghi e personaggi d'una città che cambia, tuffandosi in un viaggio nel passato fatto di nostalgie e di ricordi. """"L'ora di Barga"""" di Giovanni Pascoli è la migliore introduzione possibile per un percorso a ritroso nel tempo che diventa un viaggio nella memoria collettiva di una città di provincia. Piombino come cartina di tornasole di un'Italia che cambia, di una provincia toscana che modifica abitudini e modo di vivere. La prima parte, """"Piombino ieri e oggi"""", vi porterà a riscoprire la spiaggia di Salivoli, il Canaletto, i Macelli, Sotto Bernardini, piazza Dante, Baratti, Perelli, corso Italia, lo stadio Magona, il cinema Sempione, il Supercinema, il Circolino delle Acciaierie, il campino degli ulivi, Calamoresca, punta Falcone, Marina, il campino Marrone e il bar Pellegrini. La seconda parte, """"Mal d'Africa"""", racconta in forma romanzata la vita avventurosa del più grande scrittore piombinese del Novecento: Aldo Zelli, un maestro della narrativa per ragazzi." -
Il silenzio dei violini (The silence of the violins)
"Paul Polansky e Roberto Malini sono ben conosciuti per il loro attivismo a tutela del nostro popolo Rom. In questo commovente volume i nostri cuori e le nostre menti sono toccati dal loro talento poetico ed è giusto che abbiano utilizzato l'arte letteraria per il loro obiettivo, perché è attraverso l'arte che i Rom hanno dato il loro contributo più duraturo al mondo."""" (Ian Hancock)" -
Music club Toscana. Storie a tempo di musica
Chi nella vita non ha avuto almeno una canzone che gli ricorda un istante, un incontro, una sensazione? Chi non ha avuto almeno un posto dove trovarsi con gli amici, sedersi ad un tavolo, ascoltare musica? Questo libro è un viaggio in Toscana attraverso ventidue locali di musica dal vivo, scelti all'interno del vasto panorama della regione, non solo per la qualità della musica che ospitano, ma anche per altri motivi del tutto soggettivi: la conoscenza dovuta ad una personale frequentazione, l'originalità di un'esperienza che in quel posto ha avuto luogo, il fascino di un edificio che ha antiche storie da raccontare... e così via. Non c'è dunque nessuna pretesa di poter esaurire tutta la complessa realtà della musica live in Toscana. In ognuno dei ventidue racconti che compongono il libro, un personaggio parla di sé in prima persona e, nel libero fluire dei suoi pensieri e delle sue impressioni del momento, descrive qualcosa che lo riguarda e che in qualche maniera è legato a quel particolare ambiente: passioni, emozioni, ricordi, aneddoti, veri o verosimili e soprattutto il disagio e le difficoltà in cui ciascuno a suo modo si trova a barcamenarsi nella società attuale. -
Metallo d'ombra. Nascita di un supereroe
I sogni di Arsian sono inquieti. Un'ombra si stende su di lui, invoca il suo nome, lo attrae con la promessa di diventare una cosa. Quei sogni rievocano nel ragazzo l'infanzia trascorsa nell'Anello, la sua terra natale, il desiderio di realizzare qualcosa di grande, il crimine di cui si è macchiato e che l'ha costretto all'esilio sulla Terra. I rimorsi e il senso di colpa lo tormentano e a essi si aggiunge il turbamento causato dall'ombra che proietta su di lui una sagoma dotata di corna. È difficile sottrarsi alle sue invocazioni. Eppure Arsian deve lottare per farlo, anche se sono ben altre le cose che, in questo momento, lo preoccupano: gli eroi della Confraternita sono scomparsi da Big City e i super criminali ne stanno approfittando per seminare il panico tra la popolazione. Ma cosa può fare uno studente indifeso di fronte al predominio dei malvagi? E chi potrà salvare una città che va incontro a un destino segnato? Arsian non lo sa. Eppure l'ombra cornuta che lo affianca e lo sovrasta sembra essere ansiosa di aiutarlo a rispondere a queste domande.