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Il tempo dell'immagine. Cesare Brandi 1947-1950
La breve vita della rivista ""L'Immagine"""", fondata e diretta da Cesare Brandi dal 1947 al 1950, è esaminata per la prima volta dagli autori sulla base di materiali inediti, secondo molteplici angolazioni e sullo sfondo del complesso dibattito culturale che segna l'Italia dell'immediato dopoguerra. Il libro mette a fuoco, da un punto di vista teorico, storico e critico, tutta la ricchezza del progetto che vede coinvolti artisti, scrittori, poeti. Tra i collaboratori dell'impresa si segnalano nomi come Emilio Cecchi, Giuseppe Raimondi, Giovanni Macchia, Giulio Carlo Argan, Toti Scialoja e Roman Vlad. Gli artisti chiamati a partecipare sono i maggiori rappresentanti della linea figurativa italiana di quegli anni: Marino Marini, Giovanni Stradone, Giorgio Morandi, Mino Maccari, Arnoldo Ciarrocchi, Toti Scialoja, Giacomo Manzù, Filippo de Pisis, Bruno Cassinari, Renato Guttuso, Piero Sadun. Pittori e scultori a cui Brandi dedica numerose riflessioni tra le pagine della rivista, che attestano le sue scelte di campo, in anni di acceso dibattito tra figurativi ed astratti. La posizione dello studioso senese emerge quindi in un singolare intreccio di istanze, dove protagonista è pure l'universo del restauro, sempre attraversato da Brandi nella prospettiva della critica e nell'alveo della storia dell'arte."" -
Giovanni Gasparro. Noli me tangere. Ediz. illustrata
"Noli me tangere"""" è il titolo di questa mostra, con un testo critico dello storico e critico d'arte Paolo Serafini, prima personale del giovane artista Giovanni Gasparro. L'esposizione presenta con una trentina di tele di grandi e medie dimensioni, dipinti dall'impatto visivo ed emotivo scatenante ed una notevole abilità tecnica. Giovanni Gasparro insolito artista della nuova generazione, nato in provincia di Bari, appena ventiseienne, è pittore figurativo, con chiara ispirazione sacra da cui il titolo della mostra Noli me tangere, in cui le componenti iconografiche tradizionali vengono sovvertite da un simbolismo trascendente che, con un'inquietudine nel tratto e nelle figure, ferma il corpo in azione per raccontarne l'anima. Con radici tecnico-formali della tradizione storica e suggestioni di quegli artisti del realismo novecentesco più inclini all'introspezione, la pittura di Gasparro si contraddistingue per l'espressività drammatica e passionale che conferisce alle immagini un'estrema tensione." -
Abruzzo. Il barocco negato. Aspetti dell'arte del Seicento e Settecento. Atti del convegno
Il libro raccoglie un numero cospicuo di studi che intendono fare il punto sullo stato delle ricerche riguardanti il barocco in Abruzzo. Sono emersi nodi culturali tuttora inediti, come il censimento avviato sulla folta colonia di maestranze lombarde; ma anche nuovi temi di studio come quello delle dimore nobiliari con torri nell'Abruzzo interno e la ricognizione degli altari lignei nel circondario di Cittaducale o temi non sufficientemente studiati, come le presenze 'solimenesche' in area teatina. Sul versante dell'architettura vengono ricostruite le fasi del cantiere della chiesa aquilana del Suffragio, mentre su quello del restauro si annoverano interessanti novità sul ripristino di alcuni edifici barocchi. Tra l'altro viene ripreso il tema degli altari, ampliando la conoscenza delle importazioni di altari napoletani. Sono stati analizzati alcuni esempi di collezionismo, come quello dei De Torres, ricostruito attraverso le carte d'archivio e alcuni fenomeni di committenza a Chieti e a Bucchianico nel santuario dei camilliani. Di grande interesse i contributi su artisti che hanno rivestito all'epoca il ruolo di protagonisti, come Bernardino Monaldi, Ippolito Borghese, Giovan Battista Spinelli, Giacomo Farelli, Paolo Finoglio, Giovan Battista Boncori, Giuseppe Simonelli; viene poi ricostruita la vicenda sconosciuta del complesso di affreschi nel refettorio di S. Bernardino all'Aquila. -
Letterio Scalia. Pittore e illustratore 1908-1996
Questa monografia documenta l'opera completa di Letterio Scalia (Acireale 1908 - Roma 1996), pittore, illustratore, autore di grafica pubblicitaria e di manifesti cinematografici. Attraverso lo studio dei materiali documentari conservati nell'Archivio Letterio Scalia (Roma) si è potuto fare luce su un artista versatile, la cui figura appare moderna ed emblematica del periodo chiave tra le due guerre quando, da una parte, l'arte ha un ruolo incisivo nella vita culturale e politica del nostro paese e, dall'altra, le espressioni di arte popolare si servono della creatività di molti artisti per stimolare i desideri in una società in via di mutazione e soddisfare le richieste di un'industria cinematografica, alimentata dalle novità d'oltreoceano. -
Palazzo Colonna. Appartamenti. Sculture antiche e dall'antico
Nel Palazzo Colonna di Piazza dei SS. Apostoli a Roma, articolato in edifici che riflettono una storia quasi millenaria, sono conservate non soltanto le importanti collezioni di dipinti, formatesi soprattutto tra il XVI e il XVIII secolo, ma anche le antichità entrate nel tempo a far parte delle raccolte familiari. Si tratta di statue, teste ideali, ritratti, sarcofagi, rilievi, elementi architettonici, iscrizioni di periodo romano che trovano collocazione nella Galleria, negli Appartamenti, nel Giardino Colonna. L'edizione completa di queste antichità è iniziata nel 1990 con la pubblicazione delle sculture presenti nella Galleria, dove all'inizio del XVIII secolo era stata realizzata la sistemazione di un arredo scultoreo, parallelamente all'esposizione dei dipinti; segue questo volume, dedicato alle sculture antiche e dall'antico degli Appartamenti del Piano Terreno e del Piano Nobile, ed è previsto un volume successivo in cui saranno presentate le antichità del Giardino e del Lapidario. -
A cosa serve l'architettura? Atti del Convegno (Roma, 27 giugno 2008)
"Questo volume raccoglie gli Atti del Convegno """"A cosa serve l'architettura?"""", tenutosi il 17 giugno 2008 all'Accademia Nazionale di San Luca in Roma, per iniziativa del Presidente Guido Canella che, insieme ai componenti del Consiglio dell'Accademia e al Segretario Giorgio Ciucci, mi chiese di esserne il curatore."""" (P. Zermani)" -
Cronache indipendenti. Arte a Roma fra 1945 e 1946
Palma Bucarelli curò la rubrica di Mostre d'arte per il quotidiano ""L'Indipendente"""". Bella, colta, arguta e severa, mondana e fuori dagli schemi, la giovane soprintendente alla Galleria nazionale d'arte moderna registrò gli umori e le emozioni della rinascita artistica a Roma nell'immediato dopoguerra. Attraverso gallerie d'arte che hanno fatto epoca come la Margherita, lo Zodiaco, lo Studio Palma, la Galleria del Secolo, la San Marco e il mitico Art Club, scorrono fra queste pagine le opere e i volti di artisti già famosi come De Chirico, De Pisis, Donghi, Morandi, Savinio, Scipione, Mafai, Guttuso, di altri ancora in formazione: Afro, Cagli, Capogrossi, Corpora, Leoncillo, Mirko, Scialoja, Turcato, Vespignani e di tanti ancora da scoprire o da riscoprire. Nel centenario di Palma Bucarelli queste Cronache indipendenti - riproposte da Lorenzo Cantatore con un corredo di fotografie e documenti inediti - sono una testimonianza ancora viva di quella straordinaria atmosfera dell'arte italiana che di lì a poco sarebbe esplosa nelle polemiche fra astrattismo e realismo."" -
Mauro Molinari. Congiunture. Catalogo della mostra. (Roma, 10 luglio-5 settembre 2010)
Il catalogo dell'omonima mostra, curato da Antonia Arconti, raccoglie opere figurative degli ultimi cinque anni; tali dipinti riassumono in sé buona parte del percorso artistico di Molinari: c'è il trattamento della carta incisa e colorata all'acquerello, la riproduzione di motivi tessili, il segno astratto, la iterazione pop della figura, l'intento narrativo, la ""congiuntura"""" di memorie e vissuti antichi o recenti. L'attività artistica di Mauro Molinari si svolge da circa un quarantennio attraverso un percorso che va dall'astrattismo alla figurazione trovando spesso nell'incontro tra i due linguaggi equilibri congeniali. Dai registri informali degli anni '60, nel ventennio successivo si muove attraverso la pittura scritta e la geografia modulare. Negli anni '90 sviluppa il lavoro sulle forme tridimensionali, in grandi installazioni che preludono alle progettazioni successive. Riaffiora in quel periodo anche la sua predilezione per i tessuti antichi che si esprime in una gamma di opere che reinterpretano l'iconografia tessile e vanno dalle carte alle tele, dalle tavole agli oggetti e alle sculture in legno dipinto. Come sottolinea la Arconti """"... I segni, le macchie ed i decori si inseriscono nella sua ultima produzione figurativa come un ricamo che percorre tutta la superficie del dipinto, il cui effetto visivo finale è quello di una pioggia che irrora volti, vestiti, il cielo, la terra. Rigagnoli che legano o slegano le diverse storie, grovigli di pensieri che galleggiano nel vuoto."""""" -
Monache domenicane a Genova
Questa pubblicazione può dirsi una riscoperta virtuale dei tre monasteri genovesi delle Domenicane, che distrutti dalla Storia sono stati recuperati come immobili grazie a vedute e planimetrie, mentre numerose fotografie storiche esaltano - laddove esisteva - la splendida decorazione ad affresco. Il più antico monastero, duecentesco, intitolato ai Ss. Giacomo e Filippo fu l'ultimo a sopravvivere dopo aver accolto le consorelle ed inglobato i beni degli altri due: il quattrocentesco Corpus Christi o San Silvestro di Pisa e il seicentesco Spirito Santo. Le opere d'arte confiscate, spesso di grande qualità, sono state allogate in musei, edifici pubblici, chiese non solo genovesi. Nel convento e nel Museo di Santa Maria di Castello, sono esposti gli ultimi beni appartenuti alle monache, che dopo il loro trasferimento a Bergamo, si ritenne indispensabile conservare a Genova come importanti documenti non solo della vita monastica ma anche dell'artigianato e dell'arte ligure. -
Flora romana. Fiori e cultura nell'arte di Mario De' Fiori. (1603-1673). Catalogo della mostra (tivoli, 26 maggio-31 ottobre 2010). Ediz. illustrata
Questa esposizione, dedicata alla spettacolare stagione della pittura di fiori del Seicento romano, presenta al vasto pubblico di Villa d'Este un percorso storico e artistico incentrato sull'arte di Mario Nuzzi detto de' Fiori, dei suoi allievi e rivali. Molto apprezzato dal collezionismo internazionale, ma ancora poco studiato dalla critica, il genere della pittura floreale, di vasi isolati e ghirlande s'intreccia nella Roma di primo Seicento con le pionieristiche esperienze e classificazioni dei naturalisti e botanici dell'Accademia dei Lincei (1603-1630), prima società scientifica europea. Con una prestigiosa selezione di circa sessanta tra dipinti, disegni e incisioni, molti dei quali inediti o poco noti, la mostra è la prima consacrata all'affermazione di questo genere artistico e della moda floreale nella capitale papale ed è ovviamente tangente alla storia dei giardini e del collezionismo botanico. In quei primi anni Quaranta del Seicento, l'arte del Nuzzi fu riconosciuta ed acclamata quale emergente novità nel ricco panorama artistico romano ed europeo, e il pittore assunse cariche ufficiali all'Accademia di San Luca e presso i Virtuosi del Pantheon. Esplosione di essenze autoctone o peregrine, l'arte del romano Mario Nuzzi trasformò il genere pittorico altamente devoto ed emblematico concepito nei primi anni del secolo da illustri maestri fiamminghi, nella grande decorazione del barocco romano. -
Villa Ada Savoia
"I giardini e le ville storiche di Roma costituiscono un settore non secondario del nostro patrimonio, ancora poco noto o valutato a volte solo per le funzioni di polmone verde, di spazio per lo svago e la ricreazione all'aria aperta. Va invece messo in evidenza come, molto spesso, questi complessi costituiscano dei veri e propri musei all'aperto, con un sistema integrato di architetture, giardini, fontane, statue, monumenti, che concorrono a creare tipologie ben precise e definite. Negli ultimi decenni sono stati avviati numerosi studi che ci permettono di cominciare a conoscere le molteplici valenze di questo patrimonio e quindi porre le basi per corretti interventi di restauro e tutela, ha conoscenza è, peraltro, il mezzo migliore per rendere partecipi i cittadini del valore di questo patrimonio ed indurre un uso più rispettoso e consono degli spazi, che ne preservi le caratteristiche storiche, artistiche ed ambientali. Proprio per avvicinare i cittadini alla conoscenza, per offrire delle coordinate di comprensione, ci è sembrato importante realizzare delle guide di facile lettura, con testi volutamente semplici ed agili che però non trascurano il rigore scientifico delle informazioni, basate sulla ricerca e sullo studio di documenti a volte inediti"""" (dalla presentazione di Alberta Campitelli)." -
Piero Gilardi. Incontri. Ediz. illustrata
Il presente catalogo, a cura di Elena Del Drago, raccoglie cinquantadue Tappeti natura, le famose opere di Piero Gilardi, collocati nelle due sedi espositive della Galleria Russo. Quella milanese, in via dell'Orso, con il titolo ""Exploring the beach"""" presenta i lavori legati alla spiaggia, evocata attraverso sassi, piante, sabbia, capperi; mentre nello spazio romano di via Alibert la mostra, intitolata Notizie dalla terra, sono esposti lavori prevalentemente dedicati al trascorrere delle stagioni: il bosco, la vigna, ma anche il trionfo della fioritura. Terreno comune d'incontro è dunque la natura e l'impegno di Piero Gilardi per la salvaguardia dell'ecosistema. Nati a metà degli anni Sessanta come ludiche sculture da pavimento, i Tappeti natura di Gilardi hanno segnato il passaggio dalla Pop Art all'Arte Povera. Ricostruendo fedelmente con materiali sintetici frammenti di ambienti naturali, l'artista mette a fuoco una situazione paradossale, dove la raffigurazione del dato di natura passa attraverso l'artificialità dei materiali e avanza una riflessione, ma anche una denuncia, su quello che è uno dei caratteri ormai dilaganti del mondo contemporaneo: il predominio dell'artificiale/virtuale sul reale e la poca cura nella protezione e salvaguardia dell'ambiente per quel patrimonio comune che è la natura."" -
Depero with Campari. Catalogo della mostra (Sesto San Giovanni, 18 marzo-18 giugno 2010). Ediz. inglese
"Depero con Campari"""" esce a corredo della mostra che inaugura la Galleria Campari di Sesto San Giovanni (Milano) e a chiusura del centenario del Futurismo (1909-2009), di cui Fortunato Depero fu tra i più vivaci protagonisti. Ma è anche l'anteprima delle celebrazioni del centocinquantesimo compleanno di Campari (1860-2010) che di Depero fu committente e mecenate dal 1926 al 1936." -
La Villa di Casafoscola
Dopo trent'anni il protagonista, di professione antiquario, si trova di fronte al portone della villa seicentesca di Casafoscola, appartenuta per oltre tre secoli alla sua famiglia materna. Attorno alla villa, alle pendici del monte Gemmo, in una fitta e rigogliosa vegetazione, si sviluppa una storia che sembra ricalcare un antico amore fra il nonno di Gherardo e la bisnonna della bella e misteriosa Ginevra. Fra storia, arte e qualche mistero l'autore è alla ostinata ricerca delle motivazioni di un tragico evento di tanti anni prima. Il suo pensiero va a tutte le persone che hanno abitato la villa e ai suoi preziosi arredi che sembrano spariti. Le cose antiche sembrano interagire con lui come fossero legati da un filo invisibile; così i mobili, gli oggetti, i dipinti con le persone che li hanno posseduti. -
Santuari d'Italia. Lazio
Nel volume Lazio sono raccolte le informazioni relative ai santuari della regione, suddivise per ciascuna delle cinque province e disposte secondo l'ordine alfabetico dei singoli comuni; alla città di Roma, sarà dedicato un apposito volume in preparazione. Per ogni santuario si presenta l'oggetto di culto, intorno al quale si è sviluppata la devozione, nella sua identità storico-artistica e demo-antropologica, seguendone le vicende istituzionali e rituali dal periodo delle sue origini sino ai giorni nostri. Il testo è arricchito da un ampio apparato di immagini, a colori e in bianco e nero, che danno conto della varietà degli edifici, delle caratteristiche degli oggetti di culto, delle svariate forme della devozione. Alcuni saggi introduttivi forniscono una serie di elementi utili a una migliore fruizione complessiva delle esaustive informazioni fornite per ciascun santuario. -
Le Biennali romane. Le esposizioni biennali d'arte a Roma 1921-1925
Cosa rappresentarono le Biennali per Roma, le grandi mostre che si tennero nel 1921, nel 1923 e nel 1925? Dimenticate dalla storia e dalla critica, le Biennali, oltre a rappresentare il diretto precedente delle Quadriennali, costituirono un grande evento artistico e mondano sul quale si indirizzarono le forze congiunte dell'amministrazione capitolina e del mondo artistico e culturale della capitale. Nate nel 1921, per celebrare i cinquanta anni di Roma capitale del Regno, le Biennali si imposero all'attenzione internazionale per l'ampio sforzo organizzativo, per la ricchezza delle proposte artistiche, nazionali ed estere, per il tentativo di competere con la Biennale di Venezia, al fine di restituire a Roma un ruolo da protagonista nei destini artistici e nella elaborazione di un linguaggio che fosse espressione della modernità. -
Matteo Ricci. Gesuita scienziato umanista in Cina
Matteo Ricci nasce a Macerata il 6 ottobre 1552 da una nobile ed importante famiglia. Dopo aver ricevuto la sua prima educazione e formazione dai padri gesuiti a Macerata, dove maturerà la vocazione al sacerdozio e sentirà parlare delle missioni d'Oriente, viene inviato nel 1568 dal padre a Roma per studiare giurisprudenza. Ma ben presto rinuncerà alla brillante carriera che il padre gli aveva preparato, decidendo di entrare nella Compagnia di Gesù, a Sant'Andrea al Quirinale, dove viene accolto da Padre Alessandro Valignano, all'epoca visitatore generale delle missioni dei gesuiti in Oriente con l'incarico di preparare dei missionari per una spedizione cattolica in Cina. Nel 1577 è inviato in Oriente dove, arriva a Goa in India ed inizia il processo di inculturazione della fede ad opera del gesuita Thomas Stephens, Colpito da malaria, è trasferito a Cochìn. Ritornato in salute, nel 1580 riceve l'ordinazione sacerdotale. Nel 1582 riceve dal visitatore d'Oriente Padre Alessandro Valignano, l'ordine di recarsi a Macao per studiare la lingua cinese ed entrare nella Cina continentale. Nel 1601, dopo vari tentavi falliti, riuscirà finalmente ad entrare a Pechino. Considerato in Cina ed in gran parte dell'Area Asiatica come l'uomo del dialogo tra l'Occidente e l'Oriente, viene riconosciuto come uno dei più grandi missionari del ""Paese di mezzo"""", uomo di scienze, letterato, astronomo, cartografo, matematico e diplomatico."" -
Pascali. Catalogo generale delle sculture dal 1964 al 1968
Pino Pascali, nato a Bari nel 1935, durante la sua breve attività di scultore, ha prodotto non più di 149 opere, molte delle quali costituiscono delle vere e proprie icone dell'arte italiana del XX secolo. Il giorno della sua scomparsa (l'11 settembre del 1968) coincise anche col momento del suo più grande riconoscimento pubblico (la Sala personale della Biennale di Venezia e l'assegnazione postuma del Gran Premio di Scultura) e da allora in avanti intorno alla sua figura si è depositato una sorta di alone mitico, come mitici e ancestrali erano i temi trattati dalla sua opera: rovine antiche, dinosauri, grandi animali, elementi della natura, ricostruzioni primitive, alle quali vanno aggiunte i pezzi anatomici femminili e la fin troppo celebre serie di armi. Il presente catalogo generale dà testimonianza documentata di tutta questa produzione, senza prendere in considerazione la parte grafica dell'artista, legata piuttosto alle sue esperienze nel campo della pubblicità e della televisione. I saggi in catalogo del curatore, Marco Tonelli (che ha curato anche tutti gli apparati scientifici) e di due compagni di strada dell'artista, Fabio Sargentini (gallerista di Pascali) e Vittorio Rubiu (il critico che più di tutti ne ha scritto), definiscono in modo netto i confini della sua opera plastica, quella che ha dato a Pascali fama duratura e destinata ormai ad affiancarlo a nomi del calibro di Burri, Fontana, Manzoni e Boetti. -
Confessioni di una ex
Il suo fidanzato si è rifatto una vita a L.A., sua madre sta per convolare per l'ennesima volta a giuste nozze e lei...lei non ha uno straccio di uomo. Se non bastasse, Emma lavora per una rivista di spose, ""Il giorno più bello!"""". Ma il giorno più bello per chi?"" -
Nome e indirizzo: sconosciuti
Lizzie Ford è la 'sexpert' più seguita dalle donne londinesi, guru delle riviste femminili e delle trasmissioni radio. A un party incontra Matt ed è il trionfo della passione. Fino a che lui, con un laconico biglietto, non si dilegua... Poco tempo dopo, Lizzie trova il messaggio anonimo di una donna in crisi. E allora accade l'impensabile...