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Roberto Melli. Opere dal 1905 al 1956
Nato a Ferrara nel 1885, Roberto Melli svolge un'articolata formazione attraversando tutti i fermenti culturali del suo tempo, cimentandosi con uguale interesse sia nella scultura che nella pittura. Il volume presenta le opere realizzate dal 1905 al 1956. -
50-60. La scultura in Italia. Opere dalle collezioni della Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Catalogo della mostra (Tivoli, 14 giugno-4 novembre 2007)
La scultura italiana tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta rappresenta nell'arco temporale della storia dell'arte italiana un momento di profonda riflessione sulle avanguardie storiche, soprattutto quelle italiane, e un aperto campo di indagine all'interno del complesso panorama artistico internazionale scaturito dal secondo dopoguerra. Gli artisti italiani della generazione che esce dal conflitto mondiale hanno voglia di stravolgere i canoni estetici figurativi ed espressionisti che ancora residuavano nei movimenti antinovecentisti degli anni quaranta, hanno voglia di recuperare la sperimentazione futurista dei materiali, di sovvertire il meccanismo di fruizione passiva dell'immagine e di esprimere concetti e situazioni che aprono spiragli di interpretazione plurimi. La Mostra, a cura di Mariastella Margozzi, tiene conto di questi profondi e fondamentali mutamenti estetici e di fruizione dell'opera d'arte tridimensionale affrancata dal formalismo del passato e indirizzata verso nuove possibilità espressive, anche ambientali. Essa si compone di 54 sculture di cui una quindicina collocate in esterno, nel celebre giardino di Villa D'Este. Tra gli artisti figurano nomi del calibro di Burri, Fontana, Mastroianni, Icaro, Somaini, Uncini, Consagra, Pascali, Mannucci, Lombardo, Zorio, Mattiacci, Melotti, Pierelli, Lorenzetti, Milani, Alviani, Ceroli, Colla, Marotta, Santoro, Tacchi, Bonalumi, Castellani, Manuelli. -
Il Palazzo d'Inverno di villa Metternich a Vienna. Uno scrigno crisoelefantino
Il volume si concentra sulla sede dell'Ambasciata d'Italia a Vienna, sulla sua storia ed i suoi valori architettonici. Lo stile neoclassico del cosiddetto palazzo d'inverno, le sculture antiche provenienti in particolare dalla collezione Metternich, le strutture archeologiche presenti nel sottosuolo della villa, attribuiscono al palazzo il ruolo di significativa testimonianza storica. Particolare interesse, tra gli arredi di questa residenza, rivestono gli oggetti antichi conservati non solo all'interno ma anche nel giardino, solo in parte scampato alla lottizzazione e recentemente sistemato. -
Io, Menotti. Due zanzare a Yester House
Cinque giorni con il compositore Gian Carlo Menotti a Yester House, la sua residenza in Scozia. Cinque giorni, nel 2001 per intervistarlo in occasione del suo novantesimo compleanno. Cinque giorni nei quali racconta la sua vita, illustra la sua musica e mette a parte del suo concetto d'estetica. Oggi, quella lunghissima intervista è raccolta nel presente volume. Un'opportunità ascoltare Gian Carlo Menotti raccontarsi con quella verve e quella voglia di vivere che ha condiviso con tutti quelli che lo hanno conosciuto. Un compositore che parla della sua musica, argomento che di solito i musicisti fanno di tutto per evitare. Tanto più interessante, oggi che il maestro non c'è più. Ma, anche, il racconto di tanti altri episodi importanti della sua vita. Primo fra tutti, il suo festival: Il Festival dei Due Mondi. Poi, tanti aneddoti di un uomo che è vissuto a cavallo dell'Atlantico, rappresentante e protagonista del XX secolo. -
Antonio Sanfilippo. Catalogo generale dei dipinti dal 1942 al 1977
Fabrizio D'Amico e Giuseppe Appella presentano il catalogo generale delle opere di Antonio Sanfilippo. Nel volume, edito per i tipi della De Luca, sfila quindi tutta la produzione del maestro siciliano. L'artista esordisce nel secondo dopoguerra con lo stile Neocubista, allora di tendenza in Italia. Nel 1947, insieme con Carla Accardi (che diventerà sua moglie due anni dopo), Attardi, Consagra, Dorazio, Maugeri, Turcato, fonda il gruppo ""Forma 1"""" il movimento più rilevante sul fronte dell'arte astratta in Italia, che si opporrà al linguaggio del realismo e del populismo artistico, a cui aveva inizialmente aderito. La metà del secolo XX vedrà Sanfilippo sulla strada del concretismo di matrice cubista e costruttivista, che lo condurrà successivamente ad elaborare il """"segno"""" di Sanfilippo che, similmente ad artisti come Capogrossi, lo aiuterà a riassumere la complessità dell'esperienza visiva in un codice aniconico ma allo stesso tempo modulare, incisivo e musicale. Muore a Roma in un incidente stradale il 31 gennaio del 1980."" -
Sante monachesi. Perspex e evelpiuma 1959-1969. Catalogo della mostra (Roma, 14 ottobre-19 novembre 2009). Ediz. italiana e inglese
Una grande occasione per approfondire o rinnovare la conoscenza dell'opera dell'artista marchigiano Sante Monachesi, la cui eclettica produzione è capace di affascinare e al contempo disorientare lo spettatore. Monachesi (Macerata 1910 - Roma 1991) cominciò la sua carriera diplomandosi alla scuola professionale della sua città, per poi lanciarsi nell'Areopittura futurista; successivamente si dedica alla grafica e all'illustrazione pubblicitaria fino a frequentare un corso al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma negli anni '40. Tra i suoi plurimi mezzi espressivi rientra anche la scultura, realizzata con i più diversi materiali, come testimonia la mostra ""Perspex e evelipiuma 1959 - 1969"""" curata da Maria Vittoria Marini Clarelli e Marina Gargiulo."" -
Dipinti tibetani dalle spedizioni di Giuseppe Tucci
Il Museo Nazionale d'Arte Orientale 'Giuseppe Tucci' ha avviato da tempo una collaborazione con l'ICCROM (International Center for the Preservation and Restoration of Cultural Property) e l'ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, Centro Ricerche Casaccia), l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l'INOA-CNR (Istituto Nazionale di Ottica Applicata) volta allo studio dei dipinti tibetani su stoffa (thangka) appartenenti al fondo dei reperti riportati in Italia a seguito delle celebri missioni scientifiche di Giuseppe Tucci svoltesi in area himalayana dalla fine degli anni '30 alla fine degli anni '40 del XX secolo. Nell'ambito della collaborazione condotta insieme agli enti sopraccitati, è stata effettuata un'ampia serie di indagini con una modernissima tecnologia non distruttiva: radiografia, colorimetria, riflettografia nell'infrarosso e fluorescenza x, volte alla messa a fuoco delle tecniche esecutive e dei materiali utilizzati che hanno condotto ad importanti risultati. La cultura di queste civiltà lontane, grazie allo sforzo congiunto degli storici e dei tecnici, diventa così sempre meno misteriosa e svela i suoi intriganti segreti ad un pubblico di estimatori e neofiti. -
Scritti di storia dell'arte in onore di Teresa Pugliatti
La docente Teresa Pugliatti riceve in quest'occasione l'onore più gradito ad uno studioso, ovvero la realizzazione di volume di contributi redatti dai suoi allievi, giovani e meno giovani. Saggi che spaziano, riflettendo l'attività della stessa Pugliatti, in un arco cronologico e territoriale vasti e articolati. Dall'arte moderna, di cui la studiosa è stata titolare di Cattedra prima a Messina e poi a Palermo, all'arte contemporanea. Come nella tradizione di Commentari, rivista diretta da Alessandro Marabottini, questo volume offre innumerevoli spunti d'approfondimento scientifico per addetti ai lavori o lettori colti. -
Il paesaggio del Lazio. Tutela, conservazione, qualità della trasformazione. Ediz. illustrata. Con CD-ROM
Il percorso del catalogo inizia con un rapido excursus sull'evoluzione della disciplina, ripercorrendo sinteticamente le tappe salienti che hanno contraddistinto la storia del ""fare paesaggio"""" in Italia, sia sotto il profilo più propriamente culturale filosofico che sotto l'aspetto normativo. Inquadrato il tema all'interno della cornice culturale e del corredo legislativo che lo regola, con la mediazione di documenti quali la Convenzione Europea del Paesaggio, il territorio regionale viene introdotto da una sezione prettamente fotografica con una selezione di immagini che restituiscono con immediatezza le intrinseche qualità e debolezze dei paesaggi laziali, organizzati per """"categorie"""" paesaggistiche. Categorie che discendono da condizioni geomorfologiche, come le zone montane e costiere, riferita ai beni diffusi individuati dalla normativa, come i laghi, i corsi d'acqua, i boschi, oppure frutto dell'antropizzazione, come i centri storici, i paesaggi della cultura e quelli in via di trasformazione, ove agli assetti precedenti non sono ancora subentrati caratteri tali da far loro assumere una nuova identità in grado di essere percepita come tale. Una pubblicazione innovativa che presenta della visione estetico-percettiva e scientifico-ecologica del territorio realizzata a cura dell'architetto Marina Cogotti, patrocinato e commissionato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici e Paesaggistici del Lazio."" -
Sculture di età barocca tra Terra d'Otranto, Napoli e Spagna. Catalogo della mostra (Lecce, 16 dicembre 2007-28 maggio 2008). Ediz. illustrata
Il volume è il catalogo della mostra di Lecce (Chiesa San Francesco della Scarpa, 16 dicembre 2007 - 28 maggio 2008). Il tema della mostra è una lezione di storia che si misura con il presente, permettendoci di vedere il percorso della scultura del '600 in Puglia in modo nuovo, cioè come protagonista dell'itinerario tracciato. L'indagine ha comportato una scelta tra le testimonianze scultoree portate in mostra e che hanno richiesto interventi di restauro: dalle ordinarie manutenzioni agli interventi più complessi ed efficaci per ottenere nuovi dati di conoscenza e divulgarli, esulando dal trionfalismo a cui mirano alcune iniziative, ma con l'impegno di raggiungere la massima leggibilità delle opere. I restauri eseguiti nel laboratorio del Museo Provinciale di Lecce da operatori di alto profilo professionale e scientifico, con la collaborazione della Soprintendenza competente per territorio, consentono di approfondire storia, religiosità del tempo e, soprattutto, il rapporto tra i luoghi: la Puglia, Napoli e la Spagna. I filoni percorsi dalla ricerca sono molteplici e configurano le sezioni della mostra e del catalogo: i grandi scultori salentini tra fine Cinque e Seicento: Vespasiano Genuino e Placido Buffelli; la scultura napoletana in Puglia nel primo Seicento; gli intagliatori della scuola artistica francescana; capolavori napoletani tra Puglia, province del Regno di Napoli e la Spagna; gli scultori della pietra leccese; argenti e cartapesta. -
Roma barocca. I protagonisti, gli spazi urbani, i grandi temi
Il volume presenta il compendio di cinquant'anni di ricerche sul Barocco a Roma. Un primo nucleo di studi è dedicato a Bernini e al Gran Teatro del Barocco: il ""meraviglioso composto"""" della sua arte viene interpretato alla luce degli elementi teatrali (il Sipario, l'Arcoscenico, la Scena e la Luce in tutte le sue manifestazioni) e dei mitici Quattro Elementi - Terra, Acqua, Aria, Fuoco - in tutte le combinazioni possibili. La seconda parte è dedicata agli spazi simbolici di Borromini. Da un lato lo spazio compresso del San Carlino con la rivelazione del mistero della Trinità; dall'altro l'espansione di simboli e forme araldiche nella cupola di Sant'Ivo, fino all'ascesa mistica della lanterna a spirale, conclusa dalla corona fiammigera dell'intelletto. E poi la riplasmazione della cattedrale lateranense, luogo delle nozze mistiche Cristo-Chiesa e Aula di conciliazione universale nel sortilegio della luce che rievoca la promulgazione del giubileo in una ideale città celeste. La terza parte è dedicata alle piazze, alle fontane, alle ville e ai giardini. La quarta parte passa in rassegna le realizzazioni e i progetti dei pontefici che - insieme agli architetti - segnarono progressivamente il volto della città barocca. Introdotto da una lectio magistralis di Paolo Portoghesi sull'incontro-scontro dei protagonisti del barocco, il volume si avvale di una Antologia finale coi contributi di M. Bevilacqua, F. Camerota, D. Gallavotti Cavallero, A. Morelli, G. Spagnesi, C. Strinati, M. Tabarrini, R. Valeriani."" -
Jannis Kounellis. Sipario. La porta dell'orto monastico di Santa Croce in Gerusalemme
L'Associazione Amici di S. Croce ha voluto apportare un personale contributo commissionando a Jannis Kounellis una nuova porta d'accesso per questo luogo di rara bellezza e meditazione. Uno dei maggiori artisti viventi è stato quindi chiamato a riflettere sulla storia della Basilica, sui numerosi interventi che nei secoli l'avevano via via arricchita e trasformata, elaborando un'opera che si pone come degna traccia del nostro presente e come ponte tra noi e un passato tanto illustre. Infatti, ben 1.700 anni di storia sono trascorsi dalla creazione dell'Orto sulle rovine dell'Anfiteatro Castrense, da allora rinnovandosi sempre e continuamente con l'alternarsi delle epoche e delle stagioni. La porta si staglia come giusto diaframma tra la realtà terrena e quella celeste, un sipario che si apre sull'amicizia, sulla contemplazione e che permette di vedere e abbracciare l'uomo nel suo cammino di ricerca di verità e semplicità. -
Il palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Al tempo di Benedetto XIV (1740-1758). Pitture e arredi
Il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo è uno dei prestigiosi monumenti della Santa Sede eppure poco conosciuto, almeno per quanto riguarda gli interni. Questo studio è una ricostruzione storica di un passato che il tempo ha in grandissima parte cancellato o modificato in maniera irreversibile. Esso si svolge sul filo dei ricordi che una enorme massa di documenti archivistici ha permesso di col legare alla personalità del committente. Fu infatti durante il Pontificato di Benedetto XIV (Prospero Lambertini, 1740-1758) che l'arredo del palazzo raggiunse il suo più alto livello di bellezza e fruibilità. Il punto di partenza della ricerca è stato un inventario conservato presso l'Archivio Segreto Vaticano, poi ampliata attraverso lo spoglio della corrispondenza privata, soprattutto giovanile, e altre fonti biografiche sinora trascurate. -
I gioielli di Dino Basaldella. Catalogo della mostra (Udine 15 dicembre 2007-30 marzo 2008-Trieste, 1 febbraio-30 marzo 2008)
Questo volume, catalogo dell'omonima mostra allestita a Udine e a Trieste, rappresenta un omaggio a Dino Basaldella, restituendo al patrimonio nazionale una grande figura d'artista ancora poco nota al grande pubblico. Insieme con i fratelli minori Afro e Mirko, Dino, il primogenito, ha esordito giovanissimo nel contesto culturale friulano per poi affermarsi in tutto il contesto nazionale a partire dagli anni '20 del Novecento. Viene qui presentata la sua produzione orafa, uno degli aspetti più singolari e fondanti della sua multiforme e pluridecennale attività artistica fondata sulla ricerca intorno alle arti plastiche. Studiati e riprodotti in queste pagine, circa un centinaio di pezzi di oreficeria che, assieme ai relativi disegni preparatori, gessi e sbalzi, testimoniano la ricchezza di un percorso ideativo capace di elevare il mestiere artigianale al rango di vera e propria creazione artistica. -
Palazzo Sforza Cesarini
L'oggetto del presente libro è il palazzo Sforza Cesarini ubicato in Roma nel rione Ponte - cuore della Capitale - compreso nell'isolato tra l'omonima piazza, Corso Vittorio Emanuele II, via dei Banchi Vecchi e vicolo del Pavone. Il Palazzo fu costruito nel XV secolo dal Cardinale Rodrigo Borgia, il futuro Alessandro VI, padre della leggendaria Lucrezia e del famoso Cesare che si inserì sulle strutture preesistenti di un edificio che si può ritenere avesse funzioni di Zecca pontificia. Una volta diventato papa, il cardinale Borgia investe Ascanio Sforza della carica di vice cancelliere, acquisendo anche il diritto di risiedere nel Palazzo che era stato nel frattempo destinato per quelle funzioni. Come ogni monumento romano conserva piccole e grandi visioni architettoniche e decorative tutte da svelare. Questa monografia si avvale di nuovo materiale documentario, messo a disposizione dagli eredi, tradotto in un testo scorrevole, adatto sia allo storico dell'arte di professione che al semplice lettore appassionato. -
Dalle collezioni romane. Dipinti e arredi in dimore nobiliari e raccolte private (XVI-XVIII secolo). Catalogo della mostra (Roma, 28 gennaio-24 febbraio 2008). Ediz. illustrata
Il volume offre un'antologia di opere d'arte inedite o poco note al pubblico, tra '500 e '700, provenienti dalle raccolte dell'aristocrazia romana (Aldobrandini, Chigi, Sacchetti, Boncompagni Ludovisi, Marignoli, etc.) e da collezioni private romane. Dipinti, ritratti, sculture, parati, abiti d'epoca e arredi, ma anche vedute di dimore e feudi di famiglia, in una panoramica di grande suggestione, un vero e proprio ""sguardo sul privato"""". Sono pubblicati in catalogo dipinti di Ottavio Leoni, del Cavalier d'Arpino, Guercino, Pietro da Cortona, Giovan Lorenzo Bernini, Giovan Francesco Romanelli, Carlo Maratta, Mattia Preti, Luca Giordano, Trevisani, Marco Benefial, Antonio Cavallucci, sculture di Alessandro Algardi, Girolamo Lucenti, Bernardo Fioriti, paesaggi di Hendrick Van Lint, Jan Frans van Bloemen, vari rari oggetti di arte decorativa romana ai più alti livelli, compresi parati in cuoio del '600 e abiti d'epoca."" -
Thangka. Sette dipinti tibetani su stoffa del Museo nazionale d'arte orientale «Giuseppe Tucci»
Una thangka è un'opera d'arte buddhistica dipinta o ricamata, esposta appesa in un monastero o su un altare privato. La thangka è un tipo di dipinto realizzato su una superficie piana, ma che può essere arrotolato quando non ne è richiesta l'esposizione. Il formato più comune è il rettangolo verticale. Per i buddhisti questi dipinti religiosi presentano una bellezza ritenuta manifestazione del divino. Il Museo Nazionale d'Arte Orientale 'Giuseppe Tucci' ha avviato da tempo una collaborazione con l'ICCROM (International Center for the Preservation and Restoration of Cultural Property) e l'ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, Centro Ricerche Casaccia), l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l'INOA-CNR (Istituto Nazionale di Ottica Applicata) volta allo studio dei dipinti tibetani su stoffa (thangka) appartenenti al fondo dei reperti riportati in Italia a seguito delle celebri missioni scientifiche di Giuseppe Tucci svoltesi in area himalayana dalla fine degli anni '20 alla fine degli anni '40 del XX secolo. Insieme all'uscita del saggio di a cura di Marisa Laurenzi Tabasso, Massimiliano A. Polichetti e Claudio Seccaroni, in cui si raccolgono gli esiti dell'ampia serie di indagini effettuata su queste opere, si rendono disponibili agli appassionati dell'argomento sette riproduzioni di altrettanti esemplari di thangka. -
Magnificenze vaticane. Tesori inediti dalla fabbrica di San Pietro. Catalogo della mostra (Roma, 12 marzo-25 magio 2008). Ediz. illustrata
La mostra offre una occasione unica e irrepetibile: quella di presentare al pubblico romano e internazionale una serie di opere di pittura, scultura, arte decorativa, architettura, legate al massimo tempio della Cristianità e a una delle fabbriche più prestigiose dell'Occidente: la Basilica di San Pietro. Una storia che nasce agli albori del cristianesimo, legata al locus martyrii del fondatore della Chiesa Romana cioè al Cireo Vaticano dove l'apostolo fu martorizzato, alla basilica paleocristiana costantiniana, alla monumentale fabbrica michelangiolesca patrocinata da Giulio II, agli ampliamenti e restauri voluti da grandi pontefici come Paolo V, Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII, diretti da Maderno e Bernini. Dai depositi della Reverenda Fabbrica di San Pietro escono, per la prima volta, capolavori dell'arte del Rinascimento all'Ottocento, tutti connessi alla plurimellenaria storia della basilica. Opere di grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi, Vincenzo Camuccini, Luigi Valadier ed altri artefici meno noti, ma autori di opere sempre di altissima qualità e valore artistico, l'esposizione rara è una immancabile occasione sia per gli addetti ai lavori che per un pubblico più vasto, contribuendo a rendere finalmente accessibile un patrimonio di storia, arte e fede di inestimabile valore. -
Amerigo Bartoli e l'Umbria. Catalogo della mostra (Terni, 28 giugno-25 ottobre 2008)
Terni accoglie la mostra dedicata al pittore Amerigo Bartoli, che in questa città nacque. Nell'opera pittorica presentata, il territorio ternano e umbro in generale, coinvolto nell'aura dei poliedrici interessi artistici di Bartoli, acquisisce una dimensione che riscatta la monotonia della quotidianità del vedere e si accende di luci e di plasticità inedite. (Silvia Giani, presidente F.I.D.A.P.A. Terni) -
Ritratto barocco. Dipinti nel '600 e '700 nelle raccolte private. Catalogo della mostra (Tivoli, 3 luglio-2 novembre 2008). Ediz. illustrata
"Ritratto barocco"""", la mostra dedicata al ritratto nel '600 e '700, propone nella splendida cornice di Villa d'Este a Tivoli 37 opere raffiguranti papi, principi, cardinali e figure di spicco della società dell'epoca, provenienti da collezioni private, italiane ed estere. Presenta opere poco note, molte delle quali mai esposte al pubblico, selezionate dal curatore della mostra Francesco Petrucci. Tra i capolavori esposti il ritratto di Isabella Farnese di Nicolas Régnier, il ritratto del cardinale Bernardino Spada del Guercino, un inedito ritratto di Giusto Sustermans raffigurante il cardinale Leopoldo de' Medici, un ritratto di artista di Anton van Dyck del periodo genovese e un gentiluomo del raro ritrattista Luciano Borzone (collezione Aldega), il ritrovato ritratto del cardinale Giulio Sacchetti di Simone Cantarini, alcuni ritratti del Baciccio e di Ferdinand Voet, lo splendido ritratto di bambini detto """"Allegoria della musica"""" di Sebastiano Ceccarini, tre ritratti di Pompeo Batoni mai esposti al pubblico, tra cui quello raffigurante Edward Augustus, Duca di York. Conclude la mostra il capolavoro della ritrattistica di Anton Raphael Mengs, tra barocco e neoclassicismo emergente, una spettacolare posa di Clemente XIII troneggiante tra ori e damaschi, presentato in Italia per la prima volta (Spoleto, collezione privata)."