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Riccardo Tommasi Ferroni. Catalogo della mostra (Forte dei Marmi, 16 luglio-15 settembre 2008)
Questo volume è il catalogo della prima mostra antologica dopo la sua scomparsa (settanta dipinti, trenta disegni, sette sculture e una serie di acqueforti) e rappresenta l'omaggio della Versilia a Riccardo Tommasi Ferroni (Pietrasanta 1934 - Pieve di Camaiore 2000). Pittore figurativo di talento, precorse gran parte delle correnti pittoriche contemporanee alla riscoperta della classicità, senza mai rinunciare a una sottile ironia, a un sarcasmo a volte dissacratorio, a una fervida fantasia sostenuta da una altissima maestria tecnica. A questo proposito ricordiamo l'episodio che, proprio per lo scalpore che suscitò, meglio lo caratterizza: un suo disegno giovanile fu ritenuto, da uno dei massimi esperti di Leonardo da Vinci, un foglio preparatorio per la ""Battaglia d'Anghiari"""". Il catalogo, oltre al testo introduttivo di Philippe Daverio, propone un'ampia antologia critica, con testi, tra gli altri, di Fortunato Bellonzi, Antonello Trombadori, Luigi Carluccio, Enzo Carli, Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano, Vittorio Sgarbi e Marco Vallerà."" -
Il palazzo apostolico del Laterano
Il volume ha l'obiettivo di restituire, anche graficamente, la storia della costruzione del palazzo apostolico del Laterano attraverso l'analisi incrociata delle fonti dirette e indirette. La lettura del monumento, oltre che ricostruire la sua vicenda costruttiva, si propone di coglierne criticamente il ruolo nella storia dell'architettura romana tardo-cinquecentesca: dalla fase edilizia medioevale lo studio giunge al periodo dei lavori voluti da Papa Gregorio XVI, nella prima metà dell'Ottocento. Una serie di vicende affascinanti, che iniziano, in epoca antica, con la costruzione della Basilica, primo insediamento della comunità cristiana entro le mura cittadine: un obiettivo attuato per volontà di Costantino il quale assegna alla nuova religione emergente le terre un tempo espropriate da Nerone alla famiglia dei Laterani che aveva congiurato di ucciderlo. Utilizzato come sede principale della chiesa per lungo tempo, il palazzo che allora vi sorgeva cadde in disuso dopo il ritorno dei papi da Avignone quando gli fu preferita la più sicura zona del Vaticano. Dopo il rifacimento cinquecentesco a opera di Domenico Fontana, il palazzo del Laterano, ricostruito, venne usato nuovamente come residenza papale estiva. Fino al XIX secolo i papi venivano incoronati nella vicina Basilica. Nel 1929, le sue stanze fecero da cornice alla firma dei Patti Lateranensi. -
Puglia. Vol. 1: Terra di Bari e Capitanata.
II fenomeno ""Barocco"""" nel barese e nel foggiano, in gran parte rimosso in questi due ultimi secoli, sia nella memoria collettiva sia nelle testimonianze storiografiche, quando non sia stato materialmente annullato dalle demolizioni o dagli sconsiderati restauri di """"ripristino al romanico"""", vede un primo rifiorire degli studi soltanto a partire dagli anni Cinquanta del nostro secolo, senza però travalicare ambiti circoscritti. Con questo volume, frutto di sistematiche ricerche, Terra di Bari e Capitanata entrano finalmente, con i loro molteplici e interessanti aspetti architettonici e decorativi, a far parte del panorama del Barocco nazionale."" -
Il patrimonio artistico romano delle corporazioni religiose soppresse. Protagonisti e comprimari (1870-1885)
Tema del volume sono i beni artistici delle corporazioni religiose romane in uno dei più delicati tornanti della loro storia: l'annessione di Roma al nuovo Stato italiano. Il mutamento istituzionale comportò trasformazioni radicali nelle quali una serie di personaggi, fra protagonisti e comprimari, furono impegnati nelle operazioni di gestione, tutela e dispersione di tale patrimonio. Il volume è diviso in due parti. Nella prima, che copre l'arco temporale fra il 1870 e il 1873, vengono analizzati i provvedimenti ""tampone"""" adottati dal Governo in attesa della legge speciale di soppressione, nonché le prime misure statali e municipali di tutela del patrimonio artistico. Si posero, in questa fase, complessi problemi dì salvaguardia dei beni artistici. Il secondo periodo, che va dal 1873 al 1885, appare, invece, centrato sulla legge soppressiva per Roma e sulle attività della Giunta liquidatrice dell'asse ecclesiastico, organo preposto alla gestione del patrimonio ex claustrale. Oltre alle problematiche relative alle prese di possesso delle case religiose, vengono analizzati i percorsi di devoluzione a pubblici Istituti degli oggetti d'arte, gli incanti, i provvedimenti adottati in ordine alla tutela del patrimonio e l'operato degli addetti ai lavori necessari per il riuso dei locali ex claustrali. Chiude il volume il capitolo dedicato ai protagonisti e com-primari dell'intera vicenda."" -
Napoli 1836. Le stanze della regina madre. Catalogo della mostra (Roma, 21 novembre 2008-29 marzo 2009). Ediz. illustrata
Nella collezione della casa museo di Mario Praz è esposto un dipinto di Vincenzo Abbati che rappresenta Maria Isabella di Borbone , Infanta di Spagna, vedova di Francesco I Re delle due Sicilie e madre di Ferdinando II. Il dipinto la mostra in uno dei salotti della sua Villa a Capodimonte, Villa Gallo poi Del Balzo, nell'anno 1836. Rimasta vedova nel 1830 Isabella ha acquistato nel 1831 questa Villa e ne ha affidato il completamento all'architetto Antonio Niccolini, che già nel 1809 vi aveva eseguito dei lavori per il Duca del Gallo. Tre anni dopo, Isabella convolerà a nuove nozze con il Conte Francesco Del Balzo. Presso le famiglie dei discendenti del Del Balzo è stato possibile recuperare la maggior parte degli arredi raffigurati nel dipinto, che elencati nell'inventario allegato al testamento di Francesco del Balzo del 1857, ne hanno seguito le vicende ereditarie. La possibilità di accostare al dipinto dell'Abbati gran parte dei mobili e degli arredi in esso riprodotto, grazie alla disponibilità dei discendenti del Del Balzo, ci consente di ricostruire nella saletta espositiva del museo Praz uno di quegli ambienti di gusto tipicamente prazziano dove il limite tra la realtà e la sua riproduzione sembra annullarsi in un gioco di rimandi speculari, analogo a quello istituito dallo stesso Praz in molti degli ambienti della sua stessa casa, con i dipinti e gli oggetti in essa conservati. -
L' Immacolata nei rapporti tra l'Italia e la Spagna
La devozione verso l'Immacolata Concezione ebbe un notevole incremento a partire dalla seconda metà del Quattrocento e sin da allora furono, in particolare, i sovrani spagnoli a farsi promotori di diverse iniziative, volte alla promulgazione del dogma. Ciò trovò un importante riflesso nelle arti visive, sia in Spagna sia nei territori che rientravano, a diversi livelli, nella sua sfera di influenza. Finora non erano mai state portate avanti indagini sistematiche inerenti le realtà geografiche considerate in questo volume, che raccoglie ventitré saggi inerenti la Calabria, Napoli, Roma, la Repubblica di Genova e lo Stato di Milano. Le ricerche qui pubblicate esplorano realtà culturali finora rimaste ignorate ed hanno permesso di recuperare all'attenzione degli studi una produzione artistica che comprende, oltre ai più noti capolavori, opere di grande pregio, molte delle quali ancora inedite. Proprio perché l'obbiettivo che posto era quello di ricostruire il tessuto artistico e culturale, in senso lato, esplorando anche la funzione della creazione figurativa nella vita della civiltà, del volume fa parte anche una ricerca dedicata ad una ricorrenza festiva, con antiche radici storiche, tuttora celebrata, l'otto dicembre, con grande fede e partecipazione: la suggestiva e sentita festa dell'Immacolata di Marina di Nicotera. Da sottolineare, infine, che la maggior parte delle opere prese in considerazione vennero realizzate quasi tutte da artisti italiani. -
Sanfilippo. Le carte
Il volume di Fabrizio D'Amico è dedicato all'opera su carta dell'artista siciliano. Attraverso una selezione di oltre cento immagini, percorre lo sviluppo linguistico di Sanfilippo dagli esordi alla produzione degli anni più tardi. Il presente testo, segue la pubblicazione del Catalogo generale dei dipinti dal 1942 al 1977, realizzato da Giuseppe Appella e Fabrizio D'Amico con la consulenza d'Archivio di Antonella Sanfilippo. -
La circolazione della scultura lignea barocca nel Mediterraneo. Napoli, la Puglia e la Spagna. Una indagine comparata sul ruolo delle botteghe: Nicola Salzillo
Il presente studio sulla circolazione della scultura in legno in età barocca tra Napoli e la Spagna mira a mettere in luce l'intenso scambio di opere d'arte nel Mediterraneo occidentale attraverso i Porti di Napoli, della Puglia, di Genova, di Cagliari e della Spagna. Dall'indagine comparata delle fonti scritte e iconografiche è emerso il ruolo determinante della committenza spagnola: da quella vicereale, nobile ed ecclesiastica, alle confraternite. È apparsa sempre più l'importanza dell'apporto dato dalle botteghe napoletane allo sviluppo della statuaria lignea del Sei-Settecento in Spagna, sebbene non fu solo un fenomeno di importazione ma di proficuo e reciproco scambio. Da questo studio comparato è emersa la figura di Nicola Salzillo e la sua effettiva presenza presso la bottega a Napoli di Aniello Perrone dal 1687 al 1697, con gli altri allievi Pietro e Gaetano Patalano. Da centinaia di volumi (1687-1697) consultati presso l'Archivio Storico del Banco di Napoli ben 40 documenti trascritti sono relativi a scultori del legno; è stato possibile quindi realizzare il Catalogo delle opere di Nicola Salzillo tra Santa Maria Capua Vetere e la Spagna e alcuni ""corpus"""" di opere di artisti (Domenico De Simone, Vincenzo Ardia, Gaetano e Pietro Patalano) facenti parte della bottega di Aniello e Michele Perrone citati dal De Dominici e di altri operosi all'epoca. Molto più noti sono gli artisti napoletani Nicola Fumo e Giacomo Colombo, a cui viene dedicato un paragrafo relativo alle opere in Spagna."" -
Spiritual pathways. Guide to the religious heritage of the Castelli Romani e Prenestini. Ediz. illustrata
Il volume suggerisce itinerari nell'area dei Castelli Romani e Prenestini in cui le tappe sono scandite da edifici religiosi, custodi eletti di capolavori sconosciuti al grande pubblico: tredici noti paesi - Cave, Colonna, Frascati, Gallicano nel Lazio, Poli, Genazzano, Grottaferrata, Montecompatri, Monteporzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Palestrina e Zagarolo -, destinazione elette delle gite fuori porta, che vantano un patrimonio artistico che spazia dall'XI al XIX secolo. L'opera si propone di far riscoprire soprattutto la storia e lo sviluppo di queste terre che, per l'amenità e la tranquillità dei siti, per la piacevolezza del clima, per la rigogliosità della vegetazione, da sempre sono meta di visitatori che amano il raccoglimento e l'eremitaggio e un turismo meno scontato e di massa. Molti sono gli intereventi che, nei secoli, sono stati commissionati da feudatari, signori, cardinali e addirittura pontefici che hanno contribuito a valorizzare il patrimonio artistico e architettonico dell'area, regalando alla popolazione splendidi e monumentali edifici per il culto. E così accanto alle varie chiese parrocchiali ricche di devozione anche minuta, si trovano luoghi di culto e preghiera cresciuti attorno ai vari ordini religiosi che cercarono e trovarono in queste regioni la dimensione più confacente alla propria missione in cui la predicazione si doveva conciliare con la meditazione. -
Tesori d'arte di Cracovia dal Museo Reale di Wawel. Catalogo della mostra (Lecce, 18 dicembre 2008-22 marzo 2009)
Il volume è il catalogo della mostra di Lucca (Museo provinciale Sigismondo Castromediano, 18 dicembre 2008-22 marzo 2009) che ha reso possibile l'esposizione di alcuni importanti oggetti di età barocca provenienti dal Castello Reale di Wawel di Cracovia presso il Castello Castromeridiano di Lecce. Ritratti, oggetti, dipinti, tessuti, monete, medaglie dal XVI al XVIII secolo trovano temporanea ospitalità in un'altra degna sede offrendo lo spunto per raccontare il Seicento e il Settecento in Europa e di conoscere la ricchezza di una città che, sin dal medioevo, è una delle Capitali più rappresentative del vecchio continente. A Cracovia nell'epoca raccontata dai preziosi reperti presentati re, principi, aristocratici e borghesi seguivano mode, influenze e gusti diversi spaziando tra modelli ottomani, prussiani e veneziani come la varietà delle opere d'arte in mostra ben esemplificano. -
Francesco Parisi. Olii, pastelli, incisioni 2006-2009. Catalogo della mostra (Roma, 7-28 marzo 2009)
La mostra propone i lavori dell'artista romano realizzati negli ultimi due anni. Accanto ai grandi paesaggi ad olio di soggetto prevalentemente romano, fortemente evocativi e caratterizzati da una tecnica impeccabile e intensa, l'artista prosegue la sua personalissima ricerca sulla figura proponendo una serie di interessanti nudi dai toni cupi e misteriosi. In mostra anche una serie di pastelli, nell'inedita versione su tela anziché su carta, e diverse xilografie: Parisi è, infatti, apprezzato incisore oltre che pittore. In catalogo un testo critico di Giuseppe Appella e un testo dello stesso Francesco Parisi dedicati ai suoi maestri. Particolarmente ampia la sezione dedicata agli apparati scientifici a cura di Agnese Sferrazza: oltre alla biografia e bibliografia, comprendente anche gli scritti dello stesso artista, una ricca antologia critica permette di inquadrare meglio la figura di questo interessante artista. -
Le dessin napolitain. Dal XVI al XVIII secolo. Atti del Convegno internazionale (Parigi, 6-8 marzo 2008). Ediz. italiana, inglese e francese
Gli Atti del Convegno Internazionale ""Le dessin napolitain"""" (Parigi, Ecole Normale Supérieure 6-8 marzo 2008) segnano una pietra miliare negli studi sull'arte del disegno nella capitale partenopea e nel meridione d'Italia. Promosso dall'lnstitut Européen d'Histoire de la République des Lettres e dall'Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli, l'incontro ha riunito più di 30 eminenti studiosi internazionali dell'arte napoletana tra il Rinascimento e Rococò. I contributi di alcuni brillanti giovani ricercatori e quelli di maestri illustri costituiscono un viatico dell'arte e della cultura del regno nei secoli d'oro. Dall'arte di Francesco Curia grande artista al servizio degli Arcivescovi napoletani a quelle di Aniello Falcone e Jusepe de Ribera, gli Atti presentano gli esordi della grande stagione napoletana. I caravaggeschi Caracciolo e Cavallino, l'internazionale Cavalier Massimo Stanzione, Filippo Napoletano e Salvator Rosa non fanno che preludere all'esplosione di fine secolo capeggiata da Luca Giordano e dal suo erede Francesco Solimena."" -
Pintoricchio. La libreria Piccolomini e l'itinerario senese
Il pittore umbro Bernardino Pintoricchio (Perugia 1454-56 circa - Siena 1513), dopo aver svolto un'intensa attività in Umbria e a Perugia, sua città natale, e a Roma, dove acquistò alla fine del Quattrocento grande fama come pittore di affreschi commissionati dai pontefici e dai più elevati membri della Curia, iniziò nei primi anni del Cinquecento una intensa attività a Siena. In questo volume, Claudia La Malfa esplora nel dettaglio le opere di Pintoricchio ancora visibili sul territorio senese. Il percorso prende le mosse dalla fastosa decorazione della Libreria Piccolomini, commissionata nel 1502 dal cardinale Francesco Todeschini Piccolomini in memoria dello zio papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini, 1458-1464). Nei riquadri che adornano le pareti della Libreria il pittore celebra con grande ricchezza di colori e forme gli episodi cruciali della carriera di Enea Silvio Piccolomini, umanista e ambasciatore nella prima fase della sua vita e pontefice dal 1458, la cui missione per l'organizzazione della crociata contro la minaccia dei Turchi fu tra le prerogative del suo papato. Pintoricchio realizzò gli affreschi nel breve tempo tra il 1502 e il 1508, avvalendosi di una vasta bottega e della collaborazione del giovane Raffaello che vi prese parte soprattutto nella fase dell'esecuzione dei disegni preparatori, prima del suo trasferimento a Firenze alla fine del 1504. -
Anna Esposito. L'apparenza inganna
Il volume, che rappresenta una monografia completa sul lavoro dell'artista romana, ripercorre 40 anni di arte in Italia grazie alla creatività di una voce indipendente, che tramite l'uso di una graffiante ironia denuncia i malesseri della società moderna. Questo singolare percorso ci permettere di rivedere, in una chiave del tutto inedita, i principali fenomeni artistici a partire dagli anni '60 e di rintracciare una straordinaria ricerca, ancora attualissima, che si è sviluppata e confrontata con un contesto socioculturale e storico-politico alla base dei cambiamenti più radicali. Più di 180 opere presentate all'interno di un solo corpus che ricalca fedelmente l'articolazione tematica della mostra: quattro filoni principali, suddivisi in nuclei tematici al cui interno si segue un percorso cronologico. Il progetto si completa di un articolata appendice e di una esaustiva catalogazione di tutta la produzione dell'artista a partire dalla sua primissima e inedita attività. -
Ellsworth Kelly. La forma è il contenuto
Una monografia dedicata ad Ellsworth Kelly, uno degli artisti più significativi della seconda metà del Novecento. Una figura complessa e sfaccettata, a-tipicamente ""americano"""", nel senso che è nato e vissuto in America ma ha trascorso gli anni decisivi della formazione in Francia, dove il suo stile si è sviluppato, restando però ugualmente equidistante tanto dall'arte europea con la quale è entrato in contatto quanto dalle contemporanee filiazioni del Minimalismo americano, al quale è stato spesso accostato. L'Europa resta comunque un riferimento imprescindibile, anche più tardi, quando ritornato in America, rivolgerà la sua attenzione alla ricerca di una sintesi produttiva fra opera e contesto ambientale. Il corpo delle domande, delle analisi e delle riflessioni apre al lettore prospettive del tutto nuove, attraverso uno studio minuzioso e circostanziato. Articolandosi intorno al concetto di """"composizione"""" e """"anticomposizione"""", il saggio offre una prospettiva di lettura che fa affiorare l'idea soggiacente all'intera produzione dell'artista, che si snoda attorno a paradigmi essenziali quali: il rapporto con lo spazio, la questione della forma e della dimensione, il processo della visione e la sua trasposizione iconica."" -
L' Accademia Nazionale di San Luca. Per una collezione del disegno contemporaneo. Pittura, scultura, architettura. Catalogo della mostra
L'Accademia Nazionale di San Luca riunisce ancora le sue Classi nel nome del Disegno, fondato sull'Aequa Potestas e a Palazzo Carpegna in Roma, sede dell'Accademia, viene esposta, per la prima volta, la Collezione del Disegno contemporaneo, nata con il contributo degli Accademici Pittori, Scultori, Architetti - Nazionali e Stranieri - avendo donato ognuno due disegni, aprendo così alla possibilità di ulteriori contributi, nel previsto ampliamento delle Collezioni e nell'idea di continuità storica alle sussistenti testimonianze che nei tempi trascorsi, hanno dato vita e ragione all'Accademia stessa. -
Ugo Cossu. Le origini del futuro. Catalogo della mostra (Roma, 19 settembre-15 ottobre 2009). Ediz. italiana e inglese
Immaginare il futuro andando a ritroso nel passato. Ecco la via maestra seguita da uno scultore appartato e rigoroso come Ugo Cossu, sardo di nascita e romano d'adozione. Questo volume, pubblicato occasione della mostra a lui dedicata dal Museo Crocetti di Roma, documenta i suoi lavori più importanti, fra sculture e dipinti. In queste opere la memoria pressante dell'arte egizia, cicladica, azteca, africana, nuragica, romanica, dialoga con le inquiete sperimentazioni novecentesche di Brancusi, Boccioni, Archipenko, Tulio Gonzàlez, Picasso, Giacometti, Moore, Marini, Nivola. Ma, come nota Gabriele Simongini nel saggio che analizza la ricerca plastica e pittorica di Cossu, questa appassionata marcia verso il passato è poi diventata una discesa alla ricerca di valori archetipi e sacrali che hanno una validità universale, non legata ad una scansione cronologica del tempo. Ed avviene sotto il segno dell'essenzialità e della potenza espressiva. Cossu ha saputo ricondurre quelle infinite suggestioni all'interno di una vocazione mediterranea volta all'equilibrio fra uomo e natura, tanto che dalle sue sculture promanano pure la forza e il mistero delle straordinarie rocce dilavate dal vento, nella sua natia Sardegna. -
Paesaggio laziale tra ideale e reale. Dipinti del XVI e XVII secolo. Catalogo della mostra (Tivoli, 12 giugno-1 novembre 2009)
"Paesaggio laziale tra Ideale e Reale"""", la mostra dedicata al paesaggio laziale nel '600 e '700, propone dal 12 giugno al 1 novembre 2009, nella splendida cornice di Villa d'Este a Tivoli, più di 30 opere, che illustrano il paesaggio laziale e della campagna romana sotto diverse angolazioni, trasfigurato in visioni ideali. L'esposizione è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Rieti, presenta opere in gran parte inedite o mai esposte al pubblico rappresentative dei massimi paesaggisti attivi soprattutto a Roma nell'età barocca. Tra gli autori presenti si ricordano: Gaspard Dughet, Gaspard van Wittel, Andrea Locatelli, Frans van Bloemen, Hendrick van Lint, Giandomenico Desideri, unico allievo noto di Claude Lorrain, Herman van Swanavelt, Dughet, Van Bloemen, Paolo Monaldi, Pietro da Cortona." -
Corpus delle uniformi civili. Un progetto di catalogazione informatizzata
Con il termine uniforme civile s'indicano gli abiti indossati dai funzionari della corte e dello stato che, al pari delle uniformi militari, erano codificate in apposite leggi o decreti che ne descrivevano le caratteristiche peculiari - in particolare il tessuto ed il motivo decorativo del ricamo - al fine di rendere riconoscibile il funzionario che le indossava. Con questa pubblicazione la Regione Liguria intende fare conoscere il progetto di catalogazione informatizzata, del ricco materiale sulle uniformi civili dei secc. XVIII/XX, raccolto dal Servizio Cultura nel corso di quasi venti anni, a banca dati che è stata creata, per consistenza ed ampiezza degli estremi cronologici e topografici considerati, costituisce una fonte di primaria importanza per lo studio e la conoscenza di questo particolare ambito della storia del costume. -
Il vorticismo. Londra 1912-15. Storia dell'avanguardia antagonista del futurismo
Se l'arte del primo Novecento è quasi interamente impegnata in una ricerca tesa a una interpretazione totalmente altra rispetto al fotografismo di fine Ottocento, la corrente vorticista, oggetto di questa raccolta di saggi, rappresenta un tassello di fondamentale importanza per ricostruire il quadro delle avanguardie artistiche di fine secolo. Pur ponendosi in evidente relazione con movimenti coevi quali il cubismo e il futurismo, il vorticismo ne scardina alcuni presupposti approdando a un precoce disvelamento degli sviluppi controproducenti insiti nel progresso tecnologico. Sotto l'egida di Ezra Pound e Wyndham Lewis, il vorticismo elabora di fatto un inedito linguaggio espressivo, fondato sulla rivoluzione formale introdotta in seguito all'avvento della macchina e destinato, attraverso gli ideali del primitivismo e del rigore geometrico, a segnare una tappa significativa nel cammino verso l'astrazione.