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Un' audace speranza
"Ciò che Dio riserva per la fine della storia, lo rende possibile nella storia. Tale è la sua opera di amore: ciò che mi riserva in pienezza per la fine della mia vita, la comunione con lui, egli lo rende possibile nella mia vita oggi. Questo è il fondamento della speranza ... Di conseguenza, ciò che attendo mi è già offerto oggi, e ciò che vivo fin da oggi, io lo attendo"""". L'autore, con uno sguardo che abbraccia tutte le dimensioni dell'essere umano, introduce il lettore a un cammino che lo porta a gustare la gioiosa fierezza della speranza, grazie alla quale egli scorge il mondo nuovo inaugurato da Cristo, che si forma misteriosamente già ora attraverso un'infanzia più forte di qualsiasi invecchiamento umano. Il futuro sarà una sorpresa e una bella sorpresa, perché è dato da Dio." -
Sinfonia dell'umiltà
Con vivacità e semplicità l'autore suona una musica che collega terra e cielo, passato e presente, dando voce alla sapienza dei padri del deserto e di altri monaci come a compagni di coro. Eseguendo lo stesso spartito, ovvero il vangelo vissuto nel deserto, essi intrecciano le loro voci per comporre una sinfonia spirituale sul tema dell'umiltà. Accompagnata da questa ""sinfonia dell'umiltà"""", la vita spirituale può così riscoprire la voce di questa virtù, dai padri del deserto ritenuta fonte di ricchezze spirituali inesauribili."" -
Nudità e pudore
Il pudore non può consistere nella mania di velare il corpo della ""donna tentatrice"""". Si tratta invece di accettare che nessuno sia interamente visibile nella sua nudità: qualcosa sfugge sempre, l'altro non ha mai finito di """"s-velarsi"""". Paradossalmente è proprio il discorso religioso, quando si basa su una lettura acritica del testo delle Scritture, a rischiare di essere quello più impudico. Perché il problema è l'uso che si fa di ciò che gli si è fatto dire, e nulla è più impudico che spogliare un testo dei significati che potrebbe ancora avere alla luce di nuovi contesti. Un invito a rivisitare la propria tradizione, indagandone le fenditure e ascoltandone le voci sovversive."" -
Discorsi ascetici. Prima collezione
Isacco di Ninive (VII secolo), uno dei massimi autori spirituali di tutti i tempi, è un autentico caso di santo ecumenico, amato e letto ben oltre i confini della sua chiesa di appartenenza, l’antica chiesa siro-orientale. Monaco originario del Qatar, quindi vescovo di Ninive presso l’attuale Mosul, e poi ancora monaco, è autore di alcune collezioni di Discorsi, tre delle quali sono giunte sino a noi. La Prima collezione, qui tradotta per la prima volta integralmente in italiano dall’originale siriaco, ha conosciuto una fama eccezionale fin dall’antichità, come attestano le antiche versioni in tutte le lingue parlate dai cristiani, d’oriente e d’occidente. Il suo insegnamento semplice e profondo ha affascinato monaci e laici, lettori di ogni tempo e di ogni condizione, tra cui intellettuali della levatura di Dostoevskij. -
Creature tutte, benedite il Signore. Animali e piante nella Bibbia
Fermarsi, ascoltare gli alberi e osservare gli animali, farsi attenti ai loro segreti, imparare dai loro istinti, fino a intenderne un'insospettata preghiera. Queste brevi meditazioni ci conducono per mano lungo percorsi boschivi dai quali non si fa ritorno immutati. Man mano che scorrono le pagine, è possibile fare una sosta e respirare, pregare. La lettura diviene contemplazione colma di meraviglia e, a poco a poco, ridisegna i nostri percorsi interiori, perché è anche così che Dio ci parla e traccia in noi la sua strada. -
In compagnia di Giovanni. Meditazioni sul quarto Vangelo
"Tu, chi sei?"""", è la domanda che gli interlocutori pongono a Gesù. """"Io sono"""", è la risposta che Gesù declina nel corso di tutta la sua vita. Nel Vangelo secondo Giovanni """"Gesù non è un mediatore della vicinanza di Dio, ma la presenza stessa di Dio, il suo volto; non è un paradigma alto dell'umano, ma l'uomo in verità"""". Dal """"Tu, chi sei?"""" prende così forma e si svela la domanda da sempre presente nelle nostre profondità: io chi sono? Noi chi siamo? L'autore ripercorre il quarto vangelo per accompagnarci di fronte a quell'""""Io sono"""" che può illuminare l'essere umano, mendicante di luce." -
I volti della bellezza
Il nostro sguardo che percepisce la bellezza e il nostro cuore che si commuove per essa danno un senso a ciò che l'universo offre come bello, e allo stesso tempo l'universo perviene ad avere un senso. Dobbiamo salvare la bellezza, dono che ci viene offerto senza riserve, e noi saremo salvati con essa. -
L' anima e la cetra. Ciò che i salmi dicono di noi
Non c'è un tempo più favorevole di questo per meditare e pregare i salmi. Molti salmi, infatti, sono nati nei momenti più tremendi della storia di Israele; e nei secoli, poi, hanno donato parole per pregare a chi non ne aveva più. Sono stati la prima preghiera di chi ricominciava a pregare; qualche volta sono diventati parole prestate a chi, senza la fede, aveva però il desiderio di pregare... I salmi parlano di noi, di loro, di lui, di me, di te. Sono un guado notturno di un fiume, un combattimento che non lascia mai indenni: segnano, in-segnano, feriscono, benedicono. Allargano l'orizzonte del nostro sguardo e affondano ogni immagine falsa di Dio. Sull'arca del Salterio c'è posto per tutti, veramente tutti, per quelli ""per-bene"""" e quelli """"per-male""""."" -
Un cammino ancora possibile? La vita religiosa nel nostro tempo
Osare la ricerca della felicità... e trovarla nel cammino che la vita religiosa traccia. L'autore si offre di accompagnare chi è alla ricerca di una forma di vita evangelica che conduca il più possibile verso sé stessi, verso gli altri e verso Dio. Un cammino non sempre lineare, con vicoli ciechi e svolte luminose, periodi solari e tempi segnati da nuovi interrogativi, giorni per andare in profondità e occasioni per avanzare. Un itinerario che trasforma chi vi si arrischia aprendo spazi di umanizzazione e di rinnovamento vitale nel mondo contemporaneo. -
Con fede ti confesso. Ventiquattro preghiere
Personaggio quasi sconosciuto in occidente, Nersēs detto Šnorhali, “ricolmo di grazia” (1100-1173), è una delle figure più importanti della chiesa armena. Monaco, presbitero, vescovo e infine catholicos di tutti gli armeni, Šnorhali fu un raffinato teologo e un originale autore spirituale. Protagonista di importanti contatti con le chiese latina, greca e siriaca, nei suoi scritti è abbozzata una vera e propria teologia ecumenica, che fa di lui un precursore assoluto del movimento ecumenico contemporaneo. La sua grande preghiera in ventiquattro strofe, qui tradotta con testo originale a fronte e accompagnata da un commento esegetico e spirituale, è stata per secoli il manuale di orazione del popolo armeno. Composta con un ritmo poetico intenso, questa accorata preghiera in cui si intrecciano riferimenti biblici, liturgici e teologici, costituisce un vero capolavoro della letteratura spirituale armena. -
Il mosaico della fraternità. Pensieri sull'enciclica «Fratelli tutti»
L'enciclica Fratelli tutti, impiantata nel ""vangelo della creazione"""", non lascia fuori nessuno. Siamo fratelli e sorelle perché condividiamo un anelito, una speranza, e perché siamo coinvolti tutti nel dinamismo della carità, dell'amore gratuito e oblativo che resta il segreto del mondo. Il cuore della fraternità è sentirci noi fratelli del creato e di ogni uomo e di ogni donna. Una fraternità universale perché uno solo è il Padre che è nei cieli e che tutti ha creato e tutti mantiene in vita con il suo infinito amore. (dalla """"Prefazione"""" di Corrado Lorefice)"" -
Cristo nei romanzi di Dostoevskij
"I romanzi di Dostoevskij continuano a riproporre la domanda di cosa sarebbe possibile se noi vedessimo il mondo in un'altra luce, la luce offertaci dalla fede"""" (Rowan Williams). Tale domanda emerge con forza dal vissuto dei personaggi delle opere del grande autore russo. Il percorso delineato in questo libro ci conduce nel loro mondo interiore e nelle sofferenze che li travagliano, aiutandoci a scorgere la potenza che le parole e le azioni di Cristo esercitano su di essi. Da ciò possiamo anche noi essere provocati a riconoscere Cristo nelle nostre esperienze esistenziali, soprattutto nei momenti più oscuri e nelle situazioni che paiono senza via di uscita." -
Hammarskjöld: etica e politica. Vita interiore e impegno pubblico
Dag Hammarskjöld, premio Nobel per la pace noto per il suo impegno internazionale, era un uomo animato da una profonda vita interiore. Le parole che ci ha lasciato indicano nell'interiorità la via maestra per affrontare le sfide di ogni giorno con lucidità e decisione, maturità e lungimiranza. ""In un'epoca in cui l'ideale della politica come servizio pubblico è ignorato o disprezzato, è importante sapere dove cercare segni di speranza e di impegno. Hammarskjöld è un esempio straordinario di politica astuta, umile, coraggiosa, paziente e rischiosa allo stesso tempo: un esempio necessario per noi oggi come l'acqua nel deserto. Questo libro espone con chiarezza e passione esemplare ciò che potremmo imparare da Hammarskjöld, il tesoro che potremmo scoprirvi"""" (Rowan Williams)."" -
Pensare e dire. Alcuni spunti per praticare coscienza e parresia
Pensare e dire... coscienza e parresia: due dimensioni essenziali dell'essere e del relazionarsi. Con un taglio esperienziale e pratico si indicano qui percorsi che aiutino a rivisitare il proprio vissuto: i pensieri che lasciamo abitare in noi e le parole che transitano per le nostre labbra. -
E non avere occhi spenti
Questi versi lasciano trasparire i modi delicati, i gesti misurati, il timbro della voce sottile, gli ""occhi illimpiditi"""" di un uomo, un cristiano, un prete che ad ogni età è stato capace ed è capace di """"non avere occhi spenti"""", perché la meraviglia in lui non è mai venuta meno: """"A me è dato / per grazia / carico d'anni / incantarmi"""". Così, verso dopo verso, emerge quasi un autoritratto del poeta, di un """"uomo non arreso"""", infaticabile nella sua inesausta energia di «accendere racconti» in cui trovano espressione """"pezzi di voce e di occhi, / di memoria e di cuore"""". Prefazione Livia Candiani."" -
Vivere la gioia evangelica. L'esperienza di Gesù trasmessa ai discepoli
"Perché la mia gioia sia in voi"""" (Gv 15,11). Gesù parla della sua gioia come di un'esperienza di amore: egli si è sentito amato e rimane nell'amore del Padre fino alla fine. La gioia dell'amore del Padre è ciò che ha riempito tutta la sua vita, ne è il senso, un senso che viene lasciato in eredità ai discepoli perché essi ne facciano tesoro e diventi anche la loro gioia. Se è vero, come afferma papa Francesco, che la gioia evangelica """"è il respiro, il modo di esprimersi del cristiano"""", è nostra responsabilità riappropriarci delle ragioni profonde della gioia che sono al cuore della nostra fede." -
La parola e noi. Donne e uomini della Bibbia interpreti delle nostre vite
In questo volume l'autore raccoglie una selezione di meditazioni su vari personaggi noti e meno noti dell'Antico e del Nuovo Testamento. Commenti originali, mai scontati, queste pagine aprono uno spazio nella vita di chi legge affinché avvenga una Parola altra, diversa dai discorsi abituali, una Parola di vita e di desiderio che possa guarire coloro che la vita ha ferito. Questa Parola è il Cristo stesso che viene a insinuarsi nelle fenditure della nostra esistenza, nelle brecce che talora si aprono in noi, per far udire parole di perdono che chiamano a conversione, parole di speranza che permettono di rialzarsi e di continuare ad avanzare verso ciò che è vivo in noi e davanti a noi. -
Il cammino del cuore. L'esperienza spirituale di André Louf
Abate di Mont-des-Cats e poi eremita, padre spirituale dal grande irradiamento, André Louf (1929-2010) è uno di quei maestri il cui lascito è un sapere ""trascrizione di un'esperienza"""". La presente biografia svela la figura luminosa e complessa di questo talentuoso """"pittore dell'interiorità"""", raccontandone l'itinerario esistenziale a partire da fonti inedite, in particolare il diario spirituale, dove il monaco espone, senza artifici, dubbi e aspirazioni, desideri e contraddizioni, sofferenze e slanci. Un racconto appassionante dal quale emergono i temi che caratterizzeranno il suo ricco magistero e il suo fecondo ministero, quelli che hanno segnato le grandi svolte della sua vita: la scoperta dell'uomo interiore, le tappe della vita spirituale, la frantumazione del cuore, l'incontro con la misericordia, la via dell'umiltà e della tenerezza..."" -
Insegnaci a pregare. Il Padre nostro nella chiesa primitiva e ai nostri giorni
"Insegnaci a pregare"""" è la richiesta dei discepoli a cui Gesù risponde consegnando le parole del Padre nostro. Questo testo, che è la più antica sintesi di ciò che i cristiani credono su Dio, sul mondo e sull'umanità, ha continuato a plasmare la preghiera delle chiese fino a oggi. Attingendo alle Scritture, ai padri della chiesa e alla sua personale esperienza di vita, l'autore aiuta i credenti a far propria in modo rinnovato la Preghiera del Signore, per poter vivere più consapevolmente da battezzati nel mondo contemporaneo. Questa """"preghiera modello"""" ci ricorda le cose per le quali pregare e dà forma alle nostre richieste secondo la volontà di Dio: """"Il Padre nostro – afferma Tommaso d'Aquino – non costituisce soltanto una regola per le nostre suppliche, ma è anche una guida per tutti i nostri sentimenti""""." -
Sradicare per piantare. Il libro di Geremia
"Qualcuno ha detto che un autore riscrive sempre lo stesso libro. Quarant'anni dopo, riscrivo qui, avendo vissuto e insegnato per lungo tempo a Gerusalemme e molto migliorato il mio ebraico, un'introduzione esegetico-spirituale a Geremia ... Ora è radicalmente cambiato il mio punto di vista: non sono più nei panni del Geremia giovane, al suo primo tentativo, ma in quelli di un Geremia ormai vecchio e provato, che, di tutti i suoi sogni e progetti, ha conservato come bottino soltanto la sua vita"""" (dalla """"Premessa""""). Con una nuova traduzione del testo originale ebraico, proponiamo al lettore questo inedito commento che, tracciate le coordinate storico-letterarie, integra numerose corrispondenze al più vasto messaggio biblico rivelando la ricchezza del più voluminoso tra i libri della Bibbia ebraica."