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Discernimento comunitario in una chiesa sinodale
La chiesa del terzo millennio è chiamata, attraverso un processo di discernimento comunitario acceso dallo Spirito, a divenire una chiesa sinodale, ovvero una chiesa del camminare insieme, dell'incontro, dell'ascolto, della compagnia e del servizio, capace di discernere alla luce del vangelo le istanze e le sfide che interpellano l'umanità. Sarebbe imperdonabile spegnere o anche solo gettare acqua sul fuoco di un tale processo. -
La chiesa nella notte. Dalla mitologia cristiana a una fede modesta
Spetta a noi preservare oggi la fede, la fede notturna e nuda, da una triplice riduzione: dalla sua riduzione a un discorso mitologico, per quanto rassicurante; dalla sua riduzione a un discorso moralizzante, per quanto edificante; dalla sua riduzione a un discorso umanitario, per quanto generoso. -
Perché confessarsi
La confessione consiste nel riconciliarsi. Non si tratta di una semplice riconciliazione con la propria coscienza,ma di una riconciliazione con Dio, che abbiamo tradito, che abbiamo abbandonato per scegliere un altro signore, un altro pastore. Cos'è la confessione? Perché mai dobbiamo confessarci? Quali obblighi questo implica e dove può condurci? Formulando queste domande il compianto metropolita Anthony Bloom voleva rendere sempre più consapevoli i fedeli del gregge a lui affidato della gravità e della serietà del grande sacramento della misericordia di Dio. Riconciliarsi è abbandonare l'atteggiamento di chi si accontenta della condizione in cui si trova e compiere lo sforzo di cambiare per ritornare a Dio, ricomponendo l'unità dentro di sé e ritrovando la pace con il proprio prossimo, assumendo le proprie responsabilità e rinnegando il male. In questo fascicolo pubblichiamo la traduzione di due meditazioni tenute dal metropolita Anthony Bloom ai suoi parrocchiani il 30 dicembre 1989, in occasione della veglia di preparazione alla confessione in vista del Natale ortodosso. Il metropolita Anthony Bloom (1914-2003) è stato esarca per l'Europa occidentale del Patriarcato ortodosso di Mosca. -
Gesù educa alla fede
Educare alla fede è per la chiesa, per ogni cristiano, il compito primario; ma nel tentativo di riuscirvi è possibile imboccare molte strade, alcune decisamente sbagliate, altre poco efficaci. Tutto dipende in verità dalla capacità di assumere la stessa pedagogia vissuta da Gesù nell'incontrare gli uomini e le donne. Gesù è stato e resta un pedagogo, un iniziatore alla fede. Occorre che i cristiani guardino a lui non solo come modello di vita ma anche come educatore alla fede, nella convinzione che c'è in Gesù un'arte nell'incontrare l'altro, nel comunicare con l'altro, nel tessere con l'altro una relazione: l'arte di un educatore alla fede. -
Sessualità, sete di vita. Umanizzarsi nell'amore
Dal modo di vivere ed esercitare la sessualità dipende il nostro cammino di umanizzazione, dipende la nostra felicità, quella più profonda e vera. L'amore esige una storia: questa è l'unica cosa davvero seria all'interno di questo cammino. Quando una persona dice a un'altra: ""Ti amo"""", è come se dicesse: """"Io voglio che tu viva per sempre; io voglio fare storia con te fino alla fine""""."" -
Conoscersi, osare, decidere. Itinerario di crescita umana e spirituale
Come riconoscere e osare il proprio desiderio? L'episodio dell'uomo ricco chiamato da Gesù alla sua sequela presenta un itinerario di crescita umana e spirituale veramente esemplare. Tuttavia questo cammino di maturazione resterebbe fine a se stesso se non fosse accompagnato da un movimento di conoscenza del Signore Gesù, che può far uscire dall'indecisione. -
Coraggio, non temere
Come parlare del coraggio, se non a partire dall'esperienza nostra e di chi ci sta intorno? Esso non esiste, se non incarnato in una persona coraggiosa. L'invito ""non temere"""", che attraversa tutta la Bibbia, è promessa che plasma l'esistenza dello stesso Gesù. In lui vediamo ciò che è vero per ognuno di noi: il coraggio ha la capacità di sintetizzare in sé fede, speranza e carità facendone una pratica, facendole divenire azione, vita."" -
Siate creativi! Il lavoro che crea futuro
Il lavoro è attività dell'uomo su di sé per costruire la propria umanità. Gli antichi stoici parlavano del ""costruire la propria statua"""", non nel senso di autoincensarsi, ma di fare della propria vita un capolavoro, un'opera di quotidiana scultura ... perché il vivere è il mestiere da imparare davvero."" -
Ti senti chiamato a vivere?
Cosa fare della propria vita per non buttarla, per viverla in pienezza, per trovare senso, il senso dei sensi, e fare della propria vita un capolavoro, un'opera d'arte? Cogliere che la propria vita è unica, che non ce ne sarà un'altra e che quella vita va vissuta in una forma che abbia senso per chi ""viene al mondo"""". Il mestiere di vivere è faticoso, duro, ma può essere buono, bello e beato se la vocazione diventa mestiere di vivere."" -
Perché tu viva e sia felice
Che cosa significa essere felici? Il fascicolo ripercorre tre racconti biblici, tre storie che portano a parlare della felicità in termini di sfida, sete, sapienza. Felice è chi sfida una certa idea di felicità, riconosce la propria sete interiore e segue la via della sapienza: non è solo, il Signore veglia sul suo cammino. -
Orientarsi nella vita
La vita è un cammino. Ma verso dove? Come ci si orienta? Quali sono i criteri che possono ispirare le nostre scelte? Ognuno deve poter dare una forma alla sua vita. Se ci rinuncia resta informe, se sbaglia entra nella deformità. A quale scultore si affiderà? -
Ritrovare la speranza
In quanto esseri umani, abbiamo costitutivamente bisogno di speranza: è la speranza che tiene l'uomo in cammino, in posizione eretta, rendendolo capace di futuro. Ma è importante comprendere che non si spera da soli: si può sperare soltanto insieme. Dobbiamo creare nuovamente un tessuto in cui siamo capaci di vivere insieme la fraternità, la solidarietà; occorre combattere contro l'isolamento e la solitudine dominanti, che ci impediscono di sperare insieme. -
La preghiera come ritmo del tempo
La preghiera delle ore è antidoto alla fretta e all'oblio, è affermazione del primato della comunione con Dio su tutto il resto, è lotta contro ""i ladri del tempo"""" oggi sempre più presenti. Solo dalla fedeltà a caro prezzo della preghiera può crescere nel cuore la carità, l'amore di Dio che si realizza come amore del fratello, può affermarsi la pace, la quiete del cuore sicuro e abbandonato in Dio."" -
Ritrovare il tempo, incontrare se stessi
La solitudine la associamo alla noia. La noia e la solitudine le combattiamo avendo sempre qualcosa da fare. In verità noi non sappiamo coltivare e nutrire i nostri vuoti, ma tendiamo immediatamente a colmarli con immagini interiori, con pensieri, con dialoghi immaginari. Ma così ci priviamo della possibilità di ascoltare le nostre emozioni. -
Il vizio visibile: la collera
Ci sono tante collere, ire al plurale, che non solo si manifestano in modi molto diversi tra loro, ma nascono da motivazioni molto diverse. Se vogliamo trovare un denominatore comune alla collera, all'ira possiamo affermare che è quella passione che ci assale come un vento impetuoso e divampa come un fuoco divorante, avendo come bersaglio l'altro, gli altri. Porre un limite all'ira che ci assale richiede l'esercitarsi alla mitezza, alla pazienza, al sentire in grande, all'arte di convivere con l'imperfezione e l'inadeguatezza presenti in noi, negli altri e nella realtà. -
Il viaggio della fede: Abramo
Il viaggio è metafora della vita. Anche la fede può essere descritta come un viaggio. Il credente compie l'umano viaggio della sua esistenza sostenuto dalla fede nella parola del Signore. Il viaggio di Abramo inizia con un atto di fiducia nella parola del Signore che in modo inatteso fa balenare nell'orizzonte della sua esistenza la luce di una meta da raggiungere. Per iniziare il viaggio personalissimo della fede e della propria riuscita umana, occorre il coraggio del non conformismo. Abramo si separa dall'agire comune, dalla logica della folla, delle convenzioni, osa andare controcorrente. -
Celebrare da crisitani nell'era secolare
Cosa significa celebrare da cristiani la liturgia nell'età secolare? La liturgia per essere realtà evangelizzante e al tempo stesso realtà umanizzante è chiamata anch'essa a divenire trasparenza del vangelo. Solo una sempre maggiore qualità evangelica potrà, infatti, fare della liturgia una realtà realmente evangelizzante, nella consapevolezza che solo il vangelo evangelizza. -
Preghiera della sera della vita. Il Nunc dimittis
Preghiera giornaliera che abita la soglia, che separa la veglia dal sonno, il Nunc dimittis ci insegna a vivere il quotidiano davanti a Dio e a integrare e assumere nella pace la prospettiva della nostra morte e la fragilità della vecchiaia. -
Cibo e vita spirituale
Il cibo è al cuore della vita secondo lo Spirito. Non è possibile vita spirituale senza consapevolezza del cibo, senza attenzione al cibo, senza che si accenda l'arte del mangiare, senza un'esperienza di condivisione e di comunione intorno alla tavola. -
Misericordia e potere
Ciascuno di noi per il fatto stesso di esistere, esercita un potere sugli altri. Cosa significa esercitare il potere con misericordia? Solo nell'esercizio dell'amore e della misericordia si vive il potere da autentici discepoli e discepole di Gesù Cristo, che ha scelto di esercitare il suo potere in modo libero e liberante.