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Chapelle
Le vicende narrate accadevano a Chapelle-Lez-Herlaimont, paese vallone detto dei Sette Gatti, provincia Hainaut, distretto minerario di Charleroi, pochi anni dopo la ""catastrophe"""" di Marcinelle, in Belgio. Fatti e personaggi reali si mescolano a fatti immaginari e inventati in una coralità fortemente contrassegnata da una natura conservatrice e poco incline a saltare gli steccati per orizzonti più ampi. Con rare eccezioni."" -
Ladri di antichità
Il volume raccoglie i contributi di archeologi, studiosi, giornalisti e rappresentanti delle Istituzioni che, a vario titolo, in passato e di recente, hanno operato al fine di contrastare il traffico clandestino di testimonianze culturali, rubate o scavate illecitamente per arricchire musei e collezioni private di tutto il mondo. In questo contesto, si vuole focalizzare l'attenzione sui danni gravi e irreparabili causati dall'azione devastante dei tombaroli e dei trafficanti di antichità. Contrastare questo fenomeno, che da secoli danneggia la nostra ricchissima terra, equivale a salvaguardare in eterno la nostra storia e le nostre radici. -
Mi abbandono al filo del vento. Ediz. critica
Rocco Ingria nacque a Barrafranca il 18 gennaio 1912. Dopo il diploma dedicherà tutta la sua vita allo studio e all'insegnamento in diverse scuole della Calabria e della Sicilia, per ultimare il suo percorso didattico proprio nella sua città natale di Barrafranca. A causa di un vecchio astio con la principessa Deliella, si impegnerà attivamente nelle lotte contadine attraverso la sua militanza nel Partito Comunista Italiano, nel quale trascinò una considerevole massa di contadini. Pubblica e scrive diverse Opere e diversi studi, in parte andati perduti. Nel presente volume vengono ripubblicati in edizione critica le sue tre Opere principali: ""Le Ceneri. Poema in versi liberi"""", """"Cantare è vivere. Raccolta di poesie"""" e """"Gli ultimi folli. Commedia in tre atti"""". Morì il 15 ottobre 1966, all'età di appena 54 anni."" -
Good morning Sicily. La prima e ultima Repubblica
Romanzo di 'fanta-politica' che tratteggia molte realtà della società nella quale viviamo. Negli anni delle stragi di mafia più eclatanti, Falcone e Borsellino in particolare, e dopo l'avvento di 'Mani pulite', il potere passa a una forza politica, neonata, che conquista il dominio grazie al controllo indiscriminato dei mass media e all'avvento di un duce telecratico, che relega la Sicilia a un ruolo di servitù socio-economica della penisola. Sull'isola, resa indipendente per farne un paradiso fiscale e penale, viene imposto un 'despota', uomo senza cultura e umanità, Hainuk Gasparù di Calatariali. Un gruppo di 'sognatori', la 'brigada revolucionaria', cerca di sovvertire un potere che ha continuamente mortificato la vita e la dignità dei siciliani e il loro desiderio di riscatto e sviluppo. Il progetto utopico è quello di sconfiggere la mafia creando la vera 'Prima e ultima Repubblica' siciliana. Tutto ciò si sviluppa all'interno di una storia composta da inganni, mistificazioni, violenze, azioni vili. -
Atlantide. Circospezioni e fantasticherie al tempo di Facebook
"... Facebook pare uno strumento con cui ciascuno può azzardare, in una modalità straordinariamente inconsueta e diretta, una sorta di ucronia e utopia, un tentativo iperbolico di materializzare i momenti e gli oggetti sfuggenti della propria esistenza. Una modalità hic et nunc del nostro stesso 'esserci' cui diamo finalmente una veste visibile, una rintracciabilità, una forma riconoscibile in quanto confrontabile con gli altri: non a caso la pubblicazione dei propri 'stati' o note tende spesso ad assecondare non solo la cronaca, soggettiva e oggettiva, degli eventi più 'importanti', ma finanche lo stesso scorrere reale del tempo, come se ogni momento volesse sopravviversi, non passare inosservato, sottrarsi all'oblio. Un'Atlantide che ogni giorno crea il mito di se stessa e che ogni giorno nelle acque turbinose di questo mito è sprofondata, con le sue superbe mura, i suoi intricati canali, le sue vocianti vie, i suoi tenui fregi d'oricalco, le sue velleità. Resta bensì la parola, o meglio l'illusione di una parola che tenga, che resista alle lusinghe di una sociocrazia inabissante, cannibalica, ed alla quale ciascuno affida come può una parvenza della propria realtà interiore...""""" -
La geografia della costa siciliana tra minacce e.... Nuova ediz.
La costa, fondamentale elemento paesaggistico, è testimone della storia geologica e antropica del relativo territorio. In essa può essere letta l’evoluzione di una società, delle attività (tradizionali o moderne) legate al mare, all’agricoltura, al commercio, all’industria e al turismo. La qualità dell’uso del territorio costiero è la vera cartina tornasole delle attitudini socio-economiche di un gruppo umano. Nel volume i temi sono sviluppati secondo approcci differenti e le relative riflessioni consentono al lettore un’analisi complessa dell’elemento costiero siciliano. In tale direzione appare assolutamente cruciale il tema della gestione del territorio, che acquisisce oggi, anche a livello Comunitario, una rilevanza preminente dal momento che sono in atto cambiamenti e fenomeni la cui entità non ha avuto in passato un risalto così significativo. -
Villino Teresa
Nel segmento di storia che va dall'Unità d'Italia allo scoppio della seconda guerra mondiale si snoda la vicenda del protagonista del romanzo e, profondamente intrecciata ad essa, quella di Palermo. Entrambe seguono una linea parabolica: l'ascesa di Gibì, che si realizza come uomo e nel contempo porta a compimento i suoi progetti sul piano economico e sociale, si riflette in quella della città, che sembra vivere un momento culturale ed economico ""felicissimo""""; il declino, poi, è analogamente tristissimo per il protagonista e per la città, che si ritrovano di fronte allo sgretolamento e alla fine di un mondo che hanno considerato incrollabile. Tutt'intorno Palermo nei suoi luoghi, nei suoi personaggi, nella sua anima."" -
Il racconto di Juglans. Nuova ediz.
Sei prove narrative ispirate al vissuto: emozioni, frammenti di vita, avvenimenti, personaggi, ricordi che affiorano alla memoria. -
Vita in miniera. Tra XIX e XX sec.
Questo libro nasce al termine di un percorso di studi in cui si cerca di dare attenzione al patrimonio presente nel territorio locale, cercando di raccontare e meditare la nascita e lo sviluppo che hanno avuto le miniere siciliane nel corso del XIX e XX secolo, nonché la vita in miniera dei veri protagonisti: i ""minatori"""" e meditarvi. Le aree minerarie recuperate e valorizzate in questo libro diventano e sono da considerare """"musei dei luoghi e del territorio"""", espressione di un passato sociale, economico e culturale, pregno di valori simbolici e fortemente legato alla comunità, rientrando di fatto nella definizione che F. Drugman dà di museo diffuso: """"un sistema di servizi preposti al recupero, conservazione e tutela saldamente connesso non più soltanto alle fonti, agli istituti di ricerca, alle gallerie, alle accademie, ma soprattutto ai luoghi produttivi artigianali, industriali, alle comunità locali"""". Quest'opera è sicuramente un documento umano, di una realtà storica, sociale ed economica che, attraverso i vari capitoli, in cui si articola, mette in evidenza un mondo dai più poco conosciuto, rimosso ed archiviato, con storie di vita personali in cui si evidenziano quelle che erano le reali condizioni di vita personali, sociali e soprattutto psicologiche dei minatori. Si possono individuare tre sezioni: nella prima viene dato uno sguardo generale alla struttura geologica e all'organizzazione dei sistemi produttivi nell'ambiente minerario; vengono attenzionati, anche, il lavoro e i lavoratori delle solfare, la presenza della criminalità all'interno dell'ambiente minerario, nonché il movimento cattolico e i mutamenti socio - politici avvenuti a Caltanissetta dopo l'unificazione nazionale. La seconda sezione riporta riproduzioni audiografiche, ricavate da interviste, effettuate nel 1994, ad alcuni minatori nisseni che hanno vissuto, in forma diretta, l'esperienza all'interno dell'ambiente minerario in qualità di """"caruso, picconiere, conduttore, armatore"""". L'ultima sezione del libro è dedicata ad evidenziare, attraverso l'esposizione di diverse immagini fotografiche, la condizione attuale del patrimonio materiale dismesso costituito da pozzi, castelletti, edifici, impianti industriali, chiesette votive, da continuare a conservare per la sua capacità rievocativa; inoltre, in quest'ultima sezione, vengono illustrate alcune """"gemme"""" di minerali, patrimonio del nostro territorio locale."" -
Il punto su Pirandello
Il presente volume contiene le relazioni e le comunicazioni in anticipo relative al 54° convegno internazionale di studi pirandelliani, che ha per tema ""Il punto su Pirandello"""", in stretto legame con il """"Pirandello International 2017"""". S'è voluto creare un momento di sosta per fare il punto su Pirandello, dopo che il Centro coi propri convegni ha esplorato l'opera pirandelliana nel suo complesso con lo scopo di focalizzare e acquisire le nuove e le più aggiornate riflessioni sull'opera dello scrittore agrigentino, di fare, insomma, """"Il punto su Pirandello"""", ma anche di poter fornire alle scuole, e non solo, uno strumento di consultazione immediata, una sorta di prontuario del pensiero e dell'estetica di Pirandello.Il volume è celebrativo di due ricorrenze d'interesse nazionale e internazionale: il 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello (28 giugno 1867) e il 50° anniversario della fondazione del Centro Nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento (13 gennaio 1967)."" -
L' ultima veglia. Storie e personaggi
"La settimana santa è la 'grande settimana': essa, con il triduo della passione, morte e resurrezione del Signore, si colloca al vertice dell'anno liturgico. Giorno per giorno, ora per ora, si ricordano gli avvenimenti ultimi del Signore in una cornice nella quale lede e pietà popolare si mescolano. La contaminazione tra queste espressioni del sacro è inevitabile. Il cristianesimo si è innestato in un contesto storico ad esso preesistente. Non c'è da stupirsi, dunque, della commistione tra fede, pietà popolare e folklore che ha latto parlare di venature pagane all'interno del cristianesimo come sostenne Leonardo Sciascia. Ma, a proposito, Paolo VI aveva dichiarato: 'La religiosità popolare manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere'."""" (Dalla prefazione di Sergio Mangiavillano). """"Nel racconto di Sanfilippo io vedo come due piani, che costituiscono due aspetti diversi della rievocazione: il piano delle piccole storie personali e il piano della spiritualità così intensamente vissuta da tutti quegli uomini e donne, diversi ma accomunati dalla ricerca lacerante di un ancoraggio ultraterreno. C'è il Sanfilippo delle narrazioni real-localistiche e c'è il Sanfilippo delle acute e forti rappresentazioni religiose corali, creatore di 'sculture' vive che traducono l'esibizione spirituale dei personaggi. La vita del paese e del quartiere è rivissuta in una rappresentazione di grande plasticità evocativa, tesa a 'ri-presentare', ossia a rendere di nuovo presente una realtà spirituale scomparsa ma fresca nello spirito."""" (Dalla postfazione di Gino Varsalona)" -
Ritorno al paese che non c'è
"Anche l'armonium della chiesa non c'è più, è sparito. Corre voce che il vecchio parroco se lo sia portato col resto delle altre cose, quando fu detronizzato e rottamato. Questo fatto è vissuto come se avessero espiantato un cuore buono da un corpo vivente; come se avessero voluto spegnere le luci nel tempio di Dio, spogliarlo del potere di commuovere e aiutare i cuori a esaltarsi nella misericordia di Dio. Perché Dio è musica e senza armonia è più difficile avvertire questo passaggio. Ci sono cuori assetati di cielo e ci sono cuori duri a sciogliersi. In entrambi i casi la musica col suo potere interviene per accrescere o far nascere. Sarebbe come smuovere il terreno prima della semina o favorire che i germogli crescano. Il luogo del culto è di certo un sito privilegiato, dove si dispiega inequivocabilmente a tutte le intelligenze l'insufficienza delle parole dette o da dire, l'inidoneità delle frasi e delle preghiere, anche stampate; e si capisce che per giungere sino a Dio è più semplice piangere e annegare nella consolante sensazione del mistero...""""" -
Dentro un'emozione
La storia di questo romanzo si snoda a metà degli anni '70 ed ha per protagonista un giovane, Sergio Mondovì, che lascia Como per Palermo, dove frequenta l'ultimo anno di liceo classico. Quali motivi stanno dietro questa che appare come una vera fuga? E di un'altra fuga si parla nel libro, quella di un nobile, già proprietario di miniere di zolfo che, per tenere fede alla promessa fatta ad una persona amata, in punto di morte, abbandona il suo mondo di sregolatezze per riparare ai danni provocati da suo padre, e poi da lui stesso, a centinaia di operai, schiavi di un lavoro aberrante in un vortice di inaccettabile sfruttamento. Sergio Mondovì, nonostante la giovane età, è stato già provato da tristi vicende della vita ed è alla ricerca di una ""normalità"""" che possa dare un senso motivante e serenità alla sua esistenza. Per dipanare l'ingarbugliata matassa del suo vivere il ragazzo si pone tante domande, a cui non sempre riesce a dare una risposta, in merito alla quale l'autore si augura che i lettori possano dargli una mano, certamente personale, per trovarla, bella o brutta che sia."" -
Rinascimento a Cordoba. Conversazioni d'arte in Argentina. Ediz. a colori
Il volume ripercorre uno dei periodi più significativi della storia dell'arte, rivisitato da uno studioso italiano che, in un ciclo di lezioni tenute a Cordoba, in Argentina, espone i suoi punti di vista a un gruppo di giovani laureati in belle arti e architettura. Quotidiano è l'incontro fra docente e allievi, volto a dischiudere la civiltà del quattrocento e del cinquecento penetrando la complessità intellettuale di maestri come Masaccio e Piero della Francesca, Leonardo e Michelangelo, Raffaello, Tiziano e Caravaggio, che concepiscono l'uomo centro della natura e della storia. Dinanzi ai capolavori della pittura e immersi nella ricerca dell'enigma che li rende immortali, si squaderna agli studenti, di lontane origini italiane, il sublime della bellezza e un ignoto universo di verità. Forte è il bisogno di comprendere, con l'apporto della critica e di una esegesi non puramente formalista, ""l'uomo universale"""" che l'Italia prospetta al mondo nella dimensione di spirito e carne. Le lezioni, così, si traducono in esperienze relazionali, che facilitano lo scandaglio nelle opere rinascimentali delle ragioni estetiche e filosofiche, religiose e poetiche, svelandone la profondità. L'arte non appare né sindrome estatica né """"status symbol"""". Si rivela, piuttosto, epifania di pensiero ed emozione, capace di una libertà che profetizza l'essenza dell'uomo anche sotto la tirannide, di cui l'Argentina ha conosciuto l'orrore. Nell'approfondimento esistenziale della """"cappella Brancacci"""" e della """"Sistina"""", della """"Vergine delle rocce"""", del """"polittico Averoldi"""", del """"Davide con la testa di Golia"""" e di innumerevoli altre creazioni, illuminante è per la coscienza dei giovani artisti e architetti l'affermazione di Miller: """"Non insegna niente l'arte, tranne il senso della vita."""""" -
Sul finire della notte. Nuova ediz.
Storie e personaggi di questo libro appaiono di notte, quando il silenzio attorno al buio incoraggia i timidi a mostrarsi e le storie indicibili chiedono di esistere. E dalla notte, perché tutto ciò che esiste viene sempre alla luce dall'oscurità o dalla nebulosità della fantasia. Le sofferenze e le ristrettezze dell'ora attuale ci inducono, a volte, al mutismo, e ci fanno riprendere la clava della diffidenza non solo nei confronti dell'altro - fosse pure la persona più cara - ma anche nei confronti delle emozioni e della loro più umana manifestazione: il pianto, il riso. -
La biblioteca del Seminario di Agrigento
"La mitica figura di Prometeo gode oggi di ottima salute. Richiamato più volte in letteratura e adottato da molti come metafora dell'uomo emancipato, questo titano, che il mito vuole benefattore dell'umanità, è adatto anche a rappresentare il buon bibliotecario. Prometeo rubò il fuoco agli dèi e ne fece dono agli uomini. Similmente opererebbe il bibliotecario ideale che fornisce libri giusti e il fuoco della conoscenza al lettore medio che si serve di una biblioteca. La metafora prometeica del bibliotecario si può applicare a mons. Domenico De Gregorio (1923-2006) per una duplice ragione. Egli fu bibliotecario della rinomata 'Biblioteca Publico Donata lucchesiana' di Agrigento per molti anni. Di essa conosceva bene i segreti e i preziosi volumi lì conservati. Della Lucchesiana divenne mentore, allorché pubblicò anche la sua storia e la cronaca del suo recupero, dopo anni di abbandono e degrado."""" (Dalla prefazione di Vincenzo Lombino). Prefazione e testo a cura di Vincenzo Lombino. Postfazione di Vito Fortezza." -
La parrocchia Regina Pacis di Caltanissetta. Fondazione, cura pastorale e istanze del Concilio Vaticano II
"Il presente volume nasce dal desiderio di far conoscere ai parrocchiani la storia della loro comunità, per ravvivare, anche oggi, il dono che ha ricevuto in questi sessant'anni di storia. In realtà sessant'anni non sono tantissimi, ma sono sufficienti perché una comunità, composta anche da giovani e da nuove famiglie, inizi a guardare indietro e ad avere gratitudine per le persone che l'hanno preceduta, a conoscerle e ad apprezzarle. Inoltre, secondo quanto insegnava l'amato Papa Benedetto XVI, in occasione del suo incontro con i giovani a Sulmona nel 2010: «La memoria storica è veramente una """"marcia in più"""" nella vita, perché senza memoria non c'è futuro. Una volta si diceva che la storia è maestra di vita! La cultura consumistica attuale tende invece ad appiattire l'uomo sul presente, a fargli perdere il senso del passato, della storia; ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso, di percepire i problemi, e di costruire il domani. Quindi [...] il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla». La nascita di nuovi gruppi parrocchiali, gli sviluppi dei Movimenti ecclesiali, gli avvicendamenti dei parroci negli anni più recenti, non determinano una nascita ex novo continua! Tutto si inserisce nel solco dell'unica storia di salvezza: «Né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio» (lCor 3,7-9). Ecco allora l'obiettivo dell'incontro di studio sulla Parrocchia «Regina pa-cis» e della conseguente pubblicazione: dare la possibilità a tutti i parrocchiani di avere tra le mani un valido strumento che aiuti a conoscere le radici di questo albero di sessant'anni, che Dio ha fatto crescere e nel quale anche noi siamo stati innestati."""" (Sac. Cataldo Amico Parroco di «Regina Paris»)" -
Nato sul Mongibello
Frutto di una lunga ed intensa stagione creativa è il romanzo dello scrittore siciliano Antonio Aniante che qui viene pubblicato per la prima volta in edizione italiana, apparso dapprima a Parigi nel 1946, per la Edition des 4 vents. In esso il lettore può seguire le peripezie che il protagonista, ovvero lo stesso scrittore, vive tra Parigi e le coste dell'Atlantico, inseguito dalla fame e dalla miseria. Si tratta quindi di un testo memorialistico esemplare, anche per ricostruire il particolare clima culturale dell'Europa travolta dalla seconda guerra mondiale. -
Sedendo e mirando. La meravigliosa scoperta dell'altrove
"Indossavo i panni troppo grandi di un ragazzo preoccupato per le sue collezioni di sogni"""", dice Mattia- """"sono solo un bambino, semplicemente un bambino al quale piacerebbe ricevere un bel regalo: la certezza non tanto della felicità, ma del fatto che le mie scelte, qualunque esse siano, possano aiutarmi a crescere, a diventare grande, ad avere un cuore grande, a non smettere mai di imparare""""." -
Le tre età della vita. Nuova ediz.
L'uomo, nell'arco della sua esistenza, attraversa tre età: La prima è detta evolutiva; la seconda età di mezzo o della maturità; la terza involutiva o della vecchiaia. Durante la prima età, il passaggio da una fase all'altra avviene con gradualità, secondo un ""continuum"""" caratterizzato da stasi e crisi di crescita, su cui un peso determinante esercitano i condizionamenti genetici e socio-culturali, ambientali. Fra continuità e discontinuità, l'individuo entra nell'età adulta e chiarisce, costruisce ulteriormente la propria identità di uomo e cittadino, dilatando o restringendo i propri orizzonti nei rapporti con se stesso e con gli altri. Con l'arrivo della vecchiaia s'inverte il processo evolutivo: appaiono i primi segni di decadimento, di fragilità fisica e psichica, le prime rughe. È un percorso irreversibile, che può essere rallentato o accelerato, dal personale corredo genetico e dallo stile di vita che si adotta e dai servizi del territorio. Con un linguaggio chiaro e essenziale, Salvatore Buscemi ci invita a riflettere su questi e altri aspetti che caratterizzano lo sviluppo, la stabilizzazione e l'involuzione bio-psichica dell'essere umano; ci fa capire chi siamo e come ci trasformiamo giorno dopo giorno, come possiamo utilizzare le molteplici risorse cognitive e fisiche di cui disponiamo per vivere senza traumi e ripiegamenti interiori, ma con ottimismo, tutte e tre le età.""