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Un secolo di storia politica. Dal Partito Agrario all'UDC (1920-2020)
Frutto di un'ampia ricognizione in archivi pubblici e privati e dell'esame di una variegata pubblicistica, il volume ripercorre le tappe e le vicende salienti dei primi cent'anni di storia del Partito agrario ticinese, fondato nel 1920 da esponenti dei partiti ""storici"""", il Partito liberale-radicale e il Partito conservatore, e, dal 1971, dell'Unione democratica di centro. Redatto da quattro studiosi, il libro illustra le vicende del ventennio precedente la nascita della nuova formazione politica, le circostanze della sua fondazione e della rapida conquista di un seggio governativo, la successiva erosione dei consensi e la lunga traversata all'opposizione, dagli anni Trenta agli anni Ottanta, per poi ricostruire le trasformazioni, le sfide e i successi dei decenni recenti. Sono così delineati i ruoli dei principali protagonisti, le vicende interne, la politica inaugurata negli anni Settanta con il cambio di denominazione, la svolta """"blocheriana"""" alla fine degli anni Novanta e gli esiti elettorali e referendari di un piccolo partito d'opposizione protagonista delle vicende politiche ticinesi, sullo sfondo dei complessi cambiamenti economici, sociali e culturali del Cantone."" -
La pestilenza
Hanna e Mathis sono due giovani fratelli, cresciuti dalla nonna in un villaggio svizzero. Siamo nel Trecento e la peste nera sta decimando la popolazione in tutto il mondo conosciuto. Troveranno salvezza in un mondo in preda alla follia? E oggi, siamo davvero al sicuro? Prefazione di Christian Garzoni. Postfazione di Charles Linsmayer. -
Laggiù, agosto è già autunno
Madeleine e Gustave hanno sempre vissuto sotto lo stesso tetto. A vederli, pensi a due civette addormentate che si fanno di tè. O a strani saggi in una casa dove ci sono più cassetti che giorni dell'anno per aprirli. Questo romanzo è liberamente ispirato alla vita del poeta Gustave Roud (1897-1976) e di sua sorella Madeleine. Grazie alla lingua della nostra contemporaneità, precisa e ritmata, Bruno Pellegrino riesce ad avvicinarci talmente ai suoi personaggi da proiettarci nel loro mondo: un'esperienza autentica. -
Chi si ricorda di Capucine?
È stata una delle modelle parigine imprescindibili degli anni Cinquanta, poi l'attrice di Federico Fellini, Georges Cukor, Blake Edward, Joseph Mankiewicz. Ha recitato con John Wayne, Woody Allen, Jane Fonda, Romy Schneider, Claudia Cardinale, Jean-Paul Belmondo, Alain Delon... Chi si ricorda di Capucine?Blaise Hoffmann si mette sulle sue tracce. A Saumur, sotto i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. A Parigi, sulle passerelle dell'alta moda e nelle caves di musica jazz di Saint-Germain-des-Près. A Los Angeles, nella fucina delle star hollywoodiane. Infine a Losanna, dove Capucine ha trascorso i suoi ultimi trent'anni, prima di togliersi la vita, il 17 marzo 1990.Questo romanzo biografico è una fiaba tragica, crudele e attuale. Ma è anche il racconto di un'indagine, un lavoro di memoria. Vincitore del Premio Nicolas Bouvier al festival Étonnants Voyageurs, Blaise Hoffmann si accosta alla sua eroina come fosse un continente dimenticato, una terra che affascina, resiste, conserva i suoi misteri. -
In riva al lago
"Il fascino esercitato dalle vecchie carte, che colleziono da anni, e il profondo attaccamento a Morcote, mi hanno portato a scrivere questo libro. Molte sono le sensazioni che provo davanti ai vecchi documenti, alle foto di tempi lontani, alle vecchie cartoline. E proprio da uno di questi documenti è nata l'idea del libro. Ho infatti rintracciato un foglio appartenuto al mio trisnonno: un lasciapassare del 1844 per recarsi nell'allora Regno Lombardo-Veneto per svolgere la sua attività di pescatore. In un documento successivo vi è un'indicazione: «permesso rilasciato per svolgere i propri affari». Da lì ho cominciato a fantasticare: dove sarà andato il trisnonno, come si sarà spostato una volta arrivato a Porto Codelago (indicato sul retro del passaporto), con chi avrà viaggiato e come vivevano lui e la sua famiglia nell'allora paese di pescatori? Mi sono lasciata trasportare nella rievocazione di tanti momenti che hanno caratterizzato la vita del paese e, partendo dalle storie della mia famiglia, ho fatto qualche piccola escursione fuori dal borgo, rievocando personaggi che lo hanno reso famoso.""""" -
Vincenzo Dalberti (1763-1849). Una vita per il Ticino
Tra le personalità decisive nel processo politico della nascita, dello sviluppo e del consolidamento del Ticino quale Cantone della Svizzera figura certamente a pieno titolo Vincenzo Dalberti (1763-1849). Formatosi alla cultura illuministica generatasi nel corso del Settecento nel segno del cosiddetto riformismo lombardo, sacerdote cattolico, studioso, Vincenzo Dalberti si imbeve sin da ragazzo di una forte educazione religiosa, culturale e politica a Milano dove, figlio di emigranti della Valle di Blenio, è nato. Quando si stabilisce molto giovane nella terra d'origine, a Olivone, quale titolare di un beneficio ecclesiastico, egli è ben pronto a diventare parte attiva, con ingegno e passione, dei vistosi mutamenti che toccano la popolazione, le istituzioni, la forma di società e la vita delle terre ticinesi all'alba dell'Ottocento. Lo storico Alessandro Ratti, bleniese, ha voluto analizzare la complessità multiforme della personalità e del pensiero di Dalberti. Lo ha fatto dapprima nella sua tesi di Master in Storia all'Università di Friburgo, e sviluppando in seguito la sua ricerca in modo più capillare e approfondito, trasformandola in un volume strutturato. -
Il demolitore di camper
Non esistono terapie efficaci contro il divorzio. Secondo Dino Bardi, la distruzione di un camper può costituire una buona cura, soprattutto se i rapporti con la moglie sono impossibili e ci sono di mezzo due bambini piccoli. Per Dino, padre non affidatario, diventa difficilissimo mantenere un rapporto coi figli oltre la selva di ostacoli di legge che si possono frapporre quando il rapporto tra i genitori è difficile. Dino poi, è un personaggio sopra le righe, debordante nelle assurde avventure in cui si caccia per aggirare divieti e norme che gli impediscono di stare coi suoi bambini. Occorre mettere in piedi sotterfugi, infiltrarsi, travestirsi. E per questo serve un complice, Leo, uno scrittore per l'infanzia di trent'anni che vive ancora in famiglia. I due finiscono spesso in situazioni complicate da cui non sanno uscire. Per fortuna, su di loro vigila la nonna di Leo, vecchietta in grado di tenere testa a chiunque. Sarà lei a condurre il Demolitore di camper su una strada sicura, che gli consentirà, nonostante sé stesso, di mantenere un bel rapporto coi figli. -
5G. Progresso o regresso?
Le riflessioni di medici, scienziati, antropologi, ingegneri, esperti di elettrosmog, studenti, professori, autori, psicologi, politici, avvocati, elettrosensibili, amanti dello spirito e altri personaggi della Svizzera italiana. -
Perdonami madre
«Per molto tempo ho avuto tempo. È stato così finché mia madre era viva. Io ero sgradevole con lei, ingrato, cattivo, mi dicevo: amo mia madre. Lei lo sa, o finirà per saperlo. Ho tempo. Nel frattempo il tempo passava. Incontravo mia madre, la ferivo perché tutto in lei mi feriva. Il suo animo era retto, il suo pensiero giusto, la sua eleganza di buon gusto, la sua figura snella, il suo sguardo di un blu un po' grigio era puro e mi vedeva. E io non ero degno di quello sguardo». Un figlio parla della madre. Sua madre, «il contrario della vanità e del clamore», lettrice di La Fontaine, con lo sguardo di un blu chiaro, e lui, lo scrittore, Jacques Chessex, l'eccessivo, il cattivo figlio, il figlio ribelle. Tomba e resurrezione, «fontana di rimpianto», violenza e tenerezza, evocazione pudica ma carnale, questo racconto autobiografico è uno dei più belli, dei più commoventi dell'autore. -
Quando la domenica imbruniva. Lettere dalla quotidianità
"Quando la domenica imbruniva """"- il titolo di questa corrispondenza, che mi ha trasformato in una sorta di pubblico scrivano e che ha trovato casa nelle pagine del Giornale del popolo di Lugano dal 1996 al 2002 e oltre - evoca una soglia tra un secolo declinante e un'alba di diafana luce. Piccoli dialoghi sulla famiglia, sul ruolo del padre, sull'essere o rimanere genitori, sui temi forti di una società in trasformazione, sui valori da difendere e su quelli che si è disposti necessariamente a modificare. Tante e variegate le voci di quella quotidianità che qui prende la forza non solo dei miei pensieri ma dalle domande dirette del pubblico dei lettori. Un dialogo a distanza per dire insieme del mondo nella sua piccolezza domestica e nel suo aprirsi alle grandi questioni. Un momento che si è dipanato lungo il correre degli anni a cavallo tra i due secoli, in cui ho provato ad accogliere e a rispondere - a volte lateralmente, altre cercando il fuoco della passione o la sofferenza della vita dentro la domanda - a quelle che mi piace chiamare lettere dalla quotidianità scelte tra molte altre, come fossero piccole chiavi dell'universo pubblico e privato." -
L' amore rimane. Sospiri e speranza in tempi incerti
"Nel gioco sottile delle immagini, nella ricchezza di metafore e balzi di senso arditi e liberi, Angelo Cassano esprime una qualità di decisa immediatezza che introduce senza esitazioni nelle stanze dell'anima. Un dialogo appassionato tra il mondo interiore e gli accadimenti del mondo esterno. E poi una finestra luminosa lascia intravedere quella dimensione spirituale capace di dare significato non soltanto alla meta, ma ad ogni passo del cammino, uno ad uno, quelli più incerti percorsi nella nebbia, e quelli percorsi più in alto, in favore di vento. In un tempo di smarrimento, nel declinare sospiri che svelano le domande che accompagnano le stanchezze esistenziali, l'autore guarda con stupore crescere, nella primavera di ogni vita, la speranza che si nutre di memoria e che rende felpati i passi di chi non smette mai di sognare. È una speranza resistente, quella che abita al posto d'onore nell'animo di ogni persona che abbia guardato il dolore e lo abbia trasformato in prezioso dono, in amore che rimane.""""" -
Le Alpi di Clio. Scritti per i venti anni del Laboratorio di Storia delle Alpi (2000-2020)
Da venti anni, il Laboratorio di Storia delle Alpi prom'ove e svil'ppa attività e ricerche dedicate alla storia dello spazio alpino. Nato nel 2000 sotto gli a'spici dell''niversità della Svizzera italiana e dell'Associazione internazionale per la Storia delle Alpi, dal 2006 esso svolge la s'a attività scientifica e didattica nell'ambito dell'Accademia di architett'ra di Mendrisio. I saggi raccolti in q'esto vol'me vogliono render conto della ricchezza e varietà della ricerca storica s'lle Alpi. Spaziando dalla storia materiale alla storia delle idee e ponendo l'attenzione s' alc'ni aspetti che hanno contrib'ito a forgiare le loro trasformazioni nel corso del tempo - le migrazioni, l''so delle risorse, il t'rismo, i rapporti con il mondo ind'striale ed 'rbano, ecc. -, essi testimoniano il r'olo della storia q'ale irrin'nciabile str'mento per leggere e comprendere la realtà in c'i viviamo e per staccarsi da 'no sg'ardo schiacciato s'l presente, che priva le società di prospettive e progett'alità. -
Nati con la camicia
«Nati con la camicia» raccoglie una serie di articoli scritti su invito dell'associazione «GenerazionePiù» in cui si propongono esperienze, riflessioni e considerazioni sulla Terza Età, ma anche sulle grandi sfide e trasformazioni della nostra società vissute e viste da un settantenne. I testi spaziano e si avventurano in campi molto variegati confluendo in un mosaico coerente. Alcuni articoli si snodano tra riferimenti e rimandi autobiografici. L'attualità nel suo raggio locale, nazionale e internazionale fa da detonatore per ripetuti approfondimenti. Altri testi si misurano con le trasformazioni che stanno rimodellando la sfera sociale e il suo substrato culturale. Altri scritti si soffermano sulle condizioni dell'anziano e sui rapporti fra le generazioni. Un'attenzione speciale è pure rivolta ai quesiti che, in particolari frangenti di avversità, irrompono veementi nella vita delle persone. Il tutto con un linguaggio privo di asperità lessicali in cui il lettore ritrova facilmente i suoi stessi interrogativi, le sue percezioni, la sua esperienza di uomo che, pur tra scossoni anche vigorosi, è consapevole di aver fatto parte di una generazione fortunata. -
America First. Cronaca, storie e aneddoti di un paese in crisi di identità
L'8 novembre 2016 un cataclisma ha sconvolto gli Stati Uniti: l'elezione del presidente più controverso della storia, Donald Trump. America First è diventato lo slogan di una presidenza che ha scardinato metodi e linguaggio convenzionali della politica, sdoganato un populismo incurante della scienza e della verità e sfregiato l'immagine dell'America nel mondo. Tra cronaca politica, aneddoti personali e curiosità ""dietro le quinte"""" del suo lavoro di corrispondente, Andrea Vosti va alle radici del fenomeno Trump e descrive le contraddizioni di un paese in crisi di identità. Un paese che riesce sempre e comunque ad affascinarci: gli Stati Uniti d'America."" -
La donna oscura
Di Melanìa rimane una numerosa discendenza, ma le tracce del suo passaggio sulla terra sono ben poche: alcuni oggetti il cui legame con lei si sta perdendo, un pugno di fotografie e di documenti ufficiali, qualche aneddoto forse neppure veridico. Povero retaggio per chi, come il narratore di questo libro, intende raccontare la storia di colei che fu sua nonna. Daniel Maggetti si ostina però a scavare nel passato delle alte Centovalli per far rivivere una figura di donna dal destino singolare, circondata da un alone di mistero e carica di energia. Attraverso il personaggio in parte autentico, in parte inventato che si dilinea in ""Una donna oscura"""", è tutta la realtà quotidiana delle valli alpine della fine dell'Ottocento e del primo Novecento che viene ripercorsa, in un gesto che unisce l'indagine storica e l'archeologia intima."" -
La fucilazione del traditore della patria Ernst S.
«Nella notte dal 9 al 10 novembre 1942 il soldato Ernst S., all'età di ventitré anni, venne ucciso a colpi di fucile in un bosco non lontano da Jonschwil (cantone di San Gallo) un po' sotto il gruppo di case denominato Bisacht. Però non fu un omicidio nel significato corrente della parola ed Ernst S. non cadde nemmeno sul campo dell'onore, ma venne giustiziato da un reparto dell'esercito svizzero». L'inchiesta di Niklaus Meienberg sul traditore della patria Ernst S. fa parte dei classici della letteratura svizzera d'inchiesta. Ernst, ragazzo difficile ma innocuo, figlio di lavoratori, viene schiacciato dai brutali ingranaggi della giustizia militare elvetica mentre alti rappresentanti dell'esercito, decisamente più compromessi con il regime nazista, godono di una «imperdonabile clemenza». Il leggendario reportage di Niklaus Meienberg non dimostra soltanto come si possa scrivere in modo brillante e impegnato su temi storici, ma è anche un esempio paradigmatico di come il passato si rifletta ancora sul presente. Prefazione di Francesco Lepori. -
Il museo degli amori perduti
"Raccolgo i silenzi del giorno accendo le fantasie della notte inseguendo chimere"""". Un prezioso libretto, quasi un quaderno terapeutico per le pene del cuore che, con una varietà di personaggi, situazioni, luoghi e tempi, ci porta a conoscere mondi diversi nello spazio di poche pagine, frammenti di realtà e umanità in cui ciascuno di noi potrà riconoscere una parte di sé e della propria storia." -
Sotto la superficie
Anche se avrebbe dovuto, il commissario Lucio Malfatti, mani in tasca e collo incassato nel bavero della giacca, non riuscì a guardare a lungo il corpo senza vita della donna distesa sulla sabbia, a meno di due metri da lui. A impedirgli di fare il suo dovere, non era tanto la posizione innaturale del corpo, nudo e rannicchiato su sé stesso come se fosse stato smontato e rimontato male, quanto il fatto che conosceva quella donna da almeno un anno e mai e poi mai avrebbe voluto vederla lì, arenata sulla sabbia del lido di Lugano, con i capelli scuri appiccicati alla pelle, le labbra cianotiche e gli occhi neri spalancati."" Una donna morta, trovata nuda sulla spiaggia del lido di Lugano. Il commissario Malfatti indaga ancora. E questa volta dovrà farlo dopo essere stato ricoverato in una clinica di riabilitazione mentale. Non è però da solo. Ad aiutarlo nelle indagini un ex poliziotto in pensione, un ex no global e un ex terrorista delle brigate rosse, tra malavita organizzata, imprenditori corrotti e prostitute disperate."" -
Nonna Lena. Una vita di stenti e fatiche
"Lena e la madre, arrivate davanti a quell'immenso opificio alla periferia di Mendrisio, si sentirono soffocare e trattennero a stento le lacrime."""" Alla soglia del dodicesimo compleanno Lena entra nel mondo del lavoro come filandaia. La accompagna la Mameta, che ha la morte nel cuore vedendo quanto fragile sia ancora la sua bambina. Non può farci niente però, la vita è dura, dura per tutti, e di quei pochi franchi che porterà a casa c'è bisogno, un grande bisogno. Per duro che sia quell'inizio sarà in fondo poca cosa rispetto alle prove che il futuro le riserverà: la malattia, la gravidanza nel quadro di un matrimonio che per mesi e mesi oscilla nell'incertezza. Il rapporto tribolato e tragico con il marito. Fanno da contorno la vita del villaggio di Casima, la sua gente - tra cui il sanguigno e anticlericale Emilio Bossi detto Milesbo, il serafico don Albino e il combattivo don Spinelli -, le comodità inesistenti in una civiltà contadina che non ha visto da secoli cambiamenti rilevanti, le scarse ore di svago, di divertimento. Dominante è il senso del dovere, a qualsiasi prezzo." -
Arancione vendemmia
"È tutto al suo posto, pensò Patrizio rivolgendo lo sguardo al disordinato dedalo di viuzze che accerchiava la piazza. Sentiva il bisogno di convincersi che, malgrado la chiusura dell'ufficio postale, il suo piccolo paese non sarebbe mai cambiato. Da lassù poteva combattere tutte le sue inquietudini, controllando l'intero paesino come il Leviatano che veglia severo sul proprio regno."""" Dopo una vita passata a lavorare presso l'ufficio postale del suo paesino, per Patrizio Zeni è giunto il momento di godersi la meritata pensione. Ma a poche settimane da questo traguardo il postino riceve una notizia che lo sconvolge: al termine del suo mandato l'ufficio postale verrà chiuso per sempre. Questa sarà però solo la prima di svariate chiusure che travolgeranno il paesino nei mesi successivi, durante i quali Patrizio si accorgerà anche di soffrire di una inspiegabile cecità selettiva. Ci sarà un nesso tra questi due fenomeni apparentemente slegati tra loro?"