Sfoglia il Catalogo feltrinelli029
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9301-9320 di 10000 Articoli:
-
Il mestiere di storico (2011). Vol. 2
In questo numero della rivista della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea articoli di Fabio Bettanin, Mark P. Bradley, Barbara Curli, Monica De Togni, Tommaso Dell'Era, Emilio Franzina, Andrea Graziosi, Sergio Luzzatto, Mauro Moretti, Samuel Moyn, Simone Neri Serneri, Roberto Pertici, Federico Romero, Antonella Salomoni, Silvia Salvatici, Daniel Sargent, Tony Smith, Antonello Venturi. Inoltre le schede sulle riviste del 2010 e sui volumi scritti da storici/storiche italiani/e o sull'Italia o tradotti in italiano pubblicati nel 2010 (seconda parte). -
I cartulari di S. Pietro in Maone presso Rovigo (sec. XII-XV)
La documentazione concernente il medioevo palesano è numericamente piuttosto esigua e spesso dispersa negli archivi di città che hanno esercitato potere civile o ecclesiastico sul Polesine medievale, come Venezia, Ferrara e Ravenna. Esistente di certo nella prima metà del secolo XI, il monastero benedettino di S. Pietro in Maone, a sud-est di Rovigo, fu soggetto direttamente all'arcivescovo di Ravenna, situato com'era in una sorta di vasta enclave ravennate sopravvissuta per lunghi secoli. A partire dai primi del Duecento iniziò una fase di decadenza: nel 1220 il monastero risulta, infatti, distrutto dalle inondazioni e successivamente affidato a chierici secolari, sempre sotto il grande ombrello protettivo dell'arcivescovo di Ravenna; infine nel 1474 i suoi beni furono incorporati nell'abbazia olivetana di S. Bartolomeo di Rovigo. I documenti qui pubblicati mostrano che l'influsso economico e religioso di S. Pietro in Maone si estese notevolmente nel Rodigino e in alcune zone del Ferrarese, per spingersi sino all'area della Bassa Padovana tra Tribano, Pernumia e Monselice, attraverso l'acquisizione di un ampio patrimonio fondiario dato in concessione a coltivatori con tipici contratti a lunghissimo periodo, ma anche grazie allo sfruttamento di vaste aree vallive destinate alla pesca. -
Le decorazioni di Isidoro il giovane per S. Sofia di Costantinopoli
Il 7 maggio 558, poco più di vent'anni dopo l'inaugurazione nel 537, crollò la cupola della basilica di S. Sofia a Costantinopoli. La ricostruì Isidoro il Giovane, e il 24 dicembre 562 la chiesa venne riconsacrata. Ma cosa ha veramente fatto l'architetto bizantino? Isidoro ha dovuto innanzi tutto capire le ragioni del crollo e poi elaborare un progetto che si fondasse sul principio della stabilità, ed è stato per questo costretto a ridefinire gli spazi e ridecorare le superfici interne: è attraverso la rimodulazione degli spazi e delle decorazioni realizzata da Isidoro il Giovane nel 558-562 che la chiesa di Giustiniano, così come la vediamo, è giunta fino a noi. Ed è perciò solo attraverso la conoscenza dell'opera di questo architetto che possiamo valutare appieno uno dei capolavori riconosciuti dell'architettura mondiale. -
Il nostro Gramsci. Antonio Gramsci a colloquio con i protagonisti della storia d'Italia
Partendo dagli scritti giovanili per arrivare alle riflessioni mature del carcere, il pensiero di Antonio Gramsci - oggi uno degli autori italiani più tradotti e studiati nel mondo - viene qui messo a confronto con alcuni dei protagonisti della storia nazionale, in ""medaglioni"""" che costituiscono altrettanti tasselli del """"mosaico Italia"""": Dante e Machiavelli, Guicciardini e Foscolo, Garibaldi e Vittorio Emanuele II, De Sanctis e Verdi, Carducci e Pascoli, Croce e Gentile, D'Annunzio e Pirandello, Mussolini e Gobetti... Nel """"colloquio"""" critico con letterati, pensatori, politici, giornalisti di ogni epoca, si conferma l'eccezionale cultura e perspicacia dell'intellettuale sardo, nei cui scritti dimensione storiografica e analisi politica dialogano fecondamente: i ritratti costruiti in questo volume vanno così a compiere una ricognizione della molteplice e multiforme identità di quell'Italia frammentata che da secoli tenta di raggiungere una vera dimensione unitaria."" -
«Mercatura è arte». Uomini d'affari toscani in Europa e nel Mediterraneo tardomedievale
L'epopea dei mercanti toscani nell'Europa nord-occidentale e nel bacino mediterraneo costituisce uno dei momenti di più intenso interscambio tra le regioni del vecchio continente e dell'Africa settentrionale nel tardo medioevo. Questo volume approfondisce una scelta di casi ""regionali"""" esemplari (le Fiandre e l'Inghilterra, la Germania meridionale e la costa dalmata, la Penisola Iberica e il Maghreb). Ne risulta un quadro che non solo delinea quale fosse la rete delle relazioni economiche intessuta intorno ai mercanti-banchieri toscani, ma individua anche una problematica attualissima ancora oggi: il complesso delle strategie sociali e politiche che consentivano l'inserimento degli operatori stranieri nelle società locali. Contributi di Francesco Bettarini, Laura Galoppini, Raúl González Arévalo, Francesco Guidi Bruscoli, Ingrid Houssaye Michienzi, Maria Elisa Soldani, Lorenzo Tanzini, Cecilia Tasca, Sergio Tognetti, Kurt Weissen."" -
The languages of political society. Western Europe, 14th-17th centuries
Studies of the political languages worked out in the late Middle Ages and Early Modern age have investigated up to now above all the role of the discursive practices in the construction of class and community spaces, the definition of the relation between the various institutions, and the shaping of the forms and contents of obedience to higher powers and authorities. Gathering together the papers presented in a symposium on The Languages of the Political Society, this book widens the spectrum of analysis to take in some topics that have received less attention until now in the study of the processes of state-building in late medieval and Early Modern Europe: the formulation of the value of the common good in relation to citizenship; the linguistic, musical and theatrical vectors for expressing political relations; the control and expression of public emotions and collective feelings; and the capacity of some financial and monetary systems to translate ideals and to produce legitimacy. The book thus intends to bring to the reader’s attention some paths of research that appear particularly promising and open to further interesting developments. Le ricerche sui linguaggi politici elaborati nel tardo medioevo e nella prima età moderna hanno indagato finora soprattutto il ruolo delle pratiche discorsive nella costruzione di spazi cetuali e comunitari, nella definizione del rapporto tra le diverse istituzioni, nella modellizzazione delle forme e dei contenuti dell’obbedienza a poteri e autorità superiori. Raccogliendo gli atti di un incontro di studio su The languages of the political society, il volume propone un allargamento dello spettro di indagine ad alcuni temi finora meno indagati nello studio dei processi di formazione degli stati nell’Europa tardo medievale e moderna: l’elaborazione del valore del bene comune in relazione alla cittadinanza; i vettori linguistici, musicali e teatrali per esprimere le relazioni politiche; il controllo e l’espressione delle emozioni pubbliche e dei sentimenti collettivi; la capacità di dei sistemi finanziari e monetari di tradurre idealità e di produrre legittimità. Il volume intende dunque proporre all’attenzione dei lettori alcuni percorsi di ricerca che appaiono particolarmente promettenti e suscettibili di ulteriori interessanti sviluppi. -
Le origini del servizio sociale italiano. Tremezzo: un evento fondativo del 1946. Saggi e testimonianze
Nel fervido clima dell'immediato dopoguerra, un nutrito gruppo di politici, studiosi ed esperti italiani e stranieri, riunito sulle rive del lago di Como, discusse a lungo i problemi del welfare e la necessità di riorganizzare l'assistenza, come elemento necessario per la rinascita democratica del paese. Come sostenne nella sua relazione Maria Comandini - che insieme al marito Guido Calogero fu una delle animatrici del Convegno - ""l'assistenza sociale è una diversa forma di esercizio e di creazione della democrazia, cioè dell'attitudine degli uomini a risolvere da sé i propri problemi e a conquistare, in un'armonia collettiva, più larghe libertà di vita e migliori opportunità d'azione"""". In quel quadro veniva a delinearsi il ruolo dell'assistente sociale come figura professionale in grado di contribuire all'affermazione di una maggiore giustizia sociale. Il volume raccoglie saggi di storici, sociologi e assistenti sociali, che rievocano quel periodo e i contenuti del dibattito."" -
Stranieri di antico regime. Mercanti, giudici e consoli nella Napoli del Settecento
Cos'era lo ""straniero"""" negli Stati di antico regime, in cui mancava una legittimazione nazionale e l'uguaglianza di fronte alla legge non era lontanamente contemplata? Quali diritti avevano i migranti e con quali discriminazioni dovevano fare i conti? Puntando lo sguardo sulla Napoli settecentesca - una metropoli mediterranea attraversata da una pluralità di flussi migratori e caratterizzata dalla presenza di numerose """"nazioni"""" mercantili - il libro cerca di fornire delle risposte a tali domande, mostrando cosa significasse essere straniero di fronte ad un doganiere del porto, agli occhi di un ufficiale di polizia, nella percezione del governo e, soprattutto, nelle aule di uno dei numerosi tribunali che si contendevano il controllo della città."" -
Politica ed emozioni nella storia d'Italia dal 1848 ad oggi
La storia contiene da sempre un sottotesto emotivo, ma le consuetudini e i metodi della disciplina e l'idea della natura eminentemente soggettiva delle emozioni hanno a lungo indotto gli storici a lasciare lo studio di questa sfera ad esperti di altri settori. Negli ultimi decenni, tuttavia, la tendenza alla collaborazione interdisciplinare e gli sviluppi della storiografia femminista e della storia orale hanno incoraggiato un crescente interesse storiografico per lo studio diacronico delle emozioni umane. Ripercorrendo alcuni passaggi cruciali della storia nazionale, dal Risorgimento fino ai nostri giorni, i saggi qui raccolti riflettono sul ruolo delle emozioni nella vita della nazione italiana, nel tentativo di mostrare non solo il carattere emotivo della politica, ma anche il carattere politico delle emozioni. -
Le arche dei santi. Scultura, religione e politica nel Trecento veneto
Un numero eccezionale di sepolcri monumentali in onore di santi e beati è stato costruito nel Trecento nelle regioni che affacciano sull'Adriatico settentrionale, tra Romagna, Veneto, Friuli, Istria e Dalmazia. Imponenti e vistose, preziose per l'impiego di marmi pregiati e la qualità delle loro sculture, queste opere testimoniano di un dinamismo spirituale e artistico che in questo campo non ha equivalenti in Italia, se non in Toscana. Scritto da uno storico dell'arte, ma pensato più largamente per chi s'interessa alla storia, il volume propone per la prima volta un'analisi globale di queste creazioni, attenta non solo alle forme e all'iconografia, ma anche alle funzioni, ai contesti fisici e mentali, alle intenzioni dei committenti, alle vicissitudini secolari. -
Felice de Merlis prete e notaio in Venezia ed Ayas (1315-1348). Vol. 3: Indici.
Si conclude con questo terzo volume l'edizione critica delle imbreviature rogate dal notaio veneziano Felice de Merlis e conservate presso l'Archivio di Stato di Venezia. Iniziata anni fa da Andreina Bondi Sabellico, poi prematuramente scomparsa, la pubblicazione costituisce una fonte di primaria importanza per la ricostruzione della storia sociale ed economica di Venezia e dei suoi domini nella prima metà del XIV secolo. Questo terzo e ultimo volume contiene l'indice dei nomi e dei luoghi: una vera operazione critica che prevede dimestichezza con repertori, glossari, bibliografia e che rappresenta uno strumento fondamentale di ricerca per chi, partendo da questo materiale, vorrà indagare in modo più approfondito la società, l'economia e la cultura veneziana del tardo medioevo. -
I documenti di Liazaro notaio vescovile di Feltre e Belluno (1386-1422)
Vengono pubblicati in questo volume alcune centinaia di documenti del Trecento e dei primi del Quattrocento pertinenti alle diocesi di Belluno e Feltre, rette nel medioevo, per circa due secoli e mezzo, da un solo vescovo. È la prima volta che Belluno e Feltre entrano in questa collana e la circostanza si spiega con il fatto che il patrimonio delle fonti documentarie medievali del Veneto è assai piú ricco per i grandi centri urbani della fascia pedemontana e per i loro territori, di quanto non sia per le due città alpine. La fonte qui pubblicata, in effetti, evidenzia la peculiarità di quella che oggi costituisce la Provincia di Belluno ed è ricca di insegnamenti. Attraverso lo specchio della documentazione redatta da Liazaro, che è notaio e chierico ad un tempo, per conto dei vescovi di Feltre e Belluno, in special modo del vescovo Antonio Naseri, emerge la realtà ambientale e sociale dei due piccoli centri urbani, dominati dall’aristocrazia che controlla attentamente le istituzioni ecclesiastiche e ne riceve benefici e investiture. Cosí come ci appaiono sullo sfondo le campagne, le montagne, gli alpeggi della val Belluna e del Feltrino, nonché della Valsugana e del Tesino, oggi appartenenti (sotto il profilo civile ed ecclesiastico) al Trentino ma allora parte integrante ed anzi preponderante della diocesi di Feltre. Ma se questo è lo scenario geografico e sociale tipico delle due piccole città alpine, si sente anche la forte influenza dei poteri politici dei grandi centri della pianura padana. In quei decenni infatti Padova è governata dai da Carrara, mentre Milano è in mano viscontea; e siamo nel breve ma importante periodo nel quale i signori di Milano dominarono quasi tutto il Veneto, Treviso esclusa. La spregiudicatezza con la quale vengono gestiti i beni ecclesiastici e la contiguità tra il vertice della chiesa di Feltre e Belluno e i suoi sponsors politici; la miriade di preti e di chierici che a Padova, a Feltre, a Belluno si affollano attorno agli altari e alle cappelle; le ‘infornate’ di ragazzini e di giovanissimi per i quali padri potenti e famelici chiedono prebende e chiericati, è davvero impressionante e ci suggerisce istruttive comparazioni con una situazione odierna molto diversa, in cui i rapporti tra la società, lo stato e le istituzioni ecclesiastiche sono rappresentati da una positiva collaborazione. -
La copella politica. Esame istorico-politico di cento soggetti della Repubblica di Venezia (1675)
La copella, o coppella, era anticamente un crogiolo poroso a forma di vaso, usato per raffinare metalli preziosi. L'anonimo autore di questo testo, conservato in pochissime copie e datato 1675, descrive i cento senatori veneti più ragguardevoli del suo tempo (molti dei quali sarebbero poi divenuti procuratori e dogi), purificandone i profili dalle edulcorazioni dell'apparenza sociale e della piaggeria politica. Donde il valore dello scritto, che rivela una capillare, profonda conoscenza del patriziato della Serenissima, e il cui autore è probabilmente da identificarsi in Giovanni Sagredo. Costui, una delle emergenze più acute della classe senatoria, sarebbe stato eletto al dogato il 23 agosto 1676, per poi vedersi dopo un giorno e mezzo - caso unico nella storia di Venezia - annullata la nomina. -
Statuta de ludo. Le leggi sul gioco nell'Italia di comune (secoli XIII-XVI). Ediz. italiana e inglese
"Statuta de ludo"""" è una raccolta di leggi sul gioco dell'Italia di tradizione comunale (secoli XIII-XVI). Organizzata come strumento per orientare nella pratica ludica delle comunità cittadine e locali nei secoli indicati, è una necessaria premessa allo studio della storia della ludicità. La fitta rete di norme qui ricostruita attesta tanto il lungo impegno di regolamentazione (e quindi di messa in sicurezza delle comunità dai """"pericoli"""" dell'attività ludica), quanto l'irrinunciabile e diffuso bisogno di gioco, con la """"scoperta"""" delle opportunità anche economiche che esso poteva offrire. Il ricchissimo lessico ludico ricomposto comprende soprattutto giochi d'azzardo, ma anche d'abilità, d'ingegno, passatempi, competizioni """"armate"""", di gruppo o individuali, fino ai palii delle grandi feste patronali e al ballo, dando conto, anzitutto, dell'ampiezza e della complessità del sistema ludico nel suo insieme." -
Il restauro delle opere d'arte. Atti del 4° Convegno internazionale di studi (Pistoia, 15-21 settembre 1968)
Atti del IV Convegno Internazionale di Studi (Pistoia, 15-21 settembre 1968) -
Egemonia fiorentina ed autonomie locali nella Toscana nord-occidentale del primo Rinascimento. Vita, arte, cultura. Atti del 7° Convegno internazionale di studi...
Atti del VII Convegno Internazionale di Studi (Pistoia, 18-25 settembre 1975) -
Gli spazi economici della Chiesa nell'Occidente mediterraneo (secoli XII-metà XIV). Atti del 16° Convegno internazionale di studi (Pistoia, 16-19 maggio 1997)
Atti del XVI Convegno Internazionale di Studi (Pistoia, 16-19 maggio 1997) -
Ceti, modelli, comportamenti nella società medievale (secoli XIII-metà XIV). Atti del 17° Convegno internazionale di studi (Pistoia, 14-17 maggio 1999)
Atti del XVII Convegno Internazionale di Studi (Pistoia, 14-17 maggio 1999) -
La costruzione della città comunale italiana (secoli XII-inizio XIV). Atti del 21° Convegno internazionale di studi (Pistoia 11-14 maggio 2007)
Atti del XXI Convegno Internazionale di Studi (Pistoia, 11-14 maggio 2007) -
Scritti «romani». Scrittura, libri e cultura a Roma in età medievale
Il volume raccoglie i saggi di argomento romano pubblicati da Paola Supino Martini dal 1974 al 2002; i contributi, che attraversano tutta l'attività della studiosa e permettono di seguirne il rigoroso itinerario intellettuale, testimoniano il suo insistito e profondo interesse per la cultura grafica di Roma e del territorio indagata nei libri, nelle carte, nelle epigrafi e percorsa dall'età damasiana fino a Martino V.