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La Costituzione politica della città. Trento e la sua autonomia (secoli XIV-XVIII)
La costituzione di Trento, dal Trecento fino al tardo Illuminismo, emerge da un ampio spettro di fonti fino ad oggi poco studiate e da una analisi volta a far emergere la specificità della città. Un'indagine di storia delle fonti e della dottrina a esse contemporanea che mette in luce un ordine politico-giuridico tanto complesso quanto interessante e vitale. -
Antiche pietre del Parentino. Architetture del mare e storie di uomini
Nato in un contesto di ricerca archeologica, dedicata ad indagare uno dei siti costieri di età romana più interessanti dell‘Istria (Loron, nel Nord Parentino), con il naturale corollario di saggi e studi di carattere specialistico, questo volume intende proporre qualcosa di diverso rispetto alla consueta e necessaria “descrittività“ delle sequenze archeologiche e storiche, e rappresentare piuttosto le suggestioni culturali di una terra non solo antica. Si è andati così a considerare le Antiche pietre del Parentino partendo dalle parole e dai racconti degli antichi (le fonti, appunto), per guardare dapprima la realtà della storia e della società istriana antica e, poi, alcune suggestioni tematiche che l’Histria Terra propone, dalle oscurità magiche carsiche agli aspetti quasi carnali della sua fisicità (il volto, il ventre, il gusto, la memoria), al rapporto prevalente con le acque, alla consistenza di un abitato urbano (un altro volto) e al valore di simbolo polivalente del complesso produttivo di Loron (architetture del mare e storie di uomini). Lo sforzo perseguito è stato quello di proporre alcuni contenuti di riflessione attraverso una lettura che stemperasse, e in buona parte superasse, i vincoli di un saggio, senza per questo venir meno alla natura di strumento di informazione utile anche allo specialista. Con queste pagine si vuole offrire una storia alternativa che viene raccontata con le parole, ma anche soprattutto attraverso le “cose”, quel dato materiale che ci parla di molti secoli di vita. -
Il patto con Geoffroy De Villehardouin per il Peloponneso (1209)
Con il giuramento di fedeltà di Geoffrey di Villehardouin allo stato veneziano, nel 1209, Venezia affermava la pienezza dei propri diritti su Corone e Modone, punti strategici sulle vie che dalla laguna portavano la presenza veneziana oltre l'Adriatico, mentre il Villehardouin riceveva in feudo il resto del Peloponneso e veniva così legittimata la nascita del principato d'Acaia. -
Le prospettive del welfare in Europa
Il tema delle politiche sociali ha conosciuto negli ultimi anni significativi passi in avantinell'Unione Europea, con il dialogo e il confronto tra Stati membri e organi sopranazionali sugli obiettivi comuni da perseguire. Il volume, promosso dalla Fondazione Basso, intende offrire tracce e materiali per quest'opera di approfondimento concettuale nelle varie dimensioni in cui il tema della difesa e del rilancio del welfare è stato prevalentemente trattato in questi anni di faticoso e ancora incerto tentativo di costituzionalizzazione dell'Unione. -
Sotto altri cieli. L'oltremare nel movimento femminile italiano (1870-1915)
L'immagine della ""donna orientale"""", le esotiche narrazioni di primitivi sensualismi e barbare segregazioni accompagnarono la nascita dei movimenti femminili europei tra Otto e Novecento. Il libro intende fornire un contributo alla conoscenza della cultura femminista italiana ricollocandola nel contesto coloniale in cui nacque e si diffuse, nella convinzione che anche in Italia l'espansione africana abbia influito sulle modalità culturali e associative del movimento delle donne. Con un saggio introduttivo di Gabriella Bonacchi."" -
Family memoirs from Venice (15th-17th centuries). Ediz. italiana
La pubblicazione dei libri di ricordi familiari di cinque famiglie veneziane non nobili ma molto abbienti, permette di ricostruirne le vicende private, le fortune e sfortune economiche, i matrimoni e i rapporti di parentela con le altre famiglie, il prestigio sociale goduto, la partecipazione all'amministrazione dello Stato, i rapporti con il mondo della cultura. -
Spagna e Italia in età moderna. Storiografie a confronto
Lo scambio storiografico tra storici italiani e spagnoli è stato, anche nel passato, molto intenso, soprattutto per la compenetrazione delle vicende della Monarchia ispanica e dell'Italia preunitaria. Questo volume non focalizza però la storiografia sull'Italia ""spagnola"""", ma partendo dalla comune identità mediterranea di Spagna e Italia, mette a confronto gli studi più recenti su temi-chiave del dibattito storiografico europeo: il governo locale e le identità urbane, i consumi e gli stili di vita aristocratici, le frontiere, il controllo delle coscienze, la circolazione dei libri e dei saperi, la storia di genere."" -
Ombra. Saggi di letteratura, arte e musica
La parola Ombra è una di quelle in cui sedimentano intere culture; al suo riparo si estendono infinite esperienze letterarie, artistiche, religiose, filosofiche e scientifiche. I saggi raccolti in questo volume sono dovuti a specialisti contrassegnati dalle competenze e dalle metodologie più disparate, ma tutti particolarmente sensibili al tema. In queste pagine si incontreranno dunque idee meditate e stimolanti sull'ombra nelle religioni, nella letteratura, nella scultura, nella musica. -
L' Italia dei comuni (1100-1350)
François Menant traccia un quadro completo delle vicende politiche, economiche e culturali di un periodo cruciale per la formazione dell'Italia moderna, quello compreso tra il 1100 e il 1350. In quei secoli l'Italia centro-settentrionale fu teatro di un'esperienza unica nel contesto dell'Europa del tempo, lo sviluppo delle città comunali, che ha lasciato un segno profondo, ancora ben visibile. -
Dalla trincea alla piazza. L'irruzione dei giovani nel Novecento
Il tema dell'irruzione dei giovani nella vita politica novecentesca si è presentato, nel dibattito pubblico, soprattutto in relazione a due momenti: il mito della giovinezza nel periodo fascista e, in ambito più generale, il movimento del 1968. Ripercorrendo le vicende del secolo appena trascorso, i saggi qui raccolti cercano di ricostruire, nei vari momenti storici, la continuità e le forme della loro presenza sulla scena politica. Quando ""nascono"""" i giovani? O meglio: quando i giovani hanno avuto un ruolo attivo, hanno condizionato le scelte della classe dirigente, hanno influito profondamente nella cultura, hanno cercato di imprimere alla storia un corso che fosse debitore anche della loro partecipazione? Il tema è stato affrontato da autori di diversa formazione culturale e di diverse età anagrafiche, tenendo presente prevalentemente la realtà italiana ma non tralasciando comparazioni nel contesto generale della storia europea."" -
Elisabetta Farnese. Principessa di Parma e regina di Spagna. Atti del Convegno internazionale fi studi (Parma, 2-4 ottobre 2008)
Erede di una dinastia in via di estinzione, Elisabetta Farnese sposa nel 1714 Filippo V di Spagna. Allevata in una corte padana piccola ma culturalmente prestigiosa, la principessa, rivelatasi immediatamente ""scaltra come una zingara"""", esercita un ruolo di primo piano nella direzione politica del Regno, sostituendosi di fatto al debole marito e occupando la scena europea fino alla morte. Dai primi anni alla corte farnesiana a quelli della vedovanza e dell'emarginazione, Elisabetta viene qui presentata in tutta la complessità della sua figura di sposa, madre, matrigna e abilissima sovrana."" -
Gramsci. Le culture e il mondo
La diffusione degli scritti di Antonio Gramsci ha raggiunto, negli ultimi tre decenni, una vasta dimensione internazionale. Il pensiero di Gramsci circola ampiamente in Europa, nelle Americhe, nel mondo islamico, in India e in Estremo Oriente. In questo volume viene tracciato un bilancio di alcuni recenti indirizzi di ricerca che si sono richiamati all'eredità gramsciana: gli studi culturali britannnici, gli studi post-coloniali statunitensi e i Subaltern Studies indiani. -
Fazioni al governo. Politica e società a Parma nel Quattrocento
Che cos'è una fazione nel Quattrocento? Il libro cerca di rispondere a questa domanda ripercorrendo le vicende di Parma, città nota ai contemporanei per la forza delle sue divisioni interne e per la vivacità dei contrasti che ne agitavano la vita politica, in piazza e nei Consigli cittadini. La ricostruzione analitica della società politica parmense del XV secolo consente di procedere oltre la tradizionale visione storiografica dei partiti tardomedievali come portatori di insensata violenza, evidenziando come il disordine abbia le sue regole; e permette al tempo stesso di mettere in discussione il concetto di fazione come aggregato informale e fluido trasmessa agli storici del tardo medioevo e della prima età moderna dall'antropologia e dalla sociologia post-strutturaliste. L'indagine mette a fuoco una pluralità di forme e di livelli d'azione dei gruppi politicizzati: le quattro ""squadre"""", partiti cittadini dotati di un alto profilo istituzionale e stabilmente legati ai potenti casati signorili del contado; le """"conventicole e sette"""", reticoli informali e lobbies che si coagulano intorno ad obiettivi aperti e chiusi nell'ombra dei giochi cortigiani e sulla grande scena del sistema degli stati italiani; le vecchie ma sempre incombenti metafazioni dei guelfi e dei ghibellini, ancora disponibili in pieno Quattrocento per chi sappia sfruttarne a fini politici il grande potenziale simbolico e l'intatta capacità di ridestare solidarietà antiche e profonde."" -
Storica (2008) vol. 41-42
In questo numero doppio della rivista, contributi di Vincenzo Lavenia, Giuseppe Marcocci, Antonino De Francesco, Pinella Di Gregorio, Stefano Bottoni, Giovanni Isabella, Luciano Segreto, Barbara Spadaro. Inoltre la consueta sezione di recensioni ""Contrappunti""""."" -
Le cronache di Santa Cecilia. Un monastero femminile a Roma in età moderna
Come si viveva in un prestigioso chiostro romano tra Cinquecento e Settecento? Quali erano i rapporti che le monache intrattenevano con il secolo? Cosa sappiamo della loro cultura e della loro capacità di scrittura? ""La Cronica del Venerabile monasterio di Santa Cecilia di Roma"""", qui pubblicata per la prima volta, costituisce una fonte rara e preziosa per rispondere a queste domande. Al racconto della vita quotidiana delle monache benedettine scandita dai tempi della liturgia, dall'ingresso delle novizie, dai governi delle varie badesse e dai numerosi lavori di ristrutturazione dell'edificio monastico - si alternano le descrizioni dei momenti di svago collettivo, di eventi miracolosi e di calamità, come la peste del 1656. Ma appaiono ricchi di fascino anche i resoconti delle visite di papi e personalità eminenti, ambasciatori e teste coronate. Il manoscritto, opera delle badesse succedutesi alla guida del monastero, dimostra che le monache di Santa Cecilia riuscirono a porre in essere comportamenti non per forza riconducibili a modalità dettate dall'esterno, esprimendo una cultura e una consapevolezza intellettuale notevoli. Una pagina emozionante e del tutto sconosciuta fino ad oggi agli storici è la toccante narrazione del ritrovamento delle spoglie della martire Cecilia nella chiesa adiacente al monastero, avvenimento che fu immortalato dallo scultore Stefano Maderno in una delle statue più belle e famose del barocco romano."" -
Critica del testo. Vol. 11: L'Europa dei proverbi.
Questo numero doppio monografico della rivista ""Critica del testo"""" prosegue le indagini dedicate alla cultura europea affrontando un genere particolare, i proverbi, in cui antropologia e letteratura si intrecciano fittamente."" -
Annali del dipartimento di storia (2009-2010) voll. 5-6
La sezione monografica di questo fascicolo della rivista dell'Università di Roma Tor Vergata è dedicata a ""Luoghi e lingue dell'Eden""""."" -
I taumaturghi della società. Santi e potere politico nel secolo dei lumi
Tra il XVIII e il XIX secolo nel Regno di Napoli vissero sacerdoti e alti prelati, predicatori e mendicanti, religiose terziarie e monache di clausura, visionarie, zelanti confessori, spregiudicati esorcisti che furono venerati come santi. Alcuni di loro ebbero fortune brevi o altalenanti, subirono condanne per simulazione, furono esiliati o internati; altri, dopo la morte, finirono in breve tempo nell'oblio; altri ancora furono beatificati o canonizzati. Il volume ripercorre le loro storie, scoprendone le valenze politiche, facendo emergere le strette relazioni con gli intrighi di corte, le derive fanatiche dei sovrani e i conflitti di potere che caratterizzarono l'epoca borbonica -
Perniciose letture. La Chiesa e la libertà di stampa nell'Italia liberale
Dal 1848 la libertà di stampa diventa una realtà acquisita prima soltanto nel piccolo regno sabaudo, poi nello stato nazionale italiano. Ma quali sono le reazioni a questo evento della Chiesa cattolica, da sempre contraria sia ad una divulgazione che ad una pratica della lettura non controllata dalla gerarchia? Il volume ricostruisce attraverso il vasto uso di fonti inedite, il dibattito sulla libertà di stampa all'interno della Chiesa e della società civile nel periodo che va dagli anni Cinquanta alla fine del secolo XIX. Tema quanto mai attuale ancora oggi, nel momento in cui la libertà di manifestazione delle idee appare costantemente minacciata da vecchi e nuovi poteri in Europa e nel mondo. -
«Fare diligente inquisitione». Gian Pietro Carafa e le origini dei chierici regolari teatini
Nel 1524, sette anni dopo le rivoluzionarie tesi di Lutero, il vescovo di Chieti Gian Pietro Carafa (poi papa Paolo IV) istituì la compagnia dei chierici regolari teatini in vista dei suoi progetti di rinnovamento della Chiesa. Orientati dalla guida del loro spregiudicato fondatore, i teatini si specializzarono nel controllo della corruzione del clero e nella repressione del dissenso eterodosso, consentendo al Carafa di raggiungere i vertici della gerarchia ecclesiastica e di imporre il supremo potere del Sant'Ufficio romano, la sua personale creatura, cui dedicò tutta la vita. Fu la tenace azione politica e religiosa del futuro pontefice ad avviare la lunga età della Controriforma, imprimendole una rigorosa intransigenza dottrinale e morale. Il libro propone nuovi elementi di giudizio e una nuova interpretazione sulla nascita dell'Inquisizione - la cui origine prima è da cogliere nelle deleghe ad personam che il vescovo di Chieti ottenne dai papi Clemente VII e Paolo III - e sulle modalità con cui i teatini abbandonarono le pratiche caritative tipiche degli istituti religiosi del periodo, condensate nell'esperienza della confraternita del Divino Amore da cui discendevano, per impegnarsi totalmente nella lotta contro l'eresia.