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Cristo modello di relazione. Indicazioni per la formazione dei consacrati
«Il consacrato, sull'esempio di Gesù, è chiamato ad essere un esperto di relazione. Se i diversi rapporti di sacerdoti e religiosi non avessero sapore evangelico, che senso avrebbe? (cf. Mt 5,13). Se le relazioni dei consacrati non fossero segno eloquente della centralità di Dio nella vita dell'uomo e se non esprimessero la sua vocazione e la sua libertà, che senso avrebbe? Non basta elencare le diverse caratteristiche dello stile relazionale di Gesù per plasmare l'itinerario formativo dei consacrati secondo il modello del Maestro. È necessario un cammino progressivo di identificazione che tocchi la sensibilità del singolo discepolo. Lo stile di Gesù non deve imporsi dall'esterno, deve scoprirsi nell'intimo del consacrato. Lì, tra limiti e desideri, si nasconde il volto di Dio, che chiama continuamente a vita nuova.» (Tratto dall'introduzione) Il presente volume punta su questa ""scoperta"""" come uno degli elementi """"guida"""" più importanti nella formazione dei consacrati."" -
Il Vangelo delle comunità di Matteo
Le legioni di Tito, distruggendo Gerusalemme, sempre pensata come la città simbolo del regno di Dio, avevano messo in crisi le comunità di Matteo, di origine giudaica. Anche la loro fede in Gesù di Nazaret era stata scossa, stava quasi per affondare, visto che molti autorevoli rabbini li stavano accusando di aver provocato l'ira divina per aver abbandonato i sacrifici del tempio, le pratiche di pietà e l'osservanza stretta della legge; avevavo disprezzato l'insegnamento e le tradizioni dei padri per seguire un semplice galileo, senza istruzione né riconoscimento. Come essere testimoni di questo Gesù vivo in mezzo a noi? Il cammino era rivedere tutta la Torah, la legge, alla luce di Gesù che ne dava il senso e la compiutezza. Le comunità di Matteo costruiscono, allora, il loro nuovo Pentateuco, ci parleranno della Genesi del Regno di Dio; ricorderanno i dieci gesti di liberazione fatti da Gesù, nuovo Esodo di vita; un nuovo libro dei Numeri ci annuncerà quali sono le difficoltà che il Regno incontrerà nella storia e le vincerà; la comunità dei piccolini, capace di accogliere di perdonare sempre, sará il nuovo Levitico, il libro del vero culto e il nuovo Deuteronomio ci presenterà la necessità di scegliere tra il cammino della morte e quello della vita che si riassume in ciò che faremo al più piccolo dei nostri fratelli. Per questo hanno ucciso Gesù di Nazaret che, però è vivo il mezzo a noi fino alla fine dei tempi. -
Dai profeti biblici alla Chiesa in uscita. L'evangelizzazione dell'uomo e delle sue culture
Il volume raccoglie otto riflessioni che formano un affresco sorprendente su come l'evangelizzazione (la ""buona notizia"""" dell'interesse di Dio per l'uomo) è """"narrata"""" e concretizzata dai più diversi - e forse insospettati - protagonisti dell'intera Bibbia; e su come l'evangelizzazione influisca sulle culture e ne sia influenzata, su come le formi e ne sia a sua volta formata."" -
Forse nel cuore della notte
"Forse nel cuore della notte"""" è la storia di un uomo che, compiuti i 70 anni, spaventato dall'idea della morte, vuole comprendere se la sua esistenza ha avuto un senso. Racconterà a una ragazza dai capelli rossi i suoi amori e a un misterioso visitatore le sue angosce. Ma soprattutto dovrà confrontarsi con i suoi fantasmi. Antonio Petrucci ha ripreso la riflessione iniziata con """"Lottando con l'angelo"""" ma si è spinto oltre il realismo del suo primo romanzo perché qui la Città (mai nominata ma facilmente riconoscibile) parla al protagonista e si fa minaccioso personaggio; i morti ritornano per continuare un dialogo mai interrotto; richiami misteriosi legano eventi lontani nel tempo. Indimenticabili le figure femminili, Rosalia, Adele, Simonetta, che segnano la vita del protagonista." -
Giuseppe, tra sogno e realtà
"L'interesse per la figura di san Giuseppe, uomo giusto e capace di accogliere una realtà assai complessa nella propria vita, mi accompagna da sempre. Uomo discreto, estremamente attento a quanto accade nel suo quotidiano, ha avuto un ruolo importantissimo nella storia della salvezza, anche se non appare mai in primo piano. Nel vangelo non si ode la sua voce, la sua azione tuttavia è sempre pronta, concreta ed efficace. Il suo ascolto al richiamo dello Spirito si trasforma in immediata e convinta obbedienza: sua dote è l'intelligenza del cuore. Ha accolto il suo ruolo di Padre terreno di Gesù e l'ha vissuto nel pieno rispetto della libertà del figlio, donandogli tenerezza e fiducia. Riflettendo sulla sua figura ho immaginato di avviare un dialogo da cui potesse emergere il percorso della sua vita raccontato dalla sua viva voce. Ne sono emerse le tappe più significative del percorso intrapreso su questa terra. Il richiamo costante al vangelo, la fantasia e la lettura di alcuni autori hanno contribuito alla realizzazione di queste riflessioni in versi che mi auguro utili a chi vorrà condividerli."""" dalla presentazione dell'autrice" -
Prendersi cura di sé, degli altri, del mondo. Le religioni di fronte alla sfida sociale e ambientale
Il tempo drammatico in cui siamo immersi, aggravato ulteriormente dalla pandemia, ci impone di pensare al futuro partecipando alla costruzione di una realtà non ancora del tutto visibile, impiegando tutte le nostre risorse positive nel costruirla. Dalle diverse tradizioni religiose quali insegnamenti possiamo recuperare per progettare un mondo dove la cura abbia uno spazio di senso in primo piano? Tutti assistiamo alla sfida che l'ambiente ci sta lanciando da diverso tempo e insieme ad essa alla crisi dell'umano che riguarda tutti da molto vicino: la corsa al consumo e al profitto che lascia indietro molte persone in diverse parti del pianeta, i beni essenziali che non sono alla portata di tutti, l'estrema povertà di molti e la ricchezza di pochi, l'economia di mercato che mostra tutti i suoi limiti, e l'elenco potrebbe continuare ancora mettendo in luce quale impegnativo compito attenda nell'immediato ogni persona. Le religioni sono in grado di dare un orientamento verso il futuro? Gli interventi degli esperti provenienti dalle diverse tradizioni religiose, sul tema del prendersi cura, sembrano orientarci in senso positivo per condurci a una presa di coscienza e di posizione in concreto che vadano ad opporsi all'indifferenza e alla noncuranza verso tutto ciò che ci circonda. Secondo le diverse religioni il primo elemento da cui partire è lo sguardo di cura che ciascuno rivolge a se stesso, esso non può mai prescindere dall'aver cura di ciò che ci circonda perché espressione della coscienza religiosa d'essere solo una parte del Tutto. Il secondo elemento è ritenere come importante e necessario anche tutto ciò che è fragile, piccolo, umile perché può divenire un autentico paradigma per costruire un futuro solidale e sostenibile, una Terra di bellezza e armonia opposta all'aridità, alla violenza, alla morte e all'estinzione cui sembra altrimenti destinata. Ad accompagnarci saranno le riflessioni in ordine di intervento di: Amina Crisma, docente di Filosofie dell'Asia Orientale (Cina), Università di Bologna e del maestro Tetsugen Serra, monaco e missionario c/o Il Cerchio Monastero Zen (MI); p. Claudio Monge, domenicano a Istanbul; Shahrzad Houshmand, teologa islamo-cristiana e docente di studi islamici, Sapienza di Roma; Andrea Oltolina, monaco c/o Monastero Benedettino di Dumenza (VA); Asmae Dachan, giornalista; Hamdan Al-Zeqri, delegato Ucoii per il dialogo interreligioso; Noemi Di Segni, presidente della Unione Comunità ebraiche italiane; David Meghnagi, Assessore alla cultura dell'Ucei, Prof. Senior di psicologia clinica e dinamica e di psicologia della religione, Università Roma Tre, ordinario della Società psicoanalitica italiana; Hamsananda Ghiri, monaca c/o Ashram di Altare (SV) e Vicepresidente UII, Sanatana Dharma Samgha Italia; Roberto Catalano, docente di Teologia e prassi del dialogo interreligioso, Università SOPHIA. -
Pietre matildiche. Monaci e scultori medievali delle terre di Canossa
In questo libro l'autore ripercorre le tappe di un percorso frutto di passione, di studio e di lavoro sul campo. Un ricco intreccio la cui direzione è stata tracciata dal tentativo di fornire un'indicazione più precisa sugli artefici di alcune sculture presenti a Canossa e in zone limitrofe, databili tra la fine dell'undicesimo secolo e gli inizi del dodicesimo, cioè il periodo in cui si svolsero le vicende più note legate alla contessa Matilde. La tesi sostenuta e riccamente argomentata, è che in quel periodo sia stata attiva un'officina di scultori locali strettamente connessa con il monastero voluto da Beatrice e da Matilde nel castello della Rupe. Sullo sfondo di uno studio d'ambiente che si muove tra più piani, in cui s'intersecano elementi culturali, sociali e politici, l'attenzione è concentrata in modo specifico su due questioni: una inerente i significati simbolici delle sculture con il loro carico di profonde implicazioni filosofiche e teologiche; l'altro riguardante l'analisi delle modalità espressive di un stile scultoreo caratterizzato da forme semplici, ruvide ma fortemente evocative. Una duplice lettura che in realtà è andata a costituire il punto d'incontro tra quella che viene definita una ""parlata"""" locale e il variegato universo d'influenze che si muovono lungo i tortuosi ma fecondi sentieri della cultura medievale. Uno studio che restituisce un'immagine di Canossa come luogo di transiti, di incontri e di scontri, specchio di quegli intrecci in cui ciò che è comune si delineò non come ciò che si disperde nell'indifferente proliferazione di un astratto universalismo, ma come una tensione in cui la relazione con l'altro si materializzò in un modo unico, specifico ed irripetibile. Nel tempo che fu di Dio e nella terra che forgiò i suoi uomini."" -
La principessa e la malattia che la guarì
"I nostri nomi sono valigie piene dei sogni e degli ideali di chi quel nome lo ha scelto per noi. Mi chiamo Silvia Ferretti. La fragilità era iscritta nel mio nome, ma io non lo sapevo. Mi sono laureata in Scienze Politiche, indirizzo di studi che non mi corrispondeva, ma mi ha fatto incontrare mio marito, Gianluca Cantergiani. Abbiamo cinque figli, le ultime due sono gemelle. Ho conosciuto Margherita quando è venuta ad aiutarmi come baby sitter. Nel 2010, l'anno in cui Margherita ha scoperto di dover lottare per vivere, mi è stata diagnosticata una malattia genetica che a 11 anni di distanza non ha ancora un nome. La mia vitalità si è scontrata con la fragilità originaria, che aspettava nella valigia. Ho fatto molta fatica ad accettare questa cosa. Sono stata arrabbiata con la vita e con il suo Creatore a lungo. Poi il suggerimento impossibile di don Matteo Mioni della Congregazione Mariana delle Case di Carità mi ha provocato: """"Scrivi la tua storia insieme a Margherita"""". Margherita non si è fatta pregare è mi ha inviato il titolo. Così, io Margherita e Francesca, la mamma di Margherita, abbiamo scritto questa storia per ricordare, soprattutto a noi stesse """"che quando siamo deboli, è allora che siamo forti."""" Questa storia ha riconciliato la mia parte forte e la mia parte fragile.""""" -
Apocalisse
L'Apocalisse dovrebbe regalarci una specie di patrimonio di fantasia, di immaginazione che vi permetta di ritrovare la presenza del Signore e il suo mistero in persone, avvenimenti, cose, immagini: insomma, una trasfigurazione della realtà e questo è un cammino prezioso anche perché dovrebbe aiutarci a purificare l'immaginazione. Questa purificazione è uno dei grandi campi del cammino dell'ascetica. L'unico modo per purificare tutte quelle immagini che ci portiamo dentro al cuore e che sono fondamentalmente egoistiche, è quello di sostituirle con altre che vengono dal Signore e che ci riconducono istintivamente, facilmente a Lui. È il cammino che hanno tentato di fare i padri del deserto attraverso l'abbandono della vita delle città, del mondo, per trovarsi soli con il Signore. Essi desideravano purificare anche i sentimenti profondi istintivi che non sono peccato, perché non dipendono ancora dalla volontà, ma che bloccano il cammino dell'uomo nella fede e nella carità e che hanno quindi bisogno di essere rigenerati, purificati, cristianizzati. Questo l'Apocalisse lo può fare molto bene. Queste dunque le due premesse. State attaccati al testo e cercate di interiorizzare le immagini e le parole che il testo vi regala. (dall'introduzione dell'autore) -
Queste sono le leggi e le norme. Deuteronomio 11,26 - 21,9
Questo secondo volume continua l'analisi di Deuteronomio/Devarim seguendo, secondo la scelta operata nel primo volume, la suddivisione in parashòt propria della tradizione ebraica: la parashat Reé (Dt 11,26 - 16,17) e la parashat Shofetìm (Dt 16,18 - 21,9). Questa parte di Deuteronomio/Devarim è comunemente detta Codice deuteronomico. Contiene al suo interno gli ammonimenti e le esortazioni che Mosè fa al suo popolo, ammonimenti che investono la vita sociale del popolo e che riguardano l'individuo, la famiglia e l'intera comunità. Mosè esorta il suo popolo ad essere fedele al Signore col mettere in pratica gli statuti - chuqqim, i decreti - mishpatim, i precetti - mitzwot, contenuti nella Torà. Prefazione di Luigi Nason. Postfazione di Gianpaolo Anderlini. -
Risonanze Dialogando sottovoce: la buona notizia dietro le quinte
Arriva un momento nella vita in cui vieni messo all'angolo, le domande sono così pressanti che quella parte di te, campione di slalom gigante si arrende, ti ha rubato troppa energia, ti ha fatto vedere molto ma gustare poco. Il bisogno di vita e di sapore si è fatto così pressante che non puoi, ma soprattutto non vuoi più rimandare. Allora prendi il Vangelo lo apri e inizi a fargli le domande, cerchi indicazioni, come le tracce di un sentiero che ti sembra di avere smarrito. Al principio, la forma con cui è scritto il Vangelo sembra sempre così lontana ed ermetica al nostro vissuto di oggi. Inizi a dialogare, non con un testo ma con qualcuno, con chi ha dato la sua testimonianza, con Gesù che parla e se le parole non le capisci chiedi, leggi, ascolti, attendi. Se non ti piacciono le risposte allora gli chiedi: ""dimmelo meglio, così non capisco; dimmelo diversamente perchè così non mi arriva. Fammelo arrivare da un altra prospettiva perchè altrimenti rimane troppo distante dalla mia vita"""". Nel frattempo gli racconto la mia vita, gli espongo i miei problemi, le mie paure, le mie ansie, le mie fragilità. Gli faccio capire che non mi serve a nulla avere una risposta astratta, ma che ho bisogno di luce dentro quella vita che sto vivendo. In fondo è come se gli dicessi: """"caro Gesù, l'uomo è stato fatto per il Vangelo o viceversa?"""" Sento che lui sorride e mi chiede che cosa leggo, che cosa mi arriva, come lo rioffrirei nell'oggi; e così continuiamo a lottare. Non so bene perchè ma rimango, sento che ci stiamo avvicinando, che devo liberarmi di tanti pregiudizi e di tante immagini che ancora mi confondono. Passano gli anni ma sento che sono andato avanti, che il cammino è lungo ma i panorami nuovi nutrono la mente e il cuore. Questo libro nasce così, dal desiderio di comunicare e condividere come leggo il Vangelo, come lo ascolto, come gli parlo e come mi parla."" -
Educare alla cittadinanza nella didattica ermeneutica esistenziale
Il volume intende affrontare la crisi sistemica, socioeconomica e culturale, generata dalla pandemia ed esplorare i percorsi educativi di una più matura cittadinanza necessari per la ricostruzione. Il declino dell'attuale sistema, evidenziato dalla pandemia, sembra per certi aspetti inarrestabile e richiede un impegno non solo strutturale ma soprattutto educativo. L'educazione ad una nuova cittadinanza più consapevole e responsabile rimane, a nostro avviso, il perno su cui tutto il processo di ricostruzione si fonda. Attraverso una educazione alla cittadinanza trasversale che coinvolge tutti gli ambiti disciplinari si può recuperare lo slancio necessario ad affrontare la sfida epocale della globalizzazione, della secolarizzazione, della digitalizzazione e della riorganizzazione economica ed ecologica. Attraverso l'impegno educativo si possono ritrovare quelle fonti, classiche e cristiane, da cui la nostra storia è partita e sulle quali, attraverso conflitti indescrivibili, è stato costruito il nostro sistema. Su questo fronte educativo si pone il contributo del nostro testo che offriamo al dibattito presente e a quello che ci attende nel prossimo futuro.""""|Libri"" -
Le donne di Israele. L'emancipazione femminile nell'Antico Testamento
Siamo soliti accostarci ai Testi Sacri guardando alle figure maschili e al loro operato nella storia della salvezza. In realtà, sia l'Antico che il Nuovo Testamento sono contrassegnati da figure femminili che hanno rivestito un ruolo fondamentale e che in molteplici occasioni si sono mostrate determinanti per il destino del popolo ""eletto"""". Il testo vuole, perciò, essere un elogio a queste eroine ebraiche, mettendone in luce, nei vari capitoli, la storia, le caratteristiche essenziali, il coraggio, la fede, l'operato ed evidenziando al contempo anche personalità meno note. Molta strada deve essere ancora percorsa dalla Chiesa, e non solo, per giungere a una concreta valorizzazione e a un effettivo riconoscimento del ruolo della donna nella società. Questo libro, attraverso ventidue ritratti femminili veterotestamentari, vuole essere un motivo di riflessione in questa direzione. D'altronde, come evidenzia anche papa Francesco nella prima omelia dell'anno 2020, la figura e l'importanza della donna vanno promosse e riconosciute poiché """"non c'è salvezza"""" senza di lei e """"se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna"""". Con i saggi di: Ferruccio Ceragioli, Emanuela Buccioni, Claudio Micaelli, Douglas Regattieri."" -
Coscienza, riconoscenza e azione. Per cercare di essere umani
Una riflessione significativa sul tema della coscienza con la quale gli esseri umani vivono oggi, quale che sia la loro identità culturale e/o religiosa, appare particolarmente utile. Esaminare, per notazioni sintetiche e riferimenti testuali, che cosa la Bibbia e la filosofia euro-occidentale dicano sul fondamento trascendentale della coscienza etica e sulle modalità per vivere oggi in modo consapevole: questo è l'obiettivo fondamentale di questo volume a due voci. Esso intende contribuire a valorizzare quanto le epoche precedenti hanno donato alla nostra, a cominciare dall'antichità euro-mediterranea e medio-orientale, in termini educativi e formativi in vista di una vita umanamente consapevole e sensatamente felice, al di fuori di fondamentalismi e settarismi culturali e religiosi di ogni genere. -
Archigiorni 2022
ArchiGiorni 2022 è un'agenda, ma è anche molto di più. Ha l'ambizione di rappresentare un'identità, quella dell'Architettura prima ancora di quella dell'architetto, qui inteso come custode e sacerdote della disciplina, non certamente come star o protagonista dalla personalità troppo ingombrante. Con le sue 420 pagine ci accompagna nel tempo, offrendoci spazio per annotare, soprattutto aiutandoci a ricordare e proponendoci spunti di riflessione. Ci ricorda gli anniversari e le ricorrenze dell'architettura, le opere, gli autori, ma anche progetti, inaugurazioni, mostre, incontri e altri eventi che hanno segnato la cultura architettonica, e pubblicazioni di libri che stanno all'architettura come le pietre d'angolo. Ciascun ricordo è poi accompagnato da parole dell'architettura, scritte dall'autore menzionato o riferite all'opera ricordata, di architetti o di altri, artisti, letterati, filosofi, critici, sociologi; scorre tra le pagine tutta una cultura, o almeno il modo di intenderla, sebbene vi sia rappresentata in quantità inferiore a un granello di sabbia. Ci accompagna in un viaggio tra ricordi, figure che balenano alla mente e figure rappresentate: al cambio di mese, i disegni dell'autrice illustrano le opere di cui si celebra l'anniversario. È un progetto ideato per ripetersi ogni anno, sempre diverso. ArchiGiorni 2022 e una proposta rivolta agli appassionati, ai sognatori, ai visionari, agli innamorati dell'architettura e dell'arte, a chi sceglie la bellezza, e a tutti quanti, perché è per scelta enciclopedica e universalista, riporta autori e opere e ricordi famosi e anche poco conosciuti, di ogni tempo e paese. -
Tracce di storia. Linee di formazione e sviluppo della mentalità contemporanea
Questo volume si articola in due parti, diverse e complementari, tra le quali è utile che il lettore abbia gli strumenti per orientarsi. Le due parti sono diverse perché diversa è la loro natura: la prima parte raccoglie un corso di Storia, la seconda parte raccoglie invece una selezione di articoli scritti di questi anni, in ognuno dei quali la storia viene ripercorsa o riguardata sotto una specifica prospettiva, o in relazione ad uno specifico problema, ricercando attraverso le epoche le radici e lo sviluppo di alcune caratteristiche della società e, più in generale, della realtà odierna, quali ad esempio la relazione tra Chiesa e Stato, il rapporto tra individuo e collettività, il problema del consenso politico. Le due parti vogliono inoltre essere complementari, perché presentano la Storia secondo prospettive che si illuminano a vicenda: come risulta chiaro dall'indice, le lezioni della prima parte sono organizzate in modo cronologico, orizzontale, spaziando su un periodo storico che va dal 1300 fino alle porte del XXI secolo, con gli attentati dell'11 settembre 2001. Gli articoli invece offrono uno sguardo diacronico, verticale, come occasione di approfondimento del percorso contenuto nella prima parte. Nell'intenzione dell'autore questo approccio ""incrociato"""" alla storia vuole mettere in rilievo alcuni snodi fondamentali, esaminati talvolta dal punto di vista dello sviluppo della mentalità, in altri casi fornendo notizie storiche """"nuove"""" rispetto a quelle più note e diffuse."" -
«Fratelli tutti». Presentazione della lettera enciclica di papa Francesco
«...Se si vuole amare il Signore, allora bisogna mettersi dentro a questo «ospedale da campo» che è la chiesa. La chiesa è tale non perché emana l'odore dell'incenso, ma perché - ad esempio - ha l'odore di feci dell'anziano da lavare; l'odore dell'incenso viene soltanto dopo. Se prima si pulisce l'anziano che ha bisogno, allora può esserci anche l'odore dell'incenso; invece, se non è così, l'incenso puzza! Perché dove non c'è più lo Spirito del Signore, l'incenso puzza di ipocrisia.» -
I numeri della Bibbia
Tutti sanno che la Bibbia contiene dei numeri ad esempio i 12 apostoli e le 12 tribù di Israele, i 10 comandamenti, i 7 doni dello Spirito Santo, il famoso 666 all'Anticristo, per citare solo i più conosciuti, ma la Bibbia contiene molti più numeri e matematica di quanto comunemente si creda e anche i lettori abituali e gli stessi studiosi tendono spesso a sottovalutarne l'importanza, limitandosi al massimo a considerare l'aspetto simbolico di alcuni di essi. Questo libro non si propone di essere esaustivo riguardo a una tematica vastissima, ma vuole chiarire alcuni aspetti fondamentali della numerologia biblica, sgombrare il campo da false interpretazioni e proporre piste di ricerca e approfondimento. Con questo scritto avrete in mano alcune delle chiavi di lettura per interpretare in modo consapevole e corretto i numeri biblici inseriti nel loro contesto. Dopo una premessa che introduce la numerazione ebraica e greca, viene mostrato come sono rappresentati i numeri nella Bibbia e come alcuni autori e libri li usano. Viene presentato poi l'importante significato simbolico di tali numeri con alcune delle loro varianti. Seguono i fondamentali capitoli sulla Qabbalistica e la Ghematria, cioè l'interpretazione mistica e simbolica dei numeri biblici operata dall'ebraismo e non solo, con la trasposizione dei testi in numeri e viceversa. Verranno mostrate alcune delle interpretazioni problematiche, cioè la ricerca di legami, previsioni e soluzione di misteri che in realtà il testo biblico non contiene, o il cui significato viene forzato, ma anche qui c'è qualche spunto decisamente interessante e intrigante. Infine bisogna aver presente la priorità del testo sacro, cioè il messaggio di salvezza e di amore che Dio dà all'umanità. La Bibbia non è un manuale per rispondere alle domande sui misteri del mondo o predire il futuro, ma il mezzo privilegiato per cogliere il senso della nostra esistenza e per trovare il Dio della Vita. Questo importante principio deve essere tenuto ben presente nell'avvicinarsi al testo e allora i numeri acquisteranno il loro giusto valore e significato. -
Sulle strade verso Emmaus. Per un'educazione che si fa cammino
"Sulle strade verso Emmaus. Per un'educazione che si fa cammino"""" cerca di sviscerare alcune delle situazioni che concretamente oggi possono portare i giovani fuori da se stessi, incamminati verso le tante Emmaus di oggi, per poi capire come i passi possono cambiare rotta per dirigersi verso il cuore della propria vita, la Gerusalemme che ci attende. Per fare questo il testo si fa accompagnare dalle storie di cinque giovani che l'autore ha avuto l'onore di incontrare lungo il suo percorso. Giovani che in un primo tempo erano diretti verso """"Emmaus"""" e in un secondo tempo si sono orientati verso """"Gerusalemme"""". Come è possibile oggi, nell'epoca post-cristiana, essere evangelizzatori credibili tanto da aiutare i giovani che si lasciano incontrare a mettersi in cammino verso la Casa del Padre? Introduzione di Michele Falabretti." -
Caro Piero. Un'amicizia a più voci
La vita umana si svolge drammaticamente contesa tra il bene e il male, tra la vita e la morte. La vita e il bene sono in continua lotta con la morte e con il male. Chi avrà la meglio in questo duello? Anche il Duomo di Modena - e lo cosa ci può sorprendere - ci indica delle vie per trovare una risposta. Ci parla con le sue opere d'arte, con le sue strutture e con le sue decorazioni, ma occorre essere attenti ed educare gli occhi a osservare, e la mente a riflettere e a ricordare. Essendo un monumento della fede, prima ancora di essere un gioiello dell'arte medioevale, parla anzitutto ai credenti, ma i suoi messaggi possono essere ben colti anche da tutti gli uomini in cerca della verità. La prima parte di questo libro illustra come le tre porte del Duomo parlano di questa lotta tra il bene e il male e risponde alla domanda su chi avrà la meglio tra la morte e la vita. Esso può accompagnare il visitatore nella sosta davanti alle tre porte: la Porta Principale nella facciata principale, la Porta della Pescheria nel lato settentrionale e la Porta dei Principi nel lato meridionale. La seconda parte, che illustra il linguaggio della luce e della penombra all'interno del Duomo, suggerisce al visitatore di sostare, seduto in uno dei banchi all'interno della Cattedrale, a contemplare la bellezza degli spazi interni dell'edificio. Per chi vorrà consultarlo per una semplice lettura saranno le numerose illustrazioni ad accompagnarlo in una ideale visita.