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Dizionario bolognese-italiano, italiano-bolognese
Il dizionario comprende oltre 33.000 lemmi (i precedenti dizionari non avevano mai superato i 13.000). Pienamente bidirezionale: dal bolognese all'italiano e dall'italiano al bolognese. Dai termini tradizionali a quelli recentissimi. Ricca fraseologia, proverbi bolognesi e italiani. Gerghi bolognesi. Forme diminutive, accrescitive e spregiative. Indicazioni grammaticali su plurale, femminile, coniugazioni verbali ecc. Appendice con nomi geografici e di persona. Scritto nell'Ortografia Lessicografica Moderna, usata anche dai Corsi di Bolognese, dal Sît Bulgnais www.bulgnais.com e dagli altri supporti didattici con cui interagisce l'opera. -
Dindo Capello. Il mestiere di vincere
Un tipo normale dentro gare eccezionali. Un pilota straordinario che non vuole sentirsi un uomo speciale. Questo è Dindo Capello, uno dei più grandi piloti italiani degli ultimi vent'anni. Un campione, anche, che ha saputo vincere e farsi amare dai tifosi di tutto il mondo, dalla Germania all'Inghilterra, dalla Francia agli Stati Uniti. Serviva un libro per raccontare la storia del grande driver Audi, vincitore tre volte a Le Mans, trionfatore a Sebring e in tantissime gare di Superturismo e Prototipi, e finalmente sta per arrivare in libreria. Si intitola ""Il Mestiere di vincere"""" perché correre in macchina più veloce di tutti è stata da sempre la passione e l'ossessione di Dindo Capello. Dalle prime fughe notturne, a dieci anni, per guidare la Cinquecento di papà nel campo sportivo della sua Santo Stefano Belbo, ai trionfi sulle piste più leggendarie del mondo, Carlo Coscia e Stefano Semeraro, """"firme"""" di prestigio de La Stampa, dopo la vittoria di Capello sulla Srathe nel 2008, hanno deciso di raccogliere per gli appassionati dell'auto tutti i risvolti umani e sportivi del pilota piemontese."" -
Una valigia di nome Isolda
Racconto di un'amicizia fuori dal comune, ambientato fra Bonassola, sulla riviera ligure di Levante, Faenza e Bologna, in un arco temporale che abbraccia gran parte del XX secolo. L'autrice immagina di dialogare con la protagonista del libro, pur sapendo che ""non ha mai creduto ai ritorni"""". Lo fa per elaborare il dolore del lutto, ma anche per fissare nella memoria il ricordo di una persona straordinaria, conosciuta negli ultimi vent'anni della sua vita. Una narrazione intimista, personale, che, inevitabilmente, diventa storia pubblica del Novecento: testimone e protagonista del suo tempo, Isolda ha attraversato tutto """"il secolo breve"""", le sue sciagurate follie e i suoi grandi rivolgimenti."" -
Voci dal buio. Poesie in dialetto romagnolo
"Il dialetto di Morelli è autentico, robusto, bello. È il dialetto delle colline di Forlì, una zona che ha dato e continua a dare fiori di poesia. E nelle poesie di questo libro il gusto delle parole è tutt'uno col gusto del contenuto: direi che vi si trovano, insieme, sentimento e ragionamento, ricordo e presente, affetto e ironia. Una poesia a tutto tondo, come si vede"""". Dall'Introduzione di Gianfranco Laureano." -
Un inverno perenne
Costretto a vagabondare per il mondo da continui viaggi di lavoro, uno scrittore di mezza età affida alla carta le sue riflessioni sulla vita, sull'amore e sulla scrittura. Rievocando il loro primo incontro in una fredda Praga invernale, confessa alla propria compagna, misteriosa e affascinante, segreti che finora non ha mai avuto il coraggio di rivelarle e delinea i contorni di una storia che appare dominata dal caso, dalla fatalità. Che cosa sarebbe accaduto se tutto si fosse svolto in maniera diversa, quella volta, e non avesse segnato in maniera così profonda le loro vite? È una domanda destinata a rimanere senza risposta. Un diario intimo, una riflessione lirica e intensa sugli scherzi del destino, sull'importanza di avere radici e sul nostro continuo smarrirle, sulla scrittura come possibile antidoto alla solitudine. -
Lettere a politici e intellettuali. Con un'appendice di contributi storico-religiosi. Vol. 2
Attraverso le sue lettere, Giancarlo Giardina torna a riflettere su grandi temi storico-politici che hanno interessato il passato XX secolo e che interessano l'attualità, in un ricco scambio di idee con esponenti di spicco della politica e della cultura. Ecco allora una lettera al ministro Maroni sull'Italia e sulla ""Padania"""", al presidente Napolitano ed Emma Bonino sul caso Englaro, ma anche al regista Paolo Sorrentino sul suo film Il divo, o a Giulio Giorello su Ezra Pound. Né il dibattito si arresta entro i confini nazionali: vengono infatti interpellati anche gli storici britannici William Doyle e Philip Morgan, rispettivamente riguardo le repubbliche giacobine fiorite in Italia all'ombra delle armi napoleoniche e vari aspetti della situazione storica del nostro paese tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. L'epistolario è corredato da un'appendice contenente alcuni contributi all'esegesi di passi della Bibbia ebraica e dei vangeli, e le recensioni di tre libri su temi storico-religiosi tra cui il Gesù di Nazareth di Joseph Ratzinger."" -
Giuseppe Verdi. Rigoletto
L'11 marzo del 1851 va in scena al Teatro La Fenice di Venezia la prima del Rigoletto, melodramma in tre atti composto da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. L'opera è ambientata a Mantova nel secolo XVI e incentrata sulla figura del buffone di corte, Rigoletto, così come nel dramma Le roi s'amuse di Victor Hugo al quale l'opera verdiana s'ispira. Rigoletto è la prima, in ordine cronologico, di quella che viene definita la ""trilogia popolare"""" di Verdi, seguita da La traviata e Il trovatore: probabilmente le opere verdiane più amate dal pubblico. Poche le differenze fra il romanzo e l'opera; sono solo alcuni i cambiamenti apportati rispetto all'originale: il protagonista, Francesco I re di Francia, viene trasformato in un anonimo Duca di Mantova; Verdi, però, non vuole il re come protagonista della sua opera, ma preferisce il suo buffone di corte, di qui la scelta definitiva del titolo. Amore, tradimento, passione e vendetta i principali temi dell'opera, il risultato è un equilibrio perfetto fra l'aspetto compositivo e quello drammaturgico."" -
Il volontario
Nella Lucania del Ventennio, dominata dalla miseria e dall'ignoranza, Michele Lo Popolo conosce sin da bambino la fame e la dura fatica dei campi. Ancora giovanissimo, decide di andarsene in cerca di un futuro migliore ma si ritroverà, senza rendersene conto, a combattere ""volontario"""" con i franchisti nella guerra di Spagna. Da questa esperienza imparerà a guardare dentro se stesso e a trovare la sua identità."" -
Male di nuvole
Un condominio fatiscente nella Milano degli anni Cinquanta. Ballatoi in cui si consumano vite ai margini, pulsioni, affetti, rabbie e miseria sotto gli occhi di tutti; e un'intera città che cambia volto e natura, a scapito di queste esistenze, carne da macello del benessere altrui. Un ragazzo, male in arnese e poco istruito, con la lingua ferrigna del popolo, narra una storia che si scolpisce sui corpi: il suo, quello di sua madre, quelli degli operai che muoiono in fabbrica e nei cantieri. Sullo sfondo, oltre le voci e gli odori della strada, la fuggevole immagine di uno squarcio tra le nubi che porta con sé la voglia di liberarsi dal male. Un romanzo di sangue, nervi, umori, che affonda nella terra per arrivare dritto alle corde dell'anima. -
Omero e altri uomini illustri
"Non è un romanzo. Non sono racconti. È un magma. Cola informe e incandescente trascinando con sé detriti mezzi fusi; senza una forma precisa, ma incontrollabile. In un angolo di questa poltiglia grumosa e liquefatta troviamo un uomo che, per indagare su un rumore molesto che gli impedisce il sonno, scopre che le formiche si sono finalmente organizzate per rimpiazzare l'inutile e obsoleto genere umano come specie dominante. E che l'unico modo per combattere le formiche, è addestrare altre formiche. In un altro angolo, ci sono sfortunate persone che trovano la morte per aver di colpo dimenticato il significato dei segnali stradali, delle etichette sui barattoli, degli avvertimenti scritti. L'unica soluzione, è riscolarizzare uomini adulti spesso riluttanti. E poi c'è una droga che gira per angoli strani di una metropoli, e un personaggio kafkiano alle prese con la superficialità dei tutori della legge, e una rivolta di ...beh, ho detto abbastanza. Lasciate che il magma fluisca! (Gianluca Morozzi)""""." -
Cuore di pietra. Un progetto di public art a Pianoro. Vol. 2
Cuore di pietra è un insieme di iniziative di arte pubblica che si fondono nel progetto di ristrutturazione e riqualificazione urbanistica del centro di Pianoro Nuovo (Bologna). L'idea di Mili Romano di creare un diario come testimonianza del passaggio verso un nuovo modo di vivere e pensare lo spazio pubblico si presenta come ""una raffinata operazione culturale"""" e si pone come obbiettivo il coinvolgimento dell'intera comunità. Alle iniziative hanno partecipato, a partire dal 2005, diversi artisti, tra cui Sandrine Nicoletta, Cuoghi Corsello, Annalisa Cattani, Anna Ferraro, Sabrina Torelli e tanti altri, che hanno collaborato con gli abitanti, con i bambini e gli studenti delle scuole del territorio. Questo secondo quaderno, dedicato al proseguimento dell'esperienza del progetto Cuore di pietra, riporta le diverse attività artistiche accompagnate da fotografie di grande qualità che registrano i cambiamenti urbani e il lavoro dei vari artisti. Al volume è inoltre allegato un dvd nel quale si possono trovare i video, le interviste e le performance che testimoniano tali iniziative. Gli interventi artistici nel paesaggio urbano, dal Passaggio di luce di Mili Romano alle performance dirette da Anna Rispoli alle foto-ricordo di Paola Binante, come anche l'ideazione di questo quaderno, hanno contribuito a creare un sentimento di collettività e a rendere più lieve, per tutta la comunità, questa fase di trasformazione."" -
Luogotenente del nulla. Heidegger, Nietzsche e la questione della singolarità
Quello di Heidegger con Nietzsche è uno dei dialoghi filosofici più profondi e gravidi di conseguenze. In esso continua a essere in gioco la fisionomia del nostro presente e, in particolare, la possibilità di una sua rimessa in questione radicale - così come richiede l'intima indole della filosofia. Tale rimessa in questione viene qui sondata secondo il filo conduttore di quel concetto di singolarità che domina - nelle forme del soggetto, dell'individuo, della persona - il nostro orizzonte culturale, sociale, politico ed economico. Il tema della singolarità trova una sua specifica rimodulazione nelle parole chiave di ""superuomo"""" e di """"Da-sein"""", la cui portata è ancora tutta da ponderare. Per farci carico di questo compito dobbiamo collocarci in modo consono nella spaziosità della domanda che il pensiero ci invita ogni giorno a rinnovare e in cui continuamente, volens nolens, ci troviamo: chi siamo noi?"" -
Donne e dottori. Donne in medicina e medicina per le donne
Lo sapevate che a Bologna, sede della più antica Università del mondo, nel 1912 c'erano due sole donne iscritte all'Ordine dei medici? E che nel 1990 queste due ""dottoresse"""" erano diventate 1.800, numero che in seguito, negli ultimi vent'anni, è più che raddoppiato? E lo sapevate che oggi alla Facoltà di medicina e chirurgia dello stesso ateneo il numero di studentesse supera quello degli studenti maschi in un rapporto di 3 a 2? Questo libro ci racconta come è cambiato, nel corso della storia e soprattutto nel corso del XX secolo, il ruolo delle donne all'interno dell'universo della medicina e gli spazi che si sono conquistate nella professione cara ad Ippocrate. Vengono inoltre analizzate le peculiarità del genere femminile di fronte a malattie e invecchiamento. Una lettura appassionante che attraversa gli ambiti della medicina, della sociobiologia, della filosofia e, dulcis in fundo, della grafologia."" -
Il braccio destro. Quindici anni di politica con Romano Prodi
In queste pagine Giulio Santagata prova ad analizzare, non a raccontare, quindici anni di vita politica italiana usando il particolare cervello di un ""braccio destro"""". Non per fare il valletto di corte che racconta i segreti del suo re, ma cercando di dare un senso alla lunga partita che ha finora potuto giocare qualche passo dietro Romano Prodi. Non la cronaca ma, appunto, l'analisi di una stagione tutt'altro che conclusa."" -
A quel tempo. Un'infanzia tra Buonconvento e Montalcino
"A quel tempo noi di Buonconvento avevamo dei parenti a Brenna"""". Quale tempo? Non importa. Perché il tempo è quello del mito. """"A quel tempo"""" è l'incipit delle fiabe. E cosa sarà Brenna? Non lo sappiamo, forse non lo scopriremo mai, ma ci dimenticheremo persino di essercelo domandato, perché l'autore subito dopo ci inchioda, definitivamente: in famiglia e in tutto il paese circolava il detto """"A Brenna finisce il mondo"""". La misteriosa Brenna diventa nella nostra fantasia le Colonne d'Ercole che qualunque infanzia ha - fortunatamente - conosciuto. Una lettura che è un """"viaggio"""", il cui punto d'arrivo e di ripartenza è quel finale secco e un poco mesto ma anche carico di nuove attese e di nuove sorprese, quando il bambino lascia i luoghi dell'infanzia per la città. Ancora una volta, notizia e metafora, viaggio reale e rito di passaggio all'età adulta. A quel punto anche noi ci svegliamo di colpo, di colpo adulti. E non riusciamo quasi a capire come ciò sia avvenuto. Solo che adesso - come amerebbe dire Saint-Exupéry - siamo dei grandi che non dimenticano di essere stati un giorno bambini." -
Nuvolari. Frusta implacabile di velocità e furore
In queste pagine intense e appassionate il noto poeta Roberto Roversi celebra il mito immortale di Nuvolari, in occasione della mostra ""Quando scatta Nuvolari"""" (Mantova, settembre 2009) che presenta le foto originali scattate dal grande campione. Il testo racconta le emozioni ormai perdute della storica Mille Miglia, la gara """"più bella del mondo"""", che per molti anni ha fatto sognare e appassionare l'Italia intera. Nel volume è inoltre presente uno scritto di Lucio Dalla, interprete della canzone Nuvolari, con testo sempre di Roberto Roversi, unanimemente considerata una delle vette più alte della canzone d'autore italiana."" -
Buone pratiche per la valutazione della genitorialità: raccomandazioni per gli psicologi
Promosse dall'Ordine degli psicologi della Regione Emilia-Romagna con lo scopo di aiutare gli psicologi ad assumere decisioni sulle modalità di valutazione delle competenze genitoriali, queste raccomandazioni per gli psicologi sono il frutto del lavoro appassionato di un gruppo di esperti nel settore specifico, che ha lavorato e si è confrontato intensamente per individuare punti/elementi di accordo su un terreno che ancora non offre la mole di evidenze scientifiche di altri. Il progetto è stato promosso e sostenuto nella consapevolezza che la capacità di fare cultura di un ordine professionale (ancora abbastanza giovane) deve essere declinata nella pratica, e che per fare ciò diventa imprescindibile tentare di rispondere alle legittime aspettative e richieste della cittadinanza, nella speranza di un radicamento sempre maggiore nel contesto sociale. Al termine di tanto lavoro conforta l'auspicio che questo contributo abbia la virtù di risultare di qualche utilità, e per le grandi questioni che solleva, e per le sue ricadute nella pratica della professione, non solo ai colleghi, ma anche a coloro che del nostro intervento si servono, quali avvocati e giudici, e soprattutto ai destinatari finali del nostro impegno, bambini e famiglie. -
Questa volta che qui. Al sgnèr pirén 2000
Rivive in queste pagine il personaggio del Sgnèr Piréin Sbolenfi, sapida figurina di piccolo borghese petroniano ideato dal grande Antonio Fiacchi (Bologna 1842-Roma 1907), uno dei maggiori umoristi italiani della seconda metà dell'Ottocento. Fausto Carpani ci ripropone una versione aggiornata di questo ragionier Fantozzi ante litteram, esasperando le castronerie dialettali di Fiacchi, mutuate dal ""toscuiggno"""", l'italiano parlato da gente del popolo avvezza ad esprimersi solo in dialetto. Arricchiscono il libro Giorgio Serra (Matitaccia), illustrando con le sue vignette le disavventure di questo irresistibile omarino, e Luigi Lepri, con un glossario che ha lo scopo di rendere comprensibili, anche a chi non ha familiarità con il dialetto bolognese, le mostruosità linguistiche inserite nel testo."" -
Hommage aux ballet russes
Nel centenario della nascita dei Balletti Russi, che debuttarono a Parigi nel 1909, il Teatro Comunale di Bologna accoglie la celebre compagina di Balletto di Monte Carlo per questo omaggio che prevede la messa in scena di tre delle più celebri composizioni che hanno fatto la storia di questa compagnia: Petruska, L'apres midi d'un faune, Les Noces. Un saggio di Elisa Vaccarino ripercorre la storia dei tre balletti, inserendoli nel contesto nel quale ebbero il loro debutto; una antologia di testi, alcuni dei quali inediti in italia, di Massimo Mila, Alexandre Benois, Romola Nijinskij, Tamara Karsavina, Igor Stravinskji, George Balanchine, Paul Dukas permettoni al lettore di conoscere più a fondo - e dalla voce dei protagonisti - quello straordinario movimento che - sotto la voce ""Ballets Russes"""" - cambiò per sempre la storia della cultura e dello spettacolo europeo del Novecento."" -
Lavoro e altre piccole tragedie
Ode al lavoro: frustrante, appagante (frustante?, pagante?), soddisfacente, fantastico, agghiacciante. Dieci racconti alternati a dieci poesie, in cui i protagonisti si muovono attorno a ciò che, nel bene e nel male, rappresenta il fulcro di ogni esistenza, in un Occidente mai come ora costretto ad affrontare le profonde crepe del capitalismo. Nel dispiegarsi di una narrazione accorata, garbatamente ironica, spesso toccante, gli autori ci regalano ritratti indimenticabili dei figli del Duemila, ""anni della facoltà di non sapere e di non poterci fare niente"""": un'umanità sottomessa o vincente, cinica o disperata, tendenzialmente inguaiata, sempre viva e presente, in cui sarà facile riconoscere un pezzo della propria vita.""